28 Dicembre 2024

I 5 itinerari top per fare ice climbing in Friuli Venezia Giulia

Per gli amanti del ghiaccio nella sua dimensione verticale il Friuli Venezia Giulia è “una palestra” perfetta. Questo perché la regione è ricca di acqua e di cascate che in inverno diventano un parco divertimento per chi ama il brivido e le emozioni dell’arrampicata sul ghiaccio.
Sappada, il Parco naturale delle Prealpi Giulie, le Dolomiti friulane sono solo alcuni dei luoghi, vere e proprie palestre naturali, dove si può anche imparare a scalare oppure migliorare e allenare le tue tecniche.


Fontanon di Goriuda

La grande portata d’acqua di questo flusso rende difficile la formazione completa della colata, ma negli inverni freddi quando essa solidifica fino alla base si realizza un ineguagliabile muro verticale di ghiaccio largo una decina di metri e profondo un paio.
Naturalmente è indispensabile che la colonna ghiacciata appoggi alla base, per garantire la stabilità della struttura che comunque deve essere valutata con attenzione.
L’enorme grotta dietro di esso permette di girare dietro al flusso ed ammirare la cascata e la valle con un’insolita prospettiva.
Vi si accede da Chiusaforte risalendo la Val Raccolana e superato l’abitato di Piani si raggiunge l’Agriturismo Campo Base.

Da qui si attraversa la strada e si risale il bosco a sinistra raggiungendo la cascata in 10 minuti.
Difficoltà: II, 6, 65 m Discesa a corda doppia.


Cascata del canalone di Rio Sdroi

Ben lontana delle cascate di Goriuda, questo flusso richiede un avvicinamento più lungo.
Il primo muro può essere impegnativo, ma la lunghezza più bella è certamente la seconda sia per la continuità della difficoltà, sia per la qualità del ghiaccio, compatto ed abbondante.
Anche questa cascata la si raggiunge da Chiusaforte risalendo la Val Raccolana e superato l’abitato di Piani si raggiunge l’Agriturismo Campo Base.
Si attraversa il torrente Raccolana e si risale il bosco a destra e si prosegue verso l’ampio canalone di Rio Sdroi, che va risalito fino alla cascata collocata sulla destra (20 minuti di cammino)
Difficoltà: III, 4+, 130 m. Discesa: Corda doppia con ancoraggi su alberi


Cascata di San Floriano

La cascata visibile anche dall’abitato di Chiusaforte, rappresenta un bell’assaggio delle caratteristiche del ghiaccio in Val Raccolana.
La sua formazione è abbastanza frequente, e concentra le difficoltà nel tratto iniziale, che può essere anche evitato sulla sinistra, se il ghiaccio è abbondante.
Si accede da Chiusaforte si risale la Val Raccolana fino alla chiesetta di San Floriano, nei pressi della quale si lascia l’auto:
Da qui in pochi minuti si raggiunge la cascata, visibile dalla chiesetta, risalendo un canale (15 minuti di cammino). Difficoltà: II, 3, 80 m. Discesa: Corda doppia da attrezzare su ghiaccio e/o su alberi


Cascata della Diga

Nelle prime recensioni della cascata della Val Raccolana, il progetto di costruzione di una diga, poi non realizzata, diede il nome a questo flusso ghiacciato.
Essa si trova facilmente in buona condizione e presenta una interessante seconda lunghezza con ghiaccio verticale a belle colonne, per poi appoggiarsi offrendo ancora un breve muretto nella parte finale.
La si raggiunge da Chiusaforte, si risale la Val Raccolana fino al Ponte delle Lastre (terzo ponte).
Si scende nell’alveo del fiume e si raggiunge in pochi minuti la cascata
Difficoltà: II, 4+, 160 m. Discesa: Corda doppia, ancoraggi su alberi


Sappada, monotiri centrale settore diagonal

E’ il settore probabilmente più frequentato per la scalata su ghiaccio della zona complice l’ottima visibilità dei flussi e l’accesso praticamente nullo o comodissimo.
Sono presenti: diverse cascate principali di lunghezza fino 200 metri e un buon numero di monotiri parzialmente attrezzati (soste e qualche protezione di passaggio) e alcuni tiri di misto sparsi a fianco dei flussi principali. 
Ci si accede da Sappada andando verso Santo Stefano di Cadore dove si nota, sulla sinistra poco prima di un ponte, il grande fronte ghiacciato di Diagonal. Si parcheggia la macchina in un evidente spiazzo davanti alle cascate. Si attraversa il Piave con l’ausilio di un cavo metallico posto sella briglia (utile carrucola). Settore ideale per corsi ghiaccio e salite su monotiri.

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