18 giugno, “Giornata Mondiale Gastronomia Sostenibile”. Federazione Strade Vino Olio Sapori e CarTES propongono “La Strada verso la Sostenibilità”

18 giugno, “Giornata Mondiale Gastronomia Sostenibile”. Federazione Strade Vino Olio Sapori e CarTES propongono “La Strada verso la Sostenibilità”

Istituita dalle Nazioni Unite nel 2016, promossa dalla FAO e sostenuta dall’UNESCO la Giornata Mondiale della Gastronomia Sostenibile è la ricorrenza che riconosce il valore della gastronomia come espressione culturale legata alla diversità naturale e culturale dei territori, e ne promuove il ruolo strategico nei processi di sviluppo sostenibile, transizione alimentare e coesione sociale.


Valore alla gastronomia, espressione culturale

Nata con l’obiettivo di valorizzare l’importanza dell’alimentazione sostenibile nei sistemi agroalimentari, nella tutela della biodiversità, nel rispetto delle tradizioni locali e nel rafforzamento delle economie rurali, è un’occasione per sensibilizzare istituzioni, cittadini e operatori economici sull’urgenza di scelte più consapevoli, dalla produzione al consumo, e sul valore educativo, economico e ambientale del cibo.
La sostenibilità nel turismo enogastronomico è oggi una necessità, non più una scelta. Con CarTES – di cui fanno parte Associazione Italiana Turismo EnogastronomicoAssociazione Nazionale Città del VinoAssociazione Nazionale Città dell’OlioFederazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei SaporiTerranostra – ColdirettiIter Vitis, Unpli – Unione delle pro loco italiane, Associazione Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo – vogliamo trasformare i principi in azioni, facilitando l’incontro tra chi offre esperienze autentiche e chi cerca un modo più consapevole di viaggiare”, afferma Roberta Garibaldi, presidente di Aite e ideatrice del progetto. “Il nostro obiettivo è rendere accessibili strumenti, modelli e soluzioni concrete per generare un impatto positivo e duraturo nei territori, accompagnando operatori e viaggiatori in un percorso comune di consapevolezza.”


La strada verso la sostenibilità

In un contesto segnato da crisi ambientale, perdita di biodiversità e tensioni nei sistemi agroalimentari globali, la gastronomia sostenibile si conferma uno strumento potente per trasformare i modelli di consumo e produzione, preservando al contempo identità culturali e saperi locali.
È in questa ottica che la Federazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori, in collaborazione con CarTES, ha deciso di dare vita all’iniziativa “La Strada verso la Sostenibilità”, pensata per sensibilizzare i viaggiatori e valorizzare comportamenti virtuosi legati al cibo, all’ambiente e alle comunità locali, allo scopo di accompagnare i turisti verso un approccio più consapevole e partecipato, e al tempo stesso di stimolare le strutture coinvolte ad adottare standard di sostenibilità sempre più avanzati.
 Nella giornata di oggi 18 giugno 2025, tutti i visitatori che si recheranno presso le aziende aderenti all’iniziativa e parte del circuito delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori potranno farsi protagonisti di un gesto semplice ma significativo.
Dopo aver consultato il decalogo della Carta del Turista Enogastronomico Sostenibile e confermato il proprio impegno compilando un breve form, i viaggiatori avranno diritto ad una degustazione gratuita.

 Crediamo che un pezzo rilevante del futuro delle Strade del Vino e dell’Olio stia anche nella loro capacità di evolversi in chiave green, sostenibile e smart. Le “Green Wine Routes” non sono uno slogan, ma un’opportunità reale per integrare qualità, paesaggio, sostenibilità e cultura dei luoghi. Su questo l’Italia può giocare un ruolo fondamentale, rispetto ai competitor, grazie al mantenimento di una integrità dei territori rurali e di un patrimonio di biodiversità tra i più importanti al mondo e di una assenza (o limitata presenza) di standardizzazione dell’accoglienza.” — dichiara Paolo Morbidoni, Presidente della Federazione Italiana delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori.


Le best practice di sostenibilità…

Iter Vitis — Roma Mater Vinorum: la vigna ritrovata nel cuore della Capitale
Il progetto “Roma Mater Vinorum”, promosso da Iter Vitis con il sostegno dell’Assessorato all’Agricoltura del Comune di Roma, rappresenta una best practice esemplare di turismo enogastronomico sostenibile in contesto urbano. Il recupero e valorizzazione della storica Vigna di San Sisto, situata a pochi passi dalle Terme di Caracalla.
La pre-apertura della Vigna di San Sisto, prevista proprio oggi in occasione della Giornata del Turismo

Enogastronomico Sostenibile, rappresenta un momento simbolico di restituzione e partecipazione.
“La pre-apertura della Vigna di San Sisto, nel cuore di Roma, rappresenta un gesto simbolico ma concreto di rigenerazione urbana attraverso il vino: non solo come prodotto, ma come patrimonio, racconto e strumento di educazione al paesaggio e alla sostenibilità. Abbiamo scelto di proporre questa iniziativa come best practice per la Giornata del Turismo Enogastronomico Sostenibile perché incarna i valori in cui Iter Vitis crede da sempre.” — Emanuela Panke, Presidente di Iter Vitis
 
Associazione Nazionale Città dell’Olio Camminata tra gli Olivi e Merenda nell’Oliveta
Le iniziative nazionali organizzate da Città dell’Olio nei comuni associati in primavera e in autunno sono occasioni preziose non solo per far conoscere la civiltà dell’olivo ma anche per contrastare il fenomeno dell’abbandono dell’olivicoltura tradizionale. Le manifestazioni valorizzano paesaggio, cultura, benessere e olio extravergine d’oliva di qualità.
“Iniziative come la Camminata tra gli Olivi e la Merenda nell’Oliveta rappresentano un esempio concreto di come sia possibile coniugare sostenibilità, partecipazione e benessere. Questi eventi coinvolgono comunità intere, famiglie, turisti, bambini, e restituiscono senso al legame profondo tra territorio, tradizione e convivialità.”  — Michele Sonnessa, Presidente Città dell’Olio.

Associazione Nazionale Città del Vino: Comune di Valdobbiadene e Museo Internazionale dell’Etichetta del Vino di Cupramontana    
Valdobbiadene promuove delle camminate settimanali sulle colline del Prosecco Superiore.
È un’iniziativa che riunisce la comunità e attrae turisti da ogni parte del mondo.
Il Museo Internazionale dell’Etichetta del Vino di Cupramontana, invece, situato nel complesso museale MIG– Musei in Grotta, nelle antiche cantine dell’ex convento di Santa Caterina di Cupramontana nelle Marche, arricchisce l’offerta turistica mostrando una delle collezioni di etichette di vino più vaste a partire dal 1860 e grazie ad un’infrastruttura digitale è ora fruibile anche online.
“La Giornata è un’importante opportunità per sottolineare e ricordare il ruolo che la filiera vitivinicola può svolgere per contribuire a rendere sempre più sostenibili l’agricoltura e la gastronomia. La sostenibilità non è solo un valore aggiunto in termini ambientali, migliora anche la qualità del prodotto e rinsalda i legami con il territorio, svolgendo quindi un servizio per la cura e la promozione delle identità locali.” — Angelo Radica, Presidente Città del Vino.
 
Terranostra — Coldiretti (Masseria Palagogna e Agriturismo Le Piagge)
Terranostra, l’associazione agrituristica di Coldiretti, segnala due esempi concreti di ospitalità rurale
attenta all’ambiente, alla stagionalità e alla valorizzazione delle tradizioni locali: Masseria Palagogna, in Alto Salento, è un luogo autentico circondato da ulivi secolari e muretti a secco. Oltre ad un’offerta gastronomica basata su prodotti aziendali, organizza anche corsi di cucina tradizionale; mentre l’Agriturismo Le Piagge, in Piemonte, è un piccolo esempio di multifunzionalità.
agricola e attenzione alla sostenibilità. La struttura, un tempo casa di caccia, oggi integra un orto, un
frutteto e un pollaio che forniscono alla cucina le materie prime necessarie.
“La carta del turista enogastronomico sostenibile è un’iniziativa importante e quanto mai necessaria, la sostenibilità è il tema che ci unisce, non a caso questa iniziativa è frutto di una partnership tra più attori, tutti accomunati dalla stessa causa. La codifica di buone norme e la sensibilizzazione per comportamenti e abitudini turistiche responsabili.” — Dominga Cotarella, Presidente di Terranostra.
 
Consulta Nazionale Distretti del Cibo — Dalla Giornata ai Territori
La Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo è impegnata nella diffusione della Carta del Turista
Enogastronomico Sostenibile tra i distretti aderenti e nella costituzione di una Comunità di Pratica che favorisca lo scambio di esperienze, strumenti e modelli replicabili.
“Vogliamo valorizzare le esperienze e le buone pratiche messe in atto nei territori in cui operano i distretti. In occasione della Giornata Mondiale della Gastronomia Sostenibile, che coincide con la Giornata Nazionale dei Distretti del Cibo, intendiamo riaffermare con forza il legame inscindibile tra cibo, sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale.” — Angelo Barone, Presidente Consulta Distretti del Cibo.

 

L’Umbria apre le porte ai suoi frantoi

L’Umbria apre le porte ai suoi frantoi

Torna sotto i riflettori l’Umbria rurale con la XXVII edizione di Frantoi Aperti, evento simbolo dell’oleoturismo in Italia, che dal 19 ottobre al 17 novembre 2024, per 5 fine settimana, proporrà un fitto calendario di iniziative per festeggiare l’arrivo del nuovo Olio extravergine d’oliva nel periodo della raccolta e frangitura delle olive, e proposte esperienziali di avvicinamento al mondo dell’olio direttamente in frantoio e con itinerari alla scoperta del ricco patrimonio ambientale e storico-artistico della Regione.  
Novità di questa edizione di Frantoi Aperti in Umbria sarà la proposta delle “Evo&Art Experience”, tour accompagnati alla scoperta delle sottozone della Dop Umbria e della biodiversità, che porteranno a visitare i luoghi del Perugino ed i beni del sito seriale Unesco “I Longobardi in Italia: i luoghi del potere” di Campello sul Clitunno e Spoleto (Pg).


A spasso fra frantoi in e bike e non solo…

Momento di apertura della manifestazione, in programma per sabato 19 ottobre, sarà la “La Grande Pedalata Lungo la Fascia Olivata dei Colli Assisi – Spoleto”, iniziativa di oleoturismo organizzata in collaborazione con Fiab Umbria e YouMobility – marketplace della mobilità sostenibile.
Un itinerario in e-bike con partenza da Spoleto (Pg), che lungo i percorsi ciclabili immersi nello spettacolare “paesaggio culturale vivente” modellato dalla coltivazione dell’olivo, passerà per Poreta e il castello di Campello Alto, con tappe in alcuni frantoi per assaggiare l’olio appena franto e porterà fino a Campello sul Clitunno (Pg) (per informazioni www.lagrandepedalata.it).

I cinque weekend di Frantoi Aperti si susseguiranno con un nutrito programma di iniziative volte alla promozione della tradizione olivicola umbra e che avranno come protagonisti indiscussi l’olio e.v.o. e i frantoi in lavorazione, che saranno fulcro di passeggiate in bici e trekking naturalistici per grandi e bambini, ma soprattutto di percorsi di degustazione e di conoscenza dell’olio e.v.o. di qualità, pensati per svelare ai visitatori l’estrema varietà e ricchezza del patrimonio agroalimentare ed enogastronomico dell’Umbria.
Alcune delle proposte in calendario inoltre saranno momenti di “festa” e spazi di confronto sull’oleoturismo realizzati per celebrare i 20 anni della Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria, associazione che organizza Frantoi Aperti e che traccia la direzione dell’oleoturismo in Umbria.
 


Gli olivi giganti dell’Umbria

Protagonista di Frantoi Aperti insieme all’olio umbro, sarà il paesaggio olivato, la natura che abbraccia i borghi storici della regione e in questo scenario giocheranno un ruolo di primo piano anche l’arte e la letteratura. In occasione dei cinque weekend della rassegna ci sarà infatti l’appuntamento con “#chiaveumbra | in natura – Sperimentazioni artistiche nel Paesaggio Olivato”, la manifestazione di arte contemporanea, organizzata da Palazzo Lucarini Contemporary, che offrirà chiavi di accesso inedite e sperimentali sul territorio umbro, valorizzando la natura e il rapporto uomo-ambiente.
 Tra le proposte poi: il “Tour degli Olivi Giganti Patriarchi nel territorio Amerino Tipico”, un  itinerario che mette in rete i luoghi iconici del territorio Amerino legati alla coltura e cultura dell’olio e.v.o., che porterà a visitare la collina degli olivi secolari Rajo di Montecampano in Amelia, passando per antichi frantoi, frantoi moderni e la collezione mondiale di olivi “Olea Mundi” di Lugnano in Teverina; le passeggiate tra fiabe, olivi e frantoi per bambini che verranno coinvolti nel racconto di storie sugli alberi, gli olivi e l’olio, per poi visitare i frantoi del circuito per una merenda a base di pane e olio appena franto; e a chiusura del mese dell’Olio umbro il “Pranzo della Benfinita”.
Gli oliveti saranno animati dai “Suoni dagli ulivi secolari”, la rassegna pensata per esaltare il dialogo tra la musica e gli ulivi che proporrà concerti in luoghi particolarmente evocativi del paesaggio olivicolo umbro ed in prossimità degli ulivi secolari più rappresentativi della regione, veri e propri monumenti naturali.
Le iniziative artistico – culturali saranno come sempre “collegate” e fruibili grazie a bus navette, passeggiate guidate a piedi e in e-bike, che collegheranno gli oliveti ai borghi ed alle città d’arte ad alta vocazione olivicola, dove si terranno feste di celebrazione della raccolta e frangitura delle olive, con esposizioni di artigiani di olio di qualità e di altri prodotti enogastronomici locali, concerti e spettacoli musicali, visite guidate dei centri storici e dei musei tematici, assaggi di pane e olio nelle piazze, aperture straordinarie di castelli e palazzi e tante iniziative immaginate per coinvolgere i più piccoli e le famiglie. 


Gli chef al servizio dell’oro giallo

Nei 5 fine settimana di Frantoi Aperti in Umbria infine, alcuni degli chef del circuito “Umbrian #EVOOAmbassador – Testimoni di oli unici” – la rete creata dalla Strada dell’olio e.v.o. Dop Umbria che seleziona i migliori ristoranti ed enoteche umbri in cui trovare prodotti di qualità tra cui una ricca selezione di oli e.v.o. prodotti in Umbria – proporranno nei loro ristoranti menù di terra e di lago in abbinamento con gli oli e.v.o. di qualità dei produttori aderenti a Frantoi Aperti 2024.
 Frantoi Aperti in Umbria è organizzato dall’Associazione Strada dell’olio e.v.o. Dop Umbria, che si avvale di Add Comunicazione ed Eventi, agenzia specializzata nella comunicazione e promozione dell’Olio e dell’oleoturismo, con il contributo della Regione Umbria e del MASAF – Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e la collaborazione di tutti gli attori del comparto olivicolo umbro. L’evento è reso possibile anche grazie al supporto di Vuscom, società del Gruppo Valle Umbra Servizi, Crédit Agricole Italia, YouMobility, Tartufi Fortunati Stocchi e del partner tecnico Official Green Carrier Trenitalia.
 Maggiori dettagli sul programma saranno presto online sul sito www.frantoiaperti.net

Umbria: nasce l’associazione Todi Terra di Vini

Umbria: nasce l’associazione Todi Terra di Vini

Lo dice la storia, che vede il Grechetto, vitigno autoctono per eccellenza, menzionato già da Plinio il Vecchio nelle pagine della Historia Naturalis (“Peculiaris est tudernis”, ovvero, è tipico di Todi).
Lo dicono i documenti d’archivio, tra i quali figura un atto notarile del 1333 nel quale compare una compravendita di mosto di Greco di Todi.
Lo dice l’economia locale, che ha visto nascere
l’associazione “Todi Terra di Vini”, soggetto nel quale si riconoscono pressoché la totalità delle aziende viti-vinicole Doc del territorio.
Quattrocento ettari di vigneti, oltre un milione e mezzo di bottiglie prodotte, un centinaio di occupati: sono queste le dimensioni del comparto enologico tuderte, che ha una ricaduta importante anche sotto l’aspetto turistico. 


Il Grechetto, figlio di Todi

“L’associazione si è data come principale missione di promuovere la cultura della qualità delle produzioni – racconta Lorenzo De Monaco, Presidente dell’Associazione Todi Terra di Vinivalorizzando in particolare quella del Grechetto di Todi, cultivar che pur ricompresa nella grande famiglia delle “uve greche” è diversa rispetto alle altre tipologie coltivate nel centro Italia e al suo omonimo orvietano”.
Il Grechetto di Todi è infatti caratterizzato ed associato dal clone G5, differente dal clone G109 della varietà comune più diffusa, con recenti indagini sul patrimonio genetico che hanno riscontrato somiglianze con il Pignoletto e hanno marcato la distanza dal Greco di Tufo e dal Grecanico.
“Dall’annata 2010 la produzione enologica ha ottenuto la denominazione Todi Docspiega Antonio Ruggiano, Sindaco di Todiun eccellente risultato ottenuto agli albori di questa nostra amministrazione, di cui andiamo fieri e che sosteniamo con forza”. 


Todi: la sfida dell’enoturismo e dell’oleoturismo

La Todi DOC comprende anche i comuni di Collazzone, Massa Martana, Monte Castello di Vibio e Todi; il disciplinare del Grechetto prevede la percentuale minima dell’85%, eventualmente integrata con un 15% di altri vitigni locali a bacca bianca.
Qui, infatti, non si coltiva solo il Grechetto, ma anche
Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon, Pinot. Nelle diverse aziende gli ettari investiti a Grechetto oscillano dal 35 al 50%, un rapporto che si riverbera in maniera quasi proporzionale sulla quantità di bottiglie etichettate. Interessante il dato riferito all’export, che va dal 20% di alcune cantine al 90% di altre, con una media che si attesta intorno al 35% e che vede un apprezzamento crescente nel mercato statunitense, giapponese e cinese.
“Altro elemento distintivo è che si tratta per lo più di aziende vinicole giovani, nate negli ultimi decenniha concluso De Monacogiovani spesso anche nell’età degli imprenditori che le guidano, a testimonianza della vitalità del settore e della crescente attenzione non solo alla produzione, ma anche all’enoturismo”.
Sull’enoturismo, ma anche sull’oleoturismo, forte e di importanza cruciale è il supporto del Comune di Todi a tutti i produttori del territorio, in particolare con iniziative di promozione integrata che trasversalmente valorizzano i beni culturali, i prodotti dell’enogastronomia, le bellezze paesaggistiche che fanno di Todi, confermato anche questo anno come comune “Spiga Verde” per il patrimonio rurale, uno dei centri più attrattivi del centro Italia, tanto da essere ormai non solo meta di viaggi, ma luogo scelto in particolare da cittadini stranieri, per vivere, ma anche in cui fare investimenti produttivi.


Todi: un debutto prestigioso con “Calici di stelle”

“Anche quest’anno Todi continua nel percorso di crescita e valorizzazione del vino e del territorio di produzione, con un evento di eccellenza che si terrà nell’ambito di Calici di Stelle 2024, il prossimo 10 agosto – spiega Claudio Ranchicchio, Vice Sindaco di Todi – Per noi è davvero importante essere protagonisti e collaborare con i principali attori nazionali del settore recitando un ruolo da protagonisti sia in Città del Vino che con il Movimento Turismo del Vino oltre che all’interno della locale Strada dei Vini del Cantico.
Cerchiamo di offrire ai visitatori esperienze uniche, proponendo iniziative di alto livello, come quella che ci apprestiamo a vivere il prossimo 10 agosto, che coinvolgono le aree più belle e scenografiche della nostra città, i nostri prodotti migliori, chef di eccellenza, partnership e collaborazioni sempre più qualificate”
.
Sabato 10 agosto 2024 sarà quindi una delle occasioni pensate per permettere ai visitatori di incontrare i produttori, degustare i vini in abbinamento a piatti realizzati con prodotti di stagione e di eccellenza locale. Si terrà infatti a Todi l’evento “I Firmamenti del vino, dell’arte contemporanea e delle stelle” che si inserisce nell’ambito dell’edizione nazionale di “Calici di Stelle” 2024 e che oltre a proporre passeggiate a piedi con visita alla cantina Terramante e in e-bike con visita alla cantina Roccafiore, proporrà un percorso guidato, fruibile anche in lingua inglese, con assaggi di vino, alla scoperta dei luoghi dell’arte contemporanea di Todi, città candidata a “Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026” e si concluderà presso il Nido dell’Aquila con un banco di assaggio dei vini della DOC Todi a cura di AIS Umbria e una cena a cura dello chef Giulio Gigli. Gigli che di recente ha ricevuto l’importante riconoscimento della stella Michelin, proporrà un menù studiato per richiamare nell’estetica dei piatti le opere di arte contemporanea disseminate a Todi e nel gusto, i sapori della tradizione locale, con prodotti di stagione e a Km 0 che serviranno ad esaltare i vini autoctoni della DOC tuderte. Durante tutta la giornata le cantine che fanno parte dell’Ass. Todi Terra di Vini saranno aperte al pubblico e visitabili, in particolare saranno aperte al pubblico tutta la giornata le cantine Baldassarri, Todini, Roccafiore e Tudernum; mentre saranno visitabili su prenotazione le cantine Agrisegretum, Concinnate, Fattoria di Monticello, I Fenicotteri, Peppucci, Sobrano, Terramante e Zazzera.

Umbria: vigneti aperti prosegue per tutta l’estate

Umbria: vigneti aperti prosegue per tutta l’estate

Aperitivi in vigna, laboratori sensoriali, picnic, visite e percorsi guidati nei vigneti, cene con il vignaiolo, dj set e molto altro ancora.
Il Movimento Turismo del Vino Umbria prosegue a rendere noti gli appuntamenti estivi dell’edizione 2024 di “Vigneti Aperti“, un evento diffuso che durante tutta la stagione estiva trasforma le cantine umbre in veri e propri centri di attrazione culturale e turistica.
Nel corso della stagione estiva, appassionati di vino, wine lovers e visitatori potranno infatti immergersi in un’esperienza unica, esplorando la bellezza e le tradizioni di una delle regioni vitivinicole più affascinanti d’Italia.


Pic nic in vigna con vista sul Sagrantino

All’azienda agricola Terre de la Custodia, che si trova tra le colline di Gualdo Cattaneo, a soli 5 km dal centro storico di Montefalco, la famiglia Farchioni produce da secoli ottimi vini umbri Montefalco Bianco Plentis, il Montefalco Rosso Riserva e il Sagrantino Exubera a base di uve autoctone quali Sagrantino, Sangiovese e Grechetto.
Tutti i giorni, su prenotazione, saranno organizzati pic-nic in cantina con vista sul Sagrantino e (tranne mercoledì e domenica) sono organizzate degustazioni e visite in cantina con il brand ambassador Daniele Sevoli, dalle 10 alle 18 con orario continuato.
Infine, sempre tutti i giorni, su prenotazione, sono organizzate passeggiate a cavallo e in e-bike.


Cena sotto le stelle sulle colline di Perugia

Un vino ricco e complesso di aromi come il Lucardo, il merlot Verzaro intenso e colorato, il cabernet sauvignon, il grechetto dell’Umbria, lo chardonnay ed il pinot grigio: sono queste alcune delle proposte della cantina Baldassarri, una giovane realtà situata a Collazzone, in provincia di Perugia.
Sabato 27 luglio alle ore 20,30 la cantina apre le porte agli enoappassionati per una cena sotto le stelle in vigna con dj set a seguire e anche venerdì 2 agosto alle ore 20,30 la Cantina organizza una cena in cantina con DJ set.


Alla scoperta della tradizione poco fuori Orvieto

La bellezza del palazzo medievale, il fascino del luogo e vini d’eccellenza accolgono invece a Locanda Palazzone: 24 ettari vitati in collina, in una cornice paesaggistica di rara bellezza, coltivati con le uve tradizionali dell’Orvieto, ovvero Procanico e Grechetto principalmente, poi Verdello e Malvasia a completare l’uvaggio.
Ma anche vitigni internazionali Sauvignon per la Muffa Nobile e Viognier tra i primi a coltivarlo in Italia. E a completamento dei vini prodotti Sangiovese e Cabernet Sauvignon per i Rossi.
Venerdì 12 luglio Locanda Palazzone organizza un’escursione guidata sulle colline che circondano il palazzone tra vigne, palazzi storici e la grotta del Musco.
A seguire dalle ore 17 un aperitivo in piscina. La Locanda offre infine la possibilità di prenotare un pacchetto soggiorno ed esperienza.

Fra le colline di Todi un modello di sostenibilità

Scoprire invece la Cantina Roccafiore e i vigneti che la circondano, è possibile prenotando visite e degustazioni così come riservare un tavolo sulla terrazza esterna e assaggiare le ricette tradizionali della cucina umbra a base di maialino di cinta senese del piccolo allevamento interno.
La cantina Roccafiore sorge sulle verdi colline che circondano la città umbra di Todi, proprietà della famiglia Baccarelli dal 1999.
Roccafiore, che nasce come progetto di sostenibilità ambientale, non è soltanto produttrice di vino, ma ospita anche un resort con spa, centro benessere e ristorante.
La cantina è uno spazio verde di 90 ettari incastonata tra le dolci e magiche colline umbre che respirano l’aria di campagna. Tra ulivi, allevamenti di animali e colture di legumi e cereali si contano 15 ettari dedicati esclusivamente alla coltivazione di viti autoctone.


Movimento Turismo del Vino dell’Umbria

La selezione di cantine che condurranno nei loro vigneti i visitatori è particolarmente ricca e variegata, riflettendo la diversità e la ricchezza del patrimonio vinicolo del territorio.
Ogni cantina offre un’esperienza unica, invitando i partecipanti a immergersi completamente nelle tradizioni vitivinicole e culturali dell’Umbria, rendendo quella di Vigneti Aperti 2024 un’edizione imperdibile per tutti gli appassionati di vino e cultura italiana.
Attraverso i canali Social Movimento Turismo del Vino dell’Umbria è possibile conoscere le proposte nel dettaglio delle cantine umbre aderenti.
Il Movimento Turismo del Vino dell’Umbria (www.mtvumbria.it) è una delle derivazioni regionali del Movimento Turismo del Vino, associazione no profit che racchiude oltre 1.000 delle migliori aziende vitivinicole e distillerie italiane.
Il Movimento Turismo del Vino dell’Umbria, nato nel 1993, ha l’obiettivo di accrescere il settore enoturistico regionale attraverso spirito di innovazione e qualità dell’accoglienza, secondo uno stile di vita che tende a porre l’ospite al centro dell’attenzione.
Valorizza le realtà aziendali associate e le loro produzioni, si fa garante della salvaguardia dell’ambiente e si impegna nella sensibilizzazione al bere consapevole, con numerose iniziative rivolte soprattutto ai giovani. Accoglienza innovativa e di qualità, salvaguardia dell’ambiente e sensibilizzazione verso il bere consapevolmente: la filosofia del Movimento, oggi presieduto da Giovanni Dubini, è compresa e condivisa dalle oltre 60 aziende socie, che agiscono di concerto alla promozione degli eventi e delle iniziative indette dall’Associazione nazionale.

8 destinazioni alla scoperta del tartufo

8 destinazioni alla scoperta del tartufo

Un giro d’Italia da nord a sud e ritorno al sapor di tartufo. Quattro mete diverse fra loro per storia e cultura ma quattro mete per assaporarlo, conoscerne tutti segreti, stanarlo con il cane e imparare a cucinarlo.
In autunno e in inverno le tavole si inebriano del profumo del tartufo che dai boschi diventa il re di piatti deliziosi proviamo a conoscerlo meglio.


Umbria: alla scoperta del nero fra dicembre e gennaio

In Umbria l’inverno è il momento ideale per degustare il pregiato tartufo nero umbro che si raccoglie proprio tra dicembre e gennaio.
Un’ esperienza da scoprire in un percorso lento tra natura, storia e arte.
Vengono organizzate speciali cacce al tartufo con il cavatore e il suo fidato cane nei dintorni di Gubbio, Norcia e Città di Castello.


Molise: il bianco e il nero di Castel del Giudice

Castel del Giudice (Isernia) in Molise, circondato dai boschi dell’Appennino molisano-abruzzese noto per la produzione delle mele , è il luogo in cui il tartufo diventa emozione.
Un rituale affascinante: partire insieme al tartufaio Antonio e la cagnolina Kelly, imbattibile con il suo fiuto sopraffino, per una giornata nell’azienda agricola Le Tartufaie e un tour alla scoperta delle varianti nere e bianco del prezioso tubero, l’ambiente in cui nasce e si sviluppa, la cavatura e tante curiosità sul diamante della terra.


In Alta Valle Isarco

in Alta Valle Isarco, tornano dal 17 novembre al 7 dicembre 2023 le Settimane del Tartufo, con gli esclusivi piatti firmati dallo chef 2 Stelle Michelin Peter Girtler.
Menu esclusivo a base di 5 specialità al tartufo nell’antica Gasthofstube.

Piemonte: la capitale del tartufo

Il Piemonte è rinomato per il tartufo bianco, in particolare nella zona delle Langhe e del Monferrato. Puoi partecipare a tour di caccia al tartufo con esperti locali e i loro cani addestrati. Alcuni luoghi noti per i tour di tartufo nel Piemonte includono Alba e Asti.
Se l’evento più famoso è ovviamente, la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba giunta ormai alla sua 93esima edizione che ha il suo clou nel Mercato Mondiale del tartufo, non mancano eventi diffusi specie nel territorio del Monferrato e dell’alessandrino dove si contano oltre dieci eventi dedicati.


Toscana; da San Miniato, a San Giovanni d’Asso e Volterra

La Toscana è un’altra regione famosa per i tartufi, in particolare il tartufo nero. Città come San Miniato e Volterra offrono tour di tartufo, che spesso includono la caccia al tartufo e degustazioni di piatti a base di tartufo.
San Miniato, a metà strada fra Firenze e Pisa che ospita la Fiera del Tartufo è una delle capitali nazionali. Leggenda narra che i tartufi più belli venduti alla fiera mondiale di Alba siano in realtà di San Miniato…
Ma torniamo nel borgo per darvi appuntamento nei fine settimana 11-12 / 18-19 / 25-26 novembre 2023 quando il
centro città ospiterà laboratori, banchi di degustazione e vendita del pregiato prodotto.


Marche: non solo Acqualagna

Le Marche sono un’altra regione italiana rinomata per il tartufo nero. Acqualagna è una delle città più famose per il tartufo nelle Marche e offre tour e festival del tartufo.
Se la fiera nazionale di Acqualagna quest’anno per colpa del caldo e la mancanza del fungo ipogeo è stata un po’ sottotono altre sono le occasioni per la scoperta del tartufo marchigiano.
Un’ottimameta è senz’altro la regione del Montefeltro e più nell specifico il borgo di Montefabbri provincia di Pesaro Urbino. Un paese che sembra essersi cristallizzato al 1400 dove funghi e tartufi sono di casa.


Abruzzo: neri, prelibato e poco noto

L’Abruzzo è famoso per il tartufo nero prelibato. Puoi partecipare a tour di tartufo a Rocca Calascio e nelle aree circostanti.
L’evento simbolo del tartufo d’Abruzzo è però la Fiera Internazionale dei tartufi d’Abruzzo che s
i terrà dall’1 al 3 dicembre 2023 all’Aquila, presso il Parco del Castello Cinquecentesco.

Puglia: il pregiato nero di Fasano

Anche la Puglia produce tartufi prelibati, in particolare il tartufo nero. Puoi trovare tour di tartufo nella città di Fasano e nelle aree circostanti.