Terra di mezzo di arcana bellezza, il Molise è uno scrigno di natura e cultura: non solo monti, colline e vallate ma anche borghi da scoprire e per farlo iniziamo dalla sua città più grande: Campobasso.
Nonostante sia una delle città meno conosciute in Italia così come l’intera regione, ha molto da offrire in termini di storia, cultura e bellezze naturali.
Due città in uno: la storia in alto
Situata a 700 metri sul livello del mare ha origini longobarde e, forse, esisteva già nell’VIII secolo con una propria cinta difensiva edificata sui resti di un’antica fortificazione sannita. Il suo nome deriverebbe da Campus Vassorum, il luogo dove risiedevano i vassalli.
Campobasso è una città formata da una parte antica di origine medievale ricca di valori storici e artistici, posta sul pendio di un colle dominato dal castello Monforte e da una parte più moderna ed elegante originaria del XIX secolo, situata nella pianura ai piedi del centro antico.
Intorno al castello che domina la città si sviluppa a ventaglio il centro storico, costituito da vicoli e scalinate lunghe e tortuose, ai lati delle quali sorgono case ed edifici in pietra, spesso con caratteristici cortiletti interni. Numerosi sono i portali ricchi di decorazioni, stemmi di famiglie nobili e figure allegoriche.
Il cuore pulsante di Campobasso si rivela passeggiando tra le vie del suo centro storico, dove ogni angolo svela un pezzo della sua ricca eredità culturale.
Il borgo antico è disposto a semicerchio sul pendio del colle Monte dominato dal Castello Monforte edificato probabilmente ad opera dei Longobardi e ricostruito nel 1456-1463 dal conte Cola di Monforte considerato uno dei luoghi più belli del Molise. Oggi appare come una fortificazione quadrangolare con mura merlate e quattro torrioni angolari.
Accanto ad esso sorge la chiesa di San Giorgio, costruita nel X secolo e quindi la più antica della città costruita su un preesistente edificio sacro, che conserva all’ interno preziosi affreschi trecenteschi e che ha resistito ai molti terremoti che hanno colpito Campobasso.
Più a sud è la chiesa di San Bartolomeo, risalente al XIII secolo. Collocata in prossimità dell’omonima porta è invece la chiesa di Sant’Antonio Abate in onore del quale il 17 gennaio viene acceso un falò nella piazza antistante.
Nel centro storico si trovano anche la chiesa romanica di San Leonardo e la chiesa di Santa Maria della Croce, sede dell’antica confraternita dei Crociati.
Il Museo Provinciale Sannitico, ubicato nello splendido palazzo Mazzarotta, conserva un’interessante collezione di reperti dell’epoca sannitica. E a proposito di musei meritano una visita anche il Museo Internazionale del Presepio in Miniatura, caratteristico nel periodo natalizio e il Museo dei Misteri, che custodisce le famose sculture utilizzate durante la processione dei Misteri, evento che ogni anno attira migliaia di curiosi e fedeli.
Due città in uno: liberty e monumenti verdi in basso
La città ottocentesca, denominata centro murattiano, si estende in pianura e presenta le caratteristiche tipiche dello sviluppo urbanistico ottocentesco.
Grazie al ruolo di centro amministrativo assunto in quel periodo la città conobbe un’espansione urbanistica, basata su un piano di assi ortogonali, impianto che le conferì l’appellativo di “città giardino”.
Su piazza Gabriele Pepe, si affacciano edifici di notevole importanza: il Convitto Mario Pagano, con un giardino ricco di specie botaniche; il Palazzo del Governo, e più avanti, la Cattedrale, in stile neoclassico. Accanto alla Cattedrale si trova il Teatro Savoia con la sua facciata liberty e l’interno affrescato da Arnaldo de Lisio.
La settecentesca Villa De Capoa recuperata con un accurato progetto, è uno dei luoghi più suggestivi della città. Il giardino è all’italiana, ricopre un’area di quasi 16.000 m². Il viale principale, va dall’ingresso a una piazza; in essa sono collocate una fontana e una piattaforma circolare, usata per allestire spettacoli.
In altre zone del giardino vi sono un labirinto di siepi e una rotonda delimitata da quattro aiuole, in cui, nel 1929, sono state impiantate delle sequoie.
Ad arricchire i suggestivi sentieri vi sono sculture mitologiche, archi di pietra o di siepi, un sarcofago di fine Quattrocento, un pozzo, panchine in pietra e una grotta.
L’ingresso principale, con il pregiato cancello in ferro battuto di stile liberty, si affaccia su piazza Savoia. Le specie vegetali presenti sono varie e degne di attenzione: oltre alle sequoie, ecco possenti cedri del Libano, eleganti cipressi, abeti rossi e profumati tigli continuano ad avere una funzione non solo ornamentale.
Curiosità e luoghi da non perdere…
Anche se non è situata direttamente a Campobasso, la Foresta Umbra è una riserva naturale situata nelle vicinanze che merita davvero una visita.
Offre tanti sentieri per escursioni, flora e fauna uniche e un’esperienza immersiva nella natura.
Tornando a Campobasso città forse non sapete che qui è una delle piazze più alte d’Europa. La Piazza del Municipio si trova infatti a circa 700 metri sul livello del mare e conferisce alla città un’atmosfera unica e panorami spettacolari.
Civitella è il nome della parte più antica e suggestiva del centro storico ed è caratterizzata da stradine strette, archi medievali e edifici storici che ti trasportano indietro nel tempo.
La cucina molisana: cosa mangiare a Campobasso
A Campobasso, città capitale della tradizione culinaria molisana, è possibile deliziarsi con una vasta gamma di piatti tipici che esprimono l’autenticità del territorio.
Tra le specialità più rinomate del Molise si trovano i cavatelli, una pasta fresca arricchita con sugo di carne e formaggio. Da non perdere sono anche le taccozze e fagioli, ovvero una gustosa pasta e fagioli.
La cucina molisana è nota anche per piatti a base di carne, come l’agnello e le specialità alla brace. Molto nota anche la pizza de randinie, un pane pizza che si abbina a diversi piatti della tradizione.
Infine, per concludere il pasto, prova i picellati. Nient’altro che un dolce tipico fatto di mosto cotto, miele e mandorle.
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