Dic 15, 2012 | Arte e cultura, Firenze
di Nadia Fondelli – Durante i lavori di realizzazione del nuovo Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore la cui apertura è prevista nell’ottobre del 2015, gli scavi eseguiti nell’area dell’ex Teatro degli Intrepidi, hanno messo in evidenza l’esistenza di strutture, databili tra la fine del XIV e il XV secolo, riconducibili ad attività artigianali (presenza di materiali ferrosi, scarti di lavorazione del marmo, ecc.) collegate al grande cantiere del Duomo (1420 – 1436).
Ma il manufatto più interessante dal punto di vista archeologico e storico è stato rinvenuto a circa circa 70 cm sotto l’attuale piano di calpestio. Un manufatto realizzato con la tecnica a “spina – pesce”, del diametro di circa 3 metri che, secondo il professore Francesco Gurrieri “si tratterebbe di una cupoletta, mutilata in sommità, forse tagliata nel Settecento, in occasione della realizzazione del teatro”.
Immediato il richiamo alla tecnica da sempre ricondotta al grande Filippo Brunelleschi; tecnica che gli consentì di realizzare l’enorme cupola senza un’armatura lignea. Prosegue Gurrieri: “Al momento non è azzardabile che questa cupoletta possa essere stata il “modello” dimostrativo dell’impresa (di cui, per la verità, abbiamo tradizione che fosse stata altrove), tuttavia si pone come testimonianza primaria di un pensiero tecnico e di una prova pratica che non può che essere ricondotta a Filippo Brunelleschi e al suo esordio nel cantiere di S. Maria del Fiore”.
Per il Sottosegretario al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Roberto Cecchi: “Siamo di fronte ad un ritrovamento importante, in considerazione anche del fatto che la tecnica costruttiva usata dal Brunelleschi per la cupola del Duomo si esaurisce con lui ed è circoscritta a Firenze. Fuor dii Firenze, troviamo solo 2 o 3 esempi di impiego di questa tecnica e sono più tardi del Cinquecento”.
Sempre dagli scavi archeologici è emerso che al di sotto degli strati medievali non sono presenti altre strutture più antiche, in particolare di epoca romana, ma solo tracce di sporadiche frequentazioni, come testimoniano i frammenti ceramici rinvenuti. L’area era, dunque, immediatamente al di fuori delle mura della città.
Non possiamo affermare di trovarci al cospetto del modellino che Brunelleschi usò per la costruzione della Cupola, ma si può affermare invece che intorno a questo piccolo grande genio fiorentino del Rinascimento, deriso dai contemporanei per le sue azzardate idee e alla sua straordinaria costruzione l’attenzione e il mistero è sempre alta.
by Nadia Fondelli – During the construction work of the new Museum of the Opera di Santa Maria del Fiore which is scheduled to open in October 2015, the excavations in the former Intrepid Theatre, have highlighted the existence of structures, dating from the late fourteenth and fifteenth centuries, due for crafts (presence of ferrous materials, scraps of marble, etc..) connected to the large yard of the Cathedral (1420 – 1436).
But the article more interesting from the point of view of archaeological and historical was found at about 70 cm below the present ground level. A product made with the technique to “plug – fish”, with a diameter of about 3 meters, according to Professor Francesco Gurrieri “it would be a dome, mutilated at the top, maybe cut in the eighteenth century, during the construction of the theater.”
Immediate recourse to the technique always traced back to the great Filippo Brunelleschi technique that allowed him to realize the huge wooden dome without armor. Gurrieri continues: “At the moment there is azzardabile this dome may have been the” model “of the demonstration (which, to be honest, we have a tradition that had been elsewhere), but stands as a testimony primary technical thought and a practical test that can only be attributed to Filippo Brunelleschi and his debut in the yard of St. Maria del Fiore “.
For the Undersecretary of the Ministry of Heritage and Culture, Roberto Cecchi: “We are facing an important finding, in view of the fact that the construction technique used by Brunelleschi for the dome of the Duomo stop with him, and is limited to Florence. Beyond gods Florence, there are only 2 or 3 examples of the use of this technique and later of the sixteenth century. ”
Always archaeological excavations have shown that below the medieval layers there are no other older structures, in particular the Roman period, but only sporadic traces of acquaintances, as evidenced by ceramic fragments found. The area was, therefore, just outside the city walls.
We can not say of witnessing the model that Brunelleschi used for the construction of the dome, but it can be said however that around this great little Florentine genius of the Renaissance, ridiculed by his contemporaries for his daring ideas and his extraordinary attention to construction and the mystery is always high.
Mag 5, 2012 | Arte e cultura, Val d'Orcia | Val di Chiana
di Giuseppe Raimondi – La città di Chiusi, i cui primi insediamenti risalgono all’Età del Ferro, fu una delle Lucumonie Etrusche.
La sua importanza è legata al carisma del leggendario re Porsenna, passato alla storia per l’intervento militare contro Roma alla fine del VI secolo a.C.
In ogni angolo della città si respira la presenza Etrusca e molte sono le suggestioni che rimandano a Porsenna – a partire dai numerosi cunicoli sotterranei che richiamano i labirinti descritti da Plinio il Vecchio.
Secondo le sue testimonianze, sotto la città di Chiusi vi erano quattro labirinti sotterranei – segrete vie d’accesso al grande mausoleo con il sepolcro di Porsenna. Il Lucumone sarebbe stato sepolto con un carro trainato da quattro cavalli in scultura d’oro, con un sarcofago, anch’esso d’oro, e una chioccia con 5000 pulcini d’oro.
Oggi sappiamo che i percorsi sotterranei fanno parte di un sistema di approvvigionamento idrico scavato dagli Etruschi – ma questo non diminuisce il loro fascino né l’atmosfera magica che vi si respira.
Consigliamo la visita del “Labirinto di Porsenna” – con accesso dal Museo della Cattedrale – che prevede anche il passaggio in una grande cisterna Etrusco-Romana e la possibilità di salire sulla Torre Campanaria per osservare dall’alto uno splendido panorama.
Un altro percorso sotterraneo, collegato al Museo Civico, parte dalle cantine di una nobile famiglia di Chiusi, i Bonci-Casuccini che, durante gli scavi per l’ampliamento delle cantine, scoprirono il dedalo di cunicoli e pensarono forse di essere a un passo dal mitico tesoro di Porsenna.
In questo suggestivo contesto è allestito un interessante museo epigrafico con centinaia di urne cinerarie etrusche e altrettante tegole scritte – che servivano per chiudere gli accessi alle tombe.
Durante il percorso, si trova un laghetto – a 25 metri di profondità – con un’acqua particolarmente pura.
Nel Museo Civico sono stati ricostruiti vari ambienti che documentano le attività artigianali, contadine e ittiche.
E’ d’obbligo una visita al Museo Archeologico Nazionale: uno dei più importanti in Italia per la conoscenza della civiltà e dell’arte etrusca.
E’ fra i più visitati della Toscana: si possono ammirare pezzi che vanno dall’età del bronzo, fino al periodo longobardo oltre ad una ricca collezione di reperti archeologici provenienti anche dalle vicine tombe – rinvenute sulla strada che porta al lago.
E proprio sul lago si conclude il nostro itinerario: un ambiente ancora selvaggio e molto rilassante dove si può osservare una grande varietà faunistica e praticare la pesca sportiva.
Per gli amanti della buona cucina, segnaliamo i ristoranti sul lago, che propongono alcune ricette della tradizione etrusca.
Consigliamo di venire a Chiusi l’ultima domenica del mese, quando il paese si anima con il mercatino di Porsenna. Quaranta banchi, con i prodotti tipici della terra e dell’artigianato locale,si danno appuntamento in Piazza del Duomo e in via Porsenna per una festa che promuove il territorio con iniziative collaterali di sicuro interesse.di Giuseppe Raimondi – The town of Chiusi, whose early settlements date back to the Iron Age, was one of wisconsin pay day loans the Etruscan religious city states.
Its importance is associated with the charisma of the legendary king Porsenna, who went down in history for the military action against Rome at the end of the 6th century BC.
In every corner of the town you can breathe in the Etruscan presence and there are many details that refer to Porsenna, starting with the numerous underground tunnels that recall the labyrinths described by Pliny the Elder.
According to his testimonies, beneath the town of Chiusi there were four underground labyrinths – secret entrances into the great mausoleum with Porsenna’s burial place. The ruler would have been buried with a cart drawn by four horses in gold carving, with a sarcophagus, also gold, and a hen with 5,000 gold chicks.
We now know that the underground routes were part of a water supply system dug by the Etruscans, but this neither detracts from their charm nor the magical atmosphere here.
We recommend the tour of the Labirinto di Porsenna, accessed from the Cathedral Museum, which also involves passing through a large Roman Etruscan cistern and the chance to climb up the bell tower to enjoy a superb view from on high.
Another underground route, connected to the town museum, begins in the cellars of the home of a noble Chiusi family, the Bonci-Casuccini, who discovered the maze of tunnels during excavations to extend the cellars. They thought that they were perhaps just a step away from Porsenna’s mythical treasure.
In this lovely context there is an interesting epigraphic museum with hundreds of Etruscan funerary urns and just as many tiles with writing, which were used to close up entrances into the tombs.
Along the route you’ll find a small lake, which is 25 metres deep, with particularly pure water.
In the town museum various environments have been reconstructed, which document the craft, town and fishing activities.
A visit to the National Archaeological Museum is mandatory: one of the most important in Italy for its knowledge of Etruscan art and civilisation.
It is one of the most visited museums in Tuscany. You can admire pieces that range from the Bronze Age to the Longobard period, as well as a wide collection of archaeological exhibits from the nearby tombs, found on the road leading to the lake.
It is at this lake that our itinerary comes to an end: an environment that is still wild and very relaxing where you can observe a large variety of fauna and go fishing.
For food lovers, we recommend the restaurants by the lake, which offer a few traditional Etruscan recipes.
Go to Chiusi on the last Sunday of the month when the town comes alive with the Porsenna market. Forty stalls offering typical products of the land and local crafts, gather in Piazza del Duomo and in Via Porsenna for a festival that promotes the territory with other events that are just as interesting.