di redazione – Questa famosa cerimonia fiorentina risale ai tempi della prima crociata. Nel 1099, al comando di Goffredo di Buglione; i crociati, posero l’assedio a Gerusalemme e la espugnarono.
Secondo la tradizione fu il fiorentino Pazzino de’Pazzi a salire per primo sulle mura della città dovepose l’insegna crociata. Per questo atto di valore, Goffredo di Buglione gli donò tre schegge del Santo Sepolcro.
Rientrato a Firenze il 16 luglio 1101, il capitano fu accolto con solenni onori. Gli storici ci hanno quindi tramandato che dopo la liberazione di Gerusalemme, nel giorno del Sabato Santo, i crociati si radunavano in preghiera e consegnavano a tutti il fuoco benedetto come simbolo di purificazione.
A questa cerimonia risale l’usanza pasquale di distribuire il fuoco santo al popolo. Difatti, dopo il ritorno di Pazzino, ogni Sabato Santo, i giovani, si recavano in cattedrale e al fuoco benedetto che ardeva, accendevano una “fecellina” (piccola torcia) per poi andare per la città a portare la fiamma purificatrice.
Il fuoco santo veniva acceso proprio con le scintille sprigionate dalle tre schegge del Santo Sepolcro. Col tempo, si decise di trasportare il fuoco santo con un carro dove, su un tripode, ardevano i carboni infuocati.
Il carro era inizialmente molto pi semplice di quello attuale, ma a causa delle deflagrazioni e delle vampate che sopportava, ogni anno doveva essere quasi del tutto ripristinato. Parve quindi giusto allestirne uno pi solido che dovesse durare per sempre.
Fu così costruito il grande carro che, seppur più volte restaurato (anche dopo la tragica alluvione del 1966), gode tutt’oggi di ottima salute. I fuochi vengono incendiati da una “colombina”, che altro non è che un razzo dalle sembianze di un bianco colombo.
La cerimonia attualmente si svolge nella mattina di Pasqua. Scortato da 150 fra armati, musici e sbandieratori del Calcio Storico Fiorentino, il carro detto dai fiorentini “Brindellone”, si muove da piazzale del Prato trainato da due candidi bovi infiorati ed arriva in piazza del Duomo, fra il Battistero e la Cattedrale.
I bovi vengono staccati ed un moderno filo di ferro viene teso a circa sette metri di altezza, da una colonna di legno, posta per l’occasione al centro del coro, fino a giungere al carro.
Nel frattempo dalla Chiesa dei Santi Apostoli, ha inizio il corteo-processione preceduto dal Gonfalone di Firenze e dalla bandiera della famiglia Pazzi, con sacerdoti ed autorità, diretto al Battistero dove incominciano le funzioni religiose. Quindi il corteo si trasferisce in Duomo e, alle ore undici, al canto del Gloria in excelsis Deo, viene dato fuoco alla miccia e sibilando la colombina, va ad incendiare i mortaretti ed i fuochi d’artificio disposti sul Brindellone.
Inizia così con fragore lo scoppio assordante e in maniera simbolica, la distribuzione a tutta la città del fuoco benedetto. L’imponente mole del carro si avvolge di nubi e scoppi.
Scintille che non parranno pi luci ma una pioggia di viola, di rosa, di rosso, di verde, di bianco e di blu. Il profilo del Brindellone scompare in questo gioco di colori che, pian piano, col fumo ed gli assordanti scoppi, si dissipa rendendo nuovamente visibili i marmi del Battistero, della Cattedrale di Santa Maria del Fiore e del campanile di Giotto. Uno spettacolo imperdibile… by redaction – This Florentine ceremony dates back to the times of the first crusade. In 1099, under the command of Goffredo di Buglione, the crusaders laid siege to Jerusalem and took it.
Tradition has it that it was the Florentine, Pazzino de’Pazzi, who was the first to set foot on the walls of the city and unfurl the crusaders’ banner. For this act of courage, Goffredo di Buglione gave him three splinters of the Holy Sepulchre.
When he returned to Florence on 16th July 1101, the captain was given a hero’s welcome. Historians tell us that after the liberation of Jerusalem, on the day before Easter, the crusaders met in prayer and gave the holy fire to all as a symbol of purification.
This event began the tradition of giving the holy fire to the people at Easter. In fact, after Pazzino’s return, every Holy Saturday, the young went to the Cathedral and lit a small torch from the holy fire and then took the purifying fire around the city.
The holy fire was lit with the sparks from the three splinters of the Holy Sepulchre. After a while, it was decided to transport the holy fire on a cart where the coals glowed on a tripod.
The cart was much simpler than the actual one, but due to the fire and flames that it had to bear, it had to be more or less rebuilt every year. It therefore seemed a good idea to make a more solid one that could last for ever. The large cart was therefore built and though it was restored several times (also after the tragic flooding of 1966), it is still in perfect working order today. The fire is lit by a “dove”, that is none other than a dove-shaped rocket.
The ceremony currently takes place on Easter morning. escorted by 150 soldiers, musicians and flag wavers of “Calcio Storico Fiorentino”, the cart that the Florentines call the “Brindellone” moves from Piazzale del Prato pulled by two white oxen decorated with flowers and reaches Piazza del Duomo, between the Baptistery and the Cathedral.
The oxen are detached and a length of modern iron wire is stretched at a height of about seven metres from a wooden column, located for the event in the middle of the choir, until it reaches the cart. In the meantime, the historical procession starts from the Santi Apostoli church; preceded by the standard of Florence and the flag of the Pazzi family, with priests and authorities, it reaches the Baptistery where the religious service begins.
Then the procession moves to the Cathedral and, at eleven o’clock, singing Gloria in excelsis Deo, the fuse is lit and the dove whistles away to light the crackers and fireworks in the Brindellone. This is how the holy fire, with a deafening roar, is symbolically distributed to the whole city. The massive cart is enveloped in smoke and sparks that no longer seem light but a shower of purple, pink, red, green, white and blue.
The silhouette of the Brindellone disappears in this pattern of colours that slowly, with smoke and deafening explosions, clears away allowing the marble of the Baptistery, the Cathedral of Santa Maria del Fiore and Giotto’s bell tower to be seen again. It’s an unforgettable sight…
0 commenti