Mar 7, 2023 | Enogastronomia
66 salumerie di tutta Italia aprono le loro porte per accogliere nel mese di marzo migliaia di consumatori cui proporre informazioni, consigli e un esclusivo ricettario sui salumi e la carne suina.
L’iniziativa nasce nell’ambito del progetto “Trust Your Taste, Choose European Quality” promosso da Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria) con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze alimentari della filiera suinicola e raccontare gli enormi progressi compiuti sui temi della sostenibilità e dei valori nutrizionali.
Le salumerie aderenti sono facilmente riconoscibili dall’allestimento del punto vendita, su www.trustyourtaste.eu si trova l’elenco completo dei negozi coinvolti in ogni città.
66 salumerie aderenti in tutta Italia e un ricettario antispreco
L’iniziativa nella sua prima edizione nel 2022 ha permesso di incontrare oltre 30.000 consumatori: per questa edizione ne sono attesi 40.000, avendo registrato l’adesione di un numero maggiore di punti vendita, anche in città e quartieri ad alta affluenza. L’esperienza si arricchisce inoltre di un utile omaggio: il ricettario antispreco.
L’idea è offrire proposte semplici e sfiziose, ma soprattutto sostenibili per valorizzare tagli di carne suina meno conosciuti o dare nuova vita ai piatti cucinati il giorno prima, grazie ai consigli del macellaio e ai suggerimenti degli chef. Ecco allora che l’arrosto della domenica si trasforma in squisite polpettine e il cotechino diventa un ripieno per involtini di verza.
Realizzato in esclusiva per il progetto, il ricettario digitale è a disposizione di tutti i partecipanti all’iniziativa che potranno scaricarlo dopo aver risposto ad un questionario, accessibile tramite il QR Code inserito su tutti i materiali di comunicazione presenti nei punti vendita.
Le botteghe storiche fra sapienza artigiana e variate esigenze e gusti
In Italia si contano oggi circa 15.000 macellerie distribuite in tutto il Paese, botteghe di fiducia, che acquistano oggi un ruolo nuovo per la promozione di un consumo consapevole. Il macellaio e il salumiere sono figure centrali per valorizzare il prodotto.
Uniscono infatti la sapienza e l’artigianalità ad un continuo aggiornamento professionale, per rispondere alle nuove esigenze e ai gusti dei consumatori, sempre più sensibili alla sostenibilità, alla sicurezza alimentare e al benessere animale.
Tematiche centrali per “Trust Your Taste, Choose European Quality” il progetto nato per promuovere la cultura produttiva della carne suina e dei salumi, valorizzando gli alti standard europei e la grande tradizione storica che contraddistingue questo comparto. Il Progetto si svolge in Italia e Belgio e gode del co-finanziamento dalla Commissione Europea nell’ambito del Regolamento (UE) 1144/2014 (Azioni di informazione e di promozione riguardanti i prodotti agricoli nel mercato interno).
Mar 1, 2023 | Enogastronomia
Si avvicina sempre più una delle date più attese dagli operatori e dagli appassionati di vino: il 26 marzo aprirà infatti i battenti la XV edizione di Terre di Toscana, tra gli eventi enologici più amati.
Sia domenica 26 marzo, sia lunedì 27, in Versilia, a Lido di Camaiore in provincia di Lucca, confluiranno 140 produttori toscani con i loro preziosi vini, un ventaglio imperdibile in rappresentanza di una produzione regionale straordinariamente qualitativa, tra le più apprezzate a livello mondiale.
Bollicine, bianchi, rosati e rossi di Toscana in degustazione
Ai banchi d’assaggio, presieduti dai produttori stessi, si potranno assaggiare bollicine, bianchi, rossi, rosati e vini dolci e farsi rapire dalla complessità e dalla varietà che la Toscana è in grado di offrire.
Si potranno conoscere e comparare territori differenti e percorrere virtualmente tutta la Toscana: da nord al sud, dalla costa fino alla montagna.
Teatro di questa attesissima manifestazione sarà sempre UNA Esperienze Versilia Lido, che grazie alle sue ampie e luminose sale, e grazie ai suoi rilassanti spazi esterni dove poter godere del profumo del vicinissimo mare, si dimostrerà ancora una volta una location all’altezza di tanta bontà.
Lunedì, come di consueto, ad attendere i visitatori ci saranno anche le vecchie annate, per dar modo di apprezzare il potenziale di longevità di alcune importanti etichette toscane.
Lo spazio food, in un’area ad esso riservata, accoglierà tutti coloro che vorranno acquistare qualche cosa da mangiare in loco o da portare via, come salumi, formaggi, cioccolato ed alcune pietanze calde proposte da gastronomie toscane di nicchia.
Prevendite e preaccrediti solo on line.
Per conoscere il programma, i protagonisti, i dettagli e le novità di Terre di Toscana segui gli aggiornamenti su terreditoscana.info
Feb 28, 2023 | Enogastronomia
Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato è da tempo in prima linea, al fianco dei viticoltori, per salvaguardare e tutelare il patrimonio vitivinicolo del territorio nel pieno rispetto della biodiversità e della sostenibilità.
Un doveroso cammino intrapreso per rispondere ai cambiamenti climatici e proseguito insieme a CREA-VE, Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisidell’economia Agraria–Centro di Ricerca ViticolturaedEnologiadi Asti, all’Università Cattolicadel Sacro Cuoredi Piacenza, all’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore G. Penna e a dieci aziende agricole del territorio per dare vita al progetto AGEBA, del qualeil Consorzio è capo fila. Un’iniziativa virtuosa e volta al recupero e valorizzazione del germoplasma antico del vitigno Barbera per il suo adattamento ai cambiamenti climatici in corso che stanno investendo anche il mondo del vino.

In campo contro i cambiamenti climatici
“Nella zona dell’astigiano, assenza di precipitazioni temperature medie sempre più elevate, sono un problemareale etangibile. La vendemmia di quest’anno è stata una delle più asciutte degli ultimi secoli”- dichiara il Presidente del Consorzio, Filippo Mobrici – “Per queste ragioni il Consorzio ha voluto prendere in mano il tema della viticoltura del futuro e, insieme agli istituti di ricerca, cercare le risposte nel genoma delle vitiantiche più resistenti. È probabile infatti che queste viti, sopravvissute con resilienza e adattamento alle sfide del passato, saranno più facilmente in grado di affrontare le sfide future.”
Il progetto AGEBA, dunque, ha un approccio genetico volto a individuare dei genotipi con caratteristiche di maggior adattabilità al cambio climatico. Tali caratteristiche vanno ricercate nei singoli ceppi di Barbera, messi a dimora nel periodo di preselezione clonale (fino agli anni ’70 del secolo scorso) in quanto questi ceppi hanno dimostrato di essere incredibilmente adattivi e resistenti agli agenti biotici ed abiotici. Essendo sopravvissutiper diversi decenni, infatti, queste piante risultano essere anche esenti dalle principali virosi e dalla Flavescenza Dorata, un flagello che ancora oggi colpisce la Barbera.
Il Consorzio, dunque, sta agendo da autentico punto di contatto fra natura e impresa e oggi, una delle sfide principali che si trova ad affrontare, è proprio la minaccia che i cambiamenti climatici su scala globale costituiscono per il Monferrato del vino sotto il punto di vista ambientale, sociale ed economico.
Continua il Presidente Mobrici “Il progetto AGEBA è sicuramente un progetto molto ambizioso. Ci troviamo ancora in fase preliminare e come sempre, quando si parla di ricerca sperimentale, non si può avere certezza di esito positivo. I presupposti però fanno ben sperare e il Consorzio continuerà a impegnarsi e a dare il suo contribuito, affrontando con ottimismo le sfide presenti e future.”

Il consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato
Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, fondato nel 1946, ha il compito di tutelare e promuovere le sue denominazioni per garantire la loro diffusione e la loro immagine sui mercati nazionali e internazionali, anche attraverso appositi marchi distintivi. Attualmente il Consorzio conta 390 aziende associate e 13 denominazione tutelate.
Feb 27, 2023 | Enogastronomia
L’Italia trionfa nettamente nella classifica annuale dei migliori formaggi del mondo. Una graduatoria stilata da Taste Atlas, autentica bibbia laica del settore gastronomico che vede il nostro paese affermarsi definitivamente come leader mondiale del settore latticini con buona pace dei francesi che non l’hanno presa benissimo.
Nella top ten dei migliori formaggi al mondo il dominio è totale con 8 prodotti nei primi 10. Solo il Messico al quinto posto con l’Oaxaca Cheese e il Portogallo con il suo Queijo Serra da Estrela ottavo spezzano l’egemonia del Bel Paese.
L’Italia domina la classifica mondiale dei formaggi
Nella top ten dei migliori formaggi al mondo il dominio è totale con 8 prodotti nei primi 10. Solo il Messico al quinto posto con l’Oaxaca Cheese e il Portogallo con il suo Queijo Serra da Estrela ottavo spezzano l’egemonia del Bel Paese.
Scorrendo la classifica nella top 10 troviamo con la medaglia d’oro il Parmigiano Reggiano, con la medaglia d’argento il Gorgonzola Piccante e con la medaglia di bronzo la Burrata.
Appena giù dal podio al quarto posto troviamo il Grana Padano, al quinto c’è l’Oaxaca Cheese messicano tallonato dallo Stracchino di Crescenza e al settimo posto la Mozzarella di bufala campana. All’ottavo posto figura il portoghese Queijo Serra da Estrela, nona e decima posizione vanno nuovamente all’Italia, rispettivamente con il Pecorino Sardo e Pecorino e Pecorino Toscano.

L’Italia leader anche nei primi 50
Nel ricordare che la classifica si basa sul voto espresso dagli utenti del portale che hanno testato questi prodotti ecco la classifica completa dei primi 50 posti.
- 1 – Parmigiano Reggiano 4,8 Italia
- 2 – Gorgonzola piccante 4,8 Italia
- 3 – Burrata 4,7 Italia
- 4 – Grana Padano 4,7 Italia
- 5- Oaxaca Cheese | 4,7 Messico
- 6 – Stracchino di Crescenza | 4,7 Italia
- 7 – Mozzarella di Bufala Campana | 4,7 Italia
- 8 – Queijo Serra da Estrela | 4,7 Portogallo
- 9 – Pecorino Sardo | 4,7 Italia
- 10 – Pecorino Toscano | 4,7 Italia
- 11 – Bundz 4,7 Polonia
- 12 – Canastra 4,7 Brasile
- 13 – Reblochon 4,6 Francia
- 14 – Comté 4,6 Francia
- 15 – Pecorino Romano 4,6 Italia
- 16 – Bocconcini 4,6 Italia
- 17 – Taleggio 4,6 Italia
- 18 – Old Amsterdam 4,6 Paesi Bassi
- 19 – Sirene 4,6 Bulgaria
- 20 – Provola 4,6 Italia
- 21 – Graviera Naxou 4,6 Grecia
- 22 – Manchego curado 4,6 Spagna
- 23 – Stracciatella 4,6 Italia
- 24 – Fiore Sardo 4,6 Italia
- 25 – Golka 4,6 Polonia
- 26 – Mont d’Or 4,6 Francia
- 27 – Pljevaljski Sir 4,6 Montenegro
- 28 – Mozzarella 4,6 Italia
- 29 – Gruyère 4,5 Svizzera
- 30 – Queso Manchego 4,5 Spagna
- 31 – Beaufort 4,5 Francia
- 32 – Kefalotyri 4,5 Grecia
- 33 – Neufchâtel 4,5 Francia
- 34 – Saint-Félicien 4,5 Francia
- 35 – Dubliner 4,5 Irlanda
- 36 – Kefalograviera 4,5 Grecia
- 37 – Gorgonzola dolce 4,5 Italia
- 38 – Quijo de Coalho 4,5 Brasile
- 39 – Graviera Kritis 4,5 Grecia
- 40 – Queso Zamorano 4,5 Spagna
- 41 – Sulguni 4,5 Georgia
- 42 – Caciocavallo Silano 4,5 Italia
- 43 – Queijo de Azeitao 4,5 Portogallo
- 44 – Provolone del Monaco 4,5 Italia
- 45 – Redykolka 4,5 Polonia
- 46 – Délice de Bourgogne 4,5 Francia
- 47 – Époisses 4,5 Francia
- 48 – Coolea 4,5 Iralnda
- 49 – Slovenskà Parenica 4,5 Slovenia
- 50 – Brillant-Savarin 4,5 Francia
Non si può certo tacciare TasteAtlas di essere filoitaliano dato che il portale è in lingua inglese e la sua autorevolezza è internazionalmente riconosciuta.
Oltre al dato evidente della top ten spicca anche il dato che ben 18 tra i migliori 50 formaggi del mondo sono italiani.
La Francia non ci sta!
Altrettanto vistoso è anche il dato che la Francia che si considera la regina mondiale dei formaggi piazza il suo primo cacio, il Reblochon, solo al 13° posto non ci sta e protesta.
L’amarezza di Parigi si manifesta col comitato per il collegamento ferroviario transalpino Lione-Torino che mette in dubbio l’attendibilità della classifica sul proprio profilo Twitter: “Amici italiani, facciamo di tutto per avvicinare i due Paesi con i trasporti, ma ci sono aree in cui non bisogna andare lontano”, scrivono ironicamente.

L’esultanza del Ministro Lollobrigida
“Ancora una volta, TasteAtlas pubblica la classifica dei formaggi più apprezzati al mondo e l’Italia domina: 8 nei primi 10, 12 nei primi 20, 15 nei primi 30. Difendere questo patrimonio tricolore è, per noi, un dovere” ha detto il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida.
Feb 27, 2023 | Enogastronomia
Aria nuova a Firenze dove in una delle piazze più affascinanti e amate da fiorentini e visitatori si può salire in cielo ad ammirare i tetti rossi e le forme sinuose della cupola del Duomo da una prospettiva insolita degustando comodamente seduti nel silenzio della città dall’alto deliziosi piatti proposti dall’executive chef Adriana Melani.
Firenze insolita al quinto piano di una delle piazza più belle della città
Nella Firenze rumorosa e a talvolta caotica del ritorno (bontà loro) in massa dei turisti esistono angoli, quasi segreti, dove la città la si può vivere ed assaporare da prospettive diverse e sicuramente uno degli indirizzi perfetti per vivere queste sensazioni è il Caffè del Verone al piano nobile del Museo degli Innocenti in piazza della Santissima Annunziata al numero 13.
Basta salire cinque piani in ascensore per immergersi in una Firenze diversa dove la città è tutta intorno a noi coi suoi tetti rossi e i suoi celebri profili ma l’atmosfera rarefatta del quinto piano unito all’eleganza minimalista e contemporanea degli ambienti con le larghe vetrate e lo scorrere in prospettiva del fantastico loggiato disegnato dal Brunelleschi sotto di noi predispongono l’anima a un vivere un momento magico da annodare nel cuore dei nostri ricordi.
Una cucina tradizionale ma moderna
Da qualche mese quassù soffia un’aria nuova dato che il caffè già amato specie all’ora del tramonto per un aperitivo in compagnia da alcuni mesi ha ampliato la sua offerta gastronomica, finora limitata a colazione, spuntini e aperitivi, aprendosi anche alla ristorazione.
E ha deciso fi farlo in grande con la gestione del Gruppo Elior Ristorazione SpA, multinazionale francese della ristorazione con 10.000 collaboratori e 2.000 ristoranti aziendali in tutta
Italia che ha chiamato alla guida dei fornelli del Verone Chef Adriana Melani nome noto nella ristorazione toscana con diverse importanti esperienze professionali alle spalle (fra cui si segnala quella ad Artimino) che propone nel suo menù ben selezionato principalmente piatti della tradizione fiorentina e toscana, sia di carne che di pesce seguendo la stagionalità delle materie prime di qualità.
Tra questi, ci sono anche dei piatti forti della tradizione regionale fra cui i pici al ragù di carni bianche e il peposo imprunetino che saranno in carta durante tutto l’anno.
Il menu comprende comunque proposte vegetariane e vegane e che possono accontentare anche i palati più attenti.
I dolci sono “fatti in casa” come tutte le prelibatezze per altri momenti della giornata, dalla
colazione alla merenda, fino ad arrivare all’aperitivo serale.
La carta dei vini comprende etichette principalmente toscane con alcune referenze provenienti da altre regioni italiane, bollicine franciacorta e champagne.
Il Caffè del Verone è in grado di offrire ai propri clienti un’ampia offerta che varia a seconda dei momenti della giornata, feste di laurea, compleanni ed eventi aziendali possono godere di una cornice unica ed esclusiva.
Il locale è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 21.30
Per informazioni e prenotazioni
Caffè il Verone 345 1678267
caffedelverone@elior.it
Foto di Giorgio Masini
Feb 19, 2023 | Enogastronomia
Nasce la prima edizione del Salone del vino di Torino, un omaggio alla terra e all’attività vitivinicola del Piemonte, tra storia e innovazione.
Da sabato 4 a lunedì 6 marzo quattro luoghi simbolo di Torino, il Museo del Risorgimento, la Cavallerizza Reale, Palazzo Birago e Palazzo Cisterna ospitano una nuova grande manifestazione che entra nel programma dei grandi eventi della Città.
Un ricco calendario on e off il Salone
Un palinsesto OFF si sviluppa inoltre dal centro alle periferie e prevede un’intera settimana dedicata al vino. Dal 28 febbraio al 6 marzo, oltre 100 eventi diffusi in più di 60 location. Protagonisti insieme ai produttori, i ristoranti, le piole, le enoteche e i luoghi cult della città, fra cene, artisti, degustazioni, scrittori e tanto spettacolo.

Un Salone del vino di Torino nato per sorseggiare tutto il Piemonte in una panoramica che fotografa l’intero territorio: dai vini dell’Alto Piemonte a quelli della Val di Susa passando per il pinerolese e le colline novaresi. Senza tralasciare il Canavese, raggiungendo l’Alto Monferrato, ‘Astigiano e le colline di Torino, arrivando fino a quelle Tortonesi e di Ovada. Non mancherà il Cuneese, partendo dal cuore delle Langhe e del Roero, fino ai territori della Val Bormida, ai bordi della Liguria.
Una nuova manifestazione che apre le sue porte ai torinesi, ai turisti e ai curiosi del mondo del vino, ma anche agli esperti del settore, ai distributori e ai ristoratori. L’ampio cartellone prevede, oltre all’esposizione delle cantine anche incontri, degustazioni, cene e masterclass, per conoscere e approfondire i migliori terroir della regione con le sue migliaia di etichette.
“La Città di Torino – dichiara il Sindaco Stefano Lo Russo – accoglie con entusiasmo il nuovo Salone del vino. L’enogastronomia, con tutte le sue eccellenze, fa parte della cultura di una regione che diventa attrazione e identità per l’intero territorio piemontese e, in particolare, torinese. Con questa prima edizione vogliamo sostenere quella che è una delle vocazioni del nostro territorio. Intendiamo promuovere Torino nel mondo e con il Salone valorizzeremo un settore che crea lavoro e al contempo fa parte della nostra identità..
Come spiegato da Enzo Pompilio D’Alicandro, Vicepresidente dell’ente camerale: “Come Camera di commercio di Torino diamo il benvenuto a questo nuovo Salone del vino e ci impegniamo a esserne protagonisti attraverso più azioni: mettiamo a disposizione la nostra sede istituzionale, Palazzo Birago, per master class e incontri di approfondimento su temi come l’enoturismo e l’impatto dei cambiamenti climatici in viticoltura; promuoviamo la presenza all’evento dei nostri produttori e dell’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino; rilanciamo, infine, la nostra selezione Torino DOC che raccoglie 44 aziende e 165 vini torinesi, con la nuova guida appena pubblicata. Proseguiremo, poi, durante tutto il corso dell’anno con le nostre attività di promozione della viticoltura torinese, nell’ambito di manifestazioni autunnali come Portici Divini-Vendemmia Torino e grandi eventi cittadini come ATP Finals”.
Location straordinarie per un programma infinito
Il grande pubblico è immerso fra le inebrianti atmosfere reali del Museo del Risorgimento, nelle sale di Palazzo Carignano che, per l’occasione, trasformano la Residenza Sabauda Patrimonio dell’Umanità UNESCO in uno spazio espositivo che accoglie oltre 60 produttori. Il Museo diventa così la Casa del Gambero Rosso con la sua selezione di produttori piemontesi e un’area ospiti che vede protagoniste 20 grandi cantine da tutta Italia, all’interno di un calendario di 10 degustazioni gratuite (fino a esaurimento posti).
Si prosegue all’interno di un altro Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, oggi spazio contemporaneo nel cuore della città animato da Paratissima, la Cavallerizza Reale, dove sono attese più di 100 aziende vitivinicole, in collaborazione con Go Wine e Fisar Torino. La Cavallerizza ospita i consorzi e le enoteche regionali di tutto il Piemonte oltre a un’area interamente dedicata ai vini naturali.
Peculiarità di questa prima edizione è l’Arena dei talk che, con il suo ricco programma di presentazioni, dibattiti e degustazioni del mondo del vino, porta al centro della scena gli esperti e i protagonisti del mondo del vino in uno spazio dedicato nella Cavallerizza Reale. Nell’area esterna del Cortile della Corte Mosca i migliori street food del territorio propongono al pubblico le proprie prelibatezze.

Fra i palazzi storici coinvolti nel cuore della città anche Palazzo Birago Palazzo Cisterna, uniti in un unico
evento e con un unico filo conduttore. Palazzo Birago, sede istituzionale della Camera di commercio di
Torino, diventa infatti la Dimora delle Grandi Masterclass del Salone del vino di Torino. Maestri di
cerimonia sono Fisar Torino insieme alla Banca del Vino di Pollenzo, l’Onav di Torino, La strada del Barolo e i grandi vini di Langa. Al centro più di 20 grandi cantine tra degustazioni orizzontali e verticali: le grandi annate e la scoperta dei cru più caratterizzanti del Piemonte e dell’Italia.
Inoltre, sempre a Palazzo Birago, un nuovo ricco palinsesto di talk e approfondimenti a cura di Camera di commercio di Torino in collaborazione con Città Metropolitana di Torino, Strada Reale dei Vini torinesi, CIA Agricoltori delle Alpi, Arpa Piemonte, Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino, AIAB in Piemonte, Enoteca Regionale dei vini della provincia di Torino anima la giornata di lunedì 6 marzo per parlare di sostenibilità, innovazione, cambiamenti climatici, enoturismo e futuro nel mondo del vino.
Palazzo Birago prosegue questo percorso con un itinerario guidato nello splendido cortile di Palazzo Cisterna, per visitare le sue auliche sale e degustare, tra le altre, alcune delle eccellenze Torino DOC.
Nel week end ancora un appuntamento da non perdere a cura di Vendemmia a Torino – Grapes in Town ;Portici Divini;. Nello spirito di continuare a promuovere il territorio vitivinicolo del Piemonte anche in città, in occasione del Salone del vino e supportando l’iniziativa #domenicalmuseo, il 5 marzo è a disposizione del pubblico una navetta gratuita, il “Degustibus” che, partendo da piazza Castello (fronte Teatro Regio), arriva a Villa della Regina. Oltre alla Residenza Sabauda Patrimonio UNESCO dal 1997 è possibile visitare la Vigna della Regina, l’unico vigneto urbano in Italia a produrre un vino cru certificato
DOC.
Ad animare le giornate di sabato 4 marzo e domenica 5 marzo alla Cavallerizza Reale Alessandro Burbank in arte il Mangiautore. Interviste e riflessioni con il pubblico e i produttori.