L’unicità del paesaggio culturale delle colline tra Firenze e Siena è ufficialmente tra i siti candidati a divenire patrimonio Unesco.
Presentato a Firenze un Comitato scientifico internazionale di altissima levatura accademica

Il paesaggio del Chianti Classico sotto studio
“Il Sistema delle Ville-fattoria nel Chianti Classico” è stato ufficialmente inserito nell’elenco della Lista propositiva italiana dei siti candidati a Patrimonio dell’Umanità: un primo importante passo per un progetto condiviso dall’intero territorio coinvolto.
La proposta è stata ideata e curata dalla Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico E.T.S. con unanime condivisione di tutte le amministrazioni comunali del territorio interessato e con il fondamentale supporto della Regione Toscana in qualità di soggetto proponente.

Dal Rinascimento a oggi un paesaggio intonso
Il sistema delle ville – fattoria nel Chianti Classico è fra le testimonianze più significative dei processi che a partire dal Rinascimento hanno investito i territori agricoli compresi fra le città di Firenze e di Siena, contrassegnando l’evoluzione del loro assetto insediativo e produttivo.
Questi territori sono stati infatti interessati dalle costanti attenzioni da parte delle due città dominanti che ne hanno fatto luoghi elettivi della loro politica di renovatio culturale, sociale e produttiva , dopo il gravissimo declino intervenuto con la peste nera ed il susseguirsi di epidemie e carestie che hanno flagellato l’Europa nella seconda metà del XIV secolo.
In questa politica di rilancio hanno trovato introduzione, accanto a nuove forme insediative, anche nuovi modelli e di organizzazione fondiaria, espressi dal sistema della villa -fattoria, superando le forme di epoca medievale con modelli aziendali mirati alla gestione dell’intera filiera economica.
In questo quadro si è delineata una riformulazione complessiva della struttura territoriale medievale, che ha visto il riuso delle preesistenze insediative in ville- fattoria capaci di assolvere le funzioni strategiche richieste dalla nuova economia territoriale rinascimentale.
Questa azione di renovatio del sistema storico insediativo e produttivo delle ville-fattoria ha interessato il territorio candidato soprattutto a partire dalla seconda metà del XVI secolo, quando con la fine delle lunghe guerre fra Firenze e Siena questo non è più luogo di frontiera e teatro di scontro e l’iniziativa di rilancio condotta dalle due città, si diffonde sull’intera area chiantigiana determinandone i caratteri salienti, ancora oggi riconoscibili, storici, strutturali ed identitari.

Chi sono i componenti del gruppo di studio
Questi caratteri sono quindi oggetto di studio da parte di un gruppo di consulenti scientifici, diretti e coordinati dalla prof.ssa Paola Eugenia Falini, a cui si affianca un comitato scientifico internazionale di recentissima nomina composto da: Cristina Castel-Branco, Prof. Università di Lisbona (Portogallo); Monica Luengo, Architetto del paesaggio, Membro onorario del Comitato scientifico internazionale dei Paesaggi Culturali ICOMOS-IFLA ; Hidenobu Jinnai, Prof. Ing. Università Hosei di Tokyo (Giappone); Jukka Jokilehto, Prof. Arch. Università Nova Gorica (Slovenia); Alessandro Pacciani, Prof. Università degli Studi di Firenze, Accademico dei Georgofili (Italia); Luigi Zangheri, Prof. Arch. Università degli Studi Di Firenze e Presidente Emerito dell’Accademia delle Arti del Disegno (Italia).

Il ruolo fondamentale della Fondazione Tutela del Chianti Classico
“La Fondazione – commenta la Presidente Tessa Capponi Borawska – ha organizzato scrupolosamente tutta l’analisi preliminare alla presentazione della richiesta formale di inserimento nella lista propositiva italiana. Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta la Regione Toscana, i Sindaci del territorio e tutti gli altri soggetti coinvolti, che con il loro sostegno hanno reso possibile il raggiungimento di questo primo ambito traguardo. È con grande entusiasmo, infine, che oggi presentiamo i membri di un comitato scientifico internazionale, che affiancherà i nostri illustri consulenti scientifici nella realizzazione del dossier finalizzato all’ottenimento del prestigioso riconoscimento a Patrimonio dell’Umanità”.
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