Set 18, 2024 | Territori
Alla ricerca di una fuga romantica?
Sia che vogliate trascorrere i momenti magici a San Valentino, in luna di miele o semplicemente scappare in una fiaba romantica con la persona amata senza una ragione specifica, l’Europa è piena di luoghi straordinari che indubbiamente aumentano il romanticismo.
E mentre tutti sappiamo che città come Parigi e Roma continuano a tenere il titolo di destinazioni più romantiche, abbiamo deciso di presentarvi luoghi meno turistici e più autentici.

Provenza, Francia
Crediamo che abbiate immediatamente immaginato gli infiniti campi di lavanda bagnati dalla luce del sole – una scena davvero romantica, giusto?
La Provenza è una grande via di fuga dai centri turistici che offrono una vera atmosfera mediterranea in molte piccole città come Aix-en-Provence, Roussillon, Avignone, Gordes, Venasque e anche Marsiglia.
L’incantevole architettura medievale, i bellissimi paesaggi e le affascinanti strade di questi luoghi storici renderanno il vostro soggiorno indimenticabile. Inoltre, la posizione della regione rende il cielo chiaro con la luce più incredibile, specialmente al tramonto e all’alba, il che non può essere visto ovunque e non c’è da stupirsi perché sia stato dipinto da artisti famosi come Van Gogh.
Alla fine gustate anche la straordinaria cucina locale.

Verona. Italia
C’è qualcosa di più romantico che visitare una città dove accadde la tragedia più famosa di Romeo e Giulietta?
Anche se la famosa destinazione romantica di Venezia è a solo un’ora di distanza, c’è qualcosa di Verona che persino Shakespeare aveva riconosciuto.
Il grande vantaggio è probabilmente che sulla cittadina che sorge sulle rive dell’Adige potete sfuggire alla grande folla di Venezia e godersi una vacanza più intima.
Il suo centro antico e la maestosa arena vi conquisterà. Così come sarà piacevole esplorare le sue strade e godersi una lunga pausa caffè in Piazza delle Erbe degustando un buon bicchiere di amarone.

Bled, Slovenia
Il lago magico e pittoresco con il suo iconico isolotto in mezzo al lago. Un gioiello delle Alpi e un’attrazione riconosciuta a livello mondiale.
Se avete visto per una volta anche una sola foto di Bled, sapete di cosa stiamo parlando.
Le coppie adorano questa destinazione per la sua incredibile bellezza e le tante leggende e storie di quest’angolo di Slovenia.
Una gita in barca a remi sull’isolotto è un’esperienza romantica perfetta e una volta raggiunta l’isola inevitabile la visita alla Chiesa di Maria Assunta che leggenda narra che ascoltando il suono delle sue campane tutti i vostri sogni si avvereranno!
Oltre a questo, potete godervi anche un giro lago in carrozza, oppure rilassarvi nelle piscine termali e scoprire favolosi racconti su questo posto.

La Valletta, Malta
Il suo cuore mediterraneo unito all’eleganza british sono le caratteristiche che rendono questa città una meta romantica con i suoi affascinanti luoghi barocchi, tanto sole,una bellissima costa e cibo incredibile.
Anche se piccola vale davvero la pena scoprite La Valletta perché ogni singola parte nasconde il cuore di una città vibrante e moderna dietro a tutta la sua splendida architettura storica.
Passeggiate per i giardini Barrakka e godetevi le romantiche vedute del tramonto sulla baia di St. George dato che Malta insieme a Gozo e Comino (le altre due isole dell’arcipelago maltese) nasconde il romanticismo in ogni angolo e alcuni dei luoghi che dovreste assolutamente visitare come le Tre città, la Blue Lagoon, Mdina e Marsaxlokk.

Corfù, Grecia
Visitare un’isola greca suona come visitare un paradiso romantico, ma abbiamo scelto Corfù perché è un vero smeraldo che sale dal mare preservandone la bellezza naturale.
Forse avete sentito parlare della famosa vita notturna di Kavos, ma l’isola offre molto più relax e fuga romantica di una semplice festa.
La sua bella e lunga costa nasconde splendide spiagge con viste incredibili di cui il più attraente è Paleokastritsa. La pittoresca città di Corfù vi farà innamorare dei suoi meravigliosi posti dove mangiare, affascinanti strade e un’architettura bella e ricca di storia.
Siviglia, Spagna
Molte persone pensano che Siviglia sia la città più romantica della Spagna, se non nel mondo intero. Questa affascinante capitale andalusa offre infatti romanticismo in ogni angolo.
Tutti i simboli spagnoli per eccellenza come il flamenco, la corrida, le tapas si possono trovare a Siviglia!
Esplorate le stradine della romantica Santa Cruz, godetevi il bellissimo tramonto e le incredibili viste da Las Setas, scoprite l’Aire de Seville e rilassatevi nei bagni arabi e guardate un autentico spettacolo di flamenco.

Zara, Croazia
Zara è forse una piccola città all’ombra di quelli più grandi croate come Dubrovnik, ma il romanticismo che nasconde è qualcosa che dovete sentire.
Prima di tutto, Zara è meno affollata di altri posti turistici in Croazia quindi potete esplorare in pace e senza fretta il suo affascinante centro storico.
Quando il sole inizia a scendere, dirigitevi verso il luogo più romantico della città, l’Organo Marino. Da qui potete vedere i tramonti più spettacolari sull’Adriatico che sono sempre diversi, a seconda del tempo e della stagione.
Da provare nel centro storico i migliori piatti della cucina mediterranea.

Bruges, Belgio
Bruges è anche chiamata Venezia del Belgio, che già spiega molto. Questa affascinante città è ricca di chiese e musei che conservano perfettamente il suo aspetto e l’atmosfera medievale.
Il centro è nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco, quindi c’è molto da vedere, ma ci vuole anche un po’ di coraggio a salire i 366 gradini del Belfry per una vista mozzafiato.
Ma la natura straordinaria, i canali e l’architettura non sono tutto, ricordatevi che siete in Belgio, il che significa tanto cioccolato delizioso da provare.
La sera, Bruges non è una città affollata, quindi potrebbe sembrare incredibilmente tranquilla e ideale per godere le passeggiate romantiche, sentendosi come se foste soli in città.

Cinque Terre, Italia
Le Cinque Terre sono sicuramente una delle destinazioni romantiche più famose e popolari d’Europa. Stiamo parlando del complesso di cinque villaggi sulla riviera ligure che sono sia un parco nazionale che una parte del patrimonio mondiale dell’Unesco.
Se volete per la vostra fuga romantica un autentico scenario italiano e mediterraneo, lo troverete qui. Case colorate, mare cristallino e montagne verdi alle spalle che vi permettono di avere tutto durante la tua visita, dalle giornate di relax al mare all’arrampicata nella natura.
Cappadocia, Turchia
Gli splendidi paesaggi sono solo alcune delle cose che rendono la Cappadocia una destinazione romantica unica.
Per il massimo relax da non perdere ma da prenotare in anticipo i bagni turchi o l’hammam, un modo tradizionale di purificare e coccolarsi. Ricordate però che gli hammamm sono separati da uomini e donne.
Set 5, 2024 | Territori
Il Carso è una terra speciale poco nota dove la natura vi sorprenderà ogni volta.
I prati e le foreste, la pietra, l’acqua e il mondo sotterraneo sono delle particolarità davvero uniche, che regalano alla regione un vero e proprio tesoro di gioielli naturali.
Ogni foglia, erba o farfalla, ogni pino robusto e ogni caverna misteriosa, che giace sotto le sue radici, creano migliaia di forme di vita, che non potete ammirare in nessun’altro angolo al mondo.
Tuttavia, i fenomeni carsici, i capolavori calcarei che donano al Carso il suo carattere così distinto, non sono l’unica perla della regione.
Grazia alla sua straordinaria diversità di flora e fauna, il Carso è uno degli habitat naturali più ricchi in Europa, nonché una delle aree con la biodiversità più interessante al mondo. Tanti buoni motivi allora per i viaggiatori per scoprire questo estremo angolo ad est d’Italia dove i confini sono spesso solo linee invisibili tratteggiate dal sangue della storia e dove storie e tradizioni di popoli diversi si contaminano in poesia.

Terra aspra di vento, di confine e di grande bellezza
La maggior parte dell’altopiano carsico è inserito nel programma Natura 2000, la rete europea delle aree protette speciali per la conservazione della biodiversità.
Il Carso ad esempio è la casa di oltre 300 specie di farfalle. Qui è possibile ammirare l’incredibile biodiversità animale e vegetale specialmente nelle foreste e sulle lande, sui prati umidi, nelle acque stagne, tra le fessure rocciose, nei ghiaioni e nei prati cosparsi di pietra, sui terreni agricoli e nel mondo ipogeo carsico. La tranquillità della natura carsica affascina chiunque, ma i turisti sul Carso possono godere anche dell’esatto opposto.
Il Carso non è solo crocevia di venti ed eventi dato che è stato scenario di battaglie tragiche della storia, ma è un luogo che, ribadiamo, si distingue anche come punto d’incontro di varie culture.
Da percorrere con suggestione i sentieri della pace che ripercorrono la storia turbolenta e l’assurdità delle battaglie belliche.
A lasciare tracce indelebili nel paesaggio e negli abitanti è stata la Grande guerra.
Gli accadimenti di cento anni fa hanno lasciato molte trincee e gallerie con intere armate che, temporaneamente, si erano appropriate delle caverne sotterranee.
È possibile esplorare in silenzio i resti ben curati e segnati della prima guerra mondiale lungo i percorsi a tema che si snodano ai margini occidentali del Carso, collegati con i sentieri della pace oltre il confine italiano.

Terrano e prosciutto
Se chiedete agli sloveni le prime cose che pensano immaginando il Carso la risposta sarà senz’altro il Terrano ed il Prosciutto crudo.
Il Terrano, famoso vino color rubino di denominazione controllata, e il prosciutto crudo maturato sulla bora sono la vera coppia più bella del mondo ambasciatrice del Carso.
I colori intensi e l’intreccio perfetto di sapori vi trasporteranno in un viaggio culinario davvero interessante, La cucina carsica offre dei piatti autentici.
Il pane fatto in casa, una fetta di prosciutto crudo, un tocchetto di pancetta o il collo di maiale accompagnati da un calice di Terrano rappresentano il tradizionale benvenuto, seguito da tutta una serie di specialità locali. Specialità a volte intense come il Carso stesso, oppure selvagge come la natura che lo circonda.
Le trattorie locali hanno da secoli tutte una caratteristica che le contraddistingue: coccolano i loro ospiti come se fossero di casa e fra i loro “familiari” più fedeli ci sono sicuramente i triestini per i quali il Carso è la campagna sotto casa.
E se i triestini, notoriamente esigenti quando hanno i piedi sotto il tavolo al desco, puntano decisamente al Carso per le gite fuori porta dove oltre a frequentare le Osmize (di cui vi parleremo) amano le tradizionali trattorie c’è da stare sereni che fra questi piccoli paesi in mezzo a questa campagna speciale si mangia bene.

Milan Perhavec di Pri Hribu
Sosta d’obbligo da Milan nel piccolo borgo di Povir
Tappa d’obbligo a Povir piccolo borgo che si trova a metà strada fra Sezana e Divacca (fra Sežana e Divača in sloveno) che si trova in Slovenia, a pochi chilometri da Trieste e appena oltre il valico di confine di Fernetti/Fernetiči.
Qu si trova la trattoria (gostilna) Pri Hribu da anni casa di tutti gli amanti del gusto che amano farsi coccolare dalla famiglia Perhavec. Prima c’era Marija ad accogliere gli ospiti e oggi suo figlio Milan: ma la gentilezza e il sorriso sono il biglietto da visita di famiglia.
La trattoria è rinomata sia per i funghi di cui Milan è uno dei più autorevoli esperti di tutta la zona e che ovviamente riesce a cucinare in modo perfetto, ma anche, pur trovandosi nel cuore del Carso, per il pesce freschissimo che arriva direttamente dall’Adriatico distante in realtà mezz’ora di strada.
L’arrivo nel cuore della piazzetta di Povir è sorprendente, un grande cancello e un muretto in pietra che spalanca la visione di un fresco pergolato che in realtà è un’incredibile vigna pensile.
Milan accoglie con il sorriso chiedendo subito se si preferisce un nero o un bianco, inteso come terrano per il nero e malvasia per il bianco ovviamente.
Nel menù è facile perdersi e difficile scegliere se optare per terra o mare dato che, in entrambi i casi si cade bene…
Il consiglio è d’iniziare con un antipasto classico dove poter provare la norcineria di zona e soprattutto lo straordinario prosciutto del Carso, rigorosamente tagliato a mano.
Mettetelo in bocca, lasciate che fetta dopo fetta si sciolga nel vostro palato e godetene anche se nel piatto misto ottimo è anche l’ombolo istriano (o Žlomprt che è un muscolo del carré di maiale essiccato), la pancetta, il salame fatto in casa e il formaggio caprino della tradizione accompagnato da sottaceti fatti in casa in bacche di ginepro, funghi e olive.
Tipiche di zona sono le zuppe calde di legumi e funghi (ottime nella stagione) ma anche la pasta fatta in casa con ragù e funghi è davvero iconica.
Passando ai secondi straordinari i piatti di carne brasati e gli arrosti (la carne slovena è rinomata per il gusto) Per chi ama il mare le fritture e gli arrosti di pesce sono indimenticabili, non a caso i triestini, e lo ribadiamo lasciano il litorale di Barcola per salire in carso quando vogliono mangiare bene il pesce.
Finiamo con l’ottima panna cotta e un grande strudel prima di salutare Milan con un sorriso e un arrivederci.
E dopo aver girato la prima curva di Povir, prima ancora d’imboccare la strada statale sentiamo già nostalgia….
Giu 27, 2024 | Enogastronomia, Territori
Maribor, la seconda città più grande della Slovenia, è un gioiello nascosto nel cuore dell’Europa centrale. Situata lungo il fiume Drava (seguite il nostro articolo per percorrere la pista ciclabile sulla Drava) e circondata da colline e vigneti, offre una combinazione affascinante di bellezze naturali, storia ricca e cultura vibrante.
Situata al centro della regione Štajerska in Slovenia è circondata dalle verdi foreste del Pohorje e da una celebre e soleggiata regione vinicola che si sviluppa lungo le rive della Drava che attraversa anche la città.

Affascinante cittadina dalle molte caratteristiche
Maribor è la seconda città più grande della Slovenia e, allo stesso tempo, una vera capitale.
È il capoluogo della regione Štajerska in Slovenia, la capitale del calcio e detiene anche il titolo di Capitale europea della cultura 2012 e Capitale europea della gioventù 2013.
Maribor è anche una città di festival di alto livello . Dal rinomato festival multiculturale Lent, all’International Puppet Festival e al Festival of Classical Music fino al Wine and Culinary Festival. Una città non di sola coltura ma anche dal cuore verde dato che è immersa nell’abbraccio della bellezza naturale del Pohorje e delle pittoresche colline di vigneti, che si estendono fino al centro della città.
Un vero Eden per gli amanti della natura e delle attività all’aria aperta.
Città Europea dello Sport 2018 , è una città di atleti e squadre sportive di alto livello, con oltre il 50% dei residenti attivi in questo ambito. Gli eventi sportivi più importanti della città sono le gare per il Campionato mondiale di sci alpino femminile, Zlata Lisica (Volpe d’oro), e gli spettacoli sul green del Maribor Football Club, 15 volte campione statale e 3 volte partecipante alla Champions League.
Maribor è un’importante città storica, menzionata per la prima volta in uno scritto il 20 ottobre 1164, ma il suo territorio era popolato già in epoca preistorica.
E’ una città che ha ospitato e che è stata segnata da rinomate personalità storiche, come Wilhelm von Tegetthoff, Herman Potočnik – Noordung, Anton Martin Slomšek, l’arciduca Giovanni d’Austria, Rudolf Maister, Nikola Tesla, Hugo Wolf, Leon Štukelj ecc.
E infine Maribor è una città con una “pista da sci cittadina” unica nel suo genere: a soli 10 minuti dal centro e facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici c’è il più grande centro sciistico della Slovenia.

Una storia lunghissima
Lì, dove già nell’antichità si trovava un importante crocevia di traffico tra Celeia e Falvia Solva da una parte e Ptuj e la Carinzia dall’altra, oggi si trova Maribor.
Un modesto insediamento del primo periodo della pietra, un cimitero con urne, un sito celtico e la villa romana Rustic testimoniano le tracce più antiche della città odierna.
A metà del XII secolo, il margravio Ottokar III di Stiria costruì una fortezza su una collina, che oggi si chiama Piramida . La fortezza stessa era letteralmente chiamata “Fortezza nella terra di confine (mark)” o Marchburch. A quel tempo, c’erano già delle fattorie sotto la fortezza.
Il piccolo insediamento sotto il castello crebbe fino a diventare un mercato e in seguito una città, menzionata per la prima volta come tale rispettivamente nel 1209 e nel 1254.
Poco dopo, la gente della città iniziò a costruire un muro lungo due chilometri, che circondava la città vecchia. Il muro fu poi ulteriormente fortificato con torri di difesa. La torre a botte, la torre Tscheligi, la torre ebraica e la torre dell’acqua aiutarono a preservare la città anche dalle invasioni turche e ancora oggi rivelano molte leggende.
A Maribor nel Medioevo viveva una grande e forte comunità ebraica. Costruirono per quei tempi una grande e potente sinagoga, che per le sue caratteristiche era eccezionale nello spazio dell’Europa centrale.
La città, costruita in pietra e legno, non fu risparmiata né dal fuoco né dalla peste! Alla fine del XVII secolo l’epidemia di peste uccise un quinto degli abitanti e in questo periodo a Maribor sorse uno dei monumenti più belli della città, la Colonna di Maria o della Peste
Nel 1859 la chiesa di San Giovanni Battista quella che oggi è chiamata piazza Slomšek è diventata la cattedrale.
Di quell’epoca è anche la costruzione delle ferrovie meridionali da Vienna a Trieste (1846) che portò un rapido sviluppo industriale alla città. Un tempo piccola Maribor iniziò a espandersi rapidamente e con l’espansione aumentò anche il traffico.
Divenne necessario costruire nuovi ponti e furono proprio questi a cancellare di fatto la parte medievale della parte vecchia della città e il porto fluviale di Lent.
Il fiume Drava ( merita di essere percorsa la pista ciclabile lungo la Drava) era un’importante arteria di traffico già in epoca romana. Ogni anno 700 piccole imbarcazioni da carico chiamate šajks e 1200 zattere attraccavano al porto fluviale di Lent dove oltre al legname, trasportavano anche vino, prodotti in ferro e tessuti dalla Carinzia (Koroška) a Belgrado e fino al Mar Nero.
A pochi metri dal fiume si trova la Vecchia Vite, la vite più antica del mondo che dopo 400 anni produce ancora uva e come regina di tutte le viti è un potente ricordo del passato. Ma di questa vi parleremo a parte.
Dopo la prima guerra mondiale, dall’Impero austro-ungarico nacquero diversi nuovi stati. Il generale
Rudolf Maister fu il generale e poeta sloveno che delineò e difese l’attuale confine settentrionale della Slovenia. Gli anni tempestosi durante la prima guerra mondiale ebbero un impatto decisivo anche sullo sviluppo successivo della città. Nacque una forte industria tessile che continuò a crescere nei decenni successivi. Con la seconda guerra mondiale all’orizzonte, Maribor visse nella paura dell’arrivo della potenza militare.
Era il 6 aprile 1941, quando l’ex Jugoslavia cadde sotto il fuoco militare. Tutto lo sviluppo e anche l’industria furono fermati nella città. Durante la guerra la città fu quasi rasa al suolo e le conseguenze si fecero sentire decenni dopo la fine della guerra.
Dopo la seconda guerra mondiale, Maribor registrò passi da gigante nello sviluppo. Le aziende nel periodo del socialismo autogovernato impiegavano persone principalmente secondo criteri sociali e
crearono una nuova classe operaia.
Oggi la città è diventata il centro universitario, economico, culturale, stradale e turistico della Slovenia settentrionale.

Cose da Vedere a Maribor
Piazza del Castello (Grajski Trg)
E’ la piazza centrale di Maribor dominata dal Castello costruito nel XV secolo. Ospita il Museo Regionale, che espone artefatti storici e opere d’arte.
Piazza del Municipio (Glavni Trg)
Una piazza pittoresca circondata da edifici storici e caffè all’aperto. Al centro si trova il Municipio del XVI secolo e la Colonna della Peste, eretta nel 1743 in segno di gratitudine per la fine dell’epidemia.
Cattedrale di San Giovanni Battista (Mariborska Stolnica)
Una cattedrale gotica risalente al XII secolo, con una torre campanaria che offre una vista panoramica sulla città.
Il lungo fiume Drava
Una passeggiata lungo il fiume offre viste rilassanti e l’opportunità di fermarsi nei numerosi caffè e ristoranti lungo la riva.
Parco della Città (Mestni Park)
Un vasto parco pubblico ideale per passeggiate, jogging e picnic. Ospita anche un giardino botanico e un laghetto.
Pohorje
La catena montuosa a breve distanza dalla città, famosa per le sue piste da sci in inverno e i sentieri escursionistici in estate.

Le curiosità
Maribor ospita ogni anno il Festival Lent, uno dei più grandi festival all’aperto in Slovenia.
L’evento dura due settimane e offre spettacoli di musica, teatro, danza e arte.
La città è al centro di una delle regioni vinicole più importanti della Slovenia. Oltre alla vite più antica del mondo, Maribor è famosa per i suoi vini bianchi, in particolare il Riesling e il Sauvignon Blanc.
Una città da ammirare anche per quel suo essere un mix affascinante di architettura gotica, rinascimentale e barocca, visibile nelle sue chiese, piazze e edifici storici.
Secondo una leggenda locale, chiunque provi a sradicare la vite più antica del mondo sarà colpito da sventura. La vite ha resistito a guerre, incendi e cambiamenti climatici, e continua a produrre uva ogni anno.

La Vite Più Antica del mondo
Una delle attrazioni più straordinarie di Maribor è la vite più antica del mondo, conosciuta come Stara Trta.
Questa vite, che cresce sulla facciata della Casa della Vecchia Vite nel quartiere di Lent, ha oltre 450 anni ed è riconosciuta dal Guinness dei Primati come la vite più antica ancora in produzione.
La vite à stata piantata alla fine del medioevo, durante l’assedio degli Ottomani. E’ quindi sopravvissuta alle battaglie tra i nemici e i difensori della città – siccome l’odierna Casa della Vecchia vite faceva parte una volta delle mura di difesa della città – ed ha attraversato numerosi eventi storici, tra cui oltre l’occupazione ottomana.
Non solo Non fu mai danneggiata nemmeno dai molti incendi che un tempo si verificavano frequentemente a causa delle strutture del tetto in legno e delle coperture di paglia. Sopravvissuta anche alla filossera e a due guerre mondiale anche se il bombardamento delle forze alleate durante la seconda guerra mondiale ha distrutto una parte della vite più antica del mondo.
E’ bene soffermarsi un attimo sui motivi che, intorno al 1870, quando la fillossera devastò i vigneti di tutta Europa la vecchia vite si salvò. Questo parassita, attaccando alle radici, uccise la maggior parte delle viti ma fortunatamente grazie il possente fiume Drava venne in soccorso dato che le radici della Vecchia Vite erano profonde nelle rive del fiume, dove la fillossera non poteva sopravvivere.
La Vecchia Vite come abbiamo detto produce ancora vino da uve della varietà “žametovka” o “modra kavčina”, una delle prime varietà di vitigni nobili addomesticati in Slovenia.
Il raccolto annuale è di circa 35-55 kg di uva che viene trasformata in vino versato in bottiglie da 2,5 dl disegnate dal famoso artista Oskar Kogoj.
Le bottiglie sono un prezioso regalo protocollare: ne vengono riempite solo un centinaio ogni anno!

Sopravvissuta a guerre e filossera ha rischiato di morire per una diga…
Tuttavia, l’antica vite di Maribor ha avuto momenti più difficili.
Dal 1963, quando fu costruita la diga sul fiume Drava, per la Vecchia Vite sono sorti seri problemi. Quando il livello del fiume ha iniziato a salire a più di tre metri, l’equilibrio di lunga data del sistema radicale è stato sconvolto e la vite ha iniziato a morire lentamente.
Le aree trascurate lungo le rive del fiume Drava negli anni ’70 e la cura non professionale avevano solo esacerbato le sue condizioni.
Fortunatamente, la vecchia vite con la sua bellezza è stata notata da un gruppo di esperti dell’Istituto di agricoltura della Jugoslavia socialista che hanno impedito la rimozione della vite e la demolizione della casa, che era diventata fatiscente.
Questi esperti, guidati dal Mag. Tone Zafošnik, hanno concentrato tutte le loro forze nella rivitalizzazione della vite. Così, rimuovendo le parti morte e creando una scorciatoia, le hanno restituito la vita.
La Vecchia Vite era sopravvissuta di nuovo, anche se questa volta la sua fine è stata pericolosamente vicina.
Dal restauro della casa e della pavimentazione dell’area circostante nel 1982, la Vecchia Vite è rifiorita in tutto il suo splendore diventando uno dei simboli della Slovenia.
La casa della vecchia vite riaprirà in autunno
La Casa della Vecchia Vite che si trova in Vojašniška 8 è temporaneamente chiusa per ristrutturazione. Lavori necessari per preservare e valorizzare il patrimonio culturale.
La riapertura è prevista per novembre 2024. Fino ad allora le visite sono possibili solo ella sede Pop Up nel Minorite Cultural Quarter, dove un preparato team di esperti racconta agli ospiti le storie dei vini e dei viticoltori.
Giu 16, 2024 | Territori
La pista ciclabile della Drava (Drauradweg) è una delle piste ciclabili più affascinanti d’Europa, che si snoda lungo il fiume Drava attraverso quattro paesi: Italia, Austria, Slovenia e Croazia.
Questo percorso panoramico offre ai ciclisti l’opportunità di immergersi in paesaggi mozzafiato, scoprire città storiche e godere di una ricca biodiversità.

La tappa “italiana”
Il percorso completo della pista ciclabile della Drava copre circa 510 chilometri, suddivisi in diverse tappe principali.
La prima tappa la Dobbiaco (Italia) – Lienz (Austria) è l’unica che passa dall’Italia e la si può percorrere anche andata e ritorno per un esperienza di una sola giornata.
Siamo in Alta Val Pusteria e da qui possiamo imboccare la ciclabile della Drava, una delle più pittoresche del mondo, perfetta da percorrere anche con i bambini.
E’ questa la prima pista ciclabile per biciclette elettriche in Europa, certificata con 5 stelle, che con i suoi 510 km di lunghezza parte dall’Italia e attraversa l’Austria fino al confine croato-sloveno attraversando quattro nazioni.
Il tratto che collega Dobbiaco e Lienz è magico, adagiato tra la montagna e il fiume, e grazie alla sua ridottissima pendenza si rivela perfetto da percorrere a ogni età.
Per esempio per i meno allenati è possibile godere della splendida natura circostante anche in sella a una e-bike noleggiabile: il percorso leggermente in discesa, infatti, renderà la pedalata ancora più confortevole.
Non solo: i bimbi più grandicelli potranno cimentarsi con le prime pedalate, mentre i più piccini dormiranno sonni tranquilli nel passeggino, al fresco e cullati dallo sciabordio delle acque del fiume (noleggiabili sia bici per i più piccoli che i passeggini).
Per il rientro in Val Pusteria, che si utilizzino e-bike o bici tradizionali, niente paura: con il trenino attrezzato per le bici è un gioco da ragazzi.
Una volta arrivati a Lienz, nota per essere una città vivace e soleggiata, con tanti caffè e locali perfetti per rifocillarsi e fare una pausa o una merenda golosa, si caricano le bici sul treno e si rientra.

Tutte le altre tappe 7 tappe
Seconda tappa: Lienz – Spittal an der Drau, 70 km
Da Lienz, la pista prosegue verso Spittal an der Drau, attraversando una porzione di Austria fra pittoreschi villaggi e lungo il tranquillo fiume Drava.
È una tappa ideale per godersi la natura e fare una pausa in una delle numerose aree picnic.
Terza tappa: Spittal an der Drau – Villach, 40 km
Questo tratto conduce attraverso la valle della Drava fino a Villach, una città della Carinzia conosciuta per le sue terme e l’architettura storica a pochi chilometri dal confine italiano con il Friuli Venezia Giulia. Lungo il percorso, i ciclisti possono ammirare la flora e fauna locale.
Quarta tappa: Villach – Ferlach, 45 km
Da Villach, la pista si dirige verso Ferlach. siamo sempre in Austria, un’area ricca di laghi e riserve naturali.
Questo tratto offre numerose opportunità per osservare uccelli e altri animali selvatici.
Quinta tappa: Ferlach – Dravograd (Slovenia), 55 km
Attraversando il confine con la Slovenia, la pista ciclabile raggiunge Dravograd, una città storica circondata da foreste e colline.
Qui si possono visitare antiche chiese e castelli.
Sesta tappa: Dravograd – Maribor, 60 km
Proseguendo verso sud all’interno della verde Slovenia la pista porta a Maribor, la seconda città più grande della Slovenia dopo la capitale Lubiana.
Maribor è famosa per i suoi vigneti e il centro storico ben conservato.
Settima tappa: Maribor – Varaždin (Croazia), 90 km
Questo lungo tratto finale attraversa la Slovenia e arriva nel territorio della Croazia, terminando nella città barocca di Varaždin.
È una tappa lunga ma gratificante, con paesaggi rurali e cittadine affascinanti lungo il percorso.

Tutte quello che c’è da sapere per percorrerla
La pista ciclabile della Drava è adatta a ciclisti di tutti i livelli. Ecco alcuni consigli su come organizzare il viaggio.
È possibile noleggiare biciclette in molte delle città lungo il percorso. Assicuratevi di prenotare in anticipo durante l’alta stagione.
Lungo la pista, ci sono numerosi alberghi, B&B e campeggi. È consigliabile prenotare gli alloggi in anticipo, soprattutto durante l’estate.
Molte agenzie di viaggio offrono servizi di trasporto bagagli, consentendovi di pedalare senza carichi pesanti.
La pista è ben segnalata con cartelli che indicano le direzioni e le distanze. Portare una mappa o utilizzare un’app di navigazione per ciclisti può essere utile.
La primavera e l’estate sono i periodi ideali per percorrere la pista, quando le temperature sono miti e i paesaggi in fiore.

Da non perdere lungo la pista
Il Parco Nazionale degli Alti Tauri che viene attraversato nel tratto iniziale, è una delle aree protette più grandi dell’Europa centrale e ospita una vasta gamma di flora e fauna.
Il lago di Millstatt si trova nei pressi di Spittal an der Drau ed è ideale per una sosta rinfrescante e offre numerose attività acquatiche.
Villach elegante capitale della Carinzia è conosciuta per le sue terme ed è un ottimo luogo per rilassarsi e rigenerarsi dopo una giornata in bici.
Maribor seconda città più importante della Slovenia è famosa per il suo vino. Qu si trova quella che è considerata la vite più antica del mondo e che produce ancora uva!
Mag 30, 2024 | Territori, Territori
È da qualche anno che gli appassionati di ciclismo sono abituati a vedere, in vetta alle classifiche dei ranking internazionali e dei grandi giri, così come per le Grandi Classiche, i nomi di ciclisti sloveni: da Matej Mohorič, che ha trionfato alla Milano-Sanremo nel 2022, a Primož Roglič, Medaglia d’Oro a Tokyo, tre volte vincitore alla Vuelta e una al Giro nel 2023, fino al vero e proprio cannibale di questa generazione di ciclisti: Tadej Pogačar, uno schiacciasassi sia nelle corse di un giorno che nei grandi giri, che ha appena terminato di sbalordire una volta di più il mondo con una performance eccezionale al suo esordio nel Giro d’Italia, con l’obiettivo mai nascosto di ripetere l’impresa di Pantani del 1998, ovvero quella di collezionare, nello stesso anno, la Maglia Rosa e quella Gialla del Tour de France.

Tadej trionfa al Tour
Qual’é il segreto dei grandi ciclisti sloveni?
Per scoprirlo, siamo andati a casa loro, lungo le vie della Slovenia, così belle da pedalare ovunque, che un po’ tutto il paese può essere considerato una grande pista ciclabile.
E questo è sicuramente il primo elemento a colpire l’occhio del ciclista: la cura del fondo stradale, fondamentale sia per la sicurezza che per godersi, nel relax più totale, la ricchezza e la diversità paesaggistica di questa piccola Repubblica, mentre le ruote scorrono sull’asfalto come sul velluto.
Il secondo elemento è l’aria pulita che si respira pedalando su strade quasi mai trafficate, che porta con sé ora il profumo del Mediterraneo, ora quello della vegetazione alpina e prealpina.
Il terzo è la varietà, che si ricollega al secondo: come cambiano i profumi, cambiano anche gli scenari e i tipi di percorso, che in poche decine di km passano da arcigni passi alpini, fino alle colline ventilate del Carso e alla piana della Pannonia.
Questo rende il Giro di Slovenia (dove il leader indossa una Maglia Verde!) una delle gare più interessanti del calendario UCI World Tour, scelta ogni anno a giugno dai migliori ciclisti al mondo in preparazione del Tour de France.
L’ultimo elemento è forse lo stile di vita a misura d’uomo: qui si cerca di vivere senza la fretta di strafare, lentamente o počasi, come dicono in Slovenia, consapevoli di chi si è e del luogo da cui si viene. Si viene da una terra viva, che ribolle di sorgenti termali e dove le acque irrigue nutrono i suoi frutti prelibati, che diventano poi gli ingredienti di una cucina semplice e nutriente.
Perché è partendo da questa semplicità, dalla sua profonda conoscenza, che si cresce davvero. Così un giovane ciclista diventa un campione, così la semplice cucina slovena di campagna diventa gourmet.

le strade verdi della Slovenia
La Slovenia in bicicletta: Green Gourmet Route e Green Wellness Route
Non bisogna essere certo Roglič o Pogačar per saltare in sella, allacciare il casco e godersi le meraviglie dei percorsi ciclabili della Slovenia, né più e né meno di quanto bisogna essere grandi chef per apprezzarne la cucina, o mineralisti, per riconoscerne le straordinarie proprietà delle acque termali, enologi, per il vino e così via.
Qualunque sia la vostra passione, il modo migliore per attraversare la Slovenia sono le due ruote.
Il marchio di qualità Slovenia Green, sviluppato dall’Ente Sloveno per il Turismo con l’obiettivo di certificare le buone pratiche del turismo sostenibile, ha disegnato due itinerari ciclistici che attraversano le più importanti aree del paese, focalizzati su due tematiche fondamentali: il turismo termale (Slovenia Green Wellness Route) e il turismo enogastronomico (Slovenia Green Gourmet Route).

Karnik, paese natale di Pogačar
Un percorso ciclistico per rimettersi al mondo: La Green Wellness Route
Ptuj, Dobrna, Rogla, Čatež, Laško e molte altre rinomate località termali slovene: tutte attraversate da un unico itinerario cicloturistico.
La Green Wellness Route è un percorso ad anello di 16 tappe della lunghezza media di 40 km ciascuna, con partenza e arrivo a Lubiana.
Le tappe giornaliere, che si dirigono prima nel montuoso nord nel paese, poi verso le pianure della Pannonia e infine tra le colline meridionali (terra di ottimi vini), sono progettate in modo che nel pomeriggio ci sia abbastanza tempo per divertirsi e coccolarsi negli oltre 10 centri termali migliori della Slovenia centro-orientale. E poi, dopo una bella pedalata, il potere rigenerante delle acque e dei trattamenti si sente anche meglio!

In sella, di verde e di gusto: la Green Gourmet Route
Più che un percorso cicloturistico, la Green Gourmet Route è un fil rouge, anzi, un filo verde che collega in undici giorni tutte le località del paese che hanno ricevuto la certificazione Slovenia Green Destination.
Alternando tratti in bici più o meno impegnativi a collegamenti in treno, Slovenia Green Gourmet Route attraversa alcuni dei panorami più spettacolari di tutto il paese, dal Carso, al Collio e al Vipacco a ovest, fino alle colline del sud-est al confine con l’Ungheria.
C’è un motivo, però, se nel nome questo itinerario ha la parola gourmet: la Slovenia si è imposta, negli ultimi anni, quale destinazione di eccellenza dal punto di vista enogastronomico, entrando di prepotenza nell’olimpo della cucina mondiale grazie a fuoriclasse quali Ana Ross.
In ciascuna tappa, il percorso propone sempre alcuni tra i ristoranti che meglio esprimono la cucina del territorio, insigniti peraltro dell’etichetta di qualità Slovenia Green Cuisine, che ne certifica l’utilizzo di prodotti locali e le ricadute positive sulla comunità.
I percorsi Slovenia Green Gourmet Route e Slovenia Green Wellness Route sono realizzati su misura per i cicloamatori, lontano dalle strade principali e con il giusto dislivello, attraverso molti posti lungo il tragitto che vale la pena visitare.
Non è detto che il percorso vada fatto tutto insieme: in combinazione con i treni, è possibile pianificare gite nel fine settimana o percorrerne prima una metà e poi partire alla scoperta del resto del percorso.

Tra strada e Mountain Bike nella Slovenia di montagna: Juliana Bike!
Quando si sente forte il richiamo dello sterrato e delle ruote “grasse”, dalla Slovenia risponde Juliana Bike: un percorso ad anello di 7 tappe che si spiega su un totale di 290 km che permettono di esplorare le strade ai piedi delle Alpi Giulie.
Partenza e arrivo sono a Bohinj, sulle sponde del lago più grande del Paese, mentre tra le tappe intermedie spiccano Kranjska Gora e il passo di montagna di Vršič, noto anche come “la salita dei russi”, costruito praticamente a mano dai prigionieri di guerra durante il primo conflitto Mondiale.
Da questo passo, contraddistinto da ben 50 tornanti numerati proprio come la più famosa Alpe d’Huez, si raggiunge la Valle del’Isonzo, il fiume smeraldino che lambisce le località di Bovec e Tolmino, prima di rientrare a Bohinj dopo la frazione da Zakojca a Podbrdo.