26 Aprile 2023

Slivowitz, un distillato ad Est

Slivowitz, un distillato ad Est. Quando parliamo di distillati crediamo di avere le idee chiare. Del resto oggi c’è grande attenzione per il mondo della mixology. I distillati più famosi sono brandy, cognac, grappa, gin, rum, vodka, tequila.
Noi vogliamo parlarvi di qualcosa di speciale e poco noto. Qualcosa che conduce dritti al mondo mitteleuropeo dove esiste una grande tradizione nel distillare la frutta. Mele, pere, albicocche, ciliege, lamponi, prugne e susine. Quest’ultime due materia prima fondamentale per il distillato che accomuna il mondo mitteleuropeo con quello slavo. Lo Slivowitz.

Slivowitz, un distillato ad Est. Ma cos’è!

Lo Slivowitz è un distillato – detto anche slivoviz o slivovica – che ci porta a nord est. Molto amato alla corte imperiale di Vienna oggi è popolare in tutto il mondo balcanico e nei nostri confini, trova la sua espressione più autentica in Friuli Venezia Giulia.
Da Tarvisio alla costa di Trieste (LEGGI), passando soprattutto per la Valle del Natisone e Cividale del Friuli, fino a sconfinare in Slovenia a Caporetto quest’acquavite di prugne sia selvatiche che coltivate spesso compete con la più famosa e popolare grappa.
Oltre frontiera (dalla Croazia, alla Bosnia fino alla Serbia, L’Erzegovina, la Serbia e la Slovacchia) viene comunemente denominato anche Rakija. Attenzione a quello prodotto artigianalmente, una vera bomba alcolica prodotta con le specie locali di prugne pozega.


Slivowitz e tripla distillazione

Ma cos’è e come si ottiene lo Slivowitz? Quello friulano è sostanzialmente un’acquavite ottenuta dalla tripla distillazione del fermentato delle prugne raccolte a fine ottobre,a cui segue una maturazione lunga cinque anni.
Non è la lunga maturazione a determinare la differenza di colori che contraddistinguono questo distillato ma bensì la scelta di come invecchiarlo. Se lo si fa in vetro il colore è bianco, se lo si invecchia in botte invece sarà paglierino.


La prova di degustazione

Nei paesi balcanici lo Slivowitz, protagonista della vita quotidiana, è solitamente un aperitivo da sorseggiare in compagnia dopo il lavoro. Nel Triveneto e nel resto d’Europa è invece considerato un eccellente digestivo. Della serie paese che vai usanza che trovi.
In Friuli Venezia Giulia, esistono delle piccole distillerie che si dedicano alla produzione di questo distillato figlio della tradizione carnico-slava e normalmente ha un tasso alcolico compreso fra i 42 e i 46 gradi.


Il distillato che la mixology ignora

Il suo sapore ricorda leggermente le mandorle grazie alla componente di noccioli delle prugne che vanno in fermentazione. Ma in generale possiamo definirlo un sapore fruttato.
Lo si sorseggia liscio in bicchieri piccoli e svasati simili a quelli che si utilizzano per la vodka. Il mondo della distillazione però, oggi così importante per orientare i gusti del consumatori ancora sostanzialmente lo ignora a causa del suo sapore deciso che tende a sovrastare gli altri aromi. Ma forse con un po’ di pazienza la giusta quadra si può trovare.


Slivowitz e Gubana

In Friuli questo distillato è così importante da divenire anche ingrediente in cucia. Impossibile infatti preparare i cjarsons senza lo Slivowitz.
C’è un binomio perfetto che in Friuli piace tanto, ovvero Slivowitz e Gubana.
Da provare assolutamente una bella fetta di gubana inzuppata in questo distillato anche se alcuni arricciano il naso davanti a questo abbinamento a causa dello sbilanciamento fra lo Slivowitz e la grappa già contenute nella gubana.

 

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