30 Dicembre 2023

7 vini sorprendenti per stupire a San Silvestro

Se per la serata di San Silvestro volete stupire i vostri commensali correte in enoteca a cercare dei vini straordinari che faranno dire wow ai vostri ospiti.
Abbiamo scelto per voi sette vini sorprendenti da mettere sulla tavola: un Barolo con l’accento finlandese, un grande rosso dell’Oltrepò Pavese, un bianco indimenticabile prodotto con una varietà d’uva poco conosciuta e dedicato alla dea della fertilità, uno Champagne e un Brunello di Montalcino che nascono dall’amore e dalla complicità tra madre e figli, un vino passito “immortale” Presidio Slow Food.

Ukula, Barolo Meriame 2016

Un cuoco, la moglie e il Nebbiolo sono i protagonisti di questo “triangolo amoroso” ambientato a Serralunga d’Alba, in Piemonte.
La moglie in questione si chiama Riikka Sukula, è finlandese, innamorata del Piemonte e selezionatrice di etichette per la sua azienda di importazione di vino quando nel 2005 individua in questo lussureggiante scorcio nel cuore delle Langhe il luogo perfetto per cambiare vita e dedicarsi alla produzione di Barolo con il marito, il cuoco Jyrki Sukula, star tv, il “Cannavacciuolo scandinavo”.
Nasce così, nel 2006, la loro boutique winery a conduzione familiare che conta poco meno di 5 ettari di vigneto dove a farla da padrone sono le varietà Nebbiolo e Barbera.  

Il Barolo Meriame ha origine dal celebre cru di Serralunga d’Alba, caratterizzato da terreni argillosi e calcarei, con viti esposte a ovest e sud-ovest a un’altitudine compresa tra i 230 e i 360 metri.
Questo vino si distingue per la sua ricchezza di complessità e struttura, incarnando autenticamente il suo terroir: balsamico, con note di frutti rossi maturi, regala una beva importante e capace di preservare intatta l’eleganza, l’agilità e la piacevolezza del sorso. Perfetto con brasati, carni di cavallo ma anche piatti della cucina asiatica.  

Virginie T., Brut Grand Cuvée V2 6 ans 

Grandi Champagne e cuvée eccezionali sono la sintesi di questa Boutique Maison fondata da Virginie Taittinger, per vent’anni amministratore delegato della ben nota azienda di famiglia, e da suo figlio Ferdinand a Sillery, ai piedi della Montagne de Reims.
Lo Champagne Brut Grand Cuvée 6 Ans, autentica eccellenza della Maison Virginie T., è il risultato di una selezione accurata di uve Pinot Nero, Pinot Meunier e Chardonnay provenienti da 15 cru distinti, tra cui 11 Grands e Premiers Crus.
Questo champagne proviene dall’eccezionale annata del 2018, con l’integrazione del 15% di vini di riserva del 2017. Dopo un lungo affinamento in cantina di 6 anni, il vino raggiunge la maturità necessaria per esprimere appieno il suo complesso potenziale aromatico. 

Al naso, si aprono freschi aromi di frutta rossa, sfumature floreali e una leggera nota di crosta di pane. In bocca, la cremosità, la sapidità e l’armonia si fondono con eleganza, mentre la persistente e raffinata effervescenza sottolinea la finezza del calice. Si sposa magnificamente con piatti di pesce e formaggi, rappresentando un’eccellente scelta anche in abbinamento alle prelibatezze orientali.

Picchioni Andrea, Buttafuoco Bricco Riva Bianca 2019

Grande rosso dell’Oltrepò Pavese, il Buttafuoco è forse uno dei vini meno conosciuti e valorizzati d’Italia.
Il Buttafuoco Bricco Riva Bianca di Andrea Picchioni è sicuramente una delle migliori etichette per scoprire questo straordinario giacimento enologico.
Un vino prodotto solamente nelle annate più favorevoli, che affina in barrique per 24 mesi per portare nel calice un grande rosso del territorio.
Al naso è intenso e ricco, con cenni di sottobosco e humus, aromi di mora selvatica, ribes nero, prugna rossa, cenni di cioccolato fondente, tabacco, cacao, note di torrefazione, sfumature di erbe balsamiche e di spezie dolci.
Al palato mette in luce una notevole struttura con tannini fitti e vivi, e un frutto denso e succoso, che accompagnano verso un finale equilibrato e molto persistente.
È un vino da invecchiamento, che raggiunge la piena maturità espressiva dopo una decina d’anni. Si sposa perfettamente con i piatti di carne della cucina locale, come stracotti di manzo o selvaggina in umido.  

Salizzoni, Trento DOC Brut Nature Riserva Rhodium 2017

Il suo nome rievoca il Rodio, uno dei metalli più rari e preziosi in natura, e lo scopo è proprio quello di accomunare questo vino a un prodotto di grande valore.
Uno spumante articolato, con un perlage persistente e molto fine: i 60 mesi trascorsi sui lieviti permettono a Rhodium di sfoggiare un bouquet di profumi ricco ed elegante, che inizia con note di crema pasticcera variegata con miele e un leggero accenno di toffee, e prosegue con sentori profondi di agrume candito, lime e albicocca secca.
Al palato si presenta armonioso ed equilibrato, con un’acidità corretta che dona una bellissima freschezza e una beva molto piacevole.
Un Trentodoc raro e ricercato, prodotto in sole 5.000 bottiglie. Questa eccellente bollicina si sposa splendidamente con piatti a base di pesce e taglieri di salumi e formaggi. 

Col di Lamo, Brunello di Montalcino Selezione a Diletta 2016 

Giovanna Neri è una donna straordinaria, dal carattere autentico e senza fronzoli che si riflette inevitabilmente in tutte le sue scelte.
I suoi vini sono pieni di personalità e seguono la filosofia aziendale rimanendo eleganti, rigorosi, con le espressioni più pure del Sangiovese.
L’avventura di Col di Lamo è iniziata nel 1997, con tutte le difficoltà iniziali di un vin de garage che è andato via via crescendo negli anni e che ancora non accenna a fermarsi.
La conduzione dei vigneti è in regime biologico certificato e in cantina si scelgono vinificazioni tradizionali con utilizzo di lieviti indigeni.
Una realtà tutta al femminile che oggi ha saputo ritagliarsi un posto di primo piano a Montalcino e che domani saprà conquistare vette ancora più alte.
Il Brunello di Montalcino DOCG Selezione a Diletta è una preziosa dedica di Giovanna Neri alla figlia Diletta, assieme a lei alla guida di Col di Lamo.
Questo vino elegante, ottenuto da uve Sangiovese coltivate secondo i principi dell’agricoltura biologica, si caratterizza per equilibrio, dedizione ed entusiasmo.
Al naso si presenta ampio su note di frutta rossa, marasche e ciliegie, more, alcune note fumé e spezie gialle molto ben articolate.
Al sorso è succoso ed elegante con tannini raffinati e una sapidità accattivante: un vino di corpo e di grande equilibrio, che permette una bevibilità piacevolissima e un finale succoso, complesso e molto persistente. Ideale con piatti importanti a base di carne rossa, selvaggina e cacciagione. 

Vignaiolo Fanti, Isidor 2020

Isidor è probabilmente uno dei migliori vini bianchi d’Italia, sicuramente l’Incrocio Manzoni di riferimento, frutto dell’arte di Alessandro Fanti, viticoltore a Pressano, bucolico fazzoletto di terra a nord di Trento.
Il nome del vino significa “dono di Iside”, la dea della fertilità e della terra.
Le uve provengono dal vigneto Vigo, a 600 metri sul livello del mare, dove il terreno non subisce senza forzature, concimazioni o irrigazioni, preservando la sua vitalità naturale.
Di colore giallo luminoso, al naso sprigiona toni balsamici e minerali, accompagnati da note di zafferano e di fiori primaverili.
Al palato è cremoso, sapido, pungente, di grande struttura e persistenza. Un vino che sa conquistare al primo sorso, per non farsi più dimenticare. La bottiglia renana enfatizza la sua natura nordica, forte e vitale, come il Trentino, sua terra d’origine. 

Armonioso ed equilibrato, sposa magnificamente piatti di carne bianca, pesce, baccalà mantecato o primi piatti in bianco con verdure. La sua versatilità lo rende un compagno ideale per diverse esperienze gastronomiche. 

Francesco Poli, vino Santo Nobles 2006

La Nosiola è l’unica varietà a bacca bianca autoctona del Trentino, da cui nascono vini di grande stoffa. Oltre alla versione secca, da queste uve prende vita il raro Vino Santo Trentino, un passito talmente particolare e pregiato da essere stato inscritto nei Presidi Slow Food.
Il Vino Santo Nobles della cantina Francesco Poli nasce da uve Nosiola coltivate in agricoltura biologica nei vigneti dislocati ai margini del lago di S. Massenza.
Come da tradizione, le uve subiscono un appassimento di oltre 5 mesi sulle tipiche “arele” (graticci), periodo durante il quale all’interno degli acini si sviluppa la muffa nobile “botrytis cinerea”, che, accentuandone la disidratazione, e con l’azione combinata del tempo e del vento, provoca un calo dell’80% e oltre.
Ciò significa che da 100 chili di uva Nosiola fresca si ottengono appena 15-18 litri di mosto di Vino Santo. La pigiatura delle uve avviene durante la Settimana Santa (di qui il nome).
Il mosto viene quindi travasato in piccole botti di rovere dove inizia la fermentazione naturale che, per via dell’elevatissima concentrazione degli zuccheri, procede molto lentamente e dura tantissimo: almeno sei, otto anni.
Dopo l’imbottigliamento ricomincia la vita di questo vino, che si protrae oltre i 50 anni.
Oggi il Vino Santo può essere a pieno titolo considerato “il passito dei passiti”: nessun altro vino, infatti, rimane in appassimento naturale così a lungo.
Un prodotto straordinario che viene ben interpretato nel Nobles di Francesco Poli: sentori di acacia, prugna, albicocca secca e uva sultanina si rivelano sia al naso sia al sorso, accompagnati da sentori di mandorla e miele, in un insieme vellutato, cremoso, denso, ma non stucchevole perché sorretto da un’ottima acidità. L’abbinamento perfetto per molte tipologie di dolci, dal panettone al pandoro, dalla millefoglie alle crostate di frutta. Provatelo con formaggi e foie gras. 

 

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