Feb 3, 2025 | Territori
Il mese di gennaio è sinonimo di settimana bianca.
L’Italia, con i suoi scenari mozzafiato, è una delle mete preferite per gli sport invernali, ma quali sono le destinazioni più ricercate e quelle più convenienti?
Per rispondere a questa domanda, la piattaforma Preply ha realizzato uno studio analizzando le località sciistiche italiane più popolari e il costo degli skipass giornalieri, offrendo così una guida utile per tutti gli amanti della neve.

Madonna di Campiglio. Foto Paolo Bisti
Il Trentino non delude, tra Piemonte e Valle D’Aosta solo 5 impianti
Lo studio rivela che Madonna di Campiglio è la destinazione più popolare con 8.300 ricerche mensili, seguita da Roccaraso (5.600 ricerche) e Andalo (4.200 ricerche).
La prima e la terza posizione rafforzano il primato del Trentino, che domina la classifica con ben nove località sciistiche, mentre Roccaraso si distingue come la principale meta sciistica del Centro Italia.
Anche la Lombardia presenta un interessante numero di popolari impianti sciistici, ben 6, come Livigno (2700 ricerche), Bormio (1700) e Ponte di Legno (1500).
Troviamo poi anche 3 piste della Valle D’Aosta, tra cui Cervinia e Pila.
Ma quali sono gli impianti più convenienti?

Bormio. Foto Matteo Tiso, Unsplash
Marilleva, Madonna di Campiglio e La Thuile, gli impianti più cari
I Piani di Bobbio, in Lombardia, guidano la classifica delle località più economiche con un prezzo giornaliero di soli 43 euro.
A seguire Bardonecchia, famosa per aver ospitato le Olimpiadi Invernali del 2006, con un costo di 48 euro, in Piemonte.
A poca distanza Roccaraso (52 euro) e Bormio (53 euro), la prima famosa per l’atmosfera familiare e le piste di diverso tipo, mentre la seconda per le sue terme e le gare internazionali.
Per quanto riguarda gli impianti più costosi, troviamo Marilleva, Madonna di Campiglio e La Thuile, dove il prezzo degli skipass giornalieri si attesta tra i 79 e gli 85 euro.
Si tratta di impianti dotati di piste di qualità e caratterizzati da un’atmosfera esclusiva.
Anche Cortina d’Ampezzo, con uno skipass giornaliero di 77 euro, si conferma una delle mete più eleganti e prestigiose.
Feb 2, 2025 | Territori
Agrigento capitale della cultura 2025, lì dove soffia inarrestabile il vento della storia.
Oltre ad essere una tra le città più antiche della Sicilia, si distingue anche per essere risorta più volte sulle sue antiche vestigia.
Suo fiore all’occhiello è indiscutibilmente la Valle dei Templi, che ci racconta uno dei suoi volti più affascinanti, legato al mondo classico, insieme agli straordinari reperti custoditi nel Museo Archeologico Regionale.
La città, fondata nel 581 a.C. da coloni greci rodio-cretesi e divenuta Akràgas nel secolo seguente, ha rappresentato nel passato uno dei più splendenti centri del Mediterraneo. Per questo, nel 1997, l’Unesco ha iscritto l’Area Archeologica di Agrigento nel patrimonio dell’umanità. Di Agrigentum, rimangono i resti delle eleganti ville gentilizie e delle regolari vie del Quartiere Ellenistico-Romano.
1 – Quattro passi in via Atenea
Il centro storico si estende sul colle di Girgenti e le sue arterie principali sono la via Atenea ed il vicino e panoramico Viale della Vittoria, da cui si domina la Valle (Valle dei Templi) e il mare.
Durante la passeggiata concediamoci un po’ di shopping tra negozi e boutique, e nei caffè e pasticcerie non dimentichiamo di gustare il famoso gelato pecorino.
È un delicato gelato fatto di ricotta di pecora. Un gusto tipico e unico, un vero prodotto dell’agrigentino poco conosciuto. Adesso inoltriamoci nel labirinto di piccole strade che, secondo lo schema arabo, collega i monumenti più antichi.
2 – La cattedrale di San Gerlando
La Cattedrale di San Gerlando fu fondata intorno alla fine dell’XI secolo dal vescovo Gerlando.
Il tempio è in stile normanno-gotico e vi si accede attraverso un’ampia e morbida scalinata, fiancheggiata dal magnifico ed incompiuto campanile del XV secolo.
L’edificio custodisce il preziosissimo Tesoro della Cattedrale, particolarmente ricco di opere d’arte. Saliamo sulla torre campanaria e ammiriamo i tetti di Girgenti dall’alto.
Nell’archivio storico della cattedrale è conservato un singolare quanto misterioso documento: la lettera del diavolo, un manoscritto del XVII secolo, vergato in caratteri indecifrabili, indirizzato ad una suora, la Beata Corbera citata da Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo.
Ecco perché la Cattedrale è anche una delle tappe letterarie della Strada degli Scrittori che ci condurrà alla scoperta di una Sicilia inedita.

chiesa di Santa Maria dei Greci
3 – Chiesa di Santa Maria dei Greci e Abbazia di Santo Spirito
Attraverso la via di Santa Maria dei Greci accediamo all’omonima chiesetta, nel più antico quartiere della città medioevale.
Costruita nel XII secolo, poggia le sue fondamenta sul basamento di un tempio dorico del V secolo a.C. che alcuni ritengono essere quello di Athena, sull’acropoli di Akràgas.
La Chiesa, preceduta da un piccolo ed elegante cortile, ha la facciata con un portale duecentesco arabo-normanno e belle monofore.
A pochi minuti, il complesso dell’Abbazia di Santo Spirito, costruito nel 1260, è costituito dalla chiesa e dall’adiacente monastero cistercense.
Sul soffitto interno è dipinto lo stemma araldico della famiglia Chiaramonte. Fu infatti la moglie di Federico Chiaramonte, Marchisia Prefoglio, che con una donazione consentì la fondazione del complesso.
L’adiacente monastero (o Badia Grande), risalente al 1290, è impreziosito dal magnifico chiostro, nel quale spiccano portali gotici.
Le suore del monastero preparano prelibati dolcetti di mandorla e pistacchio, secondo una ricetta secolare. Dobbiamo assolutamente assaggiarli.

la valle dei templi
4 – Il museo archeologico regionale di Agrigento
In contrada San Nicola, appena fuori dal centro urbano, il Museo Archeologico regionale di Agrigento ci attende regalandoci una vista panoramica sulla Valle dei Templi.
Illustra la storia di Agrigento antica e del suo territorio, dalla preistoria alla fase di ellenizzazione.
Nella sua ricchissima collezione di reperti archeologici spicca il Telamone alto oltre 7 metri, l’Efebo di Agrigento. Accanto al museo, la medievale Chiesa di San Nicola accoglie il Sarcofago di Fedra, una delle massime espressioni della scultura romana in Sicilia. Il suo rigoglioso giardino ci aspetta per una fresca sosta.
5 – Le lunghissime spiagge di Agrigento
L’agrigentino è una meta ideale per le famiglie che d’estate viaggiano con bambini e ragazzi! Intanto perché qui le spiagge si estendono per chilometri ad est e ad ovest, da Marina di Licata, città dalle origini antichissime, passando per Punta Bianca, con un alternarsi di spiagge quasi deserte, fino alla più mondana San Leone, centro nevralgico dell’estate agrigentina.
La spiaggia di Porto Palo a Menfi figura tra le spiagge Bandiera Verde a misura di bambino. Troviamo spiagge per tutti i gusti, tutte fatte di sabbia bianca e finissima,

Statua di Pirandello
6 – La casa di Pirandello
Chiudiamo il libro di letteratura e andiamo a conoscere di persona Luigi Pirandello! Il suo genio e il suo spirito ci attendono nella casa natale di campagna, di fine Settecento, in contrada Caos, un altopiano a strapiombo sul mare tra ulivi e querce.
Le stanze con vista sulla campagna ospitano una vasta collezione di fotografie, recensioni e onorificenze, prime edizioni di libri con dediche autografe, quadri d’autore dedicati all’autore, locandine delle sue opere più famose rappresentate nei teatri di tutto il mondo.
La Casa museale ospita spesso mostre temporanee dedicate al Maestro. Dal 1987 costituisce un unico istituto con la Biblioteca Luigi Pirandello.
Nel giardino, fino a pochi anni fa, c’era ancora il pino centenario dove lo scrittore si soffermava a riflettere e comporre. In questo angolo, ricco di carisma, l’autore ha voluto che fossero sepolte le sue ceneri.
Questa è anche una tappa imperdibile dell’itinerario Strada degli Scrittori, che ci accompagna in un viaggio “letterario” alla scoperta della Valle dei Templi.
7 – La sagra del mandorlo in fiore
La Sagra del Mandorlo in Fiore nasce nel 1934 dall’idea del Conte Alfonso Gaetani di Naro, desideroso di promuovere i prodotti tipici agrigentini.
In origine, la festa consisteva nell’esibizione di carri e gruppi folkloristici isolani, ma negli anni si è evoluta fino a richiamare la partecipazione di compagnie provenienti dal resto d’Europa e perfino da oltre oceano.
Da questa iniziativa nasce il “Festival Internazionale del Folklore” che, tra febbraio e marzo, si rinnova ogni anno. In questo periodo la Valle dei Templi vive una settimana di festa e di incontro tra popoli. Il momento culminante consiste nella suggestiva accensione del tripode dell’amicizia davanti al Tempio della Concordia.
8 – Il giardino della Kolymbetra
Nel Giardino della Kolymbetra si respira il profumo della macchia mediterranea.
Circa 2500 anni fa, il tiranno Terone fece progettare un sistema di cunicoli ed ipogei che alimentassero l’apporto d’acqua in questa piccola valle.
La grande piscina che ne derivò divenne luogo d’incontro per gli abitanti della città e sollazzo dei ricchi akragantini. Un secolo dopo fu interrata e diede luogo a un fertilissimo giardino paragonabile all’Eden.
Quest’area, all’interno della Valle dei Templi e poco distante dal tempio dei Dioscuri, dal 1999 è stata affidata al FAI Fondo Ambiente Italiano. È un prezioso esempio di macchia mediterranea ricca di piante di agrumi, pistacchi, carrubi, noci, gelsi, melograni che crescono ancora grazie all’antica rete idrica. Non di rado questo luogo magico diviene cornice di manifestazioni, concerti e mostre.
9 – La scala dei turchi
La Scala dei Turchi è un luogo magico che si trova lungo il tratto di mare tra Realmonte e Porto Empedocle.
La sua roccia è di marna tenera, calcarea, argillosa e di un bianco accecante.
La natura, da grande artista, ha lavorato questa materia nel tempo, rendendola morbidamente sinuosa con l’aiuto del mare e della brezza salmastra, formando terrazze e smussando ogni angolo.

10 – Farm cultural park a Favara
Favara con il Farm Cultural Park, a mezz’ora dalla Valle dei Templi, è la sesta città al mondo tra le dieci mete imperdibili per chi ama l’arte contemporanea: così dice la classifica del blog inglese “Purple Travel”.
Questo piccolo centro dell’agrigentino, da paese abbandonato, si è trasformato in un laboratorio creativo e un cantiere di arte moderna, dove artisti, provenienti da tutto il mondo, lasciano la propria impronta.
Sette cortili bianchi in stile arabo collegati tra loro, un parco culturale, una galleria d’arte, fotografia, musica, cibo e buon vino.
Feb 1, 2025 | Territori
Dal 3 al 5 febbraio, Catania dedica alla sua patrona Sant’Agata una festa grandiosa, che tra turisti, curiosi e devoti, arriva a coinvolgere fino ad un milione di persone. Spettacoli pirotecnici, celebrazioni solenni, processioni che si snodano per le strade illuminate da chilometri di luminarie, sontuosi cortei storici che rinnovano nella città barocca riti antichi e mai perduti.
In un misto di fede e di folklore, la Festa di Sant’Agata è paragonabile a celebrazioni che godono di fama universale, come la Settimana Santa di Siviglia e la Festa del Corpus Domini a Cuzco.

Gen 29, 2025 | Territori
L’Italia è la patria delle supercars più iconiche e desiderate al mondo, e la Motor Valley, situata in Emilia-Romagna, è il luogo dove la passione per i motori raggiunge il suo apice.
Questo territorio unico combina tradizione, innovazione e pura adrenalina, offrendo un itinerario imperdibile per gli appassionati di auto sportive e di lusso.
La Motor Valley è una zona che si estende lungo l’Emilia-Romagna, rinomata per ospitare alcuni dei marchi più prestigiosi del settore automobilistico, come Ferrari, Lamborghini, Maserati, Ducati e Pagani.
Non si tratta solo di fabbriche, ma di un ecosistema che include musei, collezioni private, circuiti e scuole di guida.
Ferrari, Lamborghini, Pagani, De Tomaso, Bugatti sono alcuni dei più famosi nomi che hanno reso celebre il nome di Modena nel mondo.
Un fazzoletto di terra da girare in un paio giorni e che custodisce il meglio dell’automobilismo sportivo e delle Supercars Italiane. Un viaggio all’interno di un territorio, in prevalenza modenese, in cui assaporare il gusto della velocità, senza dimenticare la famosa gastronomia che in queste zone raggiunge livelli eccelsi.Ma non attendiamo oltre e partiamo alla ricerca delle SuperCars Italiane, in un itinerario tra le auto da sogno della MotorValley dell’Emilia-Romagna.

Il quartier generale Ferrari a Maranello
Maranello: il quartier generale della Ferrari
Per la prima tappa del nostro itinerario non potevamo che partire da Maranello, storico quartier generale della Ferrari e sede sia dello Stabilimento Ferrari, sia della Squadra Corse che del museo del marchio: un luogo assolutamente da visitare per ogni appassionato che si rispetti!
Il Museo Ferrari raccoglie e custodisce tutta la storia del marchio del cavallino rampante e comprende una sezione permanente ed una sezione dedicata alle mostre temporanee.
È stato pensato come una esperienza sensoriale in cui, oltre ad ammirare le straordinarie vetture che fanno parte della storia del marchio, è possibile ascoltare i suoni dei vari motori Ferrari, effettuare un vero e proprio cambio gomme di Formula 1 e guidare una Ferrari da corsa tramite un simulatore di guida, molto simile a quelli usati dai piloti.
Se avete intenzione di effettuare il tour completo, vi consigliamo di acquistare il biglietto combinato “Museo Ferrari + Museo Casa Enzo Ferrari” che a prezzo scontato vi darà la possibilità di visitare anche l’avveniristico Museo Casa Enzo Ferrari di Modena.
L’esperienza si conclude con la possibile di effettuare un tour in navetta nello stabilimento Ferrari e sul circuito di Fiorano, un vero e proprio tempio segreto delle corse sportive.
A tutti gli appassionati consigliamo anche di chiedere ai tanti autonoleggi che si trovano intorno al museo e che a prezzi non troppo alti offrono la possibilità di guidare una Ferrari tra le tortuose strade intorno a Maranello, lue stesse in cui vengono provate le vetture ed i prototipi.

Museo Enzo Ferrari
Museo Enzo Ferrari: la casa del mito
Accessibile a prezzo ridotto con il biglietto combinato del Museo Ferrari di Maranello, il Museo Enzo Ferrari è stato inaugurato nel marzo 2012 per volere della Fondazione Enzo Ferrari.
In questo luogo nel centro di Modena, vi sono ospitate due realtà distinte e complementari: l’Officina Meccanica Alfredo Ferrari, baricentro architettonico dell’intera area museale che ospita la collezione dei Motori Ferrari, e la nuova galleria espositiva, l’ormai famoso “cofano” di alluminio giallo che avvolge l’Officina, e che ospita le mostre temporanee allestite dalla casa del Cavallino.
Si tratta un edificio futuristico, di circa 5.000 mila mq nel cui interno vengono richiamate le forme di un motore da corsa e progettato dall’architetto Jan Kaplicky.
Per tutti coloro che, dopo aver visto i musei del Cavallino Rampante, abbiano la voglia di cimentarsi su una pista vera e propria, segnaliamo la possibilità di accedere con il proprio automezzo alla pista dell’Autodromo di Modena (Prove libere auto).

la sede Maserati
Maserati: la casa del Tridente
A poche centinaia di metri dal Museo Enzo Ferrari di Modena si trova lo stabilimento di un altro dei grandi marchi automobilistici della Motor Valley dell’Emilia Romagna: la Maserati.
Di origine bolognese, il marchio che ha fatto del Tridente del Nettuno il suo simbolo, si è trasferito in questa nella sede di viale Ciro Menotti nel lontano 1930, in seguito all’acquisizione dell’azienda da parte dell’imprenditore modenese Adolfo Orsi.
All’interno dello stabilimento di produzione, è ospitato anche lo showroom Maserati, spazio che ospita le vetture attualmente in produzione, un moderno car configurator, un diorama storico e il “loop”, l’anello semisospeso progettato dal famoso architetto Ron Arad.
In abbinamento alla visita dello ShowRoom è possibile prenotare un tour della fabbrica della durata di circa 1 ora e 30 minuti che prevede anche la visita alla linea di assemblaggio delle Maserati GranCabrio e GranTurismo e delle aree test e finizione.
I tour hanno un costo di 30 euro a persona e vengono attivati al raggiungimento di minimo 4 partecipanti, mentre sono gratuiti per i clienti già in possesso di una Maserati.

La collezione Umberto Panini
La Collezione Panini: la storia della Maserati
Sulla strada che da Maranello porta a Modena vi è un luogo che unisce il meglio delle produzioni gastronomiche del territorio insieme con la storia dell’automobilismo italiano.
In località Colretto si trova la Fattoria Hombre che unisce insieme un caseificio di produzione di Parmigiano Reggiano a una delle collezioni automobilistiche più interessanti di tutta la provincia modenese: la collezione Maserati di Umberto Panini.
Non lasciatevi ingannare! Anche se siamo all’interno di una fattoria familiare, qui siamo di fronte alla Raccolta Ufficiale di vetture Maserati, acquistate dalla Famiglia Panini prima che lo storico marchio del tridente fosse riportato in auge dalla collaborazione con il marchio FCA.
Una tappa fondamentale per tutti gli appassionati delle Supercars Italiane, la cui visita consiste nella scoperta del percorso di produzione del Parmigiano Reggiano D.O.P Bio Hombre e della Collezione Umberto Panini.

La fabbrica Pagani
Pagani, un vento argentino soffia in Emilia-Romagna
Ci allontaniamo da Modena giusto il tempo di arrivare nella cittadina di Castelfranco Emilia, patria dei tortellini e della Fabbrica di automobili Pagani.
È qui infatti che negli anni ’90 Horacio Pagani ha deciso di impiantare la sua produzione di automobili sportive, un mix che unisce la cultura e il design delle supercars emiliano romagnole con il fiero carattere argentino del suo fondatore.
Pagani Automobili è ovviamente lieta di ricevere visitatori presso il suo atelier a San Cesario sul Panaro e offre visite guidate sia dello showroom che all’interno dell’area produttiva per una durata di circa 45 minuti.
Un’esperienza unica, coinvolgente, che oltre ad illustrare le vetture prodotte da uno dei marchi più famosi al mondo, offre la possibilità di visitare gli ambienti dove le vetture vengo costruite artigianalmente.

La fabbrica Lamborghini
Lamborghini Sant’Agata. La Casa del Toro
Ci muoviamo appena una decina di chilometri più a nord di Castelfranco dell’Emilia e incontriamo località di Sant’Agata Bolognese, centro nevralgico della Lamborghini Automobili.
É qui infatti che si trova lo stabilimento della Casa del Toro, al cui interno è ospitato il museo di marca che è stato rinnovato 2016 con un ampliamento della collezione e l’aggiunta di nuove mostre.
Il Museo offre al visitatore una raccolta delle vetture che hanno fatto la storia del marchio: dai modelli storici come Miura e Countach, a quelli più recenti come la Huracán l’Aventador ed il nuovissimo SUV Urus.
Per gli appassionati più incalliti il lo staff del Museo offre inoltre , su prenotazione, l’opportunità di visitare le linee di assemblaggio delle vetture attualmente in produzione, un modo per respirare in prima persona la passione con cui sono costruite le supersportive più desiderate di sempre.
La visita alle linee di produzione della Lamborghini include: la visita all’entrata storica del 1963, il corridoio centrale della fabbrica con panoramica della linea Huracán, la visita alla linea motore V12, il reparto selleria, la linea di assemblaggio Aventador e la visita della collezione storica.

Museo Ferruccio Lamborghini
Museo Ferruccio Lamborghini. Il Museo di Famiglia
Non più di una ventina di minuti di strada e siamo a Funo di Argelato, in provincia di Bologna, luogo in cui nel 2014 è stato inaugurato il Museo Ferruccio Lamborghini, il secondo dei musei Lamborghini dell’Emilia Romagna.
Se infatti il museo del marchio del Toro di Sant’Agata Bolognese rappresenta lo spazio espositivo della casa automobilistica, il museo di Funo è lo spazio in cui la famiglia Lamborghini ha raccolto la vetture storiche appartenute al Patron del Brand.
Interamente ri-progettato da Tonino Lamborghini, figlio di Ferruccio, il museo è oggi un grande monumento alla memoria del Cav. Lamborghini e raccoglie le più importanti creazioni meccaniche del Toro insieme con le più significative foto dell’archivio di famiglia con l’intento di esaltare e dare profondità alla figura di Ferruccio.
Sì, perché dalle fabbriche Lamborghini non sono uscite solamente fantastiche Supercars Italiane, ma anche trattori, motori nautici, formula1 e persino un prototipo di elicottero…

Bugatti – La fabbrica Blu
Torniamo indietro verso Modena e prendiamo l’autostrada del Brennero. Ancora pochi chilometri e, all’altezza del paese di Campogalliano, intravediamo il marchio della mitica casa Bugatti.
Nonostante la Bugatti sia stato infatti un marchio di origine francese, nel 1987 l’imprenditore e finanziere Romano Artioli acquisì i diritti per la produzione di automobili.
Dopo aver valutato l’idea di ricreare l’azienda in Francia, fondò una nuova azienda italiana denominata Bugatti Automobili SpA con stabilimento a Campogalliano, progettato dall’architetto Giampaolo Benedini, allo scopo di attrarre a sè le maestranze altamente specializzate dell’area modenese.
Purtroppo nel 1995 la Bugatti Automobili ha dichiarato fallimento, le difficoltà finanziarie costrinsero infatti Artioli a vendere l’industria e ad abbandonare i sogni di gloria, non prima però di aver dato alla luce una serie di modelli come la versione accessoriata della EB 110 e la mitica Lotus Elise (all’epoca infatti il marchio Bugatti era proprietario anche del marchio Lotus).
Oggi la fabbrica Blu, come viene chiamate in gergo, è uno straordinario spazio di archeologia industriale metà di pellegrinaggio degli amanti del marchio.

Image by capt-tinder from Pixabay
Ducati, la due ruote campione del mondo
La Ducati è uno dei marchi più celebri al mondo per quanto riguarda le moto sportive.
Fondata nel 1926 a Bologna, ha sede a Borgo Panigale, un quartiere della città che è diventato un simbolo dell’eccellenza italiana nel design e nella meccanica.
Parte integrante della Motor Valley, la Ducati attira ogni anno migliaia di appassionati da tutto il mondo, desiderosi di scoprire la sua storia e le sue innovazioni.
Una tappa imprescindibile per gli amanti delle due ruote è il Ducati Museum e la visita alla fabbrica. Qui si può esplorare lastoria del marchio, dai primi modelli fino ai più recenti successi nel motociclismo sportivo, le moto iconiche come la Ducati Monster, la Panigale, e la leggendaria Desmosedici GP. i trofei e le memorabilia che raccontano i trionfi della Ducati nei campionati mondiali di MotoGP e Superbike.
Oltre al museo, è possibile partecipare a un tour guidato della fabbrica, dove vengono assemblati i vari modelli. Durante la visita, si può osservare da vicino: il meticoloso processo produttivo, l’attenzione ai dettagli e la precisione artigianale che caratterizzano ogni moto Ducati, il banco di prova, dove ogni moto viene testata per garantire prestazioni eccellenti.
Gen 27, 2025 | Territori
I tre comuni liguri di Cervo, Diano Arentino e Villa Faraldi (Imperia), vincitori nel 2022 del “Bando Borghi” del PNRR, uniscono le forze sotto il nuovo marchio Borghi di Ponente – Vie di pietra che abbracciano il mare.
Il bando, finalizzato alla rigenerazione di siti del patrimonio culturale, religioso e rurale, è basato sul presupposto che il successo turistico di tanti piccoli centri storici, culle di manifestazioni culturali autentiche e responsabili, possa aiutare a prevenirne l’abbandono e, al contempo, a decongestionare quelle località affette cronicamente, e sempre di più negli ultimi anni, dal sovraffollamento turistico.

Le vie della pietra che abbracciano il mare
Il Comune di Cervo, capofila della candidatura, prontamente affiancato da Diano Arentino e Villa Faraldi, ha saputo farsi trovare pronto per questa importante opportunità di valorizzazione del territorio e dell’economia locale che passa, inevitabilmente, anche dalla comunicazione e dal re-branding turistico.
Gli interventi resi possibili dai finanziamenti del PNRR, più concretamente, puntano a promuovere forme di turismo sostenibile e lento, capaci di favorire un processo di destagionalizzazione e posizionare il territorio sul circuito internazionale, e a renderlo punto di riferimento per le attività culturali, dalla programmazione di eventi, alle produzioni innovative, dalla crescita dei talenti e delle imprese culturali, alla promozione di percorsi storici e naturalistici.
“Quello che ci aspettiamo – commenta il Sindaco di Cervo, Comune capofila, Lina Cha – è che i Borghi possano tornare ad essere luoghi vivi e vissuti, promuovendo un ecosistema diffuso capace di offrire opportunità culturali, lavorative, di intrattenimento, sportive e naturalistiche che attirino target anche molto diversi tra loro: professionisti che lavorano in remoto; studenti che cercano un contatto con un clima culturale vitale; imprese per attività formative da svolgersi su questo territorio; turisti in cerca di storia, cultura e natura. Vogliamo creare uno spazio di inclusione ed apertura, dove la cultura, la natura e la bellezza costruiscono e saldano le relazioni, attirano persone, da vicino e da lontano, ad un ritmo che contrasta con quello frenetico delle città e dei grandi eventi. Mettiamo al centro la cura del territorio e delle persone costruendo luoghi dove possa convivere chi li abita, chi li frequenta e chi ci passa una volta sola”.
Nasce così, su suggerimento dell’agenzia di comunicazione torinese Open Mind Consulting srl, a cui le attività di ufficio stampa, pubbliche relazioni e social media management sono state affidate, “Borghi di Ponente – Vie di pietra che abbracciano il mare”, un brand che intende raccontare le specificità dei tre comuni della provincia di Imperia.
Ileana Ricci, Communication Designer, ha curato il lavoro di progettazione del logo e dell’identità grafica di Borghi di Ponente – Vie di pietra che abbracciano il mare, sintetizzando in tre parole gli elementi caratterizzanti delle tre località dell’imperiese: un logo parlante che contiene parte di un sistema di segni che sarà funzionale in tutta la comunicazione online e offline di un territorio dove c’è molto di prezioso da scoprire. Il colore principale del logo è di una tonalità di verde che parla di macchia Mediterranea, degli olivi, dell’olio: la palette adoperata è ampia, allegra ma non urlata, esattamente come la terra che rappresenta. C’è il calore del sole sulla pelle, gli scorci, le onde del mare e il sibilo del vento, le palme e, naturalmente, le macine dei mulini, forma nota a chi già conosce l’entroterra ponentino e lo frequenta a piedi o in bicicletta.
Gen 20, 2025 | Territori
Da cosa mettere in valigia ai corsi di sci: ecco i nostri consigli per una settimana bianca in famiglia. Qual è l’età giusta per imparare a sciare? A quale altitudine è consigliabile andare con i bimbi? Quale scuola di sci scegliere? Cosa mettere in valigia? E se i bambini sono ancora piccoli per iniziare a sciare, cosa possono fare sulla neve?
A tutte queste domande, cerchiamo di darvi risposta. Ecco un po’ d’informazioni e indicazioni pratiche per vivere la vacanza sulla neve con la massima tranquillità.

La montagna fa bene ai bambini. Sì, ma a quale altezza?
Montagna è benessere. Cosa c’è di più piacevole che trascorrere una vacanza in quota, all’aria pura, immersi in uno straordinario e incontaminato scenario naturale?
È quanto di più bello si possa fare per il nostro fisico e la nostra mente. Non ci sono controindicazioni, né limiti di età: in montagna si va da bambini e da anziani, spesso insieme, imparando a misurarsi con se stessi.
Ma quale altitudine è adatta ai bambini? Spesso i genitori sono preoccupati per l’altezza, ecco allora alcuni consigli.
Neonati e lattanti (da 0 a 2 anni):
Non c’è nessun problema per quote al di sotto dei 2000 metri, magari salendo con gradualità: le salite ad altitudine maggiore sono invece da evitarsi;
Bambini da 2 a 5 anni:
Possono salire anche ad altitudini fino a 2500 – 3000 metri. Occorre comunque sempre essere cauti, in quanto a queste età i bambini non descrivono i sintomi;
Bambini da 5 a 10 anni:
Generalmente tollerano molto bene soggiorni ad altitudine media, anche fino a 3000 metri;
Bambini oltre 10 anni:
A queste età il bambino è fisicamente idoneo a sopportare l’altitudine ed è capace di descrivere i propri sintomi. Nessuna restrizione quindi per bambini con età superiore a 10 anni.

Cosa non deve mai mancare in valigia per una vacanza sulla neve
La prossima vacanza in famiglia sulla neve è già programmata. Per non rischiare di dimenticare qualcosa a casa, come spesso accade, è bene preparare la valigia per tempo: per affrontare la montagna al meglio non si può improvvisare.
Ecco 5 consigli su cosa mettere in valigia per una vacanza sulla neve con i tuoi bambini.
VESTIRSI A CIPOLLA
Si sa che in montagna, a causa dei cambi repentini delle condizioni meteo, vale la regola del vestirsi a cipolla: in valigia, perciò, non potranno mancare capi comodi e pratici che si possano anche sovrapporre, da togliere o aggiungere con facilità.
Indispensabile quindi mettere in valigia una tuta da sci se sei uno sciatore; maglioni, pile e pantaloni pesanti, nel caso in cui tu abbia voglia di fare delle attività all’aria aperta.
Per i bambini meglio preferire la tuta da sci “spezzata” a quella intera, in caso di… un “mi scappa la pipì” sulle piste!
L’INTIMO GIUSTO
Prima di partire per la tua vacanza in famiglia sulla neve fondamentale la scelta della biancheria intima per i più piccoli, che deve essere possibilmente tecnica e traspirante, elasticizzata e leggera, e che possa asciugarsi velocemente.
Maglietta intima a maniche lunghe e pantaloni coordinati quindi, da infilare direttamente sotto la tuta da sci.
GLI ACCESSORI DA NON DIMENTICARE
Capitolo a sé stante, ma importantissimo: gli accessori. A partire da calze e calzettoni, da scegliere con la massima attenzione perché siano avvolgenti, caldi e non troppo grossi.
Per le mani meglio decidere di investire qualche soldo in più per dei guanti tecnici che mantengano il calore corporeo e siano impermeabili. Mai dimenticare di mettere in valigia: berretti, scalda-collo o sciarpe, da scegliere secondo i propri gusti!
Per i più piccoli, meglio portare due paia di guanti o moffole, che sono più calde e più facili di indossare, due cappellini e una buona scorta di calzini. I nostri piccoli sciatori tendono a tuffarsi nella neve: guanti e cappellini bagnati sono assicurati!
TENERE I PIEDINI AL CALDO
Per camminare in montagna, non dimenticare doposci o scarponcini da neve. Le scarpe da ginnastica… lasciamole in palestra.
GLI IRRINUNCIABILI
La valigia adesso è pronta: possiamo chiuderla?
No, ci mancano le ultime cose irrinunciabili: piccoli oggetti preziosi ed indispensabili. Una buona crema solare con filtro UV, uno stick per le labbra magari con protezione solare, occhiali da sole di alta qualità e naturalmente macchina fotografica per immortalare le immagini ed i momenti indimenticabili che la montagna ti saprà regalare in questa vacanza sulla neve.
Le località dove fare la vacanza bianca
Le località family friendly del Trentino sono organizzate per la gioia di bambini e genitori: hotel con servizi su misura e personale preparato, piste da sci e da slittino, babypark sulla neve, corsi di sci con istruttori qualificati e attività nella natura per tutta la famiglia.
VAL DI FASSA
Che tu sia un principiante o un esperto, essere guidato in pista da un maestro è sempre una garanzia. Chi meglio di un professionista dello sci può farti da cicerone, accompagnandoti alla scoperta della valle o dei comprensori vicini?
Potrai iscriverti a tour, ski safari, corsi collettivi e lezioni individuali (per adulti e bambini) di sci alpino, freeride, freestyle, snowboard, sci alpinismo e fuori pista, telemark, sci di fondo. I maestri sono organizzati in scuole, associazioni o come istruttori indipendenti.
Le cinque scuole della valle aderiscono alle promozioni Dolomiti Superski. Per i servizi offerti e l’alta professionalità nell’insegnamento ai bambini, a tutte è stato assegnato il marchio di qualità oro da parte dell’Associazione Maestri di Sci del Trentino.
VAL DI FIEMME
Questa Valle è dedicata ai bambini, ma soprattutto a quei genitori che hanno voglia di sentirli ridere e di stupirli, con nuove esperienze di avvicinamento alla neve, al gioco e allo sci.
Addio sensi di colpa, quindi. Mamma e papà possono concedersi lunghe sciate e bagni di sole sulle terrazze dei rifugi in pieno relax, sapendo che i loro figli, poco più in là, stanno sperimentando giochi di neve con animatori qualificati e divertenti.
Fra gli incantevoli panorami innevati della Val di Fiemme si incontrano quattro Ski-Kindergarten con giochi fantasiosi e attività creative per muovere in allegria i primi passi sulla neve. Il Regno di Cermislandia sull’Alpe Cermis a Cavalese, Bip Club a Pampeago, Il Regno dei Draghi a Gardonè e la Tana degli Gnomi- Laricino Park a Bellamonte. Fra un gioco e l’altro, entrano in scena simpatiche mascottes: Skiri, Bip e Fondolo.
SAN MARTINO DI CASTROZZA
Primiero San Martino di Castrozza è il cuore pulsate del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, una vasta località dolomitica che incanta per la bellezza delle cime così come per gli immensi pascoli verdi e i vivaci paesini che danno vita ad un territorio davvero unico!
Ogni stagione ha il fascino di colori ed emozioni diverse, che prendono forma nell’immaginario in veri e propri tableau vivant alpini: lo sguardo spazia dalla quota delle Pale di San Martino maestose ed eleganti montagne di corallo che svettano imperiose ma al tramonto sanno arrossire come giovani innamorate, per scendere dolce fino ai pascoli alpini costellati dai tradizionali masi in legno, che d’inverno si vestono di neve, abbracciati da vasti boschi di larici e abeti.
A sud la gola del Lago di Schenér è la porta d’ingresso di un teatro attorniato dalle Pale di San Martino, il Lagorai e dalle Vette Feltrine, mentre a nord il Passo Rolle è il valico alpino che accoglie da sempre i viaggiatori verso San Martino di Castrozza, piccola deliziosa perla dolomitica. Fiera di Primiero, Transacqua, Tonadico e Siror sono l’anima dell’Alto Primiero, un luogo ideale per vivere appieno l’atmosfera della valle e il mondo outdoor in quota a 360°.
DOLOMITI PAGANELLA
Family Wonderland è il progetto sviluppato sul territorio che raggruppa tutti i servizi, gli spunti e le iniziative pensate per le famiglie in vacanza in Trentino sul territorio della Paganella.
È un modo per aiutarti a capire cosa va bene per te, genitore, e cosa per i tuoi bambini o ragazzi, per darti una mano a organizzare le tue vacanze in famiglia in Trentino nelle nostre località, per metterti al corrente di tutto quello che potreste fare insieme o separatamente per prendere il meglio da ogni giorno che trascorrerete qui.
Segnaliamo le esperienze da fare in famiglia in montagna che non potete assolutamente perdervi, i family hotel in Trentino sulla Paganella che organizzano particolari attività per voi, i corsi, il mini club, gli acqua park sulle Dolomiti, le piste da sci per bambini nella Ski area della Paganella, le passeggiate sulle Dolomiti, le visite al parco faunistico di Spormaggiore o alle fattorie didattiche in Paganella, i servizi di baby sitting e davvero tanto tanto altro.
ALPE CIMBRA
In inverno come in estate sull’ Alpe cimbra di Folgaria, Lavarone Luserna in Trentino, i bambini diventano i protagonisti assoluti delle vacanze.
In ogni Ski area, piste da sci baby, campetti scuola, maestri di sci specializzati, Kinderheim e simpatici animatori, vi coinvolgeranno per un’esperienza unica ed indimenticabile sulla neve.
Ma il divertimento non finisce qui! Uno splendido trenino delle nevi, lunghe discese con gommoni e slitte, tapis roulant per comode risalite, giochi gonfiabili, percorsi innevati, piste da Tubing, eventi, feste, gare e giochi vi intratterranno per tutta la vacanza.
E cosa ne dite di far provare al vostro bambino le brezza di una pedalata sulla neve o regalargli il ricordo della sua prima pattinata? Ma non preoccupatevi, non sarà il tramonto a concludere la vostra giornata.
Il programma Family Emotions e i Family Hotel e Residence dell’Alpe Cimbra saranno al vostro fianco attendendovi al rientro dalle piste da sci, con Mini Club e animazione, con splendide aree wellness e tantissimi servizi e attenzioni, per una vacanza a misura di famiglia e perfetta dall’inizio alla fine.
CAMPIGLIO DOLOMITI DEL BRENTA
Il collegamento sci ai piedi tra Folgarida Marilleva, Madonna di Campiglio e Pinzolo, permette di sciare su un unico comprensorio sciistico di oltre 150 chilometri di piste e 58 impianti di risalita nel cuore delle Dolomiti di Brenta.
È possibile raggiungere la ski area direttamente dalla Val di Sole grazie a 4 cabinovie: due da Folgarida, una dal centro della valle, precisamente da Daolasa, e una da Marilleva.
La skiarea Campiglio Dolomiti di Brenta Val di Sole Val Rendena offre inoltre la possibilità di sciare anche solo nel comprensorio di Folgarida-Marilleva che dispone di 25 moderni impianti di risalita e 36 piste da sci per un totale di 62 chilometri di piste, due delle quali illuminate per lo sci in notturna: un autentico paradiso per gli amanti dello sci alpino e dello snowboard.
La Skiarea, grazie alla telecabina da 8 posti con piano d’imbarco direttamente dalla fermata di Daolasa Commezzadura, si integra perfettamente con la ferrovia Trento-Malé-Mezzana, creando un sistema «gomma-rotaia-fune», il primo in Italia: lo Ski Train.
PEJO 3000
Con 20 chilometri di piste e 7 impianti di risalita, Pejo3000 è la più piccola tra le ski area della Val di Sole ma rappresenta una piccola perla nel Parco Nazionale dello Stelvio.
È l’ideale per chi, oltre allo sci, ama la natura e i panorami innevati: una corsa sulla funivia Pejo3000 e sarà colpo di fulmine, te lo assicuriamo!
Qui trovi tutto quel che serve per divertirti sulla neve con la tua famiglia: piste per adulti e bambini, snowpark, scuole sci, fun slope, rifugi. Non capita tutti i giorni di sciare in un’area protetta e a Pejo3000 lo farai, perché la skiarea si trova nel Parco Nazionale dello Stelvio.
Cosa significa questo? Che attorno a te si stendono boschi secolari e che non è cosa inusuale, soprattutto nelle prime ore del mattino o verso il crepuscolo, incontrare qualche animale o scorgerne le tracce nella neve.
Nel 2019 Pejo3000 ha confermato la sua naturale vocazione di area protetta ed è diventata la prima skiarea plastic freeal mondo: niente più stoviglie, bicchieri, cannucce monouso, bottiglie di plastica. Il progetto, condiviso dagli operatori turistici della ski area, è solo il primo passo di un percorso a tappe che mira a preservare la bellezza e l’autenticità di un ambiente naturale, promuovendo un turismo ecosostenibile.
PONTE DI LEGNO, TONALE
Ampi spazi aperti, impianti che toccano i 3000 metri, vette imbiancate ovunque giri l’occhio, un ghiacciaio, il Presena, su cui sciare fino a primavera inoltrata, 100 chilometri di piste e 28 impianti di risalita. Pontedilegno-Tonale, la skiarea a cavallo tra Trentino e Lombardia, conta su un’ampia varietà di piste da sci, che spaziano da Passo Tonale al Ghiacciaio Presena, a Ponte di Legno e a Temù.
I suoi punti di forza sono la possibilità di raggiungere gli hotel direttamente dalle piste e i suoi famosi après ski, in cui divertirti dopo una giornata sugli sci o sullo snowboard.
Oltre allo sci e allo snowboard, qui puoi lanciarti nel freeride o nello snowkite o in attività extra sci come la fatbike, l’ice climbing, le ciaspole e lo sleddog.
La skiarea Pontedilegno – Tonale è il posto giusto per assecondare la tua voglia di libertà e il tuo spirito outdoor!
POLSA SAN VALENTINO
Campi scuola e lezioni di sci, parco giochi sulla neve, bob e slittini a Polsa e San Valentino: il divertimento scende in pista!
Nel Parco del Monte Baldo i più piccoli potranno muovere i primi passi sulla neve nei campi scuola di Polsa e San Valentino, serviti da tapis roulant di ultima generazione.
Potrai scegliere tra più di 50 maestri della Scuola Sci Monte Baldo il più adatto a trasmettere ai tuoi figli la passione per la neve.
Area bimbi con simpatici giochi per i più piccoli, una pista didattica per muovere i primi passi sulla neve e una pista allestita per il divertimento dei più grandicelli. Adiacente alla zona giochi si trova la pista bob accessibile con bob noleggiati o propri, servita da tapis roulant.
Una comoda area famiglie vicina al parcheggio di Polsa con un parcogiochi sulla neve completo di dondoli, animali di gomma, sedute per bambini e genitori. Ai bimbi dai 3 anni è dedicata la pista di apprendimento didattico Polsa Primi Passi, dove imparare a sciare con i maestri della Scuola Italiana Sci Monte Baldo.
Anche a San Valentino in Loc. Mosee è presente un mini baby park all’arrivo della pista per slittini e bob, con un parco giochi aperto tutto l’anno, che offre divertimento assicurato sulla neve d’inverno e alcune strutture nelle immediate vicinanze per una pausa golosa al caldo o per soggiornare direttamente ad un passo dalle piste.
A Polsa e a San Valentino ti aspettano, nei pressi dei campi scuola e servite da tapis roulant, le piste da slittino recintate riservate esclusivamente a bob e slittini, per divertirsi in tutta sicurezza.
Far imparare a sciare ai piccoli
Non servono mesi per imparare a sciare, soprattutto se si è in tenera età. Per i bambini lo sci è sinonimo di gioco – soprattutto se ad insegnar loro ci sono maestri specializzati in grado di trasmettere le nozioni tecniche di base, in modo semplice e veloce, abbinando strumenti didattici e giochi.
Ma qual è l’età giusta per iniziare? Meglio lezioni singole o di gruppo? Come scegliere il corso giusto? In quanto tempo si impara a sciare?
L’ età per iniziare a sciare non si può stabilire in modo assoluto, dipende dal singolo bambino e dalle sue personali inclinazioni e dal suo dichiarato o dimostrato interesse. Mediamente si può iniziare verso i 4 anni per lo sci e a 8 per lo snowboard.
I bambini fino ai 3 anni di età possono, invece, iniziare a prendere confidenza con la neve e con lo sci nei parchi gioco sulla neve, attrezzati con tapis-roulant, piccoli ski-lift e dolci pendii.
Per calibrare l’impegno e la permanenza sugli sci in base all’età, fatevi consigliare dalle scuole di sci, che vi indicheranno le modalità di insegnamento migliori per i piccoli principianti.
È sempre opportuno che sia il maestro di sci il primo vero insegnante, sia per evitare possibili incidenti sia per imparare da subito un’impostazione tecnica corretta.
Il maestro trasmette sicurezza e fiducia all’allievo, che sarà in grado di superare le iniziali paure. Riesce anche a far apprendere in modo corretto e veloce le basi tecniche dello scie le regole di comportamento sulle piste. Inoltre vi può dare, in sede di prenotazione della lezione, le giuste indicazioni rispetto all’attrezzatura da acquistare o noleggiare.
Scegliere la tipologia di lezione più appropriata può rivelarsi difficile. Dal punto di vista pratico la lezione individuale permette risultati immediati, dal momento che l’attenzione del maestro è rivolta direttamente al singolo allievo, alle sue necessità e ai suoi tempi.
Le lezioni collettive hanno tempistiche e dinamiche diverse, ma aiutano il bambino a relazionarsi con il gruppo e a fare nuove amicizie. Esistono delle formule intermedie con lezioni anche di 2 o 3 allievi, ottime nel caso di due bambini amici o fratelli, purchè dello stesso livello tecnico.
È sconsigliata invece una lezione con adulto e bambino insieme per il diverso approccio all’insegnamento e la diversa risposta dell’allievo. Nel palinsesto dei corsi collettivi le scuole di sci propongono diverse opzioni con un numero massimo di bambini o con la possibilità di abbinare la lezione di sci al gioco nei vicini Kinderheim o di pranzare in compagnia, lasciando a mamma e papà qualche ora in più di libertà.
Il numero di lezioni necessario per un buon apprendimento è soggettivo, ma solitamente con circa 4-5 lezioni da 2 ore ciascuna si possono ottenere dei buoni risultati. Se la vacanza è più breve, sono consigliabili lezioni individuali con orari più flessibili rispetto alle lezioni di gruppo.
È fondamentale che l’attrezzatura e l’abbigliamento siano a norma, di misura corretta e in condizioni ottimali.
Oltre al casco obbligatorio per tutti i minori di 18 anni, ma consigliato anche per gli adulti, per una maggiore sicurezza, può essere utile indossare un paraschiena.
Da non dimenticare sono gli occhiali da sole, purchè sportivi, o la classica maschera da sci, che proteggono dal sole, dal vento e e dalla neve, insieme ad un comune sottocasco .
Gli indumenti devono essere comodi e adeguati: meglio indossare capi tecnici e impermeabili. Gli sci e gli scarponi devono essere sempre controllati da personale esperto: per gli sci è consigliata una lunghezza pari all’altezza del bambino fino a bocca/naso (anche più corti per i piccolissimi), per gli scarponi basta scegliere lo stesso numero di scarpe, indossando un calzino non troppo grosso.
Gli sci sono governati dai piedi e con scarponi troppo grandi sarebbe difficile gestirli. I bastoncini, infine, non servono per le prime lezioni se si tratta di bambini, ma è bene averli con sè per eventuali esercizi didattici. La loro lunghezza è adeguata, se impugnati in mano correttamente, il gomito fa un angolo poco inferiore ai 90 gradi.