Vini, nasce il Consorzio della Doc Mamertino

Vini, nasce il Consorzio della Doc Mamertino

Uno straordinario esempio di coesione e ripartenza, uniti più che mai, per raggiungere un obiettivo condiviso: dar valore e lustro ad un territorio e ad un vino di grande tradizione, il Mamertino, che torna finalmente ad affacciarsi nel panorama vitivinicolo siciliano attraverso un nuovo slancio associativo.

Dalla Doc al Consorzio

Dopo il riconoscimento della DOC nel 2004 e la nascita dell’Associazione nel 2019, giunge infatti a compimento il lungo percorso di affermazione del Mamertino con la fondazione del Consorzio. Ben quindici le realtà vitivinicole coinvolte – tra aziende storiche e nuove generazioni -, riunitesi lo scorso 15 novembre per programmare, sotto la guida del Presidente, Flora Mondello, il futuro della DOC. “Il Mamertino – spiega Flora Mondello, produttrice e Presidente del Consorzio – è un piccolo gioiello della storia vitivinicola siciliana che, pur venendo da un glorioso passato, deve poter interpretare oggi una modernità enologica davvero interessante e competitiva grazie, soprattutto, al coinvolgimento delle nuove generazioni”.

Un territorio straordinario

Un areale ricadente nella parte nord-orientale della provincia di Messina – abbracciando ben 31 comuni – che dalla costa tirrenica risale colline, boschi e rilievi per caratterizzare uno degli habitat viticoli più straordinari e ricchi di biodiversità della Sicilia: i Nebrodi.
Un territorio unico, aperto sul mare, ma con altezze che raggiungono anche i 500 metri s.l.m., in grado di esprimere condizioni pedoclimatiche assai peculiari e dove l’interazione di queste con le varietà autoctone impiantate, concorrono a definire l’identità enologica di un’area così differenziata, in quanto a suoli, clima ed esposizione.
Il suo tessuto produttivo identifica, oggi, la presenza di piccole aziende a conduzione familiare, con una media di 3/4 ettari ad azienda (per un’estensione complessiva pari a circa 50 ettari) e piccole produzioni di nicchia per un totale di 100.000 bottiglie annue.

“Produttori seri che hanno creduto fermamente nel Progetto sin da primo istante, uniti insieme per promuovere il grande patrimonio vitivinicolo e paesaggistico del Mamertino: una gloriosa terra che ha nella coltivazione della vite il suo cuore produttivo – conclude Flora Mondello -. La costituzione del Consorzio rappresenta quell’ulteriore incentivo di cui avevamo bisogno per far decollare il nostro territorio anche in chiave turistica ed enoturistica”.

Il programma del 2023 per farsi conoscere

Tra le più importanti iniziative che prenderanno il via durante il 2023, quella di sviluppare e promuovere la conoscenza dei vini della denominazione, facendone percepire identità e valore, attribuendo anche il giusto ruolo al Nocera, tra le varietà più identitarie dell’intera Isola.
Altro elemento essenziale consisterà nell’organizzazione di iniziative legate a una moderna e più contemporanea formula di enoturismo e hospitality così da stimolare la crescita del settore vitivinicolo con un’offerta esperienziale più ampia, in grado di valorizzare ogni singolo attore del Mamertino DOC. Il primo appuntamento del neonato Consorzio al Vinitaly 2023, in programma dal 2 al 5 aprile nella città scaligera.

Le varietali della Doc

Le tipologie ammesse dal disciplinare di produzione sono, ad oggi, queste: Bianco e Bianco RiservaRosso e Rosso Riserva; Calabrese o Nero d’Avola e Calabrese o Nero d’Avola Riserva e, infine Grillo – Inzolia.
Il disciplinare regola anche le percentuali varietali minime e massime ammesse per ciascuna tipologia prima e che nei vini Bianchi e Riserva ammette le seguenti varietà: Grillo, Ansonica e Catarratto (normale e Lucido) a cui possono aggiungersi, in percentuali minime, tutte quelle altre varietà ammesse alla coltivazione sul territorio siciliano che, nei bianchi non può superare il 20% e, nei rossi, il 15%. Per i vini Rossi e Rossi Riserva le varietà ammesse sono: Calabrese o Nero d’Avola e Nocera, oltre che tutte le altre varietà a bacca rossa ammesse alla coltivazione nell’isola.
La differenza tra Bianco e Riserva e Rosso e Riserva è coerente al periodo di affinamento obbligatorio, prima della commercializzazione. Nei vini rossi con l’appellativo Riserva il periodo di affinamento non può essere inferiore ai due anni dalla vendemmia. Sia per i bianchi che per quelli rossi, è previsto un periodo minimo di 6 mesi di maturazione tra legno e bottiglia.

Le aziende del nuovo Consorzio

Le Aziende che hanno ad oggi aderito al Consorzio sono: Antica Tindari, Barone Ryolo, Cambria Vini, Cantina Vinicola Bongiovanni, Cantine Lipari, Feudo Solaria, Gaglio Vignaioli, Guzman Tenuta Moreri, Paone Vini, Planeta, Principi di Mola, Sapuri Cantina Siciliana, Tenuta Lacco, Vigna Nica e Vasari. Il Consiglio direttivo del Consorzio DOC Mamertino è composto dal Presidente Flora Mondello (Gaglio Vignaioli), dal vice Presidente Carmelo Grasso (Feudo Solaria), dal tesoriere Simone Paone (Mimmo Paone) e dai consiglieri Ylenia Martino (Antica Tindari) e Maria Genovese (Vigna Nica).

Ben Ryé il vino icona Donnafugata premiato da tutte le Guide

Ben Ryé il vino icona Donnafugata premiato da tutte le Guide

È l’anno dei record il 2023 che si è appena avviato per il Ben Ryé: il Passito di Pantelleria di Donnafugata che conquista i massimi riconoscimenti nelle edizioni 2023 di tutte le Guide ai vini italiani da Gambero Rosso a Doctor Wine, da Veronelli a Slow Wine, da Bibenda a Maroni, da Vini Buoni d’Italia a Vitae.
Una valutazione unanime che lo colloca Ben Ryé al vertice di un’ideale classifica dei vini italiani e sottolinea l’unicità di questo vino ormai iconico.

Insieme ai grandi vini dolci come Sauternes, Tokay e Mosella, il Passito di Pantelleria di Donnafugata è un modello di riferimento anche per la critica internazionale.
Di quest’anno i riconoscimenti della rivista tedesca Falstaff, gli elevati punteggi dati da Vinous e Wine Spectator, e infine due speciali verticali: una a cura di James Suckling ed un’altra andata in scena a Londra, guidata dal Master of Wine Gabriele Gorelli con José Rallo e Pietro Russo enologo Donnafugata.

“Il nostro Ben Ryé – afferma Antonio Rallo di Donnafugata – è l’espressione di un territorio che impone condizioni estreme: assenza di fonti d’acqua, venti incessanti, terreni in forte pendenza e terrazzamenti. La vite è allevata ad alberello molto basso, quasi strisciante, e tutte le pratiche agricole richiedono tantissimo lavoro manuale: dalla potatura alla sconcatura, dalla vendemmia allo sgrappolamento dell’uva passa, fino al mantenimento dei 40 km di muretti a secco che abbiamo nei nostri 68 ettari di vigneto. Un contesto di viticoltura eroica – conclude Antonio Rallo – cui ci dedichiamo da oltre 30 anni e questi risultati premiano il lavoro di una squadra appassionata e di straordinario valore.” 

E’ Daniela Mastroberardino la nuova Presidente delle Donne del Vino

E’ Daniela Mastroberardino la nuova Presidente delle Donne del Vino

Daniela Mastroberardino è la nuova presidente dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. Produttrice campana, amministratore ed export manager dell’azienda Terredora a Montefusco (Avellino), ha ricevuto l’incarico dal nuovo Consiglio direttivo. La presidente uscente Donatella Cinelli Colombini, che ha retto l’Associazione per sette anni portando le socie a oltre quota mille, le ha consegnato il simbolico campanellino.

«È tempo di guardare avanti – ha detto Mastroberardino appena eletta – senza dimenticare questi quasi 35 anni di eredità che ci vengono consegnati e che sono frutto del lavoro di tutte noi donne del vino, ma, in particolare, delle presidenti che mi hanno preceduto e che tanto hanno profuso, ognuna di loro con il proprio tratto distintivo. Un ringraziamento per tutte alle tre Presidenti che conosco meglio: Pia Donata Berlucchi, la prima presidente al cui fianco ho lavorato, alla mia conterranea Elena Martusciello, con cui ho condiviso tanti degli inizi della mia vita associativa, e a Donatella Cinelli Colombini, da cui ricevo il testimone dopo 7 anni straordinari».

E ha annunciato: «La strada tracciata è divenuta familiare a tante di noi, a tutte quelle socie che hanno dedicato tempo e energie per rendere, negli anni, le Donne del Vino quell’associazione splendida che è e che, da oggi, avrò l’onore, meglio la responsabilità di guidare.  Il futuro avrà la cifra della continuità, proponendo il punto di vista delle donne nel “magico” mondo del vino in cui lavoriamo: cultura e promozione, formazione, presenza sui temi che interessano il settore, internazionalizzazione. Sono certa che avremo anche la capacità di rinnovarci: non c’è continuità senza un pizzico di discontinuità».

Al suo fianco siederanno la vice presidente vicaria Francesca Poggio (Piemonte), e le vice presidenti Marianna Cardone (Puglia) e Paola Longo (Lombardia).
Completano il Cda che resterà in carica per il triennio 2023-2025: Marilisa Allegrini (Veneto), Pia Donata Berlucchi (Lombardia), Antonella Cantarutti (Friuli Venezia Giulia), Cristiana Cirielli (Friuli Venezia Giulia), Carolin Martino (Basilicata), Dominique Marzotto (Sicilia), Antonietta Mazzeo (Emilia Romagna), Jenny Vian Gomez (Abruzzo).
Nel collegio dei probiviri, siedono Michela Guadagno (Campania), Elena Tessari (Veneto), Romina Togn (Trentino Alto Adige).

Chi è la nuova Presidente

Nata nel 1968, inizia la sua attività lavorativa nel 1992 alla Mastroberardino.  Nel 1994, quando i destini della famiglia Mastroberardino prendono percorsi differenti, partecipa insieme al padre Walter e ai fratelli Paolo e Lucio alla trasformazione e allo sviluppo della tenuta agricola di famiglia, Terredora Di Paolo, oggi 180 ettari di vigna da cui nascono alcune delle etichette che contribuiscono a portare l’Irpinia e la Campania nel mondo. Daniela oggi è amministratore ed export manager della Terredora. È socia delle Donne del Vino dalla fine degli anni Novanta, quando l’allora delegazione campana era composta da sole 4 produttrici. Più volte consigliera nazionale con le presidenti Berlucchi, Martusciello e Cinelli Colombini, dal 2016 è vicepresidente. Ha ricoperto anche incarichi in altre associazioni di settore, è stata, infatti, presidente del Movimento Turismo del Vino della Campania, prima di diventare presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino, ruolo che ha svolto dal 2012 al 2015. È stata premiata nel 2016 con il Premio Standout Woman Award e con il Premio per l’eccellenza del fuoricasa al femminile di Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi.

Chi sono Le Donne del Vino

Donne del Vino sono l’associazione di enologia al femminile più grande del mondo. Nata nel 1988, conta oggi 1018 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del Vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni.
L’associazione è senza scopi di lucro e promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino.
Nel 2019 hanno costituito un network internazionale con 10 associazioni simili in altre parti del mondo. Durante la IIª Convention mondiale delle Donne del Vino ospitata al Simei Milano a novembre, hanno siglato un patto internazionale di collaborazione con le rappresentati di Amuva – Argentina, The Fabulous Ladies’ Wine Society-Australia, 11 Frauen und ihre Weine – Austria, Chile, Wow- Croazia, Femmes de Vin – Francia, Baia’s Wine – Georgia, Vinissima – Germania, Women in Wine – Nuova Zelanda, Las Damas del Pisco – Perù. Le Donne del Vino italiane promuovono indagini sul gender gap nelle cantine e sull’uso del vetro leggero.

La collaborazione con università e strutture formative ha permesso un forte incremento dell’attività didattica in favore delle socie specialmente nei settori del marketing e della comunicazione. Dall’anno scolastico 2021-2022 è partita la sperimentazione del progetto D-Vino per introdurre l’insegnamento del vino negli istituti turistici e alberghieri direttamente organizzato dalle Donne del Vino. Le socie stanno realizzando il primo ricettario italiano che parte dal vino o dai vitigni autoctoni per descrivere i piatti della tradizione locale. Le azioni in favore della salvaguardia dell’identità locale e del patrimonio storico del vigneto italiano comprendono anche le degustazioni sui vini da “vitigni reliquia” e da “vigneti antichi”. Le Donne del Vino promuovono il turismo del vino en plein air con il progetto Camper Friendly. Contrastano la violenza sulle donne con raccolte di fondi, convegni e azioni di sensibilizzazione come #tunonseisola e il più recente sharing corner del sito per agevolare chi cerca lavoro. Maggiori notizie sono nel sito e nel blog www.ledonnedelvino.com oltre che nel mensile D-News inserto del Corriere Vinicolo.

Nasce “The Grapest Award”

Nasce “The Grapest Award”

Novità nel mondo enologico italiano nel 2023..
Debutta “The Grapest Award” per esaltare le eccellenze enologiche del nostro paese. Un riconoscimento aperto a tutte le aziende vitivinicole italiane che intendono entrare in un circuito creato dai professionisti per i professionisti.
Un contenitore che possa offrire alle aziende un valido supporto per la promozione e l valorizzazione dei propri prodotti.
Si possono iscrivere tutti i vini DOP e IGP.

In palio il riconoscimento con 1 stella, 2 stelle o 3 stelle, attestanti la qualità del prodotto presentato.
Partecipano alle sessioni di degustazione commissari di comprovata esperienza e professionalità.
Possono partecipare al “The Grapest Award” tutte le tipologie di aziende presenti sul territorio nazionale. I vini devono essere imbottigliati in bottiglie di capienza 0,75 e devono appartenere alla classificazione europea DOP o IGP (DOCG, DOC, IGT).

I vincitori del riconoscimento “The Grapest Award” verranno resi noti in un evento che si terrà a Sanremo (IM) e che verrà trasmesso anche online sabato 20 maggio.

Divisione dei campioni: dopo essere stati perfettamente anonimizzati, i campioni vengono divisi in categorie (specificate sul regolamento) e preparati per le commissioni. Le degustazioni: le tre giornate di degustazione vedono impegnate le commissioni nell’assaggio di 60 campioni divisi in tre sedute opportunamente intervallate.
Tutte le fasi della degustazioni saranno seguite da un notaio che ne certificherà il regolare andamento.

Le classifiche: i prodotti sono classificati secondo il sistema dei 100 punti, seguendo la scheda
tecnica rilasciata dall’Union Internationale Des Oenologues. Verranno resi noti solamente i campioni premiati.
I vini valutati da 84 a 89,99 punti riceveranno il “The Grapest Award” 1 stella; quelli valutati da 90 a 95,99 punti riceveranno il “The Grapest Award” 2 stelle; quelli valutati da 96 a 100 punti riceveranno il massimo riconoscimento: il “The Grapest Award” 3 stelle.

Le premiazioni: I prodotti premiati verranno annunciati in un evento dedicato. Solo le etichette premiate avranno il diritto di utilizzare il sigillo digitale e fisico per pubblicizzare la ricezione del riconoscimento. Alle cantine vincitrici verrà rilasciato un diploma attestante il conferimento del “The Grapest Award”.
Le cantine e i prodotti vincitori del riconoscimento faranno parte della guida “The Grapest Award 2024” che verrà pubblicata in formato digitale e cartaceo a Ottobre 2023.
I prodotti che avranno ricevuto il riconoscimento verranno invitati a far parte del primo e-commerce italiano dedicato alle eccellenze vitivinicole nazionale oltre che un accesso preferenziale per la Fiera dedicata al vino “Calicis wine is all around” che si terrà il 21, 22 e 23 ottobre a Sanremo nella splendida cornice di Villa Ormond. Un evento questo che nasce con l’aspirazione di essere il primo dedicato al dialogo tra operatori del settore e cantine.

Un’ immersione in tutto ciò che fa “vino”, tra sostenibilità, arte e tecnologia.

 

Torna a dicembre “Cantine Aperte a Natale”

Torna a dicembre “Cantine Aperte a Natale”

Per tutto il mese di dicembre, nelle cantine del Movimento Turismo del Vino Toscana, si respirerà una particolare aria, quella del Natale accompagnato dal vino. Andrà avanti infatti per tutto il mese l’appuntamento con Cantine Aperte a Natale, il format che porta nel periodo natalizio i tanti wine lovers alla scoperta dei vini delle feste.
Un’occasione unica per scegliere i vini da abbinare ai menu del periodo natalizio grazie ai preziosi suggerimenti del produttore in persona, ma anche per passare un pomeriggio o alcuni giorni in cantina, o soprattutto, questo per le famiglie, per far conoscere ai più piccoli il magico mondo del vino grazie a tante iniziative organizzate per i bambini.
«Il tema che le aziende porteranno avanti sarà il Peccato Naturale, che ormai ci ha accompagnato per tutti gli event del 2022, e lo faranno con tante iniziative legate alla scoperta del vino, ma non solo – spiega Emanuela Tamburini, presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana – cercheremo infatti di accogliere le famiglie con quello spirito che solo in questo periodo dell’anno si può apprezzare e respirare ancora meglio in cantina».

In cantina sotto l’albero di Natale con il Peccato Naturale. Sono stati i “peccati naturali” delle
cantine toscane il filo conduttore di tutto il 2022. Un modo per scoprire il vino presentandolo agli
appassionati in una chiave nuova ed esclusiva. Un ritorno alla natura e alla naturalità del vino e
delle esperienze a questo prodotto legate, ma anche un ritorno alla terra, all’anima delle proprie
passioni, dall’arte alla gola, dalla musica alle emozioni.
Anche durante Cantine Aperte a Natale così si potranno scoprire nuovi peccati naturali legati al rito delle festività.
Dalle favole al camino alla cena degli auguri di Natale in cantina; dalle visite ai borghi del vino abbelliti dal Natale, ai corsi di biscotti natalizi per bambini; mostre e installazioni artistiche a suon di musica dal vivo e degustazione di vino, fino ai corsi di “naso” da botte.
I programmi ideati dalle cantine socie MTV Toscana sono già disponibili e in aggiornamento divisi per territorio sul portale www.mtvtoscana.com.