Gen 20, 2023 | il Fuori Toscana
Aprirà a marzo a Bergamo il primo winebar “ibrido” del mondo. La BG3.0 winebank, questo è il suo nome, porterà il vino, e non solo quello italiano, nell’era del Web3.0.
Offrirà innanzitutto tutto, per rimanere alla tradizione, esclusive esperienze enogastronomiche dal vivo, nei suoi accoglienti ed eleganti locali nella storica piazzetta Santo Spirito.
Ma la novità rivoluzionaria è che la BG3.0 winebank avrà una dimensione senza precedenti nel web del futuro: al suo Privilege Club, per esempio, si accederà solo con NFT (non-fungibile tokens) e i suoi membri potranno contare tra l’altro su un loro AI Sommelier personale, che utilizza l’Intelligenza Artificiale per suggerire abbinamenti tra i piatti e i vini a seconda del gusto dei clienti.
Il locale avrà una sua piattaforma nel metaverso, anche questa un primato, dove offrirà
degustazioni, eventi e giochi in realtà virtuale.
La stessa realtà virtuale sarà inoltre protagonista di esclusivi tasting con occhiali VR nell’area dedicata del locale.
“La dimensione 3.0 è pensata per rendere l’esperienza reale dei nostri clienti ancora più unica e piacevole”, ha detto oggi Davide Di Sieno, responsabile del Progetto e imprenditore con un passato brillante come Restaurant Manager in Italia e all’estero, annunciando la partnership tecnica con Italian Wine Crypto Bank e CellarMetaverse.
“Essere parte di questo progetto, che parte da Bergamo ma che si allargherà a livello internazionale, è un’ulteriore maniera di adempiere alla nostra mission, che è quella creare nuovi modelli di consumo dei vini premium e da investimento italiani, con tecnologie innovative a partire dall’uso della blockchain”, aggiunge Davide Casalin, CTO dell’Italian Wine Crypto Bank e di CellarMetaverse
L’apertura è prevista a marzo in Piazzetta Santo Spirito, Bergamo
Dic 27, 2022 | il Fuori Toscana
Il Gran Galà della Cucina Italiana, svoltosi al Teatro San Babila di Milano, è stata una celebrazione vera e propria di un anno intenso e ricco di soddisfazioni per 50 Top Italy,
la guida online del meglio del Made in Italy, dentro e fuori i confini nazionali.
Una serata evento che ha svelato i 50 Migliori Ristoranti Italiani nel Mondo; consegnati anche gli attesissimi Premi Speciali, che hanno messo in luce i professionisti che si sono
distinti nell’ultimo anno.
Da Vittorio Shanghai, in Cina, è il Miglior Ristorante Italiano nel Mondo. Il ristorante, guidato
dall’Executive Chef Stefano Bacchelli, con la supervisione della famiglia Cerea si conferma una
vera eccellenza nel mondo della ristorazione anche all’estero.
Il secondo posto di questa prestigiosa classifica va a Don Alfonso 1890 Toronto, in Canada, con lo chef Daniele Corona. Sul terzo gradino del podio, il ristorante contemporaneo creato da due nomi italiani di fama mondiale, la maison Gucci e il celebre chef modenese Massimo Bottura: Gucci Osteria da Massimo Bottura a Tokyo, guidato dallo chef Antonio Iacoviello.
Al quarto posto Il Carpaccio, a Parigi, nato dall’incontro della famiglia Cerea con Oliver Piras e
Alessandra del Favero. A conquistare il quinto posto è Fiola, a Washington DC, di Fabio Trabocchi, uno dei posti preferiti del Presidente USA, Joe Biden. Al sesto posto Sesamo, a Marrakesh, che porta la firma di Massimiliano Alajmo. Settima posizione per Locanda Locatelli, a Londra, insegna del noto chef Giorgio Locatelli. All’ottavo posto Il Lago, a Ginevra, guidato da Massimiliano Sena. Chiudono la Top Ten Rezdôra di Stefano Secchi, a New York, e Buona Terra a Singapore, di Denis Lucchi.
Assegnati gli attesissimi premi speciali dei migliori ristoranti italiani nel mondo: Antonio Iacoviello Chef dell’Anno 2023. D’Amico Award; Il Carpaccio, a Parigi, si aggiudica il Pranzo dell’Anno 2023. Birrificio Fratelli Perrella Award; a Laura Roncaccioli di Caffè Stern, a Parigi, va il premio Sommelier dell’Anno 2023, Ferrarelle Award; la Novità dell’Anno 2023, Latteria Sorrentina Award è Lucida, a El Alamein, dello chef Giorgio Diana; Armani Ristorante a Tokyo, guidato dallo chef Carmine Amarante, si aggiudica il premio Pasticceria nella Ristorazione 2023, Mulino Caputo Award; il Piatto dell’Anno 2023, Pastificio dei Campi Award è Spaghetti, come una bruschetta di Clara, a Bangkok, dello chef Christian Martena; il premio Made in Italy 2023, Solania Award va a Giando, a Hong Kong, dello chef Gianni Caprioli.
I premi speciali della guida Italia hanno invece incoronato Davide Oldani come Chef dell’Anno
2023, D’Amico Award; il Pranzo dell’Anno 2023, Birrificio Fratelli Perrella Award è di Zia
Restaurant, a Roma, di Antonio Ziantoni; il premio Performance dell’Anno 2023, Altamura OP Award va ad Imàgo dell’Hotel Hassler, a Roma, guidato dallo chef Andrea Antonini; Il piatto
dell’anno è Pomodoro, dello chef Davide Guidara de I Tenerumi, a Lipari; la Novità dell’Anno
2023 – Latteria Sorrentina Award è Andrea Aprea, a Milano; Mario Iaccarino del gruppo Don
Alfonso 1890 è Restaurant Manager dell’Anno 2023 – Goeldlin Award; il premio Pasticceria nella
Ristorazione 2023 – Mulino Caputo Award va a Duomo, a Ragusa, con il pastry chef Fabrizio
Fiorani; la Migliore Prima Colazione 2023 – Caffè Borbone Award è dell’Hotel Brunelleschi,
guidato in cucina dallo chef Rocco de Santis; il Sommelier dell’Anno 2023 – Ferrarelle Award è Marco Reitano de La Pergola, a Roma; il General Manager dell’Anno 2023 – Birrificio Fratelli Perrella Award è Salvatore Pagano del Savoy Beach Hotel di Capaccio Paestum; il Pasticcere
dell’Anno 2023 – Mulino Caputo Award è Gianluca Fusto, di FUSTO Milano; e infine, il premio
Pasticceria Contemporanea 2023 – Latteria Sorrentina Award va a Pietro Macellaro Pasticceria
Agricola Cilentana, a Piaggine.
Durante la serata, sono stati premiati i primi dieci classificati dei migliori Trattorie – Bistrò
Moderni, dei migliori ristoranti di Cucina d’Autore, dei Grandi Ristoranti, dei ristoranti Luxury e i
numeri uno dei ristoranti Spin-Off. Dopo la premiazione, per continuare a celebrare questo
incredibile anno, gli organizzatori e tutti gli ospiti hanno brindato con Trento DOC Ferrari
all’Excelsior Hotel Gallia.
La Classifica completa de I Migliori Ristoranti Italiani nel Mondo 2023
1 Da Vittorio Shanghai – Shanghai, Cina
2 Don Alfonso 1890 Toronto – Toronto, Canada
3 Gucci Osteria da Massimo Bottura – Tokyo, Giappone
4 Il Carpaccio – Parigi, Francia
5 Fiola – Washington DC, USA
6 Sesamo – Marrakesh, Marocco
7 Locanda Locatelli – Londra, Regno Unito
8 Il Lago – Ginevra, Svizzera
9 Rezdôra – New York, USA
10 Buona Terra – Singapore, Singapore
11 Agli Amici Rovinj – Rovinj, Croazia
12 Masseria – Washington DC, USA
13 Acquarello – Monaco di Baviera, Germania
14 Senzanome – Bruxelles, Belgio
15 Tèrra – Copenaghen, Danimarca
16 Caffè Stern – Parigi, Francia
17 Torno Subito – Dubai, Emirati Arabi Uniti
18 Armani Ristorante – Tokyo, Giappone
19 Pianeta Terra – Amsterdam, Paesi Bassi
20 The Oval – La Devozione – New York, USA
21 Clara – Bangkok, Thailandia
22 Giando – Hong Kong, Cina
23 La Table d’Antonio Salvatore au Rampoldi – Montecarlo, Principato di Monaco
24 Aromi – Praga, Repubblica Ceca
25 Pastamara – Vienna, Austria
26 Ornellaia – Zurigo, Svizzera
27 Osteria 57 – New York, USA
28 Lucida – El Alamein, Egitto
29 Tosca – Parigi, Francia
30 Mono – Edimburgo, Regno Unito
31 Erasmus – Karlsruhe, Germania
32 Brace – Copenaghen, Danimarca
33 Cioppino’s – Vancouver, Canada
34 La Sosta – Swellendam, Sud Africa
35 Orobianco – Alicante, Spagna
36 Otto e Mezzo – Bombana – Hong Kong, Cina
37 Il Ristorante Luca Fantin – Tokyo, Giappone
38 Picchi – San Paolo, Brasile
39 Restaurant Passerini – Parigi, Francia
40 Braci – Singapore, Singapore
41 Il Ristorante – Niko Romito – Dubai, Emirati Arabi Uniti
42 Acquerello – San Francisco, USA
43 Tentazioni – Bordeaux, Francia
44 Octavium – Hong Kong, Cina
45 Al Muntaha – Dubai, Emirati Arabi Uniti
46 Le George – Parigi, Francia
47 La Locanda – Kyoto, Giappone
48 The River Cafe – Londra, Regno Unito
49 Da Mimmo – Bruxelles, Belgio
50 Mancini – Stoccolma, Svezia
Dic 12, 2022 | il Fuori Toscana
Una nuova immagine, un nuovo percorso di valorizzazione e un nuovo corso per la Pera dell’Emilia Romagna IGP, uno dei prodotti a indicazione geografica protetta di riferimento per l’Italia che, grazie a un progetto di rilancio voluto fortemente dagli aderenti al Consorzio di Tutela, è pronto a entrare nelle case degli italiani con una consapevolezza diversa.
«Un atto dovuto per uno dei frutti più importanti nella dieta degli italiani che, nonostante la sua qualità distintiva, non ha finora beneficiato di un giusto processo di valorizzazione – spiega il presidente del Consorzio di Tutela, Mauro Grossi –. L’obiettivo di questo percorso è creare valore al prodotto attraverso l’indicazione geografica, collaborando con le marche della grande distribuzione, per esempio, ma anche arrivando direttamente al consumatore finale attraverso una adeguata campagna di comunicazione e promozione. A questo proposito – conclude – l’altra grande novità è quella di aver proposto una segmentazione del prodotto, con l’introduzione nel mercato della top quality “Selezione”, in affiancamento allo standard previsto dal disciplinare IGP».
La Pera dell’Emilia Romagna IGP: un modello economico in crescita costante
In media il 70% delle pere italiane, infatti, proviene da questa regione: grazie al loro elevato standard qualitativo e di produzione, vengono apprezzate in tutto il mondo. La coltivazione delle Pere dell’Emilia Romagna con il marchio IGP è garantita e controllata in tutte le sue procedure da un disciplinare di produzione dettagliato che consente una produzione nel rispetto dei frutteti, dell’ambiente e della salute del consumatore.
Ogni fase del processo produttivo viene monitorata da strutture di controllo che consentono la totale tracciabilità dei prodotti, la garanzia sulla qualità e la certezza del gusto, dalla produzione alla commercializzazione.
Dal maggio del 2002 il Consorzio opera per difendere la qualità delle Pere dell’Emilia Romagna, facendo applicare il disciplinare di produzione e valorizzando, attraverso azioni di comunicazione e supporto a produttori e consumatori, i prodotti per incentivarne il consumo interno e all’estero.
Grazie al progetto avviato dalla Regione e dal Consorzio di tutela sull’IGP si è assistito ad un incremento del 78% delle aziende con produzione IGP nella campagna 2022. Sono già 700, sulle 4.600 presenti in Emilia Romagna, quelle che producono l’IGP, pari al 15% delle imprese, ma in rappresentanza di oltre il 25% della superficie a pero, e controllano, in un’annata di produzione ordinaria, oltre 100.000 tonnellate di pere, ovvero oltre il 25% della produzione regionale potenziale (era solo il 10% nel 2020). Il progetto di valorizzazione commerciale parte ora, con la nascita di UNApera, la AOP di valorizzazione nata fra 25 imprese del territorio ai sensi del regolamento UE Omnibus.
La regione Emilia Romagna lancia la pera col bollino
Un progetto ampiamente condiviso dalla Regione Emilia-Romagna. “Abbiamo deciso di appoggiare il progetto di rilancio della Pera IGP dell’Emilia Romagna poiché la frutticoltura va valorizzata, soprattutto in un momento così particolare – ha spiegato l’Assessore all’Agricoltura e Agroalimentare, Caccia e Pesca dell’Emilia-Romagna, Alessio Mammi -. Promuovere l’IGP, inoltre, significa valorizzare il nostro territorio e tutto ciò che ad esso si lega per cui anche il valore economico e sociale con una promozione integrata attraverso una delle eccellenze. Non solo investimenti in promozione ma anche stare al fianco dei produttori con ricerca e innovazione.
Un nuovo bollino per riconoscere l’IGP. A partire dal 6 novembre la Pera dell’Emilia Romagna IGP è in commercio con il nuovo bollino di riconoscimento. Un restyling studiato per far vivere il logo da solo e, al contempo, adattarlo a operazioni di cobranding con le principali marche di prodotto e/o di gamma della produzione e della distribuzione. «In quest’ottica è stato necessario ripensare anche al bollino di riconoscimento del frutto – spiega Roberto Della Casa, docente dell’Università di Bologna, incaricato di curare la strategia del progetto –. Il logo in questo senso rappresenta il prodotto stesso comunicato attraverso le sue peculiarità estetiche e, soprattutto, ne valorizza l’origine territoriale: tutti concetti che sono espressi al meglio nelle campagne di comunicazione sia a livello televisivo che tabellare».
La “selezione”
“Selezione”, una soluzione per segmentare il mercato. Il progetto di valorizzazione comprende anche l’introduzione della categoria di qualità “Selezione” nell’ambito della Pera dell’Emilia Romagna IGP, che prevede alcuni upgrade rispetto al prodotto IGP Standard. Tale categoria, infatti, è disciplinata da uno specifico Regolamento adottato dall’Assemblea del Consorzio su proposta del Consiglio di Amministrazione secondo il modello adottato per la stagionatura dai formaggi DOP, Parmigiano Reggiano in testa. La categoria Selezione verrà evidenziata sul prodotto e sulle confezioni tramite una declinazione specifica del nuovo logotipo dell’IGP. Tra i caratteri distintivi, la qualità gustativa, ottenuta con un livello zuccherino maggiore, pari a 2 gradi brix in più rispetto alle prescrizioni dell’IGP, salvo eccezioni. La durezza, poi, sarà adeguata ad avere un prodotto pastoso mentre – per rendere la “Selezione” identificabile in fase di acquisto – si è scelto un calibro distintivo rispetto a quello di solito usato per l’IGP standard.
La Pera dell’Emilia Romagna IGP si presenta per la prima volta al grande pubblico
A sostegno del progetto, una campagna di comunicazione che coinvolge tv, stampa e social network. Una pianificazione che ha l’obiettivo di stimolare e valorizzare il consumo, sostenendo l’awareness di questo frutto d’eccellenza e comunicandone e promuovendone caratteristiche e qualità. La missione è coinvolgere ed entrare in empatia con il target, fornendo un’esperienza di consumo e di gusto unica e distintiva, rafforzando al contempo l’identità del prodotto che contribuisce a valorizzare il patrimonio di gusto dell’Emilia Romagna. Il grande debutto è stato programmato da domenica 6 novembre, con la messa in onda per due settimane degli spot tv da 15 e 30 secondi nei programmi e negli spazi orari con maggiore audience di Mediaset, Rai e Cairo. A questo primo flight seguirà una successiva programmazione ad inizio del nuovo anno per sostenere la parte centrale della campagna commerciale del frutto. La comunicazione si tradurrà anche in una campagna stampa su quotidiani e riviste consumer nei mesi di novembre e dicembre, oltre che in un fitto calendario editoriale sui canali social del Consorzio di Tutela.
Dic 6, 2022 | il Fuori Toscana
Edizione record per la manifestazione targata FIVI e Piacenza Expo, giunta all’11a edizione e ormai fondamentale appuntamento per appassionati e operatori, con 870 Vignaioli e 24mila ingressi distribuiti nei tre giorni.
Un’edizione di successo
La scelta di dedicare ai banchi d’assaggio tutti i tre padiglioni della fiera e la costruzione di una tensostruttura per ospitare la ristorazione è risultata vincente, consentendo non solo di dare spazio a tutti i Vignaioli che ne hanno fatto richiesta, ma al contempo di creare uno spazio che, oltre alla funzione ristoro, si è rivelato ulteriore luogo di confronto e di assaggio.
Parole d’ordine: qualità, artigianalità e trasparenza
“Per noi Vignaioli il mercato non è una semplice fiera: è la manifestazione tangibile della nostra identità associativa e un momento fondamentale di aggregazione e incontro, cresciuto negli anni in modo armonico” dichiara Lorenzo Cesconi, presidente FIVI.
“Abbiamo vinto un’altra sfida: dopo aver superato le difficoltà della pandemia con l’edizione 2021, quest’anno abbiamo voluto dare spazio a tutti gli associati interessati a partecipare, sfruttando tutti gli spazi disponibili e potenziando i servizi, grazie alla collaborazione con Piacenza Expo.
Il pubblico ci ha dato ragione, partecipando al Mercato con entusiasmo e curiosità, dimostrando di riconoscere in questa manifestazione i valori che ne stanno alla base: qualità, artigianalità e trasparenza. Siamo molto felici anche per aver potuto accogliere al Mercato molte presenze istituzionali, con il gradito ritorno del vice Presidente del Senato, Gian Marco Centinaio, la visita del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alessio Butti e la presenza all’inaugurazione dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Alessio Mammi”.
Comune denominatore del Mercato si conferma la qualità, sincera e senza orpelli, trasmessa al pubblico dai Vignaioli attraverso i loro vini, in un ambiente dall’allestimento essenziale dove l’assegnazione della posizione nei padiglioni è frutto – nella piena filosofia FIVI di eguaglianza e democraticità – di un’estrazione casuale.
Il prossimo appuntamento
Dal lato del pubblico, in questa edizione 2022 si è visto un aumento di interesse da parte degli operatori di settore, in particolare ristoratori e enotecari: ma quello che emerge ormai in modo evidente è la presenza di un visitatore consapevole, che conosce lo spirito dei Vignaioli Indipendenti, ne apprezza i vini e trova quindi nel Mercato dei Vini un evento ideale.
Il boom di attività sui social media, con la condivisione di migliaia di foto e video, è un’ulteriore dimostrazione di questa fortissima adesione, così come il grande successo delle classiche magliette FIVI, tra cui la più gettonata non a caso è quella legata alla battaglia contro la burocrazia: “Burocrazia. Nuoce gravemente alla salute”.
La FIVI dà appuntamento al 6 maggio per “Il Sabato del Vignaiolo”, evento diffuso su tutto il territorio italiano, organizzato dalle Delegazioni FIVI per incontrare il pubblico direttamente in campagna e in cantina, lì dove i Vignaioli Indipendenti operano ogni giorno.
Dic 3, 2022 | il Fuori Toscana
L’antica arte di trasformare la “povera” vinaccia in prezioso distillato.
Questo il magico processo protagonista de La notte degli alambicchi accesi, speciale spettacolo teatrale itinerante organizzato dall’Associazione culturale “Santa Massenza piccola Nizza de Trent” con il supporto di Trentino Marketing, il coordinamento della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino – nell’ambito della promozione delle manifestazioni enologiche provinciali trentine denominate #trentinowinefest – e la collaborazione di Garda Dolomiti e Istituto Tutela Grappa del Trentino.
Un evento, quest’anno in programma da giovedì 8 a domenica 11 dicembre, diventato ormai una tradizione, a cui ogni anno accorrono centinaia di visitatori da tutta Italia che riempiono di allegria le stradine del piccolo borgo di Santa Massenza di Vallelaghi, detto anche la “piccola Nizza de Trent” per via del suo ridente passato di località turistica estiva amata soprattutto dai vicini abitanti di Trento e riconosciuta come “capitale della grappa artigianale”, visto che vanta la maggiore concentrazione in Italia di distillerie artigianali a conduzione familiare.
Ed è proprio in queste distillerie, prezioso patrimonio storico-culturale del borgo, che vanno in scena i diversi episodi dello spettacolo itinerante degli attori della compagnia teatrale Koinè, guidati dalla divertente voce narrante di Patrizio Roversi.
Sette le performance previste nell’arco di quattro giorni (2 al giorno l’8, il 9 e il 10 mentre una l’11 dicembre) in cui, di volta in volta, gli spettatori saranno divisi in 5 gruppi, dotati di radiocuffie e condotti all’interno delle cinque distillerie del paese: Distilleria Casimiro, Distilleria Francesco, Distilleria Giovanni Poli, Distilleria Giulio & Mauro e Maxentia.
Ad ogni tappa, ovviamente, anche una piccola degustazione, con assaggi delle varie versioni del distillato – tra cui la grappa di Nosiola, vitigno rappresentativo della Valle dei Laghi e unica varietà a bacca bianca autoctona della provincia, e quella di Vino Santo, vera chicca ottenuta dalle vinacce degli acini di Nosiola lasciati appassire fino a primavera – in abbinamento a dolci e specialità del territorio.
Un appuntamento che valorizza la grappa artigianale trentina e il suo rigido processo produttivo, protetto dal disciplinare dell’Istituto Tutela Grappa del Trentino, che prevede l’utilizzo esclusivo di vinacce fresche locali e la tradizionale distillazione con il metodo “a bagnomaria” in alambicchi discontinui: un’arte tramandata di generazione in generazione, praticata da distillatori che utilizzano modeste quantità quando la vinaccia è ancora fresca e profumata e prediligono un riscaldamento uniforme, lento e continuo del contenuto, al fine di ottenere una migliore estrazione degli aromi.
Dic 1, 2022 | il Fuori Toscana
Un vino famosissimo buono da bere e che fa del bee al territorio. Questo è il nuovo Conegliano Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore Extra Dry Limited Edition.
Le bottiglie, saranno in vendita dal 1° dicembre, ma si possono prenotare già da oggi.e. Questo è il nuovo Conegliano Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore Extra Dry Limited Edition in vendita da oggi dell’azienda Le Manzane.
Un Prosecco Solidale 2022 frutto dell’11ᵃ Vendemmia Solidale che si è tenuta lo scorso settembre tra i filari di Glera della tenuta di San Pietro di Feletto (Treviso).
Parte del ricavato dalla vendita delle bottiglie servirà a finanziare il nuovo ambulatorio per cani e gatti dell’Ente Nazionale Protezione degli animali di Ponzano Veneto. Il servizio è rivolto alle persone meno abbienti (individuate su base Isee del proprietario o su segnalazione del Comune): ai loro piccoli amici verranno donati cibo e cure ambulatoriali.
Che sia da mettere sotto l’albero, da regalare o stappare in compagnia, il Prosecco Solidale è sempre un’ottima idea per le Festività. Le bottiglie, impreziosite da un bindello dedicato all’Enpa e da un’etichetta in Braille si possono già prenotare telefonando allo 0438 486606 o scrivendo a info@lemanzane.it.
Il Prosecco Solidale si potrà acquistare nelle enoteche, nei negozi specializzati, nel punto vendita della cantina Le Manzane e nello shop online con la possibilità, per tutti coloro che si iscrivono alla newsletter, di usufruire di un codice sconto del 10%.
Per le spedizioni vengono utilizzati solo cartoni eco-friendly.