Una serata speciale
Una presentazione in grande stile quella di Generazione Sangiovese, una serata aperta anche al pubblico nella splendida cornice dell’Hotel e Resort cinque stelle Villa Tolomei a Firenze.
La cena aveva come protagonista la cucina romana, perfettamente incarnata da Stefano Paciotti, personaggio dalla schietta romanità nonché esperto conoscitore di carni suine e che, dal 1970 con la sua famiglia, è proprietario di una famosa salumeria di Roma.
Una presentazione in grande spolvero, complice la meravigliosa sala dell’Hotel Villa Tolomei che ha rapito gli sguardi sulla grande vetrata godendone il tramonto su Firenze.

Stefano Paciotti e l’enologo Filippo Mazzorana
Il manifesto di “Generazione Sangiovese”
Ma cerchiamo di capire l’intento e il manifesto di Generazione Sangiovese. Di fatto, anche per la criticità del periodo storico, ha spinto i piccoli produttori a unirsi facendo leva sulla territorialità, la tradizione, la franchezza del prodotto.
Un “movimento” volto a promuovere la cultura del vino toscano, quello dove l’autenticità e l’artigianalità costituiscono il mantra di tutte le aziende che aderiscono a Generazione Sangiovese.
I sei di Generazione Sangiovese puntano a tramandare un messaggio forte e chiaro: il vino delle sei aziende è il frutto di lavoro, memoria, competenza, esperienza e passione.
Podere Scheggiolla a Castelnuovo Berardenga (FI), Mazza Società Agricola di Castellina in Chianti (FI), Amiata…I vini del Vulcano Winery di Montegiovi (GR), Fattoria di Doccia di Rufina (FI), Azienda Agricola Perelli di Bucine (AR), Podere il Castello di Montespertoli (FI); alcune aziende sono seguite, per quanto riguarda le tecniche enologiche, da Enocofi Srls nelle persone di Costanza Cuccuini e Filippo Mazzorana, che, di fatto, sono i fondatori di Generazione Sangiovese.

Oltre il Sangiovese…
Tra i vini della serata, oltre alle produzioni di sangiovese, non sono mancati vini da trebbiano, vermentino, canaiolo, malvasia e il premiato merlot Trame Rosse 2019 di Perelli che ha visto l’oro alla London Spirits Competition.
Medaglia di bronzo anche per lo spumante Metodo Classico Brut Rosé 2022 di Podere il Castello, e per per Le Forme 2022 di Perelli. Medaglie d’argento anche per il Podere il Castello con il Merlot IGT 2021 e per il Chianti DOCG 2022 e per Agricola Mazza con il Per Gino Chianti Classico Riserva 2021 e Chianti Classico Gran Selezione 2020.
Ogni assaggio ha avuto il suo perché, anche grazie agli abbinamenti con i piatti della cucina romanesca: dalle puntarelle con l’acciuga, ai salumi, ai paccheri all’amatriciana all’indimenticabile pecorino di amatrice “Il Magnifico”, formaggio dalla forma ottagonale e maturato in grotte tufacee risalenti al I Secolo a.C.
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