7 Agosto 2024

Alto Adige: le 18 valli laterali tutte da scoprire

Le valli laterali dell’Alto Adige sono una meta perfetta per chi desidera una vacanza all’insegna del relax. Una meraviglia della natura, incorniciate da un meraviglioso panorama alpino ed essendo valli solitarie, sono perfette per staccare la spina dalla frenesia della vita quotidiana.
Ogni valle ha le sue peculiarità, le sue usanze e le sue attrazioni. Tutte, però, ti danno la possibilità di fare un’esperienza in maso. Estese da nord a sud o da ovest a est, le valli laterali sono pronte ad accogliere coloro che apprezzano la loro bellezza e vogliono approfittare delle numerose iniziative sportive e culturali.

la valle di Slingia, foto Gallo Rosso

1 – La Valle di Slingia, escursioni tutto l’anno

La Valle di Slingia si estende da Clusio al Rifugio Sesvenna e al Passo di Slingia a 2.330 metri in direzione del confine svizzero.
Per chi decide di soggiornare a Slingia, una compagna fedele sarà la magnifica flora alpina. I rari anemoni, l’arnica, la genziana e la stella alpina rendono ogni escursione un’esperienza indimenticabile. I visitatori possono fermarsi a mangiare nei numerosi rifugi della zona che vantano deliziose specialità altoatesine.
Il percorso attraverso il Passo di Slingia era utilizzato come via di contrabbando per portare merci ricercate, come caffè o sigarette, oltre il confine. In passato, il contrabbando, nelle zone alpine di confine, era spesso un’importante attività secondaria per la popolazione. Mentre un tempo su questi sentieri si svolgeva il contrabbando, ora sono frequentati dagli escursionisti. Uno dei sentieri conduce a circa 19 chilometri da Slingia nella Bassa Engadina. Questa escursione, ricca di storia, richiede un po’ di allenamento, ma, una volta su, lo sforzo viene ricompensato da una vista mozzafiato sulla montagna più alta dell’Alto Adige, l’Ortles.
La strada che conduce a Slingia passa direttamente davanti la stazione a valle del comprensorio sciistico di Watles. Il popolare comprensorio sciistico nel punto d’incontro di tre paesi, tra Svizzera e Austria, offre ampi pendii e un panorama alpino mozzafiato, oltre 18 chilometri di piste adatte soprattutto alle famiglie. I bambini possono scatenarsi sul loro angolo di paradiso: sulla pista da ski cross o sulla pista naturale per slittini di quattro chilometri. Per i ciaspolatori e gli escursionisti, sono numerosi i sentieri che da Slingia conducono in alta montagna.
Anche gli sciatori di fondo troveranno il paradiso a Watles: nel centro di sci di fondo Nordic Schlinig, principianti e esperti possono percorrere 15 chilometri di piste di fondo. Svolgendosi proprio qui le gare internazionali di sci di fondo, le piste sono sempre pronte per essere percorse.
Con l’escursione sul Monterodes potrai goderti un panorama alpino mozzafiato e tanta natura incontaminata. La vetta, alta 2.361 metri, si trova a sud della Valle di Slingia. L’escursione parte da Slingia e prosegue in salita fino alla solitaria Malga dei Vitelli. Già da lì, gli escursionisti godono di una vista spettacolare sulla Valle di Slingia, sul Gruppo del Sesvenna e sul Watles. Per raggiungere il Monterodes, si sale ulteriormente fino alla forcella. In breve tempo si raggiunge la vetta tramite un dorso montuoso. Una volta in cima, potrai goderti una vista mozzafiato da Resia fino al gruppo dell’Ortles. Puoi tornare indietro percorrendo la stessa strada dell’andata o attraverso la malga di Slingia, passando per la Valle Arunda.

Vallelunga, foto Gallo Rosso

2 – Vallelunga, sport e attività

Palla Bianca, Cima del Lago Bianco, Vedretta di Vallelunga: sono solo tre delle tante vette che, decidendo di trascorrere le tue vacanze in maso in Vallelunga, in Alto Adige, potrai ammirare in tutta la loro bellezza.
Il campanile sommerso del Lago di Resia è uno dei posti più suggestivi dell’Alto Adige. Proprio lì, vicino a Curon, si estende la meravigliosa Vallelunga. Proprio qui potrai fare splendide escursioni, in una natura incontaminata.
Che sia in alta montagna che su sentieri escursionistici di difficoltà moderata, sempre in compagnia del sole e di un panorama alpino mozzafiato.
La Vallelunga si snoda fino alle Alpi dell’Ötztal, al confine con l’Austria. Il villaggio principale della valle si trova a 1.500 metri sul livello del mare. La frazione più alta della valle, abitata tutto l’anno, è Melago, a 1.915 metri. Da qui partono non solo i sentieri escursionistici; la zona è anche il paradiso dello sci di fondo, con eventi esclusivi e gare di cani da slitta.
La pista d’alta quota può essere percorsa sia in stile classico che libero. Il circuito di sci di fondo corre lungo il torrente di Melago e, dopo un breve giro, riconduce a Melago o fuori dalla valle attraverso il bosco fino a Grub e sul lato opposto della valle attraverso prati soleggiati riporta di nuovo a Melago.
Anche gli sciatori, quando soggiornano in un appartamento o in una stanza a Vallelunga, trovano il loro angolo di paradiso: il piccolo comprensorio sciistico di Maseben offre poco meno di 6 chilometri di piste. Anche i più piccolini, avendo un’area dedicata, possono giocare felici e divertirsi da matti.
Formaggio, burro, yogurt, latte e uova: i contadini della Vallelunga producono, in gran parte, tutto da sé. Essendo tutti prodotti in maso o dintorni, in quanto a sapore sono imbattibili.
Gli ospiti possono gustare queste prelibatezze regionali altoatesine nelle botteghe del maso o durante una vacanza in maso. Per assaggiare i piatti locali, un’altra possibilità sarebbe partecipare all’evento della transumanza all’inizio di settembre. Quando gli animali vengono riportati dalle malghe alla stalla, la gente della valle fa festa. In occasione di questo evento si possono acquistare e degustare i vari prodotti alpini.
La Vallelunga è particolarmente apprezzata dai soggetti allergici: possono finalmente respirare aria pura a pieni polmoni. I fattori irritanti come il vento, il sole, la pressione atmosferica e la temperatura hanno meno effetti sull’organismo. Inoltre, la scarsa presenza di polline, fa sì che i soggetti allergici possano trascorrere una vacanza in maso nella Vallelunga senza avere il problema del naso che cola e degli occhi che lacrimano.

La valle Mazia, Gallo Rosso

3 – La Val Mazia, la casa del turismo sostenibile

La Val Mazia è una valle laterale della Val Venosta in Alto Adige. Mazia, incastonata tra le Alpi Venoste, si trova a quasi 1.600 metri sul livello del mare.
Chi sceglie Mazia, sceglie una valle speciale: Mazia si occupa di turismo sostenibile, conservazione attiva della natura e del paesaggio e mobilità dolce. Il villaggio vanta anche un passato ricco di storia: le famiglie nobili e i balivi che vivevano nei castelli di Mazia di Sopra e di Mazia di Sotto, nel XII secolo, hanno avuto un ruolo fondamentale nel plasmare l’aspetto del villaggio.
La valle Mazia è perfetta per goderti il tuo momento di relax e tranquillità, lontano dalla frenesia della vita quotidiana. A Mazia vivono circa 600 persone.
Le loro tradizioni sono state plasmate dal passato movimentato della valle. Intorno al 1160, il primo balivo di Mazia, entra a far parte della storia del villaggio. Egno de Amatia proviene dalla nobile famiglia dei Tarasper. Da quel momento in poi, le famiglie nobili soggiornarono a lungo nella Valle di Mazia, più precisamente nei Castelli di Mazia di Sopra e Mazia di Sotto. Si dice che entrambi i castelli siano stati costruiti dai balivi di Mazia. Oggi restano solo pochi resti delle mura dei castelli, ma la cappella del castello di San Martino a Mazia di Sopra, costruita nel XII secolo, è ancora ben conservata. Tuttavia, la cappella assunse l’aspetto attuale solo intorno al 1650.
La chiesa parrocchiale nel centro di Mazia fu costruita all’inizio del XVI secolo ed è dedicata a San Florino, che secondo la leggenda sarebbe originario di Mazia.
Mazia e dintorni è piena di chiese, monasteri e castelli. Chi deciderà di trascorrere le proprie vacanze a Mazia lo attenderà un ricco programma culturale. Anche per gli appassionati di sport non sarà da meno.
Le numerose vette e i sentieri escursionistici aspettano solo di essere esplorati. Non a caso Mazia è il primo paese dell’Alto Adige a far parte dell’iniziativa “Villaggio dell’Alpinismo” dei Club Alpini delle Alpi Orientali.
L’iniziativa sostiene il turismo ecologico e rispetta la natura. È questo l’importante: la Val Mazia, infatti, si è astenuta da sviluppi tecnici su larga scala: Mazia si distingue per l’amore per la natura.
Ce n’è per tutti i gusti: che si tratti di un’escursione lungo i sentieri delle rogge o di una scalata fino in vetta.
L’Alta Via della Val Venosta è un’escursione semplice: in cinque ore si percorrono circa 650 metri di altitudine. Ad accompagnare gli escursionisti in questa avventura sarà la vista mozzafiato che si estende sulla valle. L’escursione dei masi è particolarmente consigliata alle famiglie con bambini. Il percorso dura circa 3 ore e mezza e attraversa i numerosi masi nei dintorni di Mazia.
La valle è una delle zone preferite dagli sciatori alpinisti e offre una varietà di tour impegnativi per gli escursionisti esperti. Chi non vuole mettere gli sci da alpinismo può anche percorrere numerose escursioni invernali a piedi, con o senza ciaspole. Tutte le attività si svolgeranno a contatto con la natura.

La Val di Solda, Gallo Rosso

4 – La Val di Solda, ghiacciai e prati di montagna

Incastonata tra i massicci montuosi più alti dell’Alto Adige si trova la Val di Solda e l’omonimo villaggio ai piedi dell’imponente Ortles.
A Prato allo Stelvio, la strada si dirama e conduce fino a 1.900 metri, dove si trova il villaggio. Chi decide di trascorrere le vacanze in maso a Solda, può godersi la bellezza del paesaggio alpino.
I circa 400 abitanti, tutte le mattine, iniziano la giornata con un panorama mozzafiato! Per gli ospiti del maso, è sempre un’esperienza speciale svegliarsi con la meravigliosa vista che si estende sulle alte montagne del gruppo dell’Ortles.
Solda è stata aperta al turismo la prima volta alla fine del XIX secolo con la costruzione della strada che conduce al villaggio di montagna e si trova al centro del Parco Nazionale dello Stelvio, una delle più grandi riserve naturali d’Europa.
Per chi ama le escursioni, Solda è il posto giusto. Da qui partono circa 115 chilometri di sentieri escursionistici e si possono raggiungere 27 cime di tremila metri direttamente dal villaggio.
Che si tratti di una semplice escursione in rifugio o di una via ferrata per alpinisti esperti, nei dintorni di Solda ci sono tour adatti a tutti. Il mondo dei ghiacciai, nei dintorni di Solda, in estate è di una bellezza indescrivibile, ma vale la pena fare una capatina anche in inverno.
Potrai percorrere 44 chilometri di piste diverse per divertirti sugli sci, immerso nel paesaggio innevato. Anche a Solda il da fare di certo non manca. Puoi optare per lo sci di fondo, puoi andare in slittino, puoi dedicarti alle ciaspolate, ad arrampicare su ghiaccio o fare una gita in carrozza.
Se vuoi approfondire il tuo bagaglio culturale, a Solda, puoi visitare i tre musei principali: il Messner Mountain Museum Ortles dove puoi conoscere tutto sui ghiacciai e l’Alpine Curiosa dove l’alpinista esperto Reinhold Messer racconta la sua storia dell’alpinismo e la sua visione personale in merito. Il Museo per la regione dell’Ortles, nella scuola elementare di Solda, invece, ripercorre cento anni di storia del turismo raccontando la storia del territorio.

Val Marelllo, Gallo Rosso

5 – Val Martello, la valle delle fragole

Lo sfondo di una vacanza in agriturismo in Val Martello sono i prati, i pascoli e i boschi, ma non solo. In piena estate, i verdi campi di fragole si punteggiano di un rosso acceso.
La Val Martello è una valle laterale della Val Venosta che si estende per 24 km da Coldrano fino al ghiacciaio del Cevedale a 3769 metri di altitudine. Il suo territorio si trova si trova nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio.
Nel 1950, per la produzione di energia elettrica, nell’Alta Val Martello è stata costruita una diga per convogliare le acque del Rio Plima in un bacino artificiale, il lago di Gioveretto. Oggi, il lago è il punto di partenza per numerose escursioni.
Il comune di Martello, tra le sue varie frazioni, conta quasi 900 abitanti; come già i loro antenati, gli abitanti della valle sono impiegati prevalentemente nell’allevamento e nella produzione di latte e derivati. Fino a 2000 metri di altitudine si trovano ancora masi abitati stabilmente. Una vacanza in agriturismo a Martello è l’ideale per chi cerca genuinità e tranquillità.
Negli ultimi decenni – così come in molte altre regioni – i contadini della Val Martello hanno dovuto ripensare la loro attività per arginare il crollo dei prezzi del latte. La redditività delle attività agricole è diventa  più bassa, tanto da costringere a cercare nuove colture per la loro terra.
Fortunatamente, si è scoperto che l’altitudine, il clima mite e secco e le notti fresche della valle rendono la zona ideale per la crescita dei piccoli frutti, in particolare fragole. In Val Martello la raccolta delle fragole inizia a metà giugno a 800 metri e termina ai primi di settembre alle maggiori altitudini, fino a 1.800 metri. In questo periodo, quando non sono più disponibili sul mercato le fragole delle principali zone di coltivazione, la Val Martello è in grado di offrire al mercato un prodotto senza concorrenti, anche per le sue caratteristiche uniche: il gusto di questi frutti è unico, ricco e aromatico, grazie alle particolari condizioni di maturazione.
Oltre alle fragole, la Val Martello può contare anche sulla coltivazione di ciliegie, ribes, lamponi e verdure, che offrono agli agricoltori una fonte di reddito aggiuntivo. Grazie a queste coltivazioni, i contadini della valle sono riusciti a rimanere nei loro masi, mantenendo vive le loro storiche attività. Una vacanza in agriturismo ti dà la possibilità di vivere ogni giorno come hai sognato.
Negli ultimi decenni, nel Parco Nazionale dello Stelvio il gipeto è ritornato a volare. Negli anni dal 2000 al 2008 undici giovani gipeti sono stati liberati in Val Martello, e quattro coppie hanno scelto il loro territorio del parco per nidificare. Da quel momento, in quello che è diventato il primo vivaio di  grandi rapaci in Europa, sono 27 gli uccelli nati nel parco. Armandosi di un po’ di pazienza e con un poca di fortuna, osservando con attenzione dalle finestre del tuo appartamento o della tua camera in Val Martello, puoi avvistare un gipeto volteggiare nel cielo.

Val Sarentino, Gallo Rosso

6 – Val Sarentino, una valle originalissima

Una vacanza in agriturismo in Val Sarentino vi svela una valle che ha mantenuto intatta la sua originalità. Per lungo tempo è stato difficile incontrare i contadini della Val Sarentino, con il loro particolare dialetto, nel centro di Bolzano. Fino al 1930, anno della costruzione della Strada della Val Sarentino, la valle era un microcosmo pressoché isolato.
Le due uniche vie per raggiungere Bolzano erano entrambe impervie e prevedevano di passare attraverso una gola non sicura oppure attraverso il Renon.
Questo isolamento ha costretto i sarentini a produrre in autonomia quanto di cui avevano bisogno. Gli esempi di quest’antica tradizione rurale sono oggi particolarmente evidenti nei bellissimi costumi della Val Sarentino.
Le attività contadine si concentrano prevalentemente sull’allevamento di bestiame e le mucche trascorrono le loro estati sui pascoli di montagna. Vigneti e frutteti sono qui assai rari.
Conosciuta ben oltre i confini della valle è un’attività artigianale tipica della Val Sarentino: il ricamo del cuoio. Un tempo praticata per integrare il reddito dei contadini, questa vera e propria arte è oggi riconosciuta come professione. Per realizzare il ricamo, i contadini utilizzavano, e gli artigiani usano ancora, il rachide delle piume di pavone, che deve essere sezionato e tagliato in striscioline sottilissime, in modo da avere la giusta durezza e flessibilità per essere usato come un filo. Cinture, scarpe, zaini, borse e molto altro ancora vengono decorati con questa spettacolare e difficile tecnica.
Chi sceglie di trascorrere le proprie vacanze in val Sarentino, metta nel proprio programma almeno un giorno da dedicare alle escursioni a piedi: qui nella valle non c’è che l’imbarazzo della scelta.
La piacevole Via delle Saghe a Sonvigo, ad esempio, illustra attraverso nove installazioni altrettante leggende della Val Sarentino.
Chi desidera salire più in alto potrà raggiungere il Rifugio Santa Croce di Lazfons, che prende il nome dall’omonimo santuario e che, con i suoi 2305 metri di altitudine, è il più alto d’Europa.
Un’attrazione dal fascino mistico sono gli “Stoanerne Mandln” sopra Sarentino: in quest’area panoramica si trovano centinaia di piccole piramidi di pietre, simili ad ometti. La tradizione vuole che in questo punto le streghe abbiano ballato con il diavolo.
In estate la Val Sarentino è particolarmente popolare tra i motociclisti, perché qui si snoda il fantastico percorso attraverso il Passo Pennes. Chi ama nuotare potrà fare una sosta nel Lago di Valdurna. Chi desidera passare di sella in sella potrà, invece, approfittare dei diversi maneggi che offrono passeggiate a cavallo in uno splendido paesaggio. La strada del passo è chiusa in inverno, ma l’area sciistica di San Martino è aperta. Oltre a una pista per slittini, ci sono piste per sciatori, snowboarder e fondisti.

7 – Val Senales, la valle dei ghiacciai

Una vacanza a Senales garantisce un’offerta assai varia: una natura incontaminata in cui compiere escursioni sulle orme di Ötzi, un ghiacciaio per lo sci alpinismo e vive tradizioni che raccontano del passato.
Non sono tante le vallate della regione alpina che si caratterizzano per i tanti contrasti come la Val Senales: il clima gradevole e ghiacciai selvaggi, i meli e i vitigni e il bestiame convivono in un’unica valle.
Una vacanza in agriturismo a Senales è possibile nelle frazioni di Certosa, Monte Santa Caterina, Maso Corto, Senales e Vernago. La Val Senales è una valle laterale sinistra della Val Venosta, si estende per 22 km ed è famosa per le sue bellezze paesaggistiche, già teatro di numerosi spot pubblicitari e film.
Alla notorietà della valle ha contribuito anche il ritrovamento di Ötzi, la mummia ritrovata nel 1991 nel Giogo di Tisa, nelle Alpi dell’Ötztal, tra il picco Punta di Finale e il Similaun.
Gli escursionisti potranno scegliere tra numerosi piacevoli sentieri che partono proprio nei pressi del loro appartamento o della camera a Senales, ed impegnative escursioni sui ghiacciai come quelle sulle Cime Nere, la Cima Altissima o il Similaun.
È difficile trovare una posto in cui si conservino ancora così tanti masi di montagna con il loro aspetto originale come a Senales.
Da più di 700 anni alcune di queste case sembrano sfidare i ripidi pendii sui quali sono costruiti, mostrandosi non solo perfettamente curati, ma anche belli, grazie agli orticelli rigogliosi e ai balconi fioriti.
Tra questi masi una menzione particolare merita l’Oberniederhof a Madonna di Senales. La costruzione è stata a lungo proprietà di Enrico di Boemia ed è anche servita come prigione. Oggi il maso è un’apprezzato maso didattico, che ospita specie animali locali a rischio di estinzione.
Nello stessa località, a 1953 metri di altitudine, si trovano i masi Finailhöfe, che si compongono di quattro edifici in legno risalenti ai secoli XV e XVI. Il complesso di masi è stato uno dei granai a maggior altitudine nelle Alpi, e dalla metà del XX secolo ai campi di grano sono succeduti i pascoli.
A Madonna di Senales meritano una visita anche l’omonimo santuario e l’ArcheoParc, che offre una panoramica sul neolitico e sulla vita della mummia glaciale di Ötzi. Al maso Moarhof di Monte Santa Caterina è possibile cimentarsi nel tiro con l’arco grazie ad un percorso di caccia con sagome in 3D.
Chi sceglie una vacanza in appartamento o camera a Senales ha la possibilità di vedere da vicino il lavoro dei contadini. Durante l’estate, nei prati, saltano all’occhio gli Heustiefel: questi stretti e puntuti covoni di fieno sono costruiti dai contadini quando non è per loro possibile portare la paglia nei fienili.
Un’altra antica tradizione riguarda la transumanza delle pecore. Da secoli, a metà giugno, le pecore dalla Val Senales e dal Monte Sole di Silandro percorrono 44 km attraverso le Alpi, fino ai pascoli estivi nell’Ötztal in Austria. Il ritorno dagli alpeggi, a metà settembre, coinvolge ben 4000 pecore e capre guidate da pastori e cani: uno spettacolo impressionante.
Dal 2011 la transumanza in Austria è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Il ritorno a valle degli animali viene celebrato con un grande festa presso il lago di Vernago con musica, danze e cibi, preparati per l’occasione secondo la tradizione.
Circondato da numerosi tremila, il lago di Vernago non è una meta popolare solo per la transumanza delle pecore, ma anche per tante escursioni, grazie allo spettacolo del ghiacciaio che riflette la luce del sole sulla sua acqua verde smeraldo. Il Parco Avventura Ötzi Rope Park, vicino al lago, garantisce un pomeriggio divertente a tutta la famiglia

Valle d’Ultimo, Gallo Rosso

8 – Valle d’Ultimo, tradizione e genuinità

Un ritorno alle origini: questo il motto per chi deciderà di trascorrere le proprie vacanze in maso nella Val d’Ultimo. La meravigliosa e incontaminata valle altoatesina ti invita a fare escursioni e a rilassarti.
Resterai incantato dai laghi e delle sorgenti della valle. E dal suo paesaggio alpino mozzafiato! Scopri l’affascinante mondo delle tradizioni rurali nel museo della valle di San Nicolò e nella Lahnersäge. Non importa in quale periodo dell’anno: una vacanza in maso nella Val d’Ultimo significa vivere un’esperienza unica immersa nella natura.
Masi rustici, prati verdi e limpidi laghi di montagna caratterizzano la Val d’Ultimo. La valle laterale si trova vicino a Merano, in Alto Adige. Si estende per circa 40 chilometri da Lana, a sud-ovest, fino alle sorgenti alpine del Valsura a Fontana Bianca. La valle alpina, nella natura incontaminata, è incorniciata dal gruppo dell’Ortles. Sui pendii del monte crescono estese foreste di abeti rossi, abeti e larici. Nella Val d’Ultimo troviamo cinque villaggi: S. Pancrazio, S. Valburga, S. Nicolò, S. Gertrude e Pracupola.
Per chi vuole vivere le montagne della Val d’Ultimo e la loro natura incontaminata, l’area escursionistica di Schwemmalm, in estate, offre la possibilità di percorrere i numerosi sentieri escursionistici, mentre, in inverno, 25 chilometri di piste innevate per sci e snowboard. Per rifocillarsi, i visitatori possono fermarsi in uno dei tanti rifugi alpini.
Chi vuole salire in alto, nella retrostante Val d’Ultimo, nel Parco Nazionale dello Stelvio, verrà lasciato in ottime mani. Da lì, partiranno impegnativi tour in alta quota, che conducono dal pittoresco lago Fontana Bianca in vetta alle montagne: ad oltre 3.000 metri di altezza.
Tuttavia, anche se sei alla ricerca di relax, non potrai rinunciare a una vacanza in maso nella Val d’Ultimo. La Val d’Ultimo, una delle valli più ricche d’acqua di tutto l’Alto Adige, ospita circa 44 laghi e sorgenti curative ricche di tradizioni. Anche l’imponente cascata Hartungen a S. Nicolò merita di essere visitata. Si trova a pochi minuti a piedi dai larici millenari, alti più di 30 metri. Tra San Pancrazio e San Valburga si trovano le cosiddette 4 fonti salutari della Val d’Ultimo: Bagno di Mezzo, Bad Lad, Bagnetti e Bagni Oltretorrente.
La tradizione dei bagni contadini nella regione alpina risale a molti secoli fa. Le acque curative delle fonti, ricche di minerali, pare fossero una mano santa contro i reumatismi. I bagni termali si trasformarono in importanti luoghi di incontro per la popolazione contadina. Anche l’imperatrice Elisabetta, che confidava nel potere curativo dei bagni contadini, era ospite regolare di Bagno di Mezzo.
Molti abitanti della Val d’Ultimo vivono ancora di agricoltura, allevano animali e coltivano verdure ed erbe aromatiche. Chi sceglie di trascorrere le proprie vacanze in maso nella Val d’Ultimo vive a stretto contatto con la natura, con le usanze e le tradizioni del posto.
Il museo della valle di S. Nicolò, ad esempio, mostra la vita rurale tradizionale di un tempo. Il secolare Lahnersäge di S. Gertrude, invece, dove i contadini portavano la loro legna fino a pochi decenni fa, è oggi un centro visitatori del Parco Nazionale dello Stelvio. Il lanificio Bergauf di Pracupola mostra una sintesi del lavoro contadino di oggi. Lì le contadine realizzavano a mano pregiati prodotti in feltro e lana.

Val di Vizze, Gallo Rosso

9 – Val di Vizze, paradiso naturale alpino

Lontano dalla frenesia della vita quotidiana, una vacanza in maso nella Val di Vizze dona pace e relax in un pittoresco paesaggio alpino.
È la natura incontaminata che circonda la valle laterale della Wipptal altoatesina, situata a 1.500 metri di quota a lasciare senza fiato. Coloro che amano mantenersi attivi anche in vacanza, dovrebbero prendere seriamente in considerazione la Val di Vizze. La zona, con le sue alte vette (la catena principale alpina non è molto distante da lì) è un vero e proprio paradiso per alpinisti e scalatori. In inverno, la valle è la meta perfetta per gli amanti dello sci di fondo e dello slittino.
A rendere ancora più magico il momento sarà la bellezza mozzafiato del paesaggio innevato. Sia d’estate che d’inverno, la Val di Vizze è una vera e propria chicca per gli amanti della natura.
La Val di Vizze è un’alta valle alpina nel nord dell’Alto Adige. Si estende dal bacino di Vipiteno vicino a Prati attraversando Fleres di Dentro per 23 chilometri fino al Passo di Vizze, che segna il confine tra Italia e Austria.
A far da cornice alla Val di Vizze sono le Alpi della Zillertal, le Alpi Breonie Orientali e i Monti di Fundres. Molte delle cime superano i 3.000 metri di altezza: un paradiso per gli escursionisti, gli appassionati di mountain bike e gli alpinisti.
Nello spettacolare paesaggio alpino della Val di Vizze, gli appassionati di alpinismo e i vacanzieri attivi avranno sempre qualcosa da fare. Che si tratti di un’escursione in montagna sul Gran Pilastro, la vetta più alta delle Alpi dello Zillertal, o di un’escursione in mountain bike sul Passo di Vizze e sul Passo di Fundres: esistono diversi modi di vivere la montagna.
Un maso nella Val di Vizze, immerso nella natura incontaminata, offre pace e tranquillità. Durante le dolci escursioni nei biotopi di Riederau, Sanderau e Grafau, potrai rigenerarti a contatto con la natura.
Il biotopo di Riederau è una zona umida di diversi ettari presso il lago di Vizze. Nelle cale e negli stagni troviamo anfibi, pesci e palmipedi. Le foreste di latifoglie sono piuttosto atipiche per la zona: abeti rossi, larici e pini crescono soprattutto sui pendii delle montagne. Nelle tre zone umide si trovano anche ontani, salici e betulle. Qui cresce anche la famosa stella alpina. Anche i meravigliosi laghi del Passo di Vizze, che si trovano sotto l’omonimo passo a 2.280 metri di quota, sono una meta escursionistica molto apprezzata.
Nel periodo invernale, sono i 20 chilometri di piste da sci di fondo perfettamente preparate e attrezzate ad attirare i vacanzieri. Oltre alla pista da sci di fondo si trova un bel sentiero escursionistico invernale, particolarmente adatto alle famiglie. La Val di Vizze, nella stagione invernale, ha molto da offrire anche agli amanti dello slittino: nella valle ci sono numerose piste per slittini, adatte anche ai bambini. Anche in inverno, quindi, vale la pena organizzare una vacanza in maso nella Val di Vizze.
Si colloca nella Val di Vizze la famosa leggenda dei Nörggelen, o almeno così dicono gli abitanti del luogo.
Si tratta di gnomi dispettosi che facevano brutti scherzi agli abitanti della valle. Infastidivano le mogli dei contadini mentre stavano lavorando. Quando erano di buon umore, erano servizievoli: alla mattina presto i contadini trovavano i lavori nella stalla già sbrigati. Non ci si accorgeva di loro, ne sentivi la presenza per via del loro ridacchiare. Col passar del tempo, si pensa abbiano lasciato la Val di Vizze e si siano spostati al Picco della Croce e al lago sulla malga Gansröhr, che, ancora oggi, in loro memoria porta il nome di Norggensee (lago dei Nörgglen).

Val di Fleres, Gallo Rosso

10 – Val di Fleres, la valle genuina

La Val di Fleres è, sì, la valle più settentrionale dell’Alto Adige, ma è anche una delle valli con il panorama più bello. La valle si estende a Colle Isarco e si divide in Fleres di Dentro e Fleres di Fuori.
Durante una vacanza in maso a Fleres, gli ospiti non solo potranno godere di un panorama alpino mozzafiato, ma anche della sua natura incontaminata che rende la valle ancora più speciale. Gli appartamenti e le stanze si trovano nel villaggio principale di S. Antonio o in uno dei tanti insediamenti dispersi nella valle.
La Val di Fleres, a oltre 1.000 metri di quota, conta circa 650 abitanti. Nel XIII secolo, gli insediamenti presso i masi di Stein a Fleres di Dentro furono, per la prima volta, citati nei documenti.
La sua genuinità è ancora oggi chiaramente percepibile: chi è alla ricerca di pace e tranquillità è nel posto giusto, in questa valle quasi incontaminata. Tuttavia, un maso, non è solo relax. Ti aspettano numerose avventure da fare con la propria famiglia. La “Valle dell’Argento”, come viene chiamata in passato la Val di Fleres, ha molto da offrire: è, infatti, una delle zone preferite da escursionisti, sciatori, scialpinisti ed esploratori, grandi e piccini.
L’imponente Tribulaun di Fleres è la cima più elevata della valle. È considerata una delle più importanti montagne da scalare delle Alpi dello Stubai. Le sue ripide pareti rocciose sono riservate agli scalatori esperti; ma nella Val di Fleres c’è la possibilità di fare altri tipi di escursioni.
C’è molto da scoprire: la valle è nota anche per i numerosi tipi di roccia e di formazioni rocciose.
Le “montagne pallide” a sud del Brennero rubarono il cuore al nobile e geologo francese Déodat de Dolomieu. Fu lui che, nel XVIII secolo, fece analizzare le pietre calcaree raccolte e scoprì che erano composte da un minerale fino ad allora sconosciuto: di
 il carbonato di calcio e magnesio.
Il tipo di roccia prese il nome dal suo rinvenitore e oggi il minerale “dolomite” dà il nome a un’intera regione montuosa più a sud. Il nome “Valle dell’Argento”, invece, è riconducibile all’attività mineraria, che ha avuto un ruolo importante nella valle, soprattutto nella parte alta della stessa. L’attività mineraria era praticata, in questa zona, già nel XII secolo. Alcune cave sono visibili ancora oggi, così come la storica pietra da costruzione con i simboli runici.
Una meta ideale per un’escursione nella Val di Fleres è la cascata, la cosiddetta Hölle (Inferno), poiché l’altezza del suo salto è di 50 metri. Merita una visita anche la chiesta di Sant’Antonio.
Durante la vacanza in maso, non si può di certo rinunciare all’escursione sul Sentiero Dolomieu: attraversa sei pascoli alpini dal Monte Cavallo, nei pressi di Vipiteno, fino a capovalle (Val di Fleres). Con la visita alle malghe, è possibile assaggiare il Graukäse, un formaggio realizzato con il latte vaccino scremato avanzato dalla produzione del burro. È considerato una specialità di questa regione

11 – Val Giovo, immersi nella natura

Incorniciata dalle montagne, la Val Giovo è la meta ideale per tutti coloro che vogliono staccare la spina e allontanarsi dalla frenesia della vita quotidiana. La valle, lunga otto chilometri, conta 500 abitanti e si distende verso Casateia nella Wipptal in Alto Adige.
A Nord della Val Giovo si ergono le Alpi Venoste, mentre a Sud le Alpi Saretine ed entrambe fanno da cornice alla valle. Questo panorama attira numerosi ospiti per una vacanza in maso nella Val Giovo. La valle è tranquilla e incontaminata, ma ha comunque molto da offrire. Innanzitutto il panorama mozzafiato, di cui i vacanzieri difficilmente potranno fare a meno: i verdi prati alpini, le fitte foreste e le ripide cime delle montagne che danno vita a un paesaggio da sogno che non ha eguali.
Percorrendo il sentiero panoramico che attraversa la Val Giovo, potrai vedere più da vicino la bellezza incontaminata che la circonda: durante l’escursione, adatta anche ai principianti, lo sguardo cadrà sul paesaggio alpino, sui boschi e sugli insediamenti dispersi nella valle.
Sulla sinistra orografica della valle, il sentiero si snoda attraverso un paesaggio vario, su strade boschive e sentieri di campo. Il punto di partenza dell’escursione è Casateia. Da lì segui l’antico sentiero di Val Giovo attraversando masi rustici. Il sentiero conduce al piccolo villaggio di Val di Mezzo.
Una visita in Val Giovo merita sempre, sia in estate che in inverno, che sia in maso, in appartamento o in una stanza della zona. In qualsiasi periodo dell’anno la si visita, in Val Giovo c’è l’imbarazzo della scelta, quindi, per i vacanzieri sarà necessario sapere in anticipo cosa si intende fare: escursioni sciistiche per principianti e esperti, camminate tranquille o escursioni impegnative.
Da non perdere assolutamente è l’escursione alla Punta di Monte passando per il Rifugio Passo Giovo. Il Rifugio Passo Giovo, ricco di storia, rappresentava un importante punto di collegamento intralpino tra la Wipptal e la Val Passiria, che ha contribuito allo sviluppo del commercio e della prosperità della regione tirolese. Nel XII secolo, l’alloggio fu menzionato per la prima volta nei documenti come uno ospizio. I viaggiatori stanchi vi trovavano rifugio. Ancora oggi, tutti coloro che passano dal Passo Giovo vi si fermano per rifocillarsi. Da qui parte la breve e impegnativa escursione al Monte Giovo, alto 2.480 metri, non adatta ai principianti e a chi soffre di vertigini. La fatica, però, verrà ricompensata dalla vista mozzafiato che vi aspetta in cima.
La Val Giovo, infatti, è, in inverno, la meta preferita dagli sciatori. Lo stesso vale per gli appassionati di slittino. Proprio nella Val Giovo si trova la pista naturale per slittini “Tonnerboden”: una pista da corsa ben preparata e, allo stesso tempo, una pista ricreativa. Dopo la camminata, potrai iniziare la divertente discesa in slittino.
Un’altra bella esperienza è la discesa notturna: la pista, infatti, è illuminata fino alle 21.30. La vicina area sciistica ed escursionistica di Racines-Giovo, in inverno assicura un divertimento sulle piste senza eguali e, in estate prati verdeggianti e relax: un paradiso per gli amanti della natura!

12 – Val di Fundres, il paradiso degli alpinisti

Il tranquillo e silenzioso villaggio di montagna di Fundres in Alto Adige si trova a fondovalle. Il meraviglioso villaggio si trova al termine dell’omonima valle laterale, che si estende verso Vandoies in Val Pusteria. Il pittoresco villaggio di Vallarga sorge sui pendii all’ingresso della Val di Fundres.
Le montagne vegliano su Fundres e svolgono un ruolo decisivo nella storia del paese: Fundres è considerato il villaggio degli alpinisti da cui partono numerose escursioni in montagna. L’energia positiva che sprigiona la montagna, dona serenità e pace agli abitanti del posto e, quindi, Fundres è la meta ideale per una vacanza all’insegna del relax e della calma. Lo si nota anche durante una vacanza in agriturismo in Val di Fundres.
Chiunque attraversi l’imponente Val di Fundres sarà accolto dal villaggio di 700 persone di Vallarga. Il campanile della chiesa di San Tommaso svetta fiero ed è visibile da lontano. La costruzione risale al XV secolo e colpisce per un affresco raffigurante il dubitante Tommaso con i quattro padri della chiesa. Nel centro del paese di Vallarga, l’occhio cade subito sulla fontana scavata nella pietra.
L’energia che sprigiona la montagna lascia inevitabilmente senza fiato tutti coloro che decidono di trascorrere le proprie vacanze in maso a Fundres. Con i suoi 3.132 metri, il Picco della Croce è la montagna più alta della parte meridionale delle Alpi della Zillertal. Ai suoi piedi si trova un meraviglioso lago alpino, il Lago Selvaggio. Anche la Cima di Valmala, la Cima Grava e Vedetta Alta Orientale e Occidentale superano i tremila metri. Gli abitanti della Val di Fundres amano la montagna, ne hanno assorbito la tranquillità e amano follemente la natura incontaminata che la circonda.
Che gli abitanti di Fundres tengano alle proprie tradizioni lo si vede dai cappelli di paglia che sono molto utilizzati nella valle. La realizzazione di questi cappelli di paglia, che si rifanno alla loro tradizione, richiede molta pazienza e molto lavoro manuale. Occorrono spighe di grano intatte; si immergono poi in acqua e infine si realizza una treccia lunga 25 metri. I laccetti, i cosiddetti “Gimpen”, vengono fissati con un cordoncino di seta colorato. A rifinire l’opera, non possono di certo mancare due piume bianche! Termina qui la realizzazione del cappello tipico dei musicisti del villaggio.
La Sagra di Fundres, con durata di tre giorni, è un festival attesissimo non solo dagli abitanti del posto. Anno dopo anno attira turisti da tutto il mondo. Il giorno prima del “Kirchtag”, che si svolge ogni anno in primavera, secondo un’antica usanza, viene eretto il “Kirschtamichlbam”. I ragazzi si recano nel bosco, tagliano l’abete più alto che riescono a trovare e lo trascinano nella piazza del paese con un trattore. Un pupazzo di paglia con camicia, cappello e bottiglia di vino, “il Michelino”, verrà issato sulla cima di un palo. L’albero deve essere sorvegliato tutta la notte, perché gli abitanti del villaggio vicino potrebbero provare a rubarlo. Se l’albero non viene rubato, il giorno dopo si festeggia tutti insieme.
Coloro che, durante la vacanza in maso a Fundres, vogliono vivere a stretto contatto con la natura, hanno l’imbarazzo della scelta. L’Alta Via di Fundres, ad esempio, è nota e altrettanto apprezzata anche oltre i confini della valle: il sentiero si estende per 70 chilometri da Vipiteno a Brunico e lo attraversa in alta quota tra i 2.000-3.000 metri di altitudine. È suddiviso in più parti e può essere completato in sei giorni. Ad accompagnare gli escursionisti, una magnifica vista sull’arco alpino dai Tauri al Re Ortles. Si consiglia l’escursione solo a coloro che sono allenati. Il sentiero passa davanti al Rifugio Edelraut, che si trova a 2.545 metri sul Passo Ponte di Ghiaccio. Il rifugio sta lì già da 100 anni. È stato completamente ricostruito nel 2016. A lasciare meravigliati, ad oggi, è l’imponente struttura in stile moderno, che è impossibile da trovare a queste altezze.

13 – Val di Scaleres, piccola ma bella

La Val di Scaleres, anche detta Scaleres, si trova sopra Varna, in Alto Adige. Una vista davvero mozzafiato, con l’ex città vescovile di Bressanone praticamente ai suoi piedi.
La valle è raggiungibile dalla conca di Bressanone attraverso una stretta strada di montagna. Coloro che decidono di trascorrere una vacanza in maso a Scaleres possono godersi il proprio momento di relax, lontano dalla frenesia e dallo stress della vita quotidiana.
Il villaggio alpino di Scaleres, l’unico insediamento più grande della valle, conta 300 abitanti. Il villaggio si trova in una posizione silenziosa a 1.150 metri sul livello del mare. Il suo centro è la chiesa parrocchiale di San Volfango. Consacrata nel 1436, duecento anni dopo fu ricostruita e ampliata in perfetto stile del primo barocco. La pala dell’altare raffigura San Volfango. Si tratta di un dono del vicino villaggio di Novacella, sede dell’Abbazia agostiniana di Novacella, una delle abbazie più importanti dell’intera regione tirolese. Oltre alla chiesa parrocchiale, meritano una visita anche le numerose cime delle Alpi Sarentine che circondano la valle.
Durante una vacanza in maso a Scaleres, non ci si annoia mai: le attività da svolgere sono davvero moltissime. Gli escursionisti, i vacanzieri che vogliono mantenersi in movimento, ma soprattutto gli amanti della natura sono sicuramente nel posto giusto. È proprio da Scaleres che partono numerose camminate e escursioni sciistiche. I Laghi Gelati, ad esempio, sono una meta da non perdere: si trovano a 1.950 metri, circondati da rocce e foreste, attirano per il colore cristallino delle loro acque. Chi ama le sfide più impegnative può percorrere il “Giro delle vette di Scaleres”, che termina al Monte Pascolo.
La Val Scaleres non è una meta ideale solo per gli escursionisti che vogliono godersi una vacanza in maso, ma anche per gli scialpinisti e gli appassionati di mountain bike. La valle, lunga circa otto chilometri, è circondata da boschi su entrambi i lati e, in mezzo a una natura incontaminata, si possono percorrere escursioni sciistiche verso la Cima della Capra o verso Punta Quaira, baciata dal sole.
Durante l’estate, i sentieri boschivi sono perfetti per andare in mountain bike o in e-bike. Una lunga escursione naturalistica, da Scaleres arriva a Fortezza, fino a Bressanone e torna indietro. Merita una visita anche la Forcella di Spelonca, che si trova lungo il percorso. Si consiglia di farla solo se si è ciclisti esperti.

Val Ridanna, Gallo Rosso

14 – Val Ridanna, la valle dei minatori

La Val Ridanna fa parte del comune di Racines. Incastonata tra le montagne, l’ampia valle si trova nella Wipptal, nel nord dell’Alto Adige.
Il pittoresco mondo alpino di Ridanna merita una visita sia in estate che in inverno: gli amanti dello sci di fondo troveranno un moderno centro attrezzato in fondo alla valle, mentre il paesaggio alpino invita a fare escursioni sciistiche in inverno e camminate in estate. I vacanzieri possono trascorrere l’intera giornata all’aria aperta: le attività da svolgere non mancano di certo.
In estate, i più allenati, con una buona resistenza, possono avventurarsi in un’escursione della durata di sette ore sul Rifugio al Bicchiere. Il rifugio, situato a 3.195 metri sul livello del mare, è il più alto dell’Alto Adige.
Ridanna è la meta perfetta anche per coloro che vogliono dedicarsi alla cultura. È nota, infatti, per i suoi giacimenti minerari. A Ridanna, l’attività mineraria è stata praticata per oltre 800 anni. Sul Monteneve, tra Ridanna e la Val Passiria, si trova una delle miniere più alte d’Europa, dove si scavava alla ricerca di argento, piombo e zinco. Oggi è aperta al pubblico come miniera museo a Masseria, nella Val Ridanna. Anche gli antichi macchinari per la lavorazione del minerale sono notevoli: oggi una emozionante testimonianza della storia industriale e nel XIX secolo una delle strutture tecniche più moderne della regione alpina. I minatori lasciarono tracce anche fuori dalla valle, dove costruirono la cappella dei minatori di Santa Maddalena, arredata con un prezioso altare alato intorno al 1480.
La storia mineraria è onnipresente a Ridanna. Per oltre 800 anni, i minatori sono stati di casa qui, scavando per trovare argento e piombo sul Monteneve.
L’impianto di lavorazione del minerale è stato trasformato in una miniera museo e aperto al pubblico. Le visite guidate nella miniera museo sono un’esperienza indimenticabile anche per i bambini. Durante il percorso pratico, i bambini partecipano a una “caccia al minerale” insieme ai loro genitori. Con martello in legno e ferro, piccone, pala e setaccio, i piccoli potranno cercare i minerali nelle cave, nella discarica e nel laghetto. Le guide esperte ti forniranno informazioni sui tesori nascosti tra le montagne e sul loro utilizzo. I visitatori potranno effettuare la visita della miniera museo indossando un vero equipaggiamento da minatore. Se sei appassionato di miniere, puoi prendere la ferrovia da miniera e raggiungere la galleria Poschhaus a 2.000 metri di quota, per immergerti ancora di più nella storia delle miniere e scoprire altre cave. È possibile, inoltre, visitare gli impianti originali di lavorazione del minerale e i resti delle cosiddette Bremsberge (montagne dei freni), tramite le quali il minerale veniva trasportato su rotaia fino a valle.
Dopo tanto sforzo, c’è sempre bisogno di una ricompensa. E cosa c’è di meglio di un piatto tipico altoatesino che delizierà il tuo palato? La tradizione contadina di Ridanna la ritroviamo non solo nei piatti preparati nei rifugi e nei ristoranti alpini, ma anche alla Sagra di Ridanna, che si svolge ogni anno in agosto nel centro del paese. In questa tipica festa popolare vengono serviti krapfen, formaggio e molto altro. Il tutto accompagnato da musica tradizionale.

Riva di Tures, Gallo Rosso

15 – Riva di Tures, relax garantito

Una vacanza in maso a Riva di Tures significa relax garantito. La vista mozzafiato che dà sulle montagne ti rigenererà! Il Monte Collalto, la montagna più alta del Gruppo delle Vedrette di Ries, alta 3.435 metri, si erge sul villaggio.
Il gruppo alpino offre la possibilità di fare diverse escursioni e tour giornalieri che partono direttamente dal maso. Come arrivare: da Brunico procedere a nord verso la Val di Tures. A est del villaggio principale di Campo Tures si estende una valle laterale più piccola: la Val di Riva. Percorsi circa 12 chilometri, si raggiunge un piccolo villaggio: Riva di Tures.
A fare da cornice al meraviglioso villaggio alpino di Riva di Tures è il gruppo alpino delle Vedrette di Ries. Questo gruppo alpino fa parte degli Alti Tauri e si trova principalmente sul territorio altoatesino. Sul versante altoatesino, il gruppo alpino fa parte del Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina.
La natura nella sua forma più pura: della sua bellezza potranno godere tutti coloro che hanno scelto di trascorrere la loro vacanza in maso a Riva di Tures. In mezzo a questo affascinante mondo alpino, è facile lasciarsi alle spalle la frenesia della vita quotidiana.
Chi trascorre le proprie vacanze in un appartamento o in una stanza a Riva di Tures dovrebbe anche fare almeno una o due escursioni. Alla malga Knutten, ad esempio, che può essere raggiunta anche con i passeggini. Un’altra meta gettonata è il tradizionale Rifugio Roma, punto di partenza per la scalata di molte vette di tremila metri della zona. Si consiglia anche la Via Arthur Hartdegen, che corre lungo i piedi del Monte Collalto.

Tuttavia, il paesaggio alpino attira non solo escursionisti e famiglie con bambini, ma anche appassionati di mountain bike e scalatori. In particolare, il giro in bicicletta “Klammlrunde”, di circa 100 chilometri, che dal Passo Gola conduce alla Valle Defreggen in Tirolo, è rinomato tra gli appassionati di mountain bike. Anche in inverno, a Riva di Tures ci sono diverse attività ricreative a contatto con la natura. 16 chilometri di piste da sci di fondo (stile classico e skating) aspettano solo te. Gli sciatori possono usufruire di due piccoli impianti di risalita che li condurranno direttamente al villaggio.
Riva di Tures fu menzionato in un documento, per la prima volta, nel 1225. Il nome deriva dal latino rius, rivus e significa “piccoli ruscelli”. La leggenda narra che San Volfango giunse a Riva durante uno dei suoi viaggi missionari e si dice che da lì abbia allontanato il diavolo. La chiesa parrocchiale di Riva fu, quindi, dedicata a lui durante il periodo del Medioevo. Fu ricostruita all’inizio del XX secolo. È una delle poche chiese in Alto Adige costruite in stile neogotico.
L’escursione al Tristennöckl parte dal fondovalle a Riva e attraversa i tre meravigliosi laghi Maler. Il Grande Lago Maler è il lago alpino più grande e più a est rispetto agli altri, è lungo 170 metri e largo 80. Dalla riva puoi goderti un’ampia vista panoramica sulla Cima Dura e il Gruppo Vedrette di Ries. La suggestiva Tristennöckl si trova a 2.465 metri. La sua particolarità è che ospita il più alto numero di pini cembri delle Alpi orientali.

Selva dei Molini, Gallo Rosso

16 – Selva dei Molini, verde intenso

Lontani dal rumore e circondati dalle imponenti Alpi dello Zillertal, una vacanza in agriturismo a Selva dei Molini è il posto giusto tanto per il relax quanto per una vacanza attiva.

La Valle di Selva dei Molini si dirama da Molini di Tures nelle Valli di Tures e Aurina. All’ingresso della valle si trova la frazione di Selva di Fuori, con i suoi masi sparsi. La frazione di Selva dei Molini, centro amministrativo del comune, si trova circa a metà della valle. L’ultima frazione nell’estremità superiore della valle, in direzione del massiccio principale delle Alpi dello Zillertal, è Lappago.
Anche dal piccolo comune di Selva dei Molini sono ben 80 i tremila delle Valli di Tures e Aurina a portata di mano. Non solo gli alpinisti esperti si troveranno qui a loro agio, ma anche le famiglie con bambini: una vacanza in agriturismo a Selva dei Molini può essere vissuta in molti modi diversi. Il comune è ideale anche per chi vuole passare una vacanza sugli sci nell’area sciistica di Speikboden.
Il nome di Selva dei Molini compare le prima volta nel 1160 in un atto di donazione al monastero di Sonnenburg di San Lorenzo di Sebato. Il nome del comune – tanto in italiano, quanto nel tedesco Mühlwald – parla da solo: il paesaggio è infatti caratterizzato da corsi d’acqua e mulini. Da un appartamentoo una camera a Selva dei Molini potrete andare ad esplorare questa valle, che si fregia del motto ”La forza dell’acqua”, attraverso svariati sentieri tematici. Dagli antichi documenti si sa che la valle Selva dei Molini era un tempo una zona impraticabile e che i primi insediamenti furono promossi dal monastero di Sonnenburg. Per secoli, il convento benedettino di Sonnenburg ha posseduto i diritti feudali su Selva dei Molini. La frazione principale del comune e Lappago sono state a lungo indipendenti. Solo durante il fascismo le tre frazioni furono riunite in un unico comune. Al termine della Seconda Guerra Mondiale, la suddivisione rimase e il primo sindaco del comune governò sulle due frazioni.
Il Sentiero delle malghe di Selva dei Molini malghe è un vero classico tra quelli del massiccio dello Speikboden. Il percorso, con la sua splendida vista panoramica, conduce attraverso sentieri segnati e stretti viottoli fino ai numerosi pascoli verdi e, in circa quattro ore, popolare malga Weizgruber. Una escursione un po’ più lunga alla malga Weizgruber è quella che parte dalla stazione a valle della funivia della area sciistica ed escursionistica Speikboden. Tuttavia, non è necessario percorre il primo tratto a piedi: per raggiungere i 2400 metri della stazione a monte, è possibile utilizzare la cabinovia o la seggiovia. Seguendo poi i sentieri segnalati, si prosegue di malga in malga. Le famiglie e chi vuole coniugare passeggio e piacere anche culinario potranno raggiungere la malga Weizgruber dal suo parcheggio. Il largo sentiero si trasforma in inverno in una pista per slittini.

Tires al Cantinaccio, Gallo Rosso

17 – Tires al Cantinaccio, il regno dei nani

Una vacanza in agriturismo a Tires è una vacanza nel “giardino delle rose” di Re Laurino. Chi passa le proprie vacanze a Tires ne percepirà la presenza: il Catinaccio, Rosengarten in tedesco, ovvero “giardino delle rose”, si impone nel paesaggio. Durante il giorno, il massiccio si mostra nella sua pallida livrea, ma se il meteo non ci mette lo zampino, al tramonto la roccia dolomitica si accende di un bel colore rosa rosso, come quello che tinge i roseti.
Secondo la saga, il regno di Re Laurino si trovava tra la Cima del Catinaccio, le torri del Vajolet e la Laurin. Qui, egli coltivava un bellissimo giardino pieno di rose rosse.
Un giorno, Laurino si è innamorò della principessa Similde, già promessa in sposa al re Hartwig, e la rapì, conducendola nel suo roseto. Quando Hartwig e i suoi alleati vennero a liberare Similde, Laurino indossò una cintura magica che gli dava la forza di dodici uomini, ma nonostante questo espediente non riuscì ad avere la meglio sui suoi nemici. Per fuggire si nascose sotto un mantello che lo rendeva invisibile, ma il movimento delle piante di rosa del suo giardino ne segnalarono il passaggio, facendolo catturare. Sentendosi tradito, il Re lanciò al roseto una maledizione, affinché né di giorno né di notte nessun potesse vederne la bellezza. Fortunatamente per noi, Re Laurino dimenticò il tramonto, il momento in cui il Catinaccio si mostra in tutto il suo splendore.
Chi vuole oggi visitare il “roseto di Re Laurino”, può salire il Catinaccio tramite la ferrata Passo Santner. La via è di moderata difficoltà ed è consigliata solo ad escursionisti esperti ed attrezzati. Gli appassionati di alpinismo potranno scegliere tra le numerose vie che percorrono il massiccio del Catinaccio.
A chi non ama arrampicare, la zona offre anche escursioni, come ad esempio il Sentiero panoramico del Catinaccio che si snoda ai piedi del massiccio. Chi preferisce ammirare il Catinaccio piuttosto che affrontarlo, potrà intraprendere un’escursione da Bagni di Lavina Bianca al rifugio Monte Cavone. A metà strada, nelle acque del laghetto Wuhnleger, il Catinaccio si specchia in tutta la sua bellezza, offrendo uno spettacolo da cartolina.
Gli ospiti che scelgono un appartamento o una camera a Tires per le loro vacanze invernali fanno un’ottima scelta: a pochi minuti di distanza dal paese si trovano l’aree sciistiche di Carezza, dello Ski Center Latemar Obereggen e dell’Alpe di Siusi. Inoltre, sono molte le opportunità per che pratica lo sci alpinismo e le escursioni con le racchette da neve, e non è raro vedere scalatori che con coraggio si cimentano sulle suggestive cascate di ghiaccio.
Se nella tua vacanza a Tires non vuoi trascurare l’aspetto culturale, non devi necessariamente recarti nella vicina Bolzano. La stessa Tires ospita monumenti di interesse, come la cappella di San Cipriano, costruita nel XIII secolo in stile tardo romanico e impreziosita dalle pitture sui muri esterni realizzate nel XVI. Interessante è anche il centro visitatori del Parco naturale Sciliar-Catinaccio all’ingresso della Val Ciamin, che è ospitato nei locali dell’antica segheria Steger Säge. L’edifico è un raro esempio di segheria veneziana ad acqua, e grazie ad un attento restauro è stata resa nuovamente funzionante. Inoltre, l’abitazione del segantino ben rappresenta la tradizione artigianale alpina. Oltre alle macchine da taglio, si trova una stazione interattiva con informazioni sulla storia della segheria e sugli uccelli, oltre ad un’esposizione sulla flora, la fauna e la geologia del parco naturale.

Valle di Casies, Gallo Rosso

18 – Valle di Casies, relax attivo

I paesaggi incontaminati tra le propaggini delle Vedrette di Ries e le Alpi pusteresi  garantiscono assoluta quiete alla vostra vacanza in agriturismo nella Valle di Casies.
La Valle di Casies si estende per circa 22 chilometri, come diramazione nord orientale della Val Pusteria e ha a sua volta numerose valli laterali disabitate. Il suo fondo valle è ampio e molto soleggiato, mentre sui fianchi della valle si trovano fitti boschi. L’ingresso della valle rientra ancora nel comune di Monguelfo-Tesido.
Il comune di Casies occupa la più parte della valle e il suo centro principale è il villaggio di San Martino. I masi più ad alta quota si trovano nella frazione di Santa Maddalena Vallalta, e in tutto il territorio sono sparsi borghi e case contadine.
Gli appassionati di sport invernali apprezzano la Valle di Casies in particolare per i 40 chilometri di piste da fondo che accontentano tutti e suggestionano per il panorama. Inoltre, gli impianti di risalita come la seggiovia Berglift a Santa Maddalena, ideali per le famiglie, rendono una vacanza in agriturismo nella Valle di Casies un mix perfetto di relax e movimento.
Chi non pratica lo sci da fondo non deve starsene per forza al caldo della stufa, ma può scegliere tra rilassanti passeggiate, escursioni di sci alpinismo o sulle racchette da neve, partendo direttamente dal suo appartamento o la sua camera. Ogni inverno, per un breve periodo, questa placida valle si vivacizza un po’.
Dal 1984, infatti, si svolge la nota Gran Fondo Val Casies, che in tutti questi anni non è mai stata cancellata per mancanza di neve. La gara attira nel comune migliaia di spettatori e atleti provenienti da più di 30 paesi, ed è una delle più popolari delle Alpi. Chi cerca ancora qualcosa di diverso può andare nel paradiso degli sport invernali della Valle di Anterselva, oppure raggiungere la vicina stazione di valle della funivia Valdaora – Plan de Corones.
Una volta all’anno, il mondo delle malghe invita a far merenda. Alla fine dell’estate, sui pascoli della valle sono ben 40 le baite che partecipano al Festa delle Malghe della Valle di Casies. L’unica cosa che serve è il bel tempo, perché una porzione come si deve di gulasch con polenta oppure qualcosa di dolce, come gli Strauben o dei Krapfen per il piacere del palato, sono garantiti. Inoltre, c’è musica dal vivo in abbondanza nel meraviglioso scenario dei pascoli verdi, con l’aria fresca di montagna, a circa 1800 metri sul livello del mare. Potrete così camminare di malga in malga, assaggiando le migliori prelibatezze della cucina contadina. Durante una vacanza in agriturismo nella Valle di Casies non festeggiare è un vero peccato.

 

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