17 Agosto 2024

L’antica valle di Rochemolles e la sua trattoria di montagna

Lo spieghiamo da sempre sulle pagine di The Tuscany che noi raccontiamo esperienze e luoghi non da turisti ma da viaggiatori. La differenza?
Pare sottile ma è tanta perché solo un viaggiatore avendo altri programmi ed altre mete per quella sera può capitare, solo seguendo il suo istinto, di scovare una sera di mezz’estate dopo una giornata intensa ma complicata il lillipuzziano borgo alpino di Issard, frazione del comune di Bardonecchia là dove il Piemonte fra le vallate alpine sa già di Francia e dove alla ragguardevole altitudine di 1446 metri sul livello del mare che si raggiungono attraverso la temeraria strada provinciale che da Bardonecchia sale a Rochemolles con alcuni panoramici tornanti a picco sulla roccia e senza parapetto, un luogo unico.
Strada del resto percorribile solo nei mesi estivi dato che d’inverno chiude per neve.


Issard, il borgo con un solo abitante

Issard con quel suo nome snob già francese si trova in un contesto naturale davvero affascinante, tipico delle Alpi piemontesi con il suo tramonto rosa che sfuma fra le vette alpine, la sua atmosfera tranquilla e pittoresca, le (scarse) abitazioni che mantengono un’architettura tradizionale alpina e quell’aria balsamica di pino mugo.
Siamo nella valle di Rochemolles, comune autonomo fino al 1927, prima di essere inglobato nel comune di Bardonecchia. Oggi Issard ha una popolazione estremamente ridotta addirittura con solo un abitante registrato nel 2015! Ma nonostante le dimensioni ridotte la frazione vale una visita soprattutto per la sua trattoria di montagna.

Trattoria di montagna

La valle di Rochemolles

La Valle di Rochemolles è una valle alpina che si estende verso nord rispetto al centro di Bardonecchia ed è caratterizzata da un ambiente naturale spettacolare, con paesaggi montani tipici delle Alpi occidentali. Situata a un’altitudine variabile ha il suo omonimo, cuore della vallata situato a circa 1.618 metri sul livello del mare.
L’antico villaggio di Rochemolles, che come accennato è stato un comune indipendente fino al 1927 è uno dei più antichi della Valle di Susa, con radici che risalgono al Medioevo e conserva ancora oggi il suo fascino antico, con case in pietra e stretti vicoli che riflettono l’architettura tradizionale alpina.
La valle è ricca di leggende e storie popolari. Una delle più conosciute riguarda il lago di Rochemolles, che secondo la tradizione sarebbe abitato da un “drago” che emergeva dalle acque per spaventare gli abitanti del luogo.
Costruita negli anni ’30, la diga sul lago di Rochemolles è un’opera ingegneristica notevole per l’epoca; una struttura che non solo ha creato il bacino artificiale, ma ha anche svolto un ruolo importante nella produzione di energia idroelettrica, che alimenta parte della regione Piemonte.
Fra le curiosità da segnalare che nella valle si trova il Sentiero degli Alpini, un percorso storico utilizzato dai soldati italiani durante la Prima Guerra Mondiale; oggi, questo sentiero è molto apprezzato dagli escursionisti che vogliono ripercorrere la storia in un contesto naturale affascinante.
Da segnalare infine che questa piccola valle laterale italiana ospita una fauna molto particolare, tra cui il gallo forcello e la pernice bianca, specie tipiche delle zone alpine che trovano qui un habitat ideale grazie all’altitudine e alla scarsa presenza umana.

La trattoria di montagna Da Silvio

L’insegna sulla rotonda appena fuori autostrada dell’ultima uscita in Italia, così recita il cartello ricordando che dopo il tunnel del Frejus saremo già in Savoia, attrae il viandante per quel suffisso “trattoria di montagna”.
Così quella freccia l’abbiamo seguito e inerpicandosi per la provinciale abbiamo trovato un paio di case alpine, poche flebili luci, un insegna alla buona con una freccia a indicare trattoria proseguendo su un sentiero che saliva sopra la prima casa. Dopo aver parcheggiato abbiamo seguito le indicazioni non senza essere colpiti dal fatto che, ancora prima di imboccare la stradella per la trattoria su un palo di legno è esposto il menù fisso.
La sera calda a valle si fa freschina e mentre i grilli si fanno sentire in lontananza entriamo dentro questa piccola e accogliente baita dove una signora molto cordiale ci accoglie mentre un’altra si affaccia dalla cucina.
La prima premura è di ricordarci che qui si mangia quello che c’è, ovvero quello che è indicato sul menù unico. Va bene, anzi questa cosa ci stuzzica davvero anche perché a ben leggere in querl menù c’è tutto quello che avremmo voluto trovare a quell’ora e in quel posto.
Tagliere di salumi e antipasto della casa, polenta con spezzatino e salsiccia, cervo, brasato e funghi. Salame di cioccolato oppure torta di mele e bunèt a chiudere prima del caffè.
Che dire, salumi di montagna e antipasti ottimi la polenta servita nella variante tradizionale e concia (ovvero con il formaggio toma) da pucciare insieme ai due sughetti delle carni era strepitosa e i dolci, fatti rigorosamente in casa erano eccellenti.
Il caffè è stato la chiusura di una serata speciale dove ci siamo sentiti accolti come in casa da quell’accoglienza gentile e raffinata tipicamente piemontese ma casareccia e rassicurante come solo le genti d montagna sanno fare.
Quel cartello “trattoria di montagna” non ha ingannato, ma solo i viaggiatori e non i turisti possono cogliere da un suffisso tutto il valore di storia e di tradizione dell’Italia autentica e defilata in qualche piccola valle laterale poco conosciuta; come quella di Ronchemolles.

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