Esistono luoghi magici. Luoghi che pensi che solo nella tua fantasia possano esistere. Poi scopri esistono davvero.
Ecco allora un itinerario magico e speciale che conduce sull’isola d’Elba alla scoperta del “Santuario delle farfalle”.
Un paradiso sotto il Monte Capanne
Alle pendici del Monte Capanne – il picco dell’isola – è fra il Monte Perone e il Monte Maolo in uno scenario mozzafiato fra monte e mare c’è questo luogo magico.
Due chilometri di passeggiata fra aria di pino marittimo e salmastro dove si possono osservare nel loro habitat un numero pressocché infinito di farfalle.
Lungo il percorso sono 50 cartelli che illustrano e guidano il visitatore alla scoperta di quasi tutte le specie di farfalle che si possono incontrare sul cammino. Illustrate le loro principali caratteristiche ambientali e biogeografiche che rendono questo luogo così importante per questi animali delicati e speciali.
Il Santuario delle farfalle
Inaugurato nel maggio del 2009 il Santuario delle Farfalle è dedicato alla memoria di Ornella Casnati scomparsa prematuramente, che ha lavorato al Parco e che ci ha regalato foto bellissime.
Un mondo di farfalle da non perdere. C’è la Lycaeides villai, la Manola jurtina, oppure la Melitaea athalia.
Un ambiente speciale quello dell’Isola d’Elba che favorisce la presenza delle farfalle;. Forse non è noto, ma l’ambiente elbano è addirittura migliore di quello delle Canarie, della Corsica e di altre grandi isole nel mondo.
La “cappella sistina” della natura
Nel Santuario elbano confluiscono più farfalle che in Sardegna, giungendo anche dalla Toscana. E’ una “cappella Sistina” della natura, quasi un luogo sacro di incontro di questi fragili lepidotteri e imenotteri.
Forse anche per questo è stato chiamato… santuario.
Un ambiente montano a circa 700 metri d’altitudine con vista mare noto per panorami infiniti. Da qui è possibile scorgere a nord l’isola di Capraia e Gorgona, a sud quella di Montecristo ed a ovest l’isola di Pianosa e la non lontana Corsica.
Un luogo magico che esiste, da visitare, magari dedustando un buon bicchiere di Aleatico dell’Elba
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