26 Giugno 2023

Isole italiane e transizione ecologica. Ecco il primo report di Lega Ambiente

Luoghi magici dal fascino discreto e unico. “Tutte le isole sono mondi a se stanti, arrivare su un’isola è come arrivare in un mondo tutto nuovo” cit. Guy Gavriel Kay, Tigana.
E le isole minori italiane sono un osservatorio privilegiato anche in tema di sostenibilità. Di alcune di loro vi abbiamo già parlato quando vi abbiamo raccontato quali erano le 8 più selvagge d’Italia  
ma oggi scopriamo il loro lato verde.


Il report del primo indice di sostenibilità

Calcolato per la prima volta l’indice di sostenibilità delle isole minori italiane per cogliere a pieno le sfide della transizione ecologica in questi luoghi affascinanti e delicati. I dati nel rapporto realizzato da Legambiente e CNR-IIA.
Nonostante dei timidi passi avanti, in Italia sulle isole minori la piena sostenibilità è ancora un traguardo lontano. Sono tanti i ritardi da colmare, molti gli obiettivi da raggiungere rispetto alla gestione dei rifiuti, della mobilità a zero emissioni, del ciclo delle acque, dell’energia da fonti rinnovabili e della lotta al consumo di suolo.
Questa, in sintesi, è quanto emerge dal V rapporto “Isole Sostenibili – Le sfide della transizione ecologica nelle isole minori curato dall’Osservatorio sulle isole minori di Legambiente e Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA) : su 27 piccole isole marittime abitate prese in esame in Italia, l’indice di sostenibilità medio – calcolato per la prima volta dall’Osservatorio tenendo conto delle performance legate a temi come consumo di suolo, rifiuti, acqua, energia, aree protette, mobilità e regolamenti edilizi – è pari al 40%. 
La fotografia scattata dall’Osservatorio Isole Sostenibili indica quei settori di intervento su cui bisogna lavorare e accelerare il passo perché la transizione ecologica del Paese passa anche da questi territori.   


In testa alla classifica le isole Tremiti

Guardando alle singole isole, tra quelle più avanzate nel percorso di sostenibilità ci sono le isole Tremiti con un indice pari al 53%, seguite dalle Isole Egadi (Favignana, Marettimo, Levanzo), le Eolie (Lipari, Vulcano, Stromboli, Panarea, Filicudi e Alicudi), le Isole Pelagie (Lampedusa e Linosa) che raggiungono il 49%, e dall’isola di Capraia che si attesta al 47%. Segno che si sta puntando su politiche territoriali capaci di coniugare sostenibilità ambientale, innovazione e attenzione per il territorio.
In ritardo, invece, La Maddalena, con un indice pari al 21%, l’Isola d’Elba (26%) ed Ischia (29%). Isole quest’ultime che devono velocizzare il passo per recuperare il terreno rispetto alle consorelle più virtuose.  

Le isole minori, sistemi, chiusi, sono  il laboratorio ideale dove sperimentare la sostenibilità.  Dove applicare modelli innovativi necessari per  affrontare le sfide ambientali più urgenti e importanti che il mondo ha di fronte.
In particolare le isole italiane trarrebbero un grande vantaggio da un sistema di sviluppo sostenibile: rappresentano un ecosistema vulnerabile, dentro uno scenario climatico che prevede rilevanti impatti legati all’aumento della temperatura dell’atmosfera e del  mare, e per le pressioni antropiche legate alla forte pressione turistica nei mesi estivi.


L’osservatorio “Isole Sostenibili”

Promosso da Legambiente e Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA) ha l’obiettivo di contribuire a raccontare quanto sta avvenendo nelle isole minori italiane nei settori dell’energia, dell’acqua, dei rifiuti, della mobilità, e a stimolare con report, workshop, news e scambi di esperienze un’accelerazione nella spinta ad una transizione sostenibile di territori così delicati e affascinanti.

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