Mag 31, 2023 | Territori
Il calendario del 2023 è talmente perfetto per i ponti da sembrare quasi disegnato a tavolino. Ne è la prova il 2 giugno, giorno della Festa della Repubblica che, cadendo di venerdì, spalanca le porte ai vacanzieri che, magari aggiungendo un paio di giorni di ferie, consente un periodo abbastanza lungo per visitare luoghi vecchi e nuovi, in Italia e all’estero.

la spiaggia di Licata
Ecco le prime 5 località in classifica, con sorprese
Ma quali sono le località più gettonate quest’anno? Ecco le prime cinque località in classifica con alcune conferme e qualche sorpresa come Licata al terzo posto.
1 Como Lombardia
2 Palma di Maiorca Spagna
3 Licata Sicilia
4 San Remo Liguria
5 Lisbona Portogallo

scorcio di Lisbona
Da questa classifica dei vacanzieri che scelgono una casa vacanze per i loro viaggi spicca che nei primi cinque posti ben due sono le località estere. Due grandi classici comunque: Palma di Maiorca (Spagna) e Lisbona (Portogallo). Italia batte l’estero confermando la tendenza che vede gli italiani prediligere località nostrane rispetto a quelle estere nella maggior parte dei ponti.
Vince Como davanti a Palma di Maiorca e Licata. Una località del nord, una estera e una del sud: un podio perfettamente in equilibrio quello dei vacanzieri del ponte del 2 giugno. Oro a Como, argento a Maiorca e
bronzo all’incantevole Licata in Sicilia, con San Remo e Lisbona a chiudere la top 5.

scorcio di Maiorca
La top 10 parla italiano
Il resto della top dieci prosegue con Lignano Sabbiadoro al sesto posto davanti a Barcellona al settimo e con ben 3 località sarde a chiusura la top 10, nell’ordine San Teodoro, Alghero
e Villasimius.
Analizzando il dato delle prime 30 località solo una Maspalomas in Spagna le regioni più rappresentata è la Toscana che piazza ben 6 località nella top 30 ma nessuna in top 10 dato che per trovare la prima località della regione, infatti, bisogna sfilare la classifica fino alla posizione numero 16, dove troviamo Orbetello, che precede Follonica e Castiglione della Pescaia a chiusura della top 20, un gradino sopra Marina di Massa. Grosseto e Piombino, invece, sono rispettivamente alle posizioni 26 e 27.

San Vito Lo Capo. Photo credit: Vater_fotografo on Visualhunt.com
Altre 6 località sono, invece, equamente distribuite tra le due Isole: le 3 della Sicilia sono Licata al terzo posto, Marina di Ragusa al 13mo e San Vito Lo Capo al 15mo. Da parte sua, la Sardegna si difende con 3 località, tutte di seguito e tutte a chiusura della top 10: San Teodoro ottava, Alghero nona e VIllasimius decima.
Sono due le mete per l’Emilia-Romagna (Rimini e Riccione), Veneto (Caorle, Lido di Jesolo) e Liguria (Sanremo e Loano) e una a testa per Lombardia (Livigno), Lazio (Sperlonga), Friuli-Venezia Giulia (Lignano Sabbiadoro), Trentino-Alto Adige (Bressanone), Campania (Napoli) e Puglia (Gallipoli).

Gallipoli, Photo credit: Irma Testa on Visualhunt.com
Il numero medio di persone per destinazione
Molto variegato il numero di persone per destinazione. La maggior parte di esse segna 3 persone in media, con alcune eccezioni al ribasso (2 persone in media per Maspalomas nonché San Remo, che conferma la sua vocazione romantica), ma anche al rialzo: 4 persone in media per le estere Barcellona e Lisbona, ma anche per mete turistiche per antonomasia, benché non ancora in altra stagione; tali sono al nord come Rimini, Jesolo, e al sud, come nel caso di Marina di Ragusa e Gallipoli.
Ben 5 le persone in media per le prime due classificate Como e Palma di Maiorca: vacanze in famiglia con capatina sull’omonimo lago nel primo caso, movida e divertimento con gli amici nel secondo.

Livigno, Photo credit: pontla on Visualhunt.com
La città più costosa
Per ciò che concerne i prezzi, va detto che questo fine settimana è probabilmente l’ultimo prima dell’impennata dei prezzi che, non l’arrivo di giugno, tende a salire di settimana in settimana fino al culmine rappresentato da Ferragosto, ed è dunque un’occasione ghiottissima per visitare località che, nel pieno dell’estate, risultano, al contrario, essere ai più proibitive.
Discorso a parte per le grandi metropoli, i cui prezzi variano nel corso dell’anno, certamente, ma restano sempre abbastanza alti.
È il caso di Barcellona, la più costosa nonché l’unica al di sopra dei 300 euro di media a notte a persona, ossia 342 euro.
Tra i 200 e i 300 euro troviamo un’altra spagnola, ossia Maiorca con 254 euro a notte, che precede la capitale Roma, Como e Sperlonga.
Tutte le altre sono comprese tra i 100 e i 200 euro a notte a persona. Tutte tranne tre, le uniche al di sotto del muro dei 100 euro: le località più economiche sono, infatti, Gallipoli con i suoi 98 euro di media a notte a persona (confermando l’importanza dell’alta stagionalità per questa destinazione), Marina di Massa con 89 euro, mentre chiude Licata; per visitare questo incantevole borgo siciliano,
occorreranno in media soli 81 euro a notte a persona.
Mag 27, 2023 | Territori
Pedalare in libertà lasciandosi conquistare dal paesaggio con un andamento slow oppure assaporando il piacere di sfide epiche con sé stessi. Piedi sui pedali si scopre la bellezza dei luoghi, di scorci inaspettati vivendo emozioni e sensazioni uniche che liberano la mente e fanno battere il cuore.

Giornata mondiale della bicicletta
“Contrariamente a quello che succede quando sono in macchina – scrive lo scrittore francese Paul Fournel – dove il paesaggio si dà a vedere e non ad essere, in bicicletta io ci sono seduto dentro.“ È questa la magia delle due ruote che vengono celebrate il 3 giugno con la Giornata mondiale della Bicicletta, giornata istituita dalle Nazioni Unite per la consapevolezza dei benefici sociali derivanti dall’uso della bicicletta come mezzo di trasporto e per il tempo libero. Le due ruote rappresentano, infatti, un mezzo di trasporto semplice, economico e sostenibile che tutela la salute dell’ambiente e quella degli esseri umani. E non da ultimo regala grandi emozioni.
La bicicletta consente di immergersi nelle immagini, nei suoni e nei profumi dei paesaggi che si attraversano. Non c’è modo migliore per scoprire gemme nascoste con la libertà di andare al proprio ritmo – veloce o lento – e prendendo strade secondarie che possono condurre in posti incredibili sperimentando pedalate e tour in sintonia con i propri giusti e il proprio livello di allenamento, scegliendo tra mountain bike, e-bike o bici da corsa.

Nel parco degli Alti Tauri
Circondati dai profumi dei boschi, dall’aria tersa e pulita e dal silenzio a Klas l’esperienza bike regala un’immersione totale nella natura.
Pedalata dopo pedalata si torna a respirare circondati dall’imponente paesaggio del Parco degli Alti Tauri con percorsi per tutte le abilità.
Per MTB esperti c’è, ad esempio, il percorso ad anello Kals-Matreier-Törl-Haus, lungo il tracciato si raggiunge il bellissimo Adler Lounge, un nido d’aquila tra le cime, dove fare una sosta per ripartire poi prendendo l’Abzweig Adler Trail.
Il resort Gradonna Mountainmette a disposizione biciclette ed e-bike ed offre un servizio di assistenza per chi preferisce portare il proprio mezzo. E una volta rientrati in hotel c’è la pluripremiata Spa, luogo di benessere totale con un menù di trattamenti di altissima qualità sia per il relax sia per il defaticamento dopo l’intensa attività sportiva.
Il resort riapre il 17 giugno 2023 con prezzi a partire da 138,- Euro a persona per la camera doppia Klassik con pensione gourmet. Gli Chalet (fino a 4 persone) partono da Euro 435,- al giorno con la prima colazione.

Sulla ciclabile della Drava
La posizione del Dolomiten Residenz **** S Sporthotel Sillian è assolutamente strategica: a soli 10 km dal confine con l’Italia, l’hotel si affaccia sulla celebre ciclabile della Drava, che regala esperienze bellissime a tutta la famiglia, piccolissimi compresi, che possono viaggiare comodamente accoccolati nei seggiolini o nei carrellini cargo attrezzati, mentre i giovanissimi ciclisti alle prime esperienze qui trovano un percorso sicuro, pianeggiate, perfetto per consolidare le loro abilità sulle due ruote.
Quella della Drava è, infatti, una pista ideale da percorrere in tranquillità godendo del panorama e con il vantaggio che quando si è stanchi si può usufruire del trenino attrezzato per le bici per fare ritorno.
Chi ama invece paesaggi più mossi, fatti di sfide e saliscendi sul Thurntaler, nel Parco Nazional degli Alti Tauri, si apre un mondo di infiniti percorsi tra cui scegliere.
Sono più di 500 chilometri di sentieri da percorrere con la mountain bike perfetti per gli entusiasti dell’enduro alla ricerca di avventure più dinamiche e adrenaliniche. In hotel si possono comodamente noleggiare le bici mentre accanto all’hotel c’è un punto noleggio attrezzatissimo per tutte le esigenze.
E per il relax, una volta rientrati in hotel, c’è la Spa di 3.000 mq con saune, bagni di vapore di diverso tipo, aree relax e trattamenti per grandi e piccoli.
Per la stagione estiva tariffe a persona a notte con mezza pensione gourmet: in Camera doppia Residenz di circa 25 m² da € 115,00.

Pedalando nel verde della Inntal
La Zillertal è la maggiore tra le valli laterali della Inntal, la valle del fiume Inn, nel Tirolo austriaco, con tanti percorsi per le due ruote.
Per chi ama le pedalate senza salite e discese c’è la bellissima ciclabile che si snoda per 31 km nell’ampio fondovalle della Zillertal in cui scorre il fiume Ziller. E con il trenino Zillertalbahn si può tornare comodamente al punto di partenza quando si è stanchi oppure proseguire e raggiungere la “pista ciclabile dell’Inn” che, con i suoi 520 km di lunghezza complessivi e le sue 5 tappe, è la più lunga ciclovia d’Europa.
Per gli amanti della mountain bike sono numerosissimi i bike trail da sperimentare come il Kellerjochrunde, un anello di 56,4 chilometri intorno alla sella Kellerjoch, un tracciato che parte da Fügen, per mountain biker molto ben allenati, con un paesaggio strepitoso a fare da cornice e stupendi panorami sulla valle Inntal e sulla catena del Karwendel.
E per il soggiorno le soluzioni sono davvero ampie e diversificate tra chalet, case-vacanza, appartamenti, fattorie, rifugi e campeggi super attrezzati e glam come il “Natürlich… Hell”, a Fügen, proprio all’ingresso della Zillertal, un campeggio 5 stelle con SPA, bagni privati da affittare per tutta la durata del soggiorno e piscina interna ed esterna (www.hell-tirol.at). Ad Aschau c’è l’Erlebnisresort Auenfeld, con un lago balneabile, vari ristoranti, shop, campi da tennis, centro benessere, piscine riscaldate, noleggio bici e un adventure park (www.camping-zillertal.at/en).
Tra i family hotel un’ottima scelta può essere il Seetal Alpin Family Resort a Kaltenbach, a 10 minuti d’auto da Fügen. Qui i bambini hanno a disposizione un parco giochi di 20mila mq, con fattoria didattica e un miniclub con tantissime proposte di attività e 75 ore a settimana di childcare qualificato. E poi c’è la grande area benessere con tre piscine, di cui una coperta. Tariffe da 160,00 euro per persona con la mezza pensione nella family room “Apartment Hamberg”.
Mag 23, 2023 | Enogastronomia, Territori
Andare alla scoperta delle cantine vitivinicole della Toscana è una passione contagiosa che nel giro di 30 anni è arrivata a coinvolgere milioni di wine lovers provenienti da ogni angolo del pianeta, desiderosi di vedere da vicino la vigna da cui nasce il vino preferito.
L’enoturista si muove prevalentemente con mezzi propri, ossia l’auto, la moto, la vespa e, pian piano, sempre più con la bicicletta. Perché non contemplare anche il mezzo pubblico, così da assaporare lentamente il territorio toscano, facendolo in modo sostenibile, vantaggioso e sicuro?
In Toscana visita comodamente le cantine in bus
Con (p)Assaggio in Cantina, Autolinee Toscane punta ad incentivare l’uso dell’autobus quale mezzo di trasporto per raggiungere le cantine che aderiscono al Movimento Turismo del Vino della Toscana, suggerendo linee, orari e percorsi accessibili agli enoturisti che si muovono in cerca di degustazioni ed esperienze da vivere a contatto con tutto ciò che ruota intorno al vino made in Tuscany. E di esempi ce ne sono numerosi: si va da Bolgheri alla Maremma, dalle terre di Arezzo a quelle di Pisa, passando per le Docg storiche come San Gimignano, Montepulciano, Montalcino e il Chianti Classico, fino a Carmignano.
La partnership col Movimento Turismo del Vino
L’iniziativa nasce in collaborazione con Mtv Toscana, in occasione del 30^ anniversario dell’evento Cantine Aperte (1993-2023) che si svolgerà l’ultimo fine settimana di maggio (27 e 28 maggio). Coinvolte 50 realtà vitivinicole toscane che possono aggiungere una soluzione in più alla sezione “come raggiungerci”, dove finora la voce “autobus” non era contemplata neanche in presenza di fermate delle Tpl distanti pochi metri dall’ingresso in cantina. E per l’occasione Autolinee Toscane lancerà anche una nuova playlist tematica sul canale Spotify di “at” denominata “at winery” con canzoni suggerite dalle stesse cantine ed inspirate dal mondo del vino.
“Grazie alla nuova collaborazione con Mtv Toscana – spiega Caterina Piccardi, Coordinatrice Marketing di Autolinee Toscane – raggiungere le realtà vitivinicole sarà più accessibile per tutti. Per la prima volta abbiamo coinvolto 50 cantine toscane che, insieme a noi, promuoveranno l’autobus come soluzione ideale. at e mtv hanno lavorato insieme al progetto “(P)assaggio in cantina” che, tra le altre iniziative, ha consentito la realizzazione di una mappa contenente tutte le cantine della nostra regione raggiungibili con l’autobus; la mappa sarà a disposizione presso tutti i canali digitali di entrambi i partner. È solo l’inizio di un percorso che ci auguriamo possa proseguire a lungo in modo da promuovere l’uso di un mezzo di trasporto sostenibile, economico e che migliora la qualità dell’aria per tutti: l’autobus”.
“Una iniziativa che arriva tra l’altro in occasione del trentesimo anno dalla nascita del Movimento Turismo del Vino, proprio in Toscana grazie ad una idea di Donatella Cinelli Colombini in un momento, il 1993, in cui in cantina si arrivava poco anche in macchina. Lanciare questa partnership in questa ricorrenza è mettere in evidenza quanto il turismo del vino sia cambiato e quanto ormai sia facile e sostenibile arrivare nelle tante cantine del nostro Movimento”, commenta Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente Mtv Toscana.

Le 50 cantine raggiungibili in bus
“at” ha condotto un censimento per individuare, tra i soci 2023 del Movimento Turismo del Vino della Toscana, tutte quelle strutture con fermate bus vicine, con transiti di linee urbane o extraurbane utili per chi si muove dai comuni capoluoghi più vicini o comunque da punti di riferimento della rete di trasporto regionale e provinciale. La condizione è che la fermata sia accessibile e distante al massimo poche centinaia di metri dall’ingresso della cantina, così che il percorso sia davvero sostenibile e si possa poi completare a piedi, cominciando l’assaggio fin dal paesaggio circostante.
Nessun bus speciale o linee dedicate: solo la segnalazione di ciò che esiste già nella rete urbana ed extraurbana di “at”, all’interno di una mappa – scaricabile su at-bus.it/passaggioincantina così da effettuare ricerche mirate tramite il sito at-bus.it o tramite la App “at bus” rispetto al proprio punto di partenza e la cantina che si intende visitare. La mappa, scaricabile sul sito at-bus.it, prevede il nome della fermata più vicina all’azienda agricola.
Queste le cantine aderenti:
Provincia di Firenze
Azienda Agricola Tamburini (Gambassi Terme)
Azienda Agricola Villa Ulivello (Greve in Chianti, Fi)
Antinori nel Chianti Classico (Bargino, Fi)
Cantina Guidi (Barberino Tavarnelle)
Castello di Barbialla (Montaione)
Castello di Sonnino (Montespertoli)
Davinum (Petrazzi)
Fattoria Casagrande (Figline Incisa Valdarno)
Lamole di Lamole (Greve in Chianti)
Ruffino (Pontassieve)
Torraccia di Presura (Greve in Chianti)
Vignamaggio (Panzano in Chianti)
Villa Calcinaia (Greve in Chianti)
Villa Le Corti (San Casciano Val di Pesa)
Provincia di Siena
Azienda Agricola Tattoni di Villa a Sesta (Castelnuovo Berardenga, Si);
Agriturismo Cesani (San Gimignano, Si);
Azienda Agricola Canneto (Montepulciano, Si);
Cantina Campotondo (Campiglia d’Orcia)
Cantina Contucci (Montepulciano)
Capannelle (Gaiole in Chianti)
Castello di Meleto (Gaiole in Chianti)
Castello di Radda (Radda in Chianti)
Col d’Orcia (Montalcino)
Fattoria dei Barbi (Montalcino)
Fattoria di Lornano (Monteriggioni)
Fattoria Svetoni (Montepulciano)
Felsina (Castelnuovo Berardenga)
Poggio Bonelli (Castelnuovo Berardenga)
Ricasoli – Castello di Brolio (Gaiole in Chianti)
Rocca di Castagnoli (Gaiole in Chianti)
Vallepicciola (Castelnuovo Berardenga)
Provincia di Prato
Fattoria Castelvecchio (Carmignano)
Fattoria di Becchereto (Carmignano)
Tenuta di Artimino (Carmignano)
Provincia di Arezzo
Azienda Agricola Campo del Monte (Terranuova B.)
Cantina Baldetti (Cortona)
Tenuta di Frassineto (Arezzo)
Villa La Ripa (loc. Antria, Arezzo)
Provincia di Grosseto
Le Mortelle (Castiglione della Pescaia)
Purovino (Magliano in Toscana)
Tenuta Fertuna (Gavorrano)
Podere Borselli (Casteldelpiano)
Provincia di Pisa
Degli Azzoni Avogrado (La Rotta)
Gianni Moscardini (Pomaia)
Provincia di Pistoia
Agricola Marini Giuseppe (Pistoia)
Provincia di Livorno
Tenuta Le Colonne (Donoratico)
Provincia di Lucca
Tenuta del Buonamico (Montecarlo)
Mag 22, 2023 | Territori
Alzi gli occhi e non puoi che notarlo il Vittoriale degli italiani. Imponente e austero sulla collina. Passeggi sull’elegante lungolago di Gardone Riviera, fra un elegante negozio e un bar alla moda e lo vedi.
É una delle attrazione della piccola cittadina, ma senza ombra di dubbio è uno dei luoghi che più merita una visita della zona del lago di Garda.
Sarà perché lasciandosi sfiorare i capelli dalla brezza, sempre presente sul Garda, pare di sentire riecheggiare le sue odi. Suggestione? Sicuramente, ma è indubbio che la figura ingombrante di Gabriele d’Annunzio lascia sempre sensazioni forti.

La villa dove suonava Liszt
Sull’onda di queste sensazioni saliamo a quello che è, senza ombra di dubbio, uno dei luoghi più interessanti del nostro paese il Vittoriale degli Italiani.
Difficile definire con poche parole questa casa-giardino-museo di uno dei personaggi più eclettici della storia italiana. E pensare che era solo una elegante villetta di campagna prima che il gusto istrionico del poeta non la trasformasse.
Gabriele D’Annunzio volle trascorrere in questo luogo i suoi ultimi anni di vita. Quasi un auto esilio quando capì che Mussolini lo aveva messo da parte.
Il Vittoriale degli italiani è un caleidoscopio di vie, piazze, giardini, corsi d’acqua e persino un teatro all’aperto dove niente è banale. Un paese nel paese vista lago.
Un sogno utopico diventato realtà grazie all’aiuto del fedele architetto Carlo Moroni. L’intento (riuscito) di celebrare ad eterna memoria la sua “vita inimitabile” di poeta-soldato e quella degli altri eroi italiani della Prima Guerra Mondiale.
Era il 1921 quando l’affittò per 600 lire al mese e per solo un anno da uno studioso d’arte dove ospitò anche un quasi sconosciuto allora Mussolini. Poco dopo però l’acquistò per 130.000 lire e altrettante ne spese per acquistarne anche il contenuto fra cui la biblioteca con 6000 libri, il pianoforte appartenuto a Liszt, i manoscritti di Wagner e altri importanti cimeli.

Quella caduta che ha cambiato la storia d’Italia
Un luogo ricco di ricordi e di storia perché essa da qui, banalmente è transitata quando si chiamava cronaca.
Era ancora un uomo inquieto D’Annunzio quando abitò questo luogo. L’impresa di Fiume era appena dietro le spalle e il malumore della “vittoria mutilata” una ferita profonda nel suo animo.
E poi il mistero di quella rovinosa caduta dal primo piano dove si ferì alla testa che gli impedì di ospitare Mussolini e Nitti in un incontro a tre che se si fosse svolse forse avrebbe cambiato le sorti dell’Italia.
Non a caso pochi mesi dopo Mussolini con i suoi marciò su Roma informando il poeta solo a cose fatte.
All’Italia che profondamente amava e per cui aveva dato molto D’Annunzio, senza eredi e depresso, donò il suo buen ritiro.
Quasi come atto di rivalsa contro il nuovo Duce degli italiani da cui in cambio pretese e ottenne l’investitura ad eroe nazionale e molte risorse.

Aerei, navi e sommergibili in casa e in giardino
Così anno dopo anno il Vittoriale divenne quello che è oggi arricchendosi di quei cimeli che lo rendono speciale.
Lo Sva dell’eroico volo su Vienna, alcuni massi di guerra (Adamello, Sabotino, Pasubio, San Michele, Grappa) collocati nei giardini, i Mas (Motoscafo Anti Sommergibile, ma per d’Annunzio l’acronimo si scioglie in Memento Audere Semper) con il quale aveva compiuto nel 1918 la “Beffa di Buccari”, una ventina di vagoni ferroviari, l’idrovolante S 16 e la prua della Nave Puglia rimontata e collocata sul promontorio “la Fida”.
Un luogo di fermento e fantasia plasmato ad immagine e somiglianza del proprietario dove il poeta e il suo architetto, giorno dopo giorno, creano, migliorano, restaurano e stravolgono ambienti e giardini.

A tutto fiato dalla Priora allo Schifamondo
Visitato ogni anno da oltre 180.000 persone il Vittoriale emoziona, incanta, travolge e stravolge.
D’Annunzio è tutto lì, appena oltre la coppia d’archi dell’ingresso monumentale su cui troneggia la scritta “cogli la rosa, ma evita le spine”. Incredibile l’anfiteatro. Quasi magico essere lì al centro immaginare Pompei che ha ispirato la sua costruzione e scorgere il Monte Baldo, Sirmione e la rocca di Manerba.
Ecco poi “la Priora” sua ultima dimora e bottino di guerra della Grande Guerra, il suo proprietario era tedesco, dove sono tantissimi dei suoi libri e gli oggetti d’arredo provenienti da ogni parte del mondo.
Entrando nella casa colpiscono le tende, i drappeggi, i vetri variopinti e quell’ambiente sempre in totale penombra e non puoi che pensare alla fotofobia che l’ossessionava dopo la ferita all’occhio rimediata in guerra. In quella penombra ti pare quasi di vederlo aggirarsi nella stanza. Sarà per i suoi occhiali appoggiati lì, quasi a caso sullo scrittoio accanto ai libri impilati e la tavola apparecchiata.
Poi ecco la Zambraccia, quello studiolo sul cui scrittoio si chinò e morì il 1 marzo 1938.
Un tourbillon di emozioni, stanza dopo stanza, simbolo dopo simbolo, fino a riuscire all’aria aperta dove fra ruscelli, boschi, prati e fontane spuntano i cimeli di guerra. Perfettamente inseriti, pur nella loro stranezza, nel contesto ambientale.

Il Vittoriale un aereo per lampadario
Prima di uscire e tornare nel mondo reale non possiamo che transitare per lo Schifamondo pensato e voluto come la riproduzione dell’interno di un transatlantico con tanto di oblò, stretti corridoi e ponte di comando.
Un luogo pensato per ospitare mostre, conferenze e concerti coperto da una cupola e su cui cala, a mo’ di lampadario, l’aereo da caccia con cui sorvolò Vienna beffando gli austro-ungarici.
Un luogo di fermento e fantasia plasmato ad immagine e somiglianza del proprietario dove il poeta e il suo architetto, giorno dopo giorno, plasmano, migliorano, restaurano e stravolgono ambienti e giardini.
Esci da il Vittoriale, guardi il lago e respiri. D’Annunzio è sempre lì, quasi presente accanto a noi.
“Sono avido di silenzio dopo tanto rumore, e di pace dopo tanta guerra.” dichiarava dopo l’impresa di Fiume, ma neanche sulle rive del lago di Garda a dire il vero ha mai trovato pace.
E pensare che fra i limoneti, le olivete e la collina degradante fin quasi a sfiorare le rive del lago doveva abitare solo per un breve soggiorno…
Mag 22, 2023 | Enogastronomia, Territori
(guarda il video in fondo all’articolo) – Da Santiago di Compostela a Roma viaggiando nelle tasche dei pellegrini. Potrebbe sembrare l’inizio di una storia leggendaria e forse lo è.
La storia dell’azienda agricola Pietro Beconcini di San Miniato nella leggenda ci sguazza e non solo perché i suoi vigneti sorgono proprio di fianco all’autostrada medievale dei pellegrini: la via Francigena.
Leonardo Beconcini visionario e coraggioso vignaiaolo ha puntato e creduto sul romanticismo di una leggenda con la concretezza degli studi che gli davano ragione e oggi è a tutti gli effetti il re del Tempranillo toscano.

Leonardo Beconcini e il tempranillo di Toscana
Tutto e nato per caso potrebbe sembrare, ma dato che Leonardo è uomo vispo e arguto siamo certi che quando iniziò a osservare quegli strani vitigni da sempre coltivati come Malvasia Nera qualcosa in lui si smosse specie quando racconta che:
“Si può ipotizzare che questo vitigno sia stato portato nel ‘700 dai pellegrini che percorrevano la Via Francigena alla volta di Roma. Quel tracciato è da considerarsi come una specie di autostrada moderna. La direttrice Santiago de Campostela-Roma può essere la più credibile per l’origine di tutto.”
Del resto i suoi terreni erano un tempo proprietà della curia e San Miniato è tutt’oggi un’importante sede vescovile e niente viene a caso.
Individuata la sua presenza di questo vitigno misterioso che non era nè Sangiovese ne Malvasia Nera, “nemmeno i più esperti professori universitari e i più anziani vignaioli seppero riconoscerlo.
Ma Leonardo su di lui a creduto e “isolato in una porzione di terreno preparato appositamente, per ben 13 anni, ho continuato a coltivarlo chiamandolo vitigno X. Nel 2004 decisi di percorrere la strada più rischiosa e costosa: effettuare l’analisi del DNA alle piante più storiche. Da quei risultati non immaginati nella realtà contingente ma sperati per l’impegno pluriannuale e la determinazione a non mollare mai, ebbi l’assoluta certezza di trovarsi di fronte ad una scoperta sconvolgente: il vitigno Tempranillo in Toscana.”
Dalla metà del 2009, a seguito della scoperta è riuscito ad inserirlo fra le specie coltivabili n tutta la regione e da lì è partita una storia di successo

Scopriamo il tempranillo
IL Tempranillo è un’uva da vino rosso di alta qualità che viene coltivata in tutta la Spagna, ad eccezione delle regioni calde del sud.
La sua zona migliore è in Rioja e Navarra, dove costituisce circa il 70% della maggior parte dei vini rossi. Nella zona vitivinicola della Ribera del Duero è conosciuto anche come Tinto Fino.
Il Tempranillo ha viaggiato per il mondo è oggi è stato “adottato” con successo nel Nuovo Mondo, soprattutto in California, Argentina e Australia.

I vini a base di Tempranillo tendono ad avere un carattere speziato, erbaceo, con note di tabacco, accompagnato da fragole mature e frutti di ciliegia rossa. Le uve Tempranillo non sono note per la loro acidità elevata. Tuttavia, il Tempranillo diventa davvero unico quando invecchiato in rovere, come con i migliori Riojas e Ribera del Duero dove i suoi sapori sembrano armonizzarsi perfettamente con l’affinamento in botte, producendo vini ricchi ed eleganti dal lungo potenziale d’invecchiamento.
Cuore spagnolo e terrori toscano
Il Tempranillo toscano che coltiva Beconcini è diverso. Lo è per terreno ovviamente, quello di San Miniato è composto da argilla bianca, sabbie sia fini disposte in strati sottili e suoli diversi fra loro per sapidità e fertilità che obbligano le radici a cercare nella profondità i nutrimenti. Fossili di origine marina di età pliocenica e arenaria completano il tutto.
Di sicuro ha un grande successo il Tempranillo di Toscana e Leonardo racconta che “ora possiamo commercializzarlo come Igt Toscana Tempranillo con richieste anche sul mercato estero dal Brasile al Canada, dal Giappone al Regno Unito.”.

La prova d’assaggio
Grazie al wine club del sabato sera dell’amico Riccardo Chiarini enoselezionatore di fama abbiamo provato nella sua Vineria Moderna di Firenze i grandi classici e le novità del vulcanico Leonardo Beconcini.
Terrazze
Il nuovo nato che nasce da un’antica collina una volta terrazzata da cui nasce Terrazze un rosso moderno, fresco e molto estivo ottenuto da nove diverse varietà di uve autoctone fra cui colorino, canaiolo e malvasia nera.
Prs
Piacevole bianco estivo che per le sue carratteristiche di leggerezza e bevibilità è perfetto come aperitivo e per accompagnare la cucina mediterranea più leggera.
Conquista nel suo giallo oro tenue con riflessi verdi e i profumi molto aromatici di agrumi e frutta esotica. In bocca ha tutta la sapidità del terroir e una morbidezza molto burrosa.
Vea
Un trebbiano macerato giallo ro intenso, molto complesso e rotondo perfetto compagno per il tartufo che di San Miniato è il re incontrastato.

Fresco di Nero
Un sorprendente e inedito Tempranillo rosato dal rosso chiaro brillante e trasparente i profumi intensi di fiori rossi, fragole di bosco e melograno. In bocca è brillante, leggero ma complesso con la sua frutta che insiste.
Tempranillo IXE
Quello del mito e della scoperta dal tannino vigoroso il rosso intenso che vira al violaceo ma al contempo molto trasparente. Al naso esplode il bouquet di fiori e frutta nera e quella mineralità che ritroviamo poi in bocca con la sua morbidezza, la nota verde e l’acidità che identificano davvero come Tempranillo di San Miniato.
Per saperne di più guarda il nostro video: https://www.youtube.com/watch?v=7qLEI-N2brI&t=14s
Mag 21, 2023 | Territori
Dove fare il bagno… non al mare? Non solo acqua di mare. Fiumi, laghi, cascate, forre, canyon. Tante le alternative al bagno al mare. Per chi vuole evitare la folla e il caos del bagnasciuga ecco alcune mete perfette per refrigerarsi e immergersi nella natura e fare il bagno. In luoghi di straordinaria bellezza dal nord al sud dell’Italia e che rispondono alla domanda di dove fare il bagno… non al mare.
Laghi
Evitando di soffermarci sui grandi laghi italiani iniziamo questo nostro viaggio da nord a sud della penisola. Dai laghi naturali a quelli artificiali, da quelli vulcanici a quelli alpini. Tante scelte per bagnarsi nelle acque lacustri. Dove fare il bagno… non al mare? Iniziamo dal Trentino.
Lago di Caldaro
Siamo in Trenino Alto Adige a pochi chilometri da Bolzano e nel bel mezzo dei vigneti. Quello di Caldaro è il lago balneabile più grande della regione. Attenzione però, l’acqua non è per tutti perché essendo nel cuore delle Alpi, è fresca e non supera mai i 18 gradi.

Lago-Cavazzo. Foto Mario-jr-Nicorelli
Lago di Cavazzo
Leggenda vuole che questo lago friulano si sia formato con le lacrime scese dal cielo sotto forma di pioggia. Romanticismo a parte, il lago è perfetto per bagni rilassanti ma anche per fare surf e pescare. Da non perdere nelle vicinanze la Casa delle Farfalle, da visitare soprattutto se siete insieme a bambini.
Lago del Predil (o di Raibl)
Dove fare il bagno… non al mare sulle Alpi al confine fra Italia e Slovenia?
Nell’estremo lembo nord orientale d’Italia a pochi passi da Tarvisio e la sua millenaria foresta e dal confine sloveno c’è questa conca glaciale incastonata in un paesaggio mozzafiato. Acque cristalline di un incredibile colore azzurro-verde intenso e al centro un’isoletta. C’è anche un attrezzato stabilimento balneare con spiaggia attrezzato; proprio accanto a quel che resta di un fronte austro-ungarico che ricorda che qui cento anni fa il silenzio del bosco era interrotto dal rumore delle bombe.

Lago Predil / Rabl
Lago dell’Accesa
In una delle zone più autentiche della Maremma, vicino a Massa Marittima è questo lago misterioso. Cannicci e prati dove prendere il sole, una area archeologica da visitare nei paraggi e un’acqua limpidissima dagli strani effetti calmanti. Ebbene sì. Raccontano i bagnanti abituali che bagnandosi in queste acque si dorme di più e meglio…
Lago di Bracciano
Dove fare il bagno… non al mare poco a nord di Roma? Siamo all’interno del Parco regionale Bracciano-Martinano e qui si trova questo ampio e celebre lago facilmente raggiungibile da molte località del centro Italia.
Molte le spiagge, anche attrezzate adatte anche alle famiglie con bambini.

Lago di Bracciano
Lago Alimini
In Puglia sei chilometri di sabbia molto fine, bandiera e vela blu e acqua cristallina. Il mare è lì a due passi e i laghi in realtà sono due. Alimini Grande alimentato dall’acqua di mare e Alimini Piccolo fatto di acqua dolce. Una volta il lago era uno solo e oggi invece i due sono paralleli al mare e sono separati fra di loro solo da dune. Dopo un bagno rinfrescante nel Salento meno chiassoso consigliamo anche di osservare bene la natura circostante. Non a caso siete in una zona naturalisticamente protetta.

Lago Alimini. Foto Paolo Margari
Fiumi
Il bagno di fiume spesso considerato un ripiego al bagno a mare oggi sta vivendo un grande successo. I fiumi che proponiamo sono un campionario di bellezze e natura incredibile, spesso poco nota. Ecco allora dove fare il bagno… non al mare, ma al fiume?
Fiume Verzasca
Anche se in questo caso abbiamo appena sconfinato in Svizzera vale la pena fare un tuffo in queste acque considerate fra le più cristalline d’Europa. Bellissimo il fondale e tutto l’ambiente boscoso circostante fatto di betulle larici e piccole piscine naturali.
Torrente Fer
Per gli inglesi è il luogo più bello d’Italia dove fare il bagno. Siamo nel Piemonte più selvaggio in uno scenario fiabesco tagliato in due dalle acque color smeraldo di questo torrente in cui s’immergeva per rilassanti bagni rinfrescanti anche Camillo Benso Conte di Cavour. Continuiamo il nostro viaggio su dove andare a fare il bagno… non al mare.
Guje di Garavot
In Valchiusella a solo un’ora da Torino sono queste gole raggiungibili da un solo sentiero. La difficoltà a raggiungerle rende speciale e “isolato” il luogo dove domina la natura il Salto del Pis. 14 metri di salto e una conca di 30 metri di larghezza per rilassarsi in cerca di pace e tranquillità.

Pozze Smeraldine
Pozze Smeraldine
Il fiume Meduna poco lontano dalla località di Tramonti di Sopra crea queste straordinarie e profonde piscine naturali. Siamo nel cuore del Parco delle Dolomiti Friulane in uno degli scenari naturalistici più intonsi del paese. Non a caso non è facilissimo nemmeno raggiungerle ma la loro bellezza è tutta lì. In quella natura selvaggia di montagna di rara bellezza.

Torrente Resia
Torrente Resia
Nella zona di confine Italo-Slovena, conosciuta anche come “Slavia Friulana”, non si può rimanere indifferenti alla vista di un torrente dalle acque cristalline che solca una delle vallate più suggestive delle Alpi Giulie.
Il Resia origina alle pendici meridionali del massiccio del Monte Canin, che svetta a quasi 2600 metri, e percorre circa 20 chilometri ricevendo il tributo di numerosi rii prima di mescolare le sue acque a quelle del fiume Fella, del quale è il principale affluente.
Il torrente è quasi ovunque intatto in quanto non attraversa centri abitati e si mostra particolarmente scenografico tra il Ponte Rop e il Ponte di Tesa, dove un restringimento della valle e la presenza di blocchi ciclopici in alveo creano meravigliose piscine naturali ammirate da turisti e pescatori.
Fiume Trebbia
Dove fare il bagno non al mare senza allontanarsi troppo dalla città? Le acque di questo fiume emiliano – ma non troppo lontano da Milano – sono considerate le più pulite d’Europa e sono perfette. Trasparenti, dalle sfumature incredibili che cambiano colore fra gole e insenature sono un vero must per gli amanti del genere del nord-centro Italia.

Fiume Trebbia
Fiume Santerno
Dove fare il bagno non al mare fra Emilia e Toscana? Nel cuore dell’Appennino, scorre placido il Santerno. Un fiume ricco di angoli nascosti e segreti. Basta scegliere quello giusto anche se il consiglio è di fermarsi in località Moraduccio, proprio sul confine delle due regioni. Qui il fiume forma una bellissima cascata di venti metri fra rocce bianche e lisce dove è comodo fermarsi. Il consiglio è ammirarlo anche dall’alto andando a visitare, un chilometro oltre il fiume il misterioso borgo abbandonato di Castiglioncello ancora visibile nel bosco, come se la vita si fosse fermata.

Fiume Santerno
Torrente Lima
Il torrente Lima è l’unico luogo a sud delle Alpi dove è possibile fare rafting. Non a caso. Anche se siamo vicino all’Abetone in questa zona di Toscana il cuore è molto montano.
Fare il bagno nelle strette di Cocciglia o nella “laguna blu” è esperienza indimenticabile. Si tocca con mano il lavoro della natura in queste gole scavate dai secoli nella roccia calcarea. La laguna blu è una piscina naturale con un azzurro mai visto e un acqua sempre fresca e rinfrescante.

Torrente Lima
Fiume Cecina
Tanto toscani associano questo nome a quello di una località balneare che dal fiume prende il nome. Il Cecina in realtà, risalendolo oltre Volterra offre un punto straordinario dove fare bagni fantastici e tranquillo lontano dal mare. Basta andare a Pomarance al Masso delle Fanciulle. Un nome evocativo legato a una leggenda locale. La gola tutta ricoperta da florida macchia mediterranea regala un fiume pulito, placido e ricco di pesci davvero invitante per immergersi al fresco.
Rio Pitriscioni
In Sardegna si va per il mare, ma a volte vale la pena voltare le spalle alla spiaggia e avventurarsi all’interno. Incredibile se qualcuno solo vi chiedesse dove fare il bagno… non al mare in Sardegna non sapreste cosa rispondere e vi scapperebbe da ridere. Invece, non distante da San Teodoro, in Gallura è questo fiume che si trova nel massiccio del Monte Nieddu. Alte pareti di granito scolpiscono un paesaggio straordinario scavato dal letto del fiume che per The Guardian è uno dei migliori d’Italia. Luogo perfetto oltre che per il bagno anche per chi vuole praticare canyoning e torrentismo.

Rio Pitriscioni
Gola dell’Alacantara
Un fiume antichissimo nel cuore della Sicilia che regala bagni indimenticabili in un parco geologico e botanico.
Celebre la spiaggetta dove soffermarsi ad ammirare la colata lavica che ha dato origine alla gola. Acqua freddissima e non adatta a tutti.
Cascate
Sono forse i luoghi più suggestivi dove fermarsi a fare un bagno. Magari anche solo per una semplice “doccia” naturale.
Cascata Fermona
Vicino a Varese, nel piccolissimo territorio di Ferrera sono le Cascata Fermona ottimo luogo dove fare il bagno… non al mare. . Tre cascate in successione, la prima di oltre trenta metri e in fondo una vasca perfetta per rilassarsi. Spettacolare la vegetazione rigogliosa circostante fatta tutta di meravigliose felci.
Cascata Kozjak
Appena un salto fuori dai confini italiani per entrare in Slovenia e scoprire una delle cascate più belle d’Europa. Siamo a Caporetto località per noi italiani tristemente famosa per una delle sconfitte più famose della storia. Un salto di 15 metri lungo la gola del torrente Kozjak, appena sopra il fiume Isonzo (Soča in sloveno) famoso nel mondo per il suo incredibile color smeraldo. Questa cascata è un vero angolo naturale spettacolare. Famosa in Europa per il suo fascino. Facile arrivarci con pochi passi nel bosco risalendo il corso dell’Isonzo appena fuori il paese. Le sue pareti calcaree imponenti, le sue grotte carsiche è la sua acqua cristallina sono indimenticabili. Attenzione però alla balneazione che è proibita nel tonfano sotto le cascate. Siamo in un area naturale protetta. Per un bagno rinfrescante consigliamo le zone balneabili dell’Isonzo e del Natisone. Facile trovare ampi piazzale in cui potersi immergere e rinfrescarsi.

Cascate-Kozjak. Foto di Stefano Merli
Stretti di Giaredo
Nell’estremo lembo della Lunigiana, fra Toscana, Emilia Romagna e Liguria esiste una strepitosa gola scavata dall’acqua del fiume Gordana e dal vento che scende dai monti e si insinua nella gola.
Una forra straordinaria da esplorare a piedi fra i massi delle pareti e il letto del fiume che scorre fra strette pareti rocciose che quasi chiudono il cielo sulla testa. L’acqua in alcuni tratti profonda vira dall’azzurro al verde a seconda del riflesso che i pochi raggi del sole filtrano sulle pareti. In alcuni tratti per attraversare il canyon è necessario nuotare ma attenzione, l’acqua è freddissima!

Stretti di Giaredo
Cascata di Malbacco
Vicino a Seravezza, alle spalle della modaiola Versilia scorre un fiume limpido che dà origine a una cascata unica. La forza erosiva del fiume Malbacco qui ha scavato per secoli, goccia dopo goccia la roccia creando uno straordinario scivolo naturale da dove i più coraggiosi osano tuffarsi. Per i più timidi consigliamo un bagno nelle tante vasche naturali e cascatelle oppure camminare e fotografare la straordinaria natura circostante.

Cascate Acquacheta
Cascata Acquacheta
Sempre in Toscana, ma nel cuore dell’Appennino sono queste cascate già citate e descritte nei minimi dettagli da Dante nella Divina Commedia.
Siamo nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e sono raggiungibili solo dai più avventurosi dato che per arrivarci c’è da camminare abbastanza.
Cascata Capelli
In un piccolo paesotto della provincia di Salerno, nel cuore del Cilento, sono queste cascate che sembrano essere uscite direttamente da un libro di fiabe.
Il nome esteso delle cascate sono Capelli di Venere e si generano dalle acque del Rio Bussentino. Le piante attorno a cui scorre l’acqua creando ricami incredibili sono non a caso il tipo di felce chiamato Capelvenere. Attenzione però alla temperatura dell’acqua. Siamo in un bosco fitto, il sole filtra poco e l’acqua difficilmente supera la temperatura di 10 gradi.

Cascate Cappelli