30 Marzo 2024

Un anno ricco di appuntamenti enogastronomici in Alto Adige

In Alto Adige, durante tutto il corso dell’anno, si riuniscono appassionati e intenditori da tutto il mondo per partecipare a eventi enogastronomici dove vini e territorio sono protagonisti assoluti.
Il Consorzio Vini Alto Adige – nato nel 2007 e con al suo interno 274 realtà, dalle virtuose cantine cooperative, alle tenute fino ai vignaioli – svela alcuni appuntamenti dei prossimi mesi: si va dalle degustazioni alle giornate tematiche con momenti anche di formazione, fino alle presentazioni di novità e alle serate conviviali nelle cantine; insomma un’ampia proposta sia per i wine lovers sia per gli operatori del settore, che possono avventurarsi in viaggi alla scoperta degli scenari mozzafiato dell’Alto Adige e delle tante proposte enologiche. L’Alto Adige, si sa, è un territorio molto diversificato, dove le varietà internazionali come il Gewurztraminer, lo Chardonnay, il Sauvignon, il Pinot Grigio e il Pinot Nero e quelle autoctone come la Schiava e il Lagrein hanno trovato un ambiente ideale grazie alla combinazione di suoli, altitudini e mesoclima.

foto: Benjamin Pfitscher

Gli appuntamenti mese per mese

27 APRILE – GewürzTRAMINer Wineday. Sul Sentiero del GewürzTRAMINer di Termeno i produttori locali accoglieranno il pubblico in una degustazione esclusiva di vini, grappe e distillati a base di GewürzTRAMINer tra i vigneti dei pittoreschi quartieri di Betlemme e Ronchi.
Da non perdere anche le degustazioni di speck e formaggi in abbinamento e la degustazione di succo di mela.
10 MAGGIO – Festa del Vino di Caldaro. Qui si brinda all’arrivo della stagione estiva e all’anno vinicolo presso il lago balneabile più caldo delle Alpi. I produttori di vino partecipanti offrono una selezione dei loro migliori vini tra spumanti, bianchi e rossi.
10 – 13 MAGGIO – Giornate del Pinot Nero. Per la loro 26esima edizione le Giornate del Pinot Nero dell’Alto Adige si svolgeranno nei villaggi vinicoli di Egna e Montagna.
Durante l’evento il pubblico avrà l’opportunità di degustare i vini che partecipano al Consorzio Nazionale del Pinot Nero di fine Aprile.
8 GIUGNO – Notte delle Cantine. Nei villaggi vinicoli di Termeno, Cortaccia, Magrè, Montagna e Vadena, lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige, numerose cantine e distillerie, dalle 17 alle 24, aprono di nuovo le loro porte.
20 – 29 LUGLIO – Settimane Enoculturali del Vino. Alle Settimane Enoculturali di San Paolo | Appiano, il vino, da 25 anni, si impara nella sua forma più bella. Negli idilliaci vicoli del villaggio del vino, tutto ruota intorno alla nobile goccia e la serie di eventi delizia intenditori di vino e gli amanti della cultura.
20 OTTOBRE – Festa dell’Uva a Merano. Ogni anno, dal 1886, nel terzo fine settimana di ottobre, a Merano ha luogo la ormai tradizionale Festa dell’Uva.
Dopo diversi mesi di duro lavoro in campi, frutteti e vigneti, arriva finalmente il tempo per concludere la stagione della raccolta. La sfilata, di grande impatto scenografico, è il culmine dell’evento: carri ornati con fiori, fiocchi, frutta e campane, bande musicali, gruppi folcloristici e gli “Schützen”, attraversano le vie della città di Merano.

Foto: Vini Sud Tirolo, Roswitha

Vini dell’Alto Adige dove il nord è già sud

Baciati dal sole mediterraneo, cresciuti nel territorio alpino, vinificati da vignaioli esperti, apprezzati dagli appassionati di tutto il mondo. Tutto questo sono i vini dell’Alto Adige.
Nel giro di pochi anni, l’Alto Adige è diventato la prima regione italiana per i vini bianchi. I presupposti di questa crescita sono stati il clima alpino-mediterraneo, la qualità dei terreni e le posizioni invidiabili dei vigneti.
Gli altoatesini hanno saputo trasformare queste condizioni favorevoli in un successo, grazie a una generazione di vignaioli meticolosi e diligenti, e all’impegno di consorzi lungimiranti e ricchi di idee.
L’Alto Adige vanta un primato a livello italiano: il 98% di tutta la superficie viticola è tutelato dal disciplinare Doc.
Nella produzione vinicola altoatesina, per l’etichettatura dei vini Doc si utilizzano le denominazioni di origine controllata “Alto Adige” e “Lago di Caldaro”. 


Le sottozone altoatesine: un rompicapo da decifrare

ALTO ADIGE – la denominazione “Alto Adige” può essere utilizzata per tutti i vitigni coltivati in Alto Adige in linea con i disciplinari Doc.
LAGO DI CALDARO – L’indicazione del vitigno utilizzato deve seguire quella della denominazione d’origine (per esempio “Alto Adige Lagrein”).
Se non è specificato un vitigno, la denominazione può essere utilizzata da sola solo per gli spumanti o per il cosiddetto “Alto Adige bianco”.
Se il “Lago di Caldaro” è prodotto in una delle sottozone di produzione classificate per l’Alto Adige, allora può essere accompagnato sia dall’appellativo “classico”, sia dalla denominazione “Alto Adige”. Le bottiglie di qualità più elevata si possono distribuire anche con l’appellativo “scelto”.
VALLE ISARCO – Nella Val d’Isarco si producono esclusivamente vini bianchi, con l’unica eccezione del “Klausner Leitacher” a Chiusa.
Sull’etichetta, alla denominazione “Alto Adige Valle Isarco” deve seguire l’indicazione del vitigno.
I vitigni ammessi sono Sylvaner, Veltliner, Pinot grigio, Müller Thurgau, Kerner, Traminer aromatico e Riesling per i bianchi.
SANTA MADDALENA – Il “Santa Maddalena” cresce sui pendii a Nord di Bolzano ed è un classico vino a base di Schiava, che un tempo poteva contenere fino al 15% di Lagrein o Pinot Nero.
Oggi, se coltivate nello stesso vigneto, sono ammesse fino al 15% di altre varietà dello stesso colore.
Se il “Santa Maddalena” proviene dai cru Santa Maddalena, Santa Giustina, Rencio, Le Coste (Leitach) o San Pietro, sull’etichetta può comparire anche l’appellativo “classico”
TERLANO – Questa denominazione si può utilizzare solo per i vini bianchi prodotti nella zona di coltivazione di Terlano.
Se non compare l’indicazione del vitigno, il nome “Alto Adige Terlano” indica un uvaggio composto almeno per il 50% di Pinot bianco e/o Chardonnay.
MERANO – Il vino a denominazione Doc “Alto Adige Merano” cresce nella zona che circonda la città di Merano ed è prodotto esclusivamente col vitigno Schiava.
Nel vigneto, oltre all’uva della Schiava, ora è possibile coltivare e utilizzare per il vino anche altri vitigni a bacca rossa.
L’uva di Schiava di questa zona è chiamata anche uva curativa di Merano ed è riconosciuta come rimedio.
VENOSTA – È l’ultima nata delle sottozone DOC dell’Alto Adige, e in base al disciplinare sono ammessi i vitigni Pinot bianco, Chardonnay, Pinot grigio, Müller Thurgau, Riesling, Kerner, Traminer aromatico, Schiava e Pinot nero.
Alla denominazione “Alto Adige Val Venosta” deve sempre seguire l’indicazione del vitigno.
COLLI DI BOLZANO – Il “Colli di Bolzano” è una Schiava la cui area di coltivazione cinge, come fosse una cintura, la zona di produzione del “Santa Maddalena”.

 

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