L’orrido di Botri. Un Canyon In GarfagnanaOrrido di Botri. Canyon in Garfagnana

Anche in Toscana abbiamo un “gran canyon”: si trova in Garfagnana, nel Comune di Bagni di Lucca, nascosto tra i boschi di faggio. Come tutti i luoghi inaccessibili e un po’ misteriosi, leggende e storie di paura, tramandate oralmente, avvolgono questo luogo.

L’Orrido di Botri è il canyon più grande e profondo della Toscana, un’aspra e imponente gola calcarea scavata nel corso del tempo dalle fredde acque cristalline dei torrenti Mariana e Ribellino che si uniscono nel Rio Pelago: in alcuni punti le ripide pareti raggiungono i 200 metri di altezza.

Per salvare questo luogo unico e di assoluta bellezza, fin dal 1971, è stata istituita una Riserva naturale statale, gestita dal Corpo Forestale di Stato, che comprende una superficie di 286 ettari.
Dal 1993, in più, l’area si trova al centro di un’oasi di protezione della fauna di circa 2.000 ettari, voluta dalla Provincia di Lucca, dove la caccia è completamente vietata.

La vegetazione si presenta ricca e lussureggiante, con varietà anche rare: nei tratti umidi e ombrosi, in basso, vicino alle acque, prevalgono i muschi, le epatiche e i vari tipi di felci. Qui si trova anche una pianta carnivora, la pinguicola.
N
elle zone rocciose, soleggiate, nei livelli più alti delle pareti, nascono specie erbacee come la rara pianta di aquilegia, di silene o la bella primula auricola.
Per le piante vi crescono il faggio, il carpino nero, l’orniello detto anche “albero della manna”, l’acero, il salice, il tiglio selvatico, il maggiociondolo, il leccio in alcuni punti bel soleggiato, e il raro tasso.

Da giugno a settembre è possibile visitare L’Orrido di Botri, partendo da località Ponte Gaio, unico accesso alla gola, dove si trova il Centro di accoglienza del Corpo forestale dello Stato con la biglietteria.

Percorrerlo non è facile, il fondo è scivoloso, occorre quindi un abbigliamento adeguato. Obbligatorio dotarsi di un casco, affittabile presso il centro.
L’Ufficio Guide Alpine organizza escursioni all’Orrido di Botri a partire da giugno, tutti i weekend: il percorso segue il letto del fiume, circa quattro ore andata e ritorno, con partenza da Ponte Gaio per arrivare alla cosiddetta “Piscina”. L’ultimo tratto presenta difficoltà maggiori.
Meglio non avventurarsi da soli, soprattutto senza esperienza, e godersi una bella giornata a contatto con la natura. Le guide conoscono le leggende dell’Orrido di Botri e prima di entrarvi si rivolgano agli spiriti del luogo.

Informazioni:
Ufficio Guide Scuola di Alpinismo: tel. 335- 6322005 www.ufficioguide.it

Centro accoglienza del CFS di Ponte a Gaio Tel 0583/800020

A Ponte Gaio si trova un’ottima trattoria, il Nido dell’Aquila, cucina semplice ed economica


In Tuscany we have a “grand canyon” too. It’s located in the Garfagnana area, in the municipality of Bagni di Lucca, hidden in the oak forests.
Like all inaccessible places, it’s a bit mysterious and it is cloaked in myth and scary stories that have been passed down by word of mouth.

Orrido di Botri is the biggest and deepest canyon in Tuscany, a harsh and impressive limestone gorge that has been carved over time by the cold, clear waters of the Mariana and Ribellino torrents, which merge in Rio Pelago. At certain points, the steep walls climb up to 650 feet high.

To protect this uniquely beautiful place, a state nature reserve was founded in 1971, managed by the State Forestry Department, which covers a surface area of 286 hectares.
From 1993 onwards, the area has been situated in the middle of an oasis protecting the fauna covering approximately 2,000 hectares, set up by the Lucca provincial government, where hunting is strictly forbidden.

The vegetation is rich and luxuriant, with rare varieties. In shaded and wet areas, moss, Hepaticae and various kinds of fern prevail low down and close to water. Butterwort, a carnivorous plant, is also found here.In rocky and sunny areas, higher up than the plants, grassy varieties are found such as the rare Aquilegia, Silene and the beautiful Primula auricola. In terms of trees, you’ll find oak, black hornbeam, ash (also known as Manna Ash), maple, willow, wild linden, laburnum and oak in some sunny places, as well as the rare yew tree.

You can visit Orrido di Botri from June to September, setting off from Ponte Gaio, the only access point to the gorge, where you’ll find the hospitality centre of the State Forestry Department with the ticket office. It’s not an easy walk; the ground is slippery, so you need to be properly kitted out. Wearing a helmet is a must, which can be hired at the centre.

The Alpine Guide Office organises hikes to theOrrido di Botri every weekend from June onwards. The route follows the river bed and takes about four hours there and back, starting from Ponte Gaio and arriving at the so-called “Piscina” (pool).
The final stretch is the most difficult. Don’t try to do it alone, especially if you’re inexperienced. It’s a great day out in touch with nature. The tour guides know all about the myths of Orrido di Botri and summon the local spirits before entering there.

Info:
Ufficio Guide Scuola di Alpinismo: Tel. 335- 6322005 www.ufficioguide.it

Centro accoglienza del CFS di Ponte a Gaio Tel 0583/800020

There’s a fantastic eatery in Ponte Gaio, Nido dell’Aquila, offering cheap, simple food.

Castiglioncello: tutti i colori del mareCastiglioncello: all the colours of the sea

Rosse scogliere a picco sul mare, piccole spiagge e calette bagnate da un’acqua quasi trasparente, una fresca pineta.

Così si presenta Castiglioncello, antico villaggio etrusco che domina il mare da un piccolo promontorio. L’atmosfera magica, immersa in una natura ricca di profumi e di colori, ha ispirato artisti di ogni genere: pittori, scrittori e poeti.

La storia di Castiglioncello risale alla fine del IV sec. A.C., con un prospero insediamento etrusco. Un forte impulso allo sviluppo fu dato dai Medici: Cosimo I vi fece costruire una torre, integrata in un sistema di fortificazione del litorale contro le frequenti scorrerie dei pirati.

La fortuna turistica di Castiglioncello inizia nella seconda metà dell’800, quando, per la bellezza del paesaggio e il clima mite, diventa meta di un turismo d’elite e di personaggi dello spettacolo, della politica e della cultura, come Pirandello, Mastroianni, Gassman, Zeffirelli, Sordi, Spadolini e molti altri.

Diego Martelli, critico d’arte e mecenate, vi stabilì la residenza, ospitando con assiduità molti pittori – divenuti poi famosi, come “Macchiaioli” – che dettero vita all’importante movimento artistico della “Scuola di Castiglioncello”.

Oggi, la vita culturale ruota intorno al Castello Pasquini, al centro del paese, che ospita manifestazioni, rassegne, premi letterari e convegni di livello internazionale.

Subito sotto, piazza della Vittoria, la “piazzetta”, è, invece, il centro della mondanità e il naturale punto di ritrovo per gli amanti della vita notturna.

Il soggiorno a Castiglioncello offre molte opportunità – davvero per tutti i gusti.

Gli amanti della pesca subacquea trovano fondali incontaminati, tutti da scoprire; inoltre, il clima e i venti sono ideali per il windsurf, lo sci e gli altri sport acquatici; infine, la leggera brezza di maestrale invita i velisti all’esplorazione di calette e baie inattese.

Grandi soddisfazioni anche per chi ama il trekking e la mountain bike con emozionanti itinerari lungo i quali si aprono scorci paesaggistici di rara bellezza.

Consigliamo una visita ai piccoli borghi dell’entroterra per rivivere le atmosfere di un tempo e assaporare le tipiche specialità locali – accompagnati dalla musica e dall’allegria delle sagre paesane.

A breve distanza da Castiglioncello, troviamo molti siti etruschi: Baratti, Populonia, Suvereto, Campiglia, Volterra con i loro musei ricchi di reperti, inoltre, i siti romani di Vada, Cecina, e cittadine medioevali come Massa Marittima – oltre a parchi e oasi faunistiche come quella di Bolgheri.

Soggiorno da sogno anche per gli amanti della buona cucina: i numerosi ristoranti lungo la costa offrono i tipici piatti toscani a base di pesce, come il cacciucco alla livornese o le triglie fragoline. Nell’entroterra, domina la genuina cucina maremmana, con le ricette della tradizione: crostini, taglieri di salumi e di formaggi, grigliate e la pasta, fatta in casa, al sugo di cinghiale. Red rocks jutting out over the sea, small beaches and coves bathed in crystal-clear water, a refreshing pine forest: this is Castiglioncello, the ancient Etruscan village that overlooks the sea from a small promontory.

This magical atmosphere, set amidst a fragrant and colourful natural landscape, has inspired painters, writers and poets for generations.

Castiglioncello’s history dates back to the late fourth century B.C. when the Etruscans settled here.

The town’s development received a strong boost from the Medici family when Duke Cosimo I had a tower built here as part of a coastal fortification system to defend against frequent pirate raids.

In the second half of the nineteenth century, tourists started coming to Castiglioncello for its beautiful scenery and mild climate. It quickly became a holiday destination for the elite and important entertainment, political and cultural figures like Pirandello, Mastroianni, Gassman, Zeffirelli, Sordi, Spadolini and many others.

Art critic and patron Diego Martelli established a residence here and diligently hosted many painters who would later become known collectively as the Macchiaioli. This in turn led to the emergence of an important artistic movement called the Castiglioncello School.

Today, the town’s cultural life revolves around the Castello Pasquini, which is located in the town centre and hosts events, shows, literary award ceremonies and international conferences.

Just below it is Piazza della Vittoria, the “little piazza”, a hub of social activity and an obvious meeting spot for night owls.

A stay in Castiglioncello offers something for everyone.

Deep-sea fishing lovers can explore vast underwater depths; the climate and wind are perfect for windsurfing, waterskiing and other water sports; and light north-westerly breezes invite sailors to discover unexpected nearby coves and bays.

There are plenty of exciting trails for hikers and mountain bikers that provide gorgeous scenic views.

Visitors are also urged to explore nearby inland villages where they can relive the atmosphere of a bygone age and taste local specialties accompanied by music and charming country festivals.

There are several Etruscan sites near Castiglioncello, including Baratti, Populonia, Suvereto, Campiglia and Volterra, which have museums full of artefacts. Also of interest are Roman towns like Vada and Cecina, and medieval towns like Massa Marittima. The Bolgheri nature reserve, among others, is definitely worth a visit as well.

Food lovers will enjoy the many restaurants along the coast offering traditional fish-based Tuscan dishes like the cacciucco alla livornese (fish stew) or the triglie fragoline (mullet). Authentic Maremma cuisine predominates inland with traditional dishes like crostini, sliced cold-cuts and cheeses, grilled meats and homemade pasta with wild boar sauce.

Nel parco minerario di San Silvestro In the San Silvestro Mining Park

Alle spalle di Campiglia Marittima e del promontorio di Piombino, si estende, per circa 450 ettari, il Parco Archeominerario di San Silvestro. I segni dell’attività estrattiva di piombo, rame e argento risalenti al periodo etrusco, lo rendono uno straordinario museo a cielo aperto e ne fanno il nucleo storico più importante del distretto minerario campigliese.

Una serie di itinerari archeologici e minerari conducono i turisti alla scoperta del parco. Il viaggio può essere organizzato a proprio piacimento e in base ai propri interessi, infatti l’area offre cammini naturalistici, percorsi trekking ed esplorazioni in miniera che si alternano a musei, visite guidate e laboratori didattici di archeologia per bambini e adulti.

Quattro le vie suggerite che permettono di raggiungere i luoghi più attrattivi del parco. Dal Museo dell’Archeologia e dei Minerali – presso la biglietteria – si prosegue su via del Temperino per giungere in circa 20 minuti all’omonima Miniera: un tragitto sotterraneo che permette di osservare i minerali e contemporaneamente conoscere l’evoluzione delle tecniche di estrazione.

Uscendo dalla cava si sale verso l’area di Pozzo Earle. Qui, una serie di edifici costruiti tra l’800 e il ‘900, sono stati ristrutturati per ospitare il Museo delle Macchine Minerarie e dei Minatori, che raccoglie sia testimonianze metallurgiche, sia alcuni aspetti della vita sociale del tempo.

Una volta raggiunta la stazione di partenza del treno, attraverso la nuova Galleria mineraria Lanzi-Temperino, è facile spostarsi dalle miniere della Valle del Temperino agli impianti per la frantumazione del calcare nella Valle dei Lanzi. Dopodiché, percorrendo via dei Lanzi, è possibile avventurarsi in pozzi di estrazione medioevali in una seducente esplorazione che si sviluppa ad anello, con partenza e arrivo dalla stessa Valle.

Da qua, sullo sfondo, spiccano i resti di Rocca San Silvestro, uno straordinario esempio di borgo medioevale fondato nel X secolo dai signori pisani della Gherardesca, per ospitare i minatori e i fonditori del tempo. Luogo fortemente suggestivo, la Rocca rappresenta il cuore del Parco ed è raggiungibile sia da via dei Manienti che da via delle Ferruzze, così chiamata per gli accumuli di ferro scavati negli anni ’40.

Alle porte di Livorno, archeologia e natura s’incontrano nel Parco di San Silvestro per farne uno storico itinerario tutto da scoprire.
Info:

Parchi della Val di Cornia – Ufficio Infomazioni e Prenotazioni
Tel 0565 226445

Website: www.parchivaldicornia.it

 

The Archaeological and Mining Park of San Silvestro covers approximately 450 hectares and is located behind Campiglia Marittima and the promontory of penis enlargement surgery before after Piombino. The traces of the extraction of lead, copper and silver, dating back to the Etruscan period, render the park an extraordinary outdoor museum and the most important historical settlement of the Campiglia Marittima mining district. Visitors will be able to discover the park through a series of archaeological and mining itineraries. The journey can be customised to suit individual preferences and interests: the area offers nature itineraries, hiking routes and the possibility of exploring the mines, as well as museums, guided tours and educational archaeology workshops for children and adults.

There are four recommended itineraries to reach the park’s most attractive sites. From the ticket office of the Museum of Archaeology and Minerals, continue walking uphill towards Via del Temperino to reach, in about 20 minutes, the mine of the same name: you will embark upon an underground journey, allowing you to contemplate the minerals and at the same time learn about the evolution of the extraction techniques.

Upon exiting the quarry, walk up towards the Earle Pit area. Here, a series of buildings, built between the nineteenth and twentieth centuries, have been restored to house the Museum of Mining Machines and Miners, which features a collection of metallurgical equipment and offers an insight into how the miners used to live.

Having reached the train station, through the new Lanzi-Temperino mining gallery, it is easy to move on from the mines of the Temperino Valley to the limestone-crushing plants in the Lanzi Valley. Then, walking along Via dei Lanzi, one can venture into medieval extraction pits and explore them following a ring-like course, with the valley acting as both the point of departure and arrival. From the valley, you can admire the remains of the San Silvestro Fortress in the background, an extraordinary example of a medieval hamlet founded in the tenth century by the Pisan noble family Della Gherardesca to accommodate the miners and casters of the time.

An extremely lovely place, the fortress is the heart of the park and can be reached from either Via dei Manienti or Via delle Ferruzze, the latter owing its name to the mounds of iron resulting from the extractions carried out during the 1940s.

Just outside Livorno, archaeology and nature merge into one in the San Silvestro Park, a historical itinerary waiting to be discovered.
For further information:
Parchi della Val di Cornia – Information and booking office
Tel. 0565 226445
Web site: www.parchivaldicornia.it

La citt

Vinci è situato nel cuore della Toscana, a pochi chilometri da Firenze e Pistoia, vicinissimo a Pisa, Lucca e Siena sono raggiungibili in meno di un’ora.

La località è famosa per essere la città di Leonardo genio del Rinascimento – si trova in mezzo ad una campagna verdissima che dona al paesaggio circostante un aspetto incantevole e magico, degno delle più suggestive immagini leonardiane.

Le origini di Vinci sono molto antiche. Fu terra degli Etruschi e poi “castrum” romano. All’Alto Medioevo risale la primitiva costruzione del Castello che fu dominato intorno al Mille dai Conti Guidi ai quali ne veniva confermato il possesso nel 1164 da Federico Barbarossa e nel 1220 da Federico II di Svevia.
Il 12 Agosto del 1254 Vinci fu sottomessa al dominio di Firenze e trasformata in Comune.

Situata al confine occidentale dello stato, fu oggetto di contesa da parte dei nemici di Firenze. Sotto le sue mura combatterono nel 1315 le soldatesche di Uguccione delle Faggiuola; nel 1320-26 Castruccio Castracani; e nel 1364 John Hawkwood, detto l’Acuto, capo della compagine di ventura degli inglesi al soldo di Pisa. La primitiva costruzione del Castello di Vinci risale all’Alto Medioevo.

Nel corso dei secoli la struttura originaria del castello dei Conti Guidi fu variamente alterata dai diversi poprietari. Restituito al Comune di Vinci nel 1919 dal Conte Giulio Masetti da Bagnano, il castello stato oggetto di diversi restauri. L’ultimo, quello del 1986, per ospitare il nuovo allestimento del Museo Leonardiano.
Nel nuovo allestimento i modelli del “genio”sono stati inseriti in un percorso espositivo più ampio e rigoroso, accompagnati da schede descrittive.
La serie di ricostruzioni in dimensioni reali si propone di confrontare i progetti leonardiani relativi al moto nell’aria, sulla terra e nell’acqua, con analoghi meccanismi ideati da tecnici e inventori prima, contemporaneamente e dopo Leonardo.
La fondazione del Museo Leonardiano risale al 15 aprile 1953, data di conclusione delle celebrazioni per il quinto centenario della nascita di Leonardo, con una prima esposizione di modelli di macchine ispirati ai disegni leonardiani. Da quegli anni il museo si arricchito di nuovi materiali e modelli ed cresciuta l’esigenza di un suo aggiornamento e riordino.
Oggi, a pi di trent’anni dall’apertura, il Museo Leonardiano di Vinci ritrova esaltata la scelta tematica di partenza e si propone come una delle raccolte pi ampie e originali di macchine e modelli del Leonardo inventore, tecnologo e ingegnere.

Il Castello dei Conti Guidi, noto nella tradizione popolare come “castello della nave” per la forma allungata e la torre che possono far pensare alla sagoma di un’imbarcazione a vela, conserva all’interno anche stemmi affrescati e scolpiti, come memoria dei podest, compresa la splendida ceramica “Madonna col Bambino” di Giovanni della Robbia.
Nella piazza antistante il Castello si trova, dal 1987, “L’Uomo di Vinci”, una grande scultura in legno di Mario Ceroli ispirato all’uomo vetruviano di Leonardo.

Vicino al Castello dei Conti Guidi si trova la chiesa parrocchiale di Santa Croce. Ricca di memorie di grande interesse per la storia locale, di origine romanica varie volte ristrutturata: il campanile del 1852, l’interno e la facciata del 1929, il nuovo battistero del 1952, con il recupero del fonte battesimale, a cui secondo la tradizione fu battezzato Leonardo.
Da non perdere quindi l’escursione a Vinci. Il Museo Leonardiano aperto tutti i giorni dalle ore 9,30 alle ore 18,00 . Per ulteriori informazioni Tel: 0571 56055 – E-mail: leonardiana@leonet.itVinci is located in the heart of Tuscany, a few kilometres from Florence and Pistoia, very near Pisa; Lucca and Siena can be reached VigRX in less than an hour.

The town is famous for being the birthplace of Leonardo, Renaissance genius – it lies in the midst of a luscious countryside that gives the surrounding area an enchanting and magical appearance, worthy of the most suggestive paintings by Leonardo.

The origins of Vinci are very old. It was an Etruscan settlement and then a Roman “castrum”. In the early Middle Ages, the first castle was built. In around the year one thousand, it was dominated by the Conti Guidi and their possession of it was confirmed by Federico Barbarossa in 1164 and Federico II of Svevia in 1220.

On 12th August, 1254, Vinci was subjected to the domination of Florence and transformed into a “Comune”. Located on the western border of the state, it was fought over by the enemies of Florence. The troops of Uguccione delle Faggiuola fought under its walls in 1315; Castruccio Castracani in 1320-26; and John Hawkwood, called “the Acute”, leader of the English mercenaries fighting for Pisa in 1364.

The first construction of the Castle of Vinci dates back to the early Middle Ages. Over the centuries, the original structure of the castle of the Conti Guidi was altered several times by the various owners. Returned to the town of Vinci in 1919 by Conte Giulio Masetti da Bagnano, the castle was restored several times.

The last, that of 1986, was carried out in order to house the new layout of the Leonardo Museum. In the new layout, the models of the “genius” were inserted in a more extended and simplified display route accompanied by descriptions. The series of life-size models sets out to compare Leonardo’s models relative to motion in the air, on the water and on the ground, with similar mechanisms invented by technicians and inventors before, during and after the age of Leonardo.
The Leonardo Museum was founded on 15th April 1953, the date on which the celebrations of the fifth centenary of Leonardo birth’ terminated, with an initial exhibition of models of machines inspired by Leonardo’s designs. Since then, new materials and models have been added to the museum and the need for an update and re-order become more and more pressing.

Today, over thirty years after it was opened, the Leonardo Museum in Vinci has rediscovered the initial exhibition themes and offers one of the largest and most original collections of machines and models by Leonardo, the inventor, technologist and engineer.

The Castle of the Conti Guidi, popularly known as the “castle of the ship” for its elongated shape and the tower that reminds one of the shape of a sailing ship, also contains frescoes and sculpted coats-of-arms in memory of the “podest”, including the splendid ceramic “Madonna with Child” by Giovanni della Robbia. In 1987, “The Man of Vinci”, a large wooden sculpture by Mario Ceroli inspired by Leonardo’s Vetruvian man was installed in the square in front of the Castle.
The parish church of Santa Croce lies near the Castle of the Conti Guidi. Full of very interesting local memories, it is of Romanesque origins and was renovated several times: the bell tower is of 1852, the interior and faade of 1929 and the new baptistery of 1952, including the recovery of the baptismal font in which tradition has it Leonardo was baptised.
An excursion to Vinci should not be missed, therefore. The Leonardo Museum is open every day from 9.30 to 18.00. For further information tel: 0571 56055, e-mail: leonardiana@leonet.it

Il cuore della MaremmaGrosseto: the sea, nature and magic of the Maremma butteri

Grosseto: una città vivace nel cuore della Maremma, al centro di mete turistiche di grande interesse storico, naturalistico e culturale.

Roccaforte medicea a guardia dei confini della Toscana meridionale, nel 1565 Grosseto fu dotata da Cosimo I di un articolato complesso esagonale di mura fortificate, lunghe tre chilometri, con numerosi bastioni e torrette. Le possenti mura – adeguate alla potenza delle armi da fuoco e alle tecniche di assedio del tempo – furono costruite da Baldassarre Lanci.

L’ingresso principale è dalla Porta Vecchia: un arco gotico in pietra, sovrastato da un arco del XIV secolo – uno dei pochi resti della cinta trecentesca e, per lungo tempo, unico accesso alle mura medicee.

Appena entrati, ci troviamo improvvisamente in una città capace di sorprenderci con ville e palazzi che non ti aspetti nella Toscana del rinascimento e del romanico: vari edifici in stile liberty e l’interessante Palazzo della Provincia in stile neogotico.

Di grande interesse, la cattedrale di S. Lorenzo, patrono di Grosseto, che si trova in Piazza Dante.

Fu costruita nel 1190 sulle rovine della preesistente Chiesa di Santa Maria. L’opera è il risultato di una lunga serie di lavori – spesso interrotti per le guerre con Siena – e successive modifiche fra le quali una radicale ristrutturazione nel 1500 e il restauro del secolo scorso – che ha tentato il recupero dell’originaria struttura trecentesca. La facciata, in stile romanico, è caratterizzata da un grande rosone – uno dei più belli della Toscana. L’interno, particolarmente suggestivo, contiene varie opere: il Fonte battesimale e l’Altare della Madonna – realizzati nel XV secolo da Antonio Ghini – l’acquasantiera del 1506 scolpita nella bottega del senese Federighi e il dipinto della Madonna delle Grazie, realizzato intorno al 1470 dal pittore Matteo di Giovanni – probabilmente parte centrale di una tavola più ampia. Il campanile è del 1402, mentre la scala interna fu realizzata nel 1611. Nel 1911 fu rialzato e rimaneggiato, trasformando le finestre ad arco in bifore e trifore.

Uscendo dalla città, ci troviamo immersi nella storia – con gli scavi di Roselle, centro etrusco e poi colonia romana – e nel fascino di una natura incontaminata – con il Parco Naturale della Maremma, di straordinario valore paesaggistico, che si estende fra i Monti dell’Uccellina e la foce dell’Ombrone.

Molte le opportunità di svago e di relax sul litorale a partire da Marina di Grosseto – una tranquilla località balneare con un porto turistico – a 12 chilometri da Grosseto. La sua spiaggia finissima raggiunge anche i 150 metri di larghezza, con stabilimenti balneari, spiaggia libera e una splendida pineta.

Gli sportivi potranno dedicarsi con soddisfazione alla vela, al windsurf e al kite; fare jogging sulla spiaggia e passeggiate a piedi o in bicicletta lungo le tre piste ciclabili che vanno da Marina verso Grosseto, Principina e Castiglione della Pescaia. Numerosi anche i sentieri per le escursioni in mountain bike.

Gli amanti della buona cucina troveranno, come si dice in Toscana, “pane per i loro denti”, molte le trattorie dove degustare, a prezzi modici, le tipiche specialità della Maremma: cinghiale in umido, tortelli, pappardelle di lepre e acqua cotta.

 

 

 

 

 

  Thousands of kilometres if you look at a map, but only vigrx plus wiki a few metres if you visit the Maremma.

Tens of “butteri” still live in the province of Grosseto today, the cowboys who are famous as they were able to tame the cattle who lived freely in the countryside.

One famous legend tells how in 1890 Buffalo Bill found himself with his cowboys touring around Italy. Seeing him in a show, the Conte Caetani di Sermoneta had the idea of organising a competition between the American and Maremma cowboys in which the “butteri” had to tame Buffalo Bill’s horses and vice versa. Those who won would receive a prize of one thousand Lire, plus the proceeds. Given that the conditions of the competition were not considered, in the end there were no winners and Buffalo Bill ran off with all the money, also saying that he had been duped. Since that day, however, the Maremma “butteri” have been famous for being the best in taming wild horses.

The myth of the “butteri” has continued until now and many shows are organised during the summer in the Maremma to celebrate the ability of our own cowboys.

You can breathe in the tradition and magic of the “butteri” in Grosseto, the area’s city.

The city has developed over the centuries while always maintaining its link with nature. The municipal area of Grosseto is divided into four distinct protected areas: the Diaccia Botrona Nature Reserve (wetland of great natural heritage), the Maremma Nature Park (between the mouth of the Ombrone, the coastline and the Uccellina mountains), the Formiche di Grosseto the Tuscany Archipelago National Park in the Santuario dei Cetacei, a protected marine area on an international level that also includes the whole coastline of the municipality of Grosseto).

The sea is the second soul of this city. You can get to one of the largest and most welcome beaches in the whole of Tuscany in less than 10 minutes by car at Marina di Grosseto, which is also close to another symbolic area for Italian VIPs: Principina a Mare.

Sun, sea, nature, but Grosseto is also a city that should be visited. Its thousand streets were modelled by history and the centre is still enclosed within a “Mura” fortified city wall that isolates it almost completely from the rest of the city.

The heart of Grosseto is Piazza Dante, here the political and religious fates of the city have always interwoven. Its shape is somewhat unique, a great tapestry dominated by “Monumento a Canapone (page does not exist)”the Monument to Canapone, the Grand Duke Leopoldo II who worked hard towards the reclamation of the city and the Maremma.

And shopping? No problem. Grosseto has also got room for those for love to shop non stop. The best street for this purpose is located a short distance from the central square, Corso Carducci, and connects Piazza Dante to Porta Nuova. The street was originally along a section of the ancient road of the Via Aurelia that passed through the historical centre, the ideal place to start a walk in discovery of the old paths of the Maremma cowboys.

Forte dei Marmi. La vacanza pi

Un nome mille storie e tante leggende questa è Forte dei Marmi simbolo della “villeggiatura” italiana usando un termine un po’ vintage, sicuramente luogo dove nella leggerezza dell’estate si è vissuta tanta storia internazionale.

Siamo nel cuore della Versilia in una località che prende il nome e si caratterizza dall’omonimo “fortino dei marmi” voluto dal Granduca Pietro Leopoldo a difesa di quello che un tempo era l’approdo dei marmi che, scendendo dalle Apuane da queste rive prendevano la via del mare. Il fortino oggi è inglobato in un contesto urbano moderno che rappresenta il cuore pulsante dell’economia in una griglia di strade alberate. Forte dei Marmi è, soprattutto, il quartiere di Roma Imperiale: quasi un icona con le sue ville disegnate da architetti quali Giovanni Michelacci, Giò Ponti e Giuseppe Pagano; fra cui spicca Villa Agnelli (oggi albergo) e Villa Bertelli recentemente acquista e restaurata dal comune. Il mercato immobiliare da queste parti gira velocemente e queste eleganti ville arrivano spesso a prezzi simili a quelli delle grandi capitali mondiali!

Del resto oggi la città è frequentata da un turismo abbiente come dimostrano anche gli atelier che prestigiose firme della moda hanno deciso di aprire sulla passeggiata di via Mazzini e via Carducci.

Bisogna tornare indietro nel tempo per trovare l’origine della fama del posto, fra i nomi di locali quali il caffè Morin, il caffè Principe, il caffè Roma, il caffè Milano, il bagno Piero, ma soprattutto la Capannina di Franceschi (primo locale del genere ad aprire in Italia nel 1929) e la Bussola: icone del divertimento notturno sulle cui piste si sono esibiti i nomi più grandi del panorama musicale internazionale.

Ma Forte dei Marmi è anche la città che ha dato i natali alla Principessa Paola Ruffo di Calabria oggi Regina del Belgio; dove risiede Andrea Bocelli; dove ha casa dalla fine degli anni ’50 Mina la più grande cantante italiana che sul palco della Bussola iniziò a cantare; dove trascorreva le sue estate Colette Rosselli scrittrice ed illustratrice famosa con lo pseudonimo di Donna Letizia e moglie del giornalista Indro Montanelli e il grande attore di Carmelo Bene che soggiornava in Viale Morin; dov’era di casa l’inglese Henry Moore a cui il paese ha dedicato una via e dove sono stati memorabili i concerti alla Bussola di Renato Zero…

Fermiamoci qui con l’amarcord di una Forte dei Marmi che non c’è più, quella ruggente di qualche decennio fa, sostituita oggi da una cittadina più elegante e pacata in cui lusso ed eccellenza vanno a braccetto con eleganza e bellezza.Forte dei Marmi, symbolic of Italian holidays Electronic Cigarette, is a name that conjures up numerous myths and legends, a place where a lot of international history has been created in the summer fun.

We’re in the heart of Versilia, in a place named after and distinguished by the homonymous “fortino dei marmi” (marble fortress), built for Grand Duke Pietro Leopoldo to defend what was once the landing of the marbles by sea, having come down to these shores from the Apuan Alps. Today, the fortress has been incorporated into a modern, urban context that is the economic nerve centre in a setting of tree-lined streets. Forte dei Marmi is, first and foremost, a neighbourhood of Imperial Rome, bordering on the iconic with its villas designed by architects such as Giovanni Michelacci, Giò Ponti and Giuseppe Pagano. Villa Agnelli (now a hotel) and Villa Bertelli, recently acquired and restored by the council, stand out in particular. The real estate market is fast moving in this area and these elegant villas often fetch prices similar to those in the world’s greatest cities.

After all, the town is now frequented by wealthy tourism, as demonstrated by the ateliers and leading fashion labels that have opened up along Via Mazzini and Via Carducci.

Let’s go back in time to discover why this place is so famous, with the names of bars like Caffè Morin, Caffè Principe, Caffè Roma, Caffè Milano, Bagno Piero, but especially Capannina di Franceschi (the first place of its kind to open in Italy in 1929) and La Bussola, an icon of night-time entertainment where some of the most famous names on the international music scene have played.

Forte dei Marmi is also the birthplace of Princess Paola Ruffo of Calabria now Queen of Belgium . It is also home to Andrea Bocelli, as well as Mina, the great Italian singer who began her career on the stage of La Bussola; she’s had a house here since the late Fifties. Colette Rosselli also spent her summers here, the famous writer and illustrator under the pseudonym of Donna Letizia and wife of the journalist Indro Montanelli. The great actor Carmelo Bene used to stay in Viale Morin, where Henry Moore also lived – the town named a road after him – and where the memorable concerts of Renato Zero at La Bussola.

Let’s finish here with the memories of a Forte dei Marmi that no longer exists, that noisy place of a few decades ago, now replaced by a more elegant and calmer town, where luxury and prestige go hand in hand with elegance and beauty.