[:it]Toscana: andando ancora per presepi…[:]

[:it]terre di presepi in Toscanadi Stefania Pianigiani –  Fin da piccina, da buona toscana, oltre l’albero di Natale, a me è sempre piaciuto fare il presepe. Andare a cercare la borraccina, mettere i rametti di quercia a fare gli aberi insieme a il pungitopo. E mi è sempre piaciuto andare in giro per la Toscana a vedere i presepi, e quest’anno ce ne sono davvero tanti da non perdere.

che presepi vedere in Toscana

Terre di Presepi, é un coordinamento fatto da presepisti, parrocchie, enti ed associazioni, che ha messo in rete Vie dei presepi, presepi artistici, esposizioni presepiali, musei del presepe, presepi viventi per una proposta accattivante per il tempo di Natale.

Ecco dove andare a vederli: a Usigliano di Lari (Pi), è visitabile l’unico Museo permanente
del presepe regionale
e accoglie nelle cantine dell’antica fattoria Castelli una collezione pregevoli con quaranta realizzazioni del presepista idee per il presepeClaudio Terreni.
A Porcari di Lucca è allestita una  mostra di presepi e
diorami con opere di scultori italiani e spagnoli, a Siena, un’ampia collezione di presepi provenienti da tutto il mondo, a Tavarnelle val di Pesa (Fi) un percorso presepiale.

Chi vuol apprezzare tante realtà presepiali in un’unica visita deve recarsi a Castelfiorentino (Fi) dove è allestita la via dei presepi caratterizzata da oltre cinquanta rappresentazioni artistiche di cui alcune di grandi dimensioni.

A Cerreto Guidi la via dei presepi che interessa il paese è dove fanno il presepe per Santo Stefanocaratterizzata (accanto al presepe nel campanile) da un realizzazione da record. Si tratta del presepe all’uncinetto più grande mai realizzato.

A San Miniato la via dei presepi si snoda sui due chilometri del crinale della città ed è caratterizzata dal Calendario dell’Avvento, una mostra collettiva sul tema della misericordia realizzata da trenta artisti sulle finestre dello storico seminario, dall’esposizione artistica dei presepi in arte povera realizzata con materiali di riciclo realizzati da Roberto Cipollone in arte Ciro, dalla passeggiata campestre alla scoperta dei presepi lungo i la natività presepe viventevicoli carbonari, al presepe artistico di Mario Rossi, situato in una nuova location, ai tanti presepi artistici e tradizionali.

Poi ci sono i presepi artistici, vere e proprie opere d’arte di grandi dimensioni. A San Romano si t
ratta di un presepe che occupa l’intero chiostro del convento, una vera e propria opera monumentale per ingegno e realizzazione. A Cigoli, il presepe tra i più tecnologici d’Italia, avrà
ancora maggiori suggestioni, a Petroio, presso Vinci, nella terra di Leonardo, il presepe meccanizzato, allestito luci per il presepeesternamente, occupa un’intera collina. Nella vicina Sovigliana al presepe artistico e affiancata una esposizione di diorami.
A Lecore nella piana di Signa, Sauro Mari realizza un presepe artistico e contemplativo; quest’anno ha come tema: “Profumo di vita dove tutto diventa pane” e viene sviluppato con materiale povero come le scatole di cartone e materiali naturali.

Meditazione e riflessione anche al presepe di Oste di Montemurlo. Ha come titolo “Venne tra i suoi, e i suoi non l’hanno accolto” (Gv. 1,11) e pone l’attenzione all’accoglienza dei tanti migranti che giungono in il bellisimo presepe di Lecorecondizioni disperate nelle nostre coste, senza mancare i forti richiami al Giubileo della Misericordia.

A Nicosia di Calci (Pi) a pochi chilometri dalla Certosa, al “Presepio che cresce” i personaggi sono realizzati in gesso lavorato e pitturato e i vestiti con tessuti adatti all’epoca.

A Montignoso (Gambassi Terme – Fi) il presepe racconta in un suggestivo itinerario le scene dell’intera vita di Gesù, a Montopoli il presepe è tradizionale nella sacrestia della pieve e ha una veste nuova:un fondale panoramico che raffigura gli angoli più caratteristici del piccolo borgo,situato nella campagna toscana.
Presepe in grotta in località Convalle di Pescaglia in provincia di Lucca. Si tratta di un presepe realizzato dal Gruppo Speleologico dell’Alta Val Freddana sin dal 1994 all’interno in una grotta naturale.

All‘Isolotto di Firenze ai Bassi, il presepe artistico, recentemente rinnovato, è meccanizzato, mentre alla parrocchia di Legnaia di Firenze ricalca la tradizione.

Ad Empoli viene allestito un presepe napoletano allestito nell’ex ospedale San Giuseppe, mentre presso
la parrocchia di San Giovanni Evangelista accanto al presepe artistico va in scena da alcuni anni il presepe vivente in parole, danza e musica.

A Poggibonsi in un capannone è allestito il presepe animato dei vecchi mestieri. Si tratta in un percorso illustrato di circa 50 raffigurazioni di antichi mestieri, fra i quali il falegname, il barbiere, le donne che tessano la lana, il macellaio, il fabbro (vincitore alla mostra dei presepi di Verona)
A Tizzana di Quarrata, il presepe, di stile tradizionale, ha come particolarità il luogo di
allestimento: l’antica cantina della canonica. Alla parrocchia di Traversagna, (Massa e Cozzile) il presepe poliscenico è animato con tre fasi, sincronizzato con commento e colonna sonora con personaggi in movimento. A San Miniato Basso il presepe è vivente. In esso sono coinvolti ogni anno oltre trecento figuranti per una rappresentazione scenica di notevoli dimensioni arricchita dalle principali scene di vita al tempo della nascita di Gesù.
Ma ci sono anche molte altre realtà che stanno
preparando presepi suggestivi come la parrocchia di Castelfranco di Sotto e i borghi di Marti, Ponte a Elsa nel sanminiatese.
www.terredipresepi.blogspot.i

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Toscana: il Natale è già arrivato

[:it]siena-piazza_night_1600Anche se sembra ancora lontano il Natale è già arrivato in Toscana. Si accendono le luci dello shopping natalizio già da novembre in tanti piccoli borghi e nelle grandi città fra profumi di vin brulè e palle colorate di mille sfumature.

Si inizia il nostro viaggio da Chianciano Terme, che dal 6 novembre al 27 dicembre, si trasforma nel Paese di Babbo Natale. Scenografie fatte di luci, alberi, stelle e proiezioni guideranno i visitatori attraverso un mondo incantato.
Anche il trenino turistico “Termalino” si trasformerà per l’occasione per diventare il “Polar Express” e portare grandi e piccini per le vie di tutto il paese. Il clou della manifestazione sarà la dimora di Babbo Natale con tante attività per i più piccoli e il mercatino all’esterno.

Anche Montecatini Terme si prepara presto per le festività natalizie e diventa La Città del Natale dal 6 novembre al 6 gennaio.
Quest’anno anche il borgo medivale di Montecatini Alto partecipa alla festa e fa da cornice al Piccolo Regno Incantato, dove i più piccoli potranno trascorrere la giornata in compagnia dei personaggi delle fiabe più celebri. La città termale, invece, ospita anche la Casa di Babbo Natale, al Castello delle Terme Tamerici. Oltre alla ricostruzione della magica dimora del mitico vecchietto panciuto e barbuto, ci saranno elfi, animazioni, laboratori, spettacoli, burattini, clown, scuola circense e molto altro ancora.

A Montepulciano, nel cuore della Valdorcia, la festa inizia il 21 novembre per concludersi soltanto il 6 gennaio con il Villaggio di Natale.
Piazza Grande, piazzetta Danesi e Via San Donato saranno invase da casette di legno e addobbi a tema. Grande attenzione alla qualità e originalità dei prodotti in vendita con il coinvolgimento delle associazioni degli artigiani.
Street food, spettacoli e attività di animazioni assicureranno poi il divertimento per tutta la famiglia. Per i più piccoli ci saranno inoltre il mini ranch dei pony e il Castello di Babbo Natale, ospitato all’interno della Fortezza Medievale con giochi, canti, spettacoli e laboratori creativi.

A Porciano di Lamporecchio, in provincia di Pistoia, il 29 novembre c’è l’appuntamento con Porciano e i Sapori del Natale.
Dolci tipici, vin brulé, musica itinerante e artigianato per godere l’atmosfera festiva tra le colline del Montalbano e, magari, visitare il piccolo borgo a bordo di una carrozza trainata da cavalli.

A Firenze sono tanti gli eventi in programma.
Dal 2 al 20 dicembre torna, appunto, il Weihnachtsmarkt, tradizionale mercatino di Natale tedesco in Piazza Santa Croce.
Caratteristiche casette di legno addobbate in stile natalizio portano l’aria della Germania nel cuore della città del Giglio. Il profumo di saporiti wurstel e sostanziosi stinchi di maiale cotti sulla brace, i bretzel, lo strudel e altre prelibatezze pervadono l’aria e invitano i visitatori a cedere alle tentazioni della gola, magari accompagnando il tutto con un bel boccale di birra spillato sul momento.
Largo Pietro Annigoni diventa anche quest’anno il Villaggio di Babbo Natale dall’8 dicembre al 6 gennaio.
A Palazzo Corsini, dal 18 al 20 dicembre, c’è il Natale per File (Fondazione Italiana di Leniterapia), l’occasione ideale per trovare un regalo speciale ai propri cari mentre si fa una buona azione. Interverranno molti espositori tra grandi brand, negozi e artigiani del territorio, che devolveranno parte del loro ricavato a FILE.
Nel segno della beneficenza anche Aspettando il Natale, la mostra-mercato che si terrà dal 4 al 6 dicembre all’Obihall a favore della Croce Rossa Italiana.
L’8 dicembre in Piazza Santissima Annunziata ci sarà la Fierucola dell’Immacolata, mentre la Fierucolina di Natale avrà luogo in Piazza Santo Spirito il 20 dicembre.

A Pisa il Palazzo dei Congressi diventa la Fabbrica di Babbo Natale dal 4 all’8 dicembre. Lì la festa è indubbiamente dei più piccoli, con folletti, spettacoli di circo e magia, laboratori artistici, teatrino delle marionette e la presenza di truccatori.

Abbadia San Salvatore, nel cuore dell’Amiata, si prepara ad una grande festa dal 4 dicembre al 6 gennaio.
L’iniziativa Città delle Fiaccole racchiude un richissimo cartelone che condurrà cittadini e visitatori alla scoperta di una montagna diversa,  dove si scia, ma non solo. Ogni weekend, infatti, ci saranno mercatini, musiche, laboratori, mostre di presepi e molto altro ancora. I profumi e i sapori del periodo natalizio invaderrano le vie del borgo merdievale che vivrà il momento clou il 24 dicembre, la celebre Notte delle Fiaccole.

A Siena, il 5 e il 6 dicembre si farà shopping nel Medioevo con l’arrivo del Mercato nel Campo, che quest’anno si inspira al tema di Siena Capitale Italiana della Cultura 2015.
Una delle piazze più belle d’Italia farà da cornice alla rievocazione del “mercato grande” che si teneva nel Trecento. Spazio ai prodotti tipici senesi, ma anche di altre regioni italiane e dall’Europa in oltre 150 banche che saranno disposti seguendo le indicazioni date nel XIV secolo dalle autorità comunali. Il Cortile del Podestà ospiterà poi un percorso sensoriale dedicato al settore vitivinicolo.

A Palazzuolo sul Senio, nell’Alto Mugello, torna l’appuntamento con Le Magie dell’Avvento. Il 6, 8, 13 e 20 dicembre la Piazza IV Novembre è il cuore della manifestazione con bancarelle di idee regalo e prodotti tipici italiani, dai presepi alle candele.
Canti natalizi, lanterne colorate, artisti di strada, animazione per adulti e bambini e il percorso 100 Presepi per Palazzuolo – visitabile dal 6 dicembre al 6 gennaio, completano l’atmosfera fiabesca della festa. Immancabile poi, la Baita di Babbo Natale con l’Elfo Truccabimbi per i più piccoli.

Il castello di Monteriggioni diventa il Villaggio di Natale nei giorni 8, 13 e 20 dicembre: animazione per bambini, mercatino di prodotti tipici e attività per tutta la famiglia.

A Chiusi della Verna, nell’Aretino, dal 20 al 27 dicembre è in programma la prima edizione del mercatino e della Casa di Babbo Natale.
Tante le attività: gara di dolci natalizi, palio dei presepi, truccabimbi, animazioni, musica, cori, danze, giochi per grandi e piccini, stand gastronomici e tanto artigianato nella splendida cornice del Sacro Monte.

Infine, a Lucignano, il romantico borgo dell’Aretino, il 20 dicembre – l’ultima domenica prima di Natale – c’è la tradizionale Fiera del Ceppo. Presepi, giocattoli in legno, bambole di pezza, addobbi natalizi e articoli artigianali in pelle ispirano i regali speciali, mentre i dolci tradizionali del periodo, oltre a tartufi e pecorini, miele e marmellate, allietano i buongustai. L’appuntamento è legato ad una memoria storica particolarmente cara ai lucignanesi.

Ricordiamo, inoltre, che l’intera Toscana è costellata di mercatini di Natale: da Lucca a Massa, da Marradi a Pietrasanta.

 [:en]siena-piazza_night_1600Anche se sembra ancora lontano il Natale è già arrivato in Toscana. Si accendono le luci dello shopping natalizio già da novembre in tanti piccoli borghi e nelle grandi città fra profumi di vin brulè e palle colorate di mille sfumature.

Si inizia il nostro viaggio da Chianciano Terme, che dal 6 novembre al 27 dicembre, si trasforma nel Paese di Babbo Natale. Scenografie fatte di luci, alberi, stelle e proiezioni guideranno i visitatori attraverso un mondo incantato.
Anche il trenino turistico “Termalino” si trasformerà per l’occasione per diventare il “Polar Express” e portare grandi e piccini per le vie di tutto il paese. Il clou della manifestazione sarà la dimora di Babbo Natale con tante attività per i più piccoli e il mercatino all’esterno.

Anche Montecatini Terme si prepara presto per le festività natalizie e diventa La Città del Natale dal 6 novembre al 6 gennaio.
Quest’anno anche il borgo medivale di Montecatini Alto partecipa alla festa e fa da cornice al Piccolo Regno Incantato, dove i più piccoli potranno trascorrere la giornata in compagnia dei personaggi delle fiabe più celebri. La città termale, invece, ospita anche la Casa di Babbo Natale, al Castello delle Terme Tamerici. Oltre alla ricostruzione della magica dimora del mitico vecchietto panciuto e barbuto, ci saranno elfi, animazioni, laboratori, spettacoli, burattini, clown, scuola circense e molto altro ancora.

A Montepulciano, nel cuore della Valdorcia, la festa inizia il 21 novembre per concludersi soltanto il 6 gennaio con il Villaggio di Natale.
Piazza Grande, piazzetta Danesi e Via San Donato saranno invase da casette di legno e addobbi a tema. Grande attenzione alla qualità e originalità dei prodotti in vendita con il coinvolgimento delle associazioni degli artigiani.
Street food, spettacoli e attività di animazioni assicureranno poi il divertimento per tutta la famiglia. Per i più piccoli ci saranno inoltre il mini ranch dei pony e il Castello di Babbo Natale, ospitato all’interno della Fortezza Medievale con giochi, canti, spettacoli e laboratori creativi.

A Porciano di Lamporecchio, in provincia di Pistoia, il 29 novembre c’è l’appuntamento con Porciano e i Sapori del Natale.
Dolci tipici, vin brulé, musica itinerante e artigianato per godere l’atmosfera festiva tra le colline del Montalbano e, magari, visitare il piccolo borgo a bordo di una carrozza trainata da cavalli.

A Firenze sono tanti gli eventi in programma.
Dal 2 al 20 dicembre torna, appunto, il Weihnachtsmarkt, tradizionale mercatino di Natale tedesco in Piazza Santa Croce.
Caratteristiche casette di legno addobbate in stile natalizio portano l’aria della Germania nel cuore della città del Giglio. Il profumo di saporiti wurstel e sostanziosi stinchi di maiale cotti sulla brace, i bretzel, lo strudel e altre prelibatezze pervadono l’aria e invitano i visitatori a cedere alle tentazioni della gola, magari accompagnando il tutto con un bel boccale di birra spillato sul momento.
Largo Pietro Annigoni diventa anche quest’anno il Villaggio di Babbo Natale dall’8 dicembre al 6 gennaio.
A Palazzo Corsini, dal 18 al 20 dicembre, c’è il Natale per File (Fondazione Italiana di Leniterapia), l’occasione ideale per trovare un regalo speciale ai propri cari mentre si fa una buona azione. Interverranno molti espositori tra grandi brand, negozi e artigiani del territorio, che devolveranno parte del loro ricavato a FILE.
Nel segno della beneficenza anche Aspettando il Natale, la mostra-mercato che si terrà dal 4 al 6 dicembre all’Obihall a favore della Croce Rossa Italiana.
L’8 dicembre in Piazza Santissima Annunziata ci sarà la Fierucola dell’Immacolata, mentre la Fierucolina di Natale avrà luogo in Piazza Santo Spirito il 20 dicembre.

A Pisa il Palazzo dei Congressi diventa la Fabbrica di Babbo Natale dal 4 all’8 dicembre. Lì la festa è indubbiamente dei più piccoli, con folletti, spettacoli di circo e magia, laboratori artistici, teatrino delle marionette e la presenza di truccatori.

Abbadia San Salvatore, nel cuore dell’Amiata, si prepara ad una grande festa dal 4 dicembre al 6 gennaio.
L’iniziativa Città delle Fiaccole racchiude un richissimo cartelone che condurrà cittadini e visitatori alla scoperta di una montagna diversa,  dove si scia, ma non solo. Ogni weekend, infatti, ci saranno mercatini, musiche, laboratori, mostre di presepi e molto altro ancora. I profumi e i sapori del periodo natalizio invaderrano le vie del borgo merdievale che vivrà il momento clou il 24 dicembre, la celebre Notte delle Fiaccole.

A Siena, il 5 e il 6 dicembre si farà shopping nel Medioevo con l’arrivo del Mercato nel Campo, che quest’anno si inspira al tema di Siena Capitale Italiana della Cultura 2015.
Una delle piazze più belle d’Italia farà da cornice alla rievocazione del “mercato grande” che si teneva nel Trecento. Spazio ai prodotti tipici senesi, ma anche di altre regioni italiane e dall’Europa in oltre 150 banche che saranno disposti seguendo le indicazioni date nel XIV secolo dalle autorità comunali. Il Cortile del Podestà ospiterà poi un percorso sensoriale dedicato al settore vitivinicolo.

A Palazzuolo sul Senio, nell’Alto Mugello, torna l’appuntamento con Le Magie dell’Avvento. Il 6, 8, 13 e 20 dicembre la Piazza IV Novembre è il cuore della manifestazione con bancarelle di idee regalo e prodotti tipici italiani, dai presepi alle candele.
Canti natalizi, lanterne colorate, artisti di strada, animazione per adulti e bambini e il percorso 100 Presepi per Palazzuolo – visitabile dal 6 dicembre al 6 gennaio, completano l’atmosfera fiabesca della festa. Immancabile poi, la Baita di Babbo Natale con l’Elfo Truccabimbi per i più piccoli.

Il castello di Monteriggioni diventa il Villaggio di Natale nei giorni 8, 13 e 20 dicembre: animazione per bambini, mercatino di prodotti tipici e attività per tutta la famiglia.

A Chiusi della Verna, nell’Aretino, dal 20 al 27 dicembre è in programma la prima edizione del mercatino e della Casa di Babbo Natale.
Tante le attività: gara di dolci natalizi, palio dei presepi, truccabimbi, animazioni, musica, cori, danze, giochi per grandi e piccini, stand gastronomici e tanto artigianato nella splendida cornice del Sacro Monte.

Infine, a Lucignano, il romantico borgo dell’Aretino, il 20 dicembre – l’ultima domenica prima di Natale – c’è la tradizionale Fiera del Ceppo. Presepi, giocattoli in legno, bambole di pezza, addobbi natalizi e articoli artigianali in pelle ispirano i regali speciali, mentre i dolci tradizionali del periodo, oltre a tartufi e pecorini, miele e marmellate, allietano i buongustai. L’appuntamento è legato ad una memoria storica particolarmente cara ai lucignanesi.

Ricordiamo, inoltre, che l’intera Toscana è costellata di mercatini di Natale: da Lucca a Massa, da Marradi a Pietrasanta.[:]

Foreste: è il momento del fall foliage

[:it]3di Nadia Fondelli – Per chi ama emozionarsi con la natura fra metà ottobre e metà novembre è il periodo migliore dell’anno per andar per boschi. Quello che gli americani chiamano “fall foliage”; ovvero quando è visibile lo spettacolo unico in cui le foreste, con effetti cromatici intensi si trasformano in mille sfumature di rossi, gialli, verdi e arancioni.

Oltreoceano questo fenomeno naturale è un appuntamento imperdibile per fotografi, pittori, scrittori e semplici amanti della natura, mentre da noi ammirare la caduta delle foglie è passatempo abbastanza recente.

Gli itinerari classici nel mondo dove contemplare i colori d’autunno comprendono quattro aree principali: il Canada meridionale e gli Stati Uniti nord-orientali, le Alpi ed il nord Europa, il Caucaso e l’Asia nord-orientale con grandi aree della Cina ed il Giappone.

Anche da noi aceri, pioppi, faggi e castani si colorano di giallo, arancio, rosso, marrone e mille altre tonalità disegnando una tavolozza colorata che incanta.
In Italia le aree migliori per ammirare il fall foliage sono gli Appennini.
In Toscana da non perdere la strada che conduce da San Marcello Pistoiese all’Abetone che attraversa un bosco che assume tonalità fantastiche.
L’Amiata fra profumi di castagne e ruscelli è il luogo ideale della Toscana centro meridionale, da non perdere poi  la zona boscosissima di Vallombrosa, Secchieta e Pratomagno fra Firenze e Arezzo.

Ma il luogo di elezione sono le foreste sacre, quel vastissimo parco fra Toscana e Romagna che al fall foliage dedica addirittura un festival.

Ma ovunque scegliete di andare sappiate che la visita è riservata solo a coloro che sanno rallentare la vita moderna, ascoltare i passi dei propri piedi affondare nel sottobosco, vivere i silenzi della foresta.
Fra le ultime due settimane di ottobre e le prime due di novembre gli alberi che favoriscono il fenomeno sono il faggio che domina la fascia montana, insieme all’abete bianco, l’acero montano, il riccio, l’opalo, l’olmo, i tigli (nostrano e selvatico), e i frassini (maggiore e orniello). Nella fascia collinare invece i colori delle querce e dei carpini, meno spettacolari della fascia montana, raggiungono l’apice nelle prime due di novembre anche se l’acero opalo e campestre, il ciliegio e l’orniello si colorano già nelle ultime di ottobre.

Nel parco delle Foreste Casentinesi, il luogo più noto dove vivere l’esperienza emozionale è la cima del Monte Penna sopra la Foresta della Lama. Si raggiunge dal Passo dei Fangacci nella strada che collega Badia Prataglia all’Eremo di Camaldoli.
Sempre nella Foresta della Lama, e abbinata alla salita al Monte Penna, consigliamo l’escursione che porta al pianoro della Lama per il sentiero degli Scalandrini.
La stessa emozione si può vivere nella Foresta di Campigna, risalendo dall’abitato al Passo della Calla per la mulattiera Granducale e scendendo per il sentiero della Fonte del Raggio, fino (se si ha la gamba giusta) a Villaneta.

Nel versante fiorentino da Castagno d’Andrea per il Borbotto, seguendo il percorso che porta alla Gorga nera, Passo Crocicchie, Monte Falterona e Monte Falco (preferibile a metà ottobre). Infine da non perdere il bosco monumentale di faggi, aceri e abeti che circonda il Santuario della Verna.
A novembre a quote più basse per ammirare le colorazioni delle querce (cerro e roverella) suggeriamo la spettacolare Valle di Pietrapazza, il sentiero delle Ripe Toscane nella solitaria Valle delle Celle, la Salita al Monte Tiravento da Premilcuore, e la Valle dell’Acquacheta da San Benedetto.
Nel versante casentinese il sentiero del Tramignone, che collega Serravalle con Badia Prataglia.

Autunno Slow è un evento nato proprio in funzione del fall foliage e propone sette settimane dedicate alla natura del Parco per respirare e ammirare l’autunno.
Un programma ricco di escursioni, passeggiate, laboratori, mostre, workshop di fotografia, sagre, degustazioni e tante iniziative speciali.[:en]3di Nadia Fondelli – Per chi ama emozionarsi con la natura fra metà ottobre e metà novembre è il periodo migliore dell’anno per andar per boschi. Quello che gli americani chiamano “fall foliage”; ovvero quando è visibile lo spettacolo unico in cui le foreste, con effetti cromatici intensi si trasformano in mille sfumature di rossi, gialli, verdi e arancioni.

Oltreoceano questo fenomeno naturale è un appuntamento imperdibile per fotografi, pittori, scrittori e semplici amanti della natura, mentre da noi ammirare la caduta delle foglie è passatempo abbastanza recente.

Gli itinerari classici nel mondo dove contemplare i colori d’autunno comprendono quattro aree principali: il Canada meridionale e gli Stati Uniti nord-orientali, le Alpi ed il nord Europa, il Caucaso e l’Asia nord-orientale con grandi aree della Cina ed il Giappone.

Anche da noi aceri, pioppi, faggi e castani si colorano di giallo, arancio, rosso, marrone e mille altre tonalità disegnando una tavolozza colorata che incanta.
In Italia le aree migliori per ammirare il fall foliage sono gli Appennini.
In Toscana da non perdere la strada che conduce da San Marcello Pistoiese all’Abetone che attraversa un bosco che assume tonalità fantastiche.
L’Amiata fra profumi di castagne e ruscelli è il luogo ideale della Toscana centro meridionale, da non perdere poi  la zona boscosissima di Vallombrosa, Secchieta e Pratomagno fra Firenze e Arezzo.

Ma il luogo di elezione sono le foreste sacre, quel vastissimo parco fra Toscana e Romagna che al fall foliage dedica addirittura un festival.

Ma ovunque scegliete di andare sappiate che la visita è riservata solo a coloro che sanno rallentare la vita moderna, ascoltare i passi dei propri piedi affondare nel sottobosco, vivere i silenzi della foresta.
Fra le ultime due settimane di ottobre e le prime due di novembre gli alberi che favoriscono il fenomeno sono il faggio che domina la fascia montana, insieme all’abete bianco, l’acero montano, il riccio, l’opalo, l’olmo, i tigli (nostrano e selvatico), e i frassini (maggiore e orniello). Nella fascia collinare invece i colori delle querce e dei carpini, meno spettacolari della fascia montana, raggiungono l’apice nelle prime due di novembre anche se l’acero opalo e campestre, il ciliegio e l’orniello si colorano già nelle ultime di ottobre.

Nel parco delle Foreste Casentinesi, il luogo più noto dove vivere l’esperienza emozionale è la cima del Monte Penna sopra la Foresta della Lama. Si raggiunge dal Passo dei Fangacci nella strada che collega Badia Prataglia all’Eremo di Camaldoli.
Sempre nella Foresta della Lama, e abbinata alla salita al Monte Penna, consigliamo l’escursione che porta al pianoro della Lama per il sentiero degli Scalandrini.
La stessa emozione si può vivere nella Foresta di Campigna, risalendo dall’abitato al Passo della Calla per la mulattiera Granducale e scendendo per il sentiero della Fonte del Raggio, fino (se si ha la gamba giusta) a Villaneta.

Nel versante fiorentino da Castagno d’Andrea per il Borbotto, seguendo il percorso che porta alla Gorga nera, Passo Crocicchie, Monte Falterona e Monte Falco (preferibile a metà ottobre). Infine da non perdere il bosco monumentale di faggi, aceri e abeti che circonda il Santuario della Verna.
A novembre a quote più basse per ammirare le colorazioni delle querce (cerro e roverella) suggeriamo la spettacolare Valle di Pietrapazza, il sentiero delle Ripe Toscane nella solitaria Valle delle Celle, la Salita al Monte Tiravento da Premilcuore, e la Valle dell’Acquacheta da San Benedetto.
Nel versante casentinese il sentiero del Tramignone, che collega Serravalle con Badia Prataglia.

Autunno Slow è un evento nato proprio in funzione del fall foliage e propone sette settimane dedicate alla natura del Parco per respirare e ammirare l’autunno.
Un programma ricco di escursioni, passeggiate, laboratori, mostre, workshop di fotografia, sagre, degustazioni e tante iniziative speciali.[:]

Toscana ‘900: musei e percorsi d’arte

[:it]novecentodi redazione – Una guida, una app in 4 lingue, 11 mostre, 18 eventi collaterali, 108 musei, 7 itinerari turistici, una nuova rete museale aperta il sabato e la domenica, un pass per ingressi, visite guidate, didattica e sconti nei territori

Piccoli Grandi Musei, il progetto di Regione Toscana e Ente Cassa di Risparmio di Firenze nato per la valorizzazione del patrimonio artistico del territorio, è dedicato quest’anno alla Toscana del ‘900: un percorso, una guida, un’applicazione, mostre e tanti eventi – a partire dal 13 giugno fino al 31 dicembre 2015 – per raccontare, attraverso mille voci, la storia di una regione e di un secolo.

Famosa in tutto il mondo per le sue meraviglie del passato – dall’arte etrusca ai grandi capolavori del Rinascimento – la Toscana viene raramente associata al Novecento.
Eppure durante il secolo scorso, l’intera regione ha svolto un ruolo importante nell’offrire stimoli e vivaci contesti agli artisti che qui hanno vissuto, lavorato e spesso raggiunto notorietà internazionale e ha anche rappresentato un’attrattiva per i collezionisti che hanno deciso di affidare a questi territori le proprie raccolte.
Questo ruolo si delinea chiaramente grazie a numerosissimi musei, disseminati nella nostra regione: oltre 100 realtà, grandi e piccole, per narrare attraverso luoghi e immagini, 100 anni d’arte.
E proprio per raccontare questa storia, è stata fatta la prima mappatura completa di tutti i suoi protagonisti. Oltre cento musei, nati nelle circostanze più diverse, alcuni dedicati a singoli artisti, altri creati con ambizioni antologiche, alcuni espressione di una volontà locale, altri frutto di una donazione, voluti per raccontare un’attività artistica, oppure una storia industriale.

Una ricognizione geografica che propone percorsi diversi, per tipologie museali o per generi di opere esposte, per periodi storici privilegiati o per tematiche affrontate, con lo scopo, naturalmente, di creare una rete in grado di valorizzare le realtà museali legate al Novecento Toscano e per andare alla scoperta dei quasi 450 artisti legati alla nostra regione, da Plinio Nomellini, Lorenzo Viani, Ottone Rosai e Massimo Campigli, a Marino Marini, Alberto Magnelli e Gino Severini, sino a Carla Accardi, Jannis Kounellis, Pino Pascali, Daniel Spoerri, Alighiero Boetti e Igor Mitoraj, per citarne solo alcuni.

Per la prima volta ai soggetti promotori e finanziatori si è aggiunta quest’anno la Consulta delle Fondazioni di origine bancaria della Toscana, che è interessata a sostenere questo modello di partenariato pubblico-privato per lo sviluppo di progetti innovativi nel settore cultura.
Sono stati individuati 22 musei capofila che, grazie al progetto, dal 13 giugno al 31 dicembre 2015 verranno aperti anche il sabato e la domenica con molte attività didattiche, laboratori per famiglie e visite guidate gratuite che aiuteranno il visitatore a conoscere queste realtà.
In questo stesso periodo in molti dei musei coinvolti, si terranno 11 mostre e 18 eventi collaterali che approfondiranno ulteriormente la storia e i protagonisti del Novecento in Toscana.[:en]novecentodi redazione – Una guida, una app in 4 lingue, 11 mostre, 18 eventi collaterali, 108 musei, 7 itinerari turistici, una nuova rete museale aperta il sabato e la domenica, un pass per ingressi, visite guidate, didattica e sconti nei territori

Piccoli Grandi Musei, il progetto di Regione Toscana e Ente Cassa di Risparmio di Firenze nato per la valorizzazione del patrimonio artistico del territorio, è dedicato quest’anno alla Toscana del ‘900: un percorso, una guida, un’applicazione, mostre e tanti eventi – a partire dal 13 giugno fino al 31 dicembre 2015 – per raccontare, attraverso mille voci, la storia di una regione e di un secolo.

Famosa in tutto il mondo per le sue meraviglie del passato – dall’arte etrusca ai grandi capolavori del Rinascimento – la Toscana viene raramente associata al Novecento.
Eppure durante il secolo scorso, l’intera regione ha svolto un ruolo importante nell’offrire stimoli e vivaci contesti agli artisti che qui hanno vissuto, lavorato e spesso raggiunto notorietà internazionale e ha anche rappresentato un’attrattiva per i collezionisti che hanno deciso di affidare a questi territori le proprie raccolte.
Questo ruolo si delinea chiaramente grazie a numerosissimi musei, disseminati nella nostra regione: oltre 100 realtà, grandi e piccole, per narrare attraverso luoghi e immagini, 100 anni d’arte.
E proprio per raccontare questa storia, è stata fatta la prima mappatura completa di tutti i suoi protagonisti. Oltre cento musei, nati nelle circostanze più diverse, alcuni dedicati a singoli artisti, altri creati con ambizioni antologiche, alcuni espressione di una volontà locale, altri frutto di una donazione, voluti per raccontare un’attività artistica, oppure una storia industriale.

Una ricognizione geografica che propone percorsi diversi, per tipologie museali o per generi di opere esposte, per periodi storici privilegiati o per tematiche affrontate, con lo scopo, naturalmente, di creare una rete in grado di valorizzare le realtà museali legate al Novecento Toscano e per andare alla scoperta dei quasi 450 artisti legati alla nostra regione, da Plinio Nomellini, Lorenzo Viani, Ottone Rosai e Massimo Campigli, a Marino Marini, Alberto Magnelli e Gino Severini, sino a Carla Accardi, Jannis Kounellis, Pino Pascali, Daniel Spoerri, Alighiero Boetti e Igor Mitoraj, per citarne solo alcuni.

Per la prima volta ai soggetti promotori e finanziatori si è aggiunta quest’anno la Consulta delle Fondazioni di origine bancaria della Toscana, che è interessata a sostenere questo modello di partenariato pubblico-privato per lo sviluppo di progetti innovativi nel settore cultura.
Sono stati individuati 22 musei capofila che, grazie al progetto, dal 13 giugno al 31 dicembre 2015 verranno aperti anche il sabato e la domenica con molte attività didattiche, laboratori per famiglie e visite guidate gratuite che aiuteranno il visitatore a conoscere queste realtà.
In questo stesso periodo in molti dei musei coinvolti, si terranno 11 mostre e 18 eventi collaterali che approfondiranno ulteriormente la storia e i protagonisti del Novecento in Toscana.[:]

Gite fuori porta: idee per scoprire la Toscana autentica

Gite fuori porta: idee per scoprire la Toscana autentica

[:it]Castiglioncello_Firenzuola_Italydi Nadia Fondelli – Aria di primavera, belle giornate e la voglia di stare all’aria aperta. Aprofittatene di Pasquuetta e dei Ponti di aprile e maggio per scoprire una Toscana poco nota e meravigliosa. Quella da autentici lovers… 12 idee uniche fra antiche strade, borghi abbandonati, alpeggi, grotte e giardini.

L’abbazia di Carlo Magno dove i riti sono in gregoriano
Un grande classico sempre ricco di fascino a due passi dalla capitale del vino: Montalcino. Fondata – fra leggenda e realtà da Carlo Magno che, nel 781 tornando da Roma vide in questa vallata morire molti suoi soldati colpiti dalla peste. Per porre fine all’epidemia giurò di far costruire qui un Abbazia ed ecco Sant’Antimo.
Silenzio, verde, misticismo e tutte le funzioni cantate in gregoriano. Possibile anche essere ospitati in dieci camere e quattro dormitori.

Il Romitorio dell’Argentario
Per chi si trova in Maremma impossibile non salire sulle pendici del Monte Argentario dove, nel 1728 San Paolo della Croce fondò il Romitorio di Sant’Antonio creando il primo nucleo dell’Ordine completato più tardi con la chiesa, il convento e l’edificio del noviziato oggi adibito a casa di preghiera.
La posizione splendida che domina dall’alto la costa, la frescura e il silenzio dei boschi circostanti fanno di questo un luogo ideale per fermarsi anche qualche giorno, mentre per chi è solo di passaggio da provare è il liquore “argentarium”. Tel. 0564 812641.

Una passeggiata là dov’era il trenino a cremagliera Saline-Volterra
Chi arriva a Saline, proveniente dal mare, non può fare a meno di vedere, lassù, in alto, la sagoma di Volterra dove fino al 1958 arrivavano i treni che oggi si fermano a Saline. Pare impossibile perchè le pendenze che superano il 10% non sono certo quelle tipiche delle linee ferroviarie. Ma la ferrovia realizzata ad inizio ‘900 oggi non c’è più, ma la massicciata ferroviaria oggi dismessa è perfetta oggi come collegamento tra Saline e Volterra, per gli amanti delle escursioni pedatorie. Un sentiero straordinario, un luogo sicuro in cui si può camminare senza il rischio di finire sotto le ruote di una “moderno” mezzo di trasporto su gomma…

Antro del Corchia
Vicino alla Versilia, incastonata tra gli spettacolari scenari del Parco delle Alpi Apuane è Antro del Corchia la “Montagna vuota” con i suoi milioni di anni di storia geologica. 70 km di gallerie e pozzi, 1200 metri di dislivello massimo, un sistema di condotti carsici sviluppati in 2 km cubici di roccia lo rendono il più importante complesso carsico d’Italia ed uno dei maggiori al mondo.
Il percorso di quasi due chilometri si fa con soste, in circa due ore. La presenza di oltre 1000 scalini non la rende un’escursione adatta a persone con ridotta mobilità. La temperatura interna, costante durante tutto l’anno, si aggira sui 7,5°. Necessario indossare almeno una felpa, avere con se una cerata e calzare scarpe con suola in gomma meglio se da trekking.  Apertura: mattina e pomeriggio secondo un calendario annuale www.antrocorchia.it. Disponibili anche visite guidate in più lingue. Su richiesta sono disponibili anche due diversi percorsi speleologici entrambi di tre ore: la Galleria della Neve e il Ramo del Fiume; le attrezzature tecniche necessarie sono parzialmente fornite dal gestore e comprese nel prezzo del biglietto.

In alto Mugello nel borgo abbandonato
Castiglioncello si trova nel comune di Firenzuola e nella valle del Santerno ai confini con la provincia di Bologna.
E’ un meraviglioso borgo abbandonato che venne progressivamente abbandonato a partire dal ‘700 quando al posto dell’antica strada che correva sul crinale appenninico si iniziò ad utilizzare una strada nel fondovalle, che è quella tuttora utilizzata. Gli abitanti rimasero sempre più isolati e decisero così di abbandonare il paese.
Si raggiunge da Moranduccio nel pressi del passo della Futa, a due passi dal confine con l’Emilia-Romagna.

La Riserva Naturale di Ponte a Buriano e La Penna
Alle porte di Arezzo in una riserva naturale resa famosa dalla diga sul fiume Arno di La Penna e il Ponte a Buriano che, fra misto di leggenda e realtà si narra sia il panorama che fa da sfondo al sorriso enigmatico della celebre Gioconda dipinta da Leonardo Da Vinci.
Una riserva da vivere fra i suoi 665 ettari che si estendono fra i comuni di Arezzo, Civitella della Chiana e Laterina. Un area perfetta per gli amanti del trekking, del birdwatching, ma anche semplicemente del verde e delle camminate dove potrete passeggiare in una vegetazione che varia da boschi di roverelle a leccete e a zone ben coltivate.

Un fiumicel che nasce in Falterona…
Il Monte Falterona (1654 mt.), divide due pianure – Casentino e Mugello –  e alle sue pendici nasce l’Arno (a quota 641 km.) – uno dei fiumi più importanti d’Italia che attraversa la Toscana centro-settentrionale per sfociare in prossimità di Marina di Pisa nel Tirreno.
Il Monte è situato all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (36.000 ettari di terreno) dove è possibile ammirare boschi secolari di faggi, abeti e castagni, e dove il daino, il capriolo ed il cervo sono le presenze comuni.
Più di uno i percorsi su questa montagna, ma le tappe più significative sono: Lago degli Idoli, Capo d’Arno e Monte Falterona.
Se passiamo da Dicomano in direzione Passo del Muraglione e Forlì, a San Godenzo dovete girare per Castagno d’Andrea dove arriviamo fino ad una strada sterrata che conduce all’inizio di uno dei vari ingressi del Parco. Il percorso per arrivare fino al Monte Falterona richiede circa tre ore. Dopo circa un’ora e mezzo di cammino troviamo Capo d’Arno (1358 mt.). A circa 15 minuti di cammino, è possibile visitare ciò che è rimasto del Lago degli Idoli (1380 mt.), prosciugato per permettere gli scavi che hanno portato alla luce svariati reperti archeologici di bronzo e rame.

Respirando la storia dalla Torre di Galatrona
Uno dei tetti del Valdarno, un pezzo di storia medievaleQuesto è la torre di Galatrona, nel comune di Bucine in provincia di Arezzo, ultimo baluardo dell’antico castello che intorno all’anno 1000 dominava la Valdambra e il Chianti.
Recentemente restaurata, la torre mostra i segni di antiche dominazioni. All’esterno è possibile individuare tracce di un recinto murario fatto di grandi blocchi di pietra e tratti di un’altra cinta più antica e più spessa. 
Salendo lassù è possibile “respirare” la storia in un paesaggio che potrebbe esser la scenografia ideale di “Braveheart” dove gli oltre mille anni vissuti da questa torre si fondono con la bellezza della natura incontaminata della terra toscana.

Parco d’Arte E. Pazzagli
Situato nella zona sud di Firenze – realizzato personalmente dallo scultore Enzo Pazzagli – il Parco si estende su una superficie di 23.900 mq, racchiudendo oltre 200 sculture armoniosamente distribuite e contornate da 300 giovani cipressi quasi a formare un connubio di sculture viventi.
Le opere d’arte, prevalentemente in acciaio, ottone e bronzo, trasmettono forti emozioni: di giorno con il sole assumono dei riflessi di rara bellezza e di notte, illuminate singolarmente, sembrano dotate di luce propria emanando un aspetto surrealistico e di gran fascino. 
Un “paradiso scultorio” contornato da colline con ville e castelli medicei, dall’Arno che gli scorre accanto e dallo sfrecciare dei treni come se fossero messaggeri nel mondo di una visione indimenticabile.Ingresso è gratuito e info: www.pazzagli.com.

L’Alpe di Luna

E’ una riserva naturale di boschi di faggi e cerri che fa da spartiacque fra l’alta valle de Tevere in Toscana e la valle dei Marecchia nelle Marche.
Un luogo giunto selvaggio al terzo millennio grazie al suo isolamento e alla mancanza di grandi vie di comunicazione dove domina solo la natura e i silenzi urlati degli abitanti del bosco. Un Appennino che ha i suoi picchi più alti nel Monte dei Frati (m. 1453), nel Monte Maggiore (m.1384) e nel Monte Sodo Pulito (1225).
Qui sull’Alpe della Luna fra il rarissimo Abete Bianco e i caprioli, i cinghiali, le poiane e gli scoiattoli che qui hanno la residenza è una ben segnalata rete sentieristica che si presta ottimamente ad escursioni indimenticabili per amanti del trekking, del cavallo e della mountain bike: i migliori mezzi di locomozione per vivere le sensazioni ed i profumi di questa parte di Appennino dove il tempo sembra essersi fermato.
Info:www.parks.it/riserva.alpe.luna – www.areeprotette.provincia.arezzo.it

Valle di Zeri,  escursione nella natura intonsa
Si trovano in Lunigiana, all’estremo confine con la Liguria e l’Emilia Romagna, nell’Appennino tosco-emiliano. Sono le valli di Zeri che comprendono un territorio suddiviso in tre ampie vallate denominate di Adelano, del Gordana e di Rossano.
Boschi di castagni, faggi e querce, si alternano a estesi prati permanenti. Tutto il territorio è ricco di sorgenti, fiumi, torrenti, con ambienti incontaminati. Da segnalare la grotta della Colombara, nella vallata di Rossano – una cascata forma una stupenda piscina naturale – e gli stretti di Giaredo, canyon scavato dal fiume Gordana nella roccia, lungo alcune centinai di metri.
Tanti i possibili itinerari dalla vetta del Passo del Rastrello (1044 metri) che segna il confine con la provincia di Parma con in lontananza il mare ligure dove molti sono gli alpeggi abbandonati fra cui Capanne di Vruga e Formentara dove per secoli, in estate, si trasferivano gli abitanti del fondovalle per pascolare il bestiame.
Info:Associazione Culturale Valli di Zeriwww.vallidizeri.it

La casa dei narcisi più belli d’Italia!
Li vedi spuntare bianchi, gialli, bicolori, colorati e possenti; a guardia di una splendida villa che si erge tra le bordure all’inglese o al margine del bosco, con aiuole gentilizie che si affacciano sul lembo di una conca ridente; sono i narcisi di Villa la Pescigola.
I proprietari, Adriana Hedges e suo marito, hanno trasformato il vecchio giardino all’italiana in un parco romantico all’inglese, prendendo spunto da un antico dipinto collocato su una porta del salone della dimora.
Siamo in Lunigiana e qui fra esemplari antichi di cedri atlantici ben 150.000 narcisi suddivisi in quattrocento varietà.
Nelle varie aiuole si trovano i “Narcisi dei Poeti”, con fiori profumatissimi e semplici, bianchi, con una piccola corona gialla, orlata di rosso, ma anche gli “Incomparabili”, spuntano  qua e la, con la sua corona aperta e increspata.

 [:en]Castiglioncello_Firenzuola_Italydi Nadia Fondelli – Aria di primavera, belle giornate e la voglia di stare all’aria aperta. Aprofittatene di Pasquuetta e dei Ponti di aprile e maggio per scoprire una Toscana poco nota e meravigliosa. Quella da autentici lovers… 12 idee uniche fra antiche strade, borghi abbandonati, alpeggi, grotte e giardini.

L’abbazia di Carlo Magno dove i riti sono in gregoriano
Un grande classico sempre ricco di fascino a due passi dalla capitale del vino: Montalcino. Fondata – fra leggenda e realtà da Carlo Magno che, nel 781 tornando da Roma vide in questa vallata morire molti suoi soldati colpiti dalla peste. Per porre fine all’epidemia giurò di far costruire qui un Abbazia ed ecco Sant’Antimo.
Silenzio, verde, misticismo e tutte le funzioni cantate in gregoriano. Possibile anche essere ospitati in dieci camere e quattro dormitori.

Il Romitorio dell’Argentario
Per chi si trova in Maremma impossibile non salire sulle pendici del Monte Argentario dove, nel 1728 San Paolo della Croce fondò il Romitorio di Sant’Antonio creando il primo nucleo dell’Ordine completato più tardi con la chiesa, il convento e l’edificio del noviziato oggi adibito a casa di preghiera.
La posizione splendida che domina dall’alto la costa, la frescura e il silenzio dei boschi circostanti fanno di questo un luogo ideale per fermarsi anche qualche giorno, mentre per chi è solo di passaggio da provare è il liquore “argentarium”. Tel. 0564 812641.

Una passeggiata là dov’era il trenino a cremagliera Saline-Volterra
Chi arriva a Saline, proveniente dal mare, non può fare a meno di vedere, lassù, in alto, la sagoma di Volterra dove fino al 1958 arrivavano i treni che oggi si fermano a Saline. Pare impossibile perchè le pendenze che superano il 10% non sono certo quelle tipiche delle linee ferroviarie. Ma la ferrovia realizzata ad inizio ‘900 oggi non c’è più, ma la massicciata ferroviaria oggi dismessa è perfetta oggi come collegamento tra Saline e Volterra, per gli amanti delle escursioni pedatorie. Un sentiero straordinario, un luogo sicuro in cui si può camminare senza il rischio di finire sotto le ruote di una “moderno” mezzo di trasporto su gomma…

Antro del Corchia
Vicino alla Versilia, incastonata tra gli spettacolari scenari del Parco delle Alpi Apuane è Antro del Corchia la “Montagna vuota” con i suoi milioni di anni di storia geologica. 70 km di gallerie e pozzi, 1200 metri di dislivello massimo, un sistema di condotti carsici sviluppati in 2 km cubici di roccia lo rendono il più importante complesso carsico d’Italia ed uno dei maggiori al mondo.
Il percorso di quasi due chilometri si fa con soste, in circa due ore. La presenza di oltre 1000 scalini non la rende un’escursione adatta a persone con ridotta mobilità. La temperatura interna, costante durante tutto l’anno, si aggira sui 7,5°. Necessario indossare almeno una felpa, avere con se una cerata e calzare scarpe con suola in gomma meglio se da trekking.  Apertura: mattina e pomeriggio secondo un calendario annuale www.antrocorchia.it. Disponibili anche visite guidate in più lingue. Su richiesta sono disponibili anche due diversi percorsi speleologici entrambi di tre ore: la Galleria della Neve e il Ramo del Fiume; le attrezzature tecniche necessarie sono parzialmente fornite dal gestore e comprese nel prezzo del biglietto.

In alto Mugello nel borgo abbandonato
Castiglioncello si trova nel comune di Firenzuola e nella valle del Santerno ai confini con la provincia di Bologna.
E’ un meraviglioso borgo abbandonato che venne progressivamente abbandonato a partire dal ‘700 quando al posto dell’antica strada che correva sul crinale appenninico si iniziò ad utilizzare una strada nel fondovalle, che è quella tuttora utilizzata. Gli abitanti rimasero sempre più isolati e decisero così di abbandonare il paese.
Si raggiunge da Moranduccio nel pressi del passo della Futa, a due passi dal confine con l’Emilia-Romagna.

La Riserva Naturale di Ponte a Buriano e La Penna
Alle porte di Arezzo in una riserva naturale resa famosa dalla diga sul fiume Arno di La Penna e il Ponte a Buriano che, fra misto di leggenda e realtà si narra sia il panorama che fa da sfondo al sorriso enigmatico della celebre Gioconda dipinta da Leonardo Da Vinci.
Una riserva da vivere fra i suoi 665 ettari che si estendono fra i comuni di Arezzo, Civitella della Chiana e Laterina. Un area perfetta per gli amanti del trekking, del birdwatching, ma anche semplicemente del verde e delle camminate dove potrete passeggiare in una vegetazione che varia da boschi di roverelle a leccete e a zone ben coltivate.

Un fiumicel che nasce in Falterona…
Il Monte Falterona (1654 mt.), divide due pianure – Casentino e Mugello –  e alle sue pendici nasce l’Arno (a quota 641 km.) – uno dei fiumi più importanti d’Italia che attraversa la Toscana centro-settentrionale per sfociare in prossimità di Marina di Pisa nel Tirreno.
Il Monte è situato all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (36.000 ettari di terreno) dove è possibile ammirare boschi secolari di faggi, abeti e castagni, e dove il daino, il capriolo ed il cervo sono le presenze comuni.
Più di uno i percorsi su questa montagna, ma le tappe più significative sono: Lago degli Idoli, Capo d’Arno e Monte Falterona.
Se passiamo da Dicomano in direzione Passo del Muraglione e Forlì, a San Godenzo dovete girare per Castagno d’Andrea dove arriviamo fino ad una strada sterrata che conduce all’inizio di uno dei vari ingressi del Parco. Il percorso per arrivare fino al Monte Falterona richiede circa tre ore. Dopo circa un’ora e mezzo di cammino troviamo Capo d’Arno (1358 mt.). A circa 15 minuti di cammino, è possibile visitare ciò che è rimasto del Lago degli Idoli (1380 mt.), prosciugato per permettere gli scavi che hanno portato alla luce svariati reperti archeologici di bronzo e rame.

Respirando la storia dalla Torre di Galatrona
Uno dei tetti del Valdarno, un pezzo di storia medievale. Questo è la torre di Galatrona, nel comune di Bucine in provincia di Arezzo, ultimo baluardo dell’antico castello che intorno all’anno 1000 dominava la Valdambra e il Chianti.
Recentemente restaurata, la torre mostra i segni di antiche dominazioni. All’esterno è possibile individuare tracce di un recinto murario fatto di grandi blocchi di pietra e tratti di un’altra cinta più antica e più spessa.
Salendo lassù è possibile “respirare” la storia in un paesaggio che potrebbe esser la scenografia ideale di “Braveheart” dove gli oltre mille anni vissuti da questa torre si fondono con la bellezza della natura incontaminata della terra toscana.

Parco d’Arte E. Pazzagli
Situato nella zona sud di Firenze – realizzato personalmente dallo scultore Enzo Pazzagli – il Parco si estende su una superficie di 23.900 mq, racchiudendo oltre 200 sculture armoniosamente distribuite e contornate da 300 giovani cipressi quasi a formare un connubio di sculture viventi.
Le opere d’arte, prevalentemente in acciaio, ottone e bronzo, trasmettono forti emozioni: di giorno con il sole assumono dei riflessi di rara bellezza e di notte, illuminate singolarmente, sembrano dotate di luce propria emanando un aspetto surrealistico e di gran fascino.
Un “paradiso scultorio” contornato da colline con ville e castelli medicei, dall’Arno che gli scorre accanto e dallo sfrecciare dei treni come se fossero messaggeri nel mondo di una visione indimenticabile.Ingresso è gratuito e info: www.pazzagli.com.

L’Alpe di Luna

E’ una riserva naturale di boschi di faggi e cerri che fa da spartiacque fra l’alta valle de Tevere in Toscana e la valle dei Marecchia nelle Marche.
Un luogo giunto selvaggio al terzo millennio grazie al suo isolamento e alla mancanza di grandi vie di comunicazione dove domina solo la natura e i silenzi urlati degli abitanti del bosco. Un Appennino che ha i suoi picchi più alti nel Monte dei Frati (m. 1453), nel Monte Maggiore (m.1384) e nel Monte Sodo Pulito (1225).
Qui sull’Alpe della Luna fra il rarissimo Abete Bianco e i caprioli, i cinghiali, le poiane e gli scoiattoli che qui hanno la residenza è una ben segnalata rete sentieristica che si presta ottimamente ad escursioni indimenticabili per amanti del trekking, del cavallo e della mountain bike: i migliori mezzi di locomozione per vivere le sensazioni ed i profumi di questa parte di Appennino dove il tempo sembra essersi fermato.
Info:www.parks.it/riserva.alpe.luna www.areeprotette.provincia.arezzo.it

Valle di Zeri,  escursione nella natura intonsa
Si trovano in Lunigiana, all’estremo confine con la Liguria e l’Emilia Romagna, nell’Appennino tosco-emiliano. Sono le valli di Zeri che comprendono un territorio suddiviso in tre ampie vallate denominate di Adelano, del Gordana e di Rossano.
Boschi di castagni, faggi e querce, si alternano a estesi prati permanenti. Tutto il territorio è ricco di sorgenti, fiumi, torrenti, con ambienti incontaminati. Da segnalare la grotta della Colombara, nella vallata di Rossano – una cascata forma una stupenda piscina naturale – e gli stretti di Giaredo, canyon scavato dal fiume Gordana nella roccia, lungo alcune centinai di metri.
Tanti i possibili itinerari dalla vetta del Passo del Rastrello (1044 metri) che segna il confine con la provincia di Parma con in lontananza il mare ligure dove molti sono gli alpeggi abbandonati fra cui Capanne di Vruga e Formentara dove per secoli, in estate, si trasferivano gli abitanti del fondovalle per pascolare il bestiame.
Info:Associazione Culturale Valli di Zeriwww.vallidizeri.it

La casa dei narcisi più belli d’Italia!
Li vedi spuntare bianchi, gialli, bicolori, colorati e possenti; a guardia di una splendida villa che si erge tra le bordure all’inglese o al margine del bosco, con aiuole gentilizie che si affacciano sul lembo di una conca ridente; sono i narcisi di Villa la Pescigola.
I proprietari, Adriana Hedges e suo marito, hanno trasformato il vecchio giardino all’italiana in un parco romantico all’inglese, prendendo spunto da un antico dipinto collocato su una porta del salone della dimora.
Siamo in Lunigiana e qui fra esemplari antichi di cedri atlantici ben 150.000 narcisi suddivisi in quattrocento varietà.
Nelle varie aiuole si trovano i “Narcisi dei Poeti”, con fiori profumatissimi e semplici, bianchi, con una piccola corona gialla, orlata di rosso, ma anche gli “Incomparabili”, spuntano  qua e la, con la sua corona aperta e increspata.
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Toscana: domenica al museo dagli Uffizi alle Ville Medicee e alle ville Napoleoniche

800px-Villa_La_Petraia_2di Nadia Fondelli – Domenica 7 settembre appuntamento mensile con l’iniziativa del Ministero dei beni culturali che permette l’ingresso gratuito nei luoghi della cultura. Da non perdere! “Domenica al Museo” questo il nome dell’iniziativa che apre gratuitamente le porte dei luoghi della cultura. Così come previsto dalla rivoluzione del piano tariffario voluto dal ministro Franceschini e degli orari d’apertura dei musei, ogni prima domenica del mese, oltre 430 tra musei, siti archeologici e monumenti in tutta Italia saranno accessibili senza dover pagare il biglietto. Nella nostra regione tantissimi i musei coinvolti. A Firenze ad esempio, si entrerà gratis alla Galleria degli Uffizi, al Giardino di Boboli, alle Cappelle Medicee, al Museo di San Marco, alla Galleria Palatina, ma anche al giardino della Villa di Castello, al Bargello, alla Chiesa di Orsanmichele e alla Galleria d’arte moderna. Porte aperte anche al Museo di Casa Vasari ad Arezzo, al Museo Archeologico di Chiusi, alla Pinacoteca Nazionale di Siena, alla Certosa Monumentali di Calci, all’Area archeologica di Vetulonia a Castiglione della Pescaia e e alle due residenze napoleoniche all’Isola d’Elba, la Palazzina dei Mulina e la Villa di San Martino. “Domenica al museo” è anche un’occasione da non perdere per visitare (gratuitamente) alcune tra le ville medicee, dichiarate recentemente dall’Unesco Patrimonio dell’umanità: la Villa della Petraia a Firenze, la Villa di Cerreto Guidi e la Villa di Poggio a Caiano. Per l’elenco completo dei luoghi della cultura aperti gratis in Toscana: http://www.beniculturali.it