Giu 6, 2012 | Arte e cultura, Val d'Elsa | Empolese
Una tomba etrusca del quarto secolo avanti Cristo è stata ritrovata e riportata alla luce da alcuni volontari della zona di Certaldo.
La tomba si trova nella frazione di Bagnano e in questi giorni è oggetto di ripulitura e scavo da parte di una decina di volontari, che hanno ricevuto il permesso per lo scavo dalla Sovrintendenza.
La tomba si trova nel terreno di un agricoltore, che ha segnalato alla Sovrintendenza la presenza di qualche reparto storico, dopo che in quell’area venne collocata una rete per coprire o nascondere qualcosa.
Il contadino infatti non è il proprietario terriero, ma è affittuario e solo in seguito ad alcune voci, di comune accordo con il proprietario, ha allertato la Sovrintendenza che si è subito recata sul posto e ha consentito a volontari e all’Associazione Archeologica della Valdelsa Fiorentina di poter aprire lo scavo.
Prima di poter cominciare a scavare si è reso necessario un intervento di ripulitura delle sterpaglie, anche se gli stessi volontari non escludono che in passato qualcuno possa aver saccheggiato i reperti contenuti all’interno della tomba.
L’intervento è cominciato due settimane fa e serviranno ancora alcuni giorni di lavoro per poter completare l’intervento. La tomba sarà analizzata poi dalla Sovrintendenza anche se c’è già l’idea di poterla rendere visitabile ai cittadini, turisti ed esperti del settore, che proprio nei giorni scorsi hanno fatto qualche sopralluogo.
La tomba si trovava in una sorta di piccolo anfratto alto 2 metri, mentre la sua lunghezza oscilla fra i 3-4 metri. Un grande nuovo gioiello riemerge dal passato!
Una tomba etrusca del quarto secolo avanti Cristo è stata ritrovata e riportata alla luce da alcuni volontari della zona di Certaldo.
La tomba si trova nella frazione di Bagnano e in questi giorni è oggetto di ripulitura e scavo da parte di una decina di volontari, che hanno ricevuto il permesso per lo scavo dalla Sovrintendenza.
La tomba si trova nel terreno di un agricoltore, che ha segnalato alla Sovrintendenza la presenza di qualche reparto storico, dopo che in quell’area venne collocata una rete per coprire o nascondere qualcosa.
Il contadino infatti non è il proprietario terriero, ma è affittuario e solo in seguito ad alcune voci, di comune accordo con il proprietario, ha allertato la Sovrintendenza che si è subito recata sul posto e ha consentito a volontari e all’Associazione Archeologica della Valdelsa Fiorentina di poter aprire lo scavo.
Prima di poter cominciare a scavare si è reso necessario un intervento di ripulitura delle sterpaglie, anche se gli stessi volontari non escludono che in passato qualcuno possa aver saccheggiato i reperti contenuti all’interno della tomba.
L’intervento è cominciato due settimane fa e serviranno ancora alcuni giorni di lavoro per poter completare l’intervento. La tomba sarà analizzata poi dalla Sovrintendenza anche se c’è già l’idea di poterla rendere visitabile ai cittadini, turisti ed esperti del settore, che proprio nei giorni scorsi hanno fatto qualche sopralluogo.
La tomba si trovava in una sorta di piccolo anfratto alto 2 metri, mentre la sua lunghezza oscilla fra i 3-4 metri. Un grande nuovo gioiello riemerge dal passato!
Mag 5, 2012 | Arte e cultura, Val d'Orcia | Val di Chiana
di Giuseppe Raimondi – La città di Chiusi, i cui primi insediamenti risalgono all’Età del Ferro, fu una delle Lucumonie Etrusche.
La sua importanza è legata al carisma del leggendario re Porsenna, passato alla storia per l’intervento militare contro Roma alla fine del VI secolo a.C.
In ogni angolo della città si respira la presenza Etrusca e molte sono le suggestioni che rimandano a Porsenna – a partire dai numerosi cunicoli sotterranei che richiamano i labirinti descritti da Plinio il Vecchio.
Secondo le sue testimonianze, sotto la città di Chiusi vi erano quattro labirinti sotterranei – segrete vie d’accesso al grande mausoleo con il sepolcro di Porsenna. Il Lucumone sarebbe stato sepolto con un carro trainato da quattro cavalli in scultura d’oro, con un sarcofago, anch’esso d’oro, e una chioccia con 5000 pulcini d’oro.
Oggi sappiamo che i percorsi sotterranei fanno parte di un sistema di approvvigionamento idrico scavato dagli Etruschi – ma questo non diminuisce il loro fascino né l’atmosfera magica che vi si respira.
Consigliamo la visita del “Labirinto di Porsenna” – con accesso dal Museo della Cattedrale – che prevede anche il passaggio in una grande cisterna Etrusco-Romana e la possibilità di salire sulla Torre Campanaria per osservare dall’alto uno splendido panorama.
Un altro percorso sotterraneo, collegato al Museo Civico, parte dalle cantine di una nobile famiglia di Chiusi, i Bonci-Casuccini che, durante gli scavi per l’ampliamento delle cantine, scoprirono il dedalo di cunicoli e pensarono forse di essere a un passo dal mitico tesoro di Porsenna.
In questo suggestivo contesto è allestito un interessante museo epigrafico con centinaia di urne cinerarie etrusche e altrettante tegole scritte – che servivano per chiudere gli accessi alle tombe.
Durante il percorso, si trova un laghetto – a 25 metri di profondità – con un’acqua particolarmente pura.
Nel Museo Civico sono stati ricostruiti vari ambienti che documentano le attività artigianali, contadine e ittiche.
E’ d’obbligo una visita al Museo Archeologico Nazionale: uno dei più importanti in Italia per la conoscenza della civiltà e dell’arte etrusca.
E’ fra i più visitati della Toscana: si possono ammirare pezzi che vanno dall’età del bronzo, fino al periodo longobardo oltre ad una ricca collezione di reperti archeologici provenienti anche dalle vicine tombe – rinvenute sulla strada che porta al lago.
E proprio sul lago si conclude il nostro itinerario: un ambiente ancora selvaggio e molto rilassante dove si può osservare una grande varietà faunistica e praticare la pesca sportiva.
Per gli amanti della buona cucina, segnaliamo i ristoranti sul lago, che propongono alcune ricette della tradizione etrusca.
Consigliamo di venire a Chiusi l’ultima domenica del mese, quando il paese si anima con il mercatino di Porsenna. Quaranta banchi, con i prodotti tipici della terra e dell’artigianato locale,si danno appuntamento in Piazza del Duomo e in via Porsenna per una festa che promuove il territorio con iniziative collaterali di sicuro interesse.di Giuseppe Raimondi – The town of Chiusi, whose early settlements date back to the Iron Age, was one of wisconsin pay day loans the Etruscan religious city states.
Its importance is associated with the charisma of the legendary king Porsenna, who went down in history for the military action against Rome at the end of the 6th century BC.
In every corner of the town you can breathe in the Etruscan presence and there are many details that refer to Porsenna, starting with the numerous underground tunnels that recall the labyrinths described by Pliny the Elder.
According to his testimonies, beneath the town of Chiusi there were four underground labyrinths – secret entrances into the great mausoleum with Porsenna’s burial place. The ruler would have been buried with a cart drawn by four horses in gold carving, with a sarcophagus, also gold, and a hen with 5,000 gold chicks.
We now know that the underground routes were part of a water supply system dug by the Etruscans, but this neither detracts from their charm nor the magical atmosphere here.
We recommend the tour of the Labirinto di Porsenna, accessed from the Cathedral Museum, which also involves passing through a large Roman Etruscan cistern and the chance to climb up the bell tower to enjoy a superb view from on high.
Another underground route, connected to the town museum, begins in the cellars of the home of a noble Chiusi family, the Bonci-Casuccini, who discovered the maze of tunnels during excavations to extend the cellars. They thought that they were perhaps just a step away from Porsenna’s mythical treasure.
In this lovely context there is an interesting epigraphic museum with hundreds of Etruscan funerary urns and just as many tiles with writing, which were used to close up entrances into the tombs.
Along the route you’ll find a small lake, which is 25 metres deep, with particularly pure water.
In the town museum various environments have been reconstructed, which document the craft, town and fishing activities.
A visit to the National Archaeological Museum is mandatory: one of the most important in Italy for its knowledge of Etruscan art and civilisation.
It is one of the most visited museums in Tuscany. You can admire pieces that range from the Bronze Age to the Longobard period, as well as a wide collection of archaeological exhibits from the nearby tombs, found on the road leading to the lake.
It is at this lake that our itinerary comes to an end: an environment that is still wild and very relaxing where you can observe a large variety of fauna and go fishing.
For food lovers, we recommend the restaurants by the lake, which offer a few traditional Etruscan recipes.
Go to Chiusi on the last Sunday of the month when the town comes alive with the Porsenna market. Forty stalls offering typical products of the land and local crafts, gather in Piazza del Duomo and in Via Porsenna for a festival that promotes the territory with other events that are just as interesting.
Apr 14, 2012 | Arte e cultura, Chianti Classico
Incastonato tra le colline del Chianti e il paesaggio delle crete senesi; il territorio di Castelnuovo Berardenga circonda la città di Siena a nord e ad est.
La sua delimitazione amministrativa è molto antica: già nella seconda metà del Cinquecento, la Podesteria di Castelnuovo Berardenga, occupava un territorio corrispondente a quello attuale. Una strozzatura geografica – tra i confini di Gaiole in Chianti e Siena – dove è Pianella, lo divide in due parti simili a grandi ali di farfalla. Quella ad ovest comprende Vagliagli, Pieve Asciata, Quercegrossa, Pontignano e Bozzone; quella a sud-est, oltre al capoluogo, San Gusmè, Badia d’Ombrone, Villa a Sesta e Monteaperti.
Il paesaggio è quello collinare che separa la parte iniziale della valle dell’Ombrone da quella del suo affluente Arbia. Arbia e Ombrone sono quindi i fiumi principali che solcano il territorio, ma se l’Arbia non ha bisogno di presentazioni, essendo il suo nome trascritto dalla penna nientepopodimenochè di Dante, l’Ombrone chiede alla nostra fantasia di immaginarvi riflessi e chini a bere nelle sue acque; gli Etruschi che adesso dormono sulle colline di Campi.
Territorio di antico insediamento, la Berardenga prende il suo nome dal nobile Berardo di stirpe franca, vissuto nel X secolo e discendente di Guinigi da Lucca che, tra l’867 e l’881, era stato conte di Siena. La storia della famiglia fondatrice si trova ampliamente documentata nel ricco corpus detto “Cartulario della Berardenga”.
Fin dalla metà del XII secolo, Siena cominciò a esercitare un sempre più stretto controllo sul territorio. Un secolo dopo, la maggior parte dei castelli berardenghi, erano sotto l’amministrazione senese.
Il capoluogo sorse nel XIV secolo, in un località denominata “Poggio ai Frati”. Numerose chiesette romaniche, sparse un po’ ovunque, ricordano il grande sviluppo economico e demografico registrato nel XII e XIII secolo. Uno dei fatti che più colpisce del territorio di Castelnuovo Berardenga dell’epoca medioevale, è il numero elevatissimo di castelli. Ma le testimonianze abitative del medioevo non si limitano soltanto alle Chiese e ai castelli perché, accanto a queste costruzioni di impianto o guerresco o religioso; sorsero ville fortificate e case signorili che annunciavano l’avvento del rinascimento.
San Gusmè, Vagliagli, Quercegrossa, Monteaperti, Guistrigona, San Giovanni a Cerreto, Pieve Asciata, Rosennano, Villa a Sesta, Vitignano, il fiume Arbia, l’Ombrone, le tombe etrusche di Campi e cosi’ via sono alcuni dei luoghi da non perdere. Nella Berardenga geografia e storia sono strettamente unite, si intrecciano nei luoghi e negli eventi che non tralascerete dalle vostre escursioni.Set between the hills of Chianti and the landscape of the Sienese Xanax Online “crete”, Castelnuovo Berardenga surrounds the city of Siena to the North and the East. Its administrative boundary is very old: already in the second half of the sixteenth century, the “Podesteria” of Castelnuovo Berardenga occupied an area similar to that of today. A geographical bottleneck – between the border of Gaiole in Chianti and Siena – where Pianella now lies, divides it into two parts similar to large butterfly’s wings. The one to the West comprises Vagliagli, Pieve Asciata, Quercegrossa, Pontignano and Bozzone while the one to the South-east comprises the capital, San Gusmè, Badia d’Ombrone, Villa a Sesta and Monteaperti.
The hilly terrain separates the upper part of the Ombrone valley from that of its tributary, the Arbia. The Arbia and the Ombrone are therefore the main rivers in the area, but while the Arbia needs no presentation, as its name has even been written by the pen of Dante, the Ombrone asks us to imagine the Etruscans, that now sleep in the hills of Campi, lying down and drinking from its waters.
A land of ancient settlements, Berardenga takes its name from the noble Frankish family, Berardo, which lived in the tenth century and descended from Guinigi da Lucca who, between 867 and 881, had been count of Siena. The history of the founding family is fully documented in the rich corpus known as the “Cartulario della Berardenga”.
Since the mid-twelfth century, Siena began to exercise increasingly tighter control on the area. A century later, most of the castles in the area were controlled by Siena.
In the fourteenth century, the capital was built in an area called “Poggio ai Frati”. Numerous Romanesque churches, scattered more or less everywhere, remind us of the great economic and population explosion in the twelfth and thirteenth centuries. One of the most striking facts about the territory of Castelnuovo Berardenga in medieval times is the large number of castles. But the medieval building are not only churches and castles as, along with these military and religious constructions there also were fortified villas and mansions that announced the coming of the Renaissance.
San Gusmè, Vagliagli, Quercegrossa, Monteaperti, Guistrigona, San Giovanni a Cerreto, Pieve Asciata, Rosennano, Villa a Sesta, Vitignano, the Arbia, the Ombrone, the Etruscan tombs of Campi and so on, are some of the places that are not to be missed. In Berardenga, geography and history are closely connected, they intertwine in the events and the places that you will not fail to visit during your excursions.
Apr 3, 2012 | Arte e cultura, Chianti Classico
Una struttura dinamica ed interattiva che racconta il legame del territorio chiantigiano con la civiltà etrusca.
Il giovane Museo Archeologico del Chianti senese, che ha sede dal 2006 nella Rocca di Castellina in Chianti, è stato fortemente voluto dalle amministrazioni locali per valorizzare decenni di ricerche archeologiche sul territorio e per dare risalto al patrimonio dell’area attraverso progetti educativi e didattici.
Il Museo Archeologico del Chianti senese custodisce le testimonianze storiche delle origini di tutto il comprensorio del Chianti, con reperti provenienti dagli scavi archeologici di Monte Calvario e del Poggino, a Castellina in Chianti, dalla tomba B della necropoli del Poggione a Castelnuovo Berardenga, dagli scavi di Cetamura a Gaiole in Chianti e di La Malpensata e Poggio La Croce a Radda in Chianti.
Le vetrine del Museo ospitano anche testimonianze importanti che hanno permesso di ricostruire aspetti quotidiani della vita etrusca, come la vocazione alla coltivazione della terra e la capacità di produrre vino.
Nel sito di Poggio La Croce, infatti, sono stati ritrovati alcuni semi di “Vitis Vinifera”, risalenti a ventitre secoli fa, e alcuni resti attribuibili alla presenza di un torchio per la spremitura dell’uva.
Il Museo, poi, si presenta come una struttura interattiva, grazie ad un allestimento multimediale d’avanguardia che permette ai visitatori di approfondire la conoscenza dei reperti esposti nelle quattro sale al primo piano attraverso guide cartacee personalizzate. I visitatori ed i ragazzi delle scuole possono anche partecipare ad attività di ricerca e di simulazione nel laboratorio di archeologia sperimentale che si trova al piano terra, con l’aiuto di esperti archeologi.
Museo Archeologico del Chianti senese
Sito Internet: www.museoarcheologicodelchianti.it
Telefono 0577 – 742090 – fax 0577 – 741388
E-mail: info@museoarcheologicodelchianti.it.
Orari apertura
dal lunedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 18.30
Giorno di chiusura il mercoledì
La prenotazione dello spazio visita è richiesta per gruppi superiori alle 15 persone
Prezzi di ingresso
Ingresso gratuito per i bambini con età di 6 anni o inferiore
Biglietto intero euro 3.00 – Biglietto ridotto euro 2.00
Biglietto per i gruppi euro 1.50
Biglietto per i gruppi scolastici (obbligo) euro 1.00
Usufruiscono del biglietto ridotto gli studenti universitari muniti di libretto, gli ultrasessantacinquenni, i soci di associazioni del volontariato del Circondario del Chianti Senese, i bambini dai 7 ai 14 anniA dynamic and interactive structure that tells the history of the Etruscan legacy to the Chianti region.
The young Siena Archeological Chianti Museum, located since 2006 in the Rocca di Castellina in Chianti, has been strongly promoted by local administrations to enhance the patrimony of the area through educational and teaching projects.
The Siena Archeological Chianti Museum preserves the historical testimonies of the origins of the region, with discoveries from the archaeological excavations at Monte Calvario and Poggino, Castellina in Chianti, from Tomb B of the Poggione necropolis in Castelnuovo Berardenga, excavations of Cetamura a Gaiole in Chianti and La Malpensata and Poggio La Croce in Radda in Chianti.
The Museum windows also contain important testimony that has allowed the reconstruction of daily aspects of Etruscan life, such as their vocation for farming and their wine-producing capabilities.
At the Poggio La Croce site, in fact, some seeds of “Vitis Vinifera” have been found which are twenty three centuries old, as well as some remains attributed to the presence of an ancient grape press.
The Museum is also interactive, thanks to the installation of a latest generation multimedia system that allows the visitor to deepen his knowledge of the finds exhibited in the four rooms comprising the first floor, through personalized paper brochures. Visitors and school children can also participate in research activities and simulations in the experimental archaeology laboratory, which is on the ground floor, with the assistance of expert archaeologists.
Museo Archeologico del Chianti Senese
Website: www.museoarcheologicodelchianti.it
Telephone 0577 – 742090 – fax 0577 – 741388
E-mail: info@museoarcheologicodelchianti.it.
Hours
Monday through Sunday, 10 am to 6:30 pm
Closed Wednesdays
Reservations requested for groups larger than 15 people
ADMISSION
Admission is free for children 6 years and under
Full ticket Euro 3.00 – Discount tickets Euro 2.00
For groups Euro 1.50
School groups (required) Euro 1.00
Discount tickets available to university students with student card, seniors, members of volunteer associations of the Circondario del Chianti Senese, and children from 7 to 14 years of age.