28 Luglio 2023

Le 9 spiagge più selvagge d’Italia. Via dalla pazza folla

Difficili da raggiungere e selvagge. E’ un binomio in parte azzeccato. Spesso e volentieri infatti, alcune spiagge italiane sono selvagge proprio perché difficili da raggiungere…
Sono posti quasi segreti e sconosciuti ai più. Luoghi isolati dove godersi il mare in beata solitudine. Baie incontaminate protette da falesie e spesso raggiungibili attraverso lunghi e difficili sentieri o soltanto via mare.
Anche nel periodo più affollato dell’anno è quindi possibile ritagliarsi un angolo di paradiso incontaminato lungo gli oltre 7000 km di costa italiana.
Ecco allora una lista delle spiagge meno affollate d’Italia anche in alta stagione.

Punta Crena, photo Love Liguria

Punta Crena (Liguria)

Fondali bassi e acqua cristallina, Punta Crena è considerata una delle spiagge più belle della Liguria.
Si tratta di una piccola caletta isolata, circondata da ripide scogliere e scavata dall’erosione costante del mare, uno scrigno nascosto e poco frequentato anche nei giorni di punta della stagione balneare perché non è così facile da raggiungere e probabilmente la sua bellezza è anche dovuta al fatto che sia poco accessibile.
La si può raggiungere solo via mare solo a nuoto, in materassino, in pedalò o in canoa dal più affollato molo di Varigotti.
L’unico accesso via terra è tramite un sentiero impervio che termina a strapiombo sulla spiaggia da usare quindi solo per i più esperti e allenati.
È presente una corda per calarsi, ma consigliamo molta prudenza. Il sentiero è quello per la Chiesa di San Lorenzino, da dove partono due sentieri: uno verso il castello di Punta Crena, uno verso Varigotti e la Spiaggia di Punta Crena.

Spiaggia del giardino, photo Isola d’Elba

Spiaggia del Giardino, isola d’Elba (Toscana)

Il nome di giardino indica due piccole spiagge quasi gemelle affiancate tra loro. Una si presenta con una media lunghezza ed ha inizio a sinistra del sentiero che conduce al mare, l’altra di dimensioni minori, comincia alla destra e prosegue nascosta da un gruppo di rocce.
Le due spiagge sono composte da ghiaia e ciottoli scuri che si scaldano sotto i raggi del sole.
Scogliere di colore scuro, verde con patine d’ossidazioni di ferro e altri minerali s’innalzano alle spalle dell’arenile. Alcune frane hanno fatto cadere sulla spiaggia e a mare dei grossi blocchi di pietra che ostacolano un po’ il grazioso arenile.
Sono raggiungibili a piedi. In prossimità di uno slargo sulla strada provinciale con una piazzola ideale si può lasciare l’auto e lì,
nei pressi di una piccola rovina isolata imboccate un sentiero che scende verso il mare. Il percorso a piedi dura circa dieci minuti e si snoda in mezzo alla macchia mediterranea.

Cala Violina, photo Punta Ala

Cala Violina, Punta Ala (Toscana)

Nel Golfo di Follonica, a meta strada tra Punta Ala e Follonica c’è una delle calette più suggestive e rinomate d’Italia e non solo della riviera toscana.
Il nome romantico di Cala Violina deriva dal suono delicato che la particolare sabbia produce quando ci si cammina sopra.
E’ una spiaggia di finissimo quarzo chiaro che se calpestata produce un rumore unico. La pineta e la macchia mediterranea alle spalle, il mare turchino con acque limpide e trasparenti e i fondali di rara bellezza, formati da banchi di Poseidonia Oceanica e grandi massi di arenaria, tra le quali si scorgono pesci di tutte le dimensioni fanno di questa spiaggia un paradiso tropicale nel cuore della Maremma toscana.
Non è però (giustamente) per tutti dato che per arrivare si può prendere l’auto, ma bisogna muoversi presto, perché il parcheggio è a numero chiuso, visto che la spiaggia si trova inserita all’interno di una riserva naturale che va protetta: la Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino: uno scenario naturale immacolato. Un’altra opzione è arrivare in bicicletta.
Da quel punto in poi, proprio per tutelare la natura della Riserva Maremmana, bisogna procedere a piedi fino alla spiaggia in un sentiero nella pineta lungo poco più di un chilometro, questo significa che in circa 20 minuti, con delle scarpe comode, si arriva a destinazione.

Le Due Sorelle, photo Lovely Ancona

Spiagga delle Due Sorelle, Ancona (Marche)

Così denominata per i due faraglioni gemelli che emergono dal mare, la spiaggia delle Due Sorelle si trova nel celebre comune turistico di Sirolo ed è incastonata nel cuore del Parco Regionale del Monte Conero a pochi chilometri dalla città di Ancona tra la turistica spiaggia dei Sassi Neri e la Cava Davanzali. Un angolo di paradiso con sassolini bianchi e acque verde smeraldo.
È una delle spiagge più belle delle Marche, selvaggia e incontaminata, anche perché raggiungibile solo via mare, a bordo dei traghetti giornalieri che partono dal porto di Numana o su imbarcazioni private.
L’unico sentiero che conduce alla spiaggia via terra è il Passo del Lupo che però non è più accessibile a causa del pericolo frane.
Protetta dal promontorio verdissimo del monte Conero alle sue spalle e immersa nella macchia mediterranea, la spiaggia delle Due Sorelle non è sicuramente tanto conosciuta per quanto è bella.

Cala Goloritzé, photo Sardegna Info

Cala Goloritzé, photo Sardegna Info


Cala Goloritzé, Baunei (Sardegna)

Acqua turchese, rocce dalla forma fantasiosa che fanno largo all’immaginazione di ognuno, imitando figure strane e leggende di pietra.
Nel comune di Baunei, in provincia di Ogliastra,ecco Cala Goloritze al riparo dagli sguardi indiscreti e della Sardegna modaiola e  appannaggio dei bagnanti meno pigri.
Per conquistarsi questo paradiso infatti è obbligatorio armarsi di spirito e coraggio e percorrere un suggestivo sentiero di circa un’ora che passa attraverso una vecchia mulattiera un tempo usata dai carbonai, battuta dal sole a picco! L’alternativa è arrivarci via mare dalla vicina spiaggia di Santa Maria Navarrese. Da segnalare che per la sua tutela da quest’anno la spiaggia è a pagamento e a numero chiuso.

Fiordo di Crapolla, photo Sorrento

Spiagga di Crapolla, Massa Lubrense (Campania)

Trattasi di una piccola insenatura naturale, situata a Massa Lubrense, nella magica Penisola Sorrentina. Si presenta come una profonda fenditura nella roccia e la spiaggia fatta di ciottoli fa parte della Riserva Marina Protetta di Punta Campanella ed è un luogo di storia millenaria ed epica, la tradizione, infatti, racconta che proprio qui sbarcò San Pietro durante il suo viaggio per Roma.
In memoria di questo importante passaggio, lungo il sentiero che porta al fiordo, si trova l’omonima cappella che, secondo la leggenda, sarebbe stata edificata sulle rovine di un antico tempio dedicato al dio Apollo. Questo spiegherebbe il toponimo Crapolla. A ovest dell’insenatura, invece, si scorgono i resti di una villa romana dove si riconoscono porzioni di mura in opus reticolatum.
È una vera e propria piscina naturale di natura incontaminata.
La si raggiunge solo a piedi, partendo dalla piazzetta di Torca e seguendo un’antica mulattiera immersa nella macchia mediterranea che prevede anche una scalinata di 700 gradini!
Il percorso, dunque, è difficile e non adatto a tutti, inoltre, per la sua conformazione la spiaggia è esposta al sole solo in alcune ore del giorno, ma è un luogo davvero suggestivo che vale la pena di vedere. L’ingresso è comunque c
ontingentato in qualsiasi periodo dell’anno. A nostro avviso per poter godere appieno della tranquillità del luogo, è possibile recarsi li o al mattino presto o al tramonto. Vi consigliamo inoltre se decidete di fare il bagno di prestare attenzione alla corrente che si crea all’entrata dal mare alla “piscina naturale”. Infatti, l’imboccatura dà direttamente sul mare aperto e quindi correnti e passaggio di barche possono causare movimenti d’acqua imprevisti, l’interno delle piscine invece è molto tranquillo.

Spiaggia Lu Nastri

La spiagga de Lu Nastru, Maratea (Basilicata)

Un sentiero ripido tra rocce a picco sul mare, profumo di mirto e suono di cicale, porta a una delle spiagge più belle e meno conosciute di Maratea. La spiaggia della Rena d’u Nastru, si trova tra l’abitato di Cersuta e la roccia dove sorge la Torre Apprezzami l’Asino.
Una spiaggia, come alcune altre a Maratea, che si è formata nel 1894, quando i materiali di risulta della ferrovia vennero scaricati, tramite un nastro trasportatore, sulla costa e da qui il nome.
Si chiama la spiaggia de lu Nastru, in dialetto locale, anche perché nel tempo ha subito profondamente l’erosione del mare e si è andata via via restringendo, fino a diventare un nastro di terra per l’appunto, stretto e lungo.
In seguito venne soprannominata la “spiaggia degli olandesi” perché le frazioni di Maratea, Cersuta e Acquafredda furono abitate da olandesi e francesi nel corso degli anni ’80 e ’90.
Si racconta che la prima olandese nota ad arrivare fu una ragazza che si fidanzò con uno dei giardinieri del conte Rivetti, l’imprenditore piemontese che scoprì Maratea, e lì vi si stabilì.
Tra sassolini neri e una natura selvaggia, questa perla della costa lucana regala bagni memorabili nelle sue acque cristalline dai riflessi verdi e blu.
Un tempo vi si trovava un lido attrezzato, oggi regna il silenzio della natura. Scopritela prima che scompaia del tutto.

Cretacco, isole Tremiti – photo Wikipedia

Isola del Cretacci, isole Tremiti (Puglia)

L’isola del Cretaccio, in realtà è solo un grande scoglio vicino alle più grandi e abitate delle isole Tremiti, San Domino e San Nicola: un paradiso da scoprire.
Qui si trova l’imperdibile Cala del Diavolo, una suggestiva spiaggetta formata da scogli di creta liscia dalle importanti proprietà benefiche, raggiungibile solo via mare.
Cala del Diavolo è invece conosciuta come luogo dove nidificano i gabbiani e dove riecheggiano antiche leggende legate al vicino scoglio della Vecchia.
Vale la pena scoprire anche la cala del Cretaccio e le altre calette di quest’isola di natura argillosa che prende il nome dalla creta.
È un’isola disabitata e priva di vegetazione, dalle coste friabili che sarà destinata ne tempo a scomparire per l’azione degli agenti atmosferici e delle correnti marine. È curioso il fenomeno del mare che, quando piove, diventa giallo per via della creta che si scioglie. Ma non preoccupatevi, di solito l’acqua risplende nelle infinite sfumature di blu! Visitatela prima che scompaia

Spiaggia dei cento gradini

Spiaggia dei cento gradini, Poggio Miggiano (Puglia)

La Spiaggia dei cento scalini o dei cento gradini è chiamata anche, semplicemente Baia di Miggiano o Cala di Miggiano.
E’ una piccola spiaggetta nascosta dentro ad una insenatura presso Porto Miggiano nel cuore del modaiolo Salento.
Si chiama così proprio per il fatto che per raggiungerla bisogna percorrere non pochi gradini!
Per arrivare giù alla spiaggetta ci sono in realtà due opzioni: la prima, anche la più semplice, è di scendere usando i gradini fatti in cemento che permettono di arrivare in fondo alla spiaggia senza problemi, l’altra opzione per scendere fino alla spiaggetta è molto pericolosa.
Bisogna infatti stare molto attenti a dove mettere i piedi…
Una volta raggiunta la spiaggetta vi troverete in paradiso, il mare è di un verde smeraldo unico e  circondato da un alta scogliera impressionante.
Tutto il paesaggio circostante rappresenta una meraviglia per gli occhi e per lo spirito. La piccola spiaggetta, dalla sabbia bianca e finissima, fa quasi da contrasto con un tratto di costa caratteristico e conosciuto per via delle alte e ripide scogliere proprio a significare una pietra preziosa incastonata nella roccia. Questo tratto di costa è un capolavoro della natura da visitare senza dubbio alcuno.

 

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