Leonardo Beconcini: il padre del Tempranillo di Toscana

Leonardo Beconcini: il padre del Tempranillo di Toscana

(guarda il video in fondo all’articolo) – Da Santiago di Compostela  a Roma viaggiando nelle tasche dei pellegrini. Potrebbe sembrare l’inizio di una storia leggendaria e forse lo è.
La storia dell’azienda agricola Pietro Beconcini di San Miniato nella leggenda ci sguazza e non solo perché i suoi vigneti sorgono proprio di fianco all’autostrada medievale dei pellegrini: la via Francigena.
Leonardo Beconcini visionario e coraggioso vignaiaolo ha puntato e creduto sul romanticismo di una leggenda con la concretezza degli studi che gli davano ragione e oggi è a tutti gli effetti il re del Tempranillo toscano.


Leonardo Beconcini e il tempranillo di Toscana

Tutto e nato per caso potrebbe sembrare, ma dato che Leonardo è uomo vispo e arguto siamo certi che quando iniziò a osservare quegli strani vitigni da sempre coltivati come Malvasia Nera qualcosa in lui si smosse specie quando racconta che:
“Si può ipotizzare che questo vitigno sia stato portato nel ‘700 dai pellegrini che percorrevano la Via Francigena alla volta di Roma. Quel tracciato è da considerarsi come una specie di autostrada moderna. La direttrice Santiago de Campostela-Roma può essere la più credibile per l’origine di tutto.”
Del resto i suoi terreni erano un tempo proprietà della curia e San Miniato è tutt’oggi un’importante sede vescovile e niente viene a caso.
Individuata la sua presenza di questo vitigno misterioso che non era nè Sangiovese ne Malvasia Nera, “nemmeno i più esperti professori universitari  e i più anziani vignaioli seppero riconoscerlo.
Ma Leonardo su di lui a creduto e “isolato in una porzione di terreno preparato appositamente, per ben 13 anni, ho continuato a coltivarlo chiamandolo vitigno X. Nel 2004 decisi di percorrere la strada più rischiosa e costosa: effettuare l’analisi del DNA alle piante più storiche. Da quei risultati non immaginati nella realtà contingente ma sperati per l’impegno pluriannuale e la determinazione a non mollare mai, ebbi l’assoluta certezza di trovarsi di fronte ad una scoperta sconvolgente: il vitigno Tempranillo in Toscana.”
Dalla metà del 2009, a seguito della scoperta è riuscito ad inserirlo fra le specie coltivabili n tutta la regione e da lì è partita una storia di successo


Scopriamo il tempranillo

IL Tempranillo è un’uva da vino rosso di alta qualità che viene coltivata in tutta la Spagna, ad eccezione delle regioni calde del sud.
La sua zona migliore è in Rioja e Navarra, dove costituisce circa il 70% della maggior parte dei vini rossi. Nella zona vitivinicola della Ribera del Duero è conosciuto anche come Tinto Fino.
Il Tempranillo ha viaggiato per il mondo è oggi è stato “adottato” con successo nel Nuovo Mondo, soprattutto in California, Argentina e Australia.


I vini a base di Tempranillo tendono ad avere un carattere speziato, erbaceo, con note di tabacco, accompagnato da fragole mature e frutti di ciliegia rossa. Le uve Tempranillo non sono note per la loro acidità elevata. Tuttavia, il Tempranillo diventa davvero unico quando invecchiato in rovere, come con i migliori Riojas e Ribera del Duero dove i suoi sapori sembrano armonizzarsi perfettamente con l’affinamento in botte, producendo vini ricchi ed eleganti dal lungo potenziale d’invecchiamento.

Cuore spagnolo e terrori toscano

Il Tempranillo toscano che coltiva Beconcini è diverso. Lo è per terreno ovviamente, quello di San Miniato è composto da argilla bianca, sabbie sia fini disposte in strati sottili e suoli diversi fra loro per sapidità e fertilità che obbligano le radici a cercare nella profondità i nutrimenti. Fossili di origine marina di età pliocenica e arenaria completano il tutto.
Di sicuro ha un grande successo il Tempranillo di Toscana e Leonardo racconta che “ora possiamo commercializzarlo come Igt Toscana Tempranillo con richieste anche sul mercato estero dal Brasile al Canada, dal Giappone al Regno Unito.”.


La prova d’assaggio

Grazie al wine club del sabato sera dell’amico Riccardo Chiarini enoselezionatore di fama abbiamo provato nella sua Vineria Moderna di Firenze i grandi classici e le novità del vulcanico Leonardo Beconcini.

Terrazze
Il nuovo nato che nasce da un’antica collina una volta terrazzata da cui nasce Terrazze un rosso moderno, fresco e molto estivo ottenuto da nove diverse varietà di uve autoctone fra cui colorino, canaiolo e malvasia nera.

Prs
Piacevole bianco estivo che per le sue carratteristiche di leggerezza e bevibilità è perfetto come aperitivo e per accompagnare la cucina mediterranea più leggera.

Conquista nel suo giallo oro tenue con riflessi verdi e i profumi molto aromatici di agrumi e frutta esotica. In bocca ha tutta la sapidità del terroir e una morbidezza molto burrosa.

Vea
Un trebbiano macerato giallo ro intenso, molto complesso e rotondo perfetto compagno per il tartufo che di San Miniato è il re incontrastato.


Fresco di Nero
Un sorprendente e inedito Tempranillo rosato dal rosso chiaro brillante e trasparente i profumi intensi di fiori rossi, fragole di bosco e melograno. In bocca è brillante, leggero ma complesso con la sua frutta che insiste.

Tempranillo IXE
Quello del mito e della scoperta dal tannino vigoroso il rosso intenso che vira al violaceo ma al contempo molto trasparente. Al naso esplode il bouquet di fiori e frutta nera e quella mineralità che ritroviamo poi in bocca con la sua morbidezza, la nota verde e l’acidità che identificano davvero come Tempranillo di San Miniato.

Per saperne di più guarda il nostro video: https://www.youtube.com/watch?v=7qLEI-N2brI&t=14s

 

Toscana: Feste di Natale e dintorni per tutti i gusti

Toscana: Feste di Natale e dintorni per tutti i gusti

di Nadia Fondelli – Dove andare e cosa fare di interessante in Toscana durante le feste di Natale e fine anno? Tanti ce lo chiedono e districarsi fra occasioni vere e falsità commerciali non è facile.
Ecco allora una selezione speciale per voi fra tradizione, folklore, storia e valori veri.

La tradizione a tavola
7eea64522bbd64bb8032a5f30b95a2beIniziamo dalla vigilia,
24 dicembre che sarà speciale a Londa, cuore dell’Appennino toscano a solo mezz’ora di auto da Firenze, dove andrà in scena una tradizione unica che non ha uguali: la festa del Fusigno.
S’inizia alle 21 con la settima edizione del
presepe vivente – uno dei più suggestivi di Toscana – che si snoda sul greto del fiume Rincine, nel parco fluviale con oltre 100 figuranti.
Poi dopo la Messa di Natale, alle 23 penderà il via la festa del Fusigno vera e propria.
Due grandi falò illumineranno e riscalderanno gli astanti mentre si arrostisce di “Bardiccio”, la tipica salsiccia londese di cui molti (troppi) in questi anni se ne sono assunti la progenitura in tutta la Valdisieve.
Ma la festa del Fusigno – il termine deriva da “smangiucchiare” insieme nel dopocena davanti al focolare – che si svolge da oltre 50 anni rimette la cose a posto e con la sua storicità conferma che il
Bardiccio è nato a Londa nel dopoguerra quando la produzione e l’allevamento dei maiali reggeva l’economia locale e vedeva affluire nel paese durante le due feste (fiera calda e fiera fredda) migliaia di maiali e che venivano acquistati dai tanti che arrivavano dalla Toscana e dalla vicina Emilia Romagna.
Del resto Londa è l’unico paese che al bardiccio dedica una festa!

Presepi artistici
100presepiTantissimi. Di ogni fatta e storicità. Dalla Lunigiana alla Maremma passando per Garfagnana, pistoiese, fiorentino, pisano, senese e aretino. ecco una selezione.
Col presepe si scopre non solo la religiosità del Natale ma anche i luoghi, l’arte e la storia di tante comunità.
Castelfiorentino (Fi) si caratterizza per un grande presepe in bicicletta che si illumin pedalando e che affianca quello meteorologico molto tecnologico. Aperta fino all’8 gennaio sabato, domenica e festivi dalle 15 alle 19,30.
A
Cerreto Guidi (Fi) è la più grande rappresentazione italiana realizzata all’uncinetto che si affianca alle altre cento rappresentazioni visibili nel centro storico tra i quali un presepe all’interno del campanile. Fino all’8 gennaio con orario 9-20.
Coreglia Antelminelli (Lu) microscopico paese montano della Garfagnana famoso come terra delle figure di gesso ospita presepi in sughero e terracotta provenienti dalla Sicilia che incontrano la produzione locale di gesso e cartapesta. Visibile il 26 dicembre e 5-6 gennaio, ore 10-18.
A Baggio (Pt) cuore della montagna pistoiese la passione dei pochi abitanti del luogo offre più presepi che abitanti. Oltre cento rappresentazioni all’aperto allestite nelle viuzze del paese. Sempre visitabile fino all’8 gennaio.
Campi Bisenzio (Fi) ospita una riproduzione a grandezza naturale di una borgata di Betlemme situata su due piani all’aperto. Ricerca della fedeltà agli elementi storico-biblici le caratteristiche. Aperto fino al 2 febbraio: giorni feriali 15,30-19, giorni festivi anche 12-13.
Cigoli (Pi) vanta una delle più grandi rappresentazioni tecnologiche italiane con i suoi 100 metri quadri! Aperto fino all’8 gennaio, tutti i giorni con orario 9,30 -12,30 e 14,30 -19,30.
Fucecchio (Fi) uun grande elettromeccanico con 200 personaggi in oltre 60 metri quadri con un ciclo di 11 minuti giorno/notte e voce guida. Aperto fino al 6 gennaio. Prefestivi e festivi 9-12,30 e 15-19,30. Feriali 15-19. Chiuso il lunedì.
Convalle di Pescaglia (Lu) suggestivo presepe in grotta fra il freddo dell’inverno della Garfagnana. Orario festivi 10-19, feriale su appuntamento.
Castelnuovo Valdicecina (Pi) da non perdere il caratteristico presepe nel soffione costituito da statue di terracotta create da un artigiano locale che prendono forma in uno scenario unico. Sempre visitabile dall’esterno del percorso.

Presepi Viventi
filattiera_2015_01Moltissime rappresentazioni da non perdere che mescolano storicità religiosa con quella locale. Scenari imperdibili e in alcuni casi unici e irripetibili altrove.
Le Ville di Monterchi (Ar)
E’ tra i più grandi presepi viventi italiani con oltre 300 figuranti, 57 scene e oltre un chilometro di percorso! Si svolge il 25 e 26 dicembre, il 1° e 6 gennaio 2017 dalle 17,15 alle 19,30
Castelfranco di Sotto (Pi)
Nel centro storico oltre cento figuranti danno vita a una suggestiva rappresentazione ambientata all’anno zero.
Si svolge in due parti il 23 dicembre alle ore 21 e il 24 dicembre a partire dalle ore 22,30.
Ruota, Capannori (LU) pendici Monte Serra
In un delizioso borgo si svolge una rappresentazione in costume ambientata ai tempi di Gesù. Si svolge il 26 dicembre dalle 13,30 alle 19. con navetta da Pieve di Compito e Colle di Compito.
San Miniato Basso (Pi)
Corteo con oltre 200 figuranti, dal centro del paese alla piazza della chiesa dove sono allestite, molte scene della Palestina al tempo di Gesù. Rappresentazioni: 26 dicembre e 6 gennaio ore 16,30
Fonte Vetriana, Sarteano (Si)
Il presepe vivente si svolge in vere e proprie grotte, già abitate nell’Età del Bronzo in un luogo che è presepe tutto l’anno immerso com’è nel magnifico scenario della Valdichiana. In ogni grotta vengono allestiti i mestieri sempre visitabili. Il 26 dicembre la rappresentazione con i 18 figuranti che abitano il paese e quelli dei dintorni.
Pescia (Pt)
Il fiume che porta il nome del paese fa da scena a una delle più suggestive rappresentazioni toscane ambientate al tempo di San Francesco con oltre 200 figuranti. Si svolge il 6 gennaio alle ore 15. Nel centro storico è allestita anche la via dei presepi con oltre 40 postazioni aperta fino al 6 gennaio.

Musei aperti e non solo….
5256e922-f263-4b2d-96a6-0962b9aa3a19Il meteo dice che il Natale e il Santo Stefano ci riservano bel tempo e temperature mite perfette per godersi le città e le gite fuori porta.
Firenze, che rimane una delle mete predilette renderà possibile la visita al museo di Palazzo Vecchio che sarà aperto in via straordinaria fino alle 23 quasi tutti i giorni nel periodo natalizio, ad eccezione del 24 e 31 dicembre, quando sarà aperto dalle 9 alle 19, e del primo gennaio, quando sarà aperto dalle 14 alle 19.

Aperture straordinarie il 26 dicembre il 2 gennaio anche per la Galleria dell’Accademia chiusa invece a Natale e Capodanno e con orario ridotto (fino alle 18) il 24 e 31 dicembre.

Per Bargello e Cappelle Medicee invece apertura straordinaria il 2 e l’8 gennaio, mentre il 26 dicembre sarà prolungato l’orario di apertura.
Per Santo Stefano sarà aperto anche Palazzo Davanzati e, grazie agli Amici dei musei, Orsanmichele, visitabile anche il 2 gennaio. Invece il museo di Casa Martelli resterà chiuso al pubblico dal 29 dicembre al 4 gennaio.

Aperture straordinarie anche per l’Accademia di Belle Arti di Carrara, le aree archeologiche di Vetulonia, nel comune di Castiglione della Pescaia (Grosseto),di Roselle e di quella del Sodo e Tomba di Camucia, a Cortona (Arezzo) il 26 dicembre e a Capodanno.

E per chi avrà tortellini, capponi e panettoni sullo stomaco e la voglia di smaltirli la parola d’ordine è movimento! 
christmas-sport-day-a-galzignano-termeEh sì perché mediamente un pranzo (o il Cenone) delle feste contiene circa 2000 calorie. In un solo pasto quello che è il fabbisogno giornaliero se siamo attenti!
Basti pensare che una fetta di panettone classico ad esempio, conta 330 calorie, una fetta di un panettone al cioccolato 401 e una di pandoro 430. La fregatura è la seconda fetta perché in un battibaleno si arriva a superare le 700 calorie…
Andando nei dettagli calorici del menù delle feste…
antipasti: salumi e affettati misti con pane: 300 calorie circa, tartine al salmone: 200 calorie a porzione;
primi piatti: tortellini in brodo: 480 calorie, tortellini alla panna: 590 calorie, lasagne: 680 calorie, cannelloni 900 calorie;
secondi piatti: bollito misto: 370 calorie, arrosto di vitello farcito: 560 calorie, cappone: 300 calorie per 100 gr, arrosto di arista: 330 calorie, capitone fritto: 450 calorie per 100 gr;
frutta secca: noci, nocciole, mandorle, etc…600 calorie per 100 grammi
dolci: già detto dei classici panettone e pandoro aggiungiamo il torrone con 460 calorie per 100 gr
vino: bianco o rosso da pasto 70 calorie per bicchiere, bollicine 95 calorie per bicchiere
Doveroso quindi muoversi, muoversi e muoversi ma che attività scegliere?
Fitwalking. Ovvero camminare, velocemente e a lungo. Per buttare giù una fetta di panettone serviranno un paio d’ore di camminata veloce indipendentemente dai chilometri che riuscite a percorrere. Se avete un buon passo alla fine delle due ore potreste avere fatti 12. E’ regola generale che si possa perdere mezza caloria moltiplicata per il proprio peso ad ogni chilometro.
Correre. Preferibilmente senza esagerare con la velocità. Qui le calorie consumate raddoppiano ad ogni chilometro. Quindi potrebbe bastare per ogni fetta di panettone un’oretta di corsa a 6-6,5 km orari.
Fare sesso. Sì ma ininterrottamente per almeno un’oretta. Non proprio facilissimo…
Andare in bicicletta. Un’ora di bicicletta a ritmo medio può farconsumare dalle 300 alle 600 calorie.
Ballare. Per esempio con la zumba e i suoi simili. In un’ora si consumano dalle 390 alle 550 calorie.
Dunque un’ora o due di attività fisica a vostra scelta per ogni fetta di panettone non ve la toglie nessuno.

 

Valdera: il diamante della terra alla conquista del mondo

[:it]tartufo-bianco-di-albadi redazione – Che l’estate è ormai spalle lo si capisce dalle giornate più corte, il primo fresco e la pioggia che riempie le giornate. Ottobre, il primo mese autunnale è quello dei funghi porcini, del marrone e del tartufo. In Toscana siamo ricchi di tutti questi tre meravigliosi prodotti.

Se la Garfagnana, la Lunigiana, l’Amiata e il Casentino sono il regno del porcino, il Mugello quello del marrone e la Valdera la vena tartufigena più importante non solo di Toscana, ma dell’Italia intera.

La festa del tartufo più famosa è senza ombra di dubbio quella di San Miniato che chiude la stagione e che quest’anno si celebra nei week end di novembre 12, 13, 19, 20, 26, 27 novembre e 3 e 4 dicembre.
Un’evento importante e consolidato che quest’anno attende anche il ministro dell’agricoltura Maurizio Martina per parlare della sua valorizzazione e che ha oltre 120 espositori.
Ogni week end è dedicato ad un tema specifico: il primo sarà dedicato a Pinocchio il burattino più famoso del mondo, che ha i suoi “natali” proprio a San Miniato Basso, luogo al quale si ritiene che Carlo Lorenzini si sia ispirato per dare il nome al suo personaggio.

Ma la stagione del tartufo si è aperta il 24 e 25 settembre a La Serra di San Miniato e proseguita il 1 e 2 ottobre a Corrazzano.
Nel week end 9 e 10 ottobre la festa si ssposta nel comune  di Palaia dove a Forcoli è l’unico museo del tartufo a casa Savini.
Una memoria di cinque generazioni di tartufai quella della famiglia che ha creato la Savini Museum che racconta  storie antiche e presenti. Dai video ai vecchi attrezzi per la storia di una famiglia che dal 1920 è mastra dell’ arte di andar a tartufi. La superstar del museo è il tartufo da Guiness dei primati, ritrovato nei boschi intorno a Palaia nel 2007. 1.497 grami di storia.
L’occasione della visita al museo è perfetta per scoprire la Mostra Mercato che fra espositori, degustazioni ha nel food contest “a coppie” il suo momento clou.

Lo show del diamante del bosco prosegue a Balconevisi il 15 e 16 ottobre, a Ponte a Egola il 22 e 23 ottobre quando anche Volterra con la sua tradizionale Volterragusto che prosegue anche nel week end suggestivo del 29, 30 ottobre festeggerà insieme al tartufo bianco le eccellenze di toscana in uno dei luoghi più affascinanti della regione.
Spostandosi nella provincia di Firenze è da segnalareTartufesta di Montaione unica località della provincia fiorentina ricca del prezioso tubero dove le specialità culinarie a base di tartufo faranno da padrone nel week end 29 e 30 ottobre.[:en]tartufo-bianco-di-albadi redazione – Che l’estate è ormai spalle lo si capisce dalle giornate più corte, il primo fresco e la pioggia che riempie le giornate. Ottobre, il primo mese autunnale è quello dei funghi porcini, del marrone e del tartufo. In Toscana siamo ricchi di tutti questi tre meravigliosi prodotti.

Se la Garfagnana, la Lunigiana, l’Amiata e il Casentino sono il regno del porcino, il Mugello quello del marrone e la Valdera la vena tartufigena più importante non solo di Toscana, ma dell’Italia intera.

La festa del tartufo più famosa è senza ombra di dubbio quella di San Miniato che chiude la stagione e che quest’anno si celebra nei week end di novembre 12, 13, 19, 20, 26, 27 novembre e 3 e 4 dicembre.
Un’evento importante e consolidato che quest’anno attende anche il ministro dell’agricoltura Maurizio Martina per parlare della sua valorizzazione e che ha oltre 120 espositori.
Ogni week end è dedicato ad un tema specifico: il primo sarà dedicato a Pinocchio il burattino più famoso del mondo, che ha i suoi “natali” proprio a San Miniato Basso, luogo al quale si ritiene che Carlo Lorenzini si sia ispirato per dare il nome al suo personaggio.

Ma la stagione del tartufo si è aperta il 24 e 25 settembre a La Serra di San Miniato e proseguita il 1 e 2 ottobre a Corrazzano.
Nel week end 9 e 10 ottobre la festa si ssposta nel comune  di Palaia dove a Forcoli è l’unico museo del tartufo a casa Savini.
Una memoria di cinque generazioni di tartufai quella della famiglia che ha creato la Savini Museum che racconta  storie antiche e presenti. Dai video ai vecchi attrezzi per la storia di una famiglia che dal 1920 è mastra dell’ arte di andar a tartufi. La superstar del museo è il tartufo da Guiness dei primati, ritrovato nei boschi intorno a Palaia nel 2007. 1.497 grami di storia.
L’occasione della visita al museo è perfetta per scoprire la Mostra Mercato che fra espositori, degustazioni ha nel food contest “a coppie” il suo momento clou.

Lo show del diamante del bosco prosegue a Balconevisi il 15 e 16 ottobre, a Ponte a Egola il 22 e 23 ottobre quando anche Volterra con la sua tradizionale Volterragusto che prosegue anche nel week end suggestivo del 29, 30 ottobre festeggerà insieme al tartufo bianco le eccellenze di toscana in uno dei luoghi più affascinanti della regione.
Spostandosi nella provincia di Firenze è da segnalareTartufesta di Montaione unica località della provincia fiorentina ricca del prezioso tubero dove le specialità culinarie a base di tartufo faranno da padrone nel week end 29 e 30 ottobre.[:]

San Miniato e San Giovanni d’Asso. Non solo Piemonte…. I grandi tartufi sono toscani

di Nadia Fondelli – Per chi associa il gusto speciale ed unico del tartufo con il Piemonte sbaglia. In Italia esiste oltre a quest’isola felice rinomatissima altri luoghi vocati al prezioso tubero ed in Toscana ben due sono le località regine del tartufo che in questo novembre danno il meglio di se con le mostre mercato: San Miniato e San Giovanni d’Asso.

La prima Sagra del Tartufo di San Miniato si svolse alla fine degli anni sessanta e più precisamente il 26 Ottobre 1969 nella Piazza Del Duomo e, dopo due anni di stop, che servirono sicuramente a capire quale “potenziale” avesse questo prezioso prodotto, la festa è stata puntualmente ripetuta ogni anno.
Nel corso degli anni quella che era una semplice sagra si è ampliata sempre più, diventando oggi una Mostra Mercato di livello internazionale tant’è che la Mostra viene presentata alla stampa anche a Milano: al Tartufo Bianco, sempre protagonista assoluto, si sono aggiunti altri prodotti locali d’eccellenza toscani e nazionali come vini, formaggi e salumi che fanno di questi tre week-end di novembre un’importante vetrina delle grandi eccellenze italiane, poco conosciute e troppo spesso dimenticate.

Oggi arrivati al 43° anniversario, San Miniato ha saputo conservare la ricchezza delle tradizioni popolari che ancora fanno vivere al turista emozioni d’altri tempi: viene premiato il tartufo più grosso e il tartufaio più anziano, i commercianti espongono i loro prodotti, le associazioni si occupano di “ristorare i viandanti” con vecchie ricette, gli agriturismi offrono alloggi confortevoli in vecchie case coloniche e tutto questo lascia al turista il sapore del territorio e il desiderio di ripetere l’esperienza l’anno successivo.

L’edizione di quest’anno, dopo l’inaugurazione del 9 novembre con la consueta asta di beneficenza prosegue nei week end del 16, 17 novembre e 23, 24 novembre con fra l’altro con l’Omaggio al Cigoli con l’esposizione dell’autoritratto dell’artista Lodovico Cardi a Palazzo Grifoni. Da segnalate anche le visite guidate ai monumenti principali e ai segreti nascosti di San Miniato e la XXV Mostra Filatelico-Numismatica.

A San Giovanni d’Asso la Mostra Mercato è giunta quest’autunno alla sua XXVIII edizione. Ancora un week end speciale, quello del 16, 17 novembre per scoprire questo meraviglioso borgo medievale delle crete senesi adagiato in un paesaggio mozzafiato e il suo prezioso tubero.

Sarà possibile oltre alla mostra visitare anche il Museo del Tartufo – primo in Italia – e le mostre di artigianato e prodotti tipici per le vie del paese.
E per un’esperienza unica – da prenotare subito in quanto i posti sono limitati – è possibile il 17 novembre raggiungere San Giovanni d’Asso col Trenonatura, un bellissimo treno d’epoca che a ritmi d’altri tempi attraverso un paesaggio unico e ospitandovi nelle sue carrozze centoporte fra fischi e sbuffi di vapore vi porterà nella capitale del tartufo.
Si parte dalla stazione di Grosseto alle 10,00 e si rientra alle 18,55. Prenotare al: tel. 0577 48003 – 338 8992577 – mail: info@visionedelmondo.comby Nadia Fondelli – For those who associate the taste of the truffle special and unique with Piemontewrong. In Italy there is in addition other places suited to the precious tuber in Tuscany and two queens are the localities of the truffle in this November that give the best of themselves with the exhibitions market : San Miniato and San Giovanni d’Asso.

The first of San Miniato Truffle Festival took place at the end of the sixties and more precisely October 26, 1969 in the Piazza Del Duomo , and after two years of stop, which certainly served to understand what “potential” had this valuable product , the party has been duly repeated every year.
Over the years, what was a simple festival has expanded more and more , becoming today an Exhibition at international level so much so that the show is presented to the press in Milan : White Truffle , always the protagonist , they were joined by local produce excellent Tuscan and national as wines, cheeses and meats that make these three weekends of November a showcase of Italian classics , little known and too often forgotten.

Today arrived at the 43 -year anniversary, San Miniato has preserved the richness of folk who still make the tourist live emotions of the past : he was awarded the biggest truffle and truffle older , traders to showcase their products , associations dealing with ” restore the wanderers ” with old recipes , the cottages offer comfortable accommodation in old farm houses and all this gives the visitors the taste of the land and the desire to repeat the experience next year.

This year , after the inauguration on 9 November with the usual charity auction continues in the weekend of 16, 17 November and 23 November 24, with among other things with the Homage to Cigoli with exposure of the self- artist Lodovico Cardi at Palazzo Grifoni . Also reported from guided tours to the main monuments and hidden secrets of San Miniato and XXV Show Philatelic – Numismatic .

In San Giovanni d’Asso, the Exhibition has come to its XXVIII edition this fall . Still a special weekend , that on the 16th , November 17 to discover this wonderful medieval village of Crete Senesi set in a breathtaking landscape and the precious tuber.

It will be possible to visit the exhibition as well as the Museo del Tartufo – first in Italy – and exhibitions of handicrafts and local products for the town’s streets.
And for a unique experience – from booking now as places are limited – you can November 17 to reach San Giovanni d’Asso with Trenonatura , a beautiful vintage train that rhythms of the past through a unique landscape and be guests in its carriages centoporte between puffs of steam whistles and will take you to the capital of the truffle .
It starts from Grosseto Station at 10.00 and return at 18.55 . Book at : tel. 0577 48003 – 338 8992577 – Email: info@visionedelmondo.com

San Miniato: prima quotazione italiana in assoluto per il tagliolino al tartufo biancoSan Miniato: first italian listing for the white truffle “tagliolino”

di redazione – Per la prima volta in Italia a San Miniato (Pisa) sarà quotato il “Tagliolino al Tartufo Bianco delle colline sanminiatesi” che affiancherà il tradizionale “borsino settimanale del Tartufo Bianco”.

Ogni settimana sarà possibile sapere il prezzo di questo piatto caratteristico di San Miniato praticato nei ristoranti aderenti all’iniziativa. Realizzato anche un disciplinare di produzione del piatto che indica la preparazione e gli ingredienti della pasta e vieta l’uso degli aromi artificiali.
Il piatto di Tagliolino debutta al borsino con una quotazione che oscilla da 15 a 18 euro a seconda del tipo di locale in cui viene consumato.

Il Tartufo Bianco a San Miniato apre le contrattazioni con una quotazione che oscilla dai 700 ai 1000 euro al kg a seconda della pezzatura. In attesa della 43° Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato che si svolgerà il 9-10, 16-17 e 23-24 novembre 2013.by redaction – For the first viagra or cialis time in Italy in San Miniato (Pisa) will be listed on the “Tagliolino White Truffle of San Miniato hills” which will complement the traditional “weekly dealing room of the White Truffle.”

Every week you will know the price of this dish characteristic of San Miniato practiced in participating restaurants. Also created a product specification of the plate indicating the preparation and the ingredients of the dough and prohibits the use of artificial flavors.
The dish Tagliolino debuted at dealing room with a quote that ranges from 15 to 18 Euros depending on the type of room in which it is consumed.

The White Truffle of San Miniato opens the trading day with a rate ranging from 700 to 1000 Euros per kg depending on the size. Waiting for the 43rd National Exhibition of the White Truffle of San Miniato, which will take place on 9-10, 16-17 and 23 to 24 November 2013.