Il Museo Etrusco GuarnacciThe Guarnacci Etruscan Museum
Il Museo Guarnacci è uno dei più antichi Musei pubblici d’Europa: nasce nel 1761 quando il nobile abate Mario Guarnacci, dona il suo ingente patrimonio archeologico, raccolto in anni di ricerche e acquisti, al “pubblico della città di Volterra”.
La donazione -che comprendeva anche una biblioteca ricca di oltre 50.000 volumi- fu un atto di estrema lungimiranza in quanto, oltre a dotare la città di uno strumento culturale importantissimo, scongiurò il pericolo che l’ingente patrimonio accumulato si disperdesse.
Il Guarnacci, eruditissimo storico, autore, tra l’altro, di una storia dei più antichi abitatori d’Italia (“Le Origini Italiche”, Lucca 1767) che appena pubblicata scatenò vivaci reazioni polemiche negli ambienti eruditi, ebbe sicuramente il grande merito di attrarre su Volterra le attenzioni dei massimi intelletti dell’epoca come Giovanni Lami, Scipione Maffei, Anton Francesco Gori, che si dedicarono alla divulgazione scientifica dei materiali della sua collezione attraverso importanti pubblicazioni e costanti notizie su riviste come “Le Novelle Letterarie”, edite a Firenze per cura dello stesso Lami.
La prima sede del Museo fu il palazzo Maffei (in via Guidi, oggi Matteotti) acquistato dal Monsignore appunto per collocarvi il suo patrimonio, poi alla sua morte (nel 1785), fu trasferito, assieme alla biblioteca, nel dugentesco Palazzo dei Priori.
In questa sede vi rimase fino al 1877 quando, accresciuto da doni, acquisti e dai frutti di fortunate ricerche condotte in prima persona dai responsabili scientifici dell’Istituzione, fu collocato dal direttore Niccolò Maffei nella sede di palazzo Desideri Tangassi, dove ancor’oggi si trova.
La disposizione attuale e la collocazione dei materiali risentono dell’impostazione, di stampo positivistico, data loro dal Maffei, con una separazione per classi degli oggetti e una distinzione delle urne secondo il tema del bassorilievo della cassa.
Nel rispetto di questa impostazione – essa stessa memoria storica del Museo – si è cercato, in tempi recentissimi, di affiancarne un’altra, più didascalica, con un percorso cronologico ricavato all’interno dell’esposizione stessa, in grado di condurre il visitatore attraverso la lunga vicenda storica dell’etrusca Velathri.The Guarnacci Museum is one of the oldest public Museums Cialis Online in Europe: it was established in 1761 when the noble abbot Mario Guarnacci, donated his considerable archaeological heritage, collected over years of research and purchases, to the “public of the city of Volterra”.
The donation – which also included a rich library of over 50,000 volumes – was an act of extreme foresightedness given that, as well as giving the city a very important cultural instrument, prevented the danger of losing this considerable heritage.
Guarnacci, a very learned historian, the author, amongst other things, of a history of the oldest inhabitants of Italy (“Le Origini Italiche”, Lucca 1767) which, as soon as it was published, sparked off lively debate in learned circles, certainly had the great merit of attracting the attention of the greatest intellects of the period, such as Giovanni Lami, Scipione Maffei and Anton Francesco Gori to Volterra.
These men dedicated themselves to the scientific divulgation of the material of his collection by means of important publications and constant news in magazines such as “Le Novelle Letterarie”, published in Florence by Lami himself.
The first headquarters of the Museum was Palazzo Maffei (in via Guidi, today Matteotti) especially purchased by the Monsignore to house his collection. After his death (in 1785), it was transferred, together with the library, to the thirteenth century Palazzo dei Priori. It remained there until 1877 when, expanded with donations, purchases and the results of successful research carried out directly by the scientific staff of the Institution, it was moved by the director Niccolò Maffei to Palazzo Desideri Tangassi, where it is still located today.
The actual layout and arrangement of the materials are based on Maffei’s classification by groups of objects and separation of the urns according to the subject of the bas-relief on the top.
In respect of this layout – a historical tradition of the museum – another, more informative one was devised, featuring a chronological route derived from the layout itself, in order to lead visitors along the long historical saga of the Etruscan Velathri.