Siamo nelle vicinanze del Padule di Fucecchio e quest’iniziale inquadratura geografica è necessaria per raccontare perché proprio qui, sulla sommità di questo colle un tempo occupato dalla rocca dei conti Guidi è sorta la Villa Medicea di Cerreto Guidi. Fu il Granduca Cosimo I a volerla come residenza di caccia proprio per la felice posizione, nei pressi di una zona umida ricca di fauna.
Elegante, compatta e severa oggi caratterizza Cerreto Guidi e domina tutto il paesaggio circostante. Fu costruita fra il 1564 e il 1567 utilizzando materiale di recupero della rocca, delle torri e delle mura di cinta grazie all’impiego in cantiere di manodopera reclutata con il sistema delle “comandate”: ovvero prestazioni d’opera volontarie e semigratuite…
L’edificio è formato da due piani coperti da un tetto a padiglione, la facciata invece si personalizza per la sobrietà dei suoi elementi decorativi: solo bugnato intorno al portone e cornici e piccole mensole alle finestre. Uno stile preciso dettato dagli stessi Medici che volevano semplicità per questa loro “architettura di stato” che doveva rendere fortemente visibile e sempre viva la figura del Principe in ogni angolo del Granducato.
La vera scenografia di tutta la villa di Cerreto Guidi, quella che colpisce il gusto degli esteti è la scalinata d’accesso attribuita al Buontalenti.
Oggi dopo tanti restauri il complesso non è alterato nella sua fisionomia originaria e domina Valdelsa e Montalbano.
All’interno da vedere l’infinita serie dei ritratti di famiglia, la raccolta di cabrei settecenteschi, i quattro arazzi del seicento raffiguranti le stagioni, i mobili e gli affreschi murali di varie epoche. Il luogo più suggestivo, da visitare con brivido è la camera da letto dove, nel 1576, Isabella de’ Medici, figlia di Cosimo I, venne strangolata dal marito Paolo Giordano Orsini per sospetta infedeltà.
Infine ad illustrare gli stretti rapporti fra questa residenza di caccia e l’habitat circostante sono le mappe e i plastici che, al primo piano dell’edificio, dal 2002 hanno dato vita al Museo Storico della Caccia e del Territorio, che ospita una raccolta di armi, principalmente da caccia e da tiro dei secoli XVII-XIX.[image lightbox=”yes” align=”left”]
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