Treviso, il Raboso del Piave a Wine experience

Treviso, il Raboso del Piave a Wine experience

In questo fine settimana (22 e 23 ottobre)  si rinnova tra le mura del centro storico di Treviso l’appuntamento Wine Experience di AIS Veneto in collaborazione con il Consorzio Vini Venezia per celebrare il Raboso e i vini appartenenti al territorio del Piave.


Viaggio alla conoscenza dei vini del Piave

Il ricco programma si amplia con una serie di nuovi appuntamenti ed opportunità di conoscenza.
Non saranno presenti solo i classici banchi di degustazione nell’anteprima inaugurale ma, domenica 23, il Museo Santa Caterina diverrà la location per un’occasione di confronto con i produttori di vino.
Lunedì 23 ottobre, invece, presso il Borgo Malanotte a Tezze di Vazzola nel nuovo contesto dato dal Concorso si terrà una masterclass sul Malanotte del Piave Docg, un tour Le bellussere le Grave del Piave e il Concorso Miglior Sommelier del Raboso 2023.

Siamo molto contenti di partecipare a questa kermesse di tre giorni che coinvolgerà alcuni degli spazi più belli della città di Treviso e della zona del Piave – dichiara Giorgio Piazza, Presidente del Consorzio Vini Venezia – Il polo museale di Santa Caterina, La Loggia dei Cavalieri, Ca’ dei Carraresi e il Borgo Malanotte si presteranno a diventare le location per le masterclass, gli approfondimenti e wine tasting. Una grande occasione quindi per conoscere il vino Raboso in tutte le sue sfumature, circondati dalla bellezza delle testimonianze storiche e artistiche del territorio di appartenenza”.
Per visionare il programma completo, visitare il sito: https://we.aisveneto.it/eventi/allacortedelraboso

Treviso, al via la Tiramisù World Cup 2023

Treviso, al via la Tiramisù World Cup 2023

La 7ª edizione della “sfida più golosa dell’anno” è cominciata oggi giovedì 5 ottobre.
Treviso si prepara a ospitare, in piazza dei Signori, la “orangerie” dove si sfideranno 240 “chef”, rigorosamente non-professionisti. Da venerdì a domenica, presso la Loggia dei Cavalieri, sarà possibile gustare i Tiramisù dei Campioni del Mondo delle passate edizioni.


La sfida più dolce d’Italia

Il taglio del nastro di venerdì 6 ottobre (ore 11,30) in piazza dei Signori coincide con l’inizio ufficiale delle Selezioni della Tiramisù World Cup 2023.
I 240 posti per partecipare alle gare sono esauriti da tempo e anche i 100 giudici (che hanno superato il test online) sono già pronti a impugnare il cucchiaio per gli assaggi.
La formula è quella delle due categorie di gara: da una parte coloro che concorrono per la ricetta originale del celebre dessert (uova, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè e cacao), dall’altra i partecipanti per la ricetta creativa (con la possibilità di aggiungere fino a tre ingredienti e si sostituire il biscotto).

Un programma vario e dolcissimo

L’edizione 2023 vede un programma di appuntamenti “Tiramisù Extra” ancora più ricco.
A partire da venerdì pomeriggio (ore 14,00), presso la Loggia dei Cavalieri è possibile assaggiare i Tiramisù preparati dai Campioni delle passate edizioni: fra loro, il Tiramisù originale di Giuseppe Salvador (TWC 2022), quello al Cannolo siciliano e quello al Liquore Strega di Marina Summa (TWC 2022).
Poi ancora il Tiramisù al Cioccolato di Modica I.G.P. di Stefano Serafini (TWC 2021), quello al pistacchio di Diletta Scandiuzzi (TWC 2018) e infine quelli preparati da Dolcefreddo Moralberti: lo Specialty Tiramisù (Limited Edition TWC 2023) con miscela Gourmet Columbus di Hausbrandt e l’Original Gluten Free.

Cresce l’attesa per vedere all’opera la Giuria della finale di domenica 8 ottobre (con inizio alle ore 15), che vede impegnati, fra gli altri, Laura Forti de “La Cucina Italiana” (presidente di Giuria), James Hoffmann (autore e youtuber), Alberto Grandi (docente di Storia dell’Alimentazione), Andrea d’Angelo (amministratore delegato Strega), Manuel Gobbo (chef  ristorante Le Beccherie), Dania Sartorato (presidente Fipe e Confcommercio Unione provinciale Treviso), Massimo Linguanotto (figlio di Roberto “Loli” Linguanotto, padre nobile del Tiramisù di Treviso).
Tra gli appuntamenti in programma, venerdì 6 ottobre, alle ore 18.30, in Loggia dei Cavalieri, una giuria composta dagli Accademici Italiani Gelatieri Artigiani premia il miglior gelato creativo al Tiramisù. Per chi volesse degustare i gusti dei gelatieri in gara  è possibile potrà recarsi presso la gelateria da Dassie Gelato – Sant’Agostino il venerdì dalle 12 alle 21 e il sabato (fino a esaurimento).
Sabato 7 ottobre (dalle ore 17,00), a Palazzo della Luce si tiene la presentazione del libro “Storia delle nostre paure alimentari. Come l’alimentazione ha modellato l’identità culturale” (Aboca, 2023) di Alberto Grandi.

Treviso. Foto Pixabay

«La Tiramisù World Cup continua a crescere e a conquistare fama internazionale, promuovendo la città di Treviso e l’intera regione del Veneto in tutto il mondo – ha detto Francesco Redi, fondatore e organizzatore della TWC – . Siamo entusiasti di constatare che sempre più discendenti di italiani stanno visitando la loro terra d’origine per la prima volta, proprio grazie alla Tiramisù World Cup, aprendo nuove prospettive per il 2024, “Anno delle Radici italiane nel mondo”, durante il quale espanderemo ulteriormente le nostre attività all’estero».

I 90 anni di Antonio Carpenedo, l’inventore dei formaggi ubriachi®

I 90 anni di Antonio Carpenedo, l’inventore dei formaggi ubriachi®

Antonio Carpenedo, il fondatore dell’azienda trevigiana che porta il suo nome, festeggia i 90 anni, e ci arriva con l’inalterato entusiasmo degli inizi.
Senza dubbio una tra le più influenti e carismatiche figure dell’agroalimentare italiano, Carpenedo, uomo del ‘900, é figlio di quella cultura veneta che affonda le sue radici tra mercanti veneziani e pastori degli altopiani alpini.
La sua vita incarna fedelmente i valori classici dell’epoca: coraggio, sacrificio, amore per la propria terra, passione per il lavoro, ardore delle idee. Con le sue creazioni ha rivoluzionato il concetto stesso della produzione casearia inventando un nuovo modo di consumare il formaggio a tavola.

ubriaco di Prosecco


Storia di sacrificio e successo di un uomo del Novecento

Sebbene il suo percorso abbia preso il via molto presto, da autodidatta, nella bottega di alimentari del padre Ernesto, la grande avventura di affinatore parte nel ’76 con la riscoperta di un’antica tradizione contadina diffusa nell’area del Piave; riporre i formaggi sotto le vinacce durante la vendemmia.
Fu allora che iniziò la produzione delle prime forme di formaggio affinate in vino e vinacce col nome di Ubriaco®, un marchio che venne poi registrato e di proprietà esclusiva dell’azienda. Fu così che La Casearia Carpenedo divenne il primo laboratorio di affinamento caseario riconosciuto in Italia.        


La nascita dei formaggi “ubriachi”

Gli UBRIACHI® de La Casearia Carpenedo, da allora sono diventati un’istituzione e di grande ispirazione per l’intero settore. Formaggi ricchi di storia, capostipiti degli affinati di tutto il mondo, che raccontano l’essenza del Metodo Carpenedo, un know-how in grado di elevare la profondità delle caratteristiche gusto-olfattive di due prodotti apparentemente semplici come il formaggio e il vino.
Sono sei i formaggi che rientrano nella gamma degli UBRIACHI®, ecco quali: Briscola al Raboso, Baronerosso al Barbera d’Asti, Capo di Stato, Ubriaco al Prosecco DOC, Ubriaco all’Amarone della Valpolicella DOCG, Ubriaco di Raboso.
In particolare tra questi, l’Ubriaco al Raboso, il BaroneRosso e il Barbera d’Asti, insieme all’Ubriaco al Prosecco, hanno conquistato rispettivamente argento e bronzo al World Cheese Award 2022.
I sapori decisi e i contrasti emozionanti rendono indimenticabile l’esperienza sensoriale suscitata da questi formaggi, cui si unisce la grande valenza storica fortemente radicata nella tradizione locale trevigiana. Ma non è tutto, le vinacce utilizzate per l’affinamento infatti, vengono costantemente sottoposte a controlli di un esperto enologo. La prima prova di affinamento al Raboso fatta nel ’76 è ancor oggi in commercio, segnale importante di quanto la maestria artigiana che sappia riconoscere e valorizzare la materia prima di qualità, vinca la prova del tempo. 


Ancora in azienda ad insegnare a figli e nipoti

Antonio Carpenedo, tra i numerosi premi, in particolare in ambito nazionale ha ricevuto dall’Accademia della Cucina Italiana il XXVII Premio Dino Villani, quello alla carriera nell’ambito dell’Italian Cheese Award, mentre a livello internazionale, é stato insignito dalla Guilde Internationale des Fromagers al Musée du Vin di Parigi, in occasione del 575° capitolo di intronizzazione, del titolo di Maître Honoris Caseus; l’associazione, presente in molti paesi del mondo, riconosce la figura professionale del mastro caseario, come esperto del settore lattiero-caseario, dei processi di creazione e conservazione, con la nobile missione di tramandare la cultura casearia al consumatore finale, dando anche la possibilità ai giovani di imparare un mestiere affascinante.
Antonio lo si incontra ancora, con la verve di sempre, in azienda, oggi guidata dai figli Alessandro ed Ernesto anche se é già attiva la quarta generazione coi giovani nipoti.      


La casearia oggi

La Casearia Carpenedo, riconosciuta come primo laboratorio di affinamento di formaggi in Italia, nasce dalla grande visione creativa del suo fondatore Antonio Carpenedo, fin da bambino animato da una fortissima passione.
Quella sviluppata da Carpenedo, lavorando materie prime selezionate con cura e regalando profumi e sentori unici, è una vera e propria arte, una narrazione ogni volta diversa, frutto di una estrema sensibilità e amore per la famiglia e per la vita. La storia dell’azienda ha inizio nei primi del 1900 quando suo padre Ernesto Carpenedo iniziò come “casoin” (in dialetto veneto, pizzicagnolo), in un negozio di alimentari a Preganziol (Treviso).
Il figlio cresce nella bottega del padre e negli anni ’60 inizia a gestire un piccolo caseificio in provincia di Treviso dove con l’aiuto di un amico tecnico casaro impara l’arte del formaggio da autodidatta. Nel 1965 Antonio fu uno dei primi ad esportare fuori dalla provincia di Treviso e poi in altre regioni la “Casata Carpenedo” oggi conosciuta ed apprezzata come Casatella Trevigiana Dop.
Il ’76 segna l’inizio di un’altra avvincente sfida, quella di affinatore, con la riscoperta di un’antica tradizione contadina della zona del Piave, ossia riporre il formaggio sotto le vinacce durante la vendemmia. Fu allora che si iniziarono a produrre le prime forme di formaggio affinato in vino e vinaccia con il nome di Ubriaco, che divenne un marchio registrato di proprietà esclusiva dell’azienda.
Da allora Antonio esprime a pieno la sua innata creatività e forte visione trasformando l’azienda nel primo laboratorio di affinamento caseario riconosciuto in Italia. Dall’utilizzo delle vinacce, passa alla sperimentazione di nuovi ingredienti come fieno, foglie di noce, pepe, spezie, birra, liquori e molti altri che oggi compongono il vasto repertorio dei “Formaggi di Cantina”. Oggi l’azienda è guidata dai figli Ernesto, Direttore di Produzione ed Alessandro, Direttore Commerciale che con grande impegno e caparbietà sono riusciti ad inserirsi nel mercato internazionale, tanto che i loro prodotti oggi sono presenti in 25 paesi nel mondo

Tre appuntamenti estivi in Veneto, per scoprire il territorio

Tre appuntamenti estivi in Veneto, per scoprire il territorio

Musica sulle rive del fiume Sile con il festival Sile Jazz, arte tra i vigneti della Marca trevigiana con Officina Malanotte, teatro tra i casoni di campagna della Saccisica, in provincia di Padova,
con Scene di paglia – festival dei casoni e delle acque.
Tre appuntamenti estivi, tra giugno e luglio, per scoprire nuovi itinerari del Veneto,  tra cultura, natura e gusto, per accogliere un turismo sempre più attento, curioso, partecipe.


Sile Jazz. Le “acque sonore di Treviso, Venezia e Padova

Musica per scoprire la natura e il territorio, appuntamenti all’insegna della sostenibilità: torna il jazz sulle rive del fiume Sile con il festival più “green” del Veneto, con concerti e incontri in programma tutti i fine settimana di giugno e luglio. Tra gli ospiti di quest’anno Uri Caine, Paolo Fresu e Omar Sosa, Florian Arbenz, Sunna Gunnlaugs

Torna la grande musica dal vivo lungo le sponde del Sile, raggiungendo la laguna e al mare, seguendo il percorso del fiume silenzioso, con 21 concerti itineranti in 15 comuni tra le province di Treviso, Padova e Venezia.
Ascolto del territorio, delle comunità che lo abitano, dell’ambiente circostante: il festival intende, una volta di più, 
porre l’attenzione sulla convivenza di ecosistemi naturali e culturali che, attraverso il jazz, prendendo forma tra palcoscenici eccezionali, con solisti ed ensemble itineranti.

Casone Ramei

Un programma ricco e vario, che spazia dalle nuove proposte alle star internazionali, con artisti del calibro di Uri Cane, per la data in collaborazione con Asolo Musica a Venezia, le sensuali sonorità cubane e afro del duo Paolo Fresu e Omar Sosa. Un festival sempre più “green”, impegnato nell’abbattere l’impatto ambientale prodotto dalla rassegna e in progetti di restituzione al territorio, parlando a tutti, una volta di più, di tutela della natura, di cultura della sostenibilità ambientale, stimolando la costruzione di una rete dedicata al turismo lento, più attento e curioso. In programma escursioni in kayak e canoa lungo il fiume e le oasi naturalistiche, in bicicletta lungo la Greenway (un percorso ciclo-pedonale lungo 52 km che collega la città di Treviso a Jesolo). E ancora, sinergie con i ristoratori e le strutture ricettive locali per dare l’opportunità di scoprire il territorio; un percorso musicale e culturale, a piedi, tra le fontane di Treviso, con una riflessione sull’uso dell’acqua; infine l’esperienza unica della Crociera Jazz in Laguna.

Festival dei Casoni

Officine Malanotte. Residenza d’artista

La tenuta Bonotto Delle Tezze presenta la seconda edizione di Officina Malanotte: un progetto di arte contemporanea e di riattivazione culturale del territorio a Tezze di Piave, nella campagna della Marca trevigiana punteggiata da vigneti.
Officina Malanotte, a cura di Daniele Capra, è costituita da una residenza d’artista, una mostra e degli incontri per far dialogare il mondo dell’arte, della cultura e del vino negli ambienti storici dell’azienda, occupando e rigenerando gli spazi attorno al cortile della cantina, le ex stalle e il vecchio granaio, impiegato dall’azienda come sala per l’appassimento dell’uva.

Gli spazi per l’occasione diventeranno gli studi degli artisti Jingge DongLaura PugnoAleksander Velišček e Lucia Veronesi i quali trascorreranno qui tre settimane, fino al 10 giugno 2023. Un’esperienza di arte e convivenza che intende valicare i confini fisici della tenuta, amplificando le connessioni, il dialogo con il territorio e le sue comunità, portando gli artisti a soggiornare nella parte antica di Borgo Malanotte. I frutti di questa ricerca saranno protagonisti in una mostra finale, visitabile dal 10 giugno fino al 9 luglio.

La tenuta Bonotto Delle Tezze continua la plurisecolare tradizione viticola dell’omonima famiglia, nel piccolo paese di Tezze, nel cuore della campagna trevigiana. La coltivazione delle vigne segue il corso del fiume Piave, dalle colline fino alle aperte e ampie pianure alluvionali, caratterizzate dall’avvicendarsi continuo di sassi e di argille. Nell’antica corte, dove nascono le prestigiose etichette della cantina come il Col RealRive di Collalbrigo Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene Docg, e il Malanotte del Piave Docgda vitigno Raboso del Piave.

Valle Millecampi

Scene di paglia. Festival dei casoni e delle acque

Il teatro in luoghi simbolo del territorio, della Saccisica nella provincia di Padova. Diciotto spettacoli, prime regionali, co-produzioni con il Festival e incontri con gli artisti, per raccontare le rotte contrarie del nostro tempo
 
Teatro nei casoni di campagna, valli da pesca, idrovore, ville storiche e centri cittadini, siti di grande fascino, custodi di storie e tradizioni, palcoscenici d’eccezione per il teatro di figura, di prosa, danza e musica. Il Festival coinvolgerà una rete di sette comuni, località incastonate tra le vie di terra e d’acqua della Saccisica nella provincia di Padova, fino a lambire la Laguna di Venezia. Rotte contrarie è il titolo scelto dal curatore del Festival, Fernando Marchiori.
 
Diciotto spettacoli, un progetto corale che attraversa diversi linguaggi delle arti sceniche interpretano il nostro tempo, parlando di guerre e migrazioni, miti e passioni. Scene di paglia prende così vita tra prime assolute e regionali, co-produzioni del Festival, partecipazioni internazionali: tra queste la compagnia catalana Ortiga; progetti artistici unici come Balletto Civile, il collettivo nomade di performer guidati da Michela Lucenti; l’esperienza dirompente del concerto di musica, danza e parola di Roberto Castello / ALDES; accanto alle nuove proposte, tra le più interessanti della generazione emergente, come Matilde Vigna. Il dialogo che s’instaura tra le proposte artistiche e i luoghi del festival è, come sempre, un elemento caratteristico della rassegna, da cui prendono forma itinerari naturalistici, culturali ed enogastronomici da percorre in bicicletta, lungo passeggiate, all’insegna del turismo lento e sempre più attento. Tra le novità di quest’anno gli SguardItineranti: da Cittadella a Padova, da Montegrotto alla Saccisica, una corriera stravagante che raccoglie gli appassionati di teatro interessati a partecipare ad alcuni spettacoli del Festival, a condividere saperi ed emozioni, a confrontarsi con i professionisti delle arti sceniche.