Simone Vergamini è il miglior sommelier Ais della Toscana 2023

Simone Vergamini è il miglior sommelier Ais della Toscana 2023

La sommellerie toscana ha un nuovo campione regionale: Simone Vergamini della delegazione di Lucca è stato eletto ieri Miglior Sommelier AIS della Toscana 2023, nel prestigioso contesto della Fortezza Medicea di Montepulciano, nell’evento organizzato da AIS Toscana in collaborazione con il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano. 

Da sn a ds Leonardo Taddei resp. did., Ilaria Lorini e Luca Marchiani III e II class. Simone Vergamini Miglior Sommelier Toscana 2023 e Massimo Castellani Pres. Giuria

Il podio della sommellerie toscana

Sul podio, rispettivamente al secondo e terzo posto, i due sommelier entrambi della delegazione di Firenze Luca Marchiani e Ilaria Lorini, che hanno ben figurato nella finalissima incentrata su una prova di servizio, una di decantazione ed una di comunicazione, valutati da una giuria composta dai due responsabili della Scuola Concorsi regionale nonché già campioni nazionali Valentino Tesi e Simone Loguercio – rispettivamente Miglior Sommelier d’Italia 2019 e 2018 – il campione regionale in carica Daniele Palavisini, ed i delegati di Firenze Massimo Castellani, di Prato Bruno Caverni, di Pistoia Luca Carmignani e della Versilia Claudio Fonio. 
A rappresentare un elemento di grande ottimismo per il futuro della sommellerie toscana a medio-lungo termine è il fatto che in questa finale, l’età media dei concorrenti sia stata piuttosto bassa. Come a testimoniare che sempre più giovani si avvicinano a questo mondo, non solo per conoscere il mondo del vino ma anche per mettersi in gioco sfidando sé stessi prima ancora degli altri. 

“Ancora una volta abbiamo potuto constatare la preparazione dei sommelier toscani – ha dichiarato il Presidente di AIS Toscana Cristiano Cini – e ci inorgoglisce il fatto che ci sia un continuo ricambio generazionale che mantiene alto il livello di professionalità, la cosa che più di tutto ci sta a cuore. A tutti quei ragazzi che si sono messi in gioco il mio più sentito ringraziamento – ha aggiunto – per averci dimostrato di essere in buone mani anche in prospettiva futura. Adesso attendiamo di vedere cosa succederà con il Miglior Sommelier d’Italia, per il quale è sempre viva la speranza di poter vedere di nuovo qualche toscano, come esperienza ci insegna, in finale e magari sul podio. Un doveroso ringraziamento – ha concluso Cini – anche alla nostra Scuola Concorsi che con Simone Loguercio e Valentino Tesi ha garantito ai nostri sommelier di poter arrivare a questa giornata nella migliore condizione di preparazione possibile e, soprattutto a chi ci ha permesso di sviluppare una giornata così significativa per AIS Toscana e mi riferisco in primis al Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, che ci ha aperto le porte credendo fortemente in questa sinergia capace di valorizzare sia AIS Toscana che il Consorzio medesimo”. 

Il campione toscano

Le dichiarazioni del vincitore

Per il vincitore Simone Vergamini, la vittoria è un sogno che si realizza dopo anni di tentativi nei quali ha sempre sfiorato il gradino più alto: “Ancora non mi sembra vero – ha commentato – è tanto che aspettavo questo momento, sono anni che ci provavo e oggi questo giorno me lo voglio ricordare, perché è il frutto di tanto impegno e tanto lavoro. Invito tutti a provarci, perché è un’esperienza assolutamente costruttiva che mi ha cambiato la vita ed il carattere. Chi mi conosce sa che sono molto sensibile e timido: grazie a queste prove mi sono sciolto e ho potuto confrontarmi con tante persone che hanno la mia stessa passione”. 

Per quest’anno il format dell’evento che ha portato all’incoronazione del campione toscano è stato del tutto inedito: la sfida finale è stata infatti preceduta da un percorso di degustazione food e wine con prodotti e vini tipici del territorio, nonché da un Wine Contest Montepulciano che ha visto un’ampia partecipazione di pubblico cimentatosi in una degustazione bendata con premi finali.

A Gabriele Gorelli il primo Master of wine italiano

A Gabriele Gorelli il primo Master of wine italiano

A Firenze nell’ambito della manifestazione Eccellenza di Toscana è stato consegnato da parte del Presidente di AIS Toscana Cristiano Cini il Premio Osvaldo Baroncelli a Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano, per il forte legame intercorrente tra questo e lo storico Presidente di AIS Toscana, recentemente scomparso.

Nato e cresciuto a Montalcino 37 anni fa, Gabriele Gorelli – sommelier AIS dal 2011 – è stato il primo italiano a ottenere il prestigioso titolo di Master of Wine, rilasciato dall’omonimo istituto nato in Gran Bretagna nel 1955. Dopo sei anni di preparazione particolarmente intensa – circa 40 ore di studio alla settimana e una media di 48 voli presi all’anno – nel 2021 è arrivato ad ottenere quel riconoscimento di cui fino ad oggi possono fregiarsi in pochissimi in tutto il mondo: circa 420 persone. Il che ne fa un perfetto ambasciatore della toscanità.

“Mi ha sempre affascinato la conoscenza del vino – ha raccontato Gabriele Gorelli – l’essere un collettore tra chi il vino lo fa e chi lo consuma. Mi sono avvicinato a questo mondo proprio grazie ad AIS Toscana, per la quale provo un fortissimo senso di appartenenza, che mi ha dato tutto quello che serviva e che ancora oggi serve per diventare Master of Wine, a partire dall’aspetto relazionale ed associativo che mi ha fatto crescere in ambito professionale e personale. Per me è infatti doppiamente bello poter parlare di come lo sono diventato, accoppiando quest’esperienza con l’Istituto dei Master Of Wine al mio percorso in AIS Toscana, di come proprio grazie a questa mi sono appassionato sempre più e creato una base formativa eccellente soprattutto dal punto di vista della sensibilità alla degustazione – ha aggiunto – perché acquisire la terminologia appropriata e la capacità di categorizzare specifici vini è stato fondamentale. Per me è stato un atto di incoscienza cercare la scalata al Master of Wine perché non si conosceva abbastanza quanto questo titolo fosse difficile da ottenere: essere arrivato è quindi un sogno, ma credo che sia proprio questo lo spirito giusto, ovvero viverla come un’esperienza che ti carica perché nessun altro prima di te ha raggiunto questo obiettivo. Il mio oggi è che sempre più persone ce la facciano ad ottenerlo e questo è uno degli elementi che accomuna AIS con Master of Wine: la volontà di aggregare e portare dentro le persone. Oggi – ha concluso – ci sono dei progetti molto contemporanei di commistione e volontà di intrecciare enoturismo, vino, passione, formazione ed educazione. Vedo in questa commistione di intenti un bel futuro per la Toscana, soprattutto perché questa regione ha veramente tanto da offrire al mondo”.