Avete mai attraversato le Alpi a bordo di un treno panoramico, senza tunnel, senza fretta, ma con il naso incollato al finestrino e gli occhi pieni di meraviglia?
Benvenuti a bordo del Bernina Express, un treno d’altri tempi che regala emozioni modernissime.
Non serve essere appassionati di treni per innamorarsene. Basta essere curiosi.
Una spettacolare esperienza da vivere almeno una volta nella vita su quello che è considerato uno dei tratti ferroviari più belli del mondo.
Il Trenino Rosso del Bernina dal 2008 è anche Patrimonio Mondiale dell’Unesco, unica ferrovia al mondo ad esserlo come opera d’arte perfettamente integrata nella natura. Quindi non perdetevi questo viaggio panoramico che garantisce un colpo d’occhio a 360° sul paesaggio circostante e che in estate si fa più che mai immersivo grazie alle carrozze cabrio che si aprono scenografiche sulle Alpi.

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La leggenda delle Alpi
Vi avevamo già parlato di questa leggenda quando abbiamo scritto delle ferrovie panoramiche da non perdere in Italia costruita a inizio Novecento, è la classica ferrovia di montagna per i treni a vapore e el paesaggio montano.
I lavori per la costruzione della linea ferroviaria del Bernina iniziarono nei primi anni del XX secolo.
La linea Tirano-Coira venne completata nel 1910 ed entrò in servizio nel 1913, anche se il tratto Tirano-Sankt Moritz era già stato inaugurato il 1º luglio 1908.
Il treno percorre 2,5 km in territorio lombardo fino alla stazione di Campocologno, mentre il resto del percorso è in territorio svizzero.
Prima degli accordi di Schengen infatti chi partiva da Tirano doveva già espletare le formalità necessarie per il passaggio della dogana.

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Da Tirano a Saint Moritz
Il Bernina Express (si sale a bordo senza prenotazione) parte dall’elegante cittadina di Tirano, in Valtellina, alla modaiola Saint Moritz, in Svizzera, attraversando 61 chilometri in Italia (in totale sono 122 tra Italia e Svizzera), 196 ponti, 55 gallerie, altezze vertiginose e paesaggi che sembrano dipinti.
In meno di 4 ore, si passa dai vigneti lombardi ai ghiacciai svizzeri, dai boschi verdi ai laghi alpini turchesi e da 600 a oltre 2.253 metri d’altitudine sfiorando il passo del Bernina, senza cremagliera, grazie a un tracciato capolavoro dell’ingegneria.
“Ferrovia Retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina”: questo il nome completo ed esatto della linea nella tratta italiana si inerpica per oltre 60 chilometri con i suoi vagoni lungo le pendici dei monti fino a giungere la stazione Ospizio Bernina, il punto più alto del percorso. Da lì inizia la discesa verso St. Moritz.
Qualche vagone è dotato di tetto vetrato panoramico e d’estate sono previste anche alcune carrozze cabrio perfette per scattare foto indimenticabili.
Se volete vivere il viaggio con calma, invece, potrete scendere alle stazioni più interessanti e percorrere uno dei numerosi sentieri dedicati al trekking, o fare anche solo una passeggiata per le vie dei paesini che accolgono le stazioni.
Sicuramente meritano un’attenzione particolare i laghi che incontrerai lungo il percorso: arrivati in alta quota potrai camminare lungo le rive e ammirare i diversi colori delle acque del lago Bianco e del lago Nero, separati da una diga.
La penultima fermata in territorio svizzero, chiamata Pontresina, offre il collegamento con un’altra strada ferrata, anch’essa tra i Siti Unesco. E’ la linea dell’Albula che vi può trasportare per altri 60 chilometri in mezzo a panorami mozzafiato e opere ingegneristiche che sfidano l’ambiente circostante. Fra i tratti più iconici indubbiamente si segnalano il famosissimo viadotto elicoidale di Brusio dove il treno compie un giro completo su se stesso in un capolavoro di architettura, l’Ospizio Bernina Il punto più alto del percorso: 2.253 m, davanti al lago Bianco e al ghiacciaio del Cambrenae, Alp Grüm una fermata che sembra un balcone sospeso sulle montagne, Morteratsch – Fermata facoltativa per chi vuole fare una passeggiata fino all’omonimo ghiacciaio Ogni curva è un “wow”, ogni finestra è una cartolina.

Curiosità da raccontare a cena (o su Instagram)
Il Bernina Express non ha cremagliera ed è per questo che è unico. Scala le montagne solo grazie a pendenze studiate e curve ingegnose.
Il treno viaggia tutto l’anno: d’inverno è un viaggio tra neve da fiaba e foreste silenziose, in primavera è meraviglioso per i suoi contrati di colori, d’estate si viaggia tra prati verdi e cieli blu e in autunno ammirerete un foliage indimenticabile.
La caratteristica è il colore rosso dei treni che sono chiamati affettuosamente “le Ferrari delle Alpi”: non per la velocità (vanno lenti!), ma per il design e il prestigio

Come salire a bordo
Come abbiamo accennato all’inizio per salire a bordo non è obbligatorio prenotarsi. Il biglietto lo si può acquistare sia con prenotazione obbligatoria, oppure si può optare per i treni regionali (stesso percorso con più flessibilità e finestre apribili.
Qualche dritta? I posti migliori anche per scattare foto sono quelli al lato destro in direzione St. Moritz, e lato sinistro da San Mortz a Pirano.

Tirano: il capolinea italiano del trenino
Tirano si trova a oltre 400 metri di altitudine a pochi chilometri dalla Svizzera.
Punto d’incontro tra l’itinerario alpino, attraverso i passi di Aprica e del Bernina, e la direttrice verso Sondrio e Milano da una parte e l’Alta Valtellina dall’altra, a Tirano sorge l’unica Basilica della provincia.
Era il 29 settembre del 1504 quando le cronache registrano l’apparizione della Madonna al Beato Mario Omodei. Fu così edificato il Santuario rinascimentale della Beata Vergine. Sulla piazza della Basilica si affaccia il Museo Etnografico Tiranese.
Da uno sperone di roccia sovrastante la città si può ammirare la chiesetta di S. Perpetua (XI sec.), antico xenodochio, con affreschi medievali, poco più avanti la chiesa di S. Rocco. Interessante il centro storico con i resti delle mura sforzesche e le porte Bormina, Milanese e Poschiavina, il castello di S. Maria, un susseguirsi di palazzi nobiliari, tra i quali Palazzo Salis, Palazzo d’Oro Lambertenghi oggi casa-museo, e il campanile della parrocchiale di S. Martino.

foto Renato Cerisola
Perché fare il Bernina almeno una volta nella vita
Perché è uno di quei viaggi che riconciliano con la lentezza, la bellezza e la meraviglia. Un treno dove il tempo si dilata, lo sguardo si allarga e i pensieri si calmano.
Che tu sia un viaggiatore solitario, una coppia romantica o una famiglia con bambini, il Bernina Express ti farà sentire dentro un film.
Non è solo un treno. È una carezza sul cuore, sospesa tra terra e cielo.
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