Gaiole in Chianti: “L’Eroica”Gaiole in Chianti: “L’Eroica”

E’ un vero e proprio evento da non perdere! Una gara spettacolare ed originalissima, creata ed organizzata dall’Associazione Parco Ciclistico del Chianti.
Un vero e proprio show del pedale che appassionerà anche coloro che hanno poca dimestichezza con i nomi di Bartali e Coppi.

Perché l’Eroica è qualcosa di diverso davvero. In epoca di bici ipertecnologiche e doping veri e presunti ecco un’autentica macchina del tempo che ci riporterà indietro di molti anni…
L’Eroica è una gara cicloturistica d’ epoca su strade prevalentemente sterrate.

E’ speciale da ogni punto di vista. Ripropone ambienti e scenografie del ciclismo anteguerra, polvere e fango, nessuna assistenza tecnica, ristori d’ epoca, strade stupende, ma difficili, grande spirito di sacrificio e d’ adattamento.

Si ricercano le radici autentiche di questa straordinaria passione popolare chè è il ciclismo della strada, quella che ha alimentato tante leggende…

Domenica 7 ottobre
Info: Piazza Ricasoli, 50 – Gaiole in Chianti – e-mail: eroica@parcociclisticodelchianti.it
It’s a real and proper event that is not payday loans teletrack to be missed! A spectacular and highly original competition, created and organised by the Chianti Cycling Park Association.

It’s a real and proper show of pedals that will also involve those who are not very familiar with the names of Bartali and Coppi.

The Heroic is really something different. In times of hypertechnological bikes and real and presumed doping, here is an authentic time machine that will take us back many years…
The Heroic is a period bike race run on mainly unmade-up roads.

It is special from all points of view. It proposes settings and scenographies of pre-War cycling, dust and mud, no technical assistance, period restorations, wonderful but difficult roads, a great spirit of sacrifice and adaptation.

A search is made for the authentic roots of this extraordinary popular passion for cycling, one that has given rise to so many legends…

7 October – Info: Piazza Ricasoli, 50 – Gaiole in Chianti – e-mail: eroica@parcociclisticodelchianti.it

 

 

 

Nuovi successi per il Chianti ClassicoNew successes for Chianti Classico

Con 12 Vini Slow e 2 Quotidiani, più altri riconoscimenti molto importanti che vanno anche ad alcuni IGT prodotti nel territorio, il Chianti Classico viene eletto Territorio Slow dell’anno dalla guida Slow Wine 2013, edita da Slow Food.

Successo confermato anche nella guida “Vini Buoni d’Italia” di Touring editore che premia 13 Chianti Classico.

Dopo il successo ottenuto nell’edizione 2013 della guida “Vini d’Italia” edita dal Gambero Rosso, dove il Chianti Classico ha collezionato ben 13 “tre bicchieri” e in attesa di conoscere i risultati della guida del Vini de “l’Espresso”, un altro grande successo decretato dalla critica del nostro paese conferma quanto il lavoro e la passione dei produttori del Gallo Nero si trasformino ogni anno di più in risultati vincenti.

“Una delle ragioni della nostra inclinazione è sicuramente l’attenzione verso un approccio sostenibile alla viticoltura di questa denominazione, favorita da un territorio fortemente vocato dove la biodiversità ha ancora un ruolo di primo piano” dichiara Giancarlo Gariglio, curatore della guida.
“Ma oltre all’approccio sostenibile e all’ eccellenza produttiva, il Gallo Nero ha il merito di presentare sul mercato
splendidi vini a prezzi giusti”.

Ecco le etichette più Slow d’Italia: Badia a Coltibuono; Bibbiano; Buondonno; Vallone di Cecione; Villa Pomona con il Chianti Classico 2010. Le Cinciole; Riecine; Val delle Corti con il Chianti Classico 2009.
E poi Ormanni (Chianti Classico Borro del Diavolo Riserva 2009); Caparsa (Chianti Classico Caparsino Riserva 2009); Monteraponi (Chianti Classico Il Campitello Riserva 2009) e Castello della Paneretta (Terrine 2006). Tra i “Vini quotidiani” segnalati il Chianti Classico Olinto 2010 dell’azienda I Fabbri e il Chianti Classico 2009 di Villa Montepaldi.
La mensione di “Grandi Vini” invece è stata tributata a Castello San Sano Borro al Fumo 2008 di Rocca di Castagnoli, il Cepparello 2009 di Isole e Olena, il Fontalloro 2009 di Felsina.

Ma gli ottimi risultati del Chianti Classico si riscontrano anche in un’altra testata di riferimento del settore, la guida “Vini Buoni d’Italia” edita da Touring, l’unica in Italia dedicata ai soli vini provenienti da vitigni autoctoni (presenti in Italia da almeno 300 anni): 7 Corone e 6 Golden Star per i vini a DOCG + 2 Corone e 2 Golden Star tra vini a IGT e un Vin Santo. Crescita che, per il distretto del Gallo Nero, trova conferma anche nel numero dei produttori recensiti con scheda piena o tra i vini da non perdere. Le “Corone”, il massimo riconoscimento attribuito dalla guida, sono state conferite a: Badia a Coltibuono (Chianti Classico Docg Riserva 2008); Castello di Monsanto (Chianti Classico DOCG Cinquantenario 2008); Fattoria di Lamole (Chianti Classico Docg Vigna Grospoli 2009); Fattoria San Giusto a Rentennano (Chianti Classico Docg 2010); Monte Bernardi (Chianti Classico Docg Riserva Sa’etta 2008); Monteraponi (Chianti Classico Docg Riserva Il Campitello 2009); Villa Calcinaia (Chianti Classico Docg Riserva Vigna Bastignano 2009) e agli IGT prodotti nel territorio
da Fattoria San Giusto a Rentennano (Percarlo 2008); Isole e Olena (Cepparello 2009).

Altre 8 “Golden Star” i vini che in finale hanno ottenuto una particolare mensione, sono state assegnate a Badia a Coltibuono (Chianti Classico Docg 2010 e Chianti Classico Docg Riserva 2008); Fèlsina (Chianti Classico Docg Riserva Rancia 2009); Ormanni (Chianti Classico Docg Riserva Borro del Diavolo 2008); Podere Castellinuzza (Chianti Classico Docg 2010); Riecine (Chianti Classico Docg 2009); Rocca di Castagnoli (Chianti Classico Docg Riserva Poggio a’Frati 2009) e agli IGT prodotti nel territorio da Capannelle (Solare 2008); Fontodi (Flaccianello della Pieve 2009).

Non solo, il numero complessivo dei produttori recensiti del “Gallo Nero” è pari a 53, massimo storico per la guida edita da Touring. Gli “Euro Che Ride”, simbolo dei migliori vini per rapporto qualità/prezzo salgono a 23 e fra questi Fattoria San Giusto a Rentennano con il Chianti Classico Docg 2010 viene segnalato come miglior acquisto regionale dell’anno nella classifica del “value for money”.With 12 “Slow Wine” and 2 “daily”, plus other awards that are very important to some IGT products in the territory, Chianti Classico is elected from the territory of the Slow Slow Wine Guide 2013, published by Slow Food.

Success also confirmed in the guide “Good Wines of Italy” Touring publisher that rewards 13 Chianti Classico.

After the success of 2013 edition of the guide “Wines of Italy”, published by Gambero Rosso, where Chianti Classico has collected 13 “three glasses” and waiting to hear the results of the leadership of the Wines of “L’Espresso” , another great success decreed by the critics of our country confirms the work and passion of the producers of the Gallo Nero is transformed each year more successful results.

“One of the reasons for our inclination is definitely the focus on a sustainable approach to viticulture of that designation favored by an area heavily suited where biodiversity still has a major role,” said Giancarlo Gariglio, editor of the guide. “But beyond sustainable approach and excellent production, the Gallo Nero has the merit of presenting the market splendid wines at fair prices.”

Here are the labels Slow Italy: Badia a Coltibuono; Bibbiano; Buondonno; Vallone Cecione; Villa Pomona with Chianti Classico 2010. The Cinciole; Riecine; Val delle Corti with the Chianti Classico 2009.
And then Ormanni (Chianti Classico Riserva Borro del Diavolo 2009); Caparsa (Chianti Classico Riserva Caparsino 2009); Monteraponi (Chianti Classico Riserva The Campitello 2009) and Castle Paneretta (Terrine 2006). Among the “Wines newspapers” reported the Chianti Classico Olinto 2010 The company Fabbri and Chianti Classico 2009 Villa Montepaldi.
The mention of “Great Wines” instead was tributed at Castello San Sano Borro to Fumo 2008 Rocca di Castagnoli, the Cepparello the 2009 Isole e Olena, the Fontalloro 2009 Felsina.

But the excellent results of Chianti Classico are also found in another head for the wine sector, the guide “Good Wines of Italy” published by Touring, the only one in Italy dedicated solely to wines from native grapes (in Italy at least 300 years): 7 crowns and six Golden Star for wines with a DOCG + 2 crowns and 2 Golden Star of IGT wines and Vin Santo. Growth, for the District of Gallo Nero, is also confirmed in the number of producers reviewed with full board or among the wines not to be missed.
The “Crowns”, the highest award given by the guide, have been transferred to Badia a Coltibuono (Chianti Classico Riserva DOCG 2008), Castello di Monsanto (Chianti Classico DOCG Jubilee 2008); Farm Lamole (Chianti Classico DOCG Vigna Grospoli 2009) , Fattoria San Giusto a Rentennano (Chianti Classico DOCG 2010), Monte Bernardi (Chianti Classico Riserva DOCG Sa’etta 2008); Monteraponi (Chianti Classico DOCG Riserva Campitello 2009); Villa Calcinaia (DOCG Chianti Classico Riserva Vigna Bastignano 2009) and IGT products in the territory from Fattoria San Giusto a Rentennano (Percarlo 2008); Isole e Olena (Cepparello 2009).

Other 8 “Golden Star” wines that have received final special mention, were assigned to Badia a Coltibuono (Chianti Classico DOCG Chianti Classico DOCG Riserva 2010 and 2008); Fèlsina (Chianti Classico Riserva DOCG Rancia 2009); Ormanni (Chianti Classico DOCG Riserva Borro del Diavolo 2008); Podere Castellinuzza (Chianti Classico DOCG 2010); Riecine (Chianti Classico DOCG 2009); Rocca di Castagnoli (Chianti Classico DOCG Riserva Poggio a’Frati 2009) and IGT products into the territory Capannelle (Solar 2008); Fontodi (Flaccianello della Pieve 2009).

Not only that, the total number of producers reviewed the “Gallo Nero” is equal to 53, high for the guidance published by Touring. The “Euro Laughing”, a symbol of the best wines for quality / price ratio rose to 23 and between these Fattoria San Giusto a Rentennano with the Chianti Classico DOCG 2010 is reported as regional best buy of the year in the ranking of “value for money” .

XXII edizione della Festa Medievale di MonteriggioniXXII edition of Mediaeval feast in Monteriggioni

La XXII edizione della Festa Medievale torna a illuminare il centro storico di Monteriggioni, splendido borgo a nord della città di Siena, attraversato dalla Via Francigena e famoso al mondo per la citazione dantesca che ne esalta la tonda cerchia muraria e la preziosa corona di torri.

I primi due weekend di luglio – dal 6 all’8 e dal 13 al 15 luglio – decine di eventi scalderanno il cuore del borgo fortificata tra performance dal vivo, musica, danza, teatro e antichi sapori. Sulle note del tema “Inferno e Paradiso”, nelle piazze e nei giardini del borgo andrà in scena un ricco programma di spettacoli selezionati dal direttore artistico Gabriele Tozzi di Jobel Teatro con l’obiettivo di ricreare l’atmosfera e l’ambientazione di un villaggio medievale con le sue guarnigioni militari, gli artigiani, i nobili e i popolani.

Come ogni anno, la formula articolata su due week-end con temi diversi ma collegati è stata pensata per offrire una duplice occasione per raggiungere le Terre di Siena e vivere la Festa: una sorta di percorso a tappe in cui rimane stabile il tema dello scontro tra bene e male, luce e ombra, angeli e demoni, sempre in continua lotta tra loro.

 The XXII edition 50-one electronic cigarette of the Medieval Festival returns to illuminate the historical centre of Monteriggioni, a splendid village north of the city of Siena, crossed by the Via Francigena and internationally famous for being quoted by Dante, who praises the ring of walls and precious crown of towers.

The first two weekends in July – from 6 to 8 and from 13 to 15 July – dozens of events will warm the heart of the fortified town, with live performances, music, dance and theatre and antique flavours. Based on the theme “Inferno and Paradise”, the village’s squares and gardens will provide the setting for a rich programme of performances selected by the artistic director Gabriele Tozzi of Jobel Teatro, with the aim of recreating the atmosphere and ambience of a medieval village with its military garrisons, tradesmen, gentry and townspeople.

Like every year, the formula arranged over two weekends with different, but connected, themes, has been conceived to offer a double opportunity to come to the “Terre di Siena” [Lands of Siena] and experience the Festival: a sort of journey in separate legs, linked by the theme of the battle between good and evil, light and shade, angels and demons, constantly fighting one another.

Jazz & Wine a MontalcinoJazz & Wine a Montalcino

La quindicesima edizione del Jazz&Wine in Montalcino, manifestazione tra le più longeve nel panorama musicale italiano, frutto della collaborazione tra Castello Banfi, la nota azienda vinicola di Montalcino, l’associazione culturale Jazz&Image di Roma ed il Comune di
Montalcino, si presenta anche quest’anno con una programmazione di assoluto livello, con artisti italiani ed internazionali di indiscutibile fama mondiale.

Il festival si aprirà martedì 17 luglio, come di consuetudine, all’interno delle storiche mura di Castello Banfi con il quintetto del grande sax-tenore Scott Hamilton.
Da mercoledì 18 luglio la rassegna si trasferirà nella splendida Fortezza trecentesca di Montalcino con Nicola Stilo Sextet, il flautista romano che, tra le sue numerose partecipazioni nazionali ed internazionali, conta anche la prestigiosa collaborazione
continuativa avuta con Chet Baker negli anni ’80.
Giovedì 19 luglio il festival propone Tom Harrell Quintet. Definito da Newsweek come uno dei più puri e creativi musicisti e compositori viventi, quest’anno Tom Harrel ha vinto il Grammy Award di Downbeat International, come miglior tromba solista.
Si proseguirà venerdì 20 luglio con una leggenda del jazz contemporaneo, Reggie Washington, che sarà a Jazz&Wine in una delle poche tappe italiane del tour che lo vede impegnato nella presentazione del suo secondo CD, Freedom.
Sabato 21 luglio sarà poi la volta della storica voce del programma Montecarlo Nights: Nick the Nightfly, per la prima volta a Montalcino con il suo quintetto per presentare Nice One.
A chiudere degnamente questa quindicesima edizione del festival, domenica 22 luglio, la voce di Kurt Elling accompagnato dalla chitarra di Charlie Hunter.

Per il quindicesimo anno consecutivo due piaceri così intimi ed intensi, la musica jazz ed il grande vino di qualità, celebrano con crescente successo il loro entusiasmante incontro nella città simbolo del Brunello, Montalcino.
Nell’edizione 2012 c’è però anche una grande novità: il progetto di gemellaggio che vede coinvolti alcuni tra i più longevi festival Jazz&Wine d’Italia. Oltre al Jazz&Wine in Montalcino aderiscono a questa interessante iniziativa: Zola Jazz&Wine (Zola Predosa, 25 maggio-26 giugno 2012) e Jazz&Wine of Peace (Cormòns, 25-28 ottobre 2012). Un’occasione unica e di confronto con realtà territoriali e produttive diverse tra loro ma accomunate dalla stessa passione per il grande Jazz.La quindicesima edizione del Jazz&Wine in Montalcino, manifestazione tra le più longeve nel panorama musicale italiano, frutto della collaborazione tra Castello Banfi, la nota azienda vinicola di Montalcino, l’associazione culturale Jazz&Image di Roma ed il Comune di
Montalcino, si presenta anche quest’anno con una programmazione di assoluto livello, con artisti italiani ed internazionali di indiscutibile fama mondiale.

Il festival si aprirà martedì 17 luglio, come di consuetudine, all’interno delle storiche mura di Castello Banfi con il quintetto del grande sax-tenore Scott Hamilton.
Da mercoledì 18 luglio la rassegna si trasferirà nella splendida Fortezza trecentesca di Montalcino con Nicola Stilo Sextet, il flautista romano che, tra le sue numerose partecipazioni nazionali ed internazionali, conta anche la prestigiosa collaborazione
continuativa avuta con Chet Baker negli anni ’80.
Giovedì 19 luglio il festival propone Tom Harrell Quintet. Definito da Newsweek come uno dei più puri e creativi musicisti e compositori viventi, quest’anno Tom Harrel ha vinto il Grammy Award di Downbeat International, come miglior tromba solista.
Si proseguirà venerdì 20 luglio con una leggenda del jazz contemporaneo, Reggie Washington, che sarà a Jazz&Wine in una delle poche tappe italiane del tour che lo vede impegnato nella presentazione del suo secondo CD, Freedom.
Sabato 21 luglio sarà poi la volta della storica voce del programma Montecarlo Nights: Nick the Nightfly, per la prima volta a Montalcino con il suo quintetto per presentare Nice One.
A chiudere degnamente questa quindicesima edizione del festival, domenica 22 luglio, la voce di Kurt Elling accompagnato dalla chitarra di Charlie Hunter.

Per il quindicesimo anno consecutivo due piaceri così intimi ed intensi, la musica jazz ed il grande vino di qualità, celebrano con crescente successo il loro entusiasmante incontro nella città simbolo del Brunello, Montalcino.
Nell’edizione 2012 c’è però anche una grande novità: il progetto di gemellaggio che vede coinvolti alcuni tra i più longevi festival Jazz&Wine d’Italia. Oltre al Jazz&Wine in Montalcino aderiscono a questa interessante iniziativa: Zola Jazz&Wine (Zola Predosa, 25 maggio-26 giugno 2012) e Jazz&Wine of Peace (Cormòns, 25-28 ottobre 2012). Un’occasione unica e di confronto con realtà territoriali e produttive diverse tra loro ma accomunate dalla stessa passione per il grande Jazz.

La farmacia dell’ospedale di S. FinaThe pharmacy in the hospital of S. Fina

Nell’Ospedale di S. Fina, fondato all’indomani della morte della Santa (12 marzo 1253) grazie alle offerte lasciate sul sepolcro dai pellegrini e all’intervento del Comune che ne promosse la costruzione e ne assunse il patrocinio, si trovava una farmacia edificata qualche anno più tardi (1508) come struttura autonoma dell’ospedale e lì venivano per l’appunto preparate le medicine secondo le prescrizioni dei medici. Negli antichi ricettari si leggono interessanti e allo stesso tempo curiosi rimedi contro la peste applicati durante l’epidemia degli anni 1631-1633; non solo centinaia di libbre di miele venivano impiegate come lenitivo e anticatarrale ma si utilizzarono anche una notevole quantità di viole mammole le quali, oltre al loro uso in vari medicamenti, si pensa che fossero impiegate per disinfettare ed odorare gli ambienti chiusi dell’ospedale poiché si riteneva che il contagio avvenisse attraverso l’aria miasmatica. Un grandissimo numero di ricette riguarda infatti la fabbricazione di pomi odoriferi che andavano accostati alle narici per “filtrare” l’aria da respirare. Per evitare inoltre che il “veleno” inalato si mescolasse con la saliva si consigliava di masticare radici amare per la disinfezione del cavo orale o si prescrivevano preparati sudoriferi o purganti per espellere il “veleno” attraverso la traspirazione o per via intestinale. A questa farmacia apparteneva una splendida collezione di vasi databili tra la seconda meta del XV secolo ed il XIX, alcuni dei quali di produzione locale mentre altri provenivano da varie fornaci come quelle di Faenza, Montelupo, Siena, Montaione, Gambassi e Firenze. La collezione in seguito fu trasferita a Roma al Museo di Palazzo Venezia nel 1983 e arricchita da materiale di documentazione. Nella seconda metà del XIII secolo, in concomitanza con il periodo più florido nella storia di S. Gimignano, l’ospedale vide accrescere il suo patrimonio grazie a donazioni, acquisti di terre, case e mulini. Nonostante i tentativi da parte della Chiesa di rivendicarne il patrocinio, l’ospedale dipendeva direttamente dal Comune e divenne ben presto il più importante della città paragonabile, per ricchezza e numero di assistiti, solo a quello S. Maria della Scala.In the hospital of S. Fina Electronic Cigarette, founded following the death of the Saint (12th March 1253) thanks to the offers left on her tomb by pilgrims and the action of the Comune which promoted its construction and became its patron, there was a pharmacy which was built a few years later (1508) as an independent hospital structure. The medicines prescribed by the doctors were prepared here. The old recipes include interesting and curious remedies against the plague which were applied during the epidemic of 1631-1633; not only were thousands of pounds of honey used for soothing the throat and coughs but also a considerable quantity of violets which, as well as being used for various medications, were probably also used to disinfect and perfume the closed rooms of the hospital as it was believed that diseases were picked up through miasmic air. A large number of recipes involved the production of scent holders which were held to the nostrils in order to “filter” the air being breathed. To prevent the “poison” inhaled from entering the saliva, people were advised to chew bitter roots in order to disinfect the mouth. Sweating preparations or purges were also prepared to expel the “poison” through the pores or the intestine. This pharmacy once owned a splendid collection of vases dating back to between the second half of the fifteenth century and the nineteenth century, some of which were locally produced while others came from various kilns in Faenza, Montelupo, Siena, Montaione, Gambassi and Florence. The collection was later transferred to the Museum of Palazzo Venezia, Rome, in 1983 and was enriched with documentary material. In the second half of the thirteenth century, during the maximum flowering of S. Gimignano, the wealth of the hospital grew thanks to donations and the purchases of land, houses and mills. In spite of the attempts of the Church to take over the hospital, it stayed in the hands of the Comune and soon became the most important one in the town, comparable, for wealth and number of patients, only to that of S. Maria della Scala.