Giu 21, 2024 | Protagonisti
Spiagge indimenticabili, acque cristalline, escursioni, passeggiate, luoghi d’arte che meritano una visita speciale, eccellenze enogastronomiche, curiosità.
Al centro la gestione sostenibile del territorio indispensabile per un’offerta turistica di qualità.
Da oltre vent’anni “Il mare più bello”, la Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano, stimola e orienta le villeggiature di quanti preferiscono scegliere la propria meta estiva all’insegna della responsabilità e della qualità ambientale, offrendo al lettore un quadro su quanto di buono fanno le amministrazioni locali costiere lungo la nostra penisola per essere all’altezza delle sfide imposte dalla crisi climatica. Tante pratiche concrete per la tutela delle nostre belle e amate coste, premiate nella Guida con il vessillo delle Vele.
21 località marine e 12 lacustri premiate
Il mare più bello passa in rassegna oltre 300 comuni costieri italiani, con una sezione dedicata anche ai laghi più belli, premiando con il massimo riconoscimento, le Cinque Vele, i comuni che hanno saputo coniugare al meglio la qualità dei servizi offerti al turista con scelte coraggiose e innovative nel segno della sostenibilità ambientale.
Sono state valutate le caratteristiche ambientali e la qualità dell’ospitalità. I parametri sono uso del suolo, degrado del paesaggio, biodiversità, attività turistiche; stato delle aree costiere; mobilità; acqua e depurazione; energia; rifiuti; iniziative per la sostenibilità; sicurezza alimentare e produzioni tipiche di qualità; mare, spiagge e oltre; struttura sociale e sanitaria.
Novità di questa edizione il riconoscimento ai comuni amici delle tartarughe marine segnalati all’interno della guida con il simbolo della tartaruga: 33 quelli che potranno esporre la bandiera di amici delle tartarughe.
Premiate 21 località turistiche marine e 12 lacustri.

Pollica
Le top five mare e lago
Regina dell’estate del mare, la cilentana Pollica (Salerno), seguita da Nardò (Lecce), nel Salento e Baunei (Nuoro) sulla costa orientale sarda.
Quarto posto per la località Domus De Maria sul Litorale di Chia, sempre in Sardegna, e quinto posto per Castiglione della Pescaia, nel comprensorio della Maremma Toscana.
Per quanto riguarda i laghi, regine restano le province autonome di Trentino e Alto Adige, al primo e al secondo posto con Molveno (Trento) sul lago omonimo ed Appiano sulla Strada del Vino (Bolzano), sul lago di Monticolo. Terzo posto per Massa Marittima (Grosseto), località maremmana sul Lago dell’Accesa, in Toscana.
Al quarto posto troviamo Sospirolo (Belluno) sul lago del Mis in Veneto, e al quinto Avigliana sul lago omonimo in Piemonte

Molveno
Gli amici delle tartarughe
La novità delle Vele di quest’anno sono i 33 comuni amici delle tartarughe marine, segnalati con l’apposito simbolo “la tartaruga”.
Si tratta di quelle amministrazioni che, attraverso un apposito protocollo d’intesa, si sono impegnate a adottare una serie di misure per rendere le spiagge accoglienti anche per le tartarughe che depongono le uova

Baunei
Fra le regioni trionfa la Sardegna
La competizione fra le regioni è vinta con distacco dalla Sardegna con sette località marine a Cinque Vele, mentre Trentino e Alto Adige vincono la classifica per le località lacustri con quattro comuni fra i primi 12 classificati.
Accanto a Baunei (Nuoro) e a Domus de Maria (Sud Sardegna) ci sono Cabras (Oristano), Santa Teresa di Gallura (Sassari), San Teodoro (Sassari) Posada (Nuoro), Bosa (Oristano).
Segue la Toscana che, oltre a Castiglione della Pescaia (Grosseto), piazza i comuni di Capraia Isola (Livorno), Isola del Giglio (Grosseto), Capalbio (Grosseto) e Marina di Grosseto (Grosseto).
Terza è la Campania, con 4 comuni tutti nel Cilento salernitano. Alla prima classificata Pollica si affiancano San Giovanni a Piro, Castellabate (famoso per il film ‘Benvenuti al Sud’) e San Mauro Cilento.
Per quanto riguarda i laghi, il Trentino-Alto Adige si conferma la regione con più località premiate, seguito a pari merito da Piemonte e Lombardia.

Sicilia fuori dalla classifica
Fa notizia l’esclusione della Sicilia, per il primo anno, dalla classifica delle Cinque Vele.
Pantelleria nel Trapanese, passa da 5 a 3 a causa di una serie di interventi turistici discutibili e di un eccesso di consumo di suolo. Santa Marina Salina (Messina) sull’isola di Salina perde una vela – passando da cinque e 4 vessilli – per aver fatto registrare un arretramento, sia pur lieve, dei valori generali.
Gen 30, 2024 | Protagonisti
In un mondo vinicolo intriso di tradizione e storia, l’enologa Serena Gusmeri è riuscita nell’intento di trasformare un’azienda tra le vigne toscane sino a farla divenire una tra le più dinamiche realtà del panorama vitivinicolo italiano, apprezzata oggi anche a livello internazionale.

La formula dell’unicità di ogni singola pianta
La storia di Serena Gusmeri, enologa di Vecchie Terre di Montefili, è un intreccio di passione e dedizione per la natura, declinato al femminile con la professione di enologa.
Cresciuta ai piedi delle Alpi Lombarde, a Brescia, Serena ha imparato fin da molto giovane a vivere in armonia con la natura. Un’infanzia trascorsa tra un orto di famiglia e galline nel cortile ha ispirato la sua connessione profonda con la terra: “La natura è sempre stata nella mia anima”, racconta Serena, “vivere con essa e fare cose con le mie mani mi ha sempre resa felice.”
Il suo percorso nel mondo dell’enologia inizia all’Università di Verona e si arricchisce con il conseguimento della laurea magistrale a Milano, passando per l’Australia, dove scrive la tesi.
Dopo gli studi, Serena trascorre un anno e mezzo in Franciacorta, specializzandosi nella produzione di vini frizzanti, per poi trasferirsi per sei anni in Campania, tra Benevento e Ischia.
È qui che si sviluppa il suo approccio distintivo, negli anni in Sud Italia, Gusmeri studia il comportamento delle piante, enfatizzando le loro attitudini senza correzioni e raggiunge una consapevolezza fondamentale: ogni vigneto è unico, plasmato dall’ecosistema che lo circonda.
“Nessun vigneto può mai essere uguale a un altro” sottolinea Gusmeri, “la ricchezza dei vitigni autoctoni in Italia dipende dall’ecosistema e dall’ambiente in cui possono esprimersi al meglio e volevo uve che fossero veramente rappresentative di ogni vendemmia, senza manipolazioni”, afferma Serena.

Vecchie Terre di Montefili
Una lombarda nel Chianti Classico
Il destino l’ha portata a unirsi a Vecchie Terre di Montefili nell’autunno del 2015, un progetto nato da incontri significativi con Nicola, Frank e Tom, tre amici imprenditori americani innamorati della Toscana.
La prima visita all’azienda Vecchie Terre di Montefili fu stata una rivelazione per Serena che, camminando tra le vigne, comprese subito che questo era il luogo in cui voleva vivere e lavorare.
Fin dall’inizio, Serena si è professionalmente completamente immersa nel contesto ambientale e aziendale di Vecchie Terre di Montefili, con l’obiettivo di esprimerne l’essenza, forte del pensiero che ogni singolo angolo di terra è un mondo a sé, con esigenze e una storia uniche.
E così, in vigneto, la scelta di trattare ogni singola ettaro come un vino a sé e, in cantina, fermentazioni spontanee e lunghi invecchiamenti in botti di medie e grandi dimensioni, sono divenute la chiave per percepire l’anima Vecchie Terre di Montefili in ogni singola bottiglia. Quando il frutto è buono, infatti, il ruolo dell’enologo in cantina è solo quello di facilitare delicatamente il viaggio dalle uve al vino.
Dal Chianti Classico, fino ai Super Tuscan Anfiteatro e Bruno di Rocca, ogni bottiglia racconta una storia diversa, con scelte specifiche per permettere a ogni annata di esprimersi.
“Sono convinta che il vero segreto del vino risieda nel rispetto della terra e nell’ascolto attento delle viti. Vecchie Terre di Montefili è un luogo unico che ho la fortuna di poter esprimere in ogni singola bottiglia”.
Con sensibilità e capacità, l’enologa guida Vecchie Terre di Montefili verso nuove vette.
La prima vendemmia è stata acclamata dalla critica, segnando l’ascesa di Vecchie Terre di Montefili nel panorama vitivinicolo della denominazione Chianti Classico.
“Nel nostro piccolo sapremo raccontare una storia bella del Chianti Classico e del Sangiovese, rispettosa e dalle radici solide. Abbiamo fatto tanto in poco tempo, abbiamo concentrato le nostre energie sulla sostenibilità e sulla conoscenza di ogni singola vigna per esprimere quello che madre natura ci ha donato in termini di diversità di suoli, altitudine ed equilibrio. La strada è stata tracciata e proseguiremo su questa con convinzione”.
Nel futuro vi sono alcuni progetti ambiziosi. Oltre al Sangiovese, nel 2024 troveranno spazio vitigni meno conosciuti, come il Ciliegiolo, e verrà presentata una nuova etichetta che incarna l’identità della filosofia produttiva dell’azienda.
La leadership femminile dell’enologa, oggi a capo di un team internazionale, è caratterizzata dall’equilibrio tra intelligenza, competenza e capacità di ascolto e alle giovani aspiranti a una carriera simile, Serena Gusmeri consiglia: “abbiate la voglia di partire, di confrontarvi, di chiedere e di fare. Ogni cambiamento è una crescita, ho imparato tanto dagli altri e mi sono messa in gioco vivendo il mio essere donna con assoluta serenità. Per me la parola sfida è collegata alla vigna, alle condizioni meteo, ai tanti aspetti che il mio lavoro mi pone davanti, mai alle persone.”
Gen 29, 2024 | Protagonisti
Si può celebrare una storica vittoria con un cocktail?
La domanda è retorica se il vincitore è Jannik Sinner e il cocktail si chiama “We Are Sinners”. Lo storico trionfo del tennista azzurro agli Australian Open, oltre a far gioire milioni di sportivi italiani per un successo che mancava da 48 anni nei tornei del Grande Slam, ha ispirato anche l’esperto barman Danilo De Rinaldis che ha creato un nuovo cocktail per celebrare a casa, come nei locali, l’epico trionfo dell’altoatesino a Melbourne.

Bratislava 05 marzo 2022, Coppa Davis qualificazioni 2022 Slovacchia – Italia. Foto Giampiero Sposito
Una sferzata di energia per un grande campione
Il cuore di questo mix carico d’energia è proprio il Black Sinner, liquore al caffè ultima creazione di un altro campione internazionale, Bruno Vanzan, barman abituato a stare sul tetto del mondo della propria categoria, mixologist, flair bartender, formatore e imprenditore.
Il liquore Black Sinner è distribuito in Italia dal’1 febbraio 2024 da una realtà padovana di spicco del settore specializzata nell’importazione e nella distribuzione esclusiva in Italia di champagne, spirits e distillati.
Ogni giovane tennista oggi vorrebbe essere Sinner e non c’è caffè che non vorrebbe finire in una delle bottiglie numerate di Black Sinner.
Il suo carattere è frutto di una miscela al 100% di caffè arabica mono origine: tra tutti il pregiatissimo Etiopia Sidamo e il Colombiano superiore.
La selezione dei chicchi migliori, tostati delicatamente e poi macinati manualmente è la garanzia di una qualità controllata e un’eccellenza uniforme.
Naturalmente la ricetta è segreta, ma il talento è naturale. “We Are Sinners” esalta con intensità e morbidezza il gioco del caffè, eccellente sia da fondo campo, sia in attacco e insuperabile nel sorprendere in controtempo, proprio come Jannik.
Può un cocktail dunque diventare l’appuntamento fisso con il successo?
Dipende solo dal successo. Il cocktail c’è. We Are Sinners, always winners. Ecco di seguito la ricetta e la guida alla preparazione di “We Are Sinners”, realizzato dal barman Danilo De Rinaldis.

We Are Sinners
La ricetta
- 30 ml Black Sinner (distribuito da Anthology by Mavolo)
- 30 ml London dry gin
- 20 ml Lime
- 15 ml Sciroppo di cocco
- 3 pezzi di zenzero fresco
- Top black orange
Inserire nello shaker lime, sciroppo e zenzero, pestare tutto insieme con un pestello.
Aggiungere il Black Sinner e il gin.
Shake and double strain nel tumbler alto full of ice.
Chiudere il drink con black orange.
Gen 5, 2024 | Protagonisti, Territori
“L’Epifania tutte le feste porta via“. racconta un vecchio adagio a ricordarci che il calendario. decreta con questa festa la fine delle festività natalizie.
L’arzilla vecchietta viene celebrata in Toscana, come nel resto anche in altri luoghi del nostro paese, con una serie di eventi ed iniziative a tema.
Ecco per voi una selezione fra tradizione e innovazione per incontrare la simpatica vecchietta in Toscana.
Un tuffo in mare a Marina di Pisa
Fra Capodanno ed Epifania è tradizione propiziatoria per il primo tuffo in acqua. Se Capodanno vede protagoniste le città e i fiumi per la Befana la festa si trasferisce al mare per il tuffo collettivo a Marina di Pisa.
La tradizione vuole che a dare il via al tuffo collettivo sia proprio la simpatica vecchietta che dopo aver consegnato dolci a tutti i bambini poco prima del mezzogiorno del 6 gennaio.
Un’appuntamento da non perdere per chi ama il mare e data la mitezza del clima questo è proprio l’anno giusto!
La Befana con i Befanotti in giro a Barga
Nel borgo di Barga, nel cuore della Garfagnana in provincia di Lucca l’anziana signora lascia la sua casa di legno a Pegnana sulla collina della Barghigiana la sera del 5 gennaio per raggiunge il centro storico di Barga dove troverà ad aspettarla i bambini in costume tradizizonale da “befanotto” che cammineranno con lei per il paese cantando i suoi canti tradizionali e regalando dolciumi e sorrisi a tutti.
I Magi nella grotta e la Befana dal cielo ad Equi Terme
La Befana non solo viene di notte ma viene anche dalle grotte ad Equi Terme. In questo suggestivo borgo di confine che si trova in Lunigiana grandi suggestioni ed emozioni per la Befana e i Re Magi che arrivano direttamente dalle grotte.
Le bellissime grotte carsiche del borgo saranno straordinariamente anche il 4 e il 5 gennaio nel pomeriggio mentre il giorno 6 gennaio, dalle 14,30 l’adorazione dei Magi sarà allestita con personaggi viventi dentro la grotta mentre nel centro del paese la Befana arriverà dal cielo.
L’appuntamento è per le 15 quando una vecchietta con la scopa e vestita di stracci si lancerà da 30 metri di altezz A per atterrare all’ingresso della grotta lanciando doni e dolcetti ai bambini.
Altre Befane “volanti” pioveranno anche da campanili e palazzi anche a Siena, Volterra, Cascina, Pisa, Pistoia, Santa Maria a Monte e Livorno.
In Arno a Firenze con il dragoon boat
Tradizione consolidata a Firenze da ormai diversi anni è passare la mattinata dell’Epifania in Arno grazie all’opportunità offerta dalle Florence Dragoon Lady di Firenze che travestite da Befane accolgono i bambini dalle 10 alle 12 dal pontile dei canottieri comunali di piazza Ravenna.
Dopo l’esclusiva gita in dragoon boat sul fiume di Firenze calza per tutti i bambini, vin brulè, cioccolata calda, panettone e pandoro per tutti.
Andar per presepi viventi
La festa dell’Epifania è anche uno degli ultimi giorni a disposizione per ammirare una delle tante rappresentazioni dei presepi viventi. C’è ne sono tantissimi basta scegliere…
Scenografie imponenti e ben curate rappresentazioni teatrali fanno della nascita di Gesù e le vicende collegate un momento suggestivo tutto da ammirare dal vivo.
Da San Piero a Grado a San Miniato Basso da Pescia a Badia San Savino a Castelfranco e Piandiscò c’è solo l’imbarazzo della scelta.
I presepi viventi
Il giorno della Befana, in varie località della Toscana, si può assistere alle ultime rappresentazioni dei presepi viventi. Scenografie, curate nei minimi dettagli, fanno da cornice a suggestive rappresentazioni teatrali che hanno lo scopo di rappresentare la nascita di Gesù e le vicende collegate. San Piero a Grado, San Miniato Basso, Pescia, Badia San Savino e Castelfranco Piandiscò sono solo alcuni dei comuni dove è possibile vivere questa meravigliosa esperienza.
Gen 4, 2024 | Protagonisti
La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte, con le toppe alla sottana, viva viva la Befana!”, recita un’antica filastrocca dedicata alla vecchina con la scopa.
La Befana temuta e amata da tutti i bambini durante la notte tra il 5 e il 6 gennai solca i cieli alla ricerca dei comignoli delle case dove vivono i bimbi per riempire le loro calze di dolci, doni e caramelle.
La Befana amante del vino rosso
Un viaggio lungo e faticoso in una fredda notte invernale per un’anziana signora e quindi tradizione vuole che per renderli tutto meno faticoso ogni bambino sul suo davanzale mette dei comfort a disposizione: mandarini, frutta fresca, qualche dolcetto ma soprattutto, siccome la signora con la scopa non è astemia, per rinfrancarla servono le energie di un buon bicchiere di vino rosso che lei ama molto!
Tra le molte filastrocche che si tramandano c’è ne peraltro una che parla proprio del vino della Befana.
“La Befana è una vecchina
che col sacco si fa china
mangia arance e beve vino
porta i doni ad un bambino.
Poi all’alba si nasconde
sopra i monti o tra le onde
e ritorna un altro anno
se non prende un gran malanno.”
Siccome sappiamo però che la Signora ama i vini rossi ma corposi e caratteriali abbiamo fatto una selezione. Se volete accontentarla sapete cosa andare ad acquistare.
Austerità e potenza: il Taurasi
Iniziamo con uno dei fiori all’occhiello della viticoltura “sudista” ovvero con il campano Taurasi un grande rosso robusto e potente che nasce sulle colline dell’Irpinia, nella provincia di Avellino grazie al vitigno autoctono Aglianico.
Con il suo ventaglio aromatico sorprendente che ricorda l’arancia sanguinella, le prugne, le amarene sotto spirito, la confettura di mora e con la sua densità sontuosa che avviluppa la bocca con tannini scolpiti e sapidità decisa rappresenta con la sua austerità e e potenza uno dei vini perfetti per la vecchietta.
L’Amarone fra eleganza e struttura
Dal sud passiamo al nord e fermiamoci nella Valpolicella per scegliere un buon Amarone con cui non si sbaglia mai.
Un grande vino rosso prodotto esclusivamente in provincia di Verona in quella terra fertile collinare sotto le prealpi fra al fiume Adige ai monti Lessini.
Un rosso passito di grande struttura prodotto con una serie di vitigni sanciti dal disciplinare che sono uve Corvina, Corvinone e Rondinella alle quali si può aggiungere altri vitigni a bacca rossa non aromatici.
Un vino pregiato di grande struttura, colore granato intenso. Vigoroso, corposo, consistente quasi masticabile dai profumi nitidi e freschi. I tannini sono presenti ma morbidi e vellutati ma è quel retrogusto di cioccolato e vaniglia che ammalierà anche la Befana.
Sua Altezza il Brunello per donare calore e intensità
La vecchietta del 6 gennaio da donna esperta e amante dei grandi rossi la conquisteremo sicuramente ponendo per lei sul davanzale un bel bicchiere di un buon Brunello.
Uno dei grandi ambasciatori enoici dell’Italia nel mondo la conquisterà per la sua eleganza e sontuosità, il suo colore rubino intenso e brillante i suoi profumi di fragola, rosa canina con la bella acidità e il tannino vellultato. Una garanzia.
Re Barolo: solenne e austero
Per continuare ad andare sul sicuro si passa da sua Maestà Brunello a Re Barolo che dal cuore delle Langhe regalala la sua intensità, il suo grande e intenso bouquet di ciliegia, viola, tabacco e cioccolato. Anche la Befana quando lo berrà si soffermerà affascinata dal suo gusto pieno e rotondo elegante e raffinato.
Osiamo con il caratteriale Terrano
Siccome la Befana è si una vecchietta simpatica ma talvolta spiegolosa e caratteriale abbiamo pensato di suggeriivi di farli assaggiare anche un vino particolare, poco conosciuto, che però può conquistarla.
Il Terrano è un vitigno autoctono unico che affonda le sue radici nella dura pietra del Carso. Una “chicca” rara che ha in se tutto il carattere della sua terra.
Dal colore vivace dai riflessi violacei e trasparenti sprigiona un fortissimo profumo beverino con sentori vividi di frutti rossi e di bosco, violetta, ciclamino, pietra bagnata, ruggine e terra. In bocca è fresco e robusto dona una forte scarica di acidità che si trasforma in una grande sapidità lunga e persistente che grazie al basso grado alcolico conquista.
Dic 10, 2023 | Protagonisti
O lo si ama o lo si odia, il Natale. O si vorrebbe iniziare ad addobbare la casa a inizio novembre o si maledice ogni momento trascorso allo spacchettamento dell’albero di Natale, tra “manca sempre meno a Natale” e “manca sempre meno al 7 gennaio”.
Veri e propri Grinch, senza la pelliccia verde, schierati contro i “Christmas Enthusiast” in una lotta che sembra non avere risoluzione, ma che su un aspetto mette tutti d’accordo: le vacanze di fine anno sono il momento perfetto per rilassarsi un po’.
E per entrare nell’atmosfera natalizia ecco qualche idea per vacanze alternative e scontate.

Natale a New York
Alla scoperta del romanticismo natalizio in tutto il mondo
Amsterdam winter paradise. L’esperienza invernale per eccellenza
Pattinaggio sul ghiaccio all’aperto e vista su Amsterdam da una ruota panoramica gigante.
Ma anche un bicchiere di vin brulé nell’après-ski e tanti ristoranti tradizionali, per trascorrere una giornata godendo appieno dello spirito del Natale con la famiglia e con gli amici.
Accompagnati dalla voce di Mariah Carey dagli altoparlanti, ovviamente!
Tour dei mercatini di Natale a Monaco
Tour guidato alla scoperta della storia di uno dei mercati di Natale più autentici, facendosi avvolgere dall’atmosfera natalizia sorseggiando vino speziato e godendosi il profumo delle castagne arrostite.
E poi pit stop obbligatorio per assaggiare una fetta di “Lebkuchen”, il tradizionale dolce di pan di zenzero!

Rovaniemi
Gita al villaggio di Babbo Natale a Rovaniemi
L’esplorazione del Villaggio di Babbo Natale, compresa di un saluto a Babbo Natale nel suo ufficio e la possibilità di unirsi agli elfi che lavorano nell’ufficio postale di Rovaniemi.
Ma anche vedere le renne, visitare il Circolo Polare Artico e la possibilità di gustare un tradizionale buffet finlandese. Dedicato ai bambini di tutte le età.
Tour dei mercatini e concerto di Natale con musiche di Strauss e Mozart a Vienna
Un’atmosfera unica nella splendida corte illuminata del Castello di Schönbrunn, circondati da espositori austriaci e non solo, tra dolcetti, artigianato e moltissimo altro.
E poi un’elegantissima sala concerti nel cuore di Vienna, luogo dove Johann Strauss ha suonato per la prima volta e dove è diventato famoso, che, visto il periodo, potresti trovare a contemplare coperta di neve. Le immortali melodie di Mozart e di Johann Strauss…è come partecipare a un film d’epoca.
Tour delle luci di Natale da Manhattan a New York
Proprio come i film natalizi che, da anni, vediamo ogni anno in tv: un tour attraverso Bay Ridge e Dyker Heights, quartieri di Brooklyn rinomati per le loro spettacolari decorazioni natalizie, tradizione di lunga data che si è poi evoluta in una competizione amichevole tra i proprietari di casa, trasformando i quartieri in un paese delle meraviglie invernale.
E mentre il tour torna a Manhattan, goditi la splendida vista del Ponte di Brooklyn e dello skyline di New York.
Esperienza delle luci di Natale di Londra su un autobus vintage a cielo aperto
75 minuti a bordo di un autobus scoperto degli anni ’60, lungo Oxford Street e al cospetto delle vetrine di Harrods, alla scoperta delle più belle luci natalizie di Londra e delle sue storie più divertenti.

Sighisoara
Le attrazioni per un Natale alternativo in Europa
Tour di Sighisoara: nella città natale del conte Dracula
Dichiarata dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, è una città medievale stranamente intatta: strade strette e acciottolate, torri romane, case dipinte e dettagli medievali, come quelli della Scala Coperta che collega la Piazza della Cittadella alla Chiesa sulla Collina.
E poi i racconti di Vlad III di Valacchia, che ispirarono il Conte Dracula di Bram Stoker.
Il cuore oscuro di Parigi: tour notturno di fantasmi e misteri
Tour, con la guida di un esperto, in visita a siti inquietanti come Place de la Vert Gallant, la Chiesa di Saint Germain L’Auxerrois e il Palazzo di Giustizia, tra tragiche storie di malizia, omicidi e sangue, dalla peste alla Rivoluzione Francese.
Tour delle catacombe di San Gennaro a Napoli
La società italiana ha sempre portato grande rispetto ai suoi defunti, cosa chiaramente percepibile scendendo sotto la superficie stradale per raggiungere le catacombe.
Un tour tra le tombe dei santi e dei nobili più venerati, con accesso alle spoglie del santo patrono locale. Qui sono sepolte molte personalità importanti della cristianità incluso, oltre a San Gennaro, anche Sant’Agrippino.

Le catacombe di San Gennaro, Napoli
Berlino da brivido. Tour a piedi della città
Insieme alla guida, ci si insinua tra le strade acciottolate di Berlino ascoltando storie e leggende su fantasmi, cacce alle streghe e camere di tortura, esplorando ciò che si cela dietro Alexanderplatz – nota anche come “Il giardino dei piaceri del diavolo” – e le spaventose caratteristiche del Palazzo di Città di Berlino.
Tour dei fantasmi nascosti e infestati a Edimburgo
Tour notturno riservato agli adulti alla scoperta di fantasmi e demoni dell’avvincente passato di Edimburgo; torture, omicidi, tradimenti, infestazioni e molto altro ancora durante il tour sotterraneo a piedi in compagnia di una guida scozzese con una vasta conoscenza su curiosità e leggende e scopri la storia della città, da noti eventi terribili fino a quelli più oscuri e loschi.
Esplorazione della città infestata di Colonia
Innovativo tour a piedi di Colonia, Partendo da Aachener Strasse e finendo alla Domplatte, in cui sarà necessario aiutare una presunta strega dei tempi passati, la cui anima è intrappolata nella città, in bilico tra una caccia al tesoro, un giro turistico e un gioco di fuga.