Un viaggio nell’Istria slovena vale la pena anche quando gli ombrelloni di Portorose-Portorož sono chiusi. La movida è sempre intensa, anche se meno dei mesi estivi nella allegra cittadina costiera, ma basta fare pochi chilometri al suo interno per scoprire i sapori antichi dell’Istria più autentica.
A Strugnano il secondo fine settimana di novembre sarà quello dedicato alle eccellenze gastronomiche, laboratori e un omaggio alla biodiversità di una preziosa oasi naturalistica dove molto diffusa è la coltivazione del frutto più dolce dell’autunno: il cachi.
Alla scoperta del cachi sloveno
Il cachi è uno dei frutti più voluttuosi dell’autunno e in Istria Slovena, a Strugnano-Strunjan, piccola frazione del comune di Pirano-Piran, grazie al clima e alla vicinanza con la costa, ne cresce una varietà pregiata, dalla pasta particolarmente dolce e dall’intenso colore arancione.
L’omaggio che annualmente gli tributano gli abitanti di questa località nota anche per le sue saline è un’ottima occasione per un break autunnale last minute all’insegna del gusto e del benessere.
La vicinanza a Trieste permette di lasciare la macchina a casa: si arriva in treno o in aereo nel capoluogo giuliano e con un breve transfer, che gli hotel delle località slovene costiere organizzano per gli ospiti, si arriva in Istria Slovena in totale relax.
La festa e il programma
Quest’anno la festa dei cachi è in calendario dal 10 al 12 novembre e oltre che per gli acquisti di prodotti legati all’enogastronomia del territorio è perfetta per esplorare questo piccolo universo di biodiversità nato proprio attorno alle saline di Strugnano: tutelate grazie alla conversione in riserva naturalistica, offrono la possibilità di fare rigeneranti passeggiate anche per fare una sessione di benessere en plein air, grazie all’alta concentrazione di ioni negativi presente nell’aria.
Nei giorni della festa si può anche prendere parte a visite guidate gratuite con tappa anche all’interessante centro visitatori, un’opportunità unica di apprezzare la storia e la bellezza selvaggia di questo luogo, vero e proprio paradiso per i bird-watchers.
Al rientro, dopo aver assaporato qualche prelibatezza e seguito, magari, uno dei laboratori legati alla trasformazione e alla essiccazione dei cachi, vale la pena esplorare il territorio di Strugnano anche approfittando del percorso della app gratuita NEXTO che, seguendo attraverso la realtà virtuale le storie dal gabbiano Marino, svela i segreti di questa perla del mare e della sua affascinante storia.
Venerdì 10 novembre
Sabato 11 novembre
Pirano, la cassaforte della Serenissima
Da farsi assolutamente durante il fine settimana è la passeggiata che, seguendo la bella promenade del lungomare, porta dal centro di Portorose a quello di Pirano, borgo che reca perfettamente visibili le tracce del suo essere stato, con il sale estratto dalle saline della zona, un punto strategicamente importantissimo per la Serenissima.
Nella sua antica piazza affacciata sul mare e dedicata al musicista Tartini, è presente anche una bella bottega in cui comprare, oltre al pregiato fior di sale usato dagli chef stellati, i prodotti per il benessere creati con le sostanze naturali delle saline: saponi, acqua madre, sali da bagno, fanghi, oli, tonici, creme e preparazioni per delicati peeling esfolianti.
Pirano ha una storia antica ricca e affascinante e affonda le sue radici nell’epoca romana quando già la sua costa era frequentata dagli uomini che osavano sfidare il mare.
Dal Medioevo è stata parte della Repubblica di Venezia e questa influenza è ancora evidente nell’architettura e nella cultura della città. Dopo la caduta di Venezia, Pirano (Piran in sloveno) divenne parte dell’Impero austro-ungarico prima di diventare parte della Jugoslavia e infine ottenere l’indipendenza con la Slovenia nel 1991.
Oltre alla piazza principale di cui vi abbiamo detto dedicata al celebre violinista e compositore Giuseppe Tartini, nativo della città nerita una vista anche la chiesa gotica di San Giorgio che domina il panorama e dal cui campanile si gode una vista spettacolare sull’alto Adriatico. Un altro punto di vista unico per ammirare il mare e percorrere il giro delle antiche mura.
Nelle saline più antiche d’Europa
Pirano è famosa anche per le sue saline che oltre ad essere un’importante attrazione naturale e culturale di mirabile bellezza sono uno dei siti di produzione di sale più antichi e ben conservati in Europa (risalgono ad oltre 700 anni fa)e hanno contribuito a fare la fortuna della Serenissima.
Le Saline di Pirano erano infatti una delle principali fonti di reddito della Repubblica di Venezia e l’area era contesa tra diverse potenze europee a causa dell’importanza strategica del sale.
Da non perdere la visita guidata nelle saline dove si ha l’opportunità di apprendere tutto il processo tradizionale di produzione del sale, dalle saline ai magazzini nonché osservare dal vero come il sale viene raccolto manualmente.
Decisamente da acquistare per un regalo di Natale speciale il sale di Sicciole proveniente direttamente dalle saline di Pirano. Il minerale candido ed eccezionalmente sapido è apprezzato dai migliori chef del mondo ed è confezionato con cura ed eleganza con un logo che riprende quello degli antichi magazzini del sale. Notevoli anche le tavolette di cioccolato al sale, cioccolatini e cosmetici da thalasso spa, come scrub e acqua madre.
Conosciamo meglio il cachi
Quello che i greci chiamavano “grano di Zeus”, di cui già conoscevano la proprietà nutritive e curative, contiene 5 volte più vitamina C e addirittura 30 volte più vitamina A di una mela, pectine, tannini e tra i minerali spiccano potassio, calcio, fosforo e ferro, una vera miniera di nutrienti.
Originario dell’Asia orientale, ma coltivato in molte parti del mondo è noto per il suo sapore dolce e la sua consistenza morbida e cremosa quando è maturo.
Ha una forma tondeggiante o a pera, a seconda della varietà e la sua buccia può variare da gialla a arancione, a seconda del grado di maturità e della varietà. La polpa è di solito di colore arancione e la consistenza cremosa quando è maturo. Il sapore è dolce e ricorda spesso il miele o lo zucchero.
Il cachi è una frutta versatile che può essere consumata in vari modi, tra cui direttamente fresco sbucciandolo e mangiando la polpa dolce e succosa. può essere utilizzato per preparare dolci, marmellate, conserve, torte, gelati e persino bevande come frullati, usato per aggiungere un tocco dolce e fresco alle insalate, rendendole più gustose o come condimento per piatti di carne o pesce.
Frutto versatile, il cachi si prestano a ricette semplici, con pochissimi ingredienti, come la gelatina, la salsa e il sorbetto, ma anche usi più complessi, per esempio associati a una mousse di mascarpone dal cuore di cachi.
Le altre eccellenze istriane
Una menzione speciale a parte va riservata ai vini, fiore all’occhiello della Slovenia.
Numerose sono le cantine in cui fare degustazioni sul territorio, magari in un fine settimana lungo. Qualità altissima indifferentemente in grandi etichette o in piccole realtà, metodi di produzione classici e biologici, bianchi, rossi e orange. E poi marmellate, erbe aromatiche, miele, sottoli, tartufi, formaggi, dolcetti: la gastronomia slovena sarà al gran completo, con peccati di gola per tutti i gusti di cui fare man bassa per impressionare agli amici durante ottimi aperitivi casalinghi.
Le ricette
Mousse di mascarpone con cuore di cacao
Ingredienti
Per il ripieno:1 cachi maturo
Per la mousse al mascarpone:
1 baccello di vaniglia,
50 g di zucchero,
3 g di gelatina o agar agar,
3 tuorli,
100 g di mascarpone,
50 g di panna da montare
Preparazione: Sbucciare il frutto e frullarlo con il minipimer, fino ad ottenere una purea. Disporre la purea in piccoli stampini di silicone e far riposare in freezer. Montare la panna e incorporarla al mascarpone, aggiungendo la parte interna del baccello di vaniglia. Far ammorbidire la gelatina in acqua fredda. Sbattere a bagnomaria (65°C) lo zucchero e gli albumi. Aggiungere la gelatina, quindi incorporare anche la crema di mascarpone e panna. Suddividere la crema così ottenuta negli stampini di silicone, inserendo all’interno di ciascuna vaschetta la purea di cachi precedentemente surgelata, estratta dallo stampino. Rimettere il tutto in freezer. Prima di servire, togliere dallo stampino e aspettare che si scongeli un po’.
Sorbetto di cachi
Ingredienti:
5 cachi maturi,
100 g di acqua,
Succo di 1 limone,
40 g di zucchero,
4 g di stabilizzatore per gelati (gomma di xantano o farina di carrube)
un pizzico di cardamomo
frammenti meringa per servire, qualche foglia di cioccolato fondente e di menta
Preparazione:
Sbucciare i cachi e frullarli con un frullatore a immersione.
Aggiungere alla purea il succo di limone e il cardamomo. Mescolare l’acqua, lo zucchero e lo stabilizzatore con una frusta e portare a ebollizione. Aggiungere il composto caldo alla purea e congelare. Per portare in tavola: sbriciolare la meringa in pezzetti grossolani, coprendo la parte centrale del piatto scelto per servire, modellare con due cucchiai delle quenelles di sorbetto e adagiarle sopra i frammenti di meringa. Guarnire a piacere con qualche foglia di cioccolato fondente e di menta.
0 commenti