Lug 12, 2025 | Enogastronomia, Territori
C’è un rumore che, più di mille parole, racconta l’anima della Basilicata: lo schiocco del peperone crusco tra i denti.
Un suono secco, croccante, quasi musicale.
È il rumore del sole lucano che si fa sapore, della tradizione contadina che si conserva tra le dita, del gusto autentico che conquista senza compromessi.
Benvenuti a Senise, cuore pulsante di una delle eccellenze gastronomiche più amate e identitarie del Sud Italia.

Una terra, un clima, una magia: l’origine del crusco
Senise è un piccolo borgo della provincia di Potenza, affacciato sulla valle del fiume Sinni.
Qui, da generazioni, si coltiva un peperone unico per forma, colore, consistenza e sapore.
Non è un peperone qualsiasi: è il Peperone di Senise IGP, certificato dal 1996, che ha fatto della sua versione “crusca”, ovvero secca e croccante, una vera icona lucana.
Il peperone di Senise Igp si coltiva fin dal 1600, quando gli spagnoli lo portarono dalle Antille alla Basilicata.
Il segreto è tutto nel clima, nella terra sabbiosa, nel sole che batte forte ma anche nella pazienza dei produttori: ogni peperone viene colto a mano, infilato a “serte” (collane di peperoni) e lasciato essiccare lentamente all’aria.
Nessuna forzatura, solo il ritmo della natura. Poi, un passaggio rapidissimo nell’olio bollente – 2 o 3 secondi – ed ecco che il miracolo si compie: il peperone si gonfia, si irrigidisce, diventa crusco.
Una chips naturale, senza conservanti, buona da impazzire.

Dal contadino allo chef stellato: il crusco è per tutti
Un tempo era cibo povero, accompagnamento saporito per insaporire pane, pasta o uova. Oggi, è diventato un ingrediente gourmet, amato dagli chef stellati e dai foodies di tutto il mondo.
Il suo sapore è dolce, aromatico, mai invadente, con un retrogusto affumicato che racconta storie di braci e campagne.
Tutti lo amano e tutti lo vogliono, da provare assolutamente gli strascinati con mollica e cruschi di cui segue la ricetta, le uova fritte e cruschi, un must della cucina lucana; i cruschi sbriciolati su vellutate, risotti o tartare di pesce oppure li potete gustare semplicementec ome snack da aperitivo: uno tira l’altro!
Crusco & vino: matrimonio lucano
Il crusco chiama un altro simbolo della Basilicata: l’Aglianico del Vulture.
Un rosso strutturato e profondo che con la dolcezza croccante del peperone crea un abbinamento sorprendente.
Provare per credere.

Un viaggio tra gusto e territorio
Visitare Senise (e i comuni limitrofi come Chiaromonte, Valsinni, Noepoli) significa fare un viaggio sensoriale: tra colline coltivate, serte che pendono dalle case, profumi intensi e sapori che restano impressi.
Ogni agosto, il “Festival del Peperone Crusco” celebra questa eccellenza con degustazioni, showcooking, musica e racconti della tradizione contadina.
Dove trovarlo (e come conservarlo)
Il vero Peperone Crusco di Senise IGP lo si trova nei mercatini locali, nei negozi di prodotti tipici, ma anche online presso produttori certificati.
Attenzione però: per mantenere la croccantezza non va mai conservato in frigo, bensì in contenitori ermetici al riparo dall’umidità.
Assaggiare un peperone crusco è come mordere la Basilicata: un territorio sincero, forte, generoso. È il croccante che non ti aspetti, la semplicità che diventa arte, la tradizione che diventa racconto. La prossima volta che passerete in Lucania, fate un salto a Senise. E se sentite uno “schiocco” alle vostre spalle… tranquilli, è solo un peperone crusco che ha trovato casa.

La ricetta: strascinati con mollica e peperoni cruschi
piatto povero solo all’apparenza, perché in realtà racchiude tutta la sapienza della cucina contadina lucana. Tre ingredienti, un’esplosione di sapore.
Ingredienti per 4 persone:
320 g di strascinati o orecchiette fresche
6–8 peperoni cruschi di Senise IGP
4 cucchiai di mollica di pane raffermo (sbriciolata)
2 spicchi d’aglio
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e, se piace, un pizzico di peperoncino
Preparazione:
Soffriggi la mollica: in una padella antiaderente scalda un filo d’olio con uno spicchio d’aglio. Aggiungi la mollica e falla tostare finché diventa dorata e croccante. Metti da parte.
Fai “scrocchiare” i cruschi: in un altro padellino, scalda abbondante olio a fuoco medio-alto. Friggi velocemente i peperoni cruschi per 2-3 secondi per lato. Attenzione: bastano pochi istanti! Devono gonfiarsi ma non annerire. Scolali su carta assorbente e salali leggermente.
Cuoci la pasta: in abbondante acqua salata, cuoci gli strascinati. Scolali al dente, tenendo da parte un mestolo d’acqua di cottura.
Manteca il tutto: salta la pasta nella padella con la mollica, aggiungendo se serve un po’ di acqua di cottura per amalgamare. Spegni il fuoco e sbriciola sopra i cruschi con le mani (o lasciane alcuni interi per decorare).
Impiatta e gusta: servi caldo, con un filo d’olio a crudo e, se vuoi, un altro pizzico di mollica croccante.
Consiglio da lucano:
Per un tocco ancora più rustico, aggiungi un filetto di acciuga sciolto nell’olio della mollica o una spolverata di caciocavallo grattugiato. Ma i puristi ti diranno che così è già perfetta.
Lug 5, 2025 | Enogastronomia
Parliamo ancora di gelato. Con questo caldo è sempre ben gradito.
Dopo avervi parlato dei gelati “speciali” dedicati alle grandi donne italiane nati a Firenze torniamo ancora sull’argomento e lo facciamo con la nuova classifica che è on line firmata da un noto portale, Dissapore che premia le 100 migliori gelaterie artigianali d’Italia per il 2025.

Il primo classificato
Una classifica che mancava dal 2018
Un ritorno molto atteso dopo l’ultima edizione del 2018, che con questa edizione ha coinvolto la redazione in un profondo lavoro di ricerca e assaggi sul campo, regione per regione, per quattro mesi di visite lungo tutta la Penisola. Degustazioni in incognito e valutazioni professionali basate su profilo sensoriale, materia prima, offerta e creatività delle ricette hanno portato a stilare una panoramica unica e appassionata del mondo del gelato italiano. Una guida alla distinzione della buona coppetta artigianale, oltreché una graduatoria.

Il terzo classificato
La top 10
1 – Ciacco Lab – Milano e Parma
Nessuno come Stefano Guizzetti unisce rigore scientifico a una ricerca sensoriale tanto sistematica.
Che riesca a unire i grandi numeri richiesti da una piazza come Milano allo sprezzo del pericolo del proporre gelati all’aglio nero nella ben più tradizionalista Parma, e che dopo 12 anni trova ancora la scintilla nell’innovazione continua, confluita questa primavera in nuova linea di 17 gusti costruita attorno a botaniche della stessa famiglia.
2 – Papalele – Torino
La nuova insegna di Emanuele Monero (aka Papà Lele), conquista subito la vetta.
Ogni gusto ha un’identità memorabile o un profilo sensoriale di grande spessore.
Ricette che sono il superamento del lavoro che il gelatiere stesso fa da molti anni su Torino, dalla ricercatezza della materia prima agli accostamenti di fine ricercatezza gastronomica.
3 – Gelateria Liparoti – Trapani ed Erice
La compiuta traslitterazione in carapina dell’ingrediente siculo, colto nella sua sconfinata pluralità e portato allo stremo.
Quella di Maurizio Liparoti è una prospettiva gastronomica squisitamente contemporanea: egli coglie attraverso il gelato il senso profondo del gusto dell’Isola.
Concettualizza il concetto di Caratterizzazione.
4 – L’albero dei gelati – Monza, Seregno, Cogliate e New York
Ogni materia prima è retta da un’etica incrollabile, tra sopraffine creme dedicate alla pasticceria lombarda e sorbetti in ogni frutto è abbinato un infuso di fiori o erbe raccolte in Valgrana.

Il quarto classificato
5 – Soban – Valenza e Alessandria
L’offerta di Soban è tangibilmente una delle più complete e articolate sul panorama nazionale, la materia prima finanche didattica che fa capolino da ogni ricetta.
Regna la maestria, trasversalmente.
6 – Magritte – Fidenza e Piacenza
In ogni coppetta di Gian Luca Cavi si percepisce l’urgenza e l’energia che deriva dalla necessità di esprimere tutta la passione per ciò che è buono.
Tecnica stratosferica, a partire dall’utilizzo virtuosistico di un ingrediente complesso come l’uovo. Consistenze, texture e ariosità perfettamente ponderate.
7 – Michel – Peschici (Foggia)
Michel Draicchio fa avanguardia dal 1999 nel cuore antico di uno dei borghi più belli del Parco Nazionale del Gargano, espimendosi in sorbetti soavi che riescono a non intaccare il delicato equilibrio tra dolcezza ed acidità della frutta, ma anche in sperimentazioni da fine dining.
8 – Gelateria Prossima Fermata – Milano
Curzio Baraggi ha fatto del laboratorio una piccola mecca per il gelato di qualità, imprimendo la propria firma su un’incredibile varietà di frutte e nondimeno creando gusti signature a base crema, come il raffinatissimo e fanciullesco Latte e Biscotti.
9 – Gelateria Brunelli – Senigallia (Ancona)
Una delle figure più influenti nel panorama della gelateria artigianale italiana ispira ancora texure e compostezze di parecchie creme che abbiamo incontrato lungo tutto lo Stivale.
Esaltazione di umami, calore perfetto nei gusti alcolci, evocazione di terre marchigiane: tutto è una firma.
10 – Gelaterie Pallini – Seregno e Verano Brianza (Monza e Brianza)
La materia prima senza compromessi caratterizza tutta l’offerta, con il valore aggiunto di una grande ricerca sui semi oleosi, che ha portato Alberto e Alessandro Pallini al recupero di un antico mulino per macinarli a pietra.
Un gelato di raro pregio.

Il nono classificato
Metodo di selezione: rigore, trasparenza e avanguardia
La classifica del 2025 nasce da un meticoloso lavoro di selezione e assaggi sul campo ed è stata preceduta dalla stesura di un’articolata scheda di valutazione.
Curata da Chiara Cavalleris, è stata redatta da Stefania Pompele, Massimo De Marco, Elena Bellusci, Luciano Fiordiponti, Fiammetta Parodi, Daniela Persico, Caterina Vianello, Rossella Neri e Valentina Dirindin.
I redattori hanno attraversato le venti regioni italiane da febbraio a giugno. Il processo ha privilegiato le realtà capaci di esprimere un’identità gastronomica precisa, evitando le scorciatoie delle basi standardizzate e premiando chi lavora con creatività consapevole, senza perdere di vista la tecnica e la sostenibilità della materia prima, con un occhio di riguardo all’avanguardia del gelato.
Così è stata costruita una classifica rappresentativa e plurale, in grado di restituire la varietà e la vitalità del panorama del gelato artigianale italiano contemporaneo.
Lug 4, 2025 | Enogastronomia
C’è un luogo, nel cuore delle colline patrimonio Unesco, dove il vino prende vita tra le pietre antiche, le voci della tradizione e il respiro lieve dell’estate.
È Canelli, città del Moscato e delle Cattedrali Sotterranee, che per due giorni diventa capitale del gusto e della convivialità con l’edizione 2025 di Canelli Città del Vino dal titolo “Sparkling Canelli – Bollicine a Canelli”.
Un evento diffuso, un festival a cielo aperto, un invito a perdersi – e ritrovarsi – tra calici di vino, scorci suggestivi, incontri, musica, racconti e sapori.

Cannelli città del vino
Due giorni di festa nel bicchiere e non solo
Venerdì 11 luglio, con la “Notte Bianca delle biblioteche”, parole, letture e musica si incontrano sotto le stelle per una serata speciale dedicata alla cultura e all’immaginazione.
La Biblioteca civica “Monticone” sarà protagonista in Piazza Cavour, tra atmosfere d’estate e momenti da condividere, accompagnata dalla performance musicale di Mila Ogliastro, che con la sua voce renderà ancora più suggestiva l’esperienza.
Sabato 12 luglio, le luci si accendono lentamente sulle piazze e sulle vie acciottolate di Canelli. Alle 18.00, con l’inaugurazione ufficiale, iniziano le degustazioni: il primo brindisi è il preludio di un percorso tra i vini più amati – Canelli DOCG, Asti Spumante DOCG, Alta Langa DOCG – accompagnati da piatti di street food proposti dalle Pro Loco e dai ristoratori locali.
La Sternia, via storica di Canelli, si trasforma in una passeggiata tra volti, vini e racconti: durante l’evento, qui trovano spazio i produttori locali, con le loro postazioni affacciate su scorci suggestivi e panorami mozzafiato.
Piazza Cavour e via G.B. Giuliani ospitano i grandi banchi d’assaggio, mentre la Chiesa di San Rocco, l’Enoteca Regionale e altri caratteristici cortili aprono le porte ai Consorzi dell’Asti Spumante DOCG, dell’Alta Langa DOCG, del Canelli DOCG e del Vermouth, che propongono degustazioni guidate in abbinamento ai dolci delle pasticcerie locali e gelati artigianali. In Piazza Aosta, “La piazzetta degli artisti” prenderà vita con esposizioni di pittura e scultura, performance en plein air – anche con il vino come colore – e laboratori creativi per bambini.
La sera, il trenino per il borgo di Villanuova offre una parentesi romantica tra vigne e colline, e alle 19.00 una partita a scacchi viventi in Piazza Zoppa trasforma il gioco in spettacolo: figure in abiti scenici si muovono sulla scacchiera come pedine reali, dando vita a una sfida di intelligenza e teatralità che incanta grandi e piccoli.
La musica si diffonde in ogni angolo: dj set e canzoni d’autore accompagnano le bollicine sotto le stelle, per una notte di emozioni.

Torre dei Contini vista dal drone.. Archivio Ente Turismo LMR
Domenica 13 luglio è la giornata del risveglio lento, con l’apertura di esposizioni artigianali. Torna a vivere la “Piazzetta degli Artisti”, che domenica animerà nuovamente il centro con esposizioni, performance e laboratori, regalando a grandi e piccoli nuovi momenti di creatività e partecipazione. Tornano attivi anche i punti gastronomici nelle piazze e lungo le vie, mentre nel pomeriggio le cantine aprono le porte per visite, racconti e degustazioni immersi nella bellezza del territorio.
Il Cortile dell’Enoteca diventa palcoscenico di incontri divulgativi: mini conferenze sul Metodo Classico e Martinotti, guidate da esperti, accompagnano il pubblico in una degustazione ragionata e curiosa. Nel pomeriggio, le navette conducono in percorsi panoramici e alla tartufaia “El Valet”, per chi vuole scoprire il lato più autentico e nascosto della produzione locale: l’itinerario si snoda tra le vigne che ricamano le colline, passando davanti alle storiche cantine, fino a raggiungere luoghi simbolici come la Torre dei Contini, da cui lo sguardo abbraccia tutta la bellezza del paesaggio vitivinicolo.
Il percorso prosegue anche nel segno del tartufo, con momenti di approfondimento dedicati al pregiato Tartufo Nero Estivo, oltre alla visita guidata alla tartufaia “El Valet”: un talk divulgativo domenica alle ore 18.00 in Piazza Cavour dal titolo “Tartufo Nero: Naturali Opportunità”, con ospite Isabella Gianicolo del Centro Nazionale Studi Tartufo di Alba. Anche la proposta enogastronomica del weekend si arricchisce con piatti che lo celebrano, in abbinamento alle bollicine locali, per un incontro intenso tra terra e vino.
Durante l’intero weekend, l’arte e la fotografia arricchiscono l’esperienza di Canelli Città del Vino con due mostre aperte al pubblico:

Canelli città delle bollicine
Due giorni di festa nel bicchiere e non solo
Anche le maestose Cattedrali Sotterranee saranno visitabili con tour guidati e su prenotazione: un’occasione imperdibile per scendere nei cuori di tufo dove riposano i grandi spumanti, in uno dei luoghi più iconici del patrimonio Unesco.
Durante il weekend sarà inoltre possibile partecipare a visite guidate in lingua italiana e inglese alla scoperta del centro storico di Canelli, tra storia, architettura e curiosità legate alla tradizione vinicola.
Il sabato è in programma il “Classic Tour”, dedicato al centro storico e alla storia di Canelli.
La domenica mattina si replica il “Classic Tour”, mentre nel pomeriggio è previsto il tour “Canelli Segreta”, un itinerario speciale tra le antiche cantine ipogee, alla scoperta degli straordinari spazi sotterranei scavati nel tufo.
Le visite partiranno dall’Infopoint e saranno prenotabili in loco. Oltre alle Cattedrali Sotterranee, domenica 13 luglio saranno eccezionalmente aperti anche i Giardini Gancia, visitabili su prenotazione: un’oasi elegante e ricca di storia, affacciata sulle colline, dove natura e memoria si intrecciano in perfetta armonia.
Per i più piccoli, l’area giochi a cura dell’Azienda Agricola Maramao propone laboratori e momenti di natura e creatività.
Lug 4, 2025 | Enogastronomia, Territori
Scopri un Israele diverso attraverso le sue cantine e i suoi vigneti, attraverso la passione delle persone che stanno creando vini pluripremiati da uve coltivate in casa.

Zimmers e vini da scoprire
Goditi vini d’annata, cibi gourmet e paesaggi meravigliosi.
Trascorri del tempo vivendo Israele come non hai mai fatto prima, come intenditore di vini! La bellezza di questi itinerari in Israele è ovviamente il vino autentico ma anche gli incredibili paesaggi che circondano le cantine.
Molte delle cantine si trovano vicino a “Zimmers”, che sono piccoli complessi termali sparsi nel nord di Israele.
Hanno piccole cabine con vasche idromassaggio che si affacciano sulla magnifica vista delle dolci colline verdi.
Potrete rilassarvi nella vostra cabina personale con uno splendido bicchiere di vino della cantina locale.

L’antica terra del vino di Canaan
Il Medio Oriente e il Mediterraneo orientale sono stati la culla della produzione vinicola e l’antica terra di Canaan è infatti uno dei primi paesi a coltivare il vino oltre 2.000 anni prima che la vite arrivasse in Europa.
Attualmente ci sono oltre 25 cantine commerciali e oltre 150 cantine boutique in Israele, dove la produzione di vino è diventata un’ossessione personale per i produttori di vino che si sforzano di produrre vini di classe mondiale.
Israele, come altri paesi “lunghi” come il Cile o l’Italia, gode di una varietà di microclimi.
Mentre la regione settentrionale riceve molta pioggia e persino neve in inverno, a poche ore di distanza la regione meridionale di Israele è molto arida con condizioni desertiche. Questa gamma di microclimi supporta molti vitigni, che possono crescere su diversi tipi di terreno, dando ottimi risultati.
Come sempre in materia di gusto, devi visitare le cantine e i vigneti di Israele e decidere tu stesso qual è il tuo preferito!
Giu 27, 2025 | Enogastronomia
Da Caterina de’ Medici a Samantha Cristoforetti, da Rita Levi Montalcini all’Elettrice Palatina, passando per Monna Lisa, Margherita Hack, Alda Merini, Frida Kahlo o Marie Curie.
Le grandi donne della storia italiana – e non solo – rivivono in una forma inedita, golosa e allo stesso tempo storiograficamente accurata, grazie alla creatività di Cinzia Otri, maestra gelatiera fiorentina e anima della Gelateria della Passera, nel cuore dell’Oltrarno fiorentino.

Il gelato Elettrice-Palatina. Foto Luca Managlia
Dal rinascimento allo spazio
Se nella vetrina della gelateria è appena comparso il gusto dedicato all’Elettrice Palatina (al secolo Anna Maria Luisa de’ Medici, ultima discendente della dinastia granducale, cui si deve il mantenimento a Firenze dell’immenso patrimonio culturale cittadino altrimenti destinato ad abbandonare la città), nelle prossime settimane toccherà alla scienziata Margherita Hack, che rappresenta l’ottava donna selezionata per questo omaggio che va avanti da quasi un decennio.
La prima figura femminile ad essere celebrata da Cinzia Otri fu infatti Lisa Gherardini, la Monna Lisa, nel 2013.
Da allora, nel corso degli anni sono stati dedicati gusti alla principessa persiana Sherazade, a Caterina de’ Medici, a Bianca Cappello (figura affascinante e controversa della Firenze del Cinquecento), a Leonora da Toledo, sposa del granduca Cosimo I de’ Medici e simbolo di empowerment femminile nel Rinascimento.
L’anno scorso è stata la volta della bolognese Ondina Valla, prima atleta italiana a vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi.

Il gelato Ondina Valla. Foto Luca Managlia
14 icone rosa che finiranno in un libro
Da settembre in poi, nelle carapine della Gelateria della Passera il carnet di gusti ispirati alle grandi donne della storia si arricchirà di volta in volta con la poetessa milanese Alda Merini, la pittrice romana Artemisia Gentileschi, la scienziata torinese Rita Levi-Montalcini, della pittrice messicana Frida Kahlo, della fisica polacca Marie Curie, per finire con l’astronauta milanese Samantha Cristoforetti.
Una volta completato questo ciclo di figure femminili che hanno lasciato un segno profondo nella cultura, nella scienza, nell’arte e nella società, le 14 straordinarie “icone rosa” di Cinzia Otri confluiranno in un libro con le ricette e le biografie di ognuna di esse.

Il gelato Monnalisa. Foto Luca Managlia
Il gelato: una bontà tutta da gustare
Il gelato non è solo un dolce: è un piccolo momento di felicità.
Fresco, colorato e super goloso, è una delle specialità italiane più amate nel mondo. Che sia alla frutta, cremoso o in versione vegana, il gelato mette sempre d’accordo tutti. In estate è quasi d’obbligo, ma diciamolo: ogni scusa è buona per gustarne uno, magari passeggiando in una bella città d’arte.
Firenze e il gelato: una storia tutta da assaporare
Firenze è una città che ha dato i natali a geni dell’arte, della scienza e… anche del gelato, Sì, perché proprio qui sarebbe nata l’idea di una crema fredda simile a quella che oggi troviamo nelle nostre coppette e coni.
Tutto comincia nel Cinquecento, alla corte dei Medici, dove lavorava un personaggio poliedrico e geniale: Bernardo Buontalenti. Architetto, scenografo, inventore e – a quanto pare – anche amante della buona tavola.
Durante un banchetto organizzato per una delegazione spagnola, Buontalenti presentò una sorta di crema fredda preparata con latte, miele, tuorli d’uovo e un tocco di vino dolce e agrumi, servita ghiacciata grazie a un sofisticato sistema di refrigerazione.
Era nato il “gelato alla Buontalenti”, una ricetta tanto semplice quanto geniale che ancora oggi si trova in molte gelaterie fiorentine, come omaggio al suo inventore.
Ma Firenze non si è fermata lì.
Un altro protagonista della storia del gelato è Ruggeri, un pollivendolo fiorentino che, nel Settecento, vinse un concorso culinario alla corte di Francia grazie al suo “sorbetto” di frutta fresca. Pare che persino Caterina de’ Medici, amante delle novità e della raffinatezza, lo abbia portato con sé in Francia, contribuendo alla diffusione del gelato in tutta Europa.
Oggi, Firenze è piena di gelaterie artigianali che sperimentano gusti innovativi ma restano fedeli alla tradizione. E mentre passeggi tra Ponte Vecchio e Santa Maria del Fiore, niente di meglio di un buon gelato per rendere l’esperienza ancora più dolce.
Magari proprio con un gusto “Buontalenti”, per assaporare un pezzetto della storia più fresca di Firenze oppure con un gelato dedicato a una delle protagoniste della storia al femminile.
Giu 27, 2025 | Enogastronomia
Puoi fare l’orto, convolare a nozze, goderti un cocktail, viaggiare in compagnia dei nonni, fare il saluto al sole affacciati al lago, fare smartworking immerso nella natura.
Torna anche in questa estate 2025 con grande successo il turismo all’aria aperta e il glamping.
Aria aperta e tanto divertimento
Il gruppo italo-olandese di glamping resort “Vacanze col Cuore” combatte la noia offrendo ai suoi ospiti tante attività per trascorrere un momento indimenticabile in mezzo alla natura.
Attenzione a diversi target di ospiti, hanno permesso di rispondere nel tempo alle più svariate esigenze.
Così facendo le nove destinazioni hanno continuato ad evolvere nel tempo, tanto che nel 2025 è arrivato un rebranding e il nuovo sito-appena andato on line per raccontarle.
“Abbiamo lavorato -racconta Loek Van de Loo, fondatore di Vacanze col Cuore- perchè il nostro Gruppo diventasse un punto di riferimento per il turismo premium open air tra Italia e Olanda con un’identità precisa: oggi ci identificano per l’atmosfera intima e raccolta dei nostri resort, per gli angoli inusuali di natura che scegliamo dove proporre i nostri glamping resort e la garanzia di una vacanza di relax, cultura, enogastronomia, sport e all’intrattenimento multilingua.
In più all’interno della nostra offerta abbiamo cinque aree molto apprezzate e motivo di scelta per i nostri ospiti: siamo molto attenti al gramping, all’edutainment per i più piccoli, abbiamo realizzato pedane yoga affacciati a scorci spettacolari che permettono la pratica fin dall’alba, i nostri resort sono sempre più apprezzati dalle coppie che si vogliono sposare in un’atmosfera informale, abbiamo creato una lista di cocktail attentamente studiata da mani esperte per completare l’offerta food&beverage che è tra i focus della stagione 2025”
Ecco in dettaglio le 5 esperienze da non perdere.

Nonni e nipoti, vacanza perfetta
1 – Cuore
Santi nonni! Questa è una delle frasi che più spesso rieccheggia tra i vialetti in fiore di un glamping village.
Quando a trascorrere le vacanze con la famiglia anche i nonni salgono a bordo di una mobile home o condividono una tenda safari, la permanenza ha tutto un’altro sapore:
“Stiamo lavorando per stimolare ilcosiddetto “gramping” ossia il grand parents glamping, il turismo open air che coinvolge nonni e nipoti: soprattutto con nipoti in età prescolare, sono una fascia di ospiti che fale vacanze anche in periodi alternativi a quelli delle pause scolastiche e in giornate infrasettimanali.
I nonni – dai dati in nostro possesso – risultano una presenza molto importante nella vita familiare dei nostri ospiti.
La giovane età delle coppie, la presenza di più figli piccoli e la conseguente giovane età dei nonni, è una tipologia di clientela che siamo sempre più spesso abituati ad accogliere, con esigenze in termini di spazio e servizi molto precise” racconta Loek Van de Loo.

Bambini felici nella natura
2 – Kids
Non c’è gramping senza i nipotini, che sono i primi protagonisti delle vacanze all’aria aperta, grazie alla libertà di muoversi in contesti protetti e car free.
“Per loro facciamo attività di edutainement, e ci teniamo a non chiamarlo “animazione” perchè i piccoli da noi fanno esperienze di crescita con animali da fattoria come coniglietti ma anche cavalli e pony; coltivano l’orto e imparano a rispettare i tempi della natura, imparano a guidare mini jeep sui sentieri dei boschi che circondano i resort; partecipano a laboratori di pittura e arte ma anche alla super affollata baby dance, che non manca mai prima della nanna”.
Se i bambini sono protagonisti, c’è una destinazione pensata in particolare per i neonati e i piccoli fino a 5 anni in cui la proposta di vacanza è più soft ma sempre super comfort.
A Manerba del Garda (Brescia) chi ha neonati e bimbi molto piccoli come compagni di viaggio e non può traslocare tutte le comodità di casa trova a “Vacanze Camping Boutique”, un paradiso di piccole dimensioni dedicato alle famiglie con bimbi piccoli e piccolissimi, affacciato sul Golfo di Manerba del Garda.
Accoglie al suo interno in particolare lo Spotty Kids Paradise: 4 mobile home-ciascuna dotata di 3 camere e due bagni, per soggiornare comodamente anche in compagnia dei nonni -in cui lo spazio è pensato appositamente per i piccoli con una camera nursery dotata di lettino con sbarre, baby monitor, fasciatoio, mangia pannolini, vaschetta bagnetto, dotazioni giocattoli sia per interno che per esterno, uno spazio disegno/pappa in veranda con mini tavolino e sedie come quelle di mamma e papà…Per tutte le altre famiglie ospiti è disponibile in loco il noleggio dello stesso kit bambino ma anche di un trio completo per continuare la vacanza in comodità, senza partire carichi da casa.
In più, l’area bimbi adiacente al ristorante è stata rinnovata con una speciale look a prova di cadute grazie alle nuove superfici morbide anti-urto.

Yoga sul lago Trasimeno
3 – Yoga
Dopo un periodo intenso di impegni e di lavoro, anche solo per trascorrere un weekend in totale relax e sintonia con la natura, Vacanza col Cuore mette a disposizione spazi e attrezzature per praticare sport all’aria aperta e non solo.
In particolare, oltre a bike, sup, surf, lunghi percorsi esterni alle strutture per correre e camminare, il nuovo Trasimeno Glamping Resort di Santarcangelo di Magione (Perugia) e lo storico Orlando in Chianti Glamping Resort di Cavriglia (Arezzo) offrono ai propri ospiti anche grandi pedane affacciate sul lago oppure immerse nel bosco per praticare yoga.
Lo si può fare con insegnanti messi a disposizione della struttura (da prenotare in loco), organizzando veri e propri retreat, in autonomia per proseguire la pratica che già ci accompagna quotidianamente, con una cornice che naturalmente predispone al relax.
Trasimeno Glamping Resort dispone anche di una palestra attrezzata con macchine fitness.
Le due destinazioni, quella sul lago Trasimeno e quella di Cavriglia sonomolto diverse ma entrambe fortemente radicate e caratterizzate dalla natura che le circonda: Trasimeno Glamping Resort (aperto a luglio 2024) si affaccia direttamente sul lago omonimo e offre alcuni dei suoi alloggi praticamente “pied dans l’eau” affacciate su una spiaggia attrezzata accessibile esclusivamente agli ospiti, come la pedana per lo yoga che accoglie yogi e yogini fin dall’alba a godersi la pace e il silenzio.
Orlando in Chianti Glamping Resort è immerso in una riserva naturale di larici sul colle Orlando, appunto, che torreggia sul comune di Cavriglia (Arezzo), tra Gaiole e Radda in Chianti.
Molto conosciuto per la Glamping Collection, un’esclusiva area che offre la possibilità di dormire su mezzi di trasporto vintage perfettamente ristrutturati con interni domestici di gusto e design, offre anche grandi spazi tra gli alberi per praticare sport

Matrimonio nel glamping di Cavriglia
4 – Wedding
Le nozze sono un momento unico per raccontare chi sono gli sposi e la scelta di un glamping resort permette di regalarsi e regalare una cornice unica, spazi ampi e car-free, e un’atmosfera country chic e rilassata, che invita a godersi la convivialità del momento.
Dalla cerimonia al banchetto, il team VCC dedicato aiuta a realizzare il giorno perfetto.
I resort sono un luogo perfetto per riunire chi si ama anche per più di una sola giornata, decidendo di rimanere all’interno anche perla cerimonia oppure di appoggiarsi ad una delle chiese o palazzi storici limitrofi e godere poi del banchetto nei nostri spazi.
Le soluzioni sono molteplici, realizzate sotto la guida di Maria Cristina Scalvini Style & Interior Director di tutti i resort del Gruppo.

Ottima gastronomia
5 – Food e beverage
Novità della stagione 2025 è la riorganizzazione dell’offerta enogastronomica, con l’obiettivo di migliorare la qualità e garantire un’esperienza culinaria armoniosa in tutti i resort del gruppo.
Per guidare questa evoluzione, il team ha accolto Davide Izzo, Direttore F&B, professionista con un’importante esperienza nella ristorazione d’eccellenza e nell’hotellerie di alto livello, che racconta: “Abbiamo sviluppato un’offerta gastronomica che coniuga eccellenza e coerenza, mantenendo alta l’attenzione sulla qualità delle materie prime e sull’autenticità dei sapori. Nei nostri resort, gli ospiti troveranno una selezione di piatti iconici della cucina italiana, sempre molto apprezzati, soprattutto dalla nostra clientela internazionale. Inoltre, ogni destinazione proporrà un’esclusiva capsule culinaria, un menù ispirato alle eccellenze locali, con ingredienti stagionali e ricette tipiche. L’obiettivo è offrire un viaggio sensoriale attraverso i sapori del territorio: dal Bagòss, il prezioso formaggio della Valle Sabbia, alla pasta fresca di nostra produzione, alle carni toscane di alta qualità, solo per citare alcune delle specialità che renderanno unica l’esperienza. Grazie a questa nuova visione, la proposta food & beverage di “Vacanze col Cuore” si evolve per offrire un viaggio culinario autentico, in cui la tradizione incontra la ricerca della qualità.”
In particolare, è stata introdotta anche una speciale proposta capsule di 5 cocktail appositamente realizzata da bartender esperti, per completare l’offerta beverage dei resort. Infatti, finora il menù ristorante, la carta degli snack e dei pranzi veloci e le bibite rispondeva con qualità alle richieste dei clienti, con questa nuova introduzione si completa e si posiziona la proposta F&B, incontrando le aspettative anche di una clientela più esigente.