Le 13 città turrite del veronese

Le 13 città turrite del veronese

Fortificazioni, bastioni e castelli, costituiscono un originale e interessante fil rouge per scoprire la provincia veronese: tra colline e le acque del lago, tra testimonianze storiche e narrazioni leggendarie, sono ben 14 le città che si sono protette nei secoli dietro alte mura ma che, varcata la porta d’accesso, svelano gioielli artistici e architettonici di grande pregio.

Foto: Verona, Pixabay

Verona: la figlia di Roma

Doverosamente, l’ideale punto di partenza di questo itinerario che include le più rappresentative città murate della provincia, è il capoluogo scaligero: passeggiare per Verona all’interno del perimetro fortificato che ne delimita il centro equivale a immergersi in una storia lunga oltre 2000 anni. Le mura che racchiudono la città sono il sipario entro il quale l’urbe è nata e si è sviluppata nei secoli, testimoniandone il ruolo chiave dalla dominazione romana, al dominio scaligero, veneziano e infine asburgico.
Tra i tanti tour guidati possibili suggeriamo il Tour delle Mura Tramonti – UNESCO: da maggio a ottobre la passeggiata guidata – in partenza dal Bastione delle Maddalene ogni sabato all’ora del calar del sole – si fa suggestiva con il giungere dell’imbrunire, in un perfetto connubio tra l’anima storica e quella romantica della città (la prenotazione è obbligatoria).

Castello di Soave

Soave, il castello del bianco

Lasciata la città scaligera proseguiamo il nostro itinerario alla scoperta dei borghi murati raggiungendo i Monti Lessini ai cui piedi sorge Soave. Il delizioso borgo medioevale, conosciuto per la produzione di vino bianco, è dominato da uno scenografico castello – fortezza, dotato di una imponente cinta muraria che scende scandita da 24 torri, lungo le pendici del colle abbracciando il centro storico.
Il tour trova naturale prosecuzione costeggiando il Lago di Garda, sul quale propende l’incantevole borgo di Malcesine: le piazzette e i vicoli sempre animati del centro storico basterebbero a rendere questa località ‘a picco sul lago’ irresistibile, ma molte altre sono le caratteristiche che hanno valso a Malcesine omaggi di artisti del passato, come Goethe e Klimt, a partire dallo splendido castello ricostruito dagli Scaligeri nel XIII secolo, oggi sede del Museo di Storia Naturale del Baldo e del Garda. Da non perdere è la salita al Monte Baldo tramite la moderna funivia con cabine rotanti a 360°: da lassù si può ammirare il lago in tutta la sua imponenza, vedere gli scorci più belli, scoprirne le cittadine che lo popolano, come Torri del Benaco con il castello scaligero e le tre torri merlate, il porticciolo medioevale attorniato da palazzi veneziani.
Poco più in là, collocati nell’anfiteatro morenico nelle colline tra il lago e l’Adige, avvolti da un paesaggio dominato da vigneti, oliveti, frutteti, e boschi di roveri e carpini, Rivoli veronese e Pastrengo, da citare in questo contesto per le fortificazioni austriache, ma da visitare per numerosi altri motivi per i quali purtroppo, manca in questa sede lo spazio.

Peschiera del Garda

Specchiandosi nelle acque del Garda

Lazise fu l’antico centro doganale per le merci trasportate sul lago e primo Libero Comune d’Italia. Per mantenere questa indipendenza si dotò presto di una cinta muraria per proteggere il magnifico Castello Scaligero, oggi simbolo della città.
Più a sud, Peschiera del Garda, centro strategico militare durante il Medioevo, merita l’attenzione di questo tour: le mura difensive veneziane della cittadina, Patrimonio UNESCO dal 2017, la forma peculiare pentagonale della fortezza e la sua posizione spettacolare in mezzo alle acque del Mincio, i siti palafitticoli dell’arco alpino, anch’essi iscritti nella lista Patrimonio dell’umanità UNESCO, la rendono una meta imprescindibile della propria vacanza al Lago di Garda

Arco dei Gavi
Sulle rive del Mincio

Sulle rive del fiume Mincio si scorge un piccolo borgo molto pittoresco, dall’area romantica e persa nel tempo: Valeggio sul Mincio con il suo Castello Scaligero, una fortezza difensiva arroccata su una collina a fianco del centro, la Torre Tonda.
Unitamente alla frazione di Borghetto – riconosciuta uno dei borghi più belli d’Italia, un unicum urbanistico al cui centro si pongono il rapporto simbiotico con il fiume Mincio e le antiche fortificazioni risalenti al periodo medievale, in un dialogo ininterrotto tra storia e natura – Valeggio si guadagna uno spazio importante nell’insieme di questo itinerario, che lentamente si allontana dalle sponde del lago per la provincia sud di Verona, più precisamente Villafranca di Verona, la roccaforte degli Scaligeri nella pianura veronese, come dimostra l’elegante Castello, da visitare unitamente al Museo del Risorgimento, e a Villa Gandini Morelli-Bugna, che racchiude la sala del Trattato franco-austriaco del 1859.

Nel quadrilatero del Lombardo-Veneto

Giungiamo all’estremità orientale della provincia veronese per una visita a Cologna Veneta, borgo agricolo fondato nel 170 a.C. e, in epoca medievale, trasformato in piazzaforte.
Una ventina di minuti sono sufficienti a raggiungere Legnago, adagiata lungo le sponde del fiume Adige.          

Solitamente ricordata per aver fatto parte tra il 1848 e il 1866 del Quadrilatero, il famoso sistema difensivo austriaco nel Lombardo-Veneto, Legnago ha da sempre svolto un importante ruolo militare e commerciale: le sue fortificazioni sono citate già in documenti del X secolo.
Luogo di nascita del musicista Antonio Salieri, al quale è dedicato l’ottocentesco Teatro, dell’antica rocca conserva, in piazza della Libertà, il rudere del Torrione del XVI secolo.

2.000 bottiglie per raccontare il territorio del Soave

2.000 bottiglie per raccontare il territorio del Soave

Suavia, attraverso i volti delle tre sorelle co-proprietarie della realtà, ha presentato nella sede del Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave lanuova linea “I Luoghi”.
Un progetto ambizioso, nato da cinque anni di lavoro, di ricerca in vigna e in cantina che hanno dato vita a 2.000 preziose referenze con l’obiettivo di raccontare una delle aree vitate più prestigiose d’Italia, caratterizzata da un suolo vulcanico che delinea i sentori dei tre vini, ognuno con le sue caratteristiche uniche.

Tre sorelle e tre cru

Castellaro, Fittà e Tremenalto: le tre etichette hanno radici profonde, esattamente come quelle di Alessandra, Meri e Valentina, nate e cresciute nella Contrada Fittà, nel cuore del Soave Classico.:
“I Luoghi” nascono da un forte e profondo desiderio di interpretare questo territorio che è, come prima cosa, casa nostra” – spiegano le tre sorelle – “I tre UGA da cui la linea prende forma rappresentano il Soave nelle sue espressioni più caratteristiche, a partire dalle pendenze ripide, dalle composizioni basaltiche dei suoli fino ad arrivare alla ricchissima biodiversità di quest’area, che attraverso il nostro approccio al biologico cerchiamo di difendere sempre. Tutti questi elementi sono percepibili nei tre vini ma in tre interpretazioni uniche e diverse l’una dall’altra”.

La linea prende vita da tre piccoli appezzamenti di proprietà dell’azienda posti proprio nel cuore dei luoghi del Soave da cui si ottengono sempreuve molto espressive. Per creare le 2.000 referenze le uve Garganega, varietà simbolo dell’area, sono state vinificate separatamente ma in maniera identica. Il risultato sono tre vini originali e perfettamente distinguibili l’uno dall’altro.

Il progetto “I Luoghi” nasce da una ricerca che, a partire dalle osservazioni in campo enologico, ha accompagnato Suavia nelle profondità del territorio attraverso lo studio della sua geologia. In questa fase è stato coinvolto anche ilProfessor Giuseppe Benciolini, pedologo di grande esperienza che ha guidato la ricerca insieme all’enologa e co-proprietaria Valentina Tessari, lavorando su tre terreni già riconosciuti come Unità Geografiche Aggiuntive grazie alle loro caratteristiche così peculiari e riconoscibili e che hanno portato alla nascita dei tre Cru.