4 Agosto 2023

Buon compleanno champagne!

Unico e iconico. Protagonista di momenti storici e celebrazioni indimenticabili, lasciando un’impronta indelebile nella cultura e nella storia enologica. Leggenda narra che il suo inventore lo salutò al gridò: venite veloci, ho bevuto le stelle!” quando scoprì accidentalmente le sue bollicine dentro il vino durante uno dei suoi esperimenti.
Oggi compie 330 anni anche se non li dimostra!


1693: una nascita fra storia e leggenda

Tutto ebbe inizio intorno al 1668 quando un monaco benedettino di nome Dom Pierre Pérignon divenne il supervisore dell’Abbazia di Hautvillers, situata nella regione della Champagne col compito di gestire i terreni e la  produzione di vino dell’abbazia.
Una delle sue principali preoccupazioni era quella di eliminare le bollicine e i fermenti dal vino, poiché queste impurità lo rendevano instabile e poco adatto alla conservazione.
Attraverso la sperimentazione arrivò a sviluppare il metodo noto oggi come “champenoise” tecnica che prevede una seconda fermentazione in bottiglia sigillata, permettendo così alle bollicine di carbonio prodotte di rimanere intrappolate nel vino, rendendolo frizzante e vivace.
Inizialmente quelle bollicine non piacevano. Anzi, erano considerate un difetto e venivano spesso rimosse, tuttavia Pérignon tirò dritto e continuò a sperimentare per controllarle e migliorarne la qualità.
Erano passati alcuni anni dal suo arrivo al castello e correva l’anno 1693 quando nacque ufficialmente il metodo che ebbe fin da subito un grande successo tant’ è che i vini frizzanti della Champagne iniziarono a guadagnare popolarità tra le élite della società francese e divenne simbolo di celebrazione e festeggiamenti.


La tecnica del supervisore dell’Abbazia di Hautvillers

Lasciando la  leggenda ed entrando nella storia raccontiamo brevemente qual’è il processo del metodo champenoise, noto anche come metodo tradizionale o metodo classico.
Il processo inizia ovviamente con la vendemmia
delle uve, tipicamente di varietà selezionate di Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier Le uve vengono raccolte a mano e portate alla cantina per la vinificazione. Qui vengono pressate delicatamente e separate le bucce. Il mosto viene poi trasferito in contenitori per iniziare la fermentazione alcolica. Dopo la fermentazione il vino viene mescolato e assemblato da diverse partite di uve e vini provenienti da diverse annate per creare il cosiddetto “couvée”, la miscela perfetta.
Una volta ottenuta la couvée, si aggiunge una soluzione di zucchero e lieviti al vino base, operazione nota col come di “tiraggio” che provoca una seconda fermentazione all’interno della stessa bottiglia.
Durante la rifermentazione, i lieviti consumano lo zucchero aggiunto e producono anidride carbonica come sottoprodotto. Poiché la bottiglia è chiusa con un tappo e un gabbietta di metallo, l’anidride carbonica viene intrappolata nel vino, creando le bollicine.
Dopo questa fondamentale fase le bottiglie vengono conservate in posizione orizzontale in cantina e sottoposte a una fase di maturazione e autolisi dei lieviti. Questo processo di riposo sulle fecce dei lieviti conferisce al vino maggiore complessità aromatica e struttura più morbida.
Una volta completata la maturazione, le bottiglie vengono sottoposte al processo di rimozione dei lieviti, noto come dégorgement. Durante questa fase, il collo della bottiglia viene raffreddato per formare un tappo di ghiaccio contenente i lieviti depositati. La bottiglia viene quindi aperta, e la pressione all’interno della bottiglia spinge fuori il tappo di ghiaccio insieme ai lieviti depositati.
Dopo la rimozione dei lieviti, la bottiglia viene “dosata” aggiungendo una piccola quantità di “liqueur d’expédition”, una miscela di vino e zucchero. Questo determina il livello di dolcezza del champagne. La bottiglia viene poi tappata con un tappo di sughero e sigillata con la tipica gabbietta metallica.
Prima di essere commercializzato, lo champagne viene sottoposto a un periodo di invecchiamento in bottiglia per consentire agli aromi di svilupparsi ulteriormente.
Come avete facilmente intuito il metodo champenoise richiede precisione, attenzione ai dettagli e lunghe fasi di maturazione, ma è questo un processo che conferisce allo champagne il suo carattere unico e le sue bollicine vivaci e persistenti.


Status symbol in bottiglia

Da 330 anni ad oggi lo champagne riveste un’importanza straordinaria nella cultura e nella storia enologica, sia in Francia che nel mondo.
E’ un simbolo vincente di celebrazioni, gioia e festeggiamenti.
Non c’è evento importante, celebrazione, matrimoni, anniversari, compleanni e capodanno in cui non sia presente in tutto il mondo.
E’ eleganza
e prestigio perché “esclusivo”. Lo champagne è universalmente considerato un vino di lusso e raffinato, con una storia dietro di sé che evoca immagini di aristocrazia e nobiltà.
E’ il miglior ambasciatore nel mondo della Francia perchè sempre presente negli eventi politici e gli incontri diplomatici più importanti nella storia del Paese.
Ma non solo, il suo impatto 
sull’economia e sul turismo francese è straordinario e difficilmente ripetibile: La sua produzione è giocoforza una delle principali attività economiche della Champagne e contribuisce significativamente all’economia francese, quanto all’enoturismo si può dire che qui è nato e ogni anno sono milioni i visitatori di questa regione transalpina.
E’ innovazione poiché la nascita del metodo champenoise
 ha aperto la strada alla produzione di vini spumanti di alta qualità in tutto il mondo e ha ispirato altre tecniche di fermentazione in bottiglia.
E’  internazionale perché amato e apprezzato in tutto il mondo ed è innovazione perché la sua bottiglia dal collo con la forma allungata è stata adottata da molti altri vini spumanti.
In sintesi ha una posizione speciale e  unica nella cultura e nella storia enologica mondiale.


Tutto quello che non sapete..

Chiudiamo come si conviene con tutti i miti con una serie di curiosità, leggende e aneddotti che hanno contribuito a creare la sua leggenda.
E’ spesso definito
“il vino dei re e il re dei vini”, poiché è stato amato e consumato da re, regine e nobili di tutto il mondo.
La bottiglia di champagne standard contiene circa 6 atmosfere di pressione, circa tre volte la pressione di un pneumatico di automobile!
Esistono diverse dimensioni di bottiglie di champagne, tra cui il Methuselah (6 litri), il Salmanazar (9 litri) e l’imponente Nabucodonosor (15 litri).
Nonostante la leggenda popolare attribuisca a Dom Pérignon la frase “ho bevuto stelle” quando scoprì accidentalmente le bollciine nella bottiglia pare che non l’abbia mai pronunciata.
Marilyn Monroe è famosa per aver affermato: “Trovo che una tazza di champagne al mattino sia molto più rinfrescante di una tazza di caffè”.
Winston Churchill invece, amante accanito di champagne spesso ne beveva durante i momenti di celebrazione e di vittoria durante la Seconda Guerra Mondiale.
Napoleone Bonaparte aveva anche lui un debole per lquesto vino e amava bere Moët & Chandon,
La cerimonia di incoronazione dei sovrani francesi era tradizionalmente seguita da una festa con abbondante champagne
Durante il matrimonio tra Lady Diana e il Principe Carlo d’Inghilterra nel 1981 ne furono servite oltre 27.000 bottiglie!
Nel 2010, è stata recuperata una bottiglia di champagne dalla nave affondata più antica del mondo, chiamata “Bottiglia di Schiff”. La bottiglia risale al XVIII secolo e apparteneva alla maison Veuve Clicquot.

 

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