26 Gennaio 2024

Sorprendenti carnevali trentini. 3 appuntamenti da non perdere

Maschere, costumi dei più originali e fantasiosi, carri allegorici, scherzi, lanci di coriandoli, tanta musica e l’immancabile profumo dei dolci tipici – grostoi e frittelle – e del vin brulè che pervade le piazze dei paesi. Ma nelle valli alpine del Trentino la tradizione del Carnevale si carica di significati e riti ancestrali, legati ai cicli naturali e al rapporto stretto delle popolazioni con gli elementi naturali che si esprime attraverso le originali figure e i personaggi che li animano o si legano alla storia di queste comunità.

Val di Fassa Carnevale ladino a Canazei. Foto Daniele Lira

Il Carnevale ladino della Val di Fassa

Fino al 13 febbraio in Val di Fassa il Carnevale rappresenta l’evento più suggestivo e popolare della tradizione folcloristica e culturale ladina.
Un appuntamento che ogni anno vive e si rinnova attraverso le “mascherèdes”, che trovano la loro origine in rappresentazioni burlesche e canzonatorie di personaggi appartenuti all’antica quotidianità fassana, e le realizzazioni artistiche delle “faceres”.
Le maschere lignee, ottenute da mezzo tronco di cirmolo, vengono intagliate con estrema maestria dagli scultori locali, esternamente e internamente, affinché aderiscano al volto di chi l’indossa, e quindi decorate.
I riti del Carnevale sono condotti dalle maschere “guida”:
Laché, Bufons e Marascons, che indossano abiti allegri, copricapi adorni di fiori, nastri variopinti, campanacci e, l’immancabile, “facera”.
Per tutto il periodo di carnevale (dal 17 gennaio, festa del patrono Sant’Antonio Abate ad Alba fino al Martedì Grasso, 13 febbraio), da Penìa di Canazei a Moena, si potrà assistere a spettacoli teatrali, feste di piazza, gare sulla neve con sci e slitte (“le lese da corni” in ladino), sfilate di carri allegorici, gran balli in maschera e sagre.

Val di Fassa Carnevale ladino di Campitello. Foto Daniele Lira


L’appuntamento più atteso del carnevale ladino è senza dubbio quello di Campitello. Come ogni anno, la domenica (che quest’anno cade l’11 febbraio) che precede Martedì Grasso, in Piaz de Ciampedel, sfilano moltissime maschere che indossano le tipiche “facères da bel e da burt” (maschere, “belle” o “brutte”, finemente intagliate nel legno da artisti locali) e si esibiscono in sketch spiritosi e scherzi, coinvolgendo gli spettatori.
La parata è aperta dallo storico gruppo delle maschere di Campitello che si esibirà con Lachè, Bufon e Marascons, le maschere “guida” uniche in tutto l’arco alpino, nei loro costumi riccamente decorati. Ad allietare questa festa ci pensa la Spritz Band che farà venir voglia di ballare fino al tardo pomeriggio. Stand gastronomici aperti dalle ore 13.30 con panini caldi, dolci tipici e bibite.

Scatto di durante la sciata asburgica

Il Carnevale asburgico di Madonna di Campiglio

Dal 10 al 16 febbraio a Campiglio, si rivive l’epoca della Principessa Sissi, tra balli, carrozze e feste. Sulle cime più alte e solitarie io riesco a respirare più liberamente, mentre altri si sentirebbero perduti”.
Con queste parole Elisabetta d’Austria, conosciuta e amata in tutto il mondo con il nome di “Sissi”, descrisse, a fine Ottocento, il suo profondo legame con le montagne e in particolare, tra le più amate, le Dolomiti di Brenta e Madonna di Campiglio, dove l’Imperatrice di Austria e Ungheria soggiornò la prima volta nel settembre 1889.
La bellissima principessa di Wittelsbach trascorse una settimana alla scoperta dei meravigliosi paesaggi, delle fresche acque e dell’aria salubre ai piedi delle Dolomiti di Brenta. Una montagna che rimase impressa nell’animo dell’“eroina del sogno”. Tanto che dopo poche stagioni, era il 1894, ci fu il grande ritorno.

Il Grand Hotel Des Alpes è un antico stabilimento alpino, ed accoglie al suo interno il celebre e prestigioso Salone Hofer, il salone delle feste per eccellenza della famiglia degli Asburgo.
Il nome deriva dalla presenza dei dipinti realizzati da Gottfried Hofer. Sulla parete all’entrata, una grande tela ritrae le Dolomiti di Brenta viste dalle pendici del Monte Spinale, con i fanciulli che abitavano in questi luoghi mentre rendono omaggio alla figura della Vergine con il Bambino. E in una coppia di lunette sempre dipinte da Hofer anche l’Imperatrice Sissi e il consorte Francesco Giuseppe.

Il programma della manifestazione si apre sabato 10 febbraio con l’arrivo della Corte imperiale in Val Rendena e nella serata di domenica 11 febbraio l’arrivo sulle carrozze nel cuore di Madonna di Campiglio, per dare il via ai festeggiamenti del Carnevale.

Il Gran Ballo del Carnevale asburgico. Foto Bisti Paolo durante il gran ballo del carnevale asburgico nel 2019

Lunedì 12 dalle ore 18.00 ecco l“Aperitivo Asburgico” in compagnia della principessa Sissi: un tuffo nel passato con gli aperitivi a tema nei bar e locali. Il 13 febbraio invece, “Martedì Grasso” è tutto dedicato al Carnevale dei bambini, una grande festa con il truccabimbi, balli e zucchero filato in Piazza Sissi.
Mercoledì 14 dalle 16 si potrà vivere l’esperienza “Un tè con Sissi: aneddoti e vicende sulla Principessa”: quattro chiacchiere presso il Salone Hofer in compagnia del ricercatore locale Paolo Luconi Bisti e di Giordana Luchesa, esperta di storia del costume e moda e membro del Corist (Coordinamento rievocatori storici trentini). E a seguire tè con pasticcini in compagnia di Sissi.
Giovedì 15 fin dal mattino la festa si sposta sulle piste della ski area per l’esperienza della “Sciata Asburgica”, una sciata in costume d’epoca insieme alla coppia reale e alla corte, con l’accompagnamento dei maestri di sci e pause per brindisi con stuzzichini presso i rifugi in quota prima di proseguire con le sciate per tutto il pomeriggio.
Il Carnevale Asburgico si avvia in crescendo alla conclusione: venerdì 16 febbraio dalle 19.00 appuntamento con il Gran Ballo dell’imperatore, rigorosamente in costume d’epoca nello storico Salone Hofer. Ad aprire le danze la coppia imperiale sulle note dei più celebri valzer viennesi Brindisi e standing buffet con tante ricche prelibatezze. Anche il pubblico verrà coinvolto nelle danze e in semplici e divertenti coreografie a cura della compagnia danzante “Arco 800”. Informazioni: www.campigliodolomiti.it

Biagio delle Castellare Castello

Il Carnevale storico del castello di Tesino

Non sempre il Carnevale si conclude il martedì grasso: proprio nei giorni che decretano l’inizio della Quaresima, la comunità del Tesino rievoca la liberazione dalla tirannia del Biagio delle Castellare.
A sei secoli di distanza, a Castello Tesino si rivivono i fatti del 18 febbraio 1365 con la rievocazione carnevalesca della storia del conte Biagio delle Castellare, vessatore del Tesino e della Valsugana, nella versione completa tra corteo storico e processi e che viene proposto ogni cinque anni.

La manifestazione trae origine da un evento storico realmente accaduto nel 1365, quando si registrò la sconfitta, ad opera delle truppe di Francesco da Carrara, del Signore Biagio delle Castellare, crudele vessatore di Valsugana e Tesino.
Nonostante le insistenti richieste da parte dei Tesini di poterlo giustiziare, Francesco da Carrara preferì tenerlo come ostaggio da sfruttare a scopo politico. Non potendo far di meglio gli abitanti del Tesino ne impiccarono l’effigie, ma stabilirono di celebrare periodicamente un processo per ricordarne i misfatti ripetendo poi l’impiccagione sulla pubblica piazza. Questo anche per tramandare ai posteri la fierezza della gente tesina che neanche nei momenti più difficili si è mai piegata al tiranno
Questa rappresentazione popolare rappresenta un unicum non solo in Trentino, ma costituisce uno dei più antichi e tipici carnevali del panorama storico italiano; solo in pochissime località dell’arco alpino, infatti, si è riusciti a tramandare, senza soluzione di continuità, una tradizione che è resistita nei secoli anche ai severi tentativi di soppressione dovuti a ragioni religiose o a divieti. Il Biagio venne impiccato anche quando i Tesini dovettero andare profughi in diverse località della penisola durante la Prima Guerra Mondiale.
La rievocazione si aprirà il 13 febbraio, giorno di “Martedì Grasso” con la rievocazione dell’assalto al castello di Ivano e la cattura del Biagio (Ivano Fracena – Comune di Castel Ivano) e al termine la “Bigolada” per festeggiare la cattura (Piazza Municipio a Strigno – Comune di Castel Ivano)
Sabato 17 febbraio dalle 10.00 alle 17.00 ci si immerge per una intera giornata nelle atmosfere del passato nel Campo Medievale, tra giochi e allestimenti dell’epoca; in serata Cena Medievale con musica d’epoca. Si arriva così al giorno del processo al Biagio, domenica 18 febbraio: al mattino la Grande sfilata da Castello a Pieve Tesino con Cavalieri e Donzelle, Armigeri e Balestrieri, combattenti e carrozze, Tamburini e Musicanti, Popolo e altri personaggi. Quindi la rievocazione del Processo al Conte Biagio del Tribunale Speciale di Pieve Tesino (in Piazza Maggiore). Poi il ritorno in corteo verso Castello Tesino per il Processo al Conte Biagio della Corte Suprema di Castello Tesino (in Piazza Crosara) che si conclude con l’mpiccagione del fantoccio del Conte Biagio e la grande festa finale in piazza.

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