Certaldo: ecco Boccaccesca!

Certaldo: ecco Boccaccesca!

di redazione – Dal 6 al 8 ottobre nella patria del grande Giovanni Boccaccio, torna la manifestazione che celebra l’arte del buon vivere.

Ormai è maggiorenne Boccaccesca e ricordo come ieri la sua nascita da un intuizione di Claudia Palmieri che, in tempi non sospetti, decise che parlare di cibo e vino aveva un senso farlo se dentro c’era la componente territoriale e culturale. Parole con cui oggi molti si riempiono solo la bocca…
Pochi ci scommettevano diciannove ani fa ma Boccaccesca è ormai un punto fermo del calendario autunnale toscano.

L’edizione di quest’anno pronta al via domani 6 ottobre è dedicata ai fiori edibili, ormai una realtà e non solo come adorno…

Riflettori quindi accesi sui fiori da mangiare a Certaldo per la 19ma edizione della kermesse che in tre giorni intensi vedrà in scena chef ed esperti che sveleranno i mille segreti dei fiori in cucina e, cosa non comune di questi tempi di foodmania, ogni appuntamento è a ingresso libero per far sì che la cultura del cibo non sia ristretta solo a una cerchia elitaria ma aperta a tutti nella certezza che la cultura e la tradizione della tavola e della cucina parte sempre dal basso.

Tante le cose da vedere, fare, assaggiare in uno dei centri medioevali più belli della Toscana. Nel suggestivo Borgo Alto sarà la grande mostra mercato dove espositori provenienti da molte regioni italiane presenteranno le loro eccellenze.
Anche qui i fiori saranno protagonisti con la novità 2017: il “Percorso del Gusto” dove i visitatori che lo vorranno potranno acquistare un biglietto e partire alla volta di una particolare degustazione itinerante che porterà loro alla scoperta di alcune “chicche”, piatti raffinati preparati proprio utilizzando fiori eduli (il biglietto avrà un costo di € 5 e darà la possibilità di effettuare 3 diverse degustazioni).

La “Limonaia” del Borgo Alto ospiterà la grande area cooking show con grandi noi della ccina che si alterneranno dando vita a “Un fiore nel piatto”, dimostrazioni di cucina che avranno come fil rouge l’utilizzo dei fiori eduli.

La Limonaia sarà anche il palcoscenico per “La madia di Boccaccesca”, simpatica competizione riservata ad appassionati di cucina che saranno chiamati a sfidarsi a colpi di “pappa di pomodoro”.

Altra novità della 19ma edizione, il primo concorso Ragazzi in Pentola dedicato agli alunni delle scuole medie e che vedrà i ragazzi cimentarsi ai fornelli seguiti da tutor d’eccezione: Stefano Pinciaroli del Ps Ristorante di Cerreto Guidi e Maria Probst, accompagnata da Cristian Santandrea della Tenda Rossa di Cerbaia.
La prima edizione del concorso vede protagonista la Scuola Media Giovanni Boccaccio che ha accolto con entusiasmo questa formula di educazione alimentare, argomento a cui Boccaccesca ha rivolto sempre un’attenzione particolare.

Spazio ai grandi vini con l’Enoteca di Boccaccesca che quest’anno omaggia la terra di Toscana, mentre Palazzo Pretorio ospita l’Osteria di Boccaccesca dove si assaggiano caldarroste a cura del Comitato Abitanti Certaldo.

Non mancheranno poi incontri e momenti di approfondimento culturale tra questi, torna anche il Premio Boccaccesca che quest’anno verrà assegnato a Mario Cardinali, direttore e fondatore del Vernacoliere, simbolo di una toscanità ironica e dissacratrice.

Per informazioni e aggiornamenti sul programma: www.boccaccesca.it,  pagina Facebook Boccaccesca Certaldo.

[:it]Pistoia: 29 eventi fra arte e cultura sull’Appennino[:en]Pistoia: 29 eventi fra arte e cltra sll’Appennino[:]

[:it]pistoia_montagnadi redazione – Partita la terza edizione di “Letterappennica”, la rassegna di cultura, arte e letteratura che da venerdì 4 a domenica 6 agosto animerà il crinale dell’Appennino tosco-emiliano.

“Letteraappennica offre tante storie da raccontare che hanno come filo rosso il cerchio – dice l’assessore regionale Cristina Grieco – E allora voglio cogliere l’idea degli organizzatori e provo a tracciare un cerchio sulle nostre montagne, sul nostro Appennino.
Dentro vedo non solo i tanti appuntamenti della manifestazione, le presentazioni di libri, gli eventi musicali, le rappresentazioni artistiche per valorizzare la nostra montagna, e una preziosa occasione, perché no, per combattere le temperature luciferine di queste giornate caldissime.
In quel cerchio stanno anche gli investimenti che la Regione ha messo in campo per la montagna pistoiese, per valorizzare un territorio prezioso per tutta la Toscana. Anche una manifestazione come questa dimostra che l’economia bianca è fondamentale ma non è tutto. Ad essa si deve affiancare un progetto culturale, che recuperi tutte le vocazioni di questi luoghi, dagli antichi mestie ri alle nuove professionalità e competenze della montagna, che alimentino a un’affluenza turistica che guardi al futuro”.

Quest’anno “Letterappenninica” offre 29 incontri (in genere presentazioni di libri. Ma ci sono anche danze popolari montane e una degustazione con Saverio Carmagnini) in 19 tra paesi e frazioni di 5 comuni lungo il crinale dell’Appennino tosco-emiliano (da Fiumalbo ad Alto Reno Terme, nelle province di Modena e Bologna, passando, nel pistoiese a Sambuca e ai due Comuni accorpati pochi mesi fa: Abetone Cutigliano e San Marcello Piteglio).

“Nei giorni di un grande caldo chiamato Lucifero – scherza Federico Pagliai  – Toscana ed Emilia dovrebbero darci un premio speciale perché offriamo gratis non solo la bellezza dei libri ma anche il fresco dei nostri monti”.
Un altro “tondo” nella rassegna sarà quello (Abetone, sabato 5 agosto ore 18) dedicato al ricordo di Zeno Colò: precursore della posizione “a uovo” che lo fece salire, nel 1947, sul podio mondiale di Cervinia nel chilometro lanciato con il record di 160 km all’ora: usando sci di legno e senza indossare il casco. Colò sarà ricordato dal presidente FISI, e già allenatore di Alberto Tomba, Flavio Roda.

Ci sarà spazio, ancora nella piazza di Cutigliano, per un pomeriggio solidale con due comunità appenniniche colpite dal terremoto: con i rispettivi sindaci Serenella Clarice e Sergio Pirozzi, i Comuni di Posta e di Amatrice racconteranno ombre e luci del dopo terremoto.
“La montagna solidale”, è il titolo, domenica 6 agosto, si inquadra nell’ambito di un “gemellaggio” fra le comunità tosco-emiliane e quelle reatine.
In primavera “Letterappenninica” ha raccolto, tramite micro-donazioni fra quasi 800 montanini, una cifra consistente con la quale è stata acquistata, e montana nel territorio di Posta (Comune con neppure 700 abitanti), una casa prefabbricata utilizzata come centro socio-culturale: struttura che “Letterappenninica” ha voluto riempire anche di libri, raccolti fra la gente, sulla civiltà montana.

E’ poi previsto un premio giornalistico, intitolato a Paolo Bellucci e quest’anno assegnato a Davide Demichelis autore di documentari sulla natura e ideatore di una trasmissione cult (“Radici”, RAI3) su un fenomeno, l’emigrazione, che i monti di Pistoia hanno bene conosciuto fin dall’inizio del Novecento.La cerimonia si svolge sabato 5 agosto (ore 21) in piazza di Gavinana, accanto alla statua di Francesco Ferrucci con i bambini di Gavinana impegnati a leggere brani sulla storia del loro paese.

Distinti in cinque aree (narrativa di terre alte, montagna come stile alternativo di vita, noir, romanzo storico, buona cucina) i 29 incontri saranno animati – in boschi e crinali, aie di paese e borghi nascosti – da scrittori e giornalisti, cuochi e artisti. In una Fiumalbo dove non mancano piante secolari, Tiziano Fratus guiderà nei boschi per ascoltare “il sussurro degli alberi”.

Mario Ferraguti farà entrare nelle “case abbandonate” e Franco Arminio scoprire i paesi attraverso le “porte delle abitazioni”. Marco Pastonesi, vincitore del “Bancarella Sport”2017, racconterà un personaggio vissuto su questi monti nel secolo scorso e considerato una sorta di “pioniere della mountain bike”: Armando Manzani che con la sua “Wilma”, pesante bici in ferro, e fisarmonica, pedalava fra Apuane e Scaffaiolo.

L’incontro, domenica 6 agosto nel Parco delle Stelle sopra Gavinana, sarà preceduto (ore 9:30) da una pedalata in MB sui sentieri verso il lago cantato dal Boccaccio. Si parlerà anche di don Lorenzo Milani e del suo rapporto con la montagna, di un ingenere francese che progettò gli incredibili ponti della ferrovia verso Porretta, di una famiglia “brigidinaia” presente a San Marcello da 60 anni, di un rabdomante, di un barista amico di Gigi Riva che riforniva di necci con ricotta gli sciatori fiorentini dopo le fatiche della neve (quando la neve veniva).

Fra gli ospiti un ex professore di liceo che oggi alleva capre e una scrittrice per piccoli che ha ambientato un libro sul Ponte Sospeso (fino a pochi anni fa “primato” nel Guinnes).

E nell’incanto della piazza di Spignana, uno dei borghi nascosti e pieni di un fascino antico, una compagnia teatrale porterà “Vajont, quelli del dopo” da un lavoro di Mauro Corona, socio onorario di “Letterappenninica“. In un mulino di Pian degli Ontani dove si macinano grani antichi, Paolo Ciampi racconterà “Il cammino degli Dei”: il sentiero lento che unisce Bologna e Firenze lasciando perdere le velocità alte di treni e automobili. E Tito Barbini, già assessore regionale, parlerà (Gavinana, Fondazione Turati, venerdì 4) di un missionario (“Don Patagonia”) coraggioso difensore degli indios nelle Terre del Fuoco. Tiziano Fratus, a Rivoreta, spiegherà “l’arte di saper leggere, nella memoria degli alberi, uomini e stagioni”.

 


Toscana Notizie[:en]pistoia_montagnadi redazione – Partita la terza edizione di “Letterappennica”, la rassegna di cultura, arte e letteratura che da venerdì 4 a domenica 6 agosto animerà il crinale dell’Appennino tosco-emiliano.

poggio-ignude“Letteraappennica offre tante storie da raccontare che hanno come filo rosso il cerchio – dice l’assessore regionale Cristina Grieco – E allora voglio cogliere l’idea degli organizzatori e provo a tracciare un cerchio sulle nostre montagne, sul nostro Appennino.
Dentro vedo non solo i tanti appuntamenti della manifestazione, le presentazioni di libri, gli eventi musicali, le rappresentazioni artistiche per valorizzare la nostra montagna, e una preziosa occasione, perché no, per combattere le temperature luciferine di queste giornate caldissime.
In quel cerchio stanno anche gli investimenti che la Regione ha messo in campo per la montagna pistoiese, per valorizzare un territorio prezioso per tutta la Toscana. Anche una manifestazione come questa dimostra che l’economia bianca è fondamentale ma non è tutto. Ad essa si deve affiancare un progetto culturale, che recuperi tutte le vocazioni di questi luoghi, dagli antichi mestie ri alle nuove professionalità e competenze della montagna, che alimentino a un’affluenza turistica che guardi al futuro”.

Quest’anno “Letterappenninica” offre 29 incontri (in genere presentazioni di libri. Ma ci sono anche danze popolari montane e una degustazione con Saverio Carmagnini) in 19 tra paesi e frazioni di 5 comuni lungo il crinale dell’Appennino tosco-emiliano (da Fiumalbo ad Alto Reno Terme, nelle province di Modena e Bologna, passando, nel pistoiese a Sambuca e ai due Comuni accorpati pochi mesi fa: Abetone Cutigliano e San Marcello Piteglio).

“Nei giorni di un grande caldo chiamato Lucifero – scherza Federico Pagliai  – Toscana ed Emilia dovrebbero darci un premio speciale perché offriamo gratis non solo la bellezza dei libri ma anche il fresco dei nostri monti”.
Un altro “tondo” nella rassegna sarà quello (Abetone, sabato 5 agosto ore 18) dedicato al ricordo di Zeno Colò: precursore della posizione “a uovo” che lo fece salire, nel 1947, sul podio mondiale di Cervinia nel chilometro lanciato con il record di 160 km all’ora: usando sci di legno e senza indossare il casco. Colò sarà ricordato dal presidente FISI, e già allenatore di Alberto Tomba, Flavio Roda.

Ci sarà spazio, ancora nella piazza di Cutigliano, per un pomeriggio solidale con due comunità appenniniche colpite dal terremoto: con i rispettivi sindaci Serenella Clarice e Sergio Pirozzi, i Comuni di Posta e di Amatrice racconteranno ombre e luci del dopo terremoto.
“La montagna solidale”, è il titolo, domenica 6 agosto, si inquadra nell’ambito di un “gemellaggio” fra le comunità tosco-emiliane e quelle reatine.
In primavera “Letterappenninica” ha raccolto, tramite micro-donazioni fra quasi 800 montanini, una cifra consistente con la quale è stata acquistata, e montana nel territorio di Posta (Comune con neppure 700 abitanti), una casa prefabbricata utilizzata come centro socio-culturale: struttura che “Letterappenninica” ha voluto riempire anche di libri, raccolti fra la gente, sulla civiltà montana.

E’ poi previsto un premio giornalistico, intitolato a Paolo Bellucci e quest’anno assegnato a Davide Demichelis autore di documentari sulla natura e ideatore di una trasmissione cult (“Radici”, RAI3) su un fenomeno, l’emigrazione, che i monti di Pistoia hanno bene conosciuto fin dall’inizio del Novecento.La cerimonia si svolge sabato 5 agosto (ore 21) in piazza di Gavinana, accanto alla statua di Francesco Ferrucci con i bambini di Gavinana impegnati a leggere brani sulla storia del loro paese.

Distinti in cinque aree (narrativa di terre alte, montagna come stile alternativo di vita, noir, romanzo storico, buona cucina) i 29 incontri saranno animati – in boschi e crinali, aie di paese e borghi nascosti – da scrittori e giornalisti, cuochi e artisti. In una Fiumalbo dove non mancano piante secolari, Tiziano Fratus guiderà nei boschi per ascoltare “il sussurro degli alberi”.

Mario Ferraguti farà entrare nelle “case abbandonate” e Franco Arminio scoprire i paesi attraverso le “porte delle abitazioni”. Marco Pastonesi, vincitore del “Bancarella Sport”2017, racconterà un personaggio vissuto su questi monti nel secolo scorso e considerato una sorta di “pioniere della mountain bike”: Armando Manzani che con la sua “Wilma”, pesante bici in ferro, e fisarmonica, pedalava fra Apuane e Scaffaiolo.

L’incontro, domenica 6 agosto nel Parco delle Stelle sopra Gavinana, sarà preceduto (ore 9:30) da una pedalata in MB sui sentieri verso il lago cantato dal Boccaccio. Si parlerà anche di don Lorenzo Milani e del suo rapporto con la montagna, di un ingenere francese che progettò gli incredibili ponti della ferrovia verso Porretta, di una famiglia “brigidinaia” presente a San Marcello da 60 anni, di un rabdomante, di un barista amico di Gigi Riva che riforniva di necci con ricotta gli sciatori fiorentini dopo le fatiche della neve (quando la neve veniva).

Fra gli ospiti un ex professore di liceo che oggi alleva capre e una scrittrice per piccoli che ha ambientato un libro sul Ponte Sospeso (fino a pochi anni fa “primato” nel Guinnes).

E nell’incanto della piazza di Spignana, uno dei borghi nascosti e pieni di un fascino antico, una compagnia teatrale porterà “Vajont, quelli del dopo” da un lavoro di Mauro Corona, socio onorario di “Letterappenninica“. In un mulino di Pian degli Ontani dove si macinano grani antichi, Paolo Ciampi racconterà “Il cammino degli Dei”: il sentiero lento che unisce Bologna e Firenze lasciando perdere le velocità alte di treni e automobili. E Tito Barbini, già assessore regionale, parlerà (Gavinana, Fondazione Turati, venerdì 4) di un missionario (“Don Patagonia”) coraggioso difensore degli indios nelle Terre del Fuoco. Tiziano Fratus, a Rivoreta, spiegherà “l’arte di saper leggere, nella memoria degli alberi, uomini e stagioni”.

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Firenze: la notte dei ponti, 3/4 agosto 1944

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Foto 4di redazione – Le Gallerie degli Uffizi celebrano anche quest’anno la “notte della memoria”, in ricordo di quella terribile tra il 3 e 4 agosto del 1944, che vide Firenze trasformata in teatro di paura e distruzione da parte delle truppe tedesche in ritirata.

Foto 2Queste, per rallentare l’avanzata degli Alleati che stavano risalendo la penisola, decisero infatti di minare e distruggere tutte le vie di comunicazione dietro di loro e tra queste tutti i ponti della città, ad eccezione di Ponte Vecchio.
Per i fiorentini questo fu forse il momento più dolorosamente emblematico della Guerra, perché dovettero assistere impotenti alla distruzione dei ponti della città e dei quartieri medievali vicino a Ponte Vecchio – in particolare via Por Santa Maria – delle torri antiche e delle botteghe: si colpiva al cuore la loro città, si annientò la vita nei quartieri che vennero rasi al suolo.
Venne minato il ponte di Foto 3Santa Trinita, ideato da Michelangelo e poi realizzato da Bartolomeo Ammannati per ordine di Cosimo I de’ Medici cancellandone in una serie di esplosioni la straordinaria armonia architettonica: fu un’azione simbolicamente criminale che riuscì nell’intento di deprimere la popolazione, creando sgomento e aprendo una ferita indelebile. E poi le case: ma almeno, in quella notte d’agosto i fiorentini d’oltrarno sfollati dalle loro abitazioni ridotte a macerie poterono rifugiarsi a Palazzo Pitti e a Boboli, spazio sicuro e protetto. Vennero allestiti letti e pasti di fortuna, e gli sventurati trovarono temporaneo conforto tra le mura austere e poderose del Palazzo, che nel frattempo aveva aperto le porte per tutti i senza tetto.

La rappresentazione di quest’anno vuole evocare le presenze di quella notte, risvegliarne le immagini e le voci.
Il racconto rivive non solo attraverso le immagini – fotografiche e cinematografiche – realizzate in quel momento per documentare lo scempio della città e il dramma di tanti fiorentini, ma anche attraverso le parole di chi c’era, e ci ha lasciato materia per ricordare.

La Compagnia delle Seggiole interpreterà (per la cura di Sabrina Tinalli con Fabio Baronti, Luca Marras e la stessa Sabrina Tinalliu) testi di Anna Banti, Nello Baroni e Giulio Bencini, intellettuali e artisti che hanno lasciato un ricordo toccante di quelle ore. Insieme a frammenti del War Requiem di Benjamin Britten – realizzato per celebrare la ricostruzione della cattedrale gotica di Coventry rasa al suolo durante la seconda Guerra Mondiale – la voce di quei testimoni si alzerà di nuovo nel cortile di Palazzo Pitti, per risvegliare in tutti noi la memoria di quei fatti.
La distruzione dei ponti fiorentini e dei quartieri vicini, episodio parziale nella tragedia immane della seconda Guerra Mondiale, assume però valore simbolico universale.

A seguire avrà luogo la proiezione del documentario “Dov’era e com’era. La ricostruzione del Ponte a Santa Trinita di Firenze” di Riccardo Gizdulich, versione a cura della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana. Il documentario illustra l’impegno e l’entusiasmo profuso dall’architetto e dai fiorentini nella ricostruzione del Ponte di Santa Trinita, come a voler cancellare il grave colpo inferto alla città.

Come ricorda il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike D. Schmidt, «(…) le ricostruzioni hanno quasi cicatrizzato le ferite inferte alla città, ma quello che non si può risarcire, quello che rimane irreparabile, è il sacrificio di tante vite umane. E dunque diventa urgente, proprio ora – quando in molte parti d’Europa risorge l’ideologia nazifascista e si registra una crescita di delitti xenofobi e antisemiti – conservare e rinnovare il ricordo degli inenarrabili abomini del nazismo.
In questo periodo critico, in cui ci troviamo ad accogliere profughi che scappano da paesi in guerra e migranti in cerca di asilo e sopravvivenza, va ricordato con più forza il ruolo di Palazzo Pitti, quando divenne rifugio per le famiglie che persero la casa nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1944.
Rimanga viva la memoria di quella notte: come testimonianza della lotta dei fiorentini per i diritti umani, e come impegno di tutti noi contro il ripetersi del crimine.»

Per queste ragioni il cortile di Palazzo Pitti sarà aperto alla città, affinché tutti possano assistere gratuitamente allo spettacolo. Il palazzo sarà di nuovo un simbolo di accoglienza per coloro che vorranno testimoniare il proprio impegno nel disconoscere odio e guerra.

Cortile di Palazzo Pitti, Firenze. 4 agosto 2017 alle ore 21.15 ad ingresso gratuito[:en]di redazione – Le Gallerie degli Uffizi celebrano anche quest’anno la “notte della memoria”, in ricordo di quella terribile tra il 3 e 4 agosto del 1944, che vide Firenze trasformata in teatro di paura e distruzione da parte delle truppe tedesche in ritirata.

Queste, per rallentare l’avanzata degli Alleati che stavano risalendo la penisola, decisero infatti di minare e distruggere tutte le vie di comunicazione dietro di loro e tra queste tutti i ponti della città, ad eccezione di Ponte Vecchio.
Per i fiorentini questo fu forse il momento più dolorosamente emblematico della Guerra, perché dovettero assistere impotenti alla distruzione dei ponti della città e dei quartieri medievali vicino a Ponte Vecchio – in particolare via Por Santa Maria – delle torri antiche e delle botteghe: si colpiva al cuore la loro città, si annientò la vita nei quartieri che vennero rasi al suolo.
Venne minato il ponte di Santa Trinita, ideato da Michelangelo e poi realizzato da Bartolomeo Ammannati per ordine di Cosimo I de’ Medici cancellandone in una serie di esplosioni la straordinaria armonia architettonica: fu un’azione simbolicamente criminale che riuscì nell’intento di deprimere la popolazione, creando sgomento e aprendo una ferita indelebile. E poi le case: ma almeno, in quella notte d’agosto i fiorentini d’oltrarno sfollati dalle loro abitazioni ridotte a macerie poterono rifugiarsi a Palazzo Pitti e a Boboli, spazio sicuro e protetto. Vennero allestiti letti e pasti di fortuna, e gli sventurati trovarono temporaneo conforto tra le mura austere e poderose del Palazzo, che nel frattempo aveva aperto le porte per tutti i senza tetto.

La rappresentazione di quest’anno vuole evocare le presenze di quella notte, risvegliarne le immagini e le voci.
Il racconto rivive non solo attraverso le immagini – fotografiche e cinematografiche – realizzate in quel momento per documentare lo scempio della città e il dramma di tanti fiorentini, ma anche attraverso le parole di chi c’era, e ci ha lasciato materia per ricordare.

La Compagnia delle Seggiole interpreterà (per la cura di Sabrina Tinalli con Fabio Baronti, Luca Marras e la stessa Sabrina Tinalliu) testi di Anna Banti, Nello Baroni e Giulio Bencini, intellettuali e artisti che hanno lasciato un ricordo toccante di quelle ore. Insieme a frammenti del War Requiem di Benjamin Britten – realizzato per celebrare la ricostruzione della cattedrale gotica di Coventry rasa al suolo durante la seconda Guerra Mondiale – la voce di quei testimoni si alzerà di nuovo nel cortile di Palazzo Pitti, per risvegliare in tutti noi la memoria di quei fatti.
La distruzione dei ponti fiorentini e dei quartieri vicini, episodio parziale nella tragedia immane della seconda Guerra Mondiale, assume però valore simbolico universale.

A seguire avrà luogo la proiezione del documentario “Dov’era e com’era. La ricostruzione del Ponte a Santa Trinita di Firenze” di Riccardo Gizdulich, versione a cura della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana. Il documentario illustra l’impegno e l’entusiasmo profuso dall’architetto e dai fiorentini nella ricostruzione del Ponte di Santa Trinita, come a voler cancellare il grave colpo inferto alla città.

Come ricorda il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike D. Schmidt, «(…) le ricostruzioni hanno quasi cicatrizzato le ferite inferte alla città, ma quello che non si può risarcire, quello che rimane irreparabile, è il sacrificio di tante vite umane. E dunque diventa urgente, proprio ora – quando in molte parti d’Europa risorge l’ideologia nazifascista e si registra una crescita di delitti xenofobi e antisemiti – conservare e rinnovare il ricordo degli inenarrabili abomini del nazismo.
In questo periodo critico, in cui ci troviamo ad accogliere profughi che scappano da paesi in guerra e migranti in cerca di asilo e sopravvivenza, va ricordato con più forza il ruolo di Palazzo Pitti, quando divenne rifugio per le famiglie che persero la casa nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1944.
Rimanga viva la memoria di quella notte: come testimonianza della lotta dei fiorentini per i diritti umani, e come impegno di tutti noi contro il ripetersi del crimine.»

Per queste ragioni il cortile di Palazzo Pitti sarà aperto alla città, affinché tutti possano assistere gratuitamente allo spettacolo. Il palazzo sarà di nuovo un simbolo di accoglienza per coloro che vorranno testimoniare il proprio impegno nel disconoscere odio e guerra.

Cortile di Palazzo Pitti, Firenze. 4 agosto 2017 alle ore 21.15 ad ingresso gratuito[:]

[:it]Incontro di eccellenze: Osteria de l’Ortolano e La terracotta e il vino[:]

[:it]Incontro di eccellenze: Osteria de l’Ortolano e La terracotta e il vino[:]

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giare-5Cena/lezione sul “Il futuro antico dei vini in anfora”. Massimo Zetti crea per l’occasione un raffinato menù di pesce.

Massimo Zetti e Marta Mezzetti titolari dell’ Osteria de l’Ortolano in via degli Alfani 91r a Firenze, giovedì 29 giugno 2017, ospiteranno l’Associazione culturale La terracotta e il vino.

In occasione del quarto incontro intitolato “Il futuro antico dei vini in anfora” promosso dall’associazione presieduta da Leonardo Parisi di , l’Osteria de l’Ortolano ha studiato un menù di pesce sempre nel rispetto della tradizione ma con occhio attento all’innovazione a alla qualità che la contraddistingue.

Le cene/laboratorio organizzate da “La terracotta e il vino” mirano a sviluppare la conoscenza di questa tecnica di vinificazione antica che oggi sembra attrarre diversi produttori.
L’utilizzo della terracotta nella fabbricazione di contenitori per la conservazione e il trasporto di prodotti agroalimentari oggi è oggetto di attenti studi, con particolare attenzione ai materiali impiegati.
La terracotta di Impruneta dimostra di dar vita a manufatti con caratteristiche chimico/fisiche ottimali per l’utilizzo richiesto.

A presentare i vini agli ospiti dell’Osteria de l’Ortolano sarà l’enologo Francesco Bartoletti del Gruppo Matura consulente della Fornace Parisi che presenterà i vini scelti dall’Associazione che spaziano dal nord al centro della nostra penisola, sui quali Massimo Zetti ha creato il suo menù.

L’arte e l’innovazione, caratteristiche di Artenova–terrecotte artistiche di Leonardo Parisi ben si sposano con la filosofia della qualità che l’Osteria de l’Ortolano porta avanti dal 1960 prima come bottega di alimentari poi con il ristorante di qualità. Si incontrano così due esperienze del nostro territorio creando una importante occasione culturale.

Menù “A cena e a lezione di vini in anfora con La terracotta e il vino”
Sgombro in carpione con frittatina di porcini alla nipitella vino in abbinamento 1701 Sullerba, azienda agricola 1701, Cazzano San Martino – Lombardia Chardonnay

Tagliolini limone e menta con mazzancolle alla vodka mediterranea in abbinamento Trebbiano d’Abruzzo, az.  Agr Cirelli Atri (Te) Abruzzo

Totani ripieni con pecorino e paprika fumè con salsa di patate novelle allo zafferano e cozze pepate in abbinamento Troccolone d’Orcia Sangiovese 2016, az. Agr Marco Capitoli. Pienza (SI) Toscana

Semifreddo al caffè

www.terracotta-artenova.com

Inizio ore 20.30
Costo cena e lezione 35 euro
Prenotazione obbligatoria  055 239 6466
www.osteriadellortolano.it
www.martare.it

Osteria de L’Ortolano
Via degli Alfani 91r –Firenze

 

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Alcune idee per un San Valentino speciale a Firenze e in Toscana

Alcune idee per un San Valentino speciale a Firenze e in Toscana

[:it]SAN-VALENTINOdi redazione – Indimenticabile lo è se sei con la persona che ami. Un San Valentino speciale? E’ possibile
Abbiamo selezionato per voi alcune idee.

Firenze

Avreste mai pensato di potervi romanticamente baciare sulla Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio? Ora è possibile.
In occasione di San Valentino potrete stupite il vostro partner con una romantica visita sulla vetta di Palazzo Vecchio grazie ai Musei Civici Fiorentini e all’Associazione MUS.E.
Al costo di 15 € sarà possibile visitare il camminamento di ronda e la torre di Palazzo Vecchio e, una volta saliti fino alla cima, brindare col proprio innamorato. Le visite sono previste dalle 19.00 alle 21.00 (ultimo accesso alle 20.30). I posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria (055-2768224 / 055-2768558).

Palazzo Borghese in via Ghibellina 110a Firenze l’evento Valentine’s Day for ANT, organizzato da Fondazione ANT Italia Onlus per raccogliere fondi da destinare al servizio di assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai malati di tumore e ai progetti di prevenzione oncologica offre l’opportunità di festeggiare in maniera solidale.
La serata verrà presentata dalla coppia Veronica Maffei, Miss Simpatia 2012 e Stefano Baragli, presentatore e showman.
Aperitivo nella Sala degli Specchi a partire dalle 19.30 e cena nella sala Galleria Monumentale. A conclusione danze con la musica DJ set di Margherita Cecchi. Si potrà partecipare all’evento con un’offerta minima di 50 euro.
Tutti i fondi raccolti saranno devoluti a sostegno delle attività che ANT svolge a Firenze, Prato e Pistoia.
Tel. 055-5000210
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fulin-san-valentino-2-e1486313326363-1900x700_cIl ristorante Fulin, luxury chinese experience ha studiato un menù adatto alla cena più romantica dell’anno.
Il ristorante cinese diretto da Stefano e Francesco Dai, cinesi di terza generazione, è una delle realtà più innovative del panorama della ristorazione fiorentina. Eleganza e cultura si ritrovano in questo spazio pensato per dare intimità e riservatezza creato per creare benessere e raccontare attraverso il cibo la storia di una grande cucina. Una cucina che pur adattando i piatti al palato Occidentale ha mantenuto intatta la sua peculiarità fatta di sapori intensi ma ben calibrati, di spezie profumate. Un cibo per l’anima che aiuta il corpo e le emozioni. L’inconfondibile qualità delle materie prime e le lunghe lavorazioni tradizionali sono la sfida che ogni giorno la nutrita brigata di cucina del Fulin mette in campo per dare sempre il meglio alla clientela.
La deliziosa palazzina sorta negli anni di Firenze Capitale che oggi ospita il Fulin, offre un “porto” sicuro per tutti gli innamorati che in questa serata vogliono dichiararsi o rinnovare il loro impegno quotidiano.
Da provare i ravioli cristalli di mare e girandoline dell’orto, il riso Fulin con verdure d’Oriente, uova, maiale e capesante, il pesce Fulin e l’immancabile anatra alla pechinese, ricetta che richiede una lunga preparazione ed è una specialità del ristorante. via

Per informazioni e prenotazioni
Tel. 055 684931 –  info@fulin.it

Viareggio

Insolito è pensare di restare intrappolati il giorno di San Valentino. Nessun incubo è solo la proposta di Intrappola.to, format di successo a metà tra una caccia al tesoro e un gioco di ruolo dal vivo, che il 14 febbraio si terrà a Viareggio.
La squadra – composta da un minimo di due fino a un massimo di sei giocatori – verrà chiusa in una stanza e avrà a disposizione un’ora di tempo per scoprire indizi, identificare codici, risolvere combinazioni e aprire un lucchetto dopo l’altro per riconquistare la libertà. Mettete alla prova le vostre capacità di logica e osservazione, con una festa degli innamorati all’insegna dell’avventura, naturalmente in coppia.
Per info e prenotazioni consulare il sito ufficiale http://www.intrappola.to/.

Piombino

I parchi e i musei della Val di Cornia propongono un evento per festeggiare in modo per un inusuale San Valentino, alle 18.00 va in scena “Museum in Love”.
Il Museo archeologico di Piombino organizza una speciale visita dedicata agli amori mitici rappresentati sull’Anfora di Baratti, con aperitivo al Bar In Cittadella al termine della visita.
Per maggiori informazioni sulle modalità di visita: tel. 0565 226445 – prenotazioni@parchivaldicornia.it

Siena

Una notte speciale in quello che gli utenti di Tripadvisor hanno insignito l’hotel più romantico d’Italia.
Un primato che vale ancora di più se si considera che l’Aia Mattonata Relais, di Doglia, poco a sud di Siena ha conquistato anche il terzo posto nella Top 10 d’Europa (primo posto in Grecia e secondo in Inghilterra) e il quarto posto al mondo, sempre nella categoria ‘hotel più romantici’.

Per chi invece preferisce farsi coccolare dalle sorgenti termali la meta è Terme Antica Querciolaia a Rapolano Terme, Relax e benessere in cinque piscine con temperature fra i 30 e i 40 gradi, due coperte e tre esterne inserite in un magnifico parco verde affacciato sulle Crete Senesi.
Da provare i massaggi di coppia total body, la biosauna e l’hamman con paertura straordinaria fino alle 1.00 di notte.[:en]di redazione – Indimenticabile lo è se sei con la persona che ami. Un San Valentino speciale? E’ possibile
Abbiamo selezionato per voi alcune idee.

Firenze

Avreste mai pensato di potervi romanticamente baciare sulla Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio? Ora è possibile.
In occasione di San Valentino potrete stupite il vostro partner con una romantica visita sulla vetta di Palazzo Vecchio grazie ai Musei Civici Fiorentini e all’Associazione MUS.E.
Al costo di 15 € sarà possibile visitare il camminamento di ronda e la torre di Palazzo Vecchio e, una volta saliti fino alla cima, brindare col proprio innamorato. Le visite sono previste dalle 19.00 alle 21.00 (ultimo accesso alle 20.30). I posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria (055-2768224 / 055-2768558).
Palazzo Borghese in via Ghibellina 110a Firenze l’evento Valentine’s Day for ANT, organizzato da Fondazione ANT Italia Onlus per raccogliere fondi da destinare al servizio di assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai malati di tumore e ai progetti di prevenzione oncologica offre l’opportunità di festeggiare in maniera solidale.
La serata verrà presentata dalla coppia Veronica Maffei, Miss Simpatia 2012 e Stefano Baragli, presentatore e showman.
Aperitivo nella Sala degli Specchi a partire dalle 19.30 e cena nella sala Galleria Monumentale. A conclusione danze con la musica DJ set di Margherita Cecchi. Si potrà partecipare all’evento con un’offerta minima di 50 euro.
Tutti i fondi raccolti saranno devoluti a sostegno delle attività che ANT svolge a Firenze, Prato e Pistoia.
Tel. 055-5000210
.

Il ristorante Fulin, luxury chinese experience ha studiato un menù adatto alla cena più romantica dell’anno.
Il ristorante cinese diretto da Stefano e Francesco Dai, cinesi di terza generazione, è una delle realtà più innovative del panorama della ristorazione fiorentina. Eleganza e cultura si ritrovano in questo spazio pensato per dare intimità e riservatezza creato per creare benessere e raccontare attraverso il cibo la storia di una grande cucina. Una cucina che pur adattando i piatti al palato Occidentale ha mantenuto intatta la sua peculiarità fatta di sapori intensi ma ben calibrati, di spezie profumate. Un cibo per l’anima che aiuta il corpo e le emozioni. L’inconfondibile qualità delle materie prime e le lunghe lavorazioni tradizionali sono la sfida che ogni giorno la nutrita brigata di cucina del Fulin mette in campo per dare sempre il meglio alla clientela.
La deliziosa palazzina sorta negli anni di Firenze Capitale che oggi ospita il Fulin, offre un “porto” sicuro per tutti gli innamorati che in questa serata vogliono dichiararsi o rinnovare il loro impegno quotidiano.
Da provare i ravioli cristalli di mare e girandoline dell’orto, il riso Fulin con verdure d’Oriente, uova, maiale e capesante, il pesce Fulin e l’immancabile anatra alla pechinese, ricetta che richiede una lunga preparazione ed è una specialità del ristorante. via

Per informazioni e prenotazioni
Tel. 055 684931 –  info@fulin.it

Viareggio

Insolito è pensare di restare intrappolati il giorno di San Valentino. Nessun incubo è solo la proposta di Intrappola.to, format di successo a metà tra una caccia al tesoro e un gioco di ruolo dal vivo, che il 14 febbraio si terrà a Viareggio.
La squadra – composta da un minimo di due fino a un massimo di sei giocatori – verrà chiusa in una stanza e avrà a disposizione un’ora di tempo per scoprire indizi, identificare codici, risolvere combinazioni e aprire un lucchetto dopo l’altro per riconquistare la libertà. Mettete alla prova le vostre capacità di logica e osservazione, con una festa degli innamorati all’insegna dell’avventura, naturalmente in coppia.
Per info e prenotazioni consulare il sito ufficiale http://www.intrappola.to/.

Piombino

I parchi e i musei della Val di Cornia propongono un evento per festeggiare in modo per un inusuale San Valentino, alle 18.00 va in scena “Museum in Love”.
Il Museo archeologico di Piombino organizza una speciale visita dedicata agli amori mitici rappresentati sull’Anfora di Baratti, con aperitivo al Bar In Cittadella al termine della visita.
Per maggiori informazioni sulle modalità di visita: tel. 0565 226445 – prenotazioni@parchivaldicornia.it

Siena

Una notte speciale in quello che gli utenti di Tripadvisor hanno insignito l’hotel più romantico d’Italia.
Un primato che vale ancora di più se si considera che l’Aia Mattonata Relais, di Doglia, poco a sud di Siena ha conquistato anche il terzo posto nella Top 10 d’Europa (primo posto in Grecia e secondo in Inghilterra) e il quarto posto al mondo, sempre nella categoria ‘hotel più romantici’.

Per chi invece preferisce farsi coccolare dalle sorgenti termali la meta è Terme Antica Querciolaia a Rapolano Terme, Relax e benessere in cinque piscine con temperature fra i 30 e i 40 gradi, due coperte e tre esterne inserite in un magnifico parco verde affacciato sulle Crete Senesi.
Da provare i massaggi di coppia total body, la biosauna e l’hamman con paertura straordinaria fino alle 1.00 di notte.[:]

Firenze: tre idee per un Capodanno diverso

[:it]la redazione – Fra frizzi lazzi, feste, festicciole, botti, petardi, cenoni e serate danzanti noi di The Tuscany abbiamo deciso di chiudere l’anno non facendovi elenchi di veglioni ma segnalando solo due cose da fare a Firenze per vivere un San Silvestro e un Capodanno speciali.

fiaccolata1-1
Iniziamo nel pomeriggio di San Silvestro con “Una Fiaccolata per Amatrice a passo di corsa”. La società sportiva Le Torri sempre in prima fila quando c’è da pensare al prossimo organizza, con partenza  alle 15.30 dal circolo Le Torri in via Lunga 157 una corsa simbolica nel centro di Firenze con arrivo previsto, non  a caso, in via dei Georgofili.
Dieci chilometri attraverso la città per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto e ribadire: noi ci siamo.
Del resto proprio loro avevano deciso di organizzare per i primi di novembre una staffetta  che da Firenze sarebbe arrivata dritta ad Amatrice per raccogliere fondi da destinare a un progetto o una società sportiva colpita dal sisma. Le nuove violente scosse che avevano colpito il Centro Italia hanno però costretto il gruppo sportivo a rinviare al 2017 il progetto.
Contributo minimo di 5 euro (con bottiglia di vino) e l’occasione di chiudere l’anno con un bel gesto.

alette-fulin-600x240Il tempo di farsi la doccia e poi una cena speciale in un luogo speciale via dai pazzi clamori e  dal superaffolato centro.
Fulin il luxury chinese experience di Firenze di via Giampaolo Orsini festeggia il suo primo Capodanno con un viaggio emozionale fatto non so
lo di sapori ma anche di suoni e percezioni.
Non solo l’occasione di scoprire una cucina tradizionale che affonda le radici in una cultura millenaria, ma anche un viaggio ad Oriente che incontra e incrocia arti e tradizioni.
Una cena di San Silvestro davvero speciale con un menù di pesce che incontra tradizione e sapori inediti.
Tortino di orto cinese con gamberone e involtino, gnocchi di riso con frutti di mare, astice saltato con zenzero e cipollotti su letto di fagiolini Fulin, filetto di branzino dorato e anatra alla pechinese alcuni dei sapori che delizieranno il palato.
La cena sarà accompagnata dalla musica dal vivo del guzheng (古箏) strumento della tradizione cinese simile alla cetra utilizzato anche alla corte imperiale che con il suo pizzico leggiadro e ammaliatore conquista con eleganza anche gli orecchi più esigenti.
A completare il viaggio sensoriale sarà  un artista calligrafo che regalerà agli ospiti il fascino della shūfǎ (書法) forma d’espressione anche spirituale fra le più antiche forme d’arte dell’Oriente.
Cena su prenotazione. Tel . 055 684931

giani_eugenio_tuffo_2016_01_01E per chi preferisce godere l’atmosfera magica del Capodanno, mentre la città dorme e smaltisce i bagordi cosa di meglio che godersi Firenze con una passeggiata sui lungarni al solo rumore del silenzio ovattato del primo giorno dell’anno.
Sarà un po’ freddino ma il sole bacerà i coraggiosi in cerca di emozioni nuove e desiderosi di smaltire le calorie di troppo delle feste.
Magari chi lo vorrà potrà fare anche una sosta nei pressi del Ponte Vecchio dove un gruppo di impavidi coraggiosi come sempre, battezzeranno l’anno nuovo con un tuffo in Arno.

per Fulin: foto di Gianni Ugolini[:en]la redazione – Fra frizzi lazzi, feste, festicciole, botti, petardi, cenoni e serate danzanti noi di The Tuscany abbiamo deciso di chiudere l’anno non facendovi elenchi di veglioni ma segnalando solo due cose da fare a Firenze per vivere un San Silvestro e un Capodanno speciali.

fiaccolata1-1
Iniziamo nel pomeriggio di San Silvestro con “Una Fiaccolata per Amatrice a passo di corsa”. La società sportiva Le Torri sempre in prima fila quando c’è da pensare al prossimo organizza, con partenza  alle 15.30 dal circolo Le Torri in via Lunga 157 una corsa simbolica nel centro di Firenze con arrivo previsto, non  a caso, in via dei Georgofili.
Dieci chilometri attraverso la città per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto e ribadire: noi ci siamo.
Del resto proprio loro avevano deciso di organizzare per i primi di novembre una staffetta  che da Firenze sarebbe arrivata dritta ad Amatrice per raccogliere fondi da destinare a un progetto o una società sportiva colpita dal sisma. Le nuove violente scosse che avevano colpito il Centro Italia hanno però costretto il gruppo sportivo a rinviare al 2017 il progetto.
Contributo minimo di 5 euro (con bottiglia di vino) e l’occasione di chiudere l’anno con un bel gesto.

alette-fulin-600x240 Il tempo di farsi la doccia e poi una cena speciale in un luogo speciale via dai pazzi clamori e  dal superaffolato centro.
Fulin il luxury chinese experience di Firenze di via Giampaolo Orsini festeggia il suo primo Capodanno con un viaggio emozionale fatto non so
lo di sapori ma anche di suoni e percezioni.
Non solo l’occasione di scoprire una cucina tradizionale che affonda le radici in una cultura millenaria, ma anche un viaggio ad Oriente che incontra e incrocia arti e tradizioni.
Una cena di San Silvestro davvero speciale con un menù di pesce che incontra tradizione e sapori inediti.
Tortino di orto cinese con gamberone e involtino, gnocchi di riso con frutti di mare, astice saltato con zenzero e cipollotti su letto di fagiolini Fulin, filetto di branzino dorato e anatra alla pechinese alcuni dei sapori che delizieranno il palato.
La cena sarà accompagnata dalla musica dal vivo del guzheng (古箏) strumento della tradizione cinese simile alla cetra utilizzato anche alla corte imperiale che con il suo pizzico leggiadro e ammaliatore conquista con eleganza anche gli orecchi più esigenti.
A completare il viaggio sensoriale sarà  un artista calligrafo che regalerà agli ospiti il fascino della shūfǎ (書法) forma d’espressione anche spirituale fra le più antiche forme d’arte dell’Oriente.
Cena su prenotazione. Tel . 055 684931

giani_eugenio_tuffo_2016_01_01E per chi preferisce godere l’atmosfera magica del Capodanno, mentre la città dorme e smaltisce i bagordi cosa di meglio che godersi Firenze con una passeggiata sui lungarni al solo rumore del silenzio ovattato del primo giorno dell’anno.
Sarà un po’ freddino ma il sole bacerà i coraggiosi in cerca di emozioni nuove e desiderosi di smaltire le calorie di troppo delle feste.
Magari chi lo vorrà potrà fare anche una sosta nei pressi del Ponte Vecchio dove un gruppo di impavidi coraggiosi come sempre, battezzeranno l’anno nuovo con un tuffo in Arno.

per Fulin: foto di Gianni Ugolini[:]