Un trekking in Trentino nelle terre alte sul sentiero della Pace

Un trekking in Trentino nelle terre alte sul sentiero della Pace

Tornano in Trentino gli “Incontri in cammino” sul Sentiero della Pace, dal 9 settembre al 4 ottobre 2025.
Quattro esperienze di cammino ed altrettanti eventi culturali sulle terre alte, in un Trentino meno noto, tra la Val Genova, le Piccole Dolomiti, le Alpi di Ledro e le Dolomiti di Fassa, su alcuni tratti significativi del Sentiero della Pace.
Il progetto è sostenuto da Trentino Marketing e curato dall’Associazione Va’ Sentiero,  Montura con la consulenza artistica di Roberto Bombarda.

Sentiero della Pace Lobbie e ghiacciaio Mandròn_foto Luciano Gaudenzio

Un format fra storia e cultura

Giunto al secondo anno, questo format si concretizza in quattro trekking su più tappe che toccano luoghi ad alta valenza simbolica lungo il Sentiero della Pace.
Qui, al termine della giornata di cammino, saranno proposti altrettanti eventi, diversi per contenuto, tipologia, espressione artistica e modalità di fruizione, con un denominatore comune: offrire lo spunto per una riflessione sul grande tema della Pace,  affidando i messaggi e le riflessioni che proprio questo Sentiero suggerisce al linguaggio dell’arte, della musica, del teatro. In fondo camminare è una buona pratica che aiuta a fare pace: con sé stessi, con l’altro, con la natura.
L’iniziativa si inserisce nell’ampio progetto di rilancio del Sentiero della Pace, che fa seguito alla rimappatura del percorso escursionistico presentata lo scorso anno a Palazzo Roccabruna nell’ambito del Trento Film Festival.

Val di Fassa. Passo San Pellegrino. Fuciade Carlo Baroni

Gli “incontri in cammino”

Prenderanno il via il 9 settembre da Passo Tonale, punto di partenza del primo trekking che in tre giorni porterà i partecipanti a Spiazzo Rendena, toccando i rifugi del Mandròne e Fontanabona.
Il giorno 11 settembre, al termine della terza tappa, proporrà il primo evento al Museo della Guerra sul Fronte Adamello di Spiazzo Rendena dove alle 18 il giornalista Raffaele Crocco, direttore responsabile dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, dialogherà con Fabio Bucciarelli, fotografo e giornalista che da 15 anni documenta i conflitti del nostro tempo.
Questo primo trekking vedrà anche la partecipazione di un gruppo di studenti del Liceo della Montagna di Tione.
Il secondo trekking, dal 19 al 21 settembre, sarà ambientato tra il Gruppo del Pasubio, l’Alpe Cimbra e la Vallagarina.
Si muoverà dalla Vallarsa e dopo aver toccato il rifugio V. Lancia, Passo Coe e Serrada,
 il 21 settembre approderà alla Campana dei Caduti di Rovereto per l’incontro, sempre alle 18, con Barbara Schiavulli, giornalista di guerra e direttrice di Radio Bullets. A seguire concerto per pianoforte di Daniele Zirilli.
Il terzo trekking si svolgerà, dal 26 al 28 settembre, su un tratto del Sentiero che attraversa le Alpi di Ledro, da Ledro (frazione Lenzumo) a Riva del Garda con tappa al Rifugio Nino Pernici. Domenica 28 settembre l’escursione toccherà la Tagliata del Ponale e quindi Forte Brione dove alle 15 è in programma lo spettacolo teatrale della compagnia (S)legati, A (s)ragionar di guerra.
L’ultimo dei trekking è in programma dal 2 al 4 ottobre nelle Dolomiti di Fassa.
Si partirà da Canazei per raggiungere la Conca di Fuciade sopra Passo San Pellegrino con tappe intermedie al Rifugio Passo San Nicolò e al Rifugio Passo delle Selle.
Due gli eventi in programma in quest’ultimo trekking: si tratta degli appuntamenti finali del Festival I Suoni delle Dolomiti che quest’anno celebra 30 anni.
Sono il concerto del Quartetto Thumòs al Rifugio Contrin, giovedì 2 ottobre ad ore 12 e il concerto dell’Orchestra Giovanile Europea EUYO diretta da Jean Christophe Spinosi al Rifugio Fuciade, sabato 4 ottobre alle 12.
La partecipazione ai trekking è gratuita e aperta a tutti, previa iscrizione, fino ad un massimo di 25 partecipanti per tappa. Iscrizioni e ulteriori informazioni per raggiungere la partenza dei trekking o rientrare al termine delle tappe sul sito vasentiero.org, alla sezione Cammina con noi. Non è richiesta alcuna prenotazione invece per partecipare agli eventi programmati.

Alto Garda. Valle di Ledro. Rifugio Nino Pernici. foto Giampaolo Calzà

Uno a uno: i trekking e le tappe

Dal 9 all’ 11 settembre
martedì 9.settembre:tappa Passo del Tonale – Rifugio Mandron
mercoledì 10 settembre: tappa Rifugio Mandron – Rifugio Fontanabona
giovedì 11 settembre: tappa Rifugio Fontanabona – Spiazzo Rendena
Evento ore 18.00 al Museo Guerra Fronte Adamello di Spiazzo Rendena:
Raffaele Crocco dialoga con Fabio Bucciarelli, fotografo e giornalista che da 15 anni documenta i conflitti del nostro tempo

Dal 19 al 21 settembre
venerdì 19 settembre: tappa Vallarsa – Rifugio Lancia
sabato 20.settembre: tappa Rifugio Lancia – Passo Coe
domenica 21 settembre: tappa Passo Coe – Serrada
Evento ore 19 presso la Campana dei Caduti di Rovereto:
Dialogo con Barbara Schiavulli giornalista di guerra e direttrice di Radio Bullets. A seguire concerto per pianoforte di Daniele Zirilli

Dal 26 al 28 settembre
venerdì 26 settembre: tppa Ledro (frazione Lenzumo) – Rifugio Pernici
sabato 27 settembre: tappa Rifugio Pernici – Riva del Garda
domenica 28 settembre Riva del Garda – Monte Brione: da Riva visita alle gallerie della Tagliata, lungo la Ponale, per poi raggiungere il Brione
Evento ore 15 a Forte Brione: spettacolo teatrale della compagnia (S)legati, A (s)ragionar di guerra

Dal 2 al 4 ottobre
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iovedì 2 ottobre: tappa Canazei – Rifugio Passo San Nicolò
Evento ad ore 12 al Rifugio Contrin: i Suoni delle Dolomiti, concerto del Quartetto Thumòs
venerdì 3 ottobre: tappa Rifugio Passo San Nicolò – Rifugio Passo Selle
sabato 4 ottobre: tappa Rifugio Passo Selle – Rifugio Fuciade – Passo San Pellegrino
Evento ad ore 12 al Rifugio Fuciade: i Suoni delle Dolomiti concerto dell’Orchestra Giovanile Europea

Rifugio V Lancia foto Sara Furlanetto

Il sentiero della Pace

È un affascinante itinerario di montagna lungo 495 chilometri, dal Passo del Tonale alla Marmolada, lungo la linea del fronte e che attraversa in latitudine tutto il territorio trentino, collegando i luoghi teatro della Grande Guerra.
Quella combattuta tra la neve e il ghiaccio e sulle creste delle montagne di questo territorio dai soldati del Regno d’Italia e da quelli dell’Impero austro-ungarico, nel corso della Prima guerra mondiale.
Una guerra dove il loro primo nemico diventavano per lunghi mesi l’ambiente estremo, il freddo e le valanghe, che mettevano a dura prova la resistenza di migliaia di uomini mandati a fronteggiarsi o a presidiare un caposaldo in condizioni limite.

Vallagarina. Campana de iCaduti Rovereto. Luca Monelli

Un viaggio nella memoria

Oggi il Sentiero è un percorso escursionistico di grande interesse ambientale e con un profondo significato culturale e storico, ben simboleggiato dal suo segnavia, una colomba bianca o gialla. Un viaggio nella memoria, per riflettere e meditare osservando a più di cento anni da quel tragico conflitto quei luoghi contesi.
Questo Sentiero unisce fra loro chilometri di mulattiere e trinceramenti, decine di piazzeforti e fortezze, postazioni, gallerie e baraccamenti sulle impegnative quote dei ghiacciai perenni, piccoli cimiteri e ancora grandi e piccoli musei diffusi nelle valli del Trentino. Nel mezzo, luoghi dai nomi evocativi e ben conosciuti dagli amanti della montagna.
I teatri in alta quota della Guerra bianca, le “tagliate” a fondovalle come i forti Corno e Larino in Valle del Chiese e la piazzaforte di Riva del Garda, per poi risalire nuovamente verso il Monte Altissimo, fare tappa a Rovereto “Città della Pace”. Dal Colle di Miravalle, dove i rintocchi della “Campana dei Caduti” diventano ogni sera preghiera universale per i caduti di ieri e di oggi si sale verso il Monte Zugna e ancora la “zona sacra” del Pasubio, gli Altipiani cimbri, sulle rocce rosse del Lagorai, per arrivare alle creste fortificate nel Gruppo della Marmolada.
Comun denominatore di questi luoghi è l’emozione che ancora suscitano in quanto testimoni della crudezza della guerra e della tragica quotidianità vissuta da migliaia di uomini un secolo fa e al tempo stesso portatori di un messaggio internazionale di pace e di bellezza trasmessa da boschi pieni di rumori e alpeggi verdeggianti che risuonano dello scampanio delle greggi e delle mandrie al pascolo, ruscelli e cascate scroscianti, cime avvolte nel silenzio affacciate sopra le vallate.

Una nuova guida per organizzare il proprio trekking

Il Sentiero della Pace, a seguito della ricognizione completa del tracciato effettuata dal team di Va’ Sentiero nell’estate 2023, è stato suddiviso in sette tratte, da percorrere in 35 tappe.
A volerlo percorrere tutto, includendo le prime due tratte tra la Val di Sole e la Valle del Chiese nei gruppi della Presanella, Adamello e delle Alpi di Ledro, richiede oltre 30 giorni di cammino, ottimo allenamento e una buona esperienza di montagna.
Il percorso è individuato da un’apposita segnaletica, facilmente riconoscibile dalla colomba – simbolo del Sentiero della Pace, ma è sempre buona cosa studiare con attenzione il percorso e, soprattutto, tenere sempre presenti le norme di prudenza in montagna. Il consiglio, in ogni caso, è di percorrerlo dalla primavera inoltrata all’autunno. In alcune tappe l’attuale itinerario si discosta leggermente dal percorso originario del Sentiero della Pace. Il consiglio è di studiare attentamente l’itinerario prima di mettersi in cammino utilizzando la nuova guida digitale al Sentiero della Pace disponibile sul portale del Trentino all’indirizzo www.visittrentino.info/it/articoli/outdoor-estate/circuiti-trekking.
La guida descrive l’itinerario tappa per tappa dal terzo tratto. Sono state tralasciate le prime due – Tonale-Adamello e Val Rendena, Val Giudicarie e Val di Concei – perché presentano difficoltà tecniche pìù elevate (attraversamento di alcune calotte glaciali), non alla portata di tutti.

 

Primavera in Trentino: 6 itinerari di trekking imperdibili tra boschi, vette e laghi

Primavera in Trentino: 6 itinerari di trekking imperdibili tra boschi, vette e laghi

La primavera è la stagione ideale per ricominciare a camminare, in modo lento, riflessivo, quasi un viaggio parallelo, ma più interiore.
Lo slow travel è un’esperienza da provare lungo antichi sentieri nell’arco di una giornata o percorrendo in più giorni cammini storici attraverso le valli

L’invito a camminare arriva da una olimpionica

“A primavera i miei posti preferiti per correre sono quelli il più vicino possibile sia ai fiori, sia alle piante, e quindi mi piace un sacco correre ai Pradiei, una località in alta Val di Non, in cui sei davvero circondata dai campi e vedi i contadini che si prendono cura dei prati. O iniziano i lavori nell’orto, vedi i “denti de cagn” – come si dice da noi – che crescono nei prati, e per questo è un percorso che mi piace un sacco. Io lo alterno anche ad altri percorsi, quelli nel bosco, ad esempio, come il sentiero Margherita in cui si entra all’interno di un ambiente un po’ più chiuso inizialmente, ma che poi si apre e vedi le montagne, vedi il sole, vedi i fiori, inizi a vedere la valle, una valle in fiore. Per me la primavera è libertà!”
Forse ci sta svelando uno piccolo, grande segreto nella sua preparazione la campionessa trentina Nadia Battocletti, argento olimpico a Parigi 2024 e vincitrice dei titoli europei dei 5 e 10 mila metri in una stagione – il 2024 – per lei indimenticabile.
Giornate in libertà come quelle che si possono vivere lungo le tappe dei tanti “Cammini” in Trentino, che permettono di scoprire questo territorio con giusta e consapevole lentezza, passo dopo passo, emozionandosi ad ogni mutazione di prospettiva, di paesaggio. 

Val di Non- Foto Fabio Staraopoli

1 – Trekking vista lago. Il Garda trentino

Il Garda Trek riunisce tre tour circolari a tappe, a diverse altitudini e livelli di difficoltà, che permettono di scoprire le meraviglie del Garda Trentino, con i suoi paesaggi naturali, la sua storia e i suoi protagonisti.
Questi trekking si estendono lungo la riva settentrionale del lago più grande d’Italia, e tracciano un percorso a forma di diadema che collega vette e punti panoramici, castelli e borghi, baite e rifugi. Si parte dal Garda Trek tour – Low loop (2 tappe – 1.045 metri di dislivello – 33 km, un tour circolare alla portata di tutti, da percorrere tutto l’anno, alla scoperta dei paesaggi della “Busa del Garda Trentino”. Garda Trek tour – Medium Loop (4 tappe – 3.275 metri di dislivello – 73 km) si innalza dalle rive del Lago di Garda fino a più di 1.000 metri di quota, su un percorso circolare.

Per escursionisti più esigenti e preparati c’è poi il Garda Trek tour 3 – Top Loop (7 tappe – 6.990 metri di dislivello – 90 km), il più sfidante perché piuttosto lungo ed impegnativo, ma che tuttavia non richiede particolari abilità tecniche e offre grandi emozioni.
Spostandoci nella vicina Val di Ledro si possono percorrere i Ledro Trek, due percorsi ad anello, sul fondovalle e sulla media montagna, che abbracciano il Lago di Ledro e percorribili quasi tutto l’anno. Ledro Trek Low è un trek di 19 km da fare in giornata su sentieri nelle immediate vicinanze del lago, toccando il centro storico di Pieve, il view point della Madonnina di Besta, il Museo delle Palafitte e il percorso di Ledro Land Art. L’itinerario
Ledro Trek Medium è un trek di due giorni lungo i sentieri della media montagna affacciati sopra il lago toccando il Monte Cocca, il Santuario della Madonna delle Ferle, i pascoli di Sant’Anna. L’itinerario 1gg – L’itinerario 2gg

ValdiNon. Tassullo-CastelValer_Fa

2 – Cammino dei 7 laghi. Valle dei laghi

Il Cammino dei Sette Laghi è nato all’interno del Biodistretto della Valle dei Laghi, che per definizione è un’area nella quale l’agricoltura biologica diventa il fulcro dello sviluppo rurale.
Qui si promuovono le esperienze virtuose di produzione, consumo e gestione del territorio che vengono messe insieme facendo in modo che possano contaminarsi a vicenda per raggiungere così un pieno sviluppo delle potenzialità economiche, sociali e culturali.

Il cammino sviluppa il suo percorso in uno dei paesaggi rurali più affascinanti, sebbene meno conosciuti, del Trentino.
Qui si scopre il fascino del silenzio, tra i vitigni di Nosiola, olivi e boschi di lecci, antichi manieri e scorci di grande impatto. A passo lento e con ogni senso aperto alla meraviglia. Un cammino che unisce natura e cultura, paesaggi e incontri, colori e sapori, saperi e incontri.

I Sette Laghi toccati nell’itinerario sono uniti tra loro da questo tracciato ad anello di circa ottanta chilometri che si snoda alle pendici delle catene montuose, lungo le rive della Sarca, tra mulattiere e sentieri che conservano segni di un passato che non va dimenticato. Il Cammino è suddiviso in cinque tappe di altrettanti giorni con partenza e arrivo dall’abitato di Sarche. camminodeisettelaghi.it/

foto Luca Matassoni

3 – Cammino delle Terre Sospese. Fiemme Cembra

Il Cammino delle Terre Sospese unisce le sponde della Val di Cembra esplorando l’identità profonda e autentica di una valle antica.
Sono 92 chilometri di sentieri da percorrere in sei tappe, un percorso che si snoda con una forma a “otto” tra le sponde del fiume Avisio connettendo tutti e sette i comuni che fanno parte della Val di Cembra. Si attraversano piccoli paesi sospesi nel tempo, tenacemente aggrappati ai versanti della montagna, vigneti verticali sorretti da arditi terrazzamenti, chiesette medievali, castelli e storiche vie di collegamento, masi e case rurali, boschi di abeti, faggi e larici che compongono un paesaggio di una bellezza inaspettata, da godere in ogni stagione.

Il Cammino non è solo un percorso fisico, ma un ambizioso progetto di comunità, per riscoprire un’identità comune e per contribuire a collegare le persone che vivono e amano la valle. Il. Puoi scoprire così una grande ricchezza e una diversità di paesaggi naturali e culturali: i paesi con le loro contrade, i volti e le antiche fontane, i vigneti terrazzati sorretti da arditi muri a secco, le chiesette medievali e poi i torrenti e i boschi silenziosi. https://camminoterresospese.it/

Maso rurale nei prati presso Caderzone, val Rendena Trentino. foto ValRendena-Caderzone. Foto Marco Simonini

4 – Cammino di San Rocco. Vallagarina

Il Cammino di San Rocco è un itinerario nel basso Trentino che unisce i diversi capitelli presenti nei Comuni di Mori, Ronzo-Chienis e Brentonico dedicati al protettore dalle pandemie, nonché dei volontari e delle volontarie, dei pellegrini e delle pellegrine.
Si sviluppa tra la Val di Gresta e l’altipiano di Brentonico, territori della Vallagarina vocati alla cura del paesaggio, ad una agricoltura sostenibile, e dove storia, cultura, natura, si intrecciano lungo antichi sentieri e piccoli e accoglienti centri abitati.
Nato dall’intuizione di due abitanti del territorio, questo Cammino è un progetto di comunità, da subito accolto e sviluppato insieme alla SAT di Mori. É un itinerario percorribile tutto l’anno e in tutta sicurezza ed è un percorso misto con tratti di sentiero, tratti di strada sterrata e tratti su asfalto.
Ha una lunghezza totale di 70 Km suddivisi in 5 tappe con partenza e arrivo a Mori. www.camminosanrocco.it


5 – Sul Cammino di Carlo Magno tra storia e leggenda. Val di Sole e Val Rendena

La piccola pieve di Santo Stefano si innalza sopra il borgo di Carisolo, all’imbocco della Val Genova, su uno sperone roccioso a picco sul fiume Sarca.
Una chiesa “dipinta”, impreziosita all’interno e all’esterno dagli affreschi dei pittori girovaghi Baschenis, originari di Averara nel bergamasco e per più generazioni attivi nelle valli alpine lombarde e trentine attorno al 1500. Tra i cicli di affreschi il più curioso è la rappresentazione dell’antico “privilegio di Santo Stefano di Rendena” che rievoca il leggendario passaggio di Re Carlo Magno tra queste montagne. Una lunga scritta murale, come in una fotonotizia di oggi, racconta con molti particolari la spedizione del re franco da Bergamo alla Valcamonica e attraverso le valli del Trentino occidentale.
Carlo Magno lungo il percorso espugna i castelli dei signori locali costringendoli alla conversione e sulle rovine di alcuni manieri fa erigere numerose chiese. Una vicenda che è ancora oggetto di indagini storiche, alla ricerca di maggiori riscontri; non per nulla è definita ancora “leggendaria”. Il Cammino di Carlo Magno si sviluppa partendo da Bergamo, attraversa i comuni lungo il fiume Serio, la Valle Camonica, la Val di Sole e la Val Rendena fino a Carisolo. 225 chilometri suddivisi in 12 tappe. Il tratto trentino è di 67 chilometri percorribili in 4 tappe: tra il Passo Tonale e Carisolo.
Lungo le soste del percorso, è prevista l’installazione di 20 opere artistiche. Le prime due sono state collocate a Bienno e Carisolo. Il segnavia del cammino è una corona bianca su sfondo rosso. www.camminodicarlomagno.it/
Un secondo cammino percorre la Val Rendena, è il Cammino di San Vili.
Prende il nome da San Vigilio, il vescovo e patrono di Trento che, secondo la leggenda, lo percorse nella sua opera di evangelizzazione delle valli occidentali di Trentino nel IV secolo d.C. partendo da Trento. Questo Cammino di circa 120 km ideato nel 1986 dalla SAT, la Società degli Alpinisti Tridentini, costeggia le spettacolari Dolomiti di Brenta, incontra natura e paesaggi rurali trasformati dal lavoro dell’uomo e dove l’acqua dialoga con la roccia, percorre le Valli Giudicarie, la Valle dei laghi fino a raggiungere Trento, e concludersi nella Piazza del Duomo intitolato al vescovo e patrono Vigilio. www.camminosanvili.it


6 – In cammino nella terra dei Reti. Valsugana e Tesino

Il Cammino Retico si ricollega fin dal nome al passato pre-romano della città di Feltre e dell’intero Feltrino, caratterizzato dalla presenza dei Reti, una cultura che, dal suo epicentro in Trentino, si diffuse poi fino all’alto Vicentino, al Bressanonese e in generale all’Alto Adige e a tutti i territori compresi tra l’area orientale dell’attuale Svizzera e la Carnia.
Ideato da Francesco De Bortoli, è stato sviluppato dall’Associazione di Promozione Sociale Carpe Diem. È un itinerario di sette/otto giorni attraverso le valli tra il Tesino e Feltrino seguendo le tracce dell’antico popolo dei Reti. Queste le tappe trentine.
Da Lamon (Bl) a Castello Tesino – 22.9 km

In questa tappa si ripercorre il presunto tracciato della via romana Claudia Augusta Altinate.
Anello del Tesino – 19,5 km.

Si cammina nella conca del Tesino. Pieve Tesino è stato il primo paese in Italia a costituire una Pro loco, e dal 2021 è entrato a far parte dell’Associazione I borghi più belli d’Italia. È il paese natale di Alcide De Gasperi. Il Museo Per Via, nel cuore del paese, è dedicato all’epopea dei venditori ambulanti che nel 1800 da questi luoghi si spingevano in tutta Europa con le loro “casséle” colme di oggetti. A Castello Tesino nell’area archeologica sul colle di Sant’ Ippolito si possono visitare i resti di due abitazioni retiche scavate nella roccia.
Da Castello Tesino a Fonzaso (Bl) – 25,5 km. Tappa lungo le antiche direttrici percorse dai pastori con le loro greggi, attraverso una molteplicità di ambienti toccando luoghi carichi di suggestioni come il maestoso Grifone di Vaia sul Celado. 
www.camminoretico.it

Prima volta sulla neve? Come vivere la vacanza bianca con i bambini

Prima volta sulla neve? Come vivere la vacanza bianca con i bambini

Da cosa mettere in valigia ai corsi di sci: ecco i nostri consigli per una settimana bianca in famiglia. Qual è l’età giusta per imparare a sciare? A quale altitudine è consigliabile andare con i bimbi? Quale scuola di sci scegliere? Cosa mettere in valigia? E se i bambini sono ancora piccoli per iniziare a sciare, cosa possono fare sulla neve?
A tutte queste domande, cerchiamo di darvi risposta. Ecco un po’ d’informazioni e indicazioni pratiche per vivere la vacanza sulla neve con la massima tranquillità.


La montagna fa bene ai bambini. Sì, ma a quale altezza?

Montagna è benessere. Cosa c’è di più piacevole che trascorrere una vacanza in quota, all’aria pura, immersi in uno straordinario e incontaminato scenario naturale?
È quanto di più bello si possa fare per il nostro fisico e la nostra mente. Non ci sono controindicazioni, né limiti di età: in montagna si va da bambini e da anziani, spesso insieme, imparando a misurarsi con se stessi.
Ma quale altitudine è adatta ai bambini? Spesso i genitori sono preoccupati per l’altezza, ecco allora alcuni consigli.
Neonati e lattanti (da 0 a 2 anni):
Non c’è nessun problema per quote al di sotto dei 2000 metri, magari salendo con gradualità: le salite ad altitudine maggiore sono invece da evitarsi;
Bambini da 2 a 5 anni:
Possono salire anche ad altitudini fino a 2500 – 3000 metri. Occorre comunque sempre essere cauti, in quanto a queste età i bambini non descrivono i sintomi;
Bambini da 5 a 10 anni:
Generalmente tollerano molto bene soggiorni ad altitudine media, anche fino a 3000 metri;
Bambini oltre 10 anni:
A queste età il bambino è fisicamente idoneo a sopportare l’altitudine ed è capace di descrivere i propri sintomi. Nessuna restrizione quindi per bambini con età superiore a 10 anni.


Cosa non deve mai mancare in valigia per una vacanza sulla neve

La prossima vacanza in famiglia sulla neve è già programmata. Per non rischiare di dimenticare qualcosa a casa, come spesso accade, è bene preparare la valigia per tempo: per affrontare la montagna al meglio non si può improvvisare.
Ecco 5 consigli su cosa mettere in valigia per una vacanza sulla neve con i tuoi bambini.
VESTIRSI A CIPOLLA
Si sa che in montagna, a causa dei cambi repentini delle condizioni meteo, vale la regola del vestirsi a cipolla: in valigia, perciò, non potranno mancare capi comodi e pratici che si possano anche sovrapporre, da togliere o aggiungere con facilità.
Indispensabile quindi mettere in valigia una tuta da sci se sei uno sciatore; maglioni, pile e pantaloni pesanti, nel caso in cui tu abbia voglia di fare delle attività all’aria aperta.
Per i bambini meglio preferire la tuta da sci “spezzata” a quella intera, in caso di… un “mi scappa la pipì” sulle piste!
L’INTIMO GIUSTO
Prima di partire per la tua vacanza in famiglia sulla neve fondamentale la scelta della biancheria intima per i più piccoli, che deve essere possibilmente tecnica e traspirante, elasticizzata e leggera, e che possa asciugarsi velocemente.
Maglietta intima a maniche lunghe e pantaloni coordinati quindi, da infilare direttamente sotto la tuta da sci.
GLI ACCESSORI DA NON DIMENTICARE
Capitolo a sé stante, ma importantissimo: gli accessori. A partire da calze e calzettoni, da scegliere con la massima attenzione perché siano avvolgenti, caldi e non troppo grossi.
Per le mani meglio decidere di investire qualche soldo in più per dei guanti tecnici che mantengano il calore corporeo e siano impermeabili. Mai dimenticare di mettere in valigia: berretti, scalda-collo o sciarpe, da scegliere secondo i propri gusti!
Per i più piccoli, meglio portare due paia di guanti o moffole, che sono più calde e più facili di indossare, due cappellini e una buona scorta di calzini. I nostri piccoli sciatori tendono a tuffarsi nella neve: guanti e cappellini bagnati sono assicurati!
TENERE I PIEDINI AL CALDO
Per camminare in montagna, non dimenticare doposci o scarponcini da neve. Le scarpe da ginnastica… lasciamole in palestra.
GLI IRRINUNCIABILI
La valigia adesso è pronta: possiamo chiuderla?
No, ci mancano le ultime cose irrinunciabili: piccoli oggetti preziosi ed indispensabili. Una buona crema solare con filtro UV, uno stick per le labbra magari con protezione solare, occhiali da sole di alta qualità e naturalmente macchina fotografica per immortalare le immagini ed i momenti indimenticabili che la montagna ti saprà regalare in questa vacanza sulla neve.

Le località dove fare la vacanza bianca

Le località family friendly del Trentino sono organizzate per la gioia di bambini e genitori: hotel con servizi su misura e personale preparato, piste da sci e da slittino, babypark sulla neve, corsi di sci con istruttori qualificati e attività nella natura per tutta la famiglia.
VAL DI FASSA
Che tu sia un principiante o un esperto, essere guidato in pista da un maestro è sempre una garanzia. Chi meglio di un professionista dello sci può farti da cicerone, accompagnandoti alla scoperta della valle o dei comprensori vicini?
Potrai iscriverti a tour, ski safari, corsi collettivi e lezioni individuali (per adulti e bambini) di sci alpino, freeride, freestyle, snowboard, sci alpinismo e fuori pista, telemark, sci di fondo. I maestri sono organizzati in scuole, associazioni o come istruttori indipendenti.
Le cinque scuole della valle aderiscono alle promozioni Dolomiti Superski. Per i servizi offerti e l’alta professionalità nell’insegnamento ai bambini, a tutte è stato assegnato il marchio di qualità oro da parte dell’Associazione Maestri di Sci del Trentino.
VAL DI FIEMME
Questa Valle è dedicata ai bambini, ma soprattutto a quei genitori che hanno voglia di sentirli ridere e di stupirli, con nuove esperienze di avvicinamento alla neve, al gioco e allo sci.
Addio sensi di colpa, quindi. Mamma e papà possono concedersi lunghe sciate e bagni di sole sulle terrazze dei rifugi in pieno relax, sapendo che i loro figli, poco più in là, stanno sperimentando giochi di neve con animatori qualificati e divertenti.
Fra gli incantevoli panorami innevati della Val di Fiemme si incontrano quattro Ski-Kindergarten con giochi fantasiosi e attività creative per muovere in allegria i primi passi sulla neve. Il Regno di Cermislandia sull’Alpe Cermis a Cavalese, Bip Club a Pampeago, Il Regno dei Draghi a Gardonè e la Tana degli Gnomi- Laricino Park a Bellamonte. Fra un gioco e l’altro, entrano in scena simpatiche mascottes: Skiri, Bip e Fondolo.
SAN MARTINO DI CASTROZZA
Primiero San Martino di Castrozza è il cuore pulsate del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, una vasta località dolomitica che incanta per la bellezza delle cime così come per gli immensi pascoli verdi e i vivaci paesini che danno vita ad un territorio davvero unico!
Ogni stagione ha il fascino di colori ed emozioni diverse, che prendono forma nell’immaginario in veri e propri tableau vivant alpini: lo sguardo spazia dalla quota delle Pale di San Martino maestose ed eleganti montagne di corallo che svettano imperiose ma al tramonto sanno arrossire come giovani innamorate, per scendere dolce fino ai pascoli alpini costellati dai tradizionali masi in legno, che d’inverno si vestono di neve, abbracciati da vasti boschi di larici e abeti.
A sud la gola del Lago di Schenér è la porta d’ingresso di un teatro attorniato dalle Pale di San Martino, il Lagorai e dalle Vette Feltrine, mentre a nord il Passo Rolle è il valico alpino che accoglie da sempre i viaggiatori verso San Martino di Castrozza, piccola deliziosa perla dolomitica. Fiera di Primiero, Transacqua, Tonadico e Siror sono l’anima dell’Alto Primiero, un luogo ideale per vivere appieno l’atmosfera della valle e il mondo outdoor in quota a 360°.
DOLOMITI PAGANELLA
Family Wonderland è il progetto sviluppato sul territorio che raggruppa tutti i servizi, gli spunti e le iniziative pensate per le famiglie in vacanza in Trentino sul territorio della Paganella.
È un modo per aiutarti a capire cosa va bene per te, genitore, e cosa per i tuoi bambini o ragazzi, per darti una mano a organizzare le tue vacanze in famiglia in Trentino nelle nostre località, per metterti al corrente di tutto quello che potreste fare insieme o separatamente per prendere il meglio da ogni giorno che trascorrerete qui.
Segnaliamo le esperienze da fare in famiglia in montagna che non potete assolutamente perdervi, i family hotel in Trentino sulla Paganella che organizzano particolari attività per voi, i corsi, il mini club, gli acqua park sulle Dolomiti, le piste da sci per bambini nella Ski area della Paganella, le passeggiate sulle Dolomiti, le visite al parco faunistico di Spormaggiore o alle fattorie didattiche in Paganella, i servizi di baby sitting e davvero tanto tanto altro.
ALPE CIMBRA
In inverno come in estate sull’ Alpe cimbra di Folgaria, Lavarone Luserna in Trentino, i bambini diventano i protagonisti assoluti delle vacanze.
In ogni Ski area, piste da sci baby, campetti scuola, maestri di sci specializzati, Kinderheim e simpatici animatori, vi coinvolgeranno per un’esperienza unica ed indimenticabile sulla neve.
Ma il divertimento non finisce qui! Uno splendido trenino delle nevi, lunghe discese con gommoni e slitte, tapis roulant per comode risalite, giochi gonfiabili, percorsi innevati, piste da Tubing, eventi, feste, gare e giochi vi intratterranno per tutta la vacanza.
E cosa ne dite di far provare al vostro bambino le brezza di una pedalata sulla neve o regalargli il ricordo della sua prima pattinata? Ma non preoccupatevi, non sarà il tramonto a concludere la vostra giornata.
Il programma Family Emotions e i Family Hotel e Residence dell’Alpe Cimbra saranno al vostro fianco attendendovi al rientro dalle piste da sci, con Mini Club e animazione, con splendide aree wellness e tantissimi servizi e attenzioni, per una vacanza a misura di famiglia e perfetta dall’inizio alla fine.
CAMPIGLIO DOLOMITI DEL BRENTA
Il collegamento sci ai piedi tra Folgarida Marilleva, Madonna di Campiglio e Pinzolo, permette di sciare su un unico comprensorio sciistico di oltre 150 chilometri di piste e 58 impianti di risalita nel cuore delle Dolomiti di Brenta.
È possibile raggiungere la ski area direttamente dalla Val di Sole grazie a 4 cabinovie: due da Folgarida, una dal centro della valle, precisamente da Daolasa, e una da Marilleva.
La skiarea Campiglio Dolomiti di Brenta Val di Sole Val Rendena offre inoltre la possibilità di sciare anche solo nel comprensorio di Folgarida-Marilleva che dispone di 25 moderni impianti di risalita e 36 piste da sci per un totale di 62 chilometri di piste, due delle quali illuminate per lo sci in notturna: un autentico paradiso per gli amanti dello sci alpino e dello snowboard.
La Skiarea, grazie alla telecabina da 8 posti con piano d’imbarco direttamente dalla fermata di Daolasa Commezzadura, si integra perfettamente con la ferrovia Trento-Malé-Mezzana, creando un sistema «gomma-rotaia-fune», il primo in Italia: lo Ski Train.
PEJO 3000
Con 20 chilometri di piste e 7 impianti di risalita, Pejo3000 è la più piccola tra le ski area della Val di Sole ma rappresenta una piccola perla nel Parco Nazionale dello Stelvio.
È l’ideale per chi, oltre allo sci, ama la natura e i panorami innevati: una corsa sulla funivia Pejo3000 e sarà colpo di fulmine, te lo assicuriamo!
Qui trovi tutto quel che serve per divertirti sulla neve con la tua famiglia: piste per adulti e bambini, snowpark, scuole sci, fun slope, rifugi. Non capita tutti i giorni di sciare in un’area protetta e a Pejo3000 lo farai, perché la skiarea si trova nel Parco Nazionale dello Stelvio.
Cosa significa questo? Che attorno a te si stendono boschi secolari e che non è cosa inusuale, soprattutto nelle prime ore del mattino o verso il crepuscolo, incontrare qualche animale o scorgerne le tracce nella neve.
Nel 2019 Pejo3000 ha confermato la sua naturale vocazione di area protetta ed è diventata la prima skiarea plastic freeal mondo: niente più stoviglie, bicchieri, cannucce monouso, bottiglie di plastica. Il progetto, condiviso dagli operatori turistici della ski area, è solo il primo passo di un percorso a tappe che mira a preservare la bellezza e l’autenticità di un ambiente naturale, promuovendo un turismo ecosostenibile.
PONTE DI LEGNO, TONALE
Ampi spazi aperti, impianti che toccano i 3000 metri, vette imbiancate ovunque giri l’occhio, un ghiacciaio, il Presena, su cui sciare fino a primavera inoltrata, 100 chilometri di piste e 28 impianti di risalita. Pontedilegno-Tonale, la skiarea a cavallo tra Trentino e Lombardia, conta su un’ampia varietà di piste da sci, che spaziano da Passo Tonale al Ghiacciaio Presena, a Ponte di Legno e a Temù.
I suoi punti di forza sono la possibilità di raggiungere gli hotel direttamente dalle piste e i suoi famosi après ski, in cui divertirti dopo una giornata sugli sci o sullo snowboard.
Oltre allo sci e allo snowboard, qui puoi lanciarti nel freeride o nello snowkite o in attività extra sci come la fatbike, l’ice climbing, le ciaspole e lo sleddog.
La skiarea Pontedilegno – Tonale è il posto giusto per assecondare la tua voglia di libertà e il tuo spirito outdoor!
POLSA SAN VALENTINO
Campi scuola e lezioni di sci, parco giochi sulla neve, bob e slittini a Polsa e San Valentino: il divertimento scende in pista!
Nel Parco del Monte Baldo i più piccoli potranno muovere i primi passi sulla neve nei campi scuola di Polsa e San Valentino, serviti da tapis roulant di ultima generazione.
Potrai scegliere tra più di 50 maestri della Scuola Sci Monte Baldo il più adatto a trasmettere ai tuoi figli la passione per la neve.
Area bimbi con simpatici giochi per i più piccoli, una pista didattica per muovere i primi passi sulla neve e una pista allestita per il divertimento dei più grandicelli. Adiacente alla zona giochi si trova la pista bob accessibile con bob noleggiati o propri, servita da tapis roulant.
Una comoda area famiglie vicina al parcheggio di Polsa con un parcogiochi sulla neve completo di dondoli, animali di gomma, sedute per bambini e genitori. Ai bimbi dai 3 anni è dedicata la pista di apprendimento didattico Polsa Primi Passi, dove imparare a sciare con i maestri della Scuola Italiana Sci Monte Baldo.
Anche a San Valentino in Loc. Mosee è presente un mini baby park all’arrivo della pista per slittini e bob, con un parco giochi aperto tutto l’anno, che offre divertimento assicurato sulla neve d’inverno e alcune strutture nelle immediate vicinanze per una pausa golosa al caldo o per soggiornare direttamente ad un passo dalle piste.
A Polsa e a San Valentino ti aspettano, nei pressi dei campi scuola e servite da tapis roulant, le piste da slittino recintate riservate esclusivamente a bob e slittini, per divertirsi in tutta sicurezza.

Far imparare a sciare ai piccoli

Non servono mesi per imparare a sciare, soprattutto se si è in tenera età. Per i bambini lo sci è sinonimo di gioco – soprattutto se ad insegnar loro ci sono maestri specializzati in grado di trasmettere le nozioni tecniche di base, in modo semplice e veloce, abbinando strumenti didattici e giochi.
Ma qual è l’età giusta per iniziare? Meglio lezioni singole o di gruppo? Come scegliere il corso giusto? In quanto tempo si impara a sciare?
L’ età per iniziare a sciare non si può stabilire in modo assoluto, dipende dal singolo bambino e dalle sue personali inclinazioni e dal suo dichiarato o dimostrato interesse. Mediamente si può iniziare verso i 4 anni per lo sci e a 8 per lo snowboard.
I bambini fino ai 3 anni di età possono, invece, iniziare a prendere confidenza con la neve e con lo sci nei parchi gioco sulla neve, attrezzati con tapis-roulant, piccoli ski-lift e dolci pendii.
Per calibrare l’impegno e la permanenza sugli sci in base all’età, fatevi consigliare dalle scuole di sci, che vi indicheranno le modalità di insegnamento migliori per i piccoli principianti.
È sempre opportuno che sia il maestro di sci il primo vero insegnante, sia per evitare possibili incidenti sia per imparare da subito un’impostazione tecnica corretta.
Il maestro trasmette sicurezza e fiducia all’allievo, che sarà in grado di superare le iniziali paure. Riesce anche a far apprendere in modo corretto e veloce le basi tecniche dello scie le regole di comportamento sulle piste. Inoltre vi può dare, in sede di prenotazione della lezione, le giuste indicazioni rispetto all’attrezzatura da acquistare o noleggiare.
Scegliere la tipologia di lezione più appropriata può rivelarsi difficile. Dal punto di vista pratico la lezione individuale permette risultati immediati, dal momento che l’attenzione del maestro è rivolta direttamente al singolo allievo, alle sue necessità e ai suoi tempi.
Le lezioni collettive hanno tempistiche e dinamiche diverse, ma aiutano il bambino a relazionarsi con il gruppo e a fare nuove amicizie. Esistono delle formule intermedie con lezioni anche di 2 o 3 allievi, ottime nel caso di due bambini amici o fratelli, purchè dello stesso livello tecnico.
È sconsigliata invece una lezione con adulto e bambino insieme per il diverso approccio all’insegnamento e la diversa risposta dell’allievo. Nel palinsesto dei corsi collettivi le scuole di sci propongono diverse opzioni con un numero massimo di bambini o con la possibilità di abbinare la lezione di sci al gioco nei vicini Kinderheim o di pranzare in compagnia, lasciando a mamma e papà qualche ora in più di libertà.
Il numero di lezioni necessario per un buon apprendimento è soggettivo, ma solitamente con circa 4-5 lezioni da 2 ore ciascuna si possono ottenere dei buoni risultati. Se la vacanza è più breve, sono consigliabili lezioni individuali con orari più flessibili rispetto alle lezioni di gruppo.
È fondamentale che l’attrezzatura e l’abbigliamento siano a norma, di misura corretta e in condizioni ottimali.
Oltre al casco obbligatorio per tutti i minori di 18 anni, ma consigliato anche per gli adulti, per una maggiore sicurezza, può essere utile indossare un paraschiena.
Da non dimenticare sono gli occhiali da sole, purchè sportivi, o la classica maschera da sci, che proteggono dal sole, dal vento e e dalla neve, insieme ad un comune sottocasco .
Gli indumenti devono essere comodi e adeguati: meglio indossare capi tecnici e impermeabili. Gli sci e gli scarponi devono essere sempre controllati da personale esperto: per gli sci è consigliata una lunghezza pari all’altezza del bambino fino a bocca/naso (anche più corti per i piccolissimi), per gli scarponi basta scegliere lo stesso numero di scarpe, indossando un calzino non troppo grosso.
Gli sci sono governati dai piedi e con scarponi troppo grandi sarebbe difficile gestirli. I bastoncini, infine, non servono per le prime lezioni se si tratta di bambini, ma è bene averli con sè per eventuali esercizi didattici. La loro lunghezza è adeguata, se impugnati in mano correttamente, il gomito fa un angolo poco inferiore ai 90 gradi. 

 

 

10 passeggiate sulla neve da fare in Trentino

10 passeggiate sulla neve da fare in Trentino

Una coltre candida ricopre i prati, gli abeti, i tetti dei masi e traccia i contorni di un paesaggio incantato, completamente trasformato dall’inverno. Trentino, un richiamo irresistibile per chi ama camminare sulla neve, respirare l’aria pura e frizzante, passeggiare senza fretta.
Gli itinerari che suggeriamo alternano ampi tratti soleggiati a romantici sentieri nel bosco.
Sono percorsi tematici nel bosco oppure hanno come meta una malga o un rifugio per una pausa gustosa prima del ritorno.
Potete percorrere questi itinerari a piedi, oppure, se la neve è soffice e appena caduta, indossando le ciaspole. Un consiglio in più: portatevi anche un paio di ramponcini. Adattabili a tutte le scarpe, consentono una camminata sicura, nel caso in cui la neve fosse ghiacciata o dura.


1 – Il respiro degli alberi

Partendo da Lavarone, nel cuore dell’Alpe Cimbra, in inverno, visitate un monumento vivente, “il Respiro degli Alberi”.
Questo incantevole sentiero tematico immerso nel bosco è ricco di opere d’arte il cui elemento conduttore è l’albero, elemento di vita. La vista è dalla Valsugana al lago di Caldonazzo.

La formula è quella dell’arte nella natura, dell’arte proposta con gli elementi della natura come il legno, la corteccia, le pietre… il tutto in un superbo contesto ambientale.
Il percorso è un invito a scoprire, in maniera nuova e originale, il tratto dell’altopiano lavaronese che si affaccia sulla profonda valle del Centa e l’Alta Valsugana percorrendo un itinerario facile, in cui le suggestioni dell’ambiente si sposano con le suggestioni dell’arte. E’ un percorso adatto a tutte le stagioni, anche con le ciaspole ai piedi.


2 – Alla ricerca del silenzio e della pace a Pociace

E’ questa un’escursione di media difficoltà che richiede il tempo di una giornata per la lunghezza del percorso, ma che saprà premiarti con una delle più belle vedute sul Catinaccio-Rosengarten e la sua Roda de Vael.
Lontana da ogni rumore, Pociace è la meta per chi sa concedersi di perdere la bussola del tempo.
Potete anche fare una pausa nella baita forestale con bivacco sempre aperto, acqua freschissima di fonte e un caminetto esterno per scaldarsi e cucinare


3 – Dal Rifugio Dosson al Rifugio Meriz

Facile escursione adatta anche a famiglie con bambini che, in poco più di 4 km, porta al Rifugio Meriz attraverso i boschi della Paganella.
Da località Dosson s’imbocca la strada forestale immersa nel bosco, ai piedi della famosa “pista dei campioni” Olimpionica 2.
A metà strada circa si trova il punto panoramico Croz del Rasar, da cui è possibile dominare dall’alto Andalo e godere di un panorama unico sulle Dolomiti di Brenta.


4 – Alla ricerca dei draghi del Latemar

Ad ogni passo, una sorpresa: è la Foresta dei Draghi, in Val di Fiemme, un percorso-gioco fiabesco di mezz’ora che trasforma una passeggiata sulla neve battuta in un’avventura costellata di “prove” divertenti. All’arrivo, sul Latemar, ci si diverte anche con slittini e tubing. Ideale per le famiglie.


5 – In gita a Malga Ritorto

Il profumo degli abeti avvolge chi si dirige verso Malga Ritorto: il semplice sentiero è raggiungibile con la cabinovia Colarin-Patascoss con la quale si raggiunge località Patascoss.
La strada innevata, pianeggiante, prosegue nel bosco e giunge la radura davanti alla malga, dove potrai gustare un piatto di polenta con vista sulle Dolomiti di Brenta


6 – Verso i Laghi di Colbricon

Facile escursione che parte da Malga Rolle e si inoltra nella parte alta della foresta di Paneveggio, con secolari abeti rossi, larici e pini cembri.
Giunti ai laghi di Colbricon si possono ammirare degli stupendi scorci sulle cime teatro della Grande Guerra e sui gruppi dolomitici delle Pale di San Martino, Marmolada, Catinaccio e Latemar. 


7 – Ponte sospeso – Malga Fratte

Questo facile itinerario nel Parco Nazionale dello Stelvio ti porterà verso una delle attrazioni più conosciute della Val di Rabbi: il ponte sospeso a circa 60 metri di altezza sulle cascate Ragaiolo.
Quando ti troverai al centro del ponte fermati, guarda le cascate e poi chiudi gli occhi.
Lassù, immobile tra il fragore dell’acqua che infrange il silenzio della neve e gli zampilli che ti sfiorano il viso, ti sembrerà di essere un tutt’uno con la natura e con il tempo che scorre.  

 


8 – Passeggiata sulla neve alle Regole di Malosco

Un bel percorso nel bosco che collega la località Paradiso, nei pressi del paese di Ruffrè, alla famosa località Regole di Malosco.
L’itinerario è adatto a tutti e non presenta particolari pendenze. I prati delle Regole di Malosco, poi, sono molto soleggiati e panoramici e sono l’ideale per fare anche una bella slittata! 

 


9 – Passeggiata in Panarotta – Valsugana

Facile itinerario di 9 km, da fare a piedi o con le ciaspole, che parte poco sopra Vetriolo e scorre tranquillo ai piedi della Panarotta.
Lungo il percorso puoi ammirare il panorama su tutta la sottostante Valsugana e, poco dopo la partenza, incontrerai anche la maestosa Lupa del Lagorai.

10 – Sentiero del Sinel – Trincerone – Sentiero della Pace

Facile passeggiata ad anello che si snoda attraverso i boschi di faggi e pini dello Zugna, tra i ricordi della Grande Guerra e gli ampi panorami sulla Vallagarina,
Valle dell’Adige e Piccole Dolomiti. Il punto di partenza e di arrivo è il Rifugio Malga Zugna e, non distante, si trova anche l’Osservatorio astronomico.

5 laghi da vedere in Trentino nella stagione del foliage

5 laghi da vedere in Trentino nella stagione del foliage

Cosa c’è di più romantico di una passeggiata al lago in autunno?
Quando le sue sponde si incendiano con le tinte calde del foliage e nell’aria frizzante senti solo il cinguettio degli uccelli e il fruscio delle foglie secche che si stendono come un tappeto colorato di giallo, rosso e arancio. Paesaggi meravigliosi, per momenti da ricordare.
In Trentino ci sono quasi 300 laghi, ma ne abbiamo scelti 5, facili da raggiungere, che in autunno diventano la destinazione ideale per una fuga romantica. 


1 – Lago di Toblino

Quando, la mattina, il Castello di Toblino emerge come un sogno dalle nebbie del lago, si comprende perché secondo la leggenda qui ci vivessero le fate, rispettate e onorate dagli abitanti del luogo. A loro era dedicato perfino un piccolo tempio, come ricorda una lapide posta nel portico del castello.
Il lago di Toblino, nella Valle dei Laghi, è la meta romantica per antonomasia. Fra aromi di olive e rosmarino, lo specchio d’acqua è particolarmente incantevole: la barriera dei monti e l´influsso mite del lago di Garda favoriscono una vegetazione mediterranea. Il lago, bordato da un canneto, è il rifugio di uccelli migratori e molte specie ittiche. Il paesaggio è rilassante e adatto a passeggiate, e pedalate nel verde.
Su uno sperone di roccia a picco sull’acqua si trova Castel Toblino, magnifica rocca cinquecentesca, al centro di tante leggende. Per ammirare da una magnifica prospettiva lago e castello si può prendere la passerella di legno che costeggia le sponde.
Il lago di Toblino è un’area sottoposta a tutela ambientale e non è balneabile o navigabile. Esistono delle deroghe di legge ma riguardano solo motivi di ricerca e studio (con apposito permesso).


2 – Lago di Levico

Il Lago di Levico sorge a pochi minuti da Levico Terme. Circondato da piccole spiagge, prati ombreggiati e canneti, le sue acque hanno ricevuto il riconoscimento di Bandiera Blu, così come la spiaggia e la gestione ecosostenibile da parte del Comune di Levico Terme. Qui si trova una vera oasi di quiete con due stabilimenti balneari e un’ampia spiaggia libera e attrezzata.
Le possibilità sono molte, durante tutto l’anno. D’inverno è d’obbligo una visita ai meravigliosi mercatini di Natale allestiti nel Parco degli Asburgo di Levico Terme, oltre agli sport praticabili sulla neve.
D’estate si può scegliere tra canoa, nuoto, vela, windsurf, stand-up paddle e kayak, oppure noleggiare le barche elettriche all’Hotel Du Lac. Ci si può dedicare alla pesca, oppure camminare sulle numerose passeggiate sulle sponde del lago. Consigliamo specie nel periodo del foliage la Strada dei Pescatori, che aggira tutto il lago (8,5 km), su un sentiero naturalistico. Gli amanti delle due ruote potranno invece percorrere la ciclabile della Valsugana.


3 – Lago di Tovel

Ancora oggi, nonostante non accada più, il lago di Tovel è ricordato per il fenomeno unico al mondo dell’arrossamento.
Fino alla metà degli anni ’60, in estate, una certa alga affiorava in superficie e lo specchio d’acqua appariva di un rosso acceso.
Per spiegare questo fatto straordinario, nacquero misteriose storie e leggende, come quella della regina Tresenga.
Oggi il lago di Tovel è uno dei gioielli naturalistici del Parco Naturale Adamello Brenta. Visitarlo significa godere appieno del contatto con la natura.
Per il giro del lago occorre circa un’ora e mezza, ma sono molti i percorsi nei dintorni. La strada di accesso al lago è normalmente chiusa nel periodo invernale (novembre – marzo).


4 – Lago di Tenno

Ci troviamo a nord del Lago di Garda, precisamente a 14 km da Riva del Garda. Siamo a 570 metri sul livello del mare e vicino allo splendido lago di Tenno, si trova anche il borgo medievale di Canale di Tenno, uno dei borghi più belli d’Italia.
Per prima cosa, vi consigliamo una visita al borgo medievale di Canale di Tenno. Qui potete visitare la Casa degli Artisti, dedicata a Giacomo Vittone, pittore adottivo di Canale, e partecipare a Rustico Medioevo, festival di arti varie che riporta in scena alcuni momenti di vita medievale del borgo, e che si tiene le prime due settimane di agosto.
Dopo le visite culturali, è il momento del relax: chi viene al Lago di Tenno, infatti, cerca proprio questo. Una gita al lago è l’occasione per immergersi nelle sue acque d’estate, oppure nel periodo de foiage per regalandosi un momento di profondo contatto con la natura.
Infine, dall’unico emissario del lago si forma la Cascata del Varone e il parco Grotta Cascata Varone è una delle attrazioni più suggestive di questa zona: qui potrete seguire un percorso tra ponti, scale, sentieri e tunnel scavati nella montagna.


5 – Lago di Garda

Il più grande e più famoso d’Italia che si trova tra Trentino, Lombardia e Veneto. Un lago che ricopre una superficie di 370 km quadrati totali per 350 metri di profondità.
A nord si restringe a imbuto, a sud si allarga; la sua sponda trentina, a nord, si trova in provincia di Trento e vi si affacciano i comuni di Nago -Torbole, Riva del Garda e Arco.
Grazie al clima mediterraneo del lago che solo su questa sponda si coniuga perfettamente con quello alpino, la zona trentina è per molti la più bella e suggestiva di questo grande specchio d’acqua, grazie anche all’evidente contrasto paesaggistico tra i monti e la vegetazione. Siamo, infatti, già circondati da montagne alte oltre 2.000 metri, ma, in riva al lago fioriscono ulivi e limoni.
Chi sogna di trascorrere qui una vacanza può scegliere tra numerose opportunità. Tra gli sport praticabili i più diffusi sono senza dubbio la vela, il windsurf, la mountain bike, l’arrampicata sportiva, la canoa e le immersioni subacquee, grazie ai tanti circoli sportivi presenti, che organizzano corsi ed eventi sportivi internazionali.
Gli amanti della vela e del windsurf fanno affidamento sull’Ora, il vento che soffia ogni giorno con grande regolarità, mentre chi preferisce il brivido e la vertigine dell’arrampicata trova spettacolari falesie sospese a picco sull’acqua, vere e proprie palestre naturali di roccia. Le spiagge bianche sono invece il regno del relax, per chi dal lago si aspetta giornate di riposo, sole e quiete.
Chi non vuole per forza oziare né fare sport, può prendere il traghetto a Riva del Garda o a Torbole per fare un’escursione sull’acqua, comodamente seduto ad osservare il paesaggio meraviglioso d’autunno e le altre zone del lago.