La Toscana meno nota

La Toscana meno nota

Della Toscana tutti pensiamo di conoscere tutto. Colline, città d’arte, mare e isole.
La Toscana è invece ricca di bellezze, storia e cultura in ogni angolo, anche quelli meno noti.
Ecco allora una selezione di 10 borghi meno noti della Toscana tutti da scoprire.


Cutigliano

Situato in provincia di Pistoia, Cutigliano è un affascinante borgo di montagna immerso nel cuore dell’Appennino toscano.
Caratterizzato da strette stradine lastricate, case in pietra e una vista spettacolare sulle vette circostanti, Cutigliano offre un’atmosfera autentica e tranquilla, specie in inverno.
Qui è possibile esplorare antiche chiese, passeggiare lungo i sentieri escursionistici e assaporare la cucina tradizionale toscana in un ambiente rustico e accogliente.


San Marcello Pistoiese

Anche questo borgo si trova nella provincia di Pistoia e anch’esso è un pittoresco borgo di montagna che offre un rifugio tranquillo dalla vita urbana.
Circondato da boschi di castagni e abeti, questo borgo che si trova ai piedi dell’Appennino tosco emiliano è un punto di partenza ideale per escursioni e attività all’aria aperta, come trekking, mountain bike e sci invernale.
Nonostante la sua atmosfera tranquilla, San Marcello Pistoiese è ricco di storia e cultura, con la sua antica chiesa parrocchiale e il Museo della Montagna.


Vagli di Sotto

Nascosto tra le montagne della Garfagnana, Vagli Sotto è un affascinante borgo semiabbandonato che offre un’esperienza unica e suggestiva. Famoso per il suo lago artificiale, noto anche come “il lago fantasma”, Vagli Sotto è circondato da una natura incontaminata e offre numerose opportunità per escursioni, pesca e avventura. Esplora le sue antiche strade acciottolate, ammira le case di pietra abbandonate e immergiti nell’atmosfera tranquilla e surreale di questo luogo incantato.

Photo credit: Fiore S. Barbato on VisualHunt.com

Bagni di San Filippo

Situato nel cuore della Val d’Orcia, Bagni di San Filippo è un piccolo borgo termale famoso per le sue sorgenti di acqua calda e le sue cascate naturali. Circondato da una lussureggiante foresta di faggi e abeti, questo borgo offre una fuga tranquilla e rilassante dalla vita quotidiana. Goditi un bagno rinvigorente nelle acque termali, esplora i sentieri escursionistici circostanti e assapora la cucina toscana tradizionale in uno dei suoi accoglienti ristoranti.


Stia

Situato nella valle del Casentino, Stia è un affascinante borgo circondato da boschi di castagni e colline verdeggianti. Con le sue antiche case in pietra, le sue strade lastricate e il suo caratteristico centro storico, Stia offre un’atmosfera autentica e tranquilla. Esplora il suo castello medievale, visita la vicina Pieve di Santa Maria e scopri le bellezze naturali circostanti lungo i numerosi sentieri escursionistici.


Sassetta

Immerso tra le colline metallifere della Maremma toscana, Sassetta è un piccolo borgo che sembra essere rimasto intatto nel tempo. Con le sue stradine acciottolate, le sue case di pietra e le sue vedute panoramiche sul mare, Sassetta offre un’atmosfera autentica e rilassante. Esplora le sue antiche mura, visita la Chiesa di San Giovanni Battista e assapora i sapori della cucina toscana in uno dei suoi accoglienti ristoranti.


Montieri

Situato sulle pendici delle Colline Metallifere, Montieri è un piccolo borgo che offre un’atmosfera tranquilla e autentica. Con le sue strette stradine lastricate, le sue case in pietra e le sue vedute panoramiche sulle valli circostanti, Montieri è un luogo ideale per una fuga rilassante. Esplora il suo castello medievale, visita la Chiesa di San Niccolò e goditi la bellezza della natura circostante lungo i sentieri escursionistici.

Photo credit: Franco Vannini on VisualHunt

San Casciano dei Bagni

Nascosto tra le colline della Val d’Orcia, San Casciano dei Bagni è un antico borgo termale che offre un’atmosfera rilassante e suggestiva. Con le sue sorgenti di acqua calda, le sue pittoresche piazze e le sue antiche terme, San Casciano dei Bagni è il luogo ideale per una pausa rigenerante. Esplora le sue strade acciottolate, visita la sua maestosa Rocca, e immergiti nelle acque termali per un’esperienza di benessere totale.


Castel del Piano

Situato tra le colline dell’Amiata, Castel del Piano è un affascinante borgo che offre un’atmosfera autentica e tranquilla. Con le sue antiche mura, le sue torri medievali e le sue strade lastricate, Castel del Piano è un luogo ideale per una fuga rilassante. Esplora il suo centro storico, visita la sua imponente Rocca, e assapora i sapori della cucina toscana in uno dei suoi accoglienti ristoranti.

Photo credit: Ignacio Ferre on VisualHunt.com

Monteriggioni

Anche se non è esattamente semiabbandonato, Monteriggioni è un piccolo borgo circondato da mura medievali che offre un’atmosfera suggestiva e autentica. Con le sue torri merlate, le sue stradine lastricate e il suo panorama mozzafiato sulle colline toscane, Monteriggioni è un luogo ideale per una visita fuori dagli schemi. Esplora le sue antiche mura, visita la sua imponente Chiesa di Santa Maria Assunta, e goditi la bellezza della campagna circostante.

Esplorando i 10 luoghi e borghi abbandonati più affascinanti d’Italia: un’avventura nel passato

Esplorando i 10 luoghi e borghi abbandonati più affascinanti d’Italia: un’avventura nel passato

L’Italia è ricca di storia e cultura, e tra i suoi paesaggi si nascondono numerosi luoghi e borghi abbandonati che offrono un’affascinante finestra sul passato. Questi luoghi, una volta ricchi di vita e attività, sono ora avvolti dal mistero e dalla quiete, attirando avventurieri e curiosi da tutto il mondo. Preparati a un viaggio nell’ignoto mentre esplori alcuni dei luoghi abbandonati più affascinanti d’Italia.

Craco

1 – Craco (Basilicata)

Situato su un’alta collina nel cuore della Basilicata, Craco è un borgo fantasma che sembra essere rimasto immutato nel tempo.
Abbandonato progressivamente negli anni ’60 a causa di frane e dissesti idrogeologici, Craco dagli anni Ottanta è un borgo totalmente abbandonato che offre un’atmosfera misteriosa e suggestiva.
Questo fenomeno ha contribuito a rendere particolarissimo l’abitato di Craco, che con le sue strade deserte e le sue case diroccate che creano un’atmosfera unica e affascinante, che ha attirato anche l’attenzione di numerosi registi cinematografici è diventato una meta turistica ricercatissima.

Consonno

2 – Consonno (Lombardia)

Nascosto tra le colline della Lombardia, Consonno è un luogo simbolo dell’abbandono.
Negli anni Sessanta e Settanta del Novecento il proprietario del villaggio, l’estroso imprenditore milanese Mario Bagno in pieno miracolo economico decise di trasformare il paese in una città di divertimenti: il suo “paese dei balocchi”.
Con il sostegno dell’amministrazione locale in pochi anni a
Consonno sorsero dei ristoranti, una balera, un albergo di lusso, diverse costruzioni con richiami alle più variegate culture, un castello medievale come porta di ingresso e il celeberrimo “minareto”.
Mario Bagno però non pago, continuò a costruire nuove attrattive: un campo di calcio, uno di pallacanestro, uno di tennis, uno di bocce, uno di golf, una pista per il pattinaggio, una vasca per il tiro a volo, un luna park e un giardino zoologico.
Consonno era ormai diventato un centro di divertimenti popolarissimo che spesso ospitava anche grandi personaggi della musica e dello spettacolo per serate a tema.
Questa trasformazione del paese però intaccò
l’equilibrio idrogeologico del territorio e nel 1966 le continue piogge favorirono il movimento di masse di fango che l’anno successivo provocò una prima frana che invase proprio la strada tracciata d’accesso disegnata da Bagno. Quest’ultimo però tirò dritto, riparò velocemente i danni e continuò a edificare anche se il flusso di turisti iniziava a registrare un’inversione di tendenza. Nel 1976, quando il posto ormai non richiamava più molte persone, una seconda frana distrusse la stessa via d’accesso decretando la fine del sogno della “città dei balocchi”
Oggi, le sue strade vuote e i suoi edifici in rovina e pericolanti danneggiati anche dal vandalismo di un rave party sono una testimonianza del passato glorioso di questo luogo.

Brento Sanico

3 – Brento Sanico (Toscana)

Nel cuore dell’appennino tosco-romagnolo, nel comune montano di Firenzuola si trova su un colle sopra la valle del Santerno nei pressi di una cava di pietra serena, tipica della zona. Il nome del paese, di origine germanica, significa “ben protetto dalle intemperie del vento”.
Brento Sanico era un luogo importante dato che si trovava sull’unica strada che collegava la Toscana con la Romagna e i dazi che i governanti imponevano ai viandanti erano molto alti anche perché servivano a garantire la manutenzione delle strada messa a dura prova dalle pendenze dal fango e dalla neve invernale.
La sua popolazione viveva di pastorizia e agricoltura mentre alcuni lavoravano nella vicina cava ma il borgo era famoso negli anni Trenta per le feste che si svolgevano e fino agli anni Quaranta c’era anche una scuola.
L’abbandono progressivo si è concluso nel 1951 quando se ne andò l’ultima famiglia e i motivi sono da ricercarsi nella costruzione delle nuove strade e autostrade, più a valle che ha tagliato fuori Brento Sanico dalla vita civile.

Balestrino

4 – Balestrino (Liguria)

Tra le colline della Liguria, in provincia di Savona è il borgo di Balestrino è un antico borgo medievale abbandonato nel corso del XX secolo a causa di frane e dissesti idrogeologici.
Tutto è fermo oggi a
Balestrino, persino l’orologio della chiesa. L’antica meridiana si è fermata tra il 1962 e il 1963 quando tutto ebbe fine per iniziare a fine vallata con un nuovo paese.
Siamo
su uno sperone roccioso a strapiombo sul torrente Barescione e il borgo è stato abbandonato in quegli anni dopo diversi movimenti sismici che hanno causato numerosi danni, tanto da farlo diventare invivibile.

Monterano

5 – Monterano (Lazio)

Nascosto tra le colline della campagna laziale, il borgo di Monterano è un antico borgo abbandonato risalente al XIII secolo.
Un tempo prestigioso feudo di importanti famiglie si trova a ovest del Lago di Bracciano. Nel 1770 sulla cittadella si scatenò una violentissima epidemia di malaria che decimò gran parte della popolazione soprattutto quella contadina.
Il colpo di grazia a Monterano lo dette il rifiuto degli abitanti (siamo nell’Ottocento) di macinare il grano per i conquistatori francesi che si vendicarono di questo no inviando l’esercito a distruggere e incendiare il paese.

Gairo Vecchio

6 – Gairo Vecchio (Sardegna)

Nella Barbagia è il borgo di Gairo Vecchio risalente al XVI secolo e abbandonato negli anni ’50 a causa di frane e dissesti idrogeologici.
La sua storia tormentata inizia alla fine dell’Ottocento, quando diversi violenti nubifragi provocano frane e smottamenti, e continua per circa mezzo secolo, fino alla terribile alluvione del 1951.
Dopo l’ennesima disastrosa alluvione il paese non è più sicuro e si decide di abbandonarlo per ricostruirlo altrove. Ma non trovando l’accordo sul luogo dove costruire il nuovo centro Gairo si divide in tre: Gairo Sant’Elena, Gairo Taquisara e Gairo Cardedu.

Romagnano

7 – Romagnano al Monte (Campania)

Nascosto tra le montagne della Campania interna, il borgo di Romagnano al Monte è un antico borgo abbandonato risalente al XI secolo. Un paese sfortunato che ha conosciuto pestilenze, carestie, brigantaggio e terremoti e che a causa di un terremoto, quello disastroso del 23 novembre 1980 fu abbandonato per sempre.
Oggi è una visione suggestiva a quel tempo come se si fosse cristallizzato con quei palazzi dall’architettura degli anni Settanta, che stridono con le abitazioni antiche del borgo.
Diversi edifici sono crollati o pericolanti, ma è comunque possibile trovare tracce di vita con cuine arredate con sedie e tavoli, vecchi ritagli di giornale, lattine arrugginite.

Borgo Medievale S.Severino di Centola, Salerno

8 – San Severino di Centola (Campania)

Situato nel Cilento, il borgo di San Severino di Centola è un antico borgo risalente al X secolo poi abbandonato progressivamente dal XVIII secolo.
Nel 1624, gran parte della popolazione fu sterminata da un’epidemia di peste ed è di questo periodo la consacrazione della chiesa alla Madonna degli Angeli protettrice contro il morbo. Nel corso della prima metà del 1700 venne abbandonata la chiesa cattedrale in quanto la popolazione, a causa delle generali condizioni di povertà e miseria, non poté realizzare i lavori di manutenzione sollecitati dal Vescovo.
Con la costruzione nel 1888 della linea ferroviaria Pisciotta – Castrocucco, man mano la popolazione cominciò a trasferirsi a valle per cui nel giro di una cinquantina d’anni il paese venne quasi del tutto abbandonato, anche se fino al 1977 alcune case del borgo vecchio erano ancora abitate.

Cirella


9 – Cirella Vecchia (Calabria)

Nelle colline calabresi a picco sul promontorio del mare di Diamante è Cirella Vecchia antico borgo originario del XIV secolo e abbandonato nel XVIII secolo.
Si sa che spesso le storie si confondono con le leggende e a Cirella sembra esistere davvero una strana leggenda, ma questa volta collegata ad alcune malattie che hanno colpito la città intera.
Si racconta che a metà del Seicento tra pestilenze e terremoti il feudo calabrese conobbe la sua caduta e rovina, sembra invece che alcune milizie inviate da Napoleone l’assediarono per stabilirsi ma questa  invasione fu travisata dagli abitanti del luogo raccontando una storia, divenuta poi leggenda: questa che narra di un’occupazione e grande attacco da parte di formiche giganti che divorarono tutti i cittadini.


10 – Celleno (Lazio)

Nel cuore della Tuscia Celleno è un antico borgo del XII secolo abbandonato da tutta la sua popolazione nel XIX secolo a causa di una feroce epidemia di malaria.
Fra tutti i borghi è forse quello oggi più conosciuto e per questo “aggredito” da un turismo di massa che ne ha quasi cancellato il fascino.
Già danneggiato da terremoti nel corso del Cinquecento e del Seicento alcune scosse telluriche degli anni’30 del Novecento
minarono ulteriormente soprattutto il versante nord dell’abitato e convinsero le autorità ad abbandonare il recupero della Celleno antica che andò sempre più spopolandosi.
Il centro fu progressivamente trasferito ad oltre un chilometro di distanza, lungo la via verso l’odierna strada Teverina e l’originario insediamento medievale, quindi, per motivi socio-economici e di instabilità dei pendii, fu abbandonato definitivamente a partire dagli anni Cinquanta.

 

 

Esplorando i rifugi più belli d’Italia: Un’avventura tra montagne e natura incontaminata

Esplorando i rifugi più belli d’Italia: Un’avventura tra montagne e natura incontaminata

L’Italia è ben nota per la sua straordinaria bellezza naturale, soprattutto quella delle sue straordinarie cime alpine e appenniniche.
Una delle migliori modalità per esplorare le montagne italiane è farlo attraverso i rifugi alpini.
Questi accoglienti spazi offrono riparo e conforto ai viaggiatori mentre esplorano le meraviglie delle Alpi italiane.
Ecco per vacanze speciali un’idea speciale, ovvero scoprire l’Italia della montagna attraverso una selezione dei rifugi più belli.

Rifugio Lagazuoi
I

Rifugio Lagazuoi (Dolomiti)

Situato nelle spettacolari Dolomiti, il Rifugio Lagazuoi offre una vista mozzafiato sulle vette circostanti e sulle valli sottostanti.
Accessibile sia a piedi che tramite funivia, questo rifugio è il punto di partenza ideale per escursioni panoramiche e arrampicate avventurose.

Rifugio Elisabetta Soldini (Monte Bianco)

Immerso nel cuore del massiccio del Monte Bianco, il Rifugio Elisabetta Soldini è circondato da uno scenario di straordinaria bellezza alpina.
Situato lungo il famoso Tour del Monte Bianco, questo rifugio è il luogo perfetto per rilassarsi dopo una giornata di escursioni o alpinismo.

Rifugio Alberto I


Rifugio Re Alberto I (Gran Paradiso)

Nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, il Rifugio Re Alberto I è un’oasi di tranquillità circondata da maestose vette e ghiacciai scintillanti.
Accessibile solo a piedi, questo rifugio offre un’esperienza autentica di montagna e la possibilità di avvistare la fauna selvatica locale, come stambecchi e marmotte.

Rifugio Vittorio Emanuele II (Gran Paradiso)

Un altro gioiello del Parco Nazionale del Gran Paradiso, il Rifugio Vittorio Emanuele II uno dei rifugi più antichi e iconici delle Alpi italiane.
Situato a oltre 2.700 metri di altitudine, offre una vista spettacolare sulle vette circostanti e serve come punto di partenza per escursioni alpinistiche e passeggiate panoramiche.

Rifugio Bozano

Rifugio Bozano (Alpi Apuane)

Nelle Alpi Apuane della Toscana, il Rifugio Bozano è immerso in un paesaggio selvaggio e incontaminato, noto per le sue impressionanti formazioni rocciose e le grotte sotterranee.
Questo rifugio è il punto di partenza ideale per esplorare le montagne e le valli circostanti, nonché per assaporare la cucina tradizionale toscana.

Rifugio Torino (Monte Bianco)

Situato a 3.375 metri di altitudine uno dei più alti d’Italia, il Rifugio Torino offre una vista mozzafiato sul Monte Bianco e sulle vette circostanti.
Accessibile tramite funivia dalla città di Courmayeur, questo rifugio è una base ideale per escursioni alpinistiche, sci alpinismo e altre attività outdoor.

Rifugio Pradidali (Dolomiti)

Nel cuore delle Dolomiti, il Rifugio Pradidali è incastonato tra maestose pareti rocciose e prati alpini fioriti. Accessibile solo a piedi, questo rifugio è rinomato per la sua ospitalità e la sua cucina casalinga.
È il punto di partenza per escursioni verso alcune delle vette più iconiche delle Dolomiti.


Rifugio Pian dei Fiacconi (Monte Bianco)

Situato sul versante italiano del Monte Bianco, il Rifugio Pian dei Fiacconi offre una vista spettacolare sul ghiacciaio del Miage e sulle vette circostanti.
Accessibile tramite funivia da Courmayeur, questo rifugio è una base ideale per escursioni panoramiche e avventure alpine.

Rifugio Nuvolau (Dolomiti)

Immerso nel cuore delle Dolomiti Ampezzane, il Rifugio Nuvolau offre una vista mozzafiato sulle vette circostanti, tra cui il maestoso gruppo del Pelmo. Accessibile a piedi o in funivia, questo rifugio è rinomato per i suoi tramonti spettacolari e la sua cucina tradizionale.

Rifugio Brentei (Dolomiti)

Situato nel cuore del Gruppo di Brenta, il Rifugio Brentei è circondato da alcune delle più belle cime dolomitiche.
Accessibile solo a piedi, questo rifugio offre un’esperienza autentica di montagna e la possibilità di esplorare il suggestivo paesaggio alpino circostante
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Fuga di Due Giorni per la Festa del 25 Aprile

Fuga di Due Giorni per la Festa del 25 Aprile

La festa del 25 Aprile è l’occasione perfetta per un breve viaggio primaverile fuori porta. Con due giorni a disposizione, puoi esplorare alcune delle destinazioni più affascinanti d’Italia ed Europa, immergendoti nella storia, nella cultura e nella bellezza naturale che queste terre hanno da offrire.
Ecco alcune suggestioni per una fuga indimenticabile.

Firenze, foto di Heidi Kaden su Unspalsh

Firenze

Per un fine settimana culturale e romantico, poche città possono competere con Firenze.
Ammirare i capolavori rinascimentali della Galleria degli Uffizi, passeggiare per le strade acciottolate del centro storico, visitare il Duomo di Santa Maria del Fiore e il bellissimo Ponte Vecchio per concedersi poi una deliziosa cena toscana in uno dei numerosi ristoranti tradizionali della città.

Venezia. Foto: Foto di Ingeborg Gärtner-Grein da Pixabay

Venezia

Per un’esperienza unica al mondo, trascorri due giorni a Venezia, la città unica al mondo che vive sull’acqua.
Un’esperienza unica è perdersi tra i vicoli e i canali, visitare piazza San Marco, il Palazzo Ducale, il ponte di Rialto e il Canal Grande.
Magari prendendo una gondola per un romantico e indimenticabile giro attraverso i canali e godersi infine la cucina tradizionale veneziana in uno dei tanti ristoranti sulle rive.

Parigi. Foto di timmz da Pixabay

Parigi

Per una fuga romantica europea piena di fascino e romanticismo, Parigi è indubbiamente la scelta perfetta. Ammirare la città dalla vista unica dalla cima della Torre Eiffel, passeggiare lungo la Senna al tramonto e visitare il Louvre per ammirare le opere d’arte più celebri del mondo.
Poi l’esperienza a tavola è perfetta in un tradizionale bistrot.

Barcellona. Foto di Jorge Fernández Salas su Unsplash

Barcellona

Per un fine settimana all’insegna del sole, del mare e della cultura, scegliete Barcellona. La popolare capitale della Catalogna vi accoglierà non solo per visitare l’iconica Sagrada Familia di Gaudì, ma anche per lunghe passeggiate lungo La Rambla, respirare l’aria di mare al porto vecchio, esplorare il quartiere gotico, rilassarsi sulla spiaggia di Barceloneta e gustarsi un’aperitivo con vista sul mare al tramonto.

Praga. Foto di William Zhang su Unsplash

Praga

Con la sua architettura fiabesca e il suo fascino medievale, Praga è una destinazione da sogno per un fine settimana europeo.
Visita il Castello di Praga, passeggia lungo il Ponte Carlo e ammira l’orologio astronomico nella Piazza della Città Vecchia.
Assapora infine la cucina tradizionale ceca in uno dei tanti ristoranti accoglienti della città.

Roma – Roma © Federico Di Dio by Unsplash

Roma

“La città eterna”, Roma è un mix affascinante di storia antica e vita contemporanea.
Dal Colosseo al Foro Romano al Pantheon per un viaggio nel tempo prima di godersi una passeggiata serale lungo le affollate piazze iconiche di Roma.
Non dimenticare a cena di fare un salto a Trastevere per assaggiare la cucina romana autentica.

scorcio di Lisbona

Lisbona

Per un fine settimana di sole e mare, Lisbona è la destinazione ideale.
Esplorate i vicoli tortuosi del quartiere di Alfama, ammirate le pittoresche piastrelle di azulejos e godetevi la vista panoramica dal Castello di San Giorgio.
Assapora il delizioso pesce fresco come il mitico bacalao e i dolci tradizionali portoghesi, come i pastéis de nata.

Dublino. Foto Claire Tardy da Pixabay

Dublino

Se sei in cerca di un’esperienza vivace e divertente, Dublino è la città perfetta.
a visitare assolutamente il famoso Trinity College per vedere il Libro di Kells, i vivaci pub del quartiere di Temple Bar e scoprire la ricca storia della città al Museo Nazionale d’Irlanda.
Infine non perdete l’opportunità di assaggiare una pinta di birra Guinness in un autentico pub irlandese.

Amsterdam. Foto: Foto di 1919021 da Pixabay

Amsterdam

Conosciuta per i suoi canali, i suoi musei e la sua vibrante scena culturale, Amsterdam è una destinazione affascinante per un fine settimana europeo.
Da visitare anche se abbiamo solo due giorni a disposizione il museo Van Gogh prima di passeggiare lungo i pittoreschi canali ammirando l’architettura unica della città.
Per un’esperienza particolare serve affittare una bicicletta per esplorare la città come un vero olandese e assapora i gustosi stroopwafel e il formaggio olandese.

Atene: Foto di Constantinos Kollias su UNsplash

Atene

Per un fine settimana tutto storia e cultura Atene è un’opzione eccellente.
D’ammirare l’Acropoli e il Partenone, prima di passeggiare attraverso le antiche rovine dell’Agorà e del Teatro di Dioniso; infine esplorate il vivace quartiere di Plaka per fare shopping e gustare la cucina greca tradizionale in una taverna locale.

Glicine in fiore. Dove ammirare i più belli d’Italia

Glicine in fiore. Dove ammirare i più belli d’Italia

L’Italia, durante la primavera, si riempie di straordinarie fioriture come vi abbiamo già raccontato (in questo articolo) ma fra tutte è un’appariscente pianta con fiori riuniti in grappoli pendenti lunghi circa 30 cm, il glicine ad affascinare con i suoi colori candidi, tenui e fluidi che “invadono” le nostre città, i nostri borghi e tutte le meraviglie del Paese.
Per questo motivo abbiamo deciso di selezionare alcuni luoghi italiani in cui ammirare la fioritura di questa pianta colorata.

1 – Firenze e il tunnel fiorito di Villa Bardini

Iniziamo questo viaggio primaverile inevitabilmente da Firenze perché lo straordinario paesaggio della città Toscana fa da sfondo alla fioritura del glicine arrampicato su pergolato lungo 70 metri che crea un tunnel fiorito unico per una passeggiata indimenticabile.
Non azzardiamo ad affermare che è questa una delle più belle fioriture del mondo.  Siamo all’interno di Villa Bardini immersa in quattro ettari di bosco, giardino ed orto frutteto e con uno spettacolare affaccio sulla città. Villa Bardini, oggi è centro espositivo di arte e di cultura, gestito dalla Fondazione CR di Firenze, ma un tempo fu di proprietà del noto antiquario Stefano Bardini, che vi raccolse una ricca collezione d’arte.
La bellissima pergola del glicine ospita tre diverse varietà di glicie che regalano ogni anno in questa stagione la magia di un percorso dalle sfumature di lilla, viola e rosa.
Lungo come accennato 70 metri e largo 4,5 dove ammirare glicini come il Black Dragon, il giapponese Royal Purple dal fiore doppio di colore porpora e viola scuro, il Showa Beni dal fiore rosa e la Wisteria Prolific, con fiori grandi di colore è il più fotografato del mondo.


2 – Alassio e le 34 varietà di Villa della Pergola

Ad Alassio, nel ponente ligure, gli storici giardini di Villa della Pergola, uno dei parchi più belli d’Italia e raro esempio di giardino anglo-mediterraneo, ospitano la più importante collezione italiana di glicini (certificata dalla SOI), con 34 differenti varietà per forma e colore.
Questi giardini, che si estendono per 22mila metri quadrati, affondano le radici alla fine dell’Ottocento e sono strettamente legati alla storia della comunità inglese in Liguria.
Grazie alla passione degli attuali proprietari, Silvia e Antonio Ricci,la collezione di glicini si è arricchita di 15 nuove varietà. Tra queste si possono ammirare la Floribunda Violacea Plena, conosciuta anche come Black Dragon, Glicine doppio o Glicine del Giappone dal color porpora-violetto fino al lilla; la Wisteria Frutescens Amethyst Falls, ovvero il glicine americano, con foglie appuntite ed eleganti e grappoli di fiori color ametista così pieni e tozzi da dare l’impressione di esser doppi; il Wisteria floribunda Hon-beni o Floribunda Rosea, dalla fioritura molto abbondante e dalla profumazione delicata, con fiori papilionacei di color rosa scuro; il Floribunda Lilac Rose, i cui fiori presentano sfumature che vanno dal rosa al lilla fino al porpora; il Wisteria brachybotrys Shiro-Kapitan o glicine bianco, che ha ottenuto il prestigioso premio Garden Merit della Royal Horticultural Society; l’appariscente glicine americano Clara Mack e la Wisteria Murasaki Kapitan conosciuta anche come “Silky Wisteria”, una grande arrampicatrice, può crescere in altezza dai 3 ai 7 metri, regalando un meraviglioso spettacolo scenografico. 


3 – Cisterna di Latina e il Giardino della Ninfea

A Cisterna di Latina, alle porte dell’Agro Pontino, il Giardino di Ninfa, “tra i più belli del mondo” secondo il New York Times, si estende per otto ettari ed ospita circa 1300 specie di piante provenienti da tutto il mondo e oltre cento specie di uccelli censiti. Il nome Ninfa deriva da un tempio di epoca romana costruito nei pressi dell’attuale giardino e dedicato alle divinità delle acque sorgive.
Già nel XVI secolo il cardinale Nicolò III Caetani, amante della botanica, vi volle creare un “giardino delle delizie”, ma l’attuale configurazione è merito di Marguerite Chapin, che negli anni Trenta del Novecento aprì le porte del giardino a letterati ed artisti, e della figlia, Donna Lelia Caetani, che nel 1972 istituì la Fondazione Roffredo Caetani, che ha tra gli scopi anche quello di preservare il giardino.
Qui è possibile ammirare cascate di glicini che si specchiano sul fiume, tra questi diverse varietà di Floribunda (Rosea, Macrobotrys, Alba e Longissima Alba), Sinensis (Alba Purpurea) e la Wisteria brachybotryis Showa Beniwww.giardinodininfa.eu


4 – La scala fiorita dell’isola Madre


Il lussureggiante giardino botanico dell’Isola Madre, la più grande tra le isole del Lago Maggiore, custodisce una delle prime e più ricche collezioni di glicini realizzate in Italia, oltre 20 specie provenienti dall’America, dalla Cina e dal Giappone.
Si tratta di Wisteria sinensisfloribunda e brachybotris (Cina e Giappone), mentre la specie americana è denominata Wisteria frutescens, a fiore tardivo di colore molto vicino al blu.
Tutta la lunga scala che dal lago porta alla cappella sull’Isola Madre è coperta da arcate su cui si arrampicano colorati e profumati grappoli di glicini bianchi, lilla e viola, che sbocciano nei mesi di aprile e maggio. La Scala dei Glicini cattura la vista con un effetto sorprendente e scenografico, e tra le meraviglie ospitate in questo parco romantico all’inglese di otto ettari, voluti da Vitaliano IX Borromeo, segnaliamo anche la Millettia japonica, soprannominata la glicine rossa, ancora poco diffusa nei giardini italiani.


5 – I trulli di Alberobello


Particolarmente suggestivo e assolutamente irresistibile in primavera  è Alberobello in Puglia. Il paese dei trulli dove il glicine nelle su mille varietà di specie e di colore si appoggia candidamente un po’ ovunque avvolgendo molti trulli.
Una magia che si aggiunge alla magia che vi estasierà percorrendo le vie di uno dei borghi più incantevoli che esistano al mondo..

 

Le 10 fioriture da non perdere a primavera

Le 10 fioriture da non perdere a primavera

Esplode la primavera ed esplode con essa la voglia di gite fuori porta. Davvero tanti gli itinerari italiani, da nord a sud dove vivere al meglio l’esplosione incredibile dei colori e dei profumi della stagione delle fioriture.
Abbiamo selezionato per voi delle gite indimenticabili da mettere per sempre nell’album dei ricordi.

La fioritura della lavanda a Demonte

Non solo la Francia per la lavanda. Demonte, nella Valle Stura è un piccolo comune di 2000 abitanti nella provincia di Cuneo. che fra giugno e luglio offre la possibilità di tuffarsi nel viola intenso e nel profumo inebriante dei campi di lavanda in fiore senza dover recarsi in Provenza.
Per ammirarli i punti di vista migliori si trovano lungo la Statale 21 tra Borgo San Dalmazzo e il Colle della Maddalena, oltre ai campi coltivati dalla distilleria per la produzione delle essenze.
Proprio la lavanda, fino alla prima metà del Novecento, costituiva una importantissima risorsa economica per l’economia del posto grazie alla produzione per l’appunto di olio essenziale.

La fioritura della lavanda a Demonte

Fioritura dei rododendri a Biella

Nella Riserva Naturale Parco della Burcina in provincia di Biella sono i rododendri ad offrire da fine maggio una stupenda fioritura che tinge le pendici dei monti di molteplici sfumature: macchie di colore bianco, rosa, rosso e lilla si susseguono in continuità.
Anche l’Oasi Zegna, la montagna che Ermenegildo Zegna negli anni Trenta ha trasformato in un giardino apre le porte agli appassionati. Con una rilassante passeggiata nella panoramica Zegna si può godere della fioritura della vallata e qui si possono ammirare conifere, azalee, dalie, ortensie e rododendri

I rododendri di Biella

I glicini di Alassio

Ad Alassio, in provincia di Savona, si può ammirare in primavera la splendida fioritura di 32 diverse specie diglicini e oltre 350 esemplari di agapanti.
I glicini di Villa della Pergola erano particolarmente amati dalla famiglia Hanbury, proprietaria della tenuta per quasi tutto il Novecento, tanto che Ruth Hanbury era solita organizzare la “Festa del glicine” alla quale partecipavano scrittori, giornalisti e tutta l’aristocrazia britannica che viveva in Liguria.

32 diversi tipi di glicine ad Alassio

Fioritura del loto a Mantova

Mantova è una delle città più belle d’Italia ed è nota per i suoi monumenti e le vie storiche. È anche considerata la città dei fiori di loto che proliferano in particolar modo sulle acque del lago Superiore: durante i mesi di giugno, luglio e agosto la fioritura su questo grande specchio d’acqua non ha nulla da invidiare a quelle del lontano Oriente.
Questo fiore esotico dalle tinte vivaci e il profumo inebriante, attraverso i secoli e le civiltà ha assunto un’aura di sacralità e mistero, tanto da diventare simbolo di purezza e divinità. I barcaroli del Mincio propongonoaffascinanti itinerari fluviali alla scoperta della sua bellezza, un modo semplice per godere anche di una prospettiva inusuale sulla panoramica città di Virgilio.

I loti nei laghi di Mantova

Fioritura dei ciliegi a Vignola

Se siete fan dell’Hamami, ovvero l’arte di contemplare i ciliegi in fiore, e il vostro sogno è ammirare la fioritura dei ciliegi in Giappone sappiate che potete godere di questo romanticissimo spettacolo anche in Italia.
Le mete sono, in realtà, molteplici.
L’appuntamento più famoso si tiene però a Vignola dove, tra fine marzo e inizio aprile, solitamente si organizza una sagra dedicata. A ricoprirsi di delicati petali sono, in questo caso, i ciliegi della Valle del Panaro.


La fioritura delle ginestre sull’isola d’Elba

L’isola d’Elba conosciuta in tutto il mondo per il mare limpido e le belle spiagge, ma anche per la sua storia e la sua arte e piena di una natura rigogliosa e incontaminata che esplode nella primavera con colori e profumi unici.
La parte occidentale dell’Isola viene definita “la costa in giallo” proprio perché nel mese di maggio tutte le ginestre sbocciano e il giallo diventa predominante.
Ecco allora che una passeggiata diventerà una esperienza rigenerante circondati dal verde e dalla rigogliosa e profumata fioritura primaverile.


Le sfumature di Castelluccio di Norcia

Se la primavera è la stagione dei fiori, la tappa ideale per una gita di un giorno in Umbria è il suggestivo villaggio di Castellucio di Norcia quando il suo altopiano si ricopre di un manto di fiori selvatici che regalano un colpo d’occhio incredibile. Un emozione unica quella pennellata che pare fatta ad acquerello.
Sulle alture dei monti Sibillini l’altopiano sotto Castelluccio si riveste di sconfinate distese di papaveri e viole che colorano i campi di coltivazione delle celebri lenticchie locali.
Uno spettacolo floreale tra i più suggestivi che la primavera regala in Italia al punto da divenirne una delle immagini più simboliche e spettacolari.

Castelluccio di Norcia

Fioritura dei crochi a Campo Imperatore

Man mano che la neve si scioglie e lascia scoperto il terreno ancora brullo, sono migliaia di crochi a formare un nuovo manto sulla piana abruzzese di Campo Imperatore.
Questi esili ma combattivi fiorellini, tipici di tante zone di montagna, offrono al visitatore uno straordinario spettacolo nei toni del viola e del bianco fino a quasi il mese di giugno.
Campo Imperatore è un vasto altopiano all’interno dei confini del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, nel comune di L’Aquila, che va dai 2100 metri di quota dell’Osservatorio astronomico per scendere verso la valle e le terre della Baronia a 1800 metri sul mare.

I crochi che tappezzano in primavera Campo Imperatore

Nella Valle dei Giganti in Puglia

Un suggestivo percorso tra I maestosi ulivi millenari pugliesi. Emozionante passeggiare tra gli enormi alberi che sono da sempre uno dei simboli più forti di questa terra. Monumenti viventi che affondano le radici nel tempo e nella terra rossa di Puglia.
Un percorso all’aria aperta adatto anche a chi si muove con bambini e che si può concludere con la tipica degustazione dell’olio extra vergine d’oliva ricavato da queste straordinarie piante plasmate dai secoli.

In fiore i maestosi olivi giganti di Puglia

Fioritura dei mandorli ad Agrigento

Un luogo imperdibile dove ammirare una incantevole fioritura di primavera è la Valle dei Templi, patrimonio dell’Unesco, vicino ad Agrigento.
Questa area archeologica sorge in una zona circondata da numerose piante tra cui numerosi mandorli che, una volta fioriti, offrono uno spettacolo incredibile.
I mandorli in fiore si stagliano accanto alle rovine degli antichi templi che vengono avvolti da una nuvola di petali rosa dal delicato profumo. Esiste anche una sagra dedicata a questo evento nelle prime settimane di manzo.

I fiori di mandorlo nella Valle del Templi