I 10 borghi panoramici da non perdere

I 10 borghi panoramici da non perdere

L’Italia è un paese di straordinaria bellezza, dove natura, storia e cultura si intrecciano armoniosamente.
I borghi sono spesso arroccati su colline, montagne o a picco sul mare e rappresentano il cuore autentico del paese, offrendo paesaggi da cartolina e una ricca tradizione.
Ecco una selezione dei dieci borghi più panoramici e affascinanti d’Italia.

Fiesole. Photo credit: Bruco Luna [Open your Mind] on Visualhunt

1 – Fiesole (Toscana)

Arroccata sulle colline che circondano Firenze, Fiesole è un gioiello storico e culturale della Toscana, noto per la sua vista mozzafiato sulla città del Rinascimento e sulla valle dell’Arno. Questo antico borgo etrusco è una meta imperdibile per chi cerca un’esperienza che unisce natura, storia e paesaggi unici.
Da non perdere il teatro romano risalente al I secolo a.C., dove ancora oggi si tengono spettacoli e concerti all’aperto durante l’estate, la cattedrale di San Romolo imponente chiesa romanica con affreschi e una torre campanaria che domina il paesaggio il convento di San Francesco situato sulla sommità della collina che offre un punto panoramico straordinario su Firenze e i suoi dintorni e il museo archeologico che contiene una ricca collezione di reperti etruschi e romani, che raccontano la storia millenaria del borgo.

Manarola. Photo credit: Ann HS.Photography/natureflower on VisualHunt

2. Manarola (Liguria)

Uno dei borghi più iconici delle Cinque Terre, Manarola, una delle destinazioni più affascinanti della Liguria offre case color pastello arroccate su una scogliera che si tuffa nel Mar Ligure e sembra uscire da un affresco. I sentieri circostanti, come la Via dell’Amore, regalano vedute impareggiabili sul borgo e sul mare. Manarola è il secondo borgo più piccolo delle Cinque Terre, ma la sua bellezza lo rende uno dei più visitati e fotografati.
Ai piedi del borgo, un piccolo porto accoglie le barche dei pescatori, mentre il mare cristallino incornicia il paesaggio.
La via dell’amore è uno dei sentieri più celebri d’Italia e  collega Manarola a Riomaggiore con un percorso panoramico mozzafiato. Purtroppo, a causa di frane, alcune sezioni sono state chiuse, ma i tratti accessibili restano straordinari.
Da non perdere la chiesa di San Lorenzo risalente al XIV secolo, esempio perfetto di architettura gotica ligure e il Belvedere sul mare:
Da ricordare che Manarola è famosa anche per il suo vino unico lo Sciacchetrà, un pregiato vino passito prodotto con uve locali sui vigneti terrazzati che circondano il borgo sono un simbolo della dedizione e del lavoro degli abitanti.

L’Alcantara. Photo credit: HamburgerJung on VisualHunt.com

3. Castiglione di Sicilia (Sicilia)

Situato nel Parco dell’Etna, questo borgo offre una vista unica sull’Etna e sulle Gole dell’Alcantara. Le sue antiche chiese e i ruderi del castello completano un panorama da sogno.
Questo borgo medievale, riconosciuto tra i Borghi più belli d’Italia, conserva un’atmosfera d’altri tempi. La sua posizione strategica offre viste spettacolari sul vulcano Etna, sui vigneti e sugli uliveti che caratterizzano la valle. E’ un luogo dove storia, cultura e natura si intrecciano in modo unico.
Da vedere il castello di Lauria, un’imponente fortezza risalente al XII secolo che domina il borgo dall’alto, la chiesa di San Pietro e Paolo, una delle chiese più antiche e importanti famosa per la sua facciata in stile barocco siciliano e i dettagli decorativi. e le gurne dell’Alcantara che si trovano a poca distanza dal borgo e sono le spettacolari gole fluviali dell’Alcantara, una meraviglia naturale dove è possibile fare escursioni e rilassarsi in un ambiente unico.

Montepulciano. Photo credit: IRRphotography on VisualHunt.com

4. Montepulciano (Toscana)

Famoso per il suo vino Nobile, Montepulciano si erge su una collina toscana immerso tra i dolci pendii della Toscana regalando viste sulle vallate circostanti, come la Val d’Orcia e la Val di Chiana.
Questo borgo rinascimentale affascina i visitatori con le sue vedute spettacolari, le stradine ricche di storia oltre che per il suo celebre vino rinomato in tutto il mondo.
Da non perdere a bellissima piazza Grande: Il cuore del borgo, dominato dalla cattedrale di Santa Maria Assunta e dal Palazzo Comunale, da cui si gode una vista mozzafiato, il tempio di San Biagio situato ai piedi del borgo che è un capolavoro del Rinascimento progettato da Antonio da Sangallo il Vecchio e le antiche cantine storiche sotterranee del borgo che sono un’attrazione imperdibile per scoprire i segreti del famoso Vino Nobile.

Ravello. Photo credit: Epsilon68 – Street and Travel Photography on Visualhunt

5. Ravello (Campania)

Arroccato sulle colline che dominano la splendida Costiera Amalfitana, Ravello è uno dei borghi più suggestivi d’Italia. Con le sue terrazze affacciate sul mare, i giardini incantati e un ricco patrimonio storico e culturale, Ravello offre un’esperienza unica, sospesa tra cielo e mare.
Situato a oltre 350 metri sul livello del mare regala vedute mozzafiato che spaziano sul golfo di Salerno. Le sue strade lastricate, le ville storiche e le antiche chiese ne fanno una meta irresistibile per artisti, intellettuali e viaggiatori.
Da non perdere villa Rufolo, gioiello storico del XIII secolo celebre per i suoi giardini terrazzati che sembrano sospesi tra cielo e mar; la villa è stata una fonte d’ispirazione per Wagner, che qui immaginò il suo “Giardino di Klingsor” nel Parsifal. Splendida anche villa Cimbrone famosa per la sua terrazza dell’Infinito da cui si gode una delle viste più spettacolari al mondo. I giardini, ricchi di statue e fiori, offrono un’esperienza da sogno. Infine da visitare assolutamente il duomo di Ravello dedicato a San Pantaleone con la sua facciata romanica e il celebre ambo decorato, è un altro simbolo del borgo.

Erice. Photo credit: Yiannis Chatzitheodorou on VisualHunt

6. Erice (Sicilia)

Questo borgo medievale della provincia di Trapani arroccato sulla cima del Monte Erice a 751 metri sul livello del mare offre una vista a 360 gradi sul mare, sulle Egadi e sulla campagna siciliana. La sua atmosfera magica e i vicoli acciottolati lo rendono una meta imperdibile.
La posizione strategica di Erice offre vedute spettacolari. Dalla cima del monte, si può ammirare un panorama a 360 gradi che spazia dalle isole Egadi al golfo di Trapani, fino alla costa africana nelle giornate più limpide.
Il paesaggio al tramonto è particolarmente suggestivo, quando il borgo si tinge di tonalità dorate.
Da visitare il castello di Venere costruito dai Normanni sui resti di un antico tempio dedicato a Venere Ericina, che domina la città e offre una vista mozzafiato sul mare e sulla campagna circostante; la torretta Pepoli una torre neogotica che sorge su una scogliera, utilizzata in passato come osservatorio, la chiesa Madre (Duomo di Erice) imponente edificio del XIV secolo famoso per il suo rosone e per il campanile staccato che fungeva da torre di avvistamento e i giardini del Balio situati accanto al Castello di Venere.

Castelluccio di Norcia. Photo credit: bygdb – Gianni Del Bufalo (CC BY) on Visualhunt

7. Castelluccio di Norcia (Umbria)

Situato a oltre 1.400 metri di altitudine, Castelluccio è un piccolo borgo dell’Umbria che domina la spettacolare Piana di Castelluccio, famosa per la spettacolare fioritura dei campi di lenticchie in primavera.
Un panorama da fiaba immerso nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Castelluccio offre uno scenario che sembra uscito da un dipinto specie fra maggio e luglio durante la fioritura delle lenticchie che trasforma la Piana in un caleidoscopio di colori. Migliaia di fiori di specie diverse sbocciano spontaneamente, dipingendo la piana con sfumature di rosso, giallo, blu e viola. La spettacolare “Fiorita di Castelluccio” è un evento che attira visitatori da tutto il mondo, desiderosi di ammirare questa sinfonia di colori. I giochi di luce, le ombre delle nuvole che si muovono rapide sulla piana e i colori delle stagioni creano un paesaggio dinamico e sempre diverso.

Tellaro.. Photo credit: giorgiorodano46 on Visualhunt.com

8. Tellaro (Liguria)

Piccolo borgo di pescatori che si affaccia sul Golfo dei Poeti, Tellaro regala uno scenario romantico e tranquillo incastonato com’è tra le rocce e l’affacciato sulle acque cristalline del Golfo dei Poeti.
Tellaro, borgo marinaro nel comune di Lerici, in provincia di La Spezia è riconosciuto tra i Borghi più belli d’Italia e offre ai visitatori un’atmosfera unica, fatta di vicoli tortuosi, case dai colori pastello e panorami mozzafiato.
Le abitazioni di Tellaro, dipinte nei toni del rosa, giallo e arancione si affacciano direttamente sul mare, creando uno scenario che sembra uscito da una cartolina. Il borgo è un paradiso per i fotografi e gli artisti, attratti dalla luce unica e dalla quiete del luogo.
Da non perdere la chiesa di San Giorgio costruita nel XVI secolo che si erge su una roccia a picco sul mare con la sua facciata rosa è uno dei simboli del borgo e offre una vista spettacolare sul golfo. Bellissimi i vicoli stretti e le scalinate che conducono a scorci nascosti e piazzette pittoresche.

Pitigliano. Photo credit: Stefano Avolio on Visualhunt.com

9. Pitigliano (Toscana)

Soprannominato la “Piccola Gerusalemme” per la storica comunità ebraica, Pitigliano si erge su una rupe di tufo con un panorama suggestivo sulla valle sottostante. Il borgo è un labirinto di vicoli e scorci indimenticabili.
Il
borgo offre uno spettacolo unico, con le sue case che sembrano sorgere direttamente dalla roccia e un’atmosfera che racconta secoli di storia, tradizioni e cultura dato che le origini di Pitigliano risalgono a tempi antichissimi dato che l’area era già abitata in epoca etrusca, come dimostrano le numerose necropoli e vie cave nei dintorni del borgo.
Da vedere assolutamente il suo centro storico, autentico dedalo di vicoli stretti, archi e scalinate che conducono a piccole piazze e punti panoramici, il duomo dedicato ai Santi Pietro e Paolo con la sua facciata barocca, l‘Acquedotto Mediceo, un’imponente struttura costruita nel XVI secolo per rifornire il borgo di acqua, la Sinagoga e il Quartiere Ebraico e il palazzo Orsini, maestoso complesso fortificato che ospita oggi un museo dedicato alla storia e all’arte locale. Appena fuori il borgo si trovano infine le famose Vie Cave, spettacolari percorsi scavati nella roccia tufacea dagli Etruschi. Questi sentieri, circondati da pareti di tufo alte fino a 20 metri, erano utilizzati per il trasporto, i riti religiosi e come vie di comunicazione. Percorrere queste antiche strade è un’esperienza unica che collega passato e presente.

San Gimignano. Photo credit: Frags of Life on VisualHunt.com

10. San Gimignano (Toscana)

Famoso per le sue torri medievali, San Gimignano offre una vista straordinaria sulle colline toscane, costellate di vigneti e oliveti. Nel cuore della Toscana, tra le dolci colline della Val d’Elsa, si erge questo borgo incantevole che sembra congelato nel tempo.
Conosciuto come la “Manhattan del Medioevo” per le sue iconiche torri, San Gimignano è uno dei centri storici meglio conservati d’Italia e un gioiello inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco dal 1990.
Le origini del paese risalgono all’epoca etrusca, ma fu nel Medioevo che il borgo visse il suo periodo di massimo splendore grazie agli scambi commerciali e la sua posizione lungo la Via Francigena, la principale via di pellegrinaggio che collegava Canterbury a Roma.
Durante questo periodo, le famiglie nobili locali costruirono torri per dimostrare il loro potere e prestigio. All’apice della sua gloria, San Gimignano contava ben
72 torri, anche se oggi ne restano solo 14, che continuano a caratterizzare il paesaggio del borgo.
La più alta è la Ttrre Grossa, che con i suoi 54 metri che offre una vista spettacolare sul borgo e sulle colline circostanti. Le altre torri, come la torre del Diavolo e la torre Rognosa, sono altrettanto affascinanti. Bellissima piazza della Cisterna, il cuore pulsante del borgo che prende il nome dall’antico pozzo al centro. Circondata da torri e palazzi medievali, è il luogo perfetto per immergersi nell’atmosfera di San Gimignano.
Famoso per il suo vino bianco secco Vernaccia di San Gimignano, citato persino da Dante nella Divina Commedia, è uno dei più antichi d’Italia e fu il primo vino ad ottenere la denominazione DOC nel 1966.

Capodanno cinese a in Africa. Viverlo a Mauritius

Capodanno cinese a in Africa. Viverlo a Mauritius

Uno degli aspetti più piacevoli di una vacanza a Mauritius è la sensazione di armonica convivenza tra culture, fedi e tradizioni diverse: l’isola è stata approdo, nel corso dei secoli, di popolazioni dalle origini più svariate, che vi si sono stabilite e hanno avuto la rara capacità di creare un piacevolissimo ambiente di pace e unione, traendo il meglio dalle proprie differenze. La comunità cinese (che rappresenta circa il 3% della popolazione) anche qui mantiene le proprie tradizioni originarie, incluse le festività di inizio anno. 


A Port Louis, la capitale e il centro economico dell’isola, c’è un intero quartiere abitato dalla comunità cinese a partire dagli anni ‘40: situato vicino al mercato centrale, nei pressi di Royal Road e Caudan Waterfront fu fondato come Chinatown ed è una delle più antiche “Chinatown” in Africa. I Sino-Mauriziani, cittadini mauriziani di origine cinese, rappresentano una delle comunità più affascinanti e culturalmente ricche della nostra isola. Una visita a Chinatown offre l’opportunità di immergersi nelle loro antiche tradizioni e di ammirare la splendida architettura che racconta storie di integrazione e identità.
Il quartiere stesso è una festa sensoriale di panorami, profumi e suoni. Esplorando le viuzze si possono scoprire negozi e ristoranti tramandati di generazione in generazione. Biscotti, torte cinesi e dim sum fumanti: non c’è che l’imbarazzo della scelta. Chinatown è anche nota per la sua street art. Ci si può imbattere in un panda che sfonda il muro su Emmanuel Anquetil Street o nella straordinaria street art Manga su Venpin Street.
E, naturalmente, non mancano i festeggiamenti per il tradizionale Capodanno cinese, che ricorre quest’anno il 29 gennaio.
Chi fosse invece rimasto incuriosito ma non farà in tempo a partire, potrebbe ipotizzare di visitare l’isola a maggio, quando ricorre l’annuale Chinatown Food & Culture Festival a Port Louis.
Gli spunti non mancano, basta scegliere e prenotare, per scoprire come tutto il mondo possa trovare una splendida occasione per festeggiare il nuovo anno sotto il segno del Serpente di Legno, immergendosi nella magia di questa meravigliosa isola dell’Oceano Indiano!

 

 

Le attrazioni che non visiteremo più e quelle che rischiano di sparire

Le attrazioni che non visiteremo più e quelle che rischiano di sparire

Da Las Vegas a Kyoto, da Parigi a New York. Città iconiche e luoghi iconici che hanno chiuso definitivamente e che quindi non potremo visitare mai più.
Il 2024 è stato l’anno che ha portato all’evidenza anche dei più miopi del limite, forse senza ritorno su cui si è spinto il turismo.
Grandi numeri, forse troppo grandi che rendendo necessaria una riflessione approfondita a livello globale e che sta, gioco forza mietendo le prime vittime.
L’overtourism ci ricorda che ogni luogo ha una capacità di carico e che rispettare il mondo che visitiamo è essenziale per garantire che anche le generazioni future possano godere delle sue meraviglie. Viaggiare responsabilmente non è solo una scelta, ma un dovere.
Esistono poi mete che dal 2025 diventano off limits per altri motivi. Si tratta di luoghi scomparsi a causa di calamità naturali o attrazioni chiuse a causa di difficoltà finanziarie.
Ecco i posti che non si potranno visitare nel 2025 e forse mai più.

Il Mirage di Las Vegas non c’è più. Photo credit: James Marvin Phelps on VisualHunt

​Addio a due simboli di Las Vegas

La leggendaria città del divertimento situata nel cuore del deserto del Nevada sta cambiando il suo skyline.
Due storici casino-hotel sono stati abbattuti nel corso del 2024: si tratta del Tropicana e del Mirage.
Inaugurato nel 1989, il Mirage verrà rimpiazzato da una nuova proprietà Hard Rock a forma di gigantesca chitarra mentre il Tropicana ha dovuto far spazio a uno stadio destinato agli Oakland Athletics, la squadra di baseball che si trasferirà nella “Città del Peccato”.
Las Vegas la città che non dorme mai ha però “sostituito” i due hotel-casino con lo Sphere, il futuristico complesso per eventi caratterizzato da una gigantesca struttura a Led Inaugurata da una serie di concerti degli U2. Un luogo definito da molti come “un mix tra un planetario, un cinema Imax potenziato e una realtà virtuale senza visore.

Addio allo Chez Michou

A Parigi chiude il più trasgressivo locale di Montmatre

Il celebre quartiere parigino di Montmartre ha perso nel corso del 2024 uno dei suoi simboli più eccentrici: il drag club Chez Michou, che era stato anche fonte d’ispirazione per il musical “La Cage aux Folles”.
Dopo la scomparsa del fondatore Michel “Michou” Catty nel 2020, il locale ha affrontato difficoltà economiche insormontabili, che l’anno condotto alla chiusura. Michou era un personaggio molto amato in Francia, al punto che il presidente Emmanuel Macron ha pubblicamente espresso cordoglio alla sua morte.

Il Fotografiska di New York ha chiuso.

Giù il bandone di due musei a New York e uno a Seattle

Il panorama museale di New York ha subito un duro colpo con la chiusura del Rubin Museum, che vantava una delle più grandi collezioni di arte himalayana al mondo.
Abbandonata la sua sede fisica a Chelsea, si è trasformato in un “museo senza muri”, mentre alcune opere, tra cui la celebre Sala del Santuario Tibetano, verranno trasferite al Brooklyn Museum.
Addio anche a Fotografiska, filiale newyorkese del celebre museo di fotografia di Stoccolma che ha chiuso le sue porte a Park Avenue a fine settembre, sebbene gli amministratori sperano di riaprire in una nuova sede in futuro.
A Seattle invece chiude per sempreil museo creato dal co-fondatore di Microsoft, Paul Allen, che consentiva ai visitatori di interagire con dispositivi tecnologici vintage. Tutti gli oggetti che qui erano esposti saranno messi all’asta.

Wayfarers Chapel, non c’è più

In California smantellata la chiesa di vetro

La Wayfarers Chapel, una straordinaria chiesa di vetro inserita nel Registro Nazionale dei Luoghi Storici, è stata smantellata a causa dei rischi di frane nella zona.
Progettata da Lloyd Wright, figlio di Frank Lloyd Wright, la struttura verrà conservata fino a quando verrà trovata una nuova sede.

Il double arch. Foto OrangeJedi , wikipedia

L’erosione cancella il “double arch” del Glen Canyon

A causa dell’erosione, il “double arch”, una formazione di arenaria Navajo di 190 milioni di anni, uno dei simboli del Glen Canyon National Recreation Area, è crollato nel 2024.
La celebre formazione geologica situata nella Glen Canyon National Recreation Area nello Utah, è crollato l’8 agosto 2024.
La struttura naturale, conosciuta anche con i nomi di “Toilet Bowl”, “Crescent Pool” e “Hole in the Roof”, era una popolare meta turistica, spesso visitata da nuotatori e diportisti.
Le autorità del National Park Service hanno indicato che il crollo è probabilmente dovuto a una combinazione di fattori naturali, tra cui l‘azione costante del vento e della pioggia che ha indebolito la struttura nel tempo, le fluttuazioni del livello del Lake Powell che hanno esposto la base dell’arco a cicli di bagnatura e asciugatura, accelerando l’erosione e il movimento delle onde che ha ulteriormente contribuito all’indebolimento della formazione rocciosa.
Il crollo del Double Arch sottolinea la fragilità delle formazioni geologiche e l’importanza di proteggerle evitando un eccesso di turismo.

Geisha. Image by G Poulsen from Pixabay

Off limits a Kyoto le strade delle geishe

Nel quartiere storico di Gion, a Kyoto, la pressione turistica ha costretto le autorità locali a chiudere molte delle stradine laterali abitualmente frequentate dalle geishe, lasciando aperte solo le vie principali.
Una decisione presa a inizio 2024 dall’amministrazione locale che mira a ridurre il fenomeno dei “geisha paparazzi”, ormai diventato insostenibile per il flusso continuo di turisti, che accorrono soprattutto per vedere da vicino l’addestramento delle geishe e sapere di più su questa antica tradizione locale.

May Bay

Chiusa per il sovraffollamento in Thailandia la spiaggia dei sogni 

La splendida May Bay è forse uno dei primi esempi al mondo di luogo naturale distrutti a causa del sovraffollamento turistico.
La spiaggia resa famosa dal film “The Beach” con Leonardo Di Caprio è stata chiusa nel 2018 per permettere ai coralli distrutti dai turisti e dalle barche di rigenerarsi.
Dopo un primo periodo di recupero, la spiaggia è stata riaperta nel 2022 con importanti restrizioni sul numero di visitatori ammessi.
Degno di nota che, durante la chiusura, la fauna marina come ad esempio gli squali pinna nera hanno iniziato a tornare nella baia.

Boracay

L’isola fogna filippina è off limits

Boracay è un isola delle Filippine tristamente nota. Basti dire che il presidente delle Filippine aveva descritto Boracay come una “fogna”.
E’ per questo che è stata la prima isola al mondo ad essere chiusa (per sei mesi) per dar via a un importante opera di riqualificazione ambientale in quanto l’inquinamento e
infrastrutture non sostenibili l’avevano massacrata.
Le autorità dopo la bonifica hanno regolamentato l’accesso e limitato il numero di visitatori.

Venezia, foto di Matteo Angeloni da Pixabay

Venezia non è per tutti…

La splendida ma fragilissima Venezia è una delle città italiane maggiormente vittima del turiamo eccessivo che ha e sta causando danni alla città e ai suoi abitanti.
Per affrontare il problema dell’overtourism, l’amministrazione di Venezia ha introdotto limiti agli ingressi giornalieri e dal 2024 un biglietto di ingresso per i turisti giornalieri.
Peraltro anche le grandi navi da crociera sono state bandite dalla Laguna dopo anni di proteste da parte dei cittadini.

Macchu Piccu a serio rischio

Machu Picchu rischia di sparire

L’eccessivo numero di visitatori rischia di cancellare dalla storia la splendida capitale andina conservata a noi grazie alla sua posizione “elevata” che l’ha protetta per secoli.
L’eccesso di turisti ha fatto si che piano piano, passo dopo passo, si stanno danneggiando i sentieri del sito archeologico.
Non solo alcune aree importanti come il Tempio del Sole e il Tempio del Condor sono state chiuse al pubblico per evitare i danni dovuti al contatto diretto e l’usura.
Le autorità peruviane hanno così deciso di correre ai ripari introducendo un sistema di prenotazione e turni di visita per limitare l’accesso.
Nel 2021 si è raggiunto il record non sostenibile di 1,5 milioni di visitatori che ha messo alla prova la capacità del sito, portando a ulteriori restrizioni.
Il limite giornalieri di accesso al sito è bloccato a 2.500 visitatori tramite un sistema di biglietti con fasce orarie obbligatorie ed è fatto divieto di visitare il sito senza una guida autorizzata. 

L’Everest. Wikipedia

Everest, la cima del mondo spazzatura

Sovraffollamento e rischio per la sicurezza stanno creando in pochi anni di turismo di massa gravissimi problemi anche sul tetto del mondo.
Poi c’è la sicurezza e il “traffico” dato che l”Everest ha visto file di alpinisti in cima, creando situazioni pericolose e accumuli di rifiuti.
Il Nepal ha così deciso di imporre requisiti più rigorosi per le scalate. Una misura necessaria per preservare la qualità della vita dei residenti e il fragilissimo ambiente della cima più alta del mondo che non può essere per tutti.

Santorini. Image by Guy Pendlebury from Pixabay

Santorini, l’isola vittima della sua bellezza

Santorini, una delle mete turistiche più popolari al mondo, ha affrontato e affronta gravi problemi legati all’overtourism.
La bellezza unica dell’isola, con le sue case bianche a picco sulla caldera e le famose cupole blu, attrae milioni di visitatori ogni anno, portando a impatti significativi sull’ambiente, sull’infrastruttura e sulla qualità della vita dei residenti.
Le immagini iconiche dell’isola condivise sui social hanno negli ultimi anni aumentato esponenzialmente il desiderio di visitarla.
Basti pensare che prima delle restrizioni (8000 passeggeri il giorno) volute dal governo greco per preservala  l’isola riceveva circa 12.000 visitatori giornalieri solo dalle navi da crociera, creando un affollamento insostenibile nelle ore di punta.
Pensate che l’isola ha solo circa  15.500 abitanti permanenti e una superficie di soli 76 km². Numeri che rendendo difficile gestire flussi turistici così massicci  di oltre 2 milioni di visitatori l’anno.
La piccola isola di pescatori non è progettata per ospitare numeri così elevati di visitatori e le conseguenze per i residenti sono drammatiche: ingorghi, carenza di acqua e problemi di smaltimento dei rifiuti.

25 destinazioni che hanno molto da festeggiare nel 2025

25 destinazioni che hanno molto da festeggiare nel 2025

Fedele alla sua tradizione, come da diversi anni a questa parte, il potente motore di ricerca di voli e hotel jetcost ha stilato una lista di quei luoghi nel mondo che hanno qualcosa da festeggiare nel 2025: anniversari, celebrazioni culturali o sportive, eventi, inaugurazioni, apertura di nuovi musei e attrazioni, tutte cose che accadranno nell’anno appena cominciato e che possono rappresentare uno spunto per un lungo viaggio o per una breve fuga di pochi giorni, per scoprire tutto ciò che il mondo ha da offrire.
L’elenco dei luoghi sarebbe infinito, ma ne abbiamo selezionati solo 25:


1 – Nova Gorica (Slovenia) e Gorizia (Italia), “capitali europee della cultura” 2025

La città più giovane della Slovenia, Nova Gorica, e la vicina città italiana di Gorizia, sono Capitali Europee della Cultura nel 2025.
Il fatto che si tratti di due città rappresenta un evento unico, in quanto è la prima volta che si parla di “Capitale Europea della Cultura senza confini”.
In entrambe, tra le varie iniziative, ci saranno festival d’arte contemporanea e cinema, spettacoli di danza, concerti di musica elettronica, conferenze sulla tecnologia e l’innovazione.
Le due città si presentano all’Europa e al mondo attraverso il programma GO!2025 BORDERLESS. 
https://www.go2025.eu/en


2 – Dublino (Irlanda), 125 anni dalla morte di Oscar Wilde

Oscar Wilde è senza dubbio uno degli scrittori più famosi della storia e il 30 novembre ricorreranno i 125 anni dalla sua morte.
Gli omaggi saranno concentrati in Irlanda, soprattutto a Dublino, città in cui visse i suoi primi 10 anni e anche i suoi primi anni universitari. Ma anche nella città di Enniskillen, nell’Irlanda del Nord, dove l’autore de “Il ritratto di Dorian Gray” studiò dai 10 ai 17 anni; e ci saranno omaggi anche in altre città irlandesi.
Il punto di partenza delle celebrazioni sarà la biblioteca del Trinity College di Dublino, che renderà il suo particolare tributo a uno dei suoi più famosi ex studenti. La mostra “From Decadence to Despair” (Dalla decadenza alla disperazione) – un viaggio dal successo di Wilde alla sua drammatica caduta in disgrazia – durerà fino al 29 gennaio.
Nell’ottobre 2025 si terrà poi la terza edizione del festival Oscariana, un omaggio al drammaturgo nella sua città natale con, tra le varie cose, spettacoli teatrali, cicli di film, conferenze, mostre e attività per bambini. 
https://www.ireland.com/it-it/

3 – Viana do Castelo (Portogallo) “capitale della Cultura dell’Eixo Atlantico”

Il comune di Viana do Castelo sarà la “capitale della Cultura dell’Eixo Atlantico 2025” e offrirà un ampio programma di attività culturali.
L’inaugurazione ufficiale avrà luogo il 17 febbraio con “Mar Adentro”, uno spettacolo multidisciplinare diretto da Daniel Pereira e con una performance di Xabier Diaz.
L’Eixo Atlantico è un programma che va avanti da 16 anni, un evento che vuole promuovere la creazione culturale, sia da parte di artisti della Galizia e del Nord del Portogallo, sia incentivare l’accessibilità al consumo culturale.
Nella sua ottava edizione, in programma ci sono proposte di diverso tipo e per ogni età, che spaziano dai festival e cicli musicali, alle fiere del libro, dalle giornate gastronomiche, agli eventi teatrali, oltre a sessioni di degustazioni di vino, fiere, pellegrinaggi e persino attività diverse e tema per il Natale o sull’amore. Viana do Castelo è una delle città più belle del Nord del Portogallo.
La sua partecipazione alle scoperte portoghesi e, successivamente, alla pesca del merluzzo, dimostrano il suo tradizionale legame con il mare.
https://www.visitportugal.com/it/



4 – Chemnitz (Germania), “capitale Europea della Cultura” 2025

C the Unseen” – rendere visibili i tesori nascosti e portare alla luce quelli appena conosciuti”.
Con questo motto, la terza città più grande della Sassonia, insieme a 38 comuni partner, si presenta al pubblico mondiale come “capitale Europea della Cultura 2025”.
Chemnitz si distingue come città che rappresenta una vibrante miscela di spirito imprenditoriale e creatività. La notte dei musei, le fiere per grandi e piccini, le feste del vino, i mercati della birra, i festival jazz, indie e di danza, l’arte di strada, i raduni di auto d’epoca o la Marcia Europea della Pace in bicicletta fanno parte del variegato programma di oltre 1.000 eventi che animeranno il suo territorio e la sua regione. 
https://www.germany.travel/en/home.html


5 – Roma (Italia), Giubileo 2025

Nel 2025 la Chiesa celebrerà il Giubileo, l’Anno Santo che il Papa indice periodicamente dal 1300 e che segna una tappa importante per la Chiesa cattolica e tutti i cristiani.
Sarà un grande evento mediatico e la città di Roma sarà meta di milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo. Con questa celebrazione lunga un anno, molte cose si sono messe in moto nella Capitale e in altre città italiane.
Il programma Caput Mundi comprende quasi 350 interventi di restauro di siti e monumenti storici, oltre a un lungo elenco di opere stradali e per il sistema trasporti. I Musei Vaticani, che riuniscono dodici musei e rappresentano cinque gallerie e 1.400 sale, si sono organizzati ampliando gli orari di visita e rendendo l’esperienza più dinamica per la mole di visitatori in arrivo. Una delle mostre da tenere d’occhio è quella delle icone della collezione permanente, con venti opere di valore incalcolabile per la loro rarità.


6 – Alicante (Spagna), capitale spagnola della gastronomia

Uno dei maggiori punti di forza di questa città mediterranea (e, per estensione, della Costa Blanca), che sarà eletta Capitale Spagnola della Gastronomia nel 2025, è la sua cucina unica, la qualità dei prodotti locali e la maestria dei suoi ristoratori.
I piatti a base di riso di Alicante, emblema della sua gastronomia, si distinguono come simbolo di identità e qualità, ma non solo, la città vanta una variegata offerta gastronomica che comprende mercati storici come il Mercat Central e più di 700 rinomati locali con stelle Michelin e Repsol Suns.
La sua scena culinaria è arricchita da fiere e concorsi come il Campionato Nazionale di Frittata di Patate e il Premio Internazionale di Alta Pasticceria Paco Torreblanca. 
https://capitalespanoladelagastronomia.es/


7 – Basilea (Svizzera), Eurovision 2025

La Svizzera ospiterà il 69esimo Eurovision Song Contest, 36 anni dopo l’ultima volta a Losanna (1989) e 69 anni dopo il suo debutto a Lugano (1956).
È la terza volta che il grande evento musicale arriva nel paese elvetico, con Basilea come città scelta dopo la vittoria di Nemo a Malmo con “The Code”.
Il festival 2025 si terrà il 17 maggio, con le semifinali il 13 e il 15. Il palco centrale per i nove spettacoli dal vivo sarà l’imponente St. Jakobshalle. Inoltre, è previsto un ampio programma di accompagnamento per i fan e i residenti. 


8 – Monaco di Baviera (Germania) Finale della Champions 2025

La finale della UEFA Champions League 2024-25 sarà la 70esima finale del più importante torneo europeo di calcio per club organizzato dalla UEFA.
Si giocherà all’Allianz Arena di Monaco di Baviera il 31 maggio 2025. Sarà la prima finale giocata con il nuovo formato e la nona che si terrà in Germania (cinque delle quali sono state a Monaco di Baviera).
Si consiglia di trascorrere qualche giorno in città per scoprirla, prima o dopo la partita, soprattutto il centro, con il Vecchio e il Nuovo Municipio o la Marienplatz, una delle piazze più belle del Paese.
Il suo famoso carillon è imperdibile così come la Hofbräuhaus e la Frauenkirche con le sue cupole verdi. 


9 – Alaska (Stati Uniti), 100 anni della “Corsa del siero”

È forse l’evento più famoso celebrato nelle remote terre dell’Alaska ed è noto come la “Corsa del siero”, un’impresa memorabile compiuta nel 1925, per salvare la cittadina di Nome (di circa 1.500 abitanti) da un’epidemia di difterite; si riferisce al fatto che vennero trasportate su una slitta trainata da cani 300.000 fiale di un’antitossina per 1.700 km, da Nenana fino a Nome, salvando così a vita a migliaia di persone.
Questo evento viene celebrato ogni anno attraverso l’Iditarod Trail Sled Dog Race, che riunisce abitanti e visitatori lungo un percorso di 1.600 chilometri per assistere alle gare dei migliori mushers (conduttori di slitte trainate da cani) e dei loro cani. E quest’anno festeggia 100 anni.
La competizione parte all’inizio di marzo da Anchorage a Nome con slitte composte da sedici cani e dura dai nove ai quindici giorni.
Un evento ricordato anche per una tragedia: durante le riprese di questa gara, Félix Rodríguez de la Fuente e altre tre persone morirono 45 anni fa, il 14 marzo 1980, in un incidente aereo.


10 – Ho Chi Minh (Vietnam), 50 anni dalla fine della guerra del Vietnam

A 50 anni esatti dalla caduta di Saigon, che pose fine alla guerra del Vietnam nel 1975, la città di Ho Chi Minh offre vari eventi, mostre e celebrazioni per commemorare il mezzo secolo di riunificazione nazionale.
Questa metropoli del Sud del Paese è diventata uno dei centri turistici in più rapida crescita al mondo, battendo record precedenti alla pandemia.
Chi viaggia in Vietnam potrà anche usufruire del Terminal 3 dell’Aeroporto Internazionale Tan Son Nhat, la cui apertura è prevista proprio per il 2025.


11 – Prayagraj (India), raduno di cento milioni di pellegrini 

Si tratta di un evento unico nel suo genere, anche se forse non è così consigliabile parteciparvi, in quanto prevede che ben 100 milioni di persone si riuniscano su una striscia di sabbia nel punto in cui si incontrano i fiumi Gange e Yamuna e il mitico Saraswati.
Ogni 12 anni, nella città di Prayagraj, che appartiene allo stato dell’Uttar Pradesh, in India, si tiene uno dei più importanti pellegrinaggi dell’induismo, nonché il più grande raduno di esseri umani al mondo e, sebbene si ripeta con consuetudine, quest’anno sarà particolare per uno speciale allineamento dei pianeti, attirando così ancora più pellegrini.
Fino al 26 febbraio, Prayagraj ospiterà milioni di devoti, oltre a un buon numero di viaggiatori curiosi da tutto il mondo e desiderosi di toccare con mano il potere della fede, tra rituali e bagni sacri.


12 – Jerba (Tunisia), capitale mondiale della gastronomia insulare

Nel 2025 Jerba sarà la Capitale Mondiale della Gastronomia Insulare e accoglierà chef da tutto il mondo che verranno a rappresentare le tradizioni culinarie delle loro isole.
Musica dal vivo e attività nautiche completano l’aspetto culinario del festival. In omaggio alla produzione artigianale di olio d’oliva dell’isola ci saranno inoltre laboratori gastronomici, con chef e mixologist locali, oltre alla possibilità di fare degustazioni di olio e partecipare ad altre attività volte a rivitalizzare gli antichi frantoi sotterranei dell’isola.


13 – Osaka (Giappone), Esposizione Universale

Dal 13 aprile al 13 ottobre 2025, Osaka, sull’isola artificiale di Yumeshima, in Giappone, ospiterà l’Esposizione Universale 2025 con il tema “Progettare la società del futuro e immaginare le nostre vite di domani”, che mira a far riflettere le persone su come vogliono vivere in futuro e a promuovere la creazione di società sostenibili.
È la terza volta che Osaka, situata nella regione del Kansai di Honshu, ospita l’Esposizione Universale, dopo le precedenti edizioni del 1970 e del 1990.
Si prevede che l’evento attirerà circa 28 milioni di visitatori, attratti dalla prospettiva di un’esperienza ricca di scoperte e di cultura. Ci saranno stand da 56 paesi e regioni del mondo.


14 – Vienna (Austria), 200 anni di Johann Strauss

Johann Strauss, il “re del valzer” e maestro compositore del XIX secolo, avrebbe compiuto 200 anni nel 2025. Nato il 25 ottobre 1825 a Vienna, Strauss ha segnato la storia musicale del suo tempo come nessun altro musicista.
Le sue opere più famose, come “Il Danubio blu” e “Il pipistrello”, non solo rivoluzionarono la tradizione musicale austriaca, ma gli procurarono fama mondiale e ancora oggi vengono ballate, ascoltate e ricordate nel mondo. Nel 2025, numerose mostre a Vienna (di cui vi abbiamo parlato per la vivace primavera) celebreranno l’importanza della sua eredità per la musica e la cultura, ospitando un ampio programma dedicato a Strauss che comprenderà sia sue opere tradizionali che progetti innovativi, dalla realtà aumentata alle prime mondiali. Saranno presenti le principali orchestre della città e artisti di tutti i generi.
Ogni settimana ci saranno nuove prime assolute, dalla musica da concerto, al teatro, alle performance, fino all’arte digitale e immersiva.


15 – Sidney (Australia), inaugurazione del museo Powerhouse Parramatta

Powerhouse Parramatta è il nuovo museo di Sydney e il più grande; la sua apertura è stata annunciata per l’inizio del 2025: uno spazio pubblico ed espositivo di oltre 18.000 metri quadrati che attirerà, si stima, 2 milioni di visitatori all’anno.
Nessun museo in Australia si trova in una posizione migliore per mostrare il continuo impatto delle arti e delle scienze applicate al mondo attraverso la tecnologia, l’innovazione, il design e l’ingegneria.
Nel museo saranno custoditi oltre mezzo milione di oggetti di importanza nazionale e internazionale, possederà una delle collezioni più belle e diversificate d’Australia. È situato sulla riva meridionale del fiume Parramatta, nella parte occidentale di Sydney.


16 – Agrigento (Italia), “capitale italiana della cultura” 2025

Agrigento, in Sicilia, è stata eletta Capitale Italiana della Cultura 2025, dopo aver battuto altre nove concorrenti. Una città dove si respira storia e tradizione in ogni angolo, ma anche un luogo di accoglienza, crocevia di scambi e relazioni, dove antico e contemporaneo convivono in una dimensione armonica.
È conosciuta come la Città dei Templi per la sua storica e incredibile “Valle dei Templi”, una distesa di edifici dorici dedicati al culto, imponenti e suggestivi, tanto da essere inserita nel 1997 nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Agrigento conserva molte tracce del suo splendido passato, anche al di fuori dell’area archeologica; il centro medievale, ad esempio, mantiene le stradine tortuose tipiche delle città arabe, con numerosi edifici e chiese di stili e periodi diversi.
In questo anno particolare in cui è Città della Cultura, tra appuntamenti ed eventi culturali, si può apprezzare al meglio nel suo splendore: immancabile un giro nel centro storico, in cui spicca la cattedrale di San Gerlando con il suo campanile incompiuto e dalla cui sommità si possono ammirare i tetti di Girgenti, oppure una passeggiata sulle orme di Pirandello e Camilleri, che nelle rispettive opere hanno dato vita alle atmosfere seducenti di una città che non smette di stupire. 


17 – Bath e Hampshire (Regno Unito), 250esimo anniversario della nascita di Jane Austen

Anche se ci saranno celebrazioni in tutto il Paese, è nel Sud dell’Inghilterra che gli amanti della letteratura potranno commemorare il 250esimo anniversario della nascita di Jane Austen (autrice di opere come “Ragione e sentimento”, “Orgoglio e pregiudizio” ed “Emma”).
La vita e l’opera della celebre scrittrice saranno ricordate soprattutto nei luoghi da lei tanto amati, come Bath e l’Hampshire. Il Jane Austen Festival di Bath, dal 12 al 21 settembre, è il più grande e più antico festival dedicato a Jane Austen del mondo e attira più di 3.500 persone.
A Chawton, nell’Hampshire, che fu l’ultima dimora della scrittrice, dove scrisse e revisionò i suoi sei romanzi preferiti, saranno organizzate mostre tematiche su ciascuno dei suoi libri.


18 – Berlino (Germania), L’isola dei musei compie 200 anni

Il busto di Nefertiti, la collezione di Troia di Schliemann, tesori egizi e mesopotamici e molto altro.
L’isola dei musei, un insieme unico di edifici sull’isola della Sprea, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, nel centro storico di Berlino, ospita preziosi tesori provenienti da 6.000 anni di storia dell’umanità.
Nel 2025, celebrerà un grande anniversario: la costruzione dell’Altes Museum, il primo degli attuali cinque grandi musei di fama mondiale, iniziata nel 1825, che merita assolutamente una visita. 


19 – Lovaio (Belgio), 600 anni dell’Università di Lovanio

Le Fiandre, nel cuore dell’Europa, sono un luogo ricco di storia, cultura, arte e inesauribile ricchezza naturale. Tra le sue città degne di nota c’è Lovanio, con un patrimonio secolare e un’abbondanza di birre (ci sono oltre 600 marche in Belgio e alcuni pub le hanno tutte).
La ricca storia di questa città, a due passi da Bruxelles, è testimoniata dal Grand Beguinage, dal municipio gotico e dalla chiesa barocca di San Michele. Nel 2025, la sua attiva università compirà 600 anni e festeggerà con mostre e concerti.


20 – Braga (Portogallo), “capitale della cultura del Portogallo”

La città portoghese di Braga è stata scelta come Capitale della Cultura del Portogallo nel 2025 oltre a essere stata ancora una volta selezionata come “Miglior destinazione emergente del mondo”, secondo i World Travel Awards.
Pur essendo una delle città più antiche del Paese, è una città vivace, piena di giovani che studiano nelle sue due principali università e che si aggirano per le strade, si incontrano nelle piazze e conferiscono un’atmosfera vibrante. In città è fondamentale passeggiare nel suo affascinante centro storico pedonale, visitare le sue chiese, esplorare i suoi musei e assaggiare la gustosa gastronomia.
E anche se è un po’ lontano, non si può non fare un salto al santuario Bom Jesus, soprattutto al tramonto, quando la sua luce magica fa risaltare ancora di più il bianco della sua scalinata monumentale. In salita o in discesa, bisogna percorrere i suoi 500 gradini perché sono molto più di una semplice scalinata.
Lungo il percorso, infatti, si trovano fino a 17 pianerottoli con decorazioni di ogni tipo, fontane, statue, piccole cappelle… tutte da scoprire.


21. Vilnius (Lituania) “capitale verde d’Europa”

Con l’ingresso nella Guida Michelin e il titolo di Capitale Verde d’Europa per il 2025, oltre alla celebrazione dei suoi 700 anni dalla fondazione, Vilnius, in Lituania, regale un mix di alta cucina, sostenibilità e cultura.
Il titolo di Capitale Verde è il risultato del suo impegno per un futuro sostenibile, compreso l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.
Vilnius è riuscita a ridurre le emissioni grazie a diverse misure, come l’aumento delle fonti di energie rinnovabili e il rinnovo delle infrastrutture di riscaldamento. Ma oltre ai parchi e ai giardini, questa città offre molto da vedere.
La grande “foresta” barocca di Vilnius è costituita da palazzi, edifici civili e fino a 65 chiese, per un totale di 1,5 mila luoghi di interesse architettonico e storico, non solo barocchi, anche rinascimentali e gotici, come la chiesa di Sant’Anna.


22 – Zamora (Spagna), Las Edades del Hombre

La prossima edizione de “Las Edades del Hombre” aprirà i battenti nel settembre 2025 a Zamora, dopo il successo della precedente, “Hospitalitas”, che ha chiuso con 258.122 visitatori, il maggior successo degli ultimi dieci anni per questo evento.
Lo slittamento dell’apertura a settembre comporterà una proroga della mostra, inizialmente prevista fino alla fine dell’inverno 2026.
La Cattedrale di Zamora sarà una delle sedi e un’altra sarà quasi certamente Porto, in Portogallo. Anche se non c’è un titolo ufficiale, il tema scelto è la speranza.
Tra i progetti di spicco c’è la costruzione di un ascensore per accedere ai tetti della Cattedrale e l’apertura di una nuova strada che permetterà di circondare la chiesa. 

23 – Sanremo (Italia), 75esimo Festival di Sanremo

La 75esima edizione del Festival di Sanremo, in Liguria, si terrà dall’11 al 15 febbraio al Teatro Ariston. Sanremo è il concorso canoro più famoso d’Italia e uno dei principali eventi mediatici della televisione italiana, in cui spesso si esibiscono anche grandi ospiti internazionali, oltre a personalità italiane della musica, dello sport e non solo, tra musica, momenti di comicità e di arte.
Praticamente tutti i grandi della musica italiana hanno cantato al festival, da Domenico Modugno a Mina, da Adriano Celentano a Laura Pausini a Gigliola Cinquetti.
Chi sceglierà di recarsi qui, non solo nei giorni della kermesse, scoprirà che Sanremo è uno dei posti più esclusivi della Riviera dei Fiori e, più in generale, della Liguria. Colpiscono gli edifici raffinati, il lussureggiante lungomare di palme, gli splendidi giardini, le antiche chiese e, naturalmente, l’elegante Casinò e il Teatro.


24 – La Comunità Valenciana merita una visita

La Comunità Valenciana ha sicuramente molti punti di forza nel 2025: a partire dalla capitale, Valencia, con la luce unica che ha ispirato Sorolla, e la sua combinazione di cultura, storia e gastronomia.
È una città vivace e dinamica, ricca di atmosfera, di monumenti interessanti, dalla Lonja de la Seda alla Ciudad de las Ciencias, di musei interessanti, di grandi concerti, di spiagge meravigliose, da El Saler alla Malvarosa o all’Albufera e, naturalmente, di una gastronomia superba.
Qualcosa di simile è offerto dalle sue numerose località, drammaticamente sconvolte dal disastro della Dana: Catarroja accanto al Parco Naturale dell’Albufera, Paiporta che si prepara a riprendere l’intenso programma culturale del suo moderno Auditorium, Chiva dove si possono ammirare i resti medievali del suo Castello o della Torreta de Chiva, Massanassa e la sua ricca gastronomia in cui spicca il Perolet, un piatto di riso con “fesols i naps” (fagioli e rape) e molti altri.
Ma a prescindere da queste attrattive, quest’anno è davvero importante portare il proprio contributo di solidarietà a queste terre devastate dall’alluvione che ha spazzato via case, auto, alberi e, soprattutto, provocato più di 200 morti.
Bisogna andare lì, visitare questi luoghi così provati, incontrare la gente  e aiutare in ogni modo possibile. Facciamo che il 2025 sia l’anno della Comunità Valenciana.


25 – Città di tre continenti, seguendo Placido Domingo 

Nell’anno del suo 84esimo compleanno, Placido Domingo è più in forma che mai e con una vitalità ammirevole. L’artista poliedrico, di fama mondiale, riconosciuto come uno dei più grandi e influenti cantanti della storia dell’opera, è anche un direttore d’orchestra e un importante manager d’opera.
Il suo repertorio oggi comprende più di 150 ruoli, ha cantato e diretto più di 4.000 volte in tutto il mondo, dai principali teatri d’opera ai concerti storici che celebrano alcuni dei più grandi eventi internazionali. E nel 2025 continua la sua frenetica attività (come dice lui stesso “Se mi riposo, arrugginisco”), per cui i suoi fan avranno l’opportunità di vederlo a Colonia e Blaibach (Germania), a Santiago del Cile (Cile), Budapest (Ungheria), Colonia del Sacramento (Uruguay), Skopje (Macedonia), Monaco (Germania), Parigi, Francoforte e Berlino (Germania), Muscat (Oman), Berna (Svizzera), Brema (Germania), Zurigo (Svizzera)…
Un viaggio per seguirlo mi almeno una tappa è di sicuro un’occasione per visitare anche una città, oltre che per vederlo dal vivo.

Pizza day, le preferite degli italiani…

Pizza day, le preferite degli italiani…

Prodotto d’eccellenza della cucina italiana, la pizza è tra i cibi più famosi e mangiati al mondo, non stupisce quindi che sia stato istituito il World Pizza Day. Il 17 gennaio, giorno dedicato a Sant’Antonio Abate, santo protettore del fuoco e dei fornai, si celebra questa prelibatezza capace di unire le persone e creare momenti di condivisione. 


Quale pizza preferiscono gli italiani?

I tre fratelli napoletani Coppola, della dinastia omonima Katia, Ciro e Antonio, hanno indagato con un sondaggio online i gusti degli italiani in termini di pizza, condimenti e curiosità nel Bel Paese.
I risultati mostrano che 
il 62% degli intervistati ha confessato di non potere fare a meno della pizza, mangiandola almeno una volta a settimana, mentre il 29% dichiara di andare ogni tanto in pizzeria ma di sognarla spesso, e solo il 9% riserva la pizza per le occasioni speciali.
Quasi all’unanimità concordano che la pizza migliore sia quella cotta nel tradizionale forno a legna, perché i pochissimi a preferire quella fatta in casa sanno quanto sia difficile cucinarla bene!
Un alimento apparentemente semplice poiché gli ingredienti per prepararlo sono pochi, ma che possono fare la differenza. L’impasto, infatti, deve essere fatto lievitare correttamente così da rendere la pizza leggera e digeribile ed è anche il pensiero di ben 7 italiani su 10. Pomodoro e mozzarella sono apprezzati quando sono di alta qualità ma, rispettivamente, solo per 2 e 1 italiano su 10 rendono ottima la pizza. A proposito di impasti, la farina di grilli tanto in voga in questi ultimi anni, viene messa da parte in favore della pizza in versione dolce, che in tanti vorrebbero trovare nel menù.

I tre fratelli Coppola e la pizza speciale creata per il “Pizza Day”

Tradizionali o creative?

Il topping preferito? Vince di gran lunga la tradizionale Margherita (52%), seguita dagli ingredienti creativi da porre a cottura terminata per dare croccantezza (25%), e chiudono le pizze bianche scelte dal 23%.
In fatto di creatività, le richieste sono chiare e gli ingredienti che gli italiani sarebbero più curiosi di provare sulla pizza sono nell’ordine: frutti di mare, tartufo, frutta esotica.
Anche in fatto di curiosità gli italiani sono abbastanza preparati, l’87% ha saputo rispondere correttamente alla domanda “la pizza è Patrimonio Unesco?, riconoscimento ottenuto nel 2017.
Rimandato ad approfondire l’11% degli intervistati. Tra le altre curiosità divertenti sul cibo più amato, forse non tutti sanno che per il galateo, ovvero l’arte delle buone maniere, la pizza può essere mangiata con le mani.
Inoltre, per tutti coloro che sono convinti si tratti di un cibo ipercalorico, sfatiamo questo mito e diciamo che la classica Margherita fornisce meno di 1.000 kcal e giustamente viene inserita in una bilanciata Dieta Mediterranea.
In occasione della World Pizza Dayi Fratelli Coppola presentano la speciale margherita dei Coppola. Inno alla napoletanità, ai valori di tradizione, famiglia e amore per la convivialità, questa pizza si presenta con ingredienti considerati eccellenze del territorio campano: pomodorini del Piennolo del Vesuvio alla brace, mozzarella di bufala campana Dop, grattugiata di caciocavallo podolico irpino stagionato, clorofilla di basilico e olio Evo irpino.
“Abbiamo capito, infatti – affermano – che gli italiani scelgono sempre e comunque la tradizione sia in fatto di cibo sia di abbinamento con il bere.”

 

 

17 gennaio, giornata mondiale della pizza

17 gennaio, giornata mondiale della pizza

Una giornata intera dedicata alla bandiera della cucina italiana e mediterranea: la pizza. Classica, a portafoglio, fritta, al taglio, pinsa alla romana, contemporanea oppure gourmet.
La pizza è un piatto italiano che mette d’accordo proprio tutti come capita soltanto ai grandi capolavori o alle star planetarie in ogni sua sfumatura e variante.
Il 17 gennaio non è una giornata scelta a caso. Oggi è infatti Sant’Antonio Abate, protettore dei fornai e dei pizzaioli e l’antica tradizione voleva che le famiglie dei pizzaioli di Napoli si recassero a Capodimonte per celebrare il santo con un falò benaugurante.


Origine e storia fra leggende e realtà

A Napoli nel XVI secolo, una focaccia di galette (una sorta di pane schiacciato) veniva comunemente chiamata pizza, nome che deriva dall’evoluzione della parola greca πιττα (pitta), che significa “focaccia”.
Conosciuto come il piatto per i poveri, veniva venduto per strada e conobbe in fretta un gran successo, fino a diventare un piatto amato anche dai nobili borbonici anche grazie al suo condimento che prevedeva l’utilizzo di lardo, cigoli, formaggio di pecora, pepe e basilico.
Anche se tutti gli storici concordano nell’affermare questa come l’origine della pizza, grazie al ritrovamento di alcuni documenti scritti in latino nel 990 a.C., si è scoperto che il termine “pizza” è nato a Gaeta.
La pizza moderna, quella che mangiamo noi più o meno, trae la sua origine in un fatto di cronaca che è diventato leggendario.
Correva l’anno 1889 e in quel giugno, in occasione di una visita dei Reali in città il cuoco Raffaele Esposito in onore di Margherita di Savoia, la Regina d’Italia invento la celebre e celebrata pizza Margherita che, non a caso utilizza condimenti quali il pomodoro, la mozzarella e il basilico, che rappresentano i colori della bandiera italiana.
L’antenata della pizza potrebbe essere però la “pissa,” o “pinsa” un piatto della cucina dell’antica Roma che consisteva in pane coperto di vari condimenti.

E a proposito di origini a Napoli è anche l’antica Pizzeria Port’Alba aperta nel 1830 e considerata la più antica al mondo. Il locale si trova nel centro storico della città, all’inizio del decumano maggiore, in via Port’Alba.


Ma quanta pizza si mangia?

Ma quanta se ne mangia di pizza? Tanta, in tutto il mondo, ma non vi sorprendete a scoprire che non siamo noi italiani i più grandi mangiatori di pizza al mondo.
L’Italia infatti nella speciale classifica si trova solo al secondo posto seguita dal Brasile. Medaglia d’oro gli Stati Uniti però se si considera che la popolazione yankee è ben superiore a quella italiana, gli italiani restano gli amanti numero uno della pizza a mondo.
Ogni settimana sono consumate mediamente 56 milioni di pizze al mondo che fanno quasi 3 miliardi di pizze mangiate. Numeri impressionanti che fanno circa 8 chilogrammi di pizze mangiate a testa in Italia e 13 chilogrammi di pizze mangiate negli Usa, del resto gli americano consumano pizza almeno una volta al mese


Le pizze da record

La pizza più lunga del mondo è stata realizzata nel 2017 a Napoli. Con una lunghezza di oltre 1,8 km. ha richiesto la partecipato di numerosi pizzaioli a realizzarla affinché si potesse stabilire questo record.
La pizza più grande del mondo è stata realizzata nel 2012 a Roma. Aveva un diametro di oltre 40 metri e ha richiesto più di 4 tonnellate di farina per essere realizzata.
La pizza più piccola del mondo è stata realizzata nel 2018 da un pizzaiolo italiano e ha un diametro di soli 1,2 cm.
La pizza più alta del mondo è stata realizzata nel 2021 da una pizzeria italiana che ha creato una pizza alta 2 metri e 37 centimetri.
La pizza più pesante. Nel 2012, una pizzeria canadese ha creato una pizza che pesava oltre 12.000 libbre (circa 5.443 kg), stabilendo il record per la pizza più pesante mai realizzata.
La pizza con il maggior numero di toppings è del 2017 ed è stata creata da una pizzeria di Norwood, in Sud Africa, ed è stata realizzata con ben 111 diversi tipi di formaggio.
La pizza cucinata più velocemente al mondo vede come tenutaria del record datato 2016, la pizzeria italo-tedesca “Ditsch” che ha preparato e cotto una pizza margherita in soli 32,28 secondi.
Il record di più pizze mangiate in un tempo limitato appartiene a Joey Chestnut che ha stabilito il record mondiale nel 2019 mangiando 40 pizze da 10 pollici in 10 minuti durante una competizione a New York.
La pizza nello spazio: Era il 2001 quando una nota catena americana è diventata la prima azienda al mondo a consegnare una pizza nello spazio sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).


Facciamola strana

La questione di quali siano le peggiori pizze al mondo è spesso soggettiva e dipende sicuramente dai gusti personali. Abbiamo scelto di farvi una selezione delle pizze più strane, quelle che forse qualcuno di voi non vorrebbe mangiare mai a cominciare dalla nota pizza hawaiana con il suo connubio di ananas e prosciutto, abbinamento molto dibattuto tra gli amanti della pizza.
Alcuni la adorano per la combinazione dolce e salata, mentre altri ritengono che l’ananas non debba mai essere presente sulla pizza. Contrariamente a quanto potrebbe far supporre il nome questa pizza non è originaria delle isole Hawaii. Fu il canadese di origini greche Sam Panopoulos a rivendicarne la paternità affermando di essere stato lui l’inventore di questa pizza presso il ristorante The Satellite di Chatham-Kent, Ontario, nel 1962.
Al di là della hawaiana, ci sono molte altre varianti che potrebbero essere considerate “strane” o “inaspettate” da diverse persone. Scopriamole insieme.
Pizza con frutti di mare e limone: Ormai sono già alcune le pizzerie che offrono una pizza con frutti di mare, ma aggiungere fette di limone fresco è una variazione insolita che offre una combinazione unica di sapori. A quando la frittura di pesce su pizza?
Pizza con crema di nocciola e frutta: Una variante dolce della pizza che fa storcere la bocca ai puristi. Il contrasto della base dolce della crema di nocciola guarnita con frutta fresca come banane, fragole o lamponi contrasta, per alcuni piacevolmente, con la pasta della pizza.
Pizza con hamburger e patatine fritte: Un lungo ponte fra Italia e Usa per unire due piatti simbolo in un unicum che non attrae i più, ma è spesso gradita dai bambini. O almeno così credono certi genitori.
Pizza al curry: Una pizza molto insolita ispirata ai sapori indiani, con base di curry, pollo tikka, cipolla e coriandolo. Una scelta piccante e saporita ma molto azzardata.
Pizza con salmone affumicato e crema acida: Una variante scandinava che sfoggia i sapori tipici di un bagel al salmone con crema acida, ma in formato pizza.
Pizza con fiori edibili: Per un tocco di eleganza, alcune pizzerie offrono pizze con fiori edibili come decorazione, aggiungendo un tocco di colore e originalità. Non a tutti piace l’esplosione di primavera sulla mozzarella ma il cromatismo è assicurato.
Pizza con anatra al pesto: Sicuramente la variante più strana e insolita che ho trovato questo mix insolito di ingredienti che unisce la carne di anatra con il pesto, creando una pizza dal sapore unico e raffinato. Ma perché mi domando…
Pizza con frutti di mare e frutta: Una combinazione di frutti di mare e frutta può sembrare insolita a chi è abituato alla tradizionale pizza salata e infatti lo è. Se era al limite i frutti di mare sulla pizza col limone questa con altra frutta risulta incomprensibile….
Pizza con ketchup al posto del pomodoro: In alcune varianti, si utilizza il ketchup al posto della tradizionale salsa di pomodoro, creando un sapore diverso e molto discusso.
Pizza con salsiccia e gelato: Le chiamano pizze sperimentali per giustificare combinazioni al limite dell’arresto prevedendo l’aggiunta di gelato come condimento.
Pizza con alghe e pesce crudo: In Giappone, esistono pizzerie che offrono pizze con alghe nori e pesce crudo come condimenti, offrendo una fusione tra la cucina italiana e giapponese. Sicuramente a loro può piacere, a noi meno.
I ritratti di pizza: Pensavate di aver letto già abbastanza? No perché con la fantasia dei pizzaioli non c’è mai fine e allora ecco che Domenico Crolla italianissimo anche se operante a Glasgow si è inventato i “ritratti di pizza” composti con abile alternanza fra pomodoro e mozzarella per creare immagini e ritratti di personaggi noti.


Pizza per nababbi

Nell’elenco delle pizze più strane del mondo manca la pizza più costosa del mondo che, a nostro avviso, merita uno spazio tutto suo dove vi forniamo anche gli ingredienti per realizzarla (hai visto mai)…
Si chiama pizza Louis XIII ed 
è stata creata dal pizzaiolo Renato Viola.
Una pizza dal costo di oltre 12.000 dollari che include ingredienti pregiati come caviale, bufala mozzarella e granchio.
Vediamo nel dettaglio i suoi ingredienti.
Mozzarella di bufala campana, pomodoro San Marzano, farina biologica, sale rosa dell’Himalaya, petrolio alimentare, capperi di Salina, olio extravergine d’oliva, ciliegine di mozzarella di bufala, fungo porcino, tartufo bianco pregiato, foglie d’oro 24 carati.
Creata per celebrare la tradizione e l’eleganza italiana con ogni ingrediente selezionato con cura per garantire la massima qualità e autenticità.