29 Febbraio 2024

Il castello di Avio: il maestoso benvenuto in Trentino

Tra i vigneti di Sabbionara d’Avio, gli affreschi del castello raccontano l’amore, ma anche storie di guerra ed episodi di battaglie.
Il Castello di Avio è uno dei più noti, antichi e suggestivi monumenti fortificati del Trentino. Dalla sua posizione, sulle pendici del Monte Vignola, il castello domina la valle fin quasi a Verona. Il Castello è di fatto il primo benvenuto in Trentino. Imperdibile il colpo d’occhio sull’imponente mastio, la poderosa cinta muraria e le cinque torri.


Un gioiello del Fai dalla storia lunga e travagliata

Probabilmente presidio militare già in epoca longobarda, divenne per molti secoli proprietà della nobile famiglia dei Castelbarco che nel corso del Medioevo trasformò la fortezza in una piccola corte feudale, meta di artisti e intellettuali.
Agli inizi del Quattrocento, i domini castrobarcensi furono assorbiti dalla Repubblica di Venezia, che consolidò le strutture difensive affidandole ad una guarnigione.
Il governo veneziano durò fino al 1508, quando le truppe imperiali ed il principato vescovile conquistarono tutta la Vallagarina.
Dal 1533 il castello di Avio, con il territorio circostante dei «Quattro Vicariati», fu così retto dal nuovo principe vescovo Cristoforo Madruzzo, la cui casata controllò la zona fino al 1654, quando nuovamente subentrarono i Castelbarco.
Dato alle fiamme nel 1703 dai soldati francesi guidati dal Vendôme, il castello per quasi due secoli subì continue spogliazioni che portarono alla sua trasformazione in zona agricola.
Dal 1977 il castello di Avio è un Bene del FAI dal 1977 quando è stato donato all’assocazione da Emanuela di Castelbarco Pindemonte Rezzonico. Il Fai ha realizzato un’attenta opera di restauro. 


Il castello che domina il Trentino

Siamo sulla sommità di uno sperone del Monte Vignola, a dominio della Val Lagarina solcata dall’Adige. Possente e maestoso si erge da oltre dieci secoli questo che è uno dei più antichi e suggestivi castelli del Trentino
Un maestoso circuito di torri e mura merlate in un complesso fortilizio concepito per il controllo strategico della valle dell’Adige, ma anche scrigno di un rigoglioso giardino e di preziosi e vivaci cicli pittorici “giotteschi” dedicati all’amore e alla guerra.
Entrando, attraverserai una porta-torre coronata da merli a coda di rondine. Sulla destra osserva la mole della torre che spicca tra le mura orientali: è la Picadora, chiamata così perché, secondo la tradizione, sulla terrazza venivano impiccati i condannati.


Gli affreschi “cortesi” che contrastano con il mastio

All’interno si rimane incantati dagli splendidi cicli di affreschi di scuola veronese: “La parata dei combattenti”, sulle pareti della Casa delle Guardie, e “La stanza dell’amore”, eleganti decorazioni di gusto cortese nel mastio.
Affreschi che quasi contrastano con la grandiosità del complesso.
Un immagine leggiadria quella degli straordinari affreschi che decorano gli interni della Camera dell’Amore e del Mastio dalla metà del Trecento.
La guerra e le arti militari sono celebrate nel primo edificio da delicate decorazioni e interessanti affreschi, capaci di offrire un autentico spaccato della vita cavalleresca del tempo, nel Mastio è l’amor cortese che trionfa.
Nella celebre “Camera di Amore”, tra strali che trafiggono il cuore di una dama elegantemente abbigliata e di un cavaliere appassionato, Amore cavalca un impetuoso destriero infondendo a tutto l’ambiente un ritmo vivace. Il complesso si raggiunge con un percorso che si snoda tra i vigneti e che costeggia la cinta meridionale.


La discesa a valle è un capolavoro di vigneti

L’ampio declivio che si apre al visitatore guardando a valle è un susseguirsi di terrazze sostenute da muretti di pietra, addolcite da filari di viti e slanciati cipressi.
Avio è un luogo di inaspettati contrasti, ideale anche per i più piccoli che, attraverso il coinvolgimento di percorsi-gioco, possono divertirsi a conoscere le storie e i personaggi che lo hanno animato nei secoli.

 

 

 

0 commenti