La Pasqua si avvicina e la stagione si fa più calda. Ecco per voi alcuni suggerimenti dei vini da scegliere per il vostro tavolo della Pasqua.

Il Tralcio Metodo Classico. Annata 2021, sboccatura 2024. Birrificio del Forte (Pietrasanta, Lucca)
Una birra artigianale è sempre un modo piacevole di iniziare il pasto, anche a Pasqua, ma che sia di qualità! Il Tralcio nasce dall’unione tra il mosto di malto d’orzo e il mosto di Sangiovese e con la tecnica del metodo classico, affina per 36 mesi sui lieviti. Una birra in stile IGA che regala una bevuta fresca ma complessa, che alterna note caramellate, mielate e speziate, che si accompagnano a freschi sentori agrumati.
Ottima come aperitivo, accompagna perfettamente anche gli antipasti di mare, i crudi di pesce e i formaggi stagionati.

Franciacorta Docg Satèn millesimato. Corte Aura (Adro, Brescia)
È metodo classico importante, questo Chardonnay affinato sui lieviti per 50 mesi, dalla grande cremosità, caratterizzato da un perlage finissimo. In equilibrio tra freschezza e morbidezza, non mancano le note più complesse della crosta di pane e frutta secca.
Perfetto all’inizio del pasto, con la classica torta salata di Pasqua, con un pâté in crosta ma anche su primi piatti con ragù bianco di pesce o con i funghi.

Maremma Toscana Sangiovese Doc Ovvìa 2019. Poggio Levante (Cinigiano, Grosseto)
Prodotto da un unico vigneto a Montecucco, coltivato in regime biologico e con basse rese, Ovvìa affina per 18 mesi in botti ovali di rovere francese e in cemento e per un minimo di 5 mesi in bottiglia. Vino dal tannino morbido ed equilibrato, con i tipici sentori di viola mammola del Sangiovese che si fondono alle note balsamiche e speziate.
Si esprime al meglio con i sughi di carne e i secondi di cacciagione, per chiudere il pasto con una selezione di formaggi stagionati.

Rosso di Montalcino Doc. Collemattoni (Montalcino, Siena)
Un rosso giovane che esprime il carattere più spensierato del Sangiovese di Montalcino, attraverso l’espressione piacevole del frutto rosso e delle note floreali della violetta.
Affinato in botti di rovere, ha un tannino ben integrato e al palato risulta avvolgente.
Ottimo con i salumi, con i formaggi di media stagionatura e con i primi piatti con sughi leggeri.

Vermouth Rosé. Fattoria Sardi (Lucca)
Il Vermouth di Fattoria Sardi è realizzato utilizzando come base il vino rosé 13 Primavere, prodotto con uve Sangiovese, Syrah e Vermentino, a cui vengono aggiunte diverse erbe botaniche dell’Appennino toscano: assenzio, agrumi, cardamomo, corteccia di china, semi di coriandolo, chiodi di garofano, radice di genziana, maggiorana, salvia sclarea e sambuco.
Il gusto è amaricante, agrumato e speziato. Perfetto a fine pasto, servito con del ghiaccio e una scorza di arancia, ma anche come base per i cocktail.

Nacre Igt Toscana Vendemmia Tardiva. IViti Winery (Cortona, Arezzo)
Da uve Grechetto raccolte a novembre e fermentato in barrique, si apre nel bicchiere con un complesso ventaglio di frutta candita di albicocca, pesca e ananas e poi limone disidratato, fiori gialli, noce moscata, cannella, pepe bianco e miele di acacia.
Il gusto è morbido e la dolcezza del residuo zuccherino è ben compensata dalla buona acidità.
Da provare con i formaggi erborinati a fine pasto, con la pasticceria secca e con l’immancabile colomba pasquale.
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