L’Italia è detto il “Bel Paese”. Non a caso. Concentrato di bellezza, storia, tradizione, cultura e natura.
Succede però che, nonostante la più alta concentrazione al mondo di patrimoni Unesco, la possibilità in pochi chilometri di raggio di visitare paesi ricchi d’arte, mari cristallini, colline perfette e montagne che mozzano il fiato sia un’occasione da non perdere. E allora se non siete in ferie e vi potete permettere solo due giorni ecco un’occasione fantastica per scoprire un luogo magico.
Conero, lo scoglio emerso a metà costa adriatica
Vogliamo portarvi noi allora alla scoperta dell’Italia meno nota andando a scoprire la Riviera del Conero: uno scoglio emerso dalla spiaggia dell’Adriatico esattamente a metà della costa che da Trieste corre giù fino al Salento.
Uno scoglio che separa in due chilometri lunghissimi di spiagge, in realtà un meraviglioso promontorio con parco naturale dove si tocca con mano la natura e la sua bellezza mare e monti.
Ma ridurre la Riviera del Conero e i Colli dell’Infinito al solo promontorio pur quanto bellissimo è riduttivo.
Vivere il Conero oltre la stagione balneare è quanto di meglio possa esserci.
Per parlare del Conero servirebbero pagine e pagine ma la cosa migliore è andare e toccare con mano.
Una storia antica per un territorio ricchissimo, che vi sorprenderà ad ogni angolo regalando scorci e paesaggi di una bellezza unica.
L’alba sul mare di Sirolo
L’alba sull’orizzonte del mare Adriatico è imperdibile.
L’aurora che rischiara la notte e lascia intravedere le ultime luci della costa croata e poi, quando il sole fa capolino tra i ciottoli arrotondati della spiaggia fra l’insolita brezza dell’aria tutto diventa magico sulla spiaggia Urbani di Sirolo.
Gli stabilimenti chiusi alle spalle, il verde profumato e intenso di pino della vegetazione del promontorio che si mescola con quello del mare, i colori incredibili che sfumano dal viola al rosa trasformano il tutto in una dimensione quasi onirica.
Il Paccassassi, il segreto della bontà del ciauscolo
Il Conero non può annoiare grazie ai suoi boschi ed essenze che raccontano di città, di prodotti enogastronomici, di storie e tradizioni unici.
Per esempio solo qui in questi boschi cresce la Paccasassi, un finocchietto marino che si trova tra le rocce in primavera che dona freschezza e profumi alle pietanze. Lo abbiamo provato a colazione nel tipico salume “ciauscolo” in una nuova ricetta creata da poco, ma non dimanticate di annaffiare con un buon Rosso Conero.
A Recanati sulle orme di Leopardi e a Loreto per l’austerità mistica
Il Conero è un susseguirsi di paesi straordinari incastonati su colli morbidi; ognuno con una propria particolarità in cui è facile perdersi seguendo il filo dei propri pensieri e delle rime delle poesie che aleggiano ad esempio nell’aria di Recanati dove è inevitabile fra il calpestio in sali e scendi delle stradine volgere lo sguardo verso l’Infinito da quei colli che ispirarono lo stesso Giacomo Leopardi.
Il far della sera a Loreto regala un cielo azzurro unico e pieno di magia in questo luogo di fede, frequentato da devoti in ogni stagione dove l’austera bellezza della basilica si sposa con la perfezione delle arcate circostanti e un po’ meno con l’infinito bazar di souvenir tipico di ogni meta religiosa.
Camerano: la città sotto e la terra di un vino robusto sopra
L’indomani abbiamo scelto di andare a visitare Camerano luogo unico dove la città è più sotto terra che sopra.
Una porta e poche scale e si svela lo svelabile dei misteri del paese e delle sue grotte scavate dall’uomo nel corso dei secoli dove fra riti pagani e cristiani si scopre un mondo sotterraneo pieno di fascino.
Ma a Camerano, terra del vino robusto Conero doc è inevitabile anche una sosta in una delle tante ospitali cantine.
Offagna, il borgo più bello costruito in due soli anni
Offagna che si staglia su un’altro colle non ci delude.
Non a caso è uno dei “Borghi più belli d’Italia” e non delude col suo maniero – una delle opere difensive più importanti dei Castelli di Ancona – edificato in soli due anni e con tutti gli accorgimenti del caso.
Dall’alto del cassero la vista spazia a 360 gradi e immortala un territorio costellato da paesi sorti sui colli e intorno una pianura rigogliosa fronte mare.
Castelfidardo, patria mondiale della fisarmonica
Ma per capire l’arte e l’ingegno della gente italica di queste parti non si può non fare sosta a Castelfidardo dove nacque dopo la celebre battaglia del 18 settembre 1860 che dette ai piemontesi la chiave per proseguire fino a Roma.
A Castelfidardo l’ex contadino Paolo Soprani a metà dell’Ottocento ha creato dopo oltre 5000 movimenti delle sue mani un’industria della musica che ancora oggi è unica in tutto il mondo e che ha dato lavoro a più generazioni.
Castelfidardo è infatti la patria della fisarmonica lo strumento orchestra abbracciato e suonato dalle mani dei più grossi nomi della musica.
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