7 Luglio 2024

Geotermia: 120 anni fa a Larderello si accesero le prime cinque lampadine col vapore

La geotermia toscana ha celebrato una vicenda passata che però non è il passato, perché questa storia di talento e di innovazione prosegue ancora oggi, esattamente 120 anni dopo dal giorno in cui, il 4 luglio 1904, il Principe Ginori Conti accese le prime cinque lampadine grazie al vapore contenuto nel cuore della Terra.

Il Principe Ginori Conti il 4 luglio 1904

Una storia di talento e innovazione

Con questo spirito a Larderello, in provincia di Pisa, si è svolto l’evento di commemorazione dei 120 anni dell’epopea elettrica della geotermia che ha richiamato circa 300 persone, alla presenza delle autorità.
La giornata si è aperta con la visita del Museo della Geotermia, a cui è seguita l’inaugurazione della mostra fotografica “Le terre del Vapore” di Fabio Sartori nella nuova Sala plastici della sede Enel Green Power di Larderello.
Da sottolineare che la geotermia anche oggi, 120 anni dopo le prime lampadine accese, è una grande risorsa rinnovabile della Toscana in grado di coprire il 33% del fabbisogno elettrico regionale e di rappresentare più del 70% della produzione da fonte rinnovabile della stessa regione.

Le cinque lampadine accese con la geotermia


L’intuizione del Principe Ginori Conti

Quel 4 luglio 1904 il Principe Ginori Conti, con un semplice generatore costituito da una dinamo alimentata dal calore geotermico, riuscì ad accendere le prime cinque lampadine producendo elettricità dal calore della terra per la prima volta nella storia dell’umanità.
Una tappa di una grande storia toscana che affonda le proprie radici negli usi termali degli etruschi e dei romani, prosegue nel corso dei secoli con l’inizio dell’attività industriale nel corso dell’800 per gli usi chimici ad opera del Conte De Larderel, e trova il suo compimento con l’avventura elettrica nel Novecento fino al presente in cui il know how di Enel Green Power sviluppato in Toscana fa scuola in Italia e nel mondo per la coltivazione geotermica e lo sviluppo sostenibile di questa energia rinnovabile dal grande fascino, con un’attenzione specifica agli standard ambientali e all’innovazione tecnologica.

Il Museo della Geotermia

Il museo della geotermia

Il Museo della Geotermia di Larderello, nelle sue sale interattive al piano terra, custodisce copia del prototipo della macchina con cui il Principe Ginori Conti accese le prime lampadine e, nell’ala monumentale del primo piano, dove si trova la ricostruzione dell’antica abitazione del Conte De Larderel e poi dei suoi eredi, è conservato anche il bastone con cui si narra che il Principe misurasse la potenza dei pozzi, in base a quanto il getto di vapore uscente dalla nuova perforazione sollevasse il bastone stesso.
Aneddoti e pezzi di storia unici dell’Italia e della Toscana che sono stati ripercorsi nel corso dell’anniversario con gli interventi dei Sindaci e delle personalità presenti e che fanno parte di un’epopea ancora oggi in continua evoluzione.

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L’energia pulita che regala uno spettacolo unico della natura

Le aree geotermiche sono “il cuore caldo di Toscana”, una risorsa a 360° sia per la sua capacità di essere un’energia rinnovabile h24 sia per i cosiddetti usi plurimi legati all’utilizzo del calore, ma anche per la sua poliedricità in termini di radici storiche, sostenibilità ambientale, cultura, venature artistiche e sfumature naturalistiche.
Un vero e proprio spettacolo della natura che, partendo dal magma, segue il viaggio vapore dal sottosuolo alla superficie, passando per i pozzi e le centrali geotermiche, i teleriscaldamenti, le manifestazioni naturali, le produzioni alimentari d’eccellenza, i poli museali e le espressioni artistiche di cui la geotermia è continua fonte di ispirazione.
A Larderello e in Toscana Enel Green Power gestisce il più antico e al contempo innovativo complesso geotermico del pianeta, con 34 centrali geotermoelettriche per un totale di 37 gruppi di produzione, dislocate tra le province di Pisa, Siena e Grosseto.
La risorsa geotermica fornisce calore utile a riscaldare circa 13mila utenti, 26 ettari di serre e aziende agricole ed artigianali, alimentando anche un’importante filiera del turismo sostenibile con 60mila visite annue tra i poli museali, gli impianti, i percorsi di trekking tra le manifestazioni naturali dei territori geotermici.

La Toscana e la geotermia: una storia lunghissima

La Toscana è una delle regioni più importanti al mondo per lo sfruttamento dell’energia geotermica.
La sua lunga storia di utilizzo delle risorse geotermiche risale a secoli fa, e oggi continua a essere un leader in questo campo.
L’uso del calore terrestre in Toscana come accennato ha radici antiche. Le sorgenti termali naturali erano conosciute e utilizzate dagli Etruschi e dai Romani per le loro proprietà terapeutiche; tuttavia, l’utilizzo moderno della geotermia per la produzione di energia iniziò nel XIX secolo.
Nl 1918 il principe Piero Ginori Conti, nella sua tenuta di Larderello, iniziò a sfruttare i soffioni boraciferi per estrarre l’acido borico. Questo segnò l’inizio dell’industria geotermica in Toscana.
Come visto, circa un secolo dopo, ed esattamente nel 1904 sempre a Larderello, venne prodotto il primo esempio di energia geotermica al mondo, quando Piero Ginori Conti (aveva lo stesso nome del trisavolo di cento anni prima) accese una lampadina utilizzando il vapore geotermico.
Venne così costruita nel 1926 la prima centrale geotermica a Larderello, rendendo l’Italia pioniera nel settore geotermico.


Larderello ma non solo, ecco dov’è l cuore caldo della Toscana

La Toscana è ricca di aree geotermiche attive, con diverse località che sono diventate sinonimo di energia geotermica.
Doveroso iniziare dalla “capitale” Larderello, s
ituata nella provincia di Pisa in quella che è definita la valle del diavolo.
Qui si trovano alcune delle più antiche e importanti centrali geotermiche del mondo
Monterotondo Marittimo piccolo comune della provincia di Grosseto ospita diverse centrali geotermiche e offre percorsi turistici per esplorare i fenomeni geotermici e fare unici trekking nella zona.
Sasso Pisano e Castelnuovo di Val di Cecina sono villaggi noti per le loro sorgenti termali e le manifestazioni naturali di energia geotermica, come fumarole e pozze di fango bollente che donano un paesaggio unico, tutto da ammirare.
Infine concludiamo il viaggio nel cuore caldo della Toscana al Monte Amiata, l’antico vulcano che si trova al centro di un’importante zona geotermica dove sono diverse centrali che sfruttano il calore sotterraneo per la produzione di energia elettrica.


Viaggio fra la “valle del diavolo” e le terme geotermiche

Come abbiamo accennato la zona del pisano dove si trova Larderello è nota come la “Valle del Diavolo”: soprannome meritato per i suoi paesaggi surreali fatti di soffioni boraciferi e pozze di fango fumante, che nei secoli passati alimentavano storie e leggende di inferno e demoni.
La Toscana oltre ad essere terra geotermica come molti sanno è anche una regione termale e forse non tanti sanno che geotermia e termalismo in Toscana si uniscono

 

 

 

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