Mar 25, 2023 | Enogastronomia
Dopo il successo dello scorso anno, torna a Milano la quarta edizione dell’evento-degustazione Best Wine Stars, regalando ancora una volta alla città coinvolgenti occasioni di approfondimento sia per gli esperti che per gli appassionati del settore enogastronomico e dei distillati.
In uno splendido scenario liberty fra tradizione e innovazione
Per il secondo anno consecutivo, Best Wine Stars avrà luogo presso Palazzo del Ghiaccio, lo splendido edificio in stile Liberty che nel suo inconfondibile parterre di oltre 2400 metri quadrati, ospiterà per tre giorni le oltre 200 aziende selezionate.
Best Wine Stars è un progetto annuale che si pone l’obiettivo di proporre un’esperienza esclusiva tra le nuove tendenze, le strategie social e le tecnologie emergenti.
La cultura del vino e dei distillati viene, infatti, promossa a 360° grazie alla divulgazione della storia e dell’unicità di ogni singolo prodotto e azienda attraverso vari canali e differenti strategie.
L’occasione è quindi un’ottima opportunità per presentarsi al grande pubblico e a tutti gli addetti al settore.
Novità assoluta di quest’edizione, in linea con i trend di mercato che premiano questa categoria, sarà la presenza di un’area bio, interamente dedicata alle aziende che hanno fatto della sostenibilità la loro mission. Il pubblico ha dimostrato di possedere una sempre maggiore consapevolezza sul tema ambientale e Best Wine Stars vuole rispecchiare le tendenze della nostra contemporaneità e le esigenze del pubblico, proponendo una selezione di eccellenze bio e naturali.

Non solo vini ma anche distillati
In seguito all’ottimo riscontro ottenuto nell’edizione precedente, si amplia l’offerta relativa alle aziende internazionali e ai distillati, che rappresentano una nicchia piuttosto forte e molto apprezzata dai consumatori.
Come per le precedenti edizioni, saranno assegnati i Best Wine Stars Awards, importanti riconoscimenti conferiti ai partecipanti al progetto. Quest’anno ci saranno due nuove categorie: Best Spirits e Best Rosè Wine, oltre ai già presenti Best Sparkling Wine, Best White Wine, Best Red Wine, Best Logo e Best Label. I vincitori dei premi Best Sparkling Wine, Best White Wine, Best Red Wine, Best Spirits e Best Rosè Wine vinceranno la partecipazione gratuita all’edizione 2024, mentre le cantine che si aggiudicheranno Best Logo e Best Label avranno l’opportunità di essere coinvolte come Wine Sponsor in eventi internazionali organizzati da Prodes Italia. Riconfermato anche per il 2023 il Premio Landini grazie alla partnership tra BWS e il brand italiano appartenente al Gruppo Argo Tractors che in veste di Main Sponsor, selezionerà la miglior cantina che si aggiudicherà la targa celebrativa e un buono per l’acquisto di un trattore agricolo Landini.

Un ricchissimo calendario di Masterclass
Punto fermo della manifestazione rimangono le masterclass, momenti di approfondimento organizzati in collaborazione con la sommelier e winewriter Adua Villa affiancata da un team di relatori di eccellenza, che nel corso degli anni hanno acquisito sempre più prestigio.
Dodici in totale, le masterclass si divideranno tra verticali, incentrate su una singola azienda che verrà raccontata attraverso le degustazioni delle etichette più prestigiose, e di gruppo, che coinvolgeranno diverse aziende su differenti tematiche quali ad esempio il terroir, vinificazione, stile e tendenze.
A seguito dell’evento le etichette delle aziende partecipanti saranno in vendita sulla piattaforma e-commerce www.bestwinestars.com.
Info: Best wine stars
20 / 21 / 22 Maggio 2023 – Palazzo del Ghiaccio – Milano
info@bestwinestars.com – www.bestwinestars.com
Instagram Best Wine Stars: @bestwinestars
Facebook Best Wine Stars: https://www.facebook.com/BestWineStars/
ORARI AL PUBBLICO
Sabato: dalle 12:00 alle 21:00
Domenica: dalle 12:00 alle 21:00
Lunedì: dalle 12:00 alle 21:00
INGRESSO: 25 euro – Open Tasting + Wine Glass
Mar 24, 2023 | Enogastronomia
È fuori di dubbio che le feste di matrice religiosa rappresentino buona parte del patrimonio tradizionale e folkloristico italiano. Fede, socialità e vincolo di appartenenza alla comunità, specialmente questo avviene nel sud Italia tant’è che Leonardo Sciascia, nella “Corda pazza”, a proposito delle feste religiose scriveva che in Sicilia erano “tutto”, un’esplosione esistenziale collettiva il cui confine “non poteva essere segnato in alcun modo dal perimetro religioso”.
Tra le feste religiose, le più numerose e sentite sono appunto quelle che celebrano il periodo pasquale, ancor più che il Natale o l’Epifania: da nord a sud, soprattutto la Passione ha ispirato riti e rituali che prevedono processioni, rievocazioni, messe in scena la cui origine spesso si perde nella notte dei tempi.
Facciamo un viaggio in Italia per scoprire gli eventi da non perdere per chi ama scoprire queste tradizioni.
A Frassinoro (Modena) la Via Crucis vivente che si svolge solo ogni tre anni
Nel cuore dell’Emilia Romagna è d’obbligo andare a Frassinoro in provincia di Modena per ammirare la “Via Crucis” vivente che si tiene ogni tre anni e che è forse la manifestazione religioso-popolare più importante della regione.
La cerimonia coinvolge tutti gli abitanti del luogo che compongono quadri viventi che raffigurano i vari episodi della Passione di Cristo. Una grande suggestione per questa Via Crucis che risale addirittura i tempi della Controriforma.

A Grassina (Firenze) per il grande “film” della passione
La Rievocazione storica di Grassina, pochi chilometri da Firenze e celebre in tutto il mondo riparte dopo il covid in tutta la sua bellezza, pronta a festeggiare i suoi primi 40 anni.
La tradizionale manifestazione porta in scena nelle vie cittadine le principali tappe della Passione di Cristo. Accanto al corteo storico con centinaia di figuranti vestiti in abiti d’epoca, tornano le suggestive scene recitate sulla collina del Calvario.
Della manifestazione si hanno descrizioni risalenti al XVII secolo come ringraziamento alla Vergine per la fine della peste. Viene tramandata come processione religiosa per poi essere interrotta durante le due Guerre Mondiali. Dopo aver ripreso vigore e sviluppo dagli anni ’50, viene interrotta nuovamente dal 1967 al 1982. Nel 1983, grazie all’entusiasmo e alla disponibilità di alcuni grassinesi, riparte inizialmente con la sola rappresentazione di alcuni quadri della vita di Gesù e poi negli anni successivi, si arricchisce ulteriormente e si rinnovano costumi, scene, quinte: viene allestito un maestoso corteo che accompagna il Cristo fino ai piedi del Calvario in una struggente e suggestiva coreografia condotta dai vari registi.

A Orte fra penitenti scalzi e Marie piangenti
È sicuramente una delle più antiche rappresentazioni religiose d’Italia, se non la più antica in assoluto la processione che il Venerdì Santo trasforma Orte in provincia di Viterbo in uno scenario suggestivo dove i gruppi delle confraternite locali sfilano alla luce delle fiaccole portando con se croci e simboli della Passione di Cristo. Al loro seguito gruppi di penitenti scalzi che portano catene alle caviglie e poi a seguire la bara con il Cristo morto e le piangenti, le Marie nerovestite e la statua dell’Addolorata. Al termine della cerimonia i confratelli distribuiscono tantissimi fiori, che vengono conservati dai fedeli.

A Chieti per la rappresentazione più antica d’Italia
Scendendo verso il sud è d’obbligo fermarsi nel cuore dell’ Abruzzo per seguire la processione del Cristo morto che avviene il Venerdì Santo a Chieti. Una cerimonia risalente all’842 che è considerata la più antica d’Italia (il record è conteso con Orte) e a cui partecipano un centinaio di figuranti e 13 congregazioni dei fedeli.
Seicentesca è la confraternita del Sacro Monte dei Monti che organizza l’evento mentre settecentesca la tradizione dei 150 cantori e altrettanti suonatori che accompagna la processione degli incappucciati; e ottocenteschi i gruppi scultorei della Passione, i cui portatori si tramandano l’incarico di generazione in generazione.
Fra gli incappucciati di spine di Isernia
La rappresentazione più sentita del Molise e indubbiamente una delle più emozionanti della Penisola è probabilmente quella che avviene a Isernia, dove il Venerdì Santo ha luogo una processione molto particolare composta di penitenti incappucciati con il capo cinto da corone di spine.

Gli eredi dei Crociati di Calitri
Spostandosi in Campania e difficile scegliere fra le molte manifestazioni sacre ma una delle più sentite è sicuramente quella di Calitri, remoto paese della provincia di Avellino dove la processione del Venerdì Santo è detta dei Misteri.
Particolarmente solenne e sentita dalla popolazione vede i membri dell’arciconfraternita dell’Immacolata Concezione vestiti di bianco, con capo incappucciato e coronato di spine che portano a spalla una croce fino alla collina del Calvario.
Pare che questo rito risalga al periodo della prima crociata, quando un cavaliere locale portò un pezzo della Croce dalla Terrasanta.

In Calabria fra i flagellanti del Sabato Santo
In Calabria la Settimana Santa più emozionante è sicuramente quella di Nocera Terinese, paese della provincia di Catanzaro che raggiunge il suo momento clou il Sabato Santo con i flagellanti o vattienti in corteo.
Uomini che percorrono le vie del paese mentre si battono a sangue le cosce e i polpacci in momenti intensi e di grande potenza scenica.
Ma a Nocera Terinese fin dalla domenica delle Palme tutto il paese è coinvolto in una serie di rituali: dalla benedizione delle palme alla cerimonia del Cireneo, fino al mercoledì, quando la frenesia raggiunge punte elevatissime perché “caccianu a Madonna”, ovvero viene esposta la statua dell’Addolorata per un anno nascosta in una nicchia velata.
Il “Giudeo” di San Fratello
La processione notturna di Iglesias
Per finire il viaggio nell’Italia della Passione di Cristo obbligatoria una fermata in Sardegna dove fra le tante manifestazioni della Settimana Santa abbiamo scelto per voi quella di Iglesias che ha il suo momento clou nella processione notturna del Venerdì Santo, quando va in scena un pomposo corteo funebre di derivazione spagnola e barocca, che pare quello di un re.
Mar 21, 2023 | Enogastronomia
Esplode la primavera ed esplode con essa la voglia di gite fuori porta. Davvero tanti gli itinerari italiani, da nord a sud dove vivere al meglio l’esplosione incredibile dei colori e dei profumi della stagione delle fioriture.
Abbiamo selezionato per voi delle gite indimenticabili da mettere per sempre nell’album dei ricordi.
La fioritura della lavanda a Demonte
Non solo la Francia per la lavanda. Demonte, nella Valle Stura è un piccolo comune di 2000 abitanti nella provincia di Cuneo. che fra giugno e luglio offre la possibilità di tuffarsi nel viola intenso e nel profumo inebriante dei campi di lavanda in fiore senza dover recarsi in Provenza.
Per ammirarli i punti di vista migliori si trovano lungo la Statale 21 tra Borgo San Dalmazzo e il Colle della Maddalena, oltre ai campi coltivati dalla distilleria per la produzione delle essenze.
Proprio la lavanda, fino alla prima metà del Novecento, costituiva una importantissima risorsa economica per l’economia del posto grazie alla produzione per l’appunto di olio essenziale.

La fioritura della lavanda a Demonte
Fioritura dei rododendri a Biella
Nella Riserva Naturale Parco della Burcina in provincia di Biella sono i rododendri ad offrire da fine maggio una stupenda fioritura che tinge le pendici dei monti di molteplici sfumature: macchie di colore bianco, rosa, rosso e lilla si susseguono in continuità.
Anche l’Oasi Zegna, la montagna che Ermenegildo Zegna negli anni Trenta ha trasformato in un giardino apre le porte agli appassionati. Con una rilassante passeggiata nella panoramica Zegna si può godere della fioritura della vallata e qui si possono ammirare conifere, azalee, dalie, ortensie e rododendri

I rododendri di Biella
I glicini di Alassio
Ad Alassio, in provincia di Savona, si può ammirare in primavera la splendida fioritura di 32 diverse specie diglicini e oltre 350 esemplari di agapanti.
I glicini di Villa della Pergola erano particolarmente amati dalla famiglia Hanbury, proprietaria della tenuta per quasi tutto il Novecento, tanto che Ruth Hanbury era solita organizzare la “Festa del glicine” alla quale partecipavano scrittori, giornalisti e tutta l’aristocrazia britannica che viveva in Liguria.

32 diversi tipi di glicine ad Alassio
Fioritura del loto a Mantova
Mantova è una delle città più belle d’Italia ed è nota per i suoi monumenti e le vie storiche. È anche considerata la città dei fiori di loto che proliferano in particolar modo sulle acque del lago Superiore: durante i mesi di giugno, luglio e agosto la fioritura su questo grande specchio d’acqua non ha nulla da invidiare a quelle del lontano Oriente.
Questo fiore esotico dalle tinte vivaci e il profumo inebriante, attraverso i secoli e le civiltà ha assunto un’aura di sacralità e mistero, tanto da diventare simbolo di purezza e divinità. I barcaroli del Mincio propongonoaffascinanti itinerari fluviali alla scoperta della sua bellezza, un modo semplice per godere anche di una prospettiva inusuale sulla panoramica città di Virgilio.

I loti nei laghi di Mantova
Fioritura dei ciliegi a Vignola
Se siete fan dell’Hamami, ovvero l’arte di contemplare i ciliegi in fiore, e il vostro sogno è ammirare la fioritura dei ciliegi in Giappone sappiate che potete godere di questo romanticissimo spettacolo anche in Italia.
Le mete sono, in realtà, molteplici.
L’appuntamento più famoso si tiene però a Vignola dove, tra fine marzo e inizio aprile, solitamente si organizza una sagra dedicata. A ricoprirsi di delicati petali sono, in questo caso, i ciliegi della Valle del Panaro.

La fioritura delle ginestre sull’isola d’Elba
L’isola d’Elba conosciuta in tutto il mondo per il mare limpido e le belle spiagge, ma anche per la sua storia e la sua arte e piena di una natura rigogliosa e incontaminata che esplode nella primavera con colori e profumi unici.
La parte occidentale dell’Isola viene definita “la costa in giallo” proprio perché nel mese di maggio tutte le ginestre sbocciano e il giallo diventa predominante.
Ecco allora che una passeggiata diventerà una esperienza rigenerante circondati dal verde e dalla rigogliosa e profumata fioritura primaverile.

Le sfumature di Castelluccio di Norcia
Se la primavera è la stagione dei fiori, la tappa ideale per una gita di un giorno in Umbria è il suggestivo villaggio di Castellucio di Norcia quando il suo altopiano si ricopre di un manto di fiori selvatici che regalano un colpo d’occhio incredibile. Un emozione unica quella pennellata che pare fatta ad acquerello.
Sulle alture dei monti Sibillini l’altopiano sotto Castelluccio si riveste di sconfinate distese di papaveri e viole che colorano i campi di coltivazione delle celebri lenticchie locali.
Uno spettacolo floreale tra i più suggestivi che la primavera regala in Italia al punto da divenirne una delle immagini più simboliche e spettacolari.

Castelluccio di Norcia
Fioritura dei crochi a Campo Imperatore
Man mano che la neve si scioglie e lascia scoperto il terreno ancora brullo, sono migliaia di crochi a formare un nuovo manto sulla piana abruzzese di Campo Imperatore.
Questi esili ma combattivi fiorellini, tipici di tante zone di montagna, offrono al visitatore uno straordinario spettacolo nei toni del viola e del bianco fino a quasi il mese di giugno.
Campo Imperatore è un vasto altopiano all’interno dei confini del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, nel comune di L’Aquila, che va dai 2100 metri di quota dell’Osservatorio astronomico per scendere verso la valle e le terre della Baronia a 1800 metri sul mare.

I crochi che tappezzano in primavera Campo Imperatore
Nella Valle dei Giganti in Puglia
Un suggestivo percorso tra I maestosi ulivi millenari pugliesi. Emozionante passeggiare tra gli enormi alberi che sono da sempre uno dei simboli più forti di questa terra. Monumenti viventi che affondano le radici nel tempo e nella terra rossa di Puglia.
Un percorso all’aria aperta adatto anche a chi si muove con bambini e che si può concludere con la tipica degustazione dell’olio extra vergine d’oliva ricavato da queste straordinarie piante plasmate dai secoli.

In fiore i maestosi olivi giganti di Puglia
Fioritura dei mandorli ad Agrigento
Un luogo imperdibile dove ammirare una incantevole fioritura di primavera è la Valle dei Templi, patrimonio dell’Unesco, vicino ad Agrigento.
Questa area archeologica sorge in una zona circondata da numerose piante tra cui numerosi mandorli che, una volta fioriti, offrono uno spettacolo incredibile.
I mandorli in fiore si stagliano accanto alle rovine degli antichi templi che vengono avvolti da una nuvola di petali rosa dal delicato profumo. Esiste anche una sagra dedicata a questo evento nelle prime settimane di manzo.

I fiori di mandorlo nella Valle del Templi
Mar 21, 2023 | Enogastronomia
Da nord a sud, le sagre sono certezza di chi ama scoprire e apprezzare le tante declinazioni di prodotti enogastronomici stagionali e legati ai differenti territori.
A salvaguardare e promuovere questi appuntamenti rappresentativi di storia e tradizione si impegna l’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (Unpli).
Un riconoscimento in Senato per le “Sagre di qualità”
È nella sala Koch del Senato della Repubblica che si è tenuta la cerimonia di consegna del marchio ‘Sagra di qualità‘.
Su iniziativa del senatore questore Antonio De Poli, alla presenza del presidente dell’Unpli, Antonino La Spina, del consigliere del ministro delle Politiche Agricole, on. Angelo Rossi e del consigliere Enit, Sandro Pappalardo, introdotti emoderati da Adriana Volpe, ecco le 18 sagre certificate nel 2022 con un marchio attribuito al termine di un iter documentale e di rigorose verifiche sul campo, come da apposito disciplinare.
Storia e tradizione del nostro Paese
Pietanze legate alla storia e alle tradizioni dei territori; ricette che si tramandano segretamente, di padre in figlio; piatti strettamente legati a riti centenari e ancora oggi osservati; ricette semplici e con ingredienti naturali che rappresentano veri e propri spaccati di cultura popolare. Eventi storici che, a testimonianza del loro radicamento nel territorio, hanno superato anche le quaranta edizioni.
Un successo dell’associazione delle Pro loco
“Quando si lavora insieme, in maniera proficua si realizzano le cose più belle– dichiara il senatore Antonio De Poli – I 600mila volontari delle Pro Loco italiane hanno il cuore e l’anima per le proprie comunità, per i propri territori e per i propri cittadini. Insieme ai sindaci sono il cuore pulsante dei nostri piccoli grandi comuni. Credo che questo sia il vero significato oggi della ‘Sagra di qualità’. Il cosiddetto turismo ‘lento’, che significa conoscere i nostri borghi, le nostre campagne, le nostre montagne, rappresenta l’aspetto fondamentale di un’Italia che deve far innamorare non solo gli italiani ma il mondo intero”.
“Il marchio ‘Sagra di qualità’– spiega il presidente dell’Unpli, Antonino La Spina– è la certificazione rilasciata dall’Unione Nazionale Pro Loco e identifica le manifestazioni che promuovono prodotti tipici storicamente legati al territorio, rappresentative della storia e dellatradizione, che puntano alla promozione e creazione di sinergie con le attività economiche locali.
La nostra organizzazione che in Italia organizza attraverso le Pro Loco circa 20mila sagre, vuole migliorarsi e farsi sempre di più eccellenza.
Attraverso questo marchio di qualità si dà l’occasione ai territori di mettere in mostra i propri prodotti e le proprie eccellenze locali. Il marchio non è una premiazione ma il riconoscimento per il grande lavoro che viene svolto”.
Ecco quali sono le “Sagre di qualità” 2022
Le 18 sagre certificate nel 2022, si aggiungono alle 27 che hanno ottenuto il riconoscimento nel 2019 e alle 20 del 2020.
“Le sagre oltre che eventi di promozione della cucina italiana sono eventi culturali. La pandemia ha segnato la vita di tutti di noi– afferma il consigliere del ministro delle Politiche Agricole, on. Angelo Rossi– e le sagre rappresentano uno strumento incredibile nel ricostruire questo senso di comunità: lo stare insieme in nome di un prodotto agro-alimentare e in nome della cucina italiana. Non è giusto che per realizzare manifestazioni del genere si debba stare dietro a una burocrazia a volte dannosa, che ne ostacola l’organizzazione. Essere qui in Senato è certamente un punto di arrivo. Tutto il patrimonio che queste manifestazioni portano con sé è solo italiano. L’Unpli e le Pro Loco sono dei presidi preziosissimi che valorizzano I nostri territori e per questo a loro volta vanno valorizzati”.
Fra gli ulteriori requisiti necessari all’attribuzione del riconoscimento ‘Sagra di qualità’, la promozione degli operatori locali del settore eno-gastronomico e turistico (quali produttori, ristoratori, artigiani, albergatori) come attività economiche correlate alla cultura del cibo, la storicità di almeno 5 anni; inoltre, la richiesta di valutazione deve essere inviata almeno 180 giorni prima dell’evento, cui seguono, un’analisi della documentazione e una verifica sul campo.
“Come agenzia nazionale del turismo siamo molto vicini all’Unpli perché abbiamo tra l’altro firmato un protocollo d’intesa- racconta il consigliere Enit, Sandro Pappalardo– Le Unpli e le Pro Loco sono un valore aggiunto per la nostra nazione. Riescono a rendere vivi quei borghi e quelle aree interne che altrimenti sarebbero forse poco attenzionate. Le sagre sono una grandissima risorsa per il turismo italiano e permettono ai territori di essere vivi e riconoscibili. Crediamo in questa bellissima iniziativa organizzata dall’Unpli perché valorizzazione dei territori significa anche passare attraverso la vivacità di questi territori e le sagre sono un punto di eccellenza”.
Sagra dei Fagioli (Cellole, Caserta); Sagra Agosto Donadese (Donada, Rovigo); Sagra del Maccheroncino di Saragolla (Garrufo, Teramo); Sagra dei maccaruni (Gavignano, Roma); Festa dell’Uva (Giovo, Trento); Sagra del pesce, (Letojanni, Messina); Sagra del Melone (Massanzago, Padova); Sagra dell’Asparago Rosa di Mezzago (Mezzago, Monza e Brianza); Sagra dei Sughitti (Montecassiano, Macerata); Sagra dei ceci e dello zafferano (Navelli, L’Aquila); Sagra degli Scarpinòcc (Parre, Bergamo); Sagra del Cecatiello (Paupisi, Benevento); Sagra delle Cozze (Pedaso, Fermo); Sagra della Paccozza (Pesco Sannita, Benevento); Sagra della Zucca e del Cappellacio Ferrarese (San Carlo, Ferrara); Sagra del Bacalà (Sandrigo, Vicenza); Sagra delle Radici di Soncino (Soncino, Cremona); sagra Tovena in festa (Tovena, Treviso).
Mar 20, 2023 | Enogastronomia
Viene prodotto sulla collina di Montenero d’Orcia, piccolo borgo alle pendici dell’Amiata, l’olio Delicate Maurino del Frantoio Franci che si aggiudica il premio il Magnifico 2023.
La rivelazione dell’anno arriva dalla Croazia, il Mate Viola Tonda dell’azienda Orna D.O.O. Il premio per la maggior continuità nell’alta qualità della produzione se lo aggiudica la Puglia con l’azienda di Donato Conserva a cui è stato consegnato il premio Menvra D’oro (Best score of all Time 2023).
I riconoscimenti come Best EQOO 2023 vedono Viola dall'Umbria come azienda dell’anno e Masoni Becciu dalla Sardegna come miglior nuova entrata Best New EQOO 2023.
Trionfo toscano e sorpresa istriana
“Una grande emozione premiare come il Magnifico Giorgio Franci e la sua Azienda di Montenero D’Orcia che finalmente centra la vittoria con un olio elegante ed avvolgente, il Monovarietale Maurino, profumato ed intenso che lascia il palato eccitato con un finale pulito e persistente. è l’olio che nessun deve farsi mancare! – ha dichiarato Matia Barciulli, presidente del Premio, che ha così proseguito – Grande emozione anche per il campione proveniente dalla Croazia, Mate, realtà incredibile di un’area con una lunga storia di
olivicoltura che risale al tempo dei romani, un olio della varietà autoctona Buža che sorprenderà i nostri connazionali convinti che oltre le Alpi finiscano i giochi, l’Istria è una zona da assaporare centimetro per centimetro.
Infine ma non per ultimo, il sorprendente risultato di un’azienda sorta in pochi anni e balzata
subito nell’olimpo dei produttori di Extra Qualità, Mimì di Donato Conserva, la nuova Puglia che ha tanto da insegnare e tanto ancora da raccontare. Viva l’;olio di grande qualità e viva la sua gente, a volte scontrosa e un pò ruvida come l’olivo che rappresenta e per questo Magnifica!”

Giorgio Franci ritira il premio
Eike Schmidt un tedesco di Toscana innamorato dell’extra vergine
Il Premio “Massimo Pasquini”, personaggio dell’olio dell’anno, è stato consegnato a Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, per le sue doti professionali e per la sua capacità di tutelare e rilanciare la cultura come propulsore di sviluppo, nel rispetto dei canoni della bellezza. Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: IN questi ultimi anni le Gallerie degli Uffizi si sono impegnate alla grande nel promuovere la cultura enogastronomica italiana. Lo abbiamo fatto anche con una serie ad hoc di video dove capolavori del museo erano illustrati da alcuni chef, intitolata Uffizi da Mangiare. Ma non solo: proprio nelle scorse settimane abbiamo dedicato specificamente un video al tema della rappresentazione dell’olio
nell’;arte, l’olio: una presenza ed un tesoro così prezioso per la cultura mediterranea da averla
accompagnata ed arricchita nei millenni fino ad oggi; ed ancora la accompagnerà e arricchirà nel futuro.

Eike Schmidt ritira il premio da Mattia Barciulli
Nasce il primo cocktail a base di evo
Viva l’olio, e soprattutto viva l’lolio italiano!
Il Magnifico è un premio da festeggiare e a cui brindare, per questo nasce “Il Magnifico”, un cocktail a base dell’olio vincitore della manifestazione, che verrà presentato e si potrà degustare durante la Florence Cocktail Week. La settima edizione della kermesse dedicata al bere consapevole e di qualità, organizzata e diretta da Paola Mencarelli, torna a Firenze dal 17 al 23 aprile 2023 e l’oro verde sarà il prezioso ingrediente di un signature cocktail realizzato da Simone Covan, Bar Manager di Santa Cocktail Club e Santa Villa Cora.
Un drink unico e originale come il suo ingrediente l’;olio vincitore del Magnifico 2023, una bevanda che interpreta la storia e la cultura di un territorio.
Promuovere la cultura dell’olio di qualità significa, al contempo, tutelare le nostre radici identitarie e prendersi cura del territorio. Solo valorizzando l’olivicoltura, infatti, si combatte il rischio dell’abbandono degli oliveti che sono non solo un patrimonio estetico, ma anche una fondamentale risorsa per la biodiversità. Inoltre, riconoscere il giusto valore all’olio di qualità, permette anche la sostenibilità economica, oltre che quella ambientale.
Mar 18, 2023 | Enogastronomia
Il Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa, il 20 marzo a Roma presenta in collaborazione con FIS, il secondo seminario della rassegna “Gaglioppo tra identità e longevità”.
L’appuntamento è presso la sede centrale della Fondazione, alle ore 20.00, e la conduzione è di Paolo Lauciani, docente di fama internazionale della Fondazione Italiana Sommelier, membro stabile della redazione della guida e della rivista Bibenda e redattore di molti contributi per testi di settore.
Il seminario si struttura come un viaggio sensoriale che, attraverso la degustazione di otto referenze di cantine selezionate, porta i partecipanti alla scoperta dalle marcate connotazioni identitarie che contraddistinguano i rossi calabresi ottenuti da uve Gaglioppo. Un’occasione unica per scoprire grandi vini rossi, complessi, strutturati, capaci di invecchiare acquisendo caratteristiche uniche e riconoscibili, come una tannicità sapientemente domata dagli enologi.
Alla scoperta del Gaglioppo
Nello stesso giorno, inoltre, si brinda con un calice di Gaglioppo alla consegna del Diploma di Sommelier di Fondazione Italiana Sommelier e del Diploma, riconosciuto in tutto il Mondo, di Worldwide Sommelier Association agli allievi FIS che hanno superato gli esami del 72° Corso per Sommelier di Roma.
Questo appuntamento si inserisce all’interno di un percorso che il Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa, ha intrapreso per portare i vini delle denominazioni di questo territorio sempre maggiormente all’attenzione del pubblico consumer e con gli addetti ai lavori del mondo wine, raggiungendo molteplici mercati nazionali e internazionali.
Il Consorzio quest’anno sarà inoltre presente a Vinitaly e anche durante la fiera non mancheranno le occasioni e gli appuntamenti per scoprire i vini della DOC calabrese. Il Consorzio organizzerà diverse masterclass e seminari. In particolare, domenica 2 aprile, ci sarà un evento al Teatro Stabile di Verona dedicato alla stampa e agli operatori di settore, che vedrà i vini dei produttori del Consorzio abbinati ai differenti sapori delle cucine regionali italiane. Focus dell’evento sarà scoprire i vini di questo territorio, i vitigni autoctoni da cui nascono e la loro grande abbinabilità.