E’ con la forza dei numeri che la Regione Toscana annuncia l’arrivo della settimana delle Anteprime dei Vini della regione che ha in Buy Wine, vetrina BtoB dedicata ai buyer internazionali la sua preview.
La Toscana dei numeri da i numeri e si fa grossa
Numeri importanti che parlano in termini enologici di circa 60mila ettari di superficie vitata, per oltre 2 milioni di ettolitri di produzione, di cui il 97% tra DOP e IGP:che rappresentano che il vino made in Tuscany è davvero un fattore importante dell’economia regionale.
Ecco perché allora BuyWine, iniziativa illuminante che si è un po’ spersa, modificata in pandemia e rilanciata quest’anno si pone l’obiettivo di fare cassa per i viticoltori che si dice siano da anni in lista d’attesa.
Nel padiglione Spadolini della Fortezza da Basso ben 47 denominazioni toscane e 230 aziende selezionate tramite bando regionale si “offriranno” a circa 160 compratori provenienti da 39 paesi diversi. Una maratona di due giorni che vedrà oltre 3000 strette di mano e più di 23mila degustazioni.
La full immersion settimanale nel vino
Sabato 11 febbraio si iniziano a stappare le bottiglie a Firenze al Cinema La Compagnia con PrimAnteprima, giornata evento dedicata alla stampa specializzata in cui si svelano i dati su trend ed export del settore vitivinicolo regionale oltre alle novità in tema di enoturismo.
Ospite d’onore sarà Dario Dainelli, ex calciatore di Fiorentina e Chievo Verona e adesso viticoltore.
Alla tavola rotonda non mancheranno i massimi rappresentanti regionali dell’amministrazione regionale, delle associazioni di categoria e dei consorzi di denominazione.
La lunga settimana prosegue domenica 12 febbraio Chianti Lovers & Rosso Morellino, lunedì 13 e martedì 14 febbraio Chianti Classico Collection, mercoledì 15 Anteprima Vino Nobile di Montepulciano, giovedì 16 febbraio Anteprima Vernaccia di San Gimignano, venerdì 17 febbraio Anteprima L’Altra Toscana.
“Anche quest’annata 2022 è andata bene, con oltre 2 milioni di ettolitiri di vino prodotti, con il 97% di produzioni Dop e Igp: un dato straordinario – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – Una settimana che presenterà al mondo sempre più interessato ai vini della nostra regione, la grande qualità dei vini della Toscana. Vini che credo reggano il confronto con i più grandi vini dell’Europa, con la Francia ce la stiamo giocando alla grande, e degli altri continenti”.
Ancora numeri per una visione toscanocentrica
La Regione Toscana nella sua autocelebrazione prosegue a dare numeri, non sempre però di lettura unidirezionale.
Su 10.600 aziende vitivinicole in Toscana, 2.191 si trovano in provincia di Siena, quasi altrettante in provincia di Grosseto, seguono Arezzo e Firenze con circa 2000 aziende a testa. Le cantine sociali sono 16.
Per quello che concerne la vendemmia 2022 l’annata ha prodotto oltre 2,3 milioni di ettolitri di vino: a farla da padrona sono i rossi (87% della produzione) e tra le denominazioni più prolifiche troviamo Chianti Classico (269mila ettolitri), Maremma Toscana (124mila), Brunello di Montalcino (91mila), Morellino di Scansano (72mila), Vino Nobile di Montepulciano (quasi 57mila), Bolgheri (47mila).
Il Chianti con le varie sottozone arriva a quota 769mila ettolitri. Tra i bianchi solo la Vernaccia di San Gimignano regge il confronto in termini di quantitativi prodotti, con 38mila ettolitri. Le DOCG superano di gran lunga le DOC (1,3 milioni di ettolitri contro 279mila circa). I vini IGP rappresentano una fetta di 655mila ettolitri circa e il 28% della produzione totale.
Tra i vitigni più coltivati in Toscana il re è il Sangiovese, che copre quasi il 60% delle colline vitate. Seguono a grande distanza gli internazionali Merlot (8,3%) e Cabernet Sauvignon (6,4%). Sotto al podio Trebbiano Toscano (3,8%) e Vermentino (3,3%), seguiti da Syrah, Cabernet Franc, Vernaccia di San Gimignano, Petit Verdot, Chardonnay, Canaiolo Nero e Ciliegiolo.
Numeri sorvolati sono però che c’è un 50% di rotazione dei buyers presenti a BuyWine “perché la rotazione è mirata ad eliminare chi non ha comprato vino” è un dato degno di un’analisi più approfondita sulla reale bontà a lungo termine per le aziende di questo BtoB e l’altro numero d’interessante lettura è che se la Toscana a livello nazionale è seconda in quanto a ettolitri di vino venduti al solo Veneto(per il suo fenomeno frizzante) ma produce ben il 50% di vino biologico qualcosa non quadra. O almeno io sono la solita maligna impenitente.
E intanto a Parigi si ritrova il gotha del vino mondiale
Mentre la Toscana si autocelebra e brinda a se stessa con circa 30 giornalisti esteri e meno di 100 nazionali tutto il resto del mondo vtivinicolo negli stessi giorni (dal 13 al 15 febbraio) si ritrova a Parigi per il grande evento mondiale WineParis dove alla Porta di Versailles fra oltre 1000 degustazioni e 40 Masterclass di altissimo livello, l’elezione del miglior sommelier del mondo, incontri, convegni, dibattiti mentre espongono 3100 aziende vinicole in rappresentanza di 52 regioni del mondo in un’ampia area di due grandi padiglioni più uno dedicato interamente al mondo degli spirits.
Che la Toscana sia priva di un calendario degli eventi mondiali?
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