Barcellona è una delle mete europee più sognate dai viaggiatori di tutte le età e di ogni dove. Seconda città per abitanti della Spagna dopo la capitale Madrid, ma è sicuramente la prima per appeal. Popolare, moderna, cosmopolita e vivace.
Otto motivi per visitare Barcellona
Barcellona affascina per la sua storia fra le più antiche d’Europa. Per i suoi tesori architettonici che infiorettano le celebri Ramblas. La si ama per i suoi piedi che affondano nella lunga e vitale spiaggia che affaccia sul Mediterraneo. La si sceglie per i suoi quartieri vivaci di movida, suoni e colori. Per i suoi edifici scolpiti dalla mano dei grandi maestri dell’arte moderna Dalì, Mirò, Picasso e soprattutto Gaudì. Per la sua notte infinita e le suggestioni delle Olimpiadi che echeggiano ancora sul colle del Montijuc.
La chiesa infinita
Barcellona è scolpita dalla mano dell’eclettico Gaudi le cui opere scandiscono la visita della città. Sagrada Familia, Parco Guell, casa Battlò e la Pedrera.
Anche per noi il tour non può che iniziare dal simbolo della città: l’infinita Sagrada Familia, chiesa iniziata nel 1866 sotto la direzione dei lavori di Gaudì e non ancora terminata.
La sua costruzione che avanza a ritmi lentissimi e con costi elevati è diventata la chiave del suo successo. Quel cantiere eterno è diventato un’attrazione turistica insieme alle alte torri da cui si gode una vista splendida sulla città. Il “work in progress” con gli scultori aggrappati sulle guglie, i ponteggi e le impalcature ovunque paiono una scena studiata.
Il parco fumetto
Seguendo i colori e i ricami di Gaudì saliamo al Parc Guell patrimonio Unesco da oltre trent’anni e autentica magia architettonica.
Una casa-giardino unica in cui è come immergersi in un fumetto fra il cinguettare dei pappagalli che volano ovunque, i sentieri sinuosi, le strutture surreali, le arcate gotiche, le case coi comignoli a forma di fungo e le piastrelle multicolor. Un parco che, dice la leggenda abbia ispirato Gaudì dopo aver visitato quello di Bomarzo, in Italia (LEGGI). Una visita che è un’immersione multisensoriale.
La Rambla: cuore di Barcellona
Lo spirito vivace e la vita stessa di Barcellona ruota intorno a quel chilometro e poco più di viale alberato cheunisce Plaza Catalunya alla statua di Cristoforo Colombo che guarda il mare. Un viale noto nel mondo col nome di Ramblas e dove il via vai di abitanti e turisti non si arresta mai, nemmeno di notte.
Il nome Rambla deriva dall’arabo “ramla” e significa arenile. Qui infatti era un torrente costeggiato da conventi e mura e solo dopo il XVII secolo iniziarono a sorgere case e palazzi intorno al mercato della Boqueria.
Sulle Ramblas – e il plurale non è casuale perché in realtà i viali che si susseguono verso il mare sono cinque con nomi e storie diverse – si può essere attratti da tante cose. Statue viventi, venditori di tutto, giocatori delle tre carte acchiappa turisti, ristoranti mordi e fuggi e bar vintage.
Barceloneta per scoprire la città più glamour
Barcellona è città così ricca, vitale e affascinante che spesso ci si dimentica che c’è anche il mare.
Il consiglio è di farci una capatina sempre, anche d’inverno perché la brezza fra i capelli e l’allure di Barceloneta sorprende in ogni stagione.
Quattro chilometri di spiaggia cittadina a soli quindici minuti a piedi dalla statua di Colombo. Basta solo aggirare il Porto Vecchio per immergersi in una riva sempre affollata di bagnanti, pattinatori, podisti e bella gioventù.
Non a caso a Barceloneta nel 1992, anno delle Olimpiadi c’era il villaggio olimpico. Là dove, in passato era solo un deserto squallidamente abbandonato e malsano di litorale.
Sulle tracce delle Olimpiadi
E a proposto di Olimpiadi altamente consigliata anche la visita, volendo anche in teleferica per i più coraggiosi, del colle affacciato sul mare del Montijuc. Da visitare il castello barocco, l’anfiteatro, lo stadio olimpico e molte altre strutture nate per il 1992.
La fontana di Freddie Mercury
Ai piedi del colle da non perdere le sere dal giovedì alla domenica lo straordinario spettacolo della fontana magica.
Getti d’acqua coreaografati da musica d’atmosfera e luci accendono la notte catalana.
L’emozione raggiunge i picchi più alti quando sulle note di “Barcelona” cantata dalle immortali voci di Freddie Mercury e Montserrat Caballè la fontana schizza fino a 15 metri d’altezza. Si passa dal rosa, al verde e al bianco fino a scomparire nel buio lasciando brividi sulla schiena anche nelle calde notti d’estate.
Barcellona è anche i suoi quartieri. Su tutti il Barrio Gotico con i suoi vicoli pittoreschi. E’ i mitici blaugrana del Camp Nou. Ed è soprattutto una città gourmet
Dalla Boqueria alla vecchia osteria per catalani
Inevitabile il giro fra i colori e i sapori unici del mercato della Bouqueria a metà Rambla dove dentro l’elegante struttura in ferro con pochi euro è possibile fare colazione a base di macedonia di frutta fresca.
Se avete tempo per un pranzo veloce di “mariscos” consigliamo di sedersi sugli sgabelli che odorano di fritto delle botteghe interne del mercato. Alla fine anche voi odorerete di fritto, ma l’esperienza sarà unica. Per cena invece via dalle Ramblas e dai ristoranti acchiappa turisti il consiglio è di girate per i vicoli poco lontano e sedere ai tavoli di un osteria locale. Dentro solo persone del luogo, tavoli in formica anni’60, mattonelle 10 x 10 alle pareti e cucina a vista.
L’oste viene a prendere la comanda con la penna dietro l’orecchio e poi passa dietro al banco, si mette il grembiule e cucina al momento davanti a voi. Solo per viaggiatori e non per turisti. perché Barcellona, città speciale è anche questo.
0 commenti