25 Febbraio 2025

4 itinerari per scoprire Potenza, il capoluogo della Basilicata

Capoluogo della Basilicata, Potenza è la città delle 100 scale. Situata a 819 metri sul livello del mare sorge di fianco alle Dolomiti Lucane. Le origini dell’antica Potentia risalgono al IV secolo a.C. e provengono, molto probabilmente, dalla distribuzione della vicina Serra di Vaglio (XI secolo a.C.).
Potenza è stata duramente colpita dal terremoto del 1980 e da quelli precedenti dei secoli scorsi ma si è completamente ripresa e i luoghi più importanti sono oramai resi completamente fruibili grazie ad interventi mirati antisismici.
Potenza è il capoluogo di regione della Basilicata e si trova a 100 chilometri dall’altra città capoluogo (della provincia), Matera.

E’ una città “verticale”, con salite, discese e tante scale. E’ molto tranquilla e senza dubbio adatta a coloro che cercano una meta non scontata.

Chiesa di Santa Lucia

1 – Potenza sacra, le chiese

La Chiesa di San Michele è la più antica della città ed è tra i monumenti più longevi. La Chiesa di San Michele, in stile romanico, è stata eretta nel 1178.  Nel 1849 la chiesa ha subito un ampliamento. Si presenta a tre navate e contiene diverse opere di valore: dipinti, sculture, intagli lignei, la maggior parte del XVI secolo.  La Cattedrale di San Gerardo è il Duomo della città ed è senza dubbio il monumento religioso più importante di Potenza.
Maestoso ed elegante, è dedicato al
 Santo Patrono della città lucana, San Gerardo (al secolo Gerardo Della Porta) che qui operò come vescovo della città.
Il 
Duomo affonda le sue origini nel XII  secolo ma è stato più volte rimaneggiato, fino ad acquisire lo stile neoclassico che oggi conosciamo. Sul portale d’ingresso si trova uno stemma del XVII secolo del vescovo Bonaventura. La Cappella di San Gerardo è ubicata nel transetto posto sulla destra della chiesa mentre nel transetto sinistro è ospitato il Santissimo Sacramento. I festeggiamenti per il patrono avvengono il 30 maggio e sono preceduti, durante la vigilia, dalla storica “Sfilata dei Turchi”.
La Chiesa di San Francesco  che si trova in un angolo nascosto di Piazza Mario Pagano è una delle più antiche della città lucana. Risale al 1274 e si presenta con facciata in pietra. Realizzata ad una sola navata è una chiesa in pieno stile francescano. A sinistra della chiesa si trova il “Martirio di San Sebastiano” di Giovanni Todisco, pittore lucano. Sulla destra si trova la “Madonna con Bambino” del XIII secolo anche detta “La Madonna del Terremoto” dagli autoctoni. La chiesa è arricchita da un portale del XVI secolo composto da otto serie di formelle rappresentanti il monogramma cristologico di San Bernardino da Siena e da un campanile, in pietra, posto sulla parte posteriore del luogo di culto.
La Chiesa di Santa Lucia è ubicata fuori dalle mura della città (oggi nel centro storico, nel rione Portasalza) intorno al 1200. All’interno si trovano opere d’arte della fine del XVI secolo e inizi del XVII, anni in cui cominciò a costituirsi il borgo di Portasalza. E’ a navata unica. Dietro l’altare maggiore, in un’edicola, si trova una statua lignea, secentesca, di Santa Lucia, la cui paternità è sconosciuta. Di pregio l’acquasantiera proveniente dalla Chiesa di Santa Maria del Sepolcro.
Non c’è certezza invece sull’origine della Chiesa di Santa Maria del Sepolcro ubicata nel Rione di Santa Maria, fuori dalle mura della città. La chiesa si trova in un crocevia tra le antiche vie romane Appia nuova ed Erculea. E’ qui che l’agiografia vuole che il vescovo Gerardo, poi San Gerardo patrono,  compì il miracolo della trasmutazione dell’acqua in vino ovvero lo fece scaturire da una roccia. C’è chi ipotizza addirittura una fondazione dovuta ai templari (XII secolo), secondo studi più recenti. La chiesa, tuttavia, ha subito diversi ritocchi. Una prima ricostruzione risale al 1488 e un successivo restauro nel 1652, su volontà del conte di Potenza, Antonio de Guevara.
La facciata si
presenta in portico a tre archi. Inizialmente la chiesa si presentava a navata unica ma il restauro del XVII secolo ha annesso una navata sinistra. La chiesa presenta diversi altari di pregevole fattura, quasi tutti risalenti al XVII secolo.  All’interno una serie di opere pittoriche di Antonio Stabile e Onofrio Palumbo. Spicca una Immacolata con San Francesco e San Rocco (seconda metà XVI sec.), la Madonna delle Grazie con San Francesco e San Patrizio vescovo (1582) e un’Adorazione dei Pastori di Giovanni Ricca (XVII sec.).
La Chiesa della Santissima Trinità si trova nel cuore del centro storico di Potenza, in Via Pretoria e vicino alla piazzetta di Duca della Verdura (1844) nota anche come “piazzetta del pesce” perché qui si svolgeva il mercato cittadino.
Le origini di questa chiesa sono antiche, intorno al secolo XII ma è stata completamente ricostruita in seguito al terremoto del 1857. L’interno si presenta con un’unica navata ed è adornata da altari in stile barocco.

Il Tempietto di San Gerardo, patrono della città, si trova su quella che era una volta una neviera, all’angolo di Piazza Matteotti e sul noto muraglione della città.
Il mezzo busto del santo è stato realizzato da 
Michele Busciolano ed è databile 1865. Interessanti le due date poste sulla sinistra che ricordano momenti topici della città di Potenza: l’invasione dei briganti nel 1809 e l’insurrezione del 18 agosto 1860.
La cappella del Beato Bonaventura si trova lì dove era la sua casa natale in un vicolo, omonimo, di Via Pretoria. All’interno si trovano due ambienti. L’altare in pietra rossa con disegno barocco e l’acquasantiera provengono dal monastero di San Luca. In questa cappella sono custodite alcune reliquie del beato in un’urna lignea collocata in un’edicola su parete e in due piccoli reliquiari in legno e metallo. All’interno si trova l’Ultima cena, dipinto di Mario Prayer.

Piazza Matteotti

2 – La città: le vie e le piazze

Via Pretoria è la strada più nota della città. Quasi certamente era il “Decumanus” romano ed ha assunta l’attuale conformazione solo alla fine del XIX secolo, in seguito all’abbattimento di alcune porte e cuntane (vicoli). Ubicata al centro di Potenza, detta anche “sopra Potenza”, via Pretoria è stata a lungo la strada dello shopping potentino.
Con il tempo la città si è estesa ai piedi della collina che l’ospita e molti locali si sono spostati in basso, in particolar modo lungo Via del Gallitello. Via Pretoria, tuttavia, strada completamente pedonale che parte da quella che una volta era una porta di accesso della città, Porta Salza (non più presente ma l’area è molto nota ai potentini) per arrivare costeggiando le piazze principali (Piazza Mario Pagano e Piazza Sedile) sul lato opposto del crinale,  resta la strada dello shopping e dei caffè di Potenza.
Complici anche le attrattive culturali come il Teatro Francesco Stabile, cinema e musei, oltre che alcuni principali luoghi istituzionali (Palazzo Comunale, della Provincia e della Prefettura).
Piazza Mario Pagano è la più nota di Potenza. Conosciuta anche come “piazza Prefettura“, si trova nel cuore del centro storico di Potenza.
Divide in due Via Pretoria e ospita il Palazzo del Governo, il Teatro Stabile e alcuni palazzi nobiliari. Progettata dall’Intendente Iurlo nel 1838 è stata seguita nei lavori dall’architetto D’Errico.
La piazza, già piazza Mercato poiché accoglieva il mercato domenicale, è stata dedicata nel 1870 a Mario Pagano giurista nato a Brienza nel 1778 e giustiziato nel 1799 perché attivista e fautore della costituzione della Repubblica Partenopea.
Nell’area sud della piazza si trovano i portici noti come quelli dell’Upim per via dei grandi magazzini che per decenni sono stati qui ospitati. In piazza Mario Pagano e Via Pretoria si svolge “lo struscio potentino”. Nella piazza è anche il Palazzo del Governo sede della Prefettura ma anche della Provincia.
Come tanti palazzi del capoluogo lucano anche il Palazzo del Governo o della Prefettura ha subito il violento e devastante terremoto del 1857. Ricostruito e rimodernato nel 1860, oggi è uno dei simboli della città.
Adiacente al Palazzo del Governo si trova la “Villa del Prefetto” , altro luogo simbolo del capoluogo lucano e i giardini del Palazzo Del Governo, realizzati nel XIX secolo che si trovano su alcuni terrazzamenti dovuti alla verticalità della città.

Da Via Pretoria, provenienti da Portasalza e subito dopo il palazzo che ospita la Banca d’Italia, ecco Piazza Matteotti nota anche come “piazza del sedile” luogo dove si riuniva l’aristocrazia per eleggere i rappresentanti.
Piazza Matteotti si presenta con una forma allungata ed è la più antica piazza del centro storico (precedente alla più blasonata Piazza Mario Pagano), risalente al medioevo. Nella piazza si affacciano palazzi del XIX secolo, compreso il palazzo che ospita il governo cittadino.
Via Due Torri è molto nota in città. Posta nelle immediate vicinanze di via Pretoria, ospita, tra gli altri, lo storico cinema e teatro 2 Torri. Segue l’intero tracciato delle mura medioevali di Potenza e prende il nome dalle due torri di origine aragonesi che qui si trovano. Costeggia una delle porte di accesso della città, Porta San Gerardo. E’ una via molto stretta, come tante altre che si snodano nel centro storico del capoluogo lucano.
Via Serrao è un’altra strada stretta, del centro storico. Di rilievo le case in pietra che hanno subito restauri, soprattutto dopo il sisma del 1980. Seguendo via Serrao si arriva a Largo Pignatari dove si nota il palazzo Ciccotti risalente al XVII secolo. Fu qui che nel 1799 furono sconfitti i sanfedisti. Sempre seguendo via Serrao si arriva palazzo Loffredo detto anche Comitale voluto dai conti Guevara, oggi sede del museo archeologico nazionale Adamesteanu.
La Torre Guevara è l’unica parte rimasta dell’antico castello posto nella zona più alta della città; era parte della struttura difensiva che negli anni è stata abbattuta. All’interno della torre attualmente sono conservati beni artistici e culturali che meritano indubbiamente una visita.

Museo Archeologico provinciale

3 – La vita culturale: teatri e musei

Il Teatro Francesco Stabile nasce in seguito ad una petizione dei cittadini potentini, nel 1856. L’anno successivo, però, il violento terremoto che si abbatté su diversi centri della regione, costrinse i costruttori a interrompere i lavori di costruzione.
La ripresa dei lavori arrivarono dopo l’Unità d’Italia, nel 1865, con Giuseppe Pisanti. Il Teatro Francesco Stabile fu inaugurato da re Umberto I nel 1881.
E’ solo nel 1990, dopo l’ennesimo terremoto, che il Teatro Stabile ha rivisto la luce e ha mostrato a sua bellezza. Seppur in miniatura, ricorda molto da vicino il blasonato Teatro San Carlo di Napoli. Il Teatro Stabile si trova in Piazza Mario Pagano e presenta anche un ridotto, di un centinaio di posti.

Il Museo Archeologico nazionale Dinu Adamesteanu è intitolato al primo sovrintendente della Basilicata, l’archeologo romeno Adamesteanu.
Conserva una collezione importante di ceramiche, oggetti religiosi, gioielli appartenenti all’epoca greca e romana, vasellame e tanto altro, rinvenuti in vari siti della regione. Il museo si trova all’interno del Palazzo Loffredo (XVII secolo), sito alle spalle di via Pretoria.
Il museo si snoda su due piani ed occupa circa 2000 metri di superficie, per un totale di 8 sezioni e 22 sale.
Il Museo archeologico provinciale conserva reperti provenienti dai maggiori siti della provincia. Danneggiato da un incendio all’inizio del XX secolo e dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, il museo è stato riallestito in una nuova sede (l’attuale), nel 1962. Nel 1980 ha subito il devastante terremoto e molti reperti sono stati trasferiti per poi essere nuovamente ospitati in questo spazio, con inaugurazione del 1997. All’interno si trovano molti oggetti e reperti provenienti dalla città greca di Metapontum.
Il Museo Diocesano allestito nella sala a piano terra del seicentesco edificio dell’ex Seminario rappresenta per quanti lo visiteranno, un’importante opportunità per ‘riconoscere’, attraverso le opere, le principali peculiarità che contraddistinguono la cultura artistica della regione e la storia dell’antica diocesi potentina mediate dal racconto della microstoria di ogni singolo bene. Il percorso museale presenta, in questo primo allestimento, arredi e oggetti sacri della cattedrale e di alcune parrocchie della città: opere dal XVI al XX secolo.
La Biblioteca Nazionale di Potenza inizialmente era la sezione staccata della Biblioteca nazionale di Napoli. Dalla fine del 1985 è autonoma.
Dal 1995, per l’inagibilità della vecchia sede, si trova nei locali di Palazzo Giuzio in via Del Gallitello e si estende su una superficie di oltre 6.000 mq. E’ posta su più piani e si snoda in sette sale. Di interesse la sezione lucana che raccoglie libri e scritti della regione.

Porta San Gerardo

4 – Le porte della città

 Potenza aveva originariamente sei porte che permettevano l’ingresso nella città: Portasalza, Porta Trinità, Portamendola, Porta San Gerardo, Porta San Giovanni, Porta San Luca.
Di queste porte sono arrivate a noi solo tre: Porta San Gerardo, Porta San Giovanni e Porta San Luca.
Portasalza sorgeva tra il borgo omonimo e le mura della città ed era posta in direzione Taranto e Napoli.
Anche se non esiste più, a Potenza è molto nota la sua zona che, di fatto, si trova all’inizio di via Pretoria, di fronte all’uscita delle Scale Mobili di Santa Lucia. In quest’area si trova la Chiesa di Santa Lucia.
La Porta San Luca deve il nome al convento delle chiariste di San Luca posto nelle vicinanze. Il monastero fu soppresso con il decreto del 17 febbraio 1861, col quale si sopprimevano nelle provincie napoletane e siciliane gli ordini monastici di ambo i sessi. Attualmente è sede del Comando Provinciale dei Carabinieri.
Intorno al 1925 l’antico monastero fu abbellito dalla costruzione di portici. La caserma dei Carabinieri fu inizialmente dedicata a Mario Pagano e successivamente al tenente dei carabinieri il potentino Orazio Petruccelli, morto a Cefalonia nel 1943. Questa porta
 è una delle tre ancora visibili e si trova tra la piazza Bonaventura e la fine di Via Pretoria dal lato opposto di Portasalza.
La Porta San Gerardo, di epoca normanna, deve il nome al Duomo omonimo che si affaccia sulla piazza. Si trova tra il Palazzo del Vescovado e il Palazzo Scafarelli. Segue le mura medioevali e collega l’area della cattedrale di Potenza con la parallela area della via Due Torri.
Porta San Giovanni è di realizzazione normanna, come la Porta San Gerardo.  Il nome è dovuto all’ospedale omonimo che si trovava fuori dalle mura della città e che oggi non esiste più.
La porta, originariamente affiancata da due torri di avvistamento, è stata ricostruita a causa dei gravi danni riportati a seguito del terremoto del 23 novembre del 1980 ed è oggi inglobata in costruzioni moderne. E’ uno dei punti di accesso a Via Pretoria, arteria pedonale della città lucana.

Il Ponte Musmeci può essere definito una porta della città visto che permette l’accesso al capoluogo, sovrastando il fiume Basento, agli automobilisti provenienti dal raccordo Sicignano-Potenza (uscita Potenza centro). Interessante scultura moderna, opera ingegneristica di pregio, il ponte è stato progettato nel 1969 dagli architetti Musmeci e Dotti.
Le Scale Mobili sono state inaugurate nel 1994 per facilitare gli spostamenti nella città “verticale”.
Sono diversi i punti di accesso delle scale mobili. Il primo è quello di Viale Marconi con scale mobili completamente underground che terminano in un palazzo di Piazza 18 Agosto. Da qui, senza uscire fuori, con l’ausilio di ascensori comunali, si arriva in via del Popolo, parallela di via Pretoria, a due passi da Piazza Mario Pagano.
Le scale mobili della fondovalle (ponte attrezzato), invece, sono più recenti e si presentano con una moderna struttura in vetri e legno lamellare che permette di poter osservare l’esterno, mentre si sale o si scende. L’uscita delle scale mobili, per chi è proveniente dalla fondovalle, è nell’antico borgo di Portasalza (Santa Lucia). Da qui ha inizio via Pretoria. Le altre scale mobili si trovano in via Armellini, nella parte bassa di via Mazzini.

 

 

 

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