Quando l’autunno veste di nebbia i boschi e le giornate si accorciano, l’Italia rivela il suo lato più misterioso: quello dei castelli abbandonati, avvolti dal silenzio e dalla leggenda.
Non sono quelli perfettamente restaurati e pieni di turisti. Questi sono luoghi sospesi, dimenticati, dove la natura ha ripreso il sopravvento e dove ogni pietra sembra custodire un segreto.
Con l’arrivo di Halloween, tra vento che sibila e foglie che scricchiolano, questi castelli sembrano risvegliarsi, pronti a raccontare le loro storie di battaglie, amori e maledizioni.

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1 – Castello di Roccascalegna (Abruzzo): il maniero che pende sul vuoto
Arroccato su una roccia che sembra sfidare la gravità, il Castello di Roccascalegna domina la valle del Sangro come un guardiano dimenticato dal tempo.
La leggenda più famosa è quella del Barone Corvo, un tiranno crudele ucciso dai contadini che, secondo la tradizione, ancora si aggira tra le mura per reclamare il suo trono.
Di notte, quando la nebbia sale dal fiume, l’eco dei suoi passi sembra ancora risuonare tra le torri diroccate.

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2 – Castello di Sammezzano (Toscana): la meraviglia che dorme
Un gioiello dell’arte moresca nel cuore della Toscana, il Castello di Sammezzano è un capolavoro architettonico nato dall’estro visionario di Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona.
Abbandonato da decenni, oggi è chiuso al pubblico, visitabile solo in rare occasioni, ma per fortuna prossimo a rinascere grazie alla nuova proprietà.
Le sue sale colorate, ispirate a mondi lontani, giacciono in silenzio sotto la polvere, come un sogno dimenticato che aspetta di essere risvegliato.

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3 – Castello di Balestrino (Liguria): il fantasma del paese che non c’è più
Più che un castello, Balestrino è un intero borgo fantasma.
Abbandonato definitivamente negli anni ’60 a causa di frane e instabilità del terreno, oggi il vecchio centro — con le sue case sventrate e il castello dei Del Carretto — è un set perfetto per un film gotico.
Il silenzio qui è assoluto. Solo il vento, che passa tra le finestre vuote, sembra ricordare che un tempo questo era un paese vivo.

archivio provincia di Rimini
4. Castello di Montebello (Emilia-Romagna): la leggenda di Azzurrina
Forse uno dei più celebri castelli “infestati” d’Italia.
Qui si racconta la storia di Azzurrina, la bambina dai capelli chiarissimi scomparsa nel 1375 durante un temporale.
Ogni cinque anni, nel giorno del solstizio d’estate, il suo pianto — dicono — torna a riecheggiare nelle segrete.
Oggi il castello si visita, ma di notte nessuno osa restare.

foto Vittoriana Cosy Tosolini
5 – Castello di Savorgnan (Friuli Venezia Giulia): tra rovine e mistero
Tra le colline friulane, coperte di vigneti e nebbie d’autunno, si trovano i resti del Castello di Savorgnan, legato a una delle famiglie più potenti del Medioevo friulano.
Le sue mura spezzate e le torri invase dall’edera sono oggi rifugio per civette e leggende.
Si dice che nelle notti di luna piena si possano ancora udire le grida dei cavalieri che caddero difendendo il maniero.
Tre luoghi segreti “bonus”
Per chi ama l’avventura (e non teme l’ignoto) e non si accontenta dei cinque castelli di cui vi abbiamo parlato ecco tre mete poco conosciute dove l’Italia si fa gotica:
Castello di Rudere di Salci (Umbria): un borgo-fantasma con un maniero nascosto tra le querce, oggi regno di silenzio e licheni.
Rocca Calascio (Abruzzo): resa immortale dal film Ladyhawke, è una rovina che sembra fluttuare tra le nuvole.
Castello di Petralia Soprana (Sicilia): ruderi antichi, leggende di dame bianche e una vista mozzafiato sulle Madonie.

Un’Italia gotica da riscoprire
In un Paese dove tutto è storia e bellezza, i castelli abbandonati sono le ferite poetiche del tempo: luoghi dove la natura e la memoria si intrecciano, e dove la paura diventa meraviglia.
In fondo, non serve credere ai fantasmi per sentirli. Basta chiudere gli occhi, ascoltare il vento tra le pietre… e lasciare che l’Italia più misteriosa racconti le sue storie.
Molti castelli abbandonati si trovano fuori dai circuiti turistici e non sempre sono segnalati: serve spirito d’avventura e un po’ di preparazione.
Preferisci percorsi lenti e panoramici: strade secondarie, piccoli borghi, tappe gastronomiche.
Controlla sempre l’accessibilità: alcuni manieri si trovano su terreni privati o in zone non sicure. Informati presso i comuni o le pro loco locali.
Equipaggiamento base: scarpe comode, torcia, acqua e curiosità — la miglior guida che ci sia.



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