I cocktail che nascono nell’orto di casa lanciano un bar toscano nella Top 500 bars

I cocktail che nascono nell’orto di casa lanciano un bar toscano nella Top 500 bars

Nell’era dei big data, dell’intelligenza artificiale e di altre rivoluzioni digitali anche le classifiche di gradimento possono diventare globali. Questo avviene grazie alla piattaforma bars 500 ad esempio con il sempre più emergente mondo della cockteleria dove, grazie a un algoritmo e alla raccolta di migliaia di dati (classifiche, pubblicazioni, piattaforme e altro) in oltre 20 lingue diverse ne esce un elenco dei 500 migliori bar del mondo. 


Dalla provincia toscana al tetto del mondo

Ventiquattro posizioni scalate in un solo anno e la conferma che anche a San Vincenzo c’è un locale che può contendere un piazzamento tra i migliori bar del mondo alle grandi città.
Fa un certo effetto, infatti, veder spuntare il nome de “Il Sal8 Bar Agricolo” accanto a quello di colleghi che lavorano a San Francisco, Taiwan, Barcellona o anche nella stessa Roma.


Il segreto del successo? I cocktail che arrivano dall’orto

Il Sal8, che un anno fa si era classificato al 462 posto nel mondo, quest’anno raggiunge il piazzamento 438. Immerso nel parco del Relais Poggio ai Santi, in un ambiente che strizza costantemente l’occhio ad atmosfere chic e vintage, il bar può contare su una formula innovativa: i cocktail provengono direttamente dall’orto a fianco. 

“Le nostre bevute – conferma il titolare, Giulio Neri – hanno tutte nomi di ortaggi o frutti. Una peculiarità che ci distingue e che è stata premiata anche tecnicamente, perché significa trasformare quelle materie prime in elaborati cocktail. Accanto a questo, l’algoritmo ci ha riconosciuto alcuni tratti distintivi irrinunciabili: la spontaneità, la convivialità, la voglia di sperimentare. Il nostro nome sgomita tra quelli dei colossi metropolitani: un risultato gigantesco”.
Più facile con un team che condivide la missione: “Ci sentiamo tutti divulgatori del buon bere – conclude Neri – e animali sociali. Al bar vai per condividere percorsi di gusto e pezzi di vita: una formula che sta funzionando e che adesso proietta un piccolo borgo verso l’alto”.

 

Prima edizione del Premio Ronchi Pichi

[:it]

Gli studenti del V anno dell’istituto alberghiero Vasari di Figline Valdarno saranno il futuro della miscelazione italiana.

Un augurio di futuro radioso, quasi una certezza per i tredici studenti, tante ragazze quanti ragazzi, che si sono messi in gioco a forza di bicchieri e shaker.
Chi con più emozione e chi con più malizia hanno tutti saputo affrontare bene il loro debutto, peraltro davanti a una giuria.
Il primo premio della prima edizione del Premio Ronchi Pichi va a Giulia Rossi con il cocktail Red Moon, il secondo classificato è Alessio Artini con il suo Ronchi Pepper e il terzo arrivato sul podio è Davide Del Balso con Eau de vie.

E’ stato davvero difficile scegliere fra questi ragazzi, tutti meritevoli, i tre vincitori. Chi vi scrive ha avuto l’onore di far parte della qualificata giuria insieme ai giornalisti enogastronomici Roberta Capanni e Leonardo Romanelli, il blogger Marco Bechi, l’organizzatrice del Festival del Vermouth Sabrina Somigli, il Presidente fiorentino dell’ANAG Marcello Vecchio e il barman e insegnante Massimo Maietto.

Un premio fortemente voluto dell’imprenditore Alessandro Cicali che con la sua “Giglio di Sparla e Gerardi” ha ridato giovinezza al Ronchi Pichi, un vino liquoroso toscano di antica tradizione. Ed è proprio il sapore vintage, quello che oggi è più cool fra i più famosi bartender del mondo, tipico del Ronchi Pichi, una base perfetta per la miscelazione italiana.
Un liquore che non mancava mai insieme ai rosoli, alle anisette, alle sambuche e ai vermouth negli armadietti di salotto dei nonni; un prodotto che, come gli altri, rivive oggi una seconda giovinezza in nome dell’esaltazione del prodotto naturale e territoriale.
Per questo personalmente ho molto gradito le proposte dei ragazzi che hanno voluto mettere nello shaker tanto territorio e antiche tradizioni, anche se non sempre il Ronchi Pichi è stato al centro dei sapori come era logico attendersi da un premio che porta il suo nome.

Oggi è stata una giornata straordinaria per la nostra azienda per la grande partecipazione di invitati, giornalisti operatori di settore e Istituzioni – ha dichiarato un emozionatissimo Alessandro Cicali – “Il Ronchi Pichi è un prodotto che si presta bene ad essere valorizzato anche nei cocktails oltre a vino da dessert. Esalta la tendenza attuale di usare prodotti con radici storiche come vermouth e similari nella nuova tendenza del mixology.
Ed è con l’idea di mettere alla prova i barman di domani che è nato il Premio Ronchi Pichi come disfida tra gli studenti del V anno della Scuola Alberghiera, per la realizzazione del miglior cocktail a base Ronchi Pichi.

In questa prima edizione i protagonisti assoluti sono gli studenti del quinto anno Sala-Bar dell’Istituto Vasari di Figline Valdarno, località vicinissima a Firenze a cui sono fortemente legato per le radici della mia famiglia.

I ragazzi hanno reagito con grande entusiasmo e tantissime sono state le ricette pervenute da parte di questi studenti e per questo contest ne sono state selezionate 13.

Questo nostro evento che si è svolto a Villa Viviani mi ha dato molta soddisfazione per la pronta e sostanziale risposta ottenuta e vorrei ringraziare di cuore tutti i partecipanti. Un caloroso ringraziamento alle Istituzioni che mi sono state vicine, alla Giuria e naturalmente a tutto il corpo insegnante dell’Istituto Vasari e agli studenti che hanno partecipato con passione. Siamo già al lavoro per la seconda edizione del Premio Ronchi Pichi.”

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Gli studenti del V anno dell’istituto alberghiero Vasari di Figline Valdarno saranno il futuro della miscelazione italiana.

Un augurio di futuro radioso, quasi una certezza per i tredici studenti, tante ragazze quanti ragazzi, che si sono messi in gioco a forza di bicchieri e shaker.
Chi con più emozione e chi con più malizia hanno tutti saputo affrontare bene il loro debutto, peraltro davanti a una giuria.
Il primo premio della prima edizione del Premio Ronchi Pichi va a Giulia Rossi con il cocktail Red Moon, il secondo classificato è Alessio Artini con il suo Ronchi Pepper e il terzo arrivato sul podio è Davide Del Balso con Eau de vie.

E’ stato davvero difficile scegliere fra questi ragazzi, tutti meritevoli, i tre vincitori. Chi vi scrive ha avuto l’onore di far parte della qualificata giuria insieme ai giornalisti enogastronomici Roberta Capanni e Leonardo Romanelli, il blogger Marco Bechi, l’organizzatrice del Festival del Vermouth Sabrina Somigli, il Presidente fiorentino dell’ANAG Marcello Vecchio e il barman e insegnante Massimo Maietto.

Un premio fortemente voluto dell’imprenditore Alessandro Cicali che con la sua “Giglio di Sparla e Gerardi” ha ridato giovinezza al Ronchi Pichi, un vino liquoroso toscano di antica tradizione. Ed è proprio il sapore vintage, quello che oggi è più cool fra i più famosi bartender del mondo, tipico del Ronchi Pichi, una base perfetta per la miscelazione italiana.
Un liquore che non mancava mai insieme ai rosoli, alle anisette, alle sambuche e ai vermouth negli armadietti di salotto dei nonni; un prodotto che, come gli altri, rivive oggi una seconda giovinezza in nome dell’esaltazione del prodotto naturale e territoriale.
Per questo personalmente ho molto gradito le proposte dei ragazzi che hanno voluto mettere nello shaker tanto territorio e antiche tradizioni, anche se non sempre il Ronchi Pichi è stato al centro dei sapori come era logico attendersi da un premio che porta il suo nome.

Oggi è stata una giornata straordinaria per la nostra azienda per la grande partecipazione di invitati, giornalisti operatori di settore e Istituzioni – ha dichiarato un emozionatissimo Alessandro Cicali – “Il Ronchi Pichi è un prodotto che si presta bene ad essere valorizzato anche nei cocktails oltre a vino da dessert. Esalta la tendenza attuale di usare prodotti con radici storiche come vermouth e similari nella nuova tendenza del mixology.
Ed è con l’idea di mettere alla prova i barman di domani che è nato il Premio Ronchi Pichi come disfida tra gli studenti del V anno della Scuola Alberghiera, per la realizzazione del miglior cocktail a base Ronchi Pichi.

In questa prima edizione i protagonisti assoluti sono gli studenti del quinto anno Sala-Bar dell’Istituto Vasari di Figline Valdarno, località vicinissima a Firenze a cui sono fortemente legato per le radici della mia famiglia.

I ragazzi hanno reagito con grande entusiasmo e tantissime sono state le ricette pervenute da parte di questi studenti e per questo contest ne sono state selezionate 13.

Questo nostro evento che si è svolto a Villa Viviani mi ha dato molta soddisfazione per la pronta e sostanziale risposta ottenuta e vorrei ringraziare di cuore tutti i partecipanti. Un caloroso ringraziamento alle Istituzioni che mi sono state vicine, alla Giuria e naturalmente a tutto il corpo insegnante dell’Istituto Vasari e agli studenti che hanno partecipato con passione. Siamo già al lavoro per la seconda edizione del Premio Ronchi Pichi.”

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Florence Cocktail Week per il bere consapevole

[:it]Torna a Firenze dal 30 aprile al 6 maggio, ricca di eventi e novità la terza edizione della kermesse dedicata al bere responsabile e di qualità.

Un evento necessario che cerca, anno dopo anno, di far capire al popolo degli shottini chimici a basso prezzo che bere è altro.

In una Firenze dove regna lo sballo alcolico a basso costo, dove l’immoralità di chi sbronza i nostri figli per riempire i pronto soccorso vince su chi cerca di far rispettare le regole la Florence Cocktail Week la consideriamo fondamentale perché, senza la pretesa di salire in cattedra cerca, con disincanto e profonda conoscenza del settore della miscelazione, di far capire che anche bere è possibile.

Bere è un momento ricreativo sì, ma anche culturale di conoscenza di prodotti e territori. Bere è possibile purché si sappia cosa e come.
Ecco perché la nostra redazione è e sarà sempre al fianco di questo evento che in una settimana cerca di far conoscere prodotti e protagonisti.

Dopo il successo delle passate edizioni, Florence Cocktail Week torna a Firenze. Sette giorni ideati e organizzati da Paola Mencarelli e Lorenzo Nigro per dar risalto alla qualità della miscelazione fiorentina, con incontri, appuntamenti, masterclass, night shift ed eventi rivolti ad un pubblico di professionisti ed appassionati, con il coinvolgimento di ospiti italiani ed internazionali.
Sette giorni che da questa edizione si avvalgono di un importante riconoscimento della città: il Patrocinio del
Comune di Firenze.

Tra i dati significativi del 2018 il numero di cocktail bar selezionati, che da 16 arrivano a 21, tra caffè storici, bar di lussuosi alberghi e locali di tendenza, a sottolineare la crescita qualitativa della miscelazione fiorentina, che rende la città una delle più vive nel panorama del bartending italiano.
Ogni Cocktail Bar presenterà 4 cocktail nella Cocktail List FCW2018, studiata ad hoc per l’intera settimana ad
un prezzo speciale.
Nei 7 giorni della kermesse sarà possibile scegliere fra 1 Signature Cocktail – ovvero una creazione libera del Bartender prescelto dal Cocktail Bar che lo porterà a partecipare al Contest Finale – 1 Cocktail
RiEsco a Bere Italiano – con prodotti esclusivamente made in Italy – 1 Twist sul Cocktail Negroni e 1 Cocktail
“Abituati al Futuro”.

Alcune insegne avranno in carta anche il Cocktail Family Friendly, un drink analcolico pensato appositamente per le famiglie con bambini che non si vogliono perdere questo importante appuntamento.
Grande novità di quest’anno “RiEsco a Bere Italiano”, il Salotto dei Liquori, Amari e Distillati Italiani organizzato in collaborazione con Shaker Club, che si terrà nella giornata di venerdì 4 maggio presso la prestigiosa Fondazione Franco Zeffirelli.
In questa terza edizione FCW ha infatti scelto di valorizzare il made in Italy di qualità, coinvolgendo piccole realtà e grandi aziende in un una giornata di presentazione e degustazione dei prodotti.

Come da tradizione il Contest Finale si terrà nell’ultima giornata del festival, Domenica 6 Maggio – presso la Sala Vanni – di fronte a una giuria di professionisti ed esperti del settore.
In giuria i bartender Lucia Montanelli e Daniele Gentili, l’ospite internazionale Philip Bischoff ed il giornalista
Federico De Cesare Viola. Presenta il Contest Rachele Giglioni. Con la partecipazione di Blue Blazer.
A differenza degli altri anni però, arriveranno alla finale solo 6 bartender, preselezionati da un panel di esperti
nazionali e internazionali che effettuerà delle visite nei cocktail bar partecipanti nei giorni dell’evento, per
valutare accoglienza, servizio e qualità della miscelazione.
A selezionare I 6 nomi ci saranno i bartender Flavio Angiolillo e Diego Ferrari e la sommelier e beverage director
statunitense Kristine Bocchino.

Florence Cocktail Week nasce per istruire e per far crescere la qualità del bere miscelato. Per questo motivo nella giornata di domenica verrà replicato il Contest Giovane Talento under 25, gara formativa indirizzata a ragazzi fra i 18 e i 25 anni provenienti dagli Istituti Alberghieri e dalle Scuole di Formazione Professionale o che già esercitano la professione.
Evento speciale della terza edizione della kermesse il Convegno Spirito and Spirits; di sabato 5 maggio presso l’Auditorium di Sant’Apollonia: un dibattito singolare sul tema Religioni e Lifestyle, a cura della Sociologa delle Religioni Dott.ssa Simona Scotti. Con l’intervento dell’editore di SapereBere.com Fulvio Piccinino ed il bartender Bledar Ndoci.

Come nelle edizioni precedenti anche quest’anno è prevista la presenza di personaggi di spicco del mondo del
bere miscelato italiano ed internazionale.
Il 2019 è l’anno del centenario della nascita del Negroni e Florence Cocktail Week ne anticiperà i festeggiamenti ospitando Mauro Mahjoub, “il Re del Negroni”, direttamente dal Boulevardier Bar di Monaco di Baviera – precisa Paola Mencarelli. Per questo motivo abbiamo chiesto ai bartender partecipanti di celebrare il famoso cocktail fiorentino con un drink della Cocktail List FCW.
Venerdì 4 maggio a “RiEsco a Bere Italiano” interverranno sul tema della territorialità e dell’importanza
dell’utilizzo del prodotto locale il bartender italiano Samuele Ambrosi ed i bartender internazionali Sullivan Doh e
Aris Makris da Le Syndicat (34’ World’s 50 Best Bars) e La Commune di Parigi.
Sabato 5 maggio infine all’Atrium Bar del Four Seasons Hotel sarà possibile conoscere l’ospite d’eccezione di
quest’anno: Philip Bischoff, direttamente dal Manhattan Bar di Singapore (7’ World’s 50 Best Bars – 1’ Asia’s 50
Best Bars).

 [:en]Torna a Firenze dal 30 aprile al 6 maggio, ricca di eventi e novità la terza edizione della kermesse dedicata al bere responsabile e di qualità.

Un evento necessario che cerca, anno dopo anno, di far capire al popolo degli shottini chimici a basso prezzo che bere è altro.

In una Firenze dove regna lo sballo alcolico a basso costo, dove l’immoralità di chi sbronza i nostri figli per riempire i pronto soccorso vince su chi cerca di far rispettare le regole la Florence Cocktail Week la consideriamo fondamentale perché, senza la pretesa di salire in cattedra cerca, con disincanto e profonda conoscenza del settore della miscelazione, di far capire che anche bere è possibile.

Bere è un momento ricreativo sì, ma anche culturale di conoscenza di prodotti e territori. Bere è possibile purché si sappia cosa e come.
Ecco perché la nostra redazione è e sarà sempre al fianco di questo evento che in una settimana cerca di far conoscere prodotti e protagonisti.

Dopo il successo delle passate edizioni, Florence Cocktail Week torna a Firenze. Sette giorni ideati e organizzati da Paola Mencarelli e Lorenzo Nigro per dar risalto alla qualità della miscelazione fiorentina, con incontri, appuntamenti, masterclass, night shift ed eventi rivolti ad un pubblico di professionisti ed appassionati, con il coinvolgimento di ospiti italiani ed internazionali.
Sette giorni che da questa edizione si avvalgono di un importante riconoscimento della città: il Patrocinio del
Comune di Firenze.

Tra i dati significativi del 2018 il numero di cocktail bar selezionati, che da 16 arrivano a 21, tra caffè storici, bar di lussuosi alberghi e locali di tendenza, a sottolineare la crescita qualitativa della miscelazione fiorentina, che rende la città una delle più vive nel panorama del bartending italiano.
Ogni Cocktail Bar presenterà 4 cocktail nella Cocktail List FCW2018, studiata ad hoc per l’intera settimana ad
un prezzo speciale.
Nei 7 giorni della kermesse sarà possibile scegliere fra 1 Signature Cocktail – ovvero una creazione libera del Bartender prescelto dal Cocktail Bar che lo porterà a partecipare al Contest Finale – 1 Cocktail
RiEsco a Bere Italiano – con prodotti esclusivamente made in Italy – 1 Twist sul Cocktail Negroni e 1 Cocktail
“Abituati al Futuro”.

Alcune insegne avranno in carta anche il Cocktail Family Friendly, un drink analcolico pensato appositamente per le famiglie con bambini che non si vogliono perdere questo importante appuntamento.
Grande novità di quest’anno “RiEsco a Bere Italiano”, il Salotto dei Liquori, Amari e Distillati Italiani organizzato in collaborazione con Shaker Club, che si terrà nella giornata di venerdì 4 maggio presso la prestigiosa Fondazione Franco Zeffirelli.
In questa terza edizione FCW ha infatti scelto di valorizzare il made in Italy di qualità, coinvolgendo piccole realtà e grandi aziende in un una giornata di presentazione e degustazione dei prodotti.

Come da tradizione il Contest Finale si terrà nell’ultima giornata del festival, Domenica 6 Maggio – presso la Sala Vanni – di fronte a una giuria di professionisti ed esperti del settore.
In giuria i bartender Lucia Montanelli e Daniele Gentili, l’ospite internazionale Philip Bischoff ed il giornalista
Federico De Cesare Viola. Presenta il Contest Rachele Giglioni. Con la partecipazione di Blue Blazer.
A differenza degli altri anni però, arriveranno alla finale solo 6 bartender, preselezionati da un panel di esperti
nazionali e internazionali che effettuerà delle visite nei cocktail bar partecipanti nei giorni dell’evento, per
valutare accoglienza, servizio e qualità della miscelazione.
A selezionare I 6 nomi ci saranno i bartender Flavio Angiolillo e Diego Ferrari e la sommelier e beverage director
statunitense Kristine Bocchino.

Florence Cocktail Week nasce per istruire e per far crescere la qualità del bere miscelato. Per questo motivo nella giornata di domenica verrà replicato il Contest Giovane Talento under 25, gara formativa indirizzata a ragazzi fra i 18 e i 25 anni provenienti dagli Istituti Alberghieri e dalle Scuole di Formazione Professionale o che già esercitano la professione.
Evento speciale della terza edizione della kermesse il Convegno Spirito and Spirits; di sabato 5 maggio presso l’Auditorium di Sant’Apollonia: un dibattito singolare sul tema Religioni e Lifestyle, a cura della Sociologa delle Religioni Dott.ssa Simona Scotti. Con l’intervento dell’editore di SapereBere.com Fulvio Piccinino ed il bartender Bledar Ndoci.

Come nelle edizioni precedenti anche quest’anno è prevista la presenza di personaggi di spicco del mondo del
bere miscelato italiano ed internazionale.
Il 2019 è l’anno del centenario della nascita del Negroni e Florence Cocktail Week ne anticiperà i festeggiamenti ospitando Mauro Mahjoub, “il Re del Negroni”, direttamente dal Boulevardier Bar di Monaco di Baviera – precisa Paola Mencarelli. Per questo motivo abbiamo chiesto ai bartender partecipanti di celebrare il famoso cocktail fiorentino con un drink della Cocktail List FCW.
Venerdì 4 maggio a “RiEsco a Bere Italiano” interverranno sul tema della territorialità e dell’importanza
dell’utilizzo del prodotto locale il bartender italiano Samuele Ambrosi ed i bartender internazionali Sullivan Doh e
Aris Makris da Le Syndicat (34’ World’s 50 Best Bars) e La Commune di Parigi.
Sabato 5 maggio infine all’Atrium Bar del Four Seasons Hotel sarà possibile conoscere l’ospite d’eccezione di
quest’anno: Philip Bischoff, direttamente dal Manhattan Bar di Singapore (7’ World’s 50 Best Bars – 1’ Asia’s 50
Best Bars).[:]