17 Settembre 2024

Camminare a fine estate nei luoghi abbandonati dal turismo di massa

Sardegna, Liguria, Calabria, Sicilia, Molise e Venezia fuori stagione. Itinerari splendidi solo per camminatori “controcorrente” di settembre.
Mentre tutti tornano a lavoro e, pian piano, le città riprendono i loro ritmi incessanti, c’è chi pensa di proseguire con ancora un po’ d’estate per godere della bella luce settembrina, prima del lungo inverno.
E’ il popolo dei viaggiatori di settembre, quelli che non amano tuffarsi nelle calche agostane, nel traffico da bollino nero ma pazienti, spesso anche soffrendo in città, aspettano il rientro di tutti per concedersi il momento più giusto per viaggiare, quello meno affollato.
Anche nel popolo dei camminatori sono tanti gli amanti di settembre che cercano nella fine della bella stagione il silenzio dei propri passi e la quiete per ricominciare al meglio un nuovo anno.

Con la Compagnia dei Cammini settembre è un mese ricco di viaggi tra i boschi quasi deserti, le spiagge ormai vuote in cui rubare gli ultimi tuffi della stagione estiva e i piccoli borghi del nostro Paese, abbandonati dai turisti.

La via dei Banditi

In Sardegna sul cammino dei banditi

E’ il caso della Sardegna dove a settembre si può fare il cammino dei Banditi, dall’Ogliastra alla Barbagia dedicato solo a chi è ben allenato.
Un percorso avventuroso e selvatico che unisce alcuni dei luoghi legati alle vicende del banditismo sardo a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Da Ulassai a Oliena sulle tracce di Samuele Stocchino, detto la Tigre d’Ogliastra, Giovanni Salis, detto Corbeddu e tanti altri.
Tra storia e leggenda, si camminerà sui sentieri che percorrevano, si visiteranno le grotte dove si rifugiavano, si dormirà nei boschi secolari sotto gli stessi alberi testimoni di tante vicende legate a questa pagina di storia.
Si parte dall’Ogliastra per inerpicarsi giorno dopo giorno fino al Gennargentu sulle cime più alte dell’isola ed entrare così in Barbagia.
Un viaggio fuori dalla Sardegna più conosciuta, un viaggio autentico: sul cammino non mancheranno gli incontri con i pastori che ancora vivono secondo il “codice barbaricino”.
Chi si dava “alla macchia” in questi luoghi remoti partiva con una scorta di provviste di prodotti tradizionali (pane carasau, formaggio), si integrava con quanto veniva offerto o si riusciva a ottenere lungo la strada: questa sarà anche la provocazione di questo cammino veramente wild. Ovili, grotte, ripari sotto la roccia saranno i nostri punti tappa. Si dorme sempre all’aperto, grazie a ripari naturali o al semplice telo tarp che potrà diventare un rifugio.

La via del sale

La via del sale fra Liguria e Lombardia

Tra la Liguria e la Lombardia, invece, prima della stagione delle piogge, si può percorrere la Via del Sale  con un itinerario solo per camminatori esperti identificato a partire da quel fascio di percorsi che, già da tempi antichi, collegavano l’Oltrepò Pavese alla costa ligure di Camogli e Portofino per consentire ai mercanti il trasporto del sale con le loro carovane di muli.
La partenza è da Varzi, importante borgo commerciale nel XIII secolo, di cui oggi rimangono ancora le antiche torri della cinta muraria; si passa poi in Piemonte, per attraversare l’Appennino ligure e raggiungere infine il mare.
Il percorso si snoda fra rigogliosi boschi e ampi crinali, prevalentemente su sentieri e mulattiere, in strette e affascinanti valli e con la vista che spesso si spinge fino alle lontane Alpi.
Si passa per diversi insediamenti rurali per capire come in questi luoghi si vivesse nei secoli passati: Varzi, Castellaro, Torriglia, Uscio e giù fino a Portofino con con un tuffo nel mare di San Fruttuoso; antichi borghi ricchi di fascino, panorami emozionanti e una grande accoglienza, compresa l’ottima cucina locale, renderanno speciale questo cammino.

La costa jonica

Nella Calabria meno conosciuta

E ancora si può tornare a vivere una Calabria diversa da quella che solitamente visitiamo l’estate per un cammino adatto a tutti lungo la costa ionica calabrese, nella punta estrema della penisola italiana, con le montagne dell’Aspromonte a fare da cornice tra l’azzurro del mare e del cielo e il bianco delle rocce.
Camminando si potranno ascoltare il frangersi delle onde del mare, i suoni del vento e degli uccelli e con la possibilità di rigenerarsi con un bagno nelle splendide acque del mare Ionio.
La luce del sole che tramonta sull’Etna si trasforma in una scenografia da immortalare in foto e che sicuramente rimarrà a lungo impressa nella mente di ognuno di noi.
Ospitalità, mare limpido, spiagge infinite e deserte, camminate tra i profumi della macchia mediterranea e degli agrumi, le fiumare, i borghi arroccati in lontananza, cibo genuino e tradizionale saranno i punti forti di questo viaggio in una terra poco conosciuta e lontana dal “tradizionale” turismo di massa legato al mare… che sarà tutto per noi e per le tartarughe Caretta Caretta.
Questo tratto di costa infatti rappresenta l’area di nidificazione più importante d’Italia per questa specie, come accertato dai più recenti studi eseguiti dall’Università della Calabria di Cosenza.

Il cammino dei Sanniti

In Molise sul cammino dei sanniti

A settembre si può anche approfittare del bel tempo per visitare luoghi sconosciuti e inediti come il Cammino dei Sanniti in Molise solo per camminatori esperti.
Un percorso lungo le tracce di un popolo scomparso attraverso una storia fantastica, di coraggio e lotta per la libertà.
Sulle orme di un romanzo, Viteliù, che significa Italia, nel linguaggio antico dei popoli italici, perché l’Italia nacque proprio lì e nacque per difendere libertà e autodeterminazione di ben dodici popoli appenninici sotto la guida di Sanniti e Marsi.
Questo viaggio sulle tante tracce rimaste di un popolo antico è destinato a chi ama la storia e le sue suggestioni.
Così le mura ciclopiche su un monte diventano un accampamento, le basi di un tempio riprendono vita e ogni sasso squadrato saprà raccontare storie antiche come il Santuario della Nazione, la città del Toro Sacro, la Pietra-che-viene-avanti, l’antro di Kerres. Senza dimenticare il presente: incontri con persone vere, natura e cultura. Nella prima parte del viaggio, l’ambiente sarà più montano e si saliranno alcuni monti panoramici, tra cui il Monte Kaprum e il Monte Campo, entrambi di circa 1.750 metri. Si cammina, poi, sul tratturo Celano – Foggia, uno dei tratturi principali che collegavano Abruzzo, Molise e Puglia per il trasferimento stagionale delle greggi.

La Magna Francigena

In Sicilia sulla Magna via Francigena

E infine la Sicilia, a fine settembre già più tranquilla da scoprire a passo lento lungo la Magna Via Francigena, un percorso da fare solo con un buon livello di esperienza.
Questa è una delle più importanti vie storiche siciliane, un tempo strada romana fino a diventare il fulcro del sistema viario normanno.
È anche la testimonianza che anche la Sicilia nel Medioevo partecipò attivamente al fenomeno del pellegrinaggio.
Da questa strada che collega la costa nord a quella sud e che attraversa il cuore dell’isola, è passata la storia della Sicilia e dell’Europa intera, pellegrini, soldati, viaggiatori, arabi, greci, normanni: qui si è incontrato il Mediterraneo e qui si è formata l’Europa.
La Magna Via è lunga quasi 140 km da farsi in sei tappe, le più belle e selvagge, tralasciando quelle con più asfalto e paesaggi eccessivamente antropizzati.
Si parte da Piana degli Albanesi alle porte di Palermo, patria del miglior cannolo siciliano, attraverseremo paesi e borghi evocativi come Corleone, Prizzi, Sutera, e concluderemo alle porte di Agrigento, a Racalmuto, il paese che diede i natali al grandissimo Leonardo Sciascia. Percorrere oggi la Magna Via significa tante cose, ma soprattutto dare opportunità di lavoro e di sviluppo di un turismo sostenibile a chi vive nella Sicilia interna. Significa anche sostenere concretamente le strutture ricettive che hanno avviato la loro attività e supportare il lavoro dell’Associazione Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia, che attraverso il recupero dei sentieri e coinvolgendo attivamente le realtà locali, hanno avviato questo grande progetto.

Camminare e far rinascere le antiche Vie è come accarezzare dolcemente l’anima di un territorio e la Sicilia, con tutta la sua bellezza e ricchezza di storia, arte e natura, ha bisogno di tante carezze, e tante sa restituirne.

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