Garda Trentino: nuova vita allo Skill Park Busatte, tra trail, trick e sicurezza al top

Garda Trentino: nuova vita allo Skill Park Busatte, tra trail, trick e sicurezza al top

Dopo un significativo intervento di riqualificazione, è stato inaugurato lo Skill Park Busatte di
Torbole; l’anello principale è stato ripensato riducendo la pendenza e aumentando la sicurezza,
mentre le varianti tecniche sono state completate, offrendo percorsi di varia difficoltà. Una nuova
stimolante attrazione MTB, per ogni livello di esperienza!

Archivio Garda Dolomiti Spa

La meta ideale per amanti della mountain bike

Il Garda Trentino è la meta ideale per gli amanti della mountain-bike: una natura rigogliosa, venti piacevoli che mitigano l’aria e una sensazionale rete di percorsi adatti a tutti assicurano emozioni immerse in paesaggi scenografici.
Da oggi, i biker potranno godere, inoltre, di un nuovo spazio moderno e funzionale
per allenarsi e divertirsi, sempre in sicurezza.
Grazie alla collaborazione tra la Destinazione Garda Trentino e
l’amministrazione locale di Nago-Torbole, il Parco delle Busatte ha riaperto le porte agli appassionati di MTB con uno Skill Park Busatte completamente rinnovato: un’area pensata per biker di ogni livello, dai principianti che vogliono prendere confidenza con la guida su sterrato, ai più esperti che desiderano affinare la tecnica e affrontare i tracciati bike con maggiore padronanza e controllo, mettendosi alla prova tra curve, salti e ostacoli naturali.

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Un circuito a tutta adrenalina

Il nuovo Skill Park è stato curato con la collaborazione dei Garda Rangers, squadre di professionisti che giornalmente controllano lo stato delle strutture e intervengono dove necessario.
Il parco propone un circuito
ad anello principale di 550m con una pendenza massima del 5%, perfetto per i principianti; e sette varianti, ognuna concepita per esercitare una specifica abilità di guida off-road: Rock Garden (45m), un tratto di percorso difficile con fondo roccioso; Technical Downhill (60 m), una discesa tecnica con ostacoli naturali; Technical Uphill (80 m), una salita tecnica con rocce e dislivelli; Drop h. 40 cm (60 m) e Drop h. 80 cm (25 m), due salti di difficoltà crescente; Stepped Section (65 m), un percorso con gradoni; e, infine, Roller Section (65 m), una serie di dossi in successione.
Tutti i percorsi sono dotati di apposita segnaletica
sperimentale MTB per aiutare gli utenti a familiarizzare con i cartelli che troveranno lungo i tracciati MTB della zona.

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L’outdoor park Garda Trentino, un progetto unico in
Europa

Nel Garda Trentino, innovazione e rispetto per l’ambiente e il territorio crescono di pari passo.
Lo Skill Park
Busatte si inserisce, infatti, nel più ampio contesto dell’Outdoor Park Garda Trentino, un progetto unico in Europa che valorizza e si prende cura del territorio del Garda Trentino, dalla Valle di Ledro a Comano fino alla Valle dei Laghi.
Nato nel 2009, unisce istituzioni, associazioni e comunità locali in un lavoro di squadra
per garantire la manutenzione, la sicurezza e la sostenibilità di vie ferrate, falesie e trail MTB.
Nello specifico, per lo Skill Park la sostenibilità si declina in due direzioni: sociale e ambientale. Sul piano sociale, l’iniziativa nasce con l’obiettivo di educare bambini, ragazzi e adulti a un uso corretto e consapevole della bicicletta. Dal punto di vista ambientale, il progetto ha puntato alla riqualificazione di un tracciato già esistente, privilegiando l’utilizzo di materiali naturali per strutture come salti e rampe e per le recinzioni (staccionate in legno).
Lo Skill Park, ad accesso libero con la corretta attrezzatura, include anche un’accogliente zona di sosta con panchine e portabiciclette, pensata per offrire ai biker un luogo dove riposarsi, socializzare e vivere l’outdoor in modo ancora più confortevole.

Napoli si prende l’American’s Cup

Napoli si prende l’American’s Cup

Napoli prende il largo: l’America’s Cup 2027 nel cuore del Mediterraneo. Il più antico trofeo sportivo al mondo, la leggendaria Coppa America, scrive un nuovo e significativo capitolo della propria storia scegliendo per la prima volta l’Italia come sede ufficiale.

Napoli. credits Danilo D-agostino via Unsplash

Vedi Napoli e poi…

E non una città qualunque: sarà Napoli, con il suo golfo maestoso e la sua secolare vocazione marinara, ad accogliere nel 2027 la 38ª edizione dell’evento velico per eccellenza.
Tra Castel
dell’Ovo e Posillipo si disputeranno le regate più attese dagli appassionati di tutto il globo, mentre l’area di Bagnoli ospiterà le basi operative dei team in gara.
Un traguardo straordinario per una città che, pur tra le complessità del presente, continua a dimostrare di essere all’altezza delle grandi sfide internazionali, distinguendosi per fascino,
accoglienza e competenza. Un’occasione per visitarla anche per chi non l’ha mai vista. 
Ne è convinta Annamaria Chirico, imprenditrice napoletana a capo
dell’azienda storica che porta il suo nome, punto di riferimento nella produzione di grano cotto per pastiera: “È motivo di orgoglio profondo sapere che Napoli è stata scelta per ospitare un evento di tale portata.
Non solo perché si tratta di un primato per l’Italia, ma perché la nostra città
offre uno scenario naturale senza eguali, in cui il mare incontra l’arte, la storia e la passione di un popolo che ha nel cuore l’identità mediterranea”.

Spaccanapoli. Depositphotos

Napoli crocevia di civiltà

L’assegnazione a Napoli dell’America’s Cup non rappresenta soltanto un successo simbolico, ma
apre scenari di rilevanza strategica sotto il profilo economico, turistico e culturale.
A livello
economico, si prospetta un impatto rilevante in termini di indotto diretto e indiretto: migliaia di
visitatori, professionisti del settore e media internazionali si riverseranno in città, con effetti
positivi immediati su strutture ricettive, ristorazione, trasporti e servizi.
E ancora, l’apertura di
nuove opportunità di investimento e di visibilità per le imprese locali, specie nei settori della nautica, dell’agroalimentare e dell’artigianato di eccellenza.
Ma è sul piano culturale e identitario che questa manifestazione assume una valenza che va oltre il
perimetro dello sport.
Napoli, che nei secoli ha costruito la propria reputazione come crocevia di
civiltà e laboratorio vivente di creatività, si propone oggi al mondo come capitale di un evento in cui si fondono tecnologia, tradizione marinaresca e spirito di competizione.
“È un’occasione
irripetibile per riscrivere la narrazione della nostra città“, afferma ancora Annamaria Chirico, “non più solo legata ai cliché del passato, ma capace di raccontarsi attraverso la bellezza del suo paesaggio e l’eccellenza delle sue energie produttive. Lo sport, in questo caso la vela, diventa così metafora di rinascita e di apertura verso nuovi orizzonti”.
L’arrivo della Coppa America a Napoli è dunque molto più di un evento sportivo: è una
dichiarazione di fiducia nelle potenzialità di un territorio che ha imparato a guardare al futuro
senza rinnegare le proprie radici. Un’occasione per fare sistema, promuovere innovazione e
talento, e affermare con fierezza che anche da Sud si può essere protagonisti sul palcoscenico
globale.

Lambrusco sotto il cielo stellato dell’estate

Lambrusco sotto il cielo stellato dell’estate

Da giovedì a sabato a Modena la cantina VentieVenti, la cantina apre le porte a chi desidera vivere un momento unico nel cuore della campagna modenese, con la possibilità di cenare direttamente in cantina, immersi nei vigneti e nella luce calda delle sere d’estate.
È questo il cuore della proposta che racconta lo stile VentiVenti, un’idea semplice ma distintiva: accoglienza informale, qualità, attenzione al dettaglio e un forte legame con il territorio.
A rendere tutto ancora più speciale, il protagonista indiscusso: il Lambrusco, vino rosso per tradizione ma, da Ventiventi, declinato in Metodo Classico da scoprire, particolarmente piacevoli nei mesi estivi, e capaci di accompagnare ogni piatto con personalità ed equilibrio.


Fine settimana Lambrusco style

Il weekend diventa appuntamento ricorrente facente parte della filosofia della cantina: creare un luogo dove il vino si vive, non solo si degusta.
Sedersi a tavola da VentiVenti significa scoprire una cucina stagionale pensata per valorizzare i vini in carta, condividere un momento autentico tra amici o in coppia, e godersi il paesaggio che circonda la tenuta, tra filari, profumi e cieli aperti.
Cenare in cantina è un modo per condividere ciò che è la realtà di Ventiventi: un’azienda giovane, dinamica, radicata nel territorio, ma sempre attenta a costruire nuovi linguaggi intorno al vino.
E’ richiesta la prenotazione, chiamando al numero della cantina Ventiventi: +39 344 0330771


Focus su VentieVenti

Tutto ha inizio nel 2014 con l’acquisizione dei terreni allo scopo di radicare un sogno nella terra emiliana che, a Medolla (MO), ospita i 70 ettari di proprietà, di cui 30 vitati, e la cantina.
La scelta della terra non è casuale. La tessitura alluvionale, con il 45% di argilla, 47% di limo e 8% di sabbia, offre un habitat ideale per la vite. Con il primo impianto nel 2016, le radici non sono solo quelle delle viti, ma quelle di una famiglia pronta a prendersi cura di ogni filare, di ogni tralcio, consapevole che la pazienza è il primo ingrediente del successo.
La prima vendemmia del 2018 rappresenta il frutto di anni di attesa e lavoro, ma è solo l’inizio. La vera svolta arriva nel 2020, l’anno che non a caso dà il nome alla cantina. Con la commercializzazione ufficiale dei primi vini, Ventiventi fa il suo ingresso sul mercato e inizia a farsi strada in un settore competitivo e in continua evoluzione. La scelta del Metodo Classico, l’impegno verso la sostenibilità e l’attenzione maniacale alla qualità si rivelano la chiave per distinguersi. L’approccio basato sulla valorizzazione dei vitigni locali, come il Lambrusco Salamino di Santa Croce, il Sorbara, l’Ancellotta e il Pignoletto, troviamo varietà internazionali come il Chardonnay, Pinot Bianco, Cabernet Sauvignon e Traminer. Oggi, la produzione conta oltre 66.000 bottiglie tra Metodo Classico, Charmat e vini fermi.
Il nostro progetto si distingue perché rappresenta la sintesi di tre visioni e di tre approcci differenti. Lavorare come fratelli non è sempre semplice, ma proprio in questa complessità troviamo la nostra forza”, raccontano i fratelli Razzaboni, Andrea, Riccardo e Tommaso. L’entusiasmo per la sfida si riflette nell’intera filosofia produttiva, che vede nell’approccio giovane, dinamico e familiare un valore aggiunto capace di tradursi in proposte di mercato uniche.
Dal novembre 2023, Ventiventi entra a far parte della FIVI – Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti- una scelta che rafforza l’identità dell’azienda e ne certifica l’approccio autentico e trasparente. 

Portogallo low cost: le mete top per un’estate felice senza svuotare il portafoglio

Portogallo low cost: le mete top per un’estate felice senza svuotare il portafoglio

Viaggiare in estate, anche in alta stagione senza spendere una fortuna non è un’utopia.
Sicuramente tutto dipende dalla meta scelta, ma con un minimo di strategia e un pizzico di flessibilità qualcosa di economico è ancora possibile trovarlo.
Chi sta pensando al Portogallo, per esempio, sarà felice di sapere che rispetto ad altre mete europee qui c’è ancora un buon equilibrio tra bellezza, autenticità e prezzi accessibili, soprattutto se si evitano i soliti circuiti turistici.
Tendendo sempre a mente che per fare vacanze a prezzi competitivi è necessario prenotate in anticipo ed evitare l’alta stagione (soprattutto agosto), ecco a voi alcuni suggerimenti e le mete low cost del Portogallo.

La costa dell’Algarve

Algarve: Faro, Olhão e Praia da Rocha

L’Algarve, incredibile regione del sud del Portogallo, nonostante un successo sempre più in crescita è ancora una delle zone più accessibili d’Europa.
Anche qui, però, è importante sapere dove andare.
Faro, per esempio, è il capoluogo della regione ma, nonostante questo, è una città molto più economica delle classiche mete turistiche della zona, come Lagos o Albufeira.
Molte le attrazioni in città come il museo municipale e il celebre ossario della chiesa do Carmo visitabili con pochi euro. Se si desidera camminare, la città vecchia, il porto e il parco naturale della Ria Formosa sono completamente gratuiti.
Gli abitanti del luogo sostengono che il miglior modo per muoversi è affittare una bici ma la verità è che la città si può girare anche a piedi: Faro è piccola, sicura e pianeggiante
A soli 10 minuti ecco Olhão è un’altra chicca sottovalutata dove si mangia pesce fresco nei mercati o nelle tascas con meno di 10 euro.
Da Olhão tra le altre cose, partono traghetti per le isole della Ria Formosa (come Armona o Culatra) che hanno un prezzo che va dai 2,50 e 5 euro a tratta: spiagge selvagge, sabbia bianca e niente auto, perfette se si desidera staccare dalla frenesia.
Infine, se si desidera il mare dove ci sia un minimo di movida, Praia da Rocha è la destinazione low cost perfetta.
Si trova vicino a Portimão e offre spiagge ampie e pulite e birra a pochi euro a pinta. Una curiosità: da non perdere la visita alla fortezza di Santa Catarina, a picco sul mare, meravigliosa che al tramonto regala una vista spettacolare sulla costa.

Porto al tramonto, Depositphotos

Porto e i suoi dintorni

La colorata Lisbona è una capitale in grado di emozionare, ma Porto, autentica città del nord, ha comunque fascino da vendere.
Meno caotica, più compatta e ancora abbastanza genuina, offre alloggi a prezzi interessanti e piatti tipici gustosissimi a prezzi interessanti, da non perdere la francesinha.
Il centro è tutto percorribile a piedi anche se occorre prepararsi a qualche saliscendi.
Un dettaglio che in pochi considerano è che Porto ha spiagge nei suoi dintorni, facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici.
Matosinhos, a 30 minuti di metro dal centro si estende una lunga spiaggia urbana, sabbiosa e libera. Più a sud, a Miramar o Aguda, il mare è più tranquillo e le spiagge meno affollate, perfette per trascorrere una giornata di relax.
Un altro aspetto da non sottovalutare è che a Porto si può bere un bicchiere di Porto direttamente nei locali delle cantine di Vila Nova de Gaia, e spesso il primo assaggio è gratuito.
Da non perdere uno dei molti miradouros (i belvedere cittadini) con vista al tramonto semplicemente emozionante.

Uno scorcio della costa ovest. Depostphotos

Costa Ovest, Sesimbra, Nazaré, Espinho, Costa Nova, Póvoa de Varzim

Spiagge autentiche, lontane dal turismo di massa e prezzi contenuti si possono trovare nella suggestiva costa ovest del Portogallo.
Sesimbra, a poco più di mezz’ora da Lisbona, è una cittadina di mare che ancora conserva un’anima da villaggio di pescatori. Le spiagge sono grandi, sabbiose e spesso poco affollate anche in alta stagione.
A pochi chilometri, Nazaré è famosa nel mondo per le onde giganti. Anche se, va detto, ultimamente i costi in estate si sono alzati un po’ di più rispetto al recente passato vale la pena sceglierla.
Poco più a nord,
Espinho è conosciuta per la sua lunga spiaggia e il mercato del pesce attivo ogni mattina, mentre Costa Nova colpisce per le sue caratteristiche case a righe colorate, perfette per foto da cartolina.
Póvoa de Varzim, vicino a Porto, unisce spiagge ampie e cultura locale con tariffe che sono tra le più basse del territorio.

Castello Marvao, piccolo villaggio dell’Alentejo.

Alentejo, Vila Nova de Milfontes e Zambujeira do Mar

L’Alentejo è forse la parte meno conosciuta della costa portoghese.
Eppure, è una delle più affascinanti, oltre a sembrare rimasta ferma nel tempo (non ovunque, ma in diverse località sì).
Il turismo di massa da queste parti non è ancora arrivato, e il paesaggio resta selvaggio, con spiagge enormi, scogliere alte e poca gente anche d’estate.
Con meno di 12 euro si possono assaggiare piatti a base di pesce freschissimo o carne locale (non perdete per nessuna ragione al mondo il Maiale all’alentejana), spesso accompagnati da vini prodotti nei vigneti della zona, meno noti ma di ottima qualità.
Località come Vila Nova de Milfontes e Zambujeira do Mar sono veri paradisi per chi ama la natura, perché si possono fare lunghe passeggiate lungo la costa, scoprire calette nascoste e surfare onde di qualità, il tutto senza un turismo di massa eccessivo.
Un dettaglio interessante: molti piccoli borghi dell’Alentejo organizzano feste tradizionali legate alle coltivazioni di olive, mandorle e uva, occasioni perfette per assaggiare prodotti tipici e vivere esperienze culturali senza spendere cifre assurde.

Il pollo alla cacciatora toscano tra le ricette italiane più cercate sul web in tutto il mondo

Il pollo alla cacciatora toscano tra le ricette italiane più cercate sul web in tutto il mondo

Le ricette italiane spopolano nelle ricerche degli utenti web di tutto il mondo, ma quali sono quelle più popolari?
Polpette, salsicce e condimento sono gli ingredienti più cercati come base per i piatti, mentre tra le ricette più digitate ci sono le fettuccine Alfredo, la pasta alla carbonara e la focaccia, insieme a ossobuco alla milanese, ragù alla bolognese e spaghetti all’assassina.
I volumi di ricerca più elevati si registrano a Malta, negli Stati Uniti e in Australia.

cibo italiano

Il cibo italiano spopola nella rete

Sono questi in sintesi i risultati dell’ultima indagine di Affidabile.org, che ha l’obiettivo di individuare le tendenze rispetto alle ricerche globali sul cibo italiano.
I dati sono stati rilevati tramite Google Trends e il periodo di riferimento copre l’arco temporale che va da Gennaio 2004 a Marzo 2025, prendendo in considerazione tutti i paesi del mondo, Italia inclusa.


Una ricetta contadina toscana al top

Tra le ricette toscane, come detto, c’è il pollo alla cacciatora, termine che probabilmente si riferisce alla combinazione di aglio e rosmarino, ingredienti utilizzati per tutte le pietanze che portano questo nome, come anche nel caso del coniglio. E che sono poi gli stessi elementi che i cacciatori un tempo usavano per condire le loro prede al momento della loro cattura.
Un tempo tale ricetta veniva preparata dai contadini con ingredienti di loro produzione.
Come il vino ricavato dall’uva proveniente dai loro vigneti, il pollo ruspante dei loro allevamenti, le carote, le olive, i pomodori, il sedano e il rosmarino dei loro orti.

Tra il XIX e il XX secolo in Toscana il pollo divenne il re delle tavole contadine, soprattutto nelle occasioni di festa, come la domenica, il Natale e la Pasqua. Un piatto rustico non certo raffinato ma capace di diventare una delle pietanze più invidiate da tutto il mondo.


“Pizza”, “pasta”, “spaghetti” i termini più ricercati per i piatti made in Italy

Il termine più usato per ricercare i prodotti del Belpaese è “Italian recipe”, ovvero “ricetta italiana”, tradotto dall’inglese, lingua più diffusa al mondo e la più frequente ai fini dell’analisi condotta.
Ci sono poi le ricerche per i nostri prodotti più noti all’estero, ossia “pizza”, “pasta” e “spaghetti”: in questo caso si tratta di cibi diventati ‘internazionali’, tra i pochi a non aver subito una traduzione. Per questo motivo l’analisi ad essi correlata, a differenza di quanto accade per “Italian recipe”, si estende anche alle regioni di lingua non anglofona.
L’approfondimento di Affidabile.org ha riguardato quindi proprio questi termini. Per ognuno di essi abbiamo individuato i paesi con un maggior volume di ricerche e l’evoluzione dell’interesse sia nel tempo che tra le diverse aree geografiche del mondo.
Sono stati analizzati poi gli argomenti correlati e le query associate, ossia le ricette specifiche ricercate dagli utenti in relazione ai termini di cui sopra, sia per quanto riguarda la frequenza in termini assoluti che l’aumento nell’ultimo periodo, evidenziando eventuali recenti impennate.


“Italian recipe”: Malta, Stati Uniti e Australia i paesi più interessati alle nostre ricette

Partiamo dai risultati di Google Trends per il termine di ricerca “Italian recipe”. Tra tutti i paesi presi in considerazione da Google Trends, alcuni sono particolarmente attratti dalle ricette italiane.
Ai primi posti per volume di search troviamo Malta, Stati Uniti e Australia, seguiti da Canada, Anguilla, Bermuda, Isole Vergini Britanniche e Seychelles. Nello specifico a Malta il volume di ricerca, ovvero il numero di volte in cui gli utenti cercano una parola in un dato arco temporale, è pari a 100 nel periodo considerato. Si specifica che i valori numerici riportati vengono calcolati su una scala che va da 0 a 100, dove il valore massimo individua la località con la maggiore frequenza di ricerca in proporzione al totale delle ricerche stesse.
Nell’indagine sono stati inclusi anche gli altri paesi europei, tra cui l’Italia: in questi casi l’attrattiva di questa specifica chiave di ricerca scende, fino a toccare le quote più basse in Germania, in Spagna e nella vicina Francia.
Bisogna tuttavia considerare che tale risultato, visto che “Italian recipe” è un termine anglofono, è legato alla lingua parlata nelle aree geografiche di riferimento. Ne consegue che predominano i paesi di lingua inglese.
Le festività sono solitamente il momento dell’anno in cui si concentra in media la gran parte dell’interesse degli utenti web per le ricette e i cibi italiani. Considerando il periodo che va da Gennaio 2004 a Marzo 2025, proprio in occasione di Natale e Pasqua si osservano i maggiori volumi di search per “Italian recipe”, che arrivano anche a superare quota 90.
Un altro dato che emerge dall’analisi temporale dei trend è il boom di ricerche riscontrato in piena fase Covid, come facilmente prevedibile, considerata la grande quantità di tempo trascorsa in casa a livello globale. Durante la pandemia il volume di ricerche ha raggiunto il picco assoluto di valore pari a 100 nell’Aprile del 2020

Depositphotos

Polpette e salsiccia: gli argomenti maggiormente correlati con la ricerca delle ricette italiane

I dati sui trend correlati al termine “Italian recipe” parlano chiaro: se si escludono pizza, pasta e spaghetti (come detto, notoriamente più ricercati rispetto ad altri prodotti) polpette, salsicce e condimento la fanno da padrona. Seguono pane e focaccia, ma anche formaggio e insaccati, che possono essere un companatico, ma anche la base per i primi piatti.
Consistenti impennate di interesse si segnalano però per la carne di manzo macinata. Va considerato che quest’ultima viene spesso utilizzata in America per il ragù o per le polpette, condimento tipico proprio per gli spaghetti.
Non manca neanche la ricetta del tiramisù classico, originario del Nord Italia.

Di Napoli culturale, wikipedia

Napoli entra in classifica con la minestra maritata

Se al top delle ricerche troviamo “polpetta”, “salsiccia” e “condimento”, con valori sopra al 50 per volume di ricerca, va aggiunto che entra in classifica anche un primo piatto tipico della tradizione napoletana, ovvero la minestra maritata, preparata con un misto di verdure e carne nel già menzionato periodo delle festività, soprattutto Natale e Pasqua..
Una curiosità: il nome della minestra maritata si riferisce al matrimonio di sapori tra le verdure a foglia verde e il brodo di carne.

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Dal Nord al Sud. Dalla giardiniera piemontese ai cannoli siciliani: le query associate più frequenti

Tra le query più cercate, non mancano i dolci classici, come la ricetta tipica dei cannoli siciliani, il cui volume di ricerca è tra quelli in crescita, insieme a quello per prodotti simbolo dei nostri territori, ovvero l’olio d’oliva e il pistacchio.
Con un volume di search pari a 85, troviamo anche la ricetta per il condimento italiano, ma entrano nella top list pure la ricetta della zuppa e quella dell’insalata. In aumento tra le principali queries anche il pollo alla cacciatora, tra i secondi, la panna cotta, tra i dolci, e ultimi ma non meno importanti, gli arancini siciliani e la “giardiniera” piemontese.

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La pasta Alfredo, dal Lazio agli States

Leggendo le ricerche associate ai piatti, segnaliamo una sesta posizione in classifica per la “pasta Alfredo”, tipica delle zone del Lazio. Con un valore di 61 per volume di ricerca, la pasta Alfredo supera anche la cacio e pepe, altro must laziale per quanto riguarda i primi.Le fettuccine Alfredo, o pasta all’Alfredo, erano tradizionalmente condite con burro e parmigiano, ma gli americani hanno aggiunto varianti di condimento come panna, pollo e broccoli, modificando di fatto la ricetta originale, riscoperta negli anni Venti dal ristoratore Alfredo Di Lelio.

Qualche curiosità sui piatti tipici

Da questa analisi sono emerse anche alcune curiosità interessanti su come i nostri cibi vengono recepiti all’estero.
Ad esempio si inserisce tra gli argomenti correlati la “pastina”, ovvero la pasta corta per la minestra. Quest’ultimo dato può essere accostato alla popolarità della ricetta della “penicillin soup”, ovvero la minestrina, così come viene chiamata all’estero. Per la “penicillin soup” il volume di ricerca è pari a 31, ben più della “pasta e fagioli”, a quota 11.


Trend di ricerca per “pizza”, “pasta” e “spaghetti”: dal Canada a Portorico vince la pizza

La pizza è il più popolare al mondo tra i cibi italiani.
Dal 2004 a oggi il trend di ricerca per il termine “pizza” è in aumento, e ha fatto registrare le punte maggiori nel maggio 2020, dunque ancora nel periodo Covid.
Se prendiamo a riferimento quell’anno, come esempio, il volume di ricerca per la pizza è stato pari a 100, un dato importante se confrontato al valore della pasta e degli spaghetti, rispettivamente a quota 25 e 6. Tale proporzione numerica, anche se cambiano i dati, è rispettata in tutto il periodo analizzato dalla nostra indagine.
Canada, Stati Uniti e Portorico sono i principali amatori della pizza, almeno stando ai dati di Google, ma entrano nella classifica dei primi 10 paesi anche Nuova Zelanda, Australia e Danimarca.
In Italia, Lettonia e Turchia si concentra, invece, la gran parte dell’interesse per il termine “pasta”, ma anche in Svezia e Australia gli utenti sono interessati ai nostri primi piatti.
Gli spaghetti raggiungono un volume di search di 100 proprio dalla stessa Italia, ma altissimi valori si registrano anche dal Canada, dall’Austria e dalla Svizzera.
Come si nota dai trend geografici, questo tipo di ricerche è spalmato anche nei paesi non di lingua anglofona, in quanto, come visto, si tratta di piatti internazionali anche nel nome.

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“New York Style Pizza”, “Chicken pasta” e “Spaghetti con polpette” tra i piatti più amati

Sempre in riferimento ai termini “pizza”, “pasta” e “spaghetti”, in questa analisi per argomenti correlati e query associate, emerge un dato interessante: ai cibi tradizionali si associano nelle ricerche varianti del tutto nuove.
Partiamo dal termine “pizza”. Se l’impasto per la pizza fatto in casa è sul podio delle principali ricerche, la “New York Style Pizza” è decisamente in aumento, insieme alla “Kulhad Pizza”.
Per completezza, la New York Style Pizza è la tipica pizza newyorkese venduta a fette, con la crosta sottile, mentre la Kulhad Pizza è una creazione indiana, in cui la pizza viene servita a mo’ di sformato in un contenitore di terracotta. Tra le altre varianti interessanti, troviamo “Detroit Pizza” e “Boston Style Pizza”, la prima alta stile focaccia, la seconda bassa e croccante.

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Gigi Hadid, TikTok, Baked e Chicken: tutte le più recenti versioni della pasta

Passando al termine “pasta”, “condimento”, “insalata di pasta” e “carne di pollo” sono le parole con maggiori volumi di interesse.
L’interesse per questi ingredienti si spiega anche guardando i primi piatti in aumento, ovvero “Chicken pasta” e “Baked Pasta”. In particolare si segnalano picchi di +2.300% per la “Baked Pasta”, una sorta di sformato di pasta condito con pomodoro e salsa, che richiama la tipica pasta al forno nostrana, nota anche all’estero con questo nome.
Sempre guardando alle impennate nei volumi di ricerca, entrano nella top list piatti come la “Gigi Hadid pasta” e la “Feta pasta”. La Gigi Hadid è un primo a base di penne speziate alla vodka ideato dall’omonima influencer, mentre la Feta pasta, nota anche come TikTok pasta, unisce il pomodoro al tipico formaggio greco.

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Gli spaghetti sono con polpette di carne o alla bolognese

E, per finire, ecco i dati sugli spaghetti.
Quelli con polpette di carne o alla bolognese sono i topic più digitati tra i primi tipici italiani, in cui rientrano anche “pasta alla carbonara”, “spaghetti aglio e olio” e “spaghetti alle vongole”.
In impennata del +1600% tra gli argomenti correlati troviamo i “Baked Spaghetti”, un dato che spiega ancora una volta la popolarità della “Baked Pasta”. Tra i piatti a base di spaghetti con volumi di search in crescita si inseriscono anche i “Million Dollar spaghetti”, una sorta di sformato in casseruola fatto con la pasta trinciata, che richiama la tipica lasagna italiana.

Fettuccine Alfredo e Baked Pasta: vecchie e nuove versioni delle ricette italiane

Dunque quali sono le ricette e i prodotti made in Italy più cercati all’estero?
Per rispondere a questa domanda bisogna fare una distinzione tra i piatti tradizionali italiani, ovvero quelli con origine nel nostro paese, e quelli invece nati all’estero come rivisitazioni di ricette esistenti, oppure creati utilizzando ingredienti tipici del Belpaese.
Se si considerano i piatti italiani originali, le ricette più cercate nel mondo digitale dal 2004 a oggi sono Fettuccine Alfredo, pasta alla carbonara e focaccia.
Per quanto riguarda gli spaghetti, sono molto cercati quelli all’assassina e quelli alla puttanesca, ma anche un grande classico della tradizione campana, la pasta alla Nerano, condita con zucchine e provolone.
Tra i piatti regionali entrano nella top list anche gli arancini e i cannoli siciliani, il pesto alla genovese e l’ossobuco milanese.
Se guardiamo, invece, ai piatti rivisitati più cercati nel mondo, troviamo la Baked Pasta e la Boston Style Pizza, di cui abbiamo già parlato.
A questi si aggiungono altre ricette come quella della “Cajun Chicken Pasta”, che richiama gli ingredienti del pollo speziato della Louisiana, ovvero aglio, pollo, pomodoro e panna, ma in versione primo piatto.
Altre ricette inedite ispirate alla tradizione italica hanno nomi curiosi, come la “Marry me chicken pasta”, la quale ha un condimento simile alla Cajun Chicken Pasta, ma è diffusa con la base di rigatoni. I “Million dollar spaghetti”, invece, sempre piuttosto popolari, sono preparati con spaghetti, burro, manzo e crema di formaggio.
Tra i dolci, c’è spazio solo per la “Hangover cake”, una ciambella al profumo di arancia e liquori italiani.